Marco PANNELLA - Presidente del Consiglio Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 264 - seduta del 11-04-1978
1978 - Governo III Moro - Legislatura n. 4 - Seduta n. 419
  • Attività legislativa

signor presidente , colleghe e colleghi, devo dire che l' intervento del collega Mellini mi è parso così puntuale e profondo, ed anche così lineare, che non mi impegnerò anch' io a fondo in questa direzione, proprio perché mi pare che i motivi principali della nostra opposizione siano già stati espressi. questo è un problema di coscienza. e coloro i quali sanno che già dal 1970 ci occupiamo di queste cose, sanno anche che siamo stati fra i primi a sottolineare il rischio che si correva di realizzare il peggior aborto possibile: un aborto di Stato, un aborto che contiene certamente, in quanto aborto di Stato, anche quei pericoli allucinanti che la mentalità allucinata di certi oppositori clericali della legge hanno individuato ed hanno poi usato con metodo terroristico. certamente questo principio è di una gravità enorme e non è necessario essere di confessione cattolica, ma è sufficiente avere una intensa religiosità laica per dire che è una bestemmia voler dare a Cesare questioni che sono della coscienza o di Dio, ritenere utile, opportuno, nella storia, per dati che attengono alle fonti stesse della vita e della morte, attribuire la responsabilità di fondo al carabiniere, al giudice, per stabilire come e quando sia possibile abortire, per apporre il sigillo dello Stato su un aborto giusto. ebbene, noi abbiamo sempre detto che, a seconda delle nostre diverse posizioni, o la storia o la natura o Dio hanno dato questa facoltà, tremenda e felice, alla donna: volerla trasferire a Cesare, all' apparato statale è un atteggiamento da braccio secolare di non si sa che cosa, da terrorismi confessionali e da non meno temibili terrorismi laici, giacobini, o di altra natura. in questo momento, acquista un valore particolare quello che, se fatto dalla carità tormentata della madre, ha un significato del quale essa risponde a se stessa o a Dio, a seconda della sua convinzione. la malformazione del concepito, qui, c' entra: riprendiamo un momento questo concetto caro al terrorismo dei gesuiti o di certi altri ambienti. non siamo stati noi a sollevare un problema di responsabilità dello Stato dinanzi ad un aborto che dilagava, ad una Chiesa e ad uno Stato che lo ignoravano perché paghi che nella legge fosse un atto criminalizzato; paghi della criminalizzazione di classe delle donne povere che pagavano con lo aborto clandestino , con la sterilità, con la morte la loro povertà e non il loro peccato: altre donne, quelle ricche, non pagavano né il peccato, né il reato, perché l' 80 per cento delle donne che erano colpite con il codice Rocco erano scoperte a causa dei postumi dell' aborto, della mammana, del raschiamento di classe. bene, la malformazione del concepito stabilita dallo Stato è una cosa terrorizzante, come principio. per me è pericoloso invocare che lo Stato prenda atto di queste cose. e la donna che deve decidere queste cose, proprio per la facoltà che la storia, la natura o Dio le hanno dato. ma come è possibile entrare noi, con questa legge, nella evocazione di questa casistica, o meglio casuistica: che cos' è questo, se non il frutto della aberrazione dei trainanti laici di questa legge? ma essa è invece una legge clericale perché riservata al sapere di pochi, perché non potrà essere letta da coloro ai quali è rivolta, perché dice per non dire. la moralità di questa legge, collega Giovanni Berlinguer , non è data dai tuoi e nostri presupposti culturali e politici, ma nasce dalla volontà di un accordo politico di oggi, fatto sulla pelle di certe posizioni culturali e sul ventre e sulla pelle delle donne. perché altrimenti voi avreste saputo produrre, con la vostra forza culturale, un testo diverso da quello del quale, ad esempio, il collega Mellini andava un momento fa illustrando delle indegnità piccole, meschine, come il dire non « deve rivolgersi » , ma « si rivolge » , in modo da poter prendere in giro le donne dell' UDI dicendo: come è liberale, come è libertaria questa legge, come è permissiva, concede alla donna di autodeterminarsi! e un marché des dupes , per prendere in giro se stessi , la propria tradizione in nome del realismo politico ; per prendere in giro le donne comuniste, quelle socialiste e quelle cristiane. nessuno può oggi sostenere che la Democrazia Cristiana stia lottando contro questa legge. la Democrazia Cristiana è unita, con tutto il resto del Parlamento, innanzitutto nella lotta contro la depenalizzazione e contro il referendum: per il resto, state elegantemente contrapponendo qualche vostra tesi, in attesa che in altri corridoi, in quelli delle stanze di compensazione del potere di maggioranza, vi si dica se i comunisti hanno « mollato » i 15 o i 16 o i 17 anni e se i vostri senatori potranno, al Senato, votare in 15 o 16 in una certa direzione a copertura degli eventuali tradimenti di questo o quell' altro laico. voi democristiani siete gli autori di questa legge: sappiatelo. perché dinanzi alla vostra e alla nostra coscienza, dinanzi al nostro compito di parlamentari, di gente che crea diritto positivo , avete contribuito nella stessa misura a questa legge, voi democristiani, voi dell' estrema destra , voi dei settori di sinistra e noi stessi, in questa nostra posizione. ma sapete benissimo che è ormai una vecchia tattica del peggiore trasformismo di questa Assemblea quella di garantirsi prima che una legge passi, per poi votare contro e potere, nella sceneggiata antidemocratica, andare a dire ai rispettivi militanti che si sono rispettate le proprie tradizioni. e così, La Repubblica (giornale laico), Paese Sera (laico), Il Messaggero (laico), i giornali socialisti potranno scrivere e parlare dell' opposizione della Democrazia Cristiana , perché hanno bisogno anch' essi che voi abbiate il monopolio dell' amministrazione di certi sentimenti, di certe spinte cristiane, di certi problemi di fede. guai infatti per questa sinistra se voi cessaste di amministrare anche la fede dei cristiani e di esercitare il potere mondano sulla fede di tutti gli altri. quindi, signor presidente , io penso che noi facciamo bene a discutere a questa ora, anche se stamattina, in sede di conferenza dei presidenti di gruppo , una persona saggia che certo non ci ama, il presidente Malagodi, ha detto che sedute continue fino a notte inoltrata... seicento o seicentoventi quanti voi siete per schiacciare quattro deputati... avete sentito? fatelo pure! che cosa schiacciate?