Giulio ANDREOTTI - Presidente del Consiglio dei Ministri Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 257 - seduta del 16-03-1978
1978 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 257
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , l' imboscata tesa stamane all' onorevole Aldo Moro, con l' uccisione di quattro agenti dell' ordine ed il rapimento del nostro collega, pone angosciosi quesiti al nostro animo e rafforza in ognuno di noi la totale dedizione al servizio della Repubblica per rimuovere al limite delle umane possibilità questi centri di distruzione del tessuto civile della nostra nazione. la compattezza delle forze politiche e di quelle sindacali — in questo assolutamente concordi — deve costituire la base di una sempre più vigorosa azione psicologica e tecnica per ottenere che l' Italia non abbia a precipitare in una spirale di insicurezza e di ingovernabilità. certo, a parte l' autenticità — da controllarsi — dei messaggi con cui in Roma e a Torino le cosiddette « Brigate Rosse » rivendicano la paternità del misfatto, nessuno pensa che non siamo dinanzi ad un preciso movente politico, reso ancora meno discutibile dalla giornata scelta per il gravissimo atto criminale. dobbiamo far tacere ora i nostri sentimenti offesi e la nostra accorata preoccupazione per Aldo Moro, conservando una rigorosa obiettività e freddezza di nervi, per non essere impari alla situazione. del discorso di presentazione del Governo leggerò qui, interpretando — ne sono certo — lo stato d'animo della Camera, la premessa e la conclusione politica, riassumendo molto sinteticamente i contenuti programmatici con la doverosa riserva di dedicare ai singoli capitoli adeguato sviluppo espositivo e di discussione nelle circostanze opportune delle prossime settimane. le lunghe e faticose discussioni, attraverso le quali, come mai prima d' ora, è andata maturando la soluzione della crisi ministeriale, non solo hanno dato un ancor più vivo risalto alla gravità delle vicende che turbano in modo acuto la vita della nazione, fino ad uno stato di autentica emergenza, ma hanno rivelato un comune senso di responsabilità , una tenace volontà di approfondimento, una consapevolezza dell' ora grave — di cui ritengo doveroso dare qui ampia testimonianza — tali da condurre all' accordo su di un programma che allontani il paese dalla bufera. tutti, pur senza indulgere a facili generalizzazioni, anche prima di stamane, eravamo consapevoli dell' attuale stato di eccezionalità, per l' attivismo di spietati terroristi, per il numero dei disoccupati, per il caotico disordine in molte scuole, per la depressione nel sud, specie nelle maggiori città, per la fragilità del nostro sistema economico-finanziario, gravato, tra l' altro, da un massiccio indebitamento con l' estero. e non sono questi soltanto i motivi di preoccupazione che disorientano i giovani ed infondono negli anziani il timore di vedere annullati gli sforzi di ricostruzione e di progresso che il popolo italiano ha, con tanta fatica, realizzato nel dopoguerra. durante il Governo della « non sfiducia » abbiamo potuto correggere alcune punte che erano salite a livelli drammatici, da un lato bloccando e facendo regredire la inflazione, e riequilibrando la nostra bilancia dei pagamenti , d' altro lato ponendo parziale rimedio all' anarchia carceraria e ad altri sconvolgenti fattori disgregativi. eravamo e siamo però ben consapevoli che, senza un' adeguata politica di rilancio nella stabilità, anche i risultati conseguiti verrebbero resi vani. per affrontare i problemi che ci stanno dinanzi vi è assoluta necessità di una forte convergenza di intenti. anche in un Parlamento diversamente composto, nelle condizioni che attualmente ci assillano, una classica maggioranza governativa avrebbe fatto appello al patriottismo dell' opposizione per realizzare gli obiettivi di rasserenamento e di ripresa. nella situazione parlamentare italiana quale realmente è, una volta verificata, dopo la messa in crisi del sistema delle astensioni, la non attuabilità delle proposte sia di un Governo con la diretta partecipazione di quasi tutti i gruppi, sia di una coalizione politica su modelli di alleanza già sperimentati, non restava che lavorare per una formula forse nuova, ma che nulla ha di furbesco o di equivoco: l' approvazione preventiva delle linee del programma, il conseguente voto di fiducia e l' impegno a dare vita ad un esplicito e solidale rapporto parlamentare, e tra i gruppi contraenti e tra questa maggioranza programmatica di Governo, per raggiungere con tempestività nelle Camere e nell' azione governativa i traguardi che sono stati concordati. così, rimossa l' ipotesi di un brusco ribaltamento della strategia dei partiti, che, a mio avviso, avrebbe potuto oltre tutto aggravare l' emergenza, si è arrivati, dopo aver confrontato posizioni e dibattiti, all' accordo nel senso ora delineato. ogni partito conserva evidentemente