Emma BONINO - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 264 - seduta del 11-04-1978
Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza
1978 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 264
  • Attività legislativa

questo emendamento va, in realtà, di pari passo con un altro che abbiamo presentato all' articolo 1 e che, disgraziatamente, è stato respinto. e uno di quegli emendamenti che lei, signor presidente , ha chiamato « formali » , ma che hanno in realtà un contenuto... come lei non ha detto, presidente, ma come dico io, proponiamo di sostituire le parole « necessari per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile » con le parole più semplici e chiare « di contraccezione » . tutto ciò perché sembra a noi più normale e più consono ricorrere a detta espressione. è vero che ci si riferisce, in materia, all' utilizzo di metodi contraccettivi, alla somministrazione di mezzi contraccettivi e non a quella di mezzi che favoriscano la tutela sociale della maternità... non è questo, mi pare. e, dunque, indubbio, che il comma in questione si riferisce alla somministrazione dei mezzi contraccettivi, ma, invece di parlare di mezzi di contraccezione, ricorre all' espressione « mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile » . devo dire che queste finalità, a prescindere dagli interventi di carattere economico, sociale, psicologico, si traducono poi (e magari si traducessero veramente nella realtà, poiché l' uso dei contraccettivi in Italia non è poi così capillare come sembrerebbe) in mezzi contraccettivi, quelli che sono in commercio, quelli che non ci piacciono moltissimo perché non sono granché sicuri, quelli che sono per altro gli unici che esistono. il comma afferma che i mezzi contraccettivi vengono somministrati, su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei consultori; ebbene, rilevo che ve ne sono alcuni che vengono distribuiti tranquillamente alla strada Standa (per fortuna). non sono somministrati dai consultori e dalle strutture sanitarie, ma molti uomini lì usano, andandoseli a cercare alle due di notte presso qualche distributore pubblico nelle strade cittadine. dunque, per chiarezza, perché una legge deve dire le cose come stanno, dato che questo pudore per tutto il linguaggio che concerne la sessualità e, quindi, la contraccezione, l' autoregolazione delle nascite e tutti questi aspetti che riguardano poi tutti gli individui porta ad un certo risultato, formuliamo la proposta in questione. ritengo che sia sintomatico il fatto che non si vogliono affrontare le cose con il loro nome e che tutto ciò che riguarda questo tipo di argomenti deve essere più o meno nascosto con l' uso dell' espressione « interruzione volontaria della gravidanza » al posto di « aborto » o di « mezzi per conseguire le finalità in ordine alla procreazione responsabile » , invece di « mezzi contraccettivi » . tutta ciò mi fa abbastanza riflettere perché è come se quest' Aula fosse completamente avulsa dal resto del paese, perché in realtà le donne come gli uomini dovrebbero essere informate sui mezzi di contraccezione, onde raggiungere questi fini; tutto ciò mi sembra come un distacco, un non volersi immischiare in problemi banali, che hanno milioni di cittadini per non usare questo loro linguaggio un po' volgare. quindi devo dire che sono contraria a questo tipo di atteggiamento per cui le cose quando vengono tradotte in Parlamento devono essere, appunto, tradotte con un linguaggio aulico o più elevato, mentre in realtà al di fuori di qui si chiamano in un altro modo. tra l' altro, parlare di contraccezione in termini aperti non mi pare che volgarizzi l' Assemblea, che costituisca un discredito anzi, mi sembra abbastanza importante che il linguaggio che in realtà tutti noi come parlamentari usiamo qui sia quello che usiamo nella vita di tutti i giorni. si chiamano mezzi contraccettivi e si esprimono in questo modo persino i ginecologi e i medici e pertanto mi sembra abbastanza giusto che anche nella legge si parli in questi termini.