Marco PANNELLA - Presidente del Consiglio Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 265 - seduta del 12-04-1978
1978 - Governo III Moro - Legislatura n. 4 - Seduta n. 426
  • Attività legislativa

le confesso, signor presidente , che sono imbarazzato, e mi auguro che lei potrà illuminarmi, perché, se devo fare una dichiarazione di voto su un articolo, prima devo sapere se questo articolo sia stato emendato o meno. ho la vaga impressione, signor presidente — ma può essere un fatto di scarsa attenzione — , che lei abbia saltato tutta una fase procedurale preventivamente necessaria. mi sembra che prima si debbano discutere gli emendamenti, quindi fare le dichiarazioni di voto sugli emendamenti e, quindi, solo allora, le dichiarazioni di voto sull' articolo. era questo, credo, il richiamo al regolamento che il collega Mellini intendeva fare. non posso presumere che il presidente dia per già respinti gli emendamenti. non mi permetterei mai di pensarlo. signor presidente , le chiedo su che cosa devo fare la dichiarazione di voto , su un articolo emendato, non emendato, o emendando? signor presidente , lei tutela sempre bene l' ordine dei lavori , ma vorrei pregarla di considerare l' obiettiva difficoltà nella quale si trova non il gruppo radicale — perché in questo non ho il diritto di rappresentare nessuno — , ma il singolo parlamentare che, rispettosamente, le rivolge una preghiera. mi sembra che l' ordine dei lavori debba essere seguito come è stato fatto fino a questo momento, esaminando dapprima gli emendamenti, quindi procedendo alle dichiarazioni di voto sugli stessi, quindi alla loro votazione e successivamente alle dichiarazioni di voto ed alle votazioni sull' articolo. se così non facciamo, signor presidente , le assicuro che mi troverei in gravissima difficoltà. signor presidente , prendo allora la parola sul primo nostro emendamento 4. 6, annunciandole che successivamente intendo prendere la parola anche sugli altri emendamenti, oltre che sull' articolo nel suo complesso. il nostro emendamento soppressivo 4. 6 è determinato dal fatto che questo è l' articolo centrale, mi pare, di questa proposta di legge . e un articolo con il quale si instaura, signor presidente , l' aborto di Stato e si sancisce il raschiamento obbligatorio della donna. se la donna non sceglie l' aborto clandestino deve tentare di andare a farsi raschiare nella struttura pubblica , dove per l' 82 per cento i ginecologi hanno dichiarato di non conoscere le tecniche moderne di aborto, quelle praticate ovunque all' estero. mi pare inoltre che si instauri il dovere della donna di mentire, di peccare, di responsabilizzarla in questo senso, cui abbiamo già accennato. mi pare poi evidente che si può far grazia alle speculazioni politiche per le quali alcune colleghe di sinistra, la collega Luciana Castellina, la collega Maria Magnani Noya , indicano i pregi di questa proposta di legge . ad esempio, la collega Maria Magnani Noya va dicendo altrove che è una legge libertaria: si dice infatti « la donna si rivolge » , non « la donna deve rivolgersi » , no, la donna « deve » rivolgersi, perché altrimenti sarà condannata: rientra nella penalizzazione del codice Rocco . è quindi un testo estremamente ipocrita nella dizione! colleghi democratici cristiani , avete abusato, io penso — alcuni di voi per lo meno — di quella argomentazione sul nazismo, sulla violenza; ma è indubbio che, nel momento in cui si vuole legalizzare l' aborto, dando a Cesare il diritto di stabilire se l' aborto — questo aborto, come quel matrimonio — si ha o non si ha da fare (e mettete l' argomento della malformazione, che qui è fisica), domani si può presumere, conoscendo certi codici genetici, che il discendente di un dissenziente ha malformazioni psichiche, probabilmente necessarie e obbligate. rivolgo un estremo appello ai sostenitori di questa legge, anche alla Democrazia Cristiana , quindi. quante volte avete detto in passato che il partito comunista ha votato contro la legge Reale , solo dopo essersi convinto che il partito socialista , votando a favore, l' avrebbe fatta passare? e denunciavate voi la pretestuosità di certe opposizioni, che in realtà non erano opposizioni! ecco, colleghi democristiani, siete sicuri che in questo momento voi non stiate facendo la stessa cosa? come scrive Miriam Mafai su La Repubblica : fascisti del Msi, democristiani clericali e radicali antidonna, anti-UDI, anti-Berlinguer, Luciana Castellina, eccetera, uniti contro i diritti della donna, stanno tentando di ritardare l' approvazione di questa legge di liberazione, e chiacchierano; ma il problema è un altro. il vostro vertice politico, colleghi democristiani, ha scelto di consentire a diversi di voi di esprimersi, grazie anche, se me lo consentite, a questa nostra fatica, a questa nostra opera, a questo nostro tentativo di dialogo, di dire qualche cosa; ma a condizione. che stasera, magari alle 2 e mezzo di notte, o domani sera l' argomento sia chiuso, la legge sia pronta per essere approvata al Senato, sì da impedire il referendum. naturalmente da quest' altra parte non si calcola, come non si calcolava ai tempi della legge Carettoni — quella abortista, per fortuna — che poi andremo al referendum con il Gabrio Lombardi del « movimento della vita » . sicché tra un anno ci troveremo a dover difendere questa legge, che avrà provocato conflitti, delusioni, frustrazioni nelle donne in questi dieci o dodici mesi , da un referendum abrogativo che verrà dal « movimento della vita » ; e che poi potrà avere la casistica dei fallimenti quotidiani. è proprio necessario — lo chiedo a Del Pennino e a Giovanni Berlinguer — continuare con questa casistica? non cambia nulla. non credo che la Democrazia Cristiana voglia dire: non solo l' aborto è Cesare a stabilirlo, non Dio, né la donna; ma Cesare lo deve stabilire se c' è la malformazione possibile, se c' è la menzogna di una possibile pazzia. credo che forse si raccoglierebbe quasi l' unanimità in questa Assemblea, se togliessimo veramente la vergogna di questa casistica, che nella bugia rende tutti liberi e nella verità serba tutti schiavi. è questa la concretezza. si dice in fondo alla donna: lo Stato, Cesare ti elargisce anche la libertà di essere assassina, a condizione che tu menta e faccia un omaggio al divieto di assassinare, che tu dica che assassini per legittima difesa . tu sai che non è vero, tu lo saprai. quindi, in concreto, non abbiamo il reato, ma il peccato si mantiene, si salva la colpevolizzazione. autodeterminazione? autodeterminazione nella menzogna e nella sinistra! non una riga, non una virgola, in questo articolo, dà il diritto alla verità, alla verità della propria esistenza, alla donna. e fatto male in termini di diritto positivo ; non significa nulla. gli altri colleghi ne parleranno. è per questo che su ognuno di questi emendamenti prenderanno la parola, prima di arrivare alla votazione dell' articolo 4, con la speranza che, un po' bertoldescamente, un po' da bambini, se mi consentite, qualcuno dica: ma la verità qui è nuda! che cosa ci impedisce, davvero (perderemo un' ora di più), di richiedere al Comitato dei nove di cambiare questo caposaldo, che invece è il caposaldo della parte più iniqua della legge, alla quale in coscienza, in fondo, siamo tutti contro? è per questo, quindi, che noi parleremo tutti e quattro su ognuno degli emendamenti: ha un senso, il dibattito in Parlamento! aspettiamo che qualche altro collega si alzi e alle parole faccia seguire delle proposte concrete; chi può, chi è democristiano o chi è socialista, perché non è scritto da nessuna parte che dobbiamo passare a votare entro un' ora questa norma. i diritti positivi sono sbagliati: in fondo si concede il diritto a coloro che speculano sulla derisione, sulla rabbia, sulle rivolte; speculano e pensano così di poter legittimare le aggressioni al Parlamento, alla democrazia, alla non violenza . e per questo, signor presidente , che voterò a favore dell' emendamento soppressivo dell' articolo 4.