la propria identità e l' autonomia di prospettive per il futuro, ma ognuno di noi avverte come tali prospettive avrebbero ben poche possibilità di muoversi in una articolata pluralità di scelte democratiche, se tutti insieme non riuscissimo ad attuare il disegno che in queste settimane abbiamo tracciato. ed è proprio nella diversità dei gruppi che lo sostengono che sta una delle condizioni di forza, e quindi di possibile successo del Governo, in quanto esiste, come raramente accade, la possibilità di guadagnare alla nostra coordinata azione di governo e parlamentare un arco assai vasto di potenziale comprensione, di collegamento e di consenso. questa esigenza di consenso è essenziale, poiché occorre che sia profonda e diffusa la coscienza della indispensabilità di sacrifici per dare una fondata speranza di lavoro ai disoccupati, per riprendere nel Mezzogiorno d' Italia una politica di generale miglioramento, per aumentare il reddito nazionale avvicinandolo a quello degli altri paesi industrializzati d' Europa. che tali sacrifici debbano essere in modo chiaro, documentabile, garantito, indirizzati a questi e agli altri traguardi di giustizia sociale e di progresso della nazione, è condizione inderogabile per il successo che dobbiamo ad ogni costo conseguire. già dal luglio dell' anno passato, quando i sei partiti raggiunsero un accordo programmatico, aggiornato per la parte economica agli inizi del gennaio scorso, si è rafforzata la possibilità di collaborazione di tutte le forze che sostenevano il Governo. ma il raccordo con l' azione governativa non fu forse adeguato; e bisogna aggiungere che anche alcune importanti proposte concordate e presentate non trovarono il corso previsto nell' iter parlamentare , nonostante gli accordi di luglio avessero avuto la sanzione politica della Camera dei Deputati con l' approvazione della mozione che li recepiva. nella nuova situazione parlamentare questi accordi, nonostante le recenti riserve liberali, rimangono come una base precisa di impostazione, alla quale la sostanza delle discussioni programmatiche e la novità del previsto sostegno attivo al Governo conferiscono una vigorosa possibilità politico-operativa. non basta certamente aver concordato le linee di un programma e aver formato il Governo. deve esservi; giorno dopo giorno, un rapporto stretto e sistematico tra il Governo e la maggioranza che qui lo sostiene, per consentire, senza nulla ovviamente togliere alla pienezza dei diritti degli altri gruppi parlamentari , di mantener fede agli impegni gravi del programma e per sintonizzare con essi in assoluta lealtà e chiarezza comportamenti e decisioni. nel campo economico dobbiamo affrontare la pesante situazione, non certo con misure « tampone » , ma con una strategia pluriennale, indicando fin d' ora i cambiamenti necessari, che significhino inversione di rotta. ho detto prima che gli obiettivi fondamentali sono l' occupazione e il Mezzogiorno. sappiamo che per finalizzare coerentemente a questi due obiettivi tutta l' azione direttamente pubblica e, come orientamento, l' azione economica e sociale in generale, occorre una programmazione effettiva. occorre specialmente un metodo di programmazione, una fissazione dei punti di riferimento , sempre controllabili, cui rifarsi in modo effettivamente prioritario, per aderire ad alcune scelte e per dover accantonare o annullare scelte di tipo diverso. noi dobbiamo pensare che per le connessioni, che sono indispensabili tra la azione governativa e l' azione economica e sociale, occorra veramente la consapevolezza in tutti i cittadini che è un momento di opportunità particolare, anche se pieno di incertezze e di difficoltà, proprio per rimuovere quella cortina che divide coloro che hanno un lavoro da coloro che dal lavoro sono ancora lontani e che temono di esserne a lungo emarginati. questo metodo di programmazione fa sì che il rapporto tra il Governo e le forze sociali debba essere un rapporto molto stretto. certamente noi abbiamo — non parlo tanto dei diritti che ci vengono dal suffragio universale e dalla sintesi politica che dobbiamo fare — dei doveri, talvolta dei duri doveri a questo riguardo; e dobbiamo svolgere una continua azione di vigilanza affinché i punti che adesso sto riassumendo e che noi riteniamo indispensabili al fine di raggiungere questi obiettivi non vengano messi in grave discussione e quindi possano essere attuati. il programma che noi pensiamo di presentare insieme con il bilancio del 1979 (il che vuol dire che nel mese di luglio di quest' anno si provvederà alla sua preparazione ed elaborazione finale) è un programma triennale. in questo scorcio del mese di marzo e nel prossimo mese di aprile avremo una occasione per dibattere a lungo gli indirizzi che abbiamo concordato in proposito, quando dovremo discutere in Senato e in questo ramo del Parlamento il bilancio del 1978. sarà quella, credo, un' occasione per poter tornare in