Bettino CRAXI - Deputato Appoggio
VII Legislatura - Assemblea n. 257 - seduta del 16-03-1978
1978 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 257
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , onorevole presidente del Consiglio , si è stamani allungata dolorosamente la tragica lista dei servitori dello Stato e della democrazia che hanno pagato con la vita nient' altro che questa loro condizione. gli agenti dell' ordine uccisi stamani si uniscono ai magistrati trucidati a Roma, — a Torino e a Genova, al giornalista Carlo Casalegno, a tante vittime di proditorie imboscate e di feroci assassini. c' è in noi un sentimento di dolore che si mescola con la frustrazione e la rabbia, nella convinzione che siamo stati fino ad oggi impotenti e temiamo di continuare ad esserlo. manca tra di noi uno dei nostri colleghi più autorevoli, il capo politico e morale della Democrazia Cristiana , la personalità che nei giorni scorsi ha esercitato tutta la sua influenza per favorire una soluzione non traumatica di una difficile crisi politica . e ferita la Repubblica; e noi partecipiamo al dolore degli amici della Democrazia Cristiana ; sappiamo che il paese vive ore di angoscia. si diffonde il disorientamento, e temiamo che si diffonda anche una sorta di rassegnazione. si legge la paura sul volto della gente. chi fino ad ora ha fatto dell' ironia sulla natura particolare dell' emergenza che stiamo attraversando ha di che riflettere; chi si è agitato scompostamente mirando ad inasprire i rapporti politici deve fare altrettanto. chi pesca nel torbido, e lo fa d' abitudine, chi lo ha fatto in queste settimane o chi si attorciglia in un fumo di metafisicherie, di catastrofismi e di estremismi, facendone motivo di critica verso l' atteggiamento consapevole e responsabile delle maggiori forze politiche democratiche, si affretti a calcolare meglio la gravità e i pericoli della situazione. signor presidente del Consiglio , di fronte al problema del terrorismo noi siamo ancora al punto di partenza ! chi sono questi inafferrabili nemici della democrazia? mi riferisco al fenomeno nel suo insieme, e non tanto al fatto che alcuni di loro siano per essere processati o siano in stato di detenzione. e sul fenomeno nel suo insieme che ancora grava il mistero fitto; noi ci domandiamo chi vuole spingere l' Italia, approfittando di un contesto abbastanza devastato sul terreno economico e logorato sul piano delle istituzioni, verso un disfacimento di tipo latino americano . chi sono i terroristi? chi li protegge? chi li ispira e a quale logica rispondono? quello che comprendiamo è che sono dei criminali specialisti del crimine, addestrati alla tecnica dell' imboscata: colpiscono con sicurezza, godono di una efficiente rete informativa e di protezione. noi, certo, riflettiamo sulla coincidenza tra il processo alle « Brigate Rosse » e l' imboscata di questa mattina, ma anche sulla coincidenza tra l' imboscata di questa mattina e la soluzione politica della crisi, in cui Aldo Moro ha avuto un ruolo essenziale. signor presidente del Consiglio , noi brancoliamo nel buio; probabilmente voi brancolate nel buio, e da troppo tempo! sono sorte molte ipotesi, e molti interrogativi, sono rimasti senza risposta. probabilmente, il fenomeno è stato sottovalutato, ed è certo che si è diffusa una sensazione, come dicevo prima, frustrante di impotenza. tre ragioni stavano alla base della crisi che si è aperta alcune settimane or sono: la sensazione che fossimo di fronte ad una escalation della violenza non controllata in modo rassicurante; che si aggravasse la crisi economica al punto da determinare, con la decisione di uno sciopero generale , una aperta rottura tra il Governo e il movimento sindacale ; che si fosse determinato uno stato di incomunicabilità e di diffidenza tra il Governo e le forze parlamentari. noi continuiamo a credere che tutt' altro che peregrina ed eccessiva sia stata e sia la nostra proposta di far sorgere un Governo di emergenza, di raccogliere in un' unica responsabilità di direzione politica le forze che in questo momento si stringono e convergono verso un rapporto di solidarietà nazionale. e stata trovata, invece, a fatica, dopo una crisi estenuante, una linea di compromesso; essa va fatta risalire alle posizioni di responsabilità di forze le quali mostrano un grande attaccamento al loro paese, la capacità di anteporre gli interessi generali della democrazia agli interessi particolari del partito o della fazione. questo riguarda, in particolare, le forze della sinistra, che assumono una responsabilità nei confronti di un Governo interamente controllato dal Partito di maggioranza relativa. io penso che questa soluzione sarà utile se saranno espresse, come è stato richiesto, delle politiche di rigore, se si stabilirà una collaborazione reale con le forze sociali , se Governo e maggioranza stabiliranno fra loro un rapporto di collaborazione efficace e reale. banco di prova saranno la lotta contro la disoccupazione e l' intervento nelle zone « calde » , della depressione; ma il principale banco di prova ieri, ancora oggi, e soprattutto oggi, diviene la lotta contro il terrorismo. signor presidente del Consiglio , il nostro voto di oggi contiene un imperativo: sconfiggere il terrorismo; diversamente, sarà sconfitto il Governo. potete contare sulla nostra collaborazione. siano impegnati tutti i mezzi civili e militari disponibili; si adottino misure straordinarie, che il paese capirà e approverà. noi vi chiederemo conto del vostro operato. La Repubblica è malata, ma ci sono grandi forze nel paese disposte a salvarla attraverso una lotta coerente, il risanamento, il rinnovamento, l' intransigenza dei principi democratici e la coerenza dei comportamenti. il nostro appello di oggi è amichevole ma fermo, e la nostra disponibilità non potrà tollerare impotenze, rinvii e immobilismi. onorevoli colleghi del Governo, non svilite il significato di questo grande concorso di fiducia. dietro di esso vi è un sentimento del nostro popolo, che è assai più unito di quanto non si pensi di fronte alle difficoltà e di fronte alle incognite dell' avvenire. tentate l' impossibile per liberare Aldo Moro, sentite sopra ogni altra cosa il dovere di servire, prima che il partito che rappresentate, tutto il paese, e sappiate cogliere il concorso delle forze che vi conferiscono una così grande responsabilità. il gruppo socialista concorrerà a garantire con il proprio voto che il Governo in serata possa trovarsi nel pieno delle sue funzioni costituzionali, e lo sorreggerà di fronte alla difficoltà del suo compito e ai pericoli della situazione.