modo assai compiuto e non così riassuntivo su un programma che abbiamo messo insieme con molta serietà, con la collaborazione di tutti e con la convinzione che possa essere concretamente realizzabile; un programma che si fonda su due dati che saranno forse gli unici o quasi che citerò: e cioè quello di avere, alla fine dell'anno in corso , dicembre su dicembre, una crescita del 4 e mezzo per cento ; e quello di non far superare all' aumento dei prezzi — e quindi al tasso di inflazione — un livello del 13 per cento rispetto all' anno scorso . per fare questo, è necessario rispettare il tetto — di cui tutti siamo a conoscenza — dei 24 mila miliardi di lire per il deficit del settore pubblico allargato, in modo da lasciare non meno di 16 mila miliardi per l' economia sul credito totale interno. vi sono scadenze contrattuali in quest' anno: e ancor più ve ne saranno agli inizi dell' anno venturo. e questo uno dei momenti nei quali noi dobbiamo mettere in evidenza la convergenza di obiettivi che esiste tra tale programma e il programma degli indirizzi generali recentemente assunti dai sindacati, la coincidenza nel voler privilegiare il Mezzogiorno e la lotta alla disoccupazione. se così è, allora, ne deriva come stretta conseguenza che gli aumenti salariali non possono che mirare a conservare il potere d'acquisto effettivo dei salari, in parte notevole e fino ad un livello non indifferente già garantito dalla scala mobile , e a compiere soltanto un' opera di perequazione per i salari più bassi. ci siamo impegnati, insieme con i gruppi che hanno approvato questo programma, a fare continue verifiche sul mantenimento di queste linee di livello perché, lo ripeto, il non mantenerle significherebbe o dover rinunciare a quelle spese di rilancio di cui dirò tra poco, creando quindi una disoccupazione aggiuntiva, o dover riprendere all' inverso il cammino dell' inflazione con le sue disastrose conseguenze anche nel campo del mantenimento dei posti di lavoro . questo è il metodo di governo della economia che ha da usare gli strumenti che già esistono per l' amministrazione; in modo particolare, mi riferisco a quelli più recenti previsti dalla legge numero 675 per la riconversione industriale, ed agli strumenti di programmazione in generale, che cercheremo di attivare nel modo migliore, in attesa di dibattere, tra le varie proposte che sono state fatte, la possibilità di creare degli strumenti nuovi che siano veramente più efficaci di quelli che abbiamo; altrimenti è meglio utilizzare più intensamente gli strumenti di cui già si dispone. pensiamo a questo riguardo di preparare il programma triennale con un contatto molto intenso con le parti sociali , sia su alcuni punti essenziali (sapere nel triennio qual è la dinamica salariale prevista), sia su altri di carattere generale ; per impegnare gli imprenditori a destinare (il che non avviene automaticamente, ma solo con una forte volontà e in un sistema molto coordinato) le possibilità residue — derivanti anche dal miglioramento della vita strutturale, da un punto di vista finanziario, delle imprese — a nuova occupazione e a questo programma, lo ripeto ancora una volta, destinato a privilegiare il Mezzogiorno. sotto questo riguardo dobbiamo aver presente il risultato della commissione parlamentare d' inchiesta sulla giungla retributiva , sia in sé sia per il significato di giustizia e, se mi è consentito, anche di moralità che certi dati venuti in evidenza hanno messo in luce. abbiamo a questo riguardo sulla relazione della « Commissione Coppo » uno studio molto ben fatto del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro , al quale potremo ispirarci, dando fra l' altro anche il ruolo che merita al Consiglio stesso, che sta preparando la sua riforma, che potremo avere al nostro esame di qui a pochi mesi. a scanso di equivoci , vorrei dire che nessuno di noi mira ad una società appiattita, perché sappiamo che l' appiattimento vorrebbe dire diminuzione delle responsabilità e dell' impegno individuale. ma non vorrei — benché sia sicuro che in molti questo proposito c' è — che per una difesa dall' appiattimento si volessero contrabbandare ostacoli a tutte le iniziative di rettifica che debbono certamente esser fatte con la gradualità necessaria, ma anche con molta fermezza e con chiarezza di idee. a questo riguardo lo stesso Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro ha preso l' impegno di tenere una sorta di conservatorìa dei contratti per verificare, di momento in momento, a che punto si è nella correzione di questa eccessiva divaricazione dei livelli retributivi . certamente, un compito fondamentale anche in questo campo, per i lavoratori dipendenti e non dipendenti, spetta alla riforma tributaria ; ma anche nei momenti in cui si debbono decidere diversi trattamenti occorre che lo Stato si faccia sentire e che, qualche volta, dia il buon esempio. la programmazione triennale sarà pertanto concordata al massimo possibile, come è nostra volontà, con le forze sociali e con le regioni, per il ruolo che ad esse compete e per il coordinamento necessario della programmazione nazionale con quella regionale. per quanto riguarda il quadro delle compatibilità economiche e finanziarie, dovremo indicare le cosiddette strategie possibili e dovremo fare una previsione pluriennale della spesa dell' intero settore pubblico allargato, utilizzando gli strumenti di cui già disponiamo, relativi al Mezzogiorno, alla riconversione industriale, alle partecipazioni statali , al « quadrifoglio agricolo » , all' edilizia e al piano energetico. nel prossimo mese di giugno saranno inoltre possibili delle prese di posizione — a seguito del lavoro preparatorio della conferenza nazionale dei trasporti — molto precise che ci indirizzeranno nella programmazione del settore. al riguardo, credo che debba proseguire il confronto sui problemi relativi ad una diversa organizzazione dell' azione dell' azienda ferroviaria, non per farne un centro di maggiore spesa, ma — al contrario — per assicurare una migliore efficienza ed economicità di gestione. l' azione del governo nel 1978 si qualificherà su questi quattro punti: gli interventi specifici per il Mezzogiorno e la occupazione giovanile, il risanamento della finanza pubblica , la ristrutturazione delle attività produttive , la politica attiva del lavoro nei suoi aspetti peculiari. sono quattro capitoli studiati con molta profondità e molto realismo, che possono consentirci, di tutti e quattro i comparti, di raggiungere obiettivi significativi. a questo riguardo, cercheremo di rivedere quei programmi che la diversa condizione di mercato ha reso non più attuabili, per definire le iniziative alternative sia da parte dei privati, sia da parte delle partecipazioni statali , per fare un censimento di progetti esecutivi pronti, di opere pubbliche che possono essere finanziate nell' anno in corso con un aumento delle previsioni per 500 miliardi. si definirà un progetto per la casa da finanziare sul mercato internazionale per le zone del Mezzogiorno, e si prevedono quattro grandi aree di ricerca finalizzata per il Mezzogiorno stesso; si affiderà alla GEPI, all' INSUD e al FIME la possibilità di creare nuovi organismi di sostegno e di sviluppo per le piccole e medie imprese . certamente, non ci sfugge la realtà particolarmente critica in alcune zone del Mezzogiorno, della quale è emblematica la situazione napoletana, ma non solo quella. per far fronte a queste situazioni, sperimentando un metodo che si è già dimostrato abbastanza sodisfacente, raccoglieremo dati, sotto la guida di uno dei sottosegretari, presso i commissariati di Governo e i rappresentanti regionali e degli organi decentrati dell' amministrazione centrale , in modo da poter rimuovere tutte quelle difficoltà procedurali che spesso fanno sì che anche ingenti stanziamenti restino inoperosi quando sarebbe necessario metterli in movimento. per quanto riguarda la legge sull' occupazione giovanile, sulla quale ribadiamo ancora l' impegno di farne un efficace strumento, sia pure « ponte » — perché sappiamo tutti che il modo di risolvere il problema è quello di riattivare in via generale il ritmo della nostra economia — , facciamo di nuovo appello a tutti coloro, enti pubblici e privati , aziende di piccole e grandi dimensioni, che possono dare attuazione a tale legge, affinché non si traggano indietro nei confronti di un' aspettativa largamente diffusa tra i giovani. a questo riguardo ci siamo accordati per proporre alle Camere alcune modifiche al provvedimento, per far sì che aziende di piccole dimensioni possano effettuare le « chiamate » nominative, nonché tutte le sperimentazioni di altra natura (con tutte le garanzie del caso), in qualche zona in cui particolare è la necessità di una intensificazione della lotta alla disoccupazione. desidero sottolineare il fatto che ci riproponiamo di dare il massimo impulso ai contratti di formazione, vedendo in questo non solo il modo per fronteggiare la congiuntura, ma anche il modo per dare una possibilità di divenire elementi attivi a coloro che oggi, nonostante la preparazione che hanno, non possono esserlo. riassumo, ancora più sinteticamente perché di ciò parleremo in sede di esame del bilancio, le linee attraverso le quali pensiamo di operare il risanamento della spesa pubblica , non solo con provvedimenti che abbiano efficacia in questo anno ma con provvedimenti che correggano tendenze che altrimenti, negli anni successivi, sarebbero assolutamente insostenibili per la nostra economia. il nostro obiettivo è quello di ridurre il deficit del settore pubblico allargato a 24 mila miliardi, ho detto prima, ma con una operazione complessa: il deficit sarebbe di circa 29 mila miliardi, noi dobbiamo ridurlo non a 24, ma a 20 mila miliardi, per avere 4 mila miliardi di disponibilità per finanziare delle attività di rilancio.