Marco PANNELLA - Deputato Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 204 - seduta del 24-10-1977
Sfiducia al Governo
1977 - Governo IV Fanfani - Legislatura n. 3 - Seduta n. 777
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , colleghi, signor sottosegretario, vorrei offrire l' opportunità — se sarà colta — al rappresentante del Governo di dirci, dato che ancora non lo ha fatto, qual è la sua posizione nei confronti del regolamento. sappiamo che gli eventi del 12 maggio, culminati con l' assassinio di Giorgiana Masi , con il ferimento con armi da fuoco di decine di cittadini e con contusioni ad altri 70 cittadini con il lancio di proiettili di altra natura (candelotti sparati ad altezza d' uomo), per tutti noi sono qualcosa di grave, da qualsiasi punto li si vedano. nella interpellanza alla quale mi auguro che il signor rappresentante del Governo si accinga in qualche modo a rispondere, ho chiesto di conoscere quale comportamento e quali provvedimenti intenda prendere il Governo in relazione ai seguenti fatti; ed i fatti sono le testimonianze di 56 cittadini — a parte i radicali — fra i quali nove giornalisti di tutte le principali testate nazionali e delle varie agenzie, di passanti, e magari di magistrati che casualmente erano sul luogo, tutte testimonianze univoche nel sottolineare che il 12 maggio sono stati compiuti atti di rilevanza penale dalle forze dell'ordine ; atti precisi — prendiamoli uno per uno — relativi al non rispetto delle leggi e dei regolamenti per quel che riguarda il mantenimento dell' ordine pubblico . sono leggi e regolamenti fascisti, ma pure sono stati violati. secondo testimonianze univoche, sono state usate armi proprie e improprie; agenti a ciò costretti dagli ordini ricevuti, e non certo per aberranti volontà individuali, hanno agito da provocatori. la durata di questi eventi ci consente di ritenere di non trovarci dinanzi ad un eccezionale caso di zelo da parte di questo o quell' agente. vi sono testimonianze univoche di altri reati: passanti, in nulla neppure sospetti di essere potenziali o mancati manifestanti, aggrediti, picchiati, insultali in strada, senza che vi fosse assembramento, senza alcun ordine di scioglimento. sono testimonianze univoche di 56 cittadini. signor rappresentante del Governo, saremmo già, se non sodisfatti, almeno parzialmente riconoscenti se il Governo ci annunciasse che ha denunziato per calunnia, che ha provveduto a denunziare per calunnia, coloro che , con atti trasmessi alla magistratura, hanno accusato il questore di Roma, il prefetto di Roma, commissari ed agenti di avere compiuto reati, in ore e luoghi precisi, allegando una documentazione fotografica che non può che essere o vera o truccata (in quest' ultimo caso la calunnia risulterebbe aggravata). ciò non è stato, per altro, fatto. se non ci annunciate che farete questo, vi chiedo quale sia il vostro senso dello Stato. delle due l' una: o siete in buona fede , o non lo siete. se il Governo non oltraggia il Parlamento, mentendo e persistendo nella menzogna, se il Governo non oltraggia la verità, sia conseguente e denunci, quereli, perseguiti coloro che infangano ingiustamente il nome dello Stato, presentando accuse precise e circostanziate che si chiamano, secondo il codice penale e di procedura penale , reati di calunnia, poiché abbiamo tutti compiuto anche l' atto formale dell' inoltro delle denunce in questione alla procura della Repubblica di Roma. se avete fiducia in voi stessi, se sapete di non essere responsabili di assassinio e di strage, come noi affermiamo, compite, rispetto allo Stato ed a noi stessi, l' elementare dovere di indicarci e di denunciarci come calunniatori e come responsabili morali non solo della morte di Giorgiana Masi ma anche dell' aberrante tentativo di trasferire su di voi le responsabilità che, nel caso in questione, sarebbero innanzi tutto, se non unicamente, nostre. capisco che il signor ministro dell'Interno il quale, per quaranta giorni prima del 12 maggio, è stato in ogni sede avvicinato e consigliato in una certa maniera; che il signor ministro che la mattina del 12 maggio ha rifiutato di ricevere presidenti di gruppi di maggioranza (della maggioranza della non sfiducia), di ricevere ed ascoltare le telefonate — alle 11 di mattina di persone particolarmente qualificate a dare un giudizio sugli eventi che stavano per accadere (parlo del segretario della Cgil Lama, non di Benvenuto), abbia una certa posizione. è Lama, è la segreteria della Cgil, che, alle 11 del mattino vi cercava, per farsi testimone dell' errore che avreste forse compiuto, in una manifestazione ormai disdetta, in una manifestazione che non si sarebbe tenuta. è stato comodo per 24 ore dimenticare che personalità — a decine! — di questo Parlamento e della cultura democratica, facendo proprie le tesi dei costituzionalisti (andate da Leopoldo Elia, andate da Sergio Boccia, andate non dai costituzionalisti radicali, ma da quelli di estrazione democristiana e cattolica, a chiedere se in quel momento non avevamo il dovere di rifiutare obbedienza ad un ordine illegittimo, emesso contro la nostra Costituzione, contro una precisa sentenza del 1961 della Corte costituzionale ), affermavano determinate cose. colleghi, la sentenza in questione e quant' altro ho richiamato dimostrano in modo patente che il Governo, l' Esecutivo, può non concedere un' autorizzazione per una singola manifestazione, ma non può assumersi, nel quadro normale ed ordinario, la responsabilità di vietare la vita democratica ed i diritti costituzionali di associazione; di manifestazione del pensiero e di riunione, così come avevate preteso e così come, un po' corrivamente, si era qui tentato di ritenere eccessivo, ma non chiaramente illegittimo. ascolterò con attenzione il tono e le cose che ci dirà, signor rappresentante del Governo. penso che la passione politica possa fare brutti scherzi. sono convinto che anche, e soprattutto, nei momenti di massima certezza politica, di massima buona fede , si possa essere accecati dalla presunzione, si possa non vedere per passione, si possa non scorgere la verità, proprio nel momento in cui si ritiene di possederla. da sei mesi, ormai, signor rappresentante del Governo, in tutte le occasioni che potevano essere offerte (dibattiti sulla fiducia; sollecitazioni per strumenti regolamentari; sporgendo denunzie e denunzie) chiedevamo che si cominciassero ad ascoltare i testimoni; dovete ricordare che non c' è solo l' assassinio — fatto da ignoti sul piano dell' esecuzione materiale — di Giorgiana Masi , ma vi sono dati formali, ufficiali; voi stessi non potete negare di aver violato, di aver dato l' ordine di violare le norme, facendo sparare a vista contro cittadini che transitavano senza aggredire alcuno, come B testimonianza univoca di tutti coloro che sono stati interpellati; ad essi non avete contrapposto nulla! dovendo farvi un articolo, come al solito, di spalleggiamento, Il Borghese ha dovuto pubblicare fotografie; queste davano piena testimonianza della verità dei nostri argomenti. nel « libro bianco » abbiamo fornito una documentazione adeguata, e ne forniremo una ulteriore, signor sottosegretario; dimostreremo di aver individuato tutto il ciclo di provocazioni: abbiamo individuato l' agente che, travestito da manifestante, faceva il segno della P38 e cercava di trascinare nell' assalto, verso piazza San Pantaleo , i ragazzi che si rifiutavano, insieme ad un suo collega che interviene anch' egli travestito, e cerca di bloccarlo! cosa ci direte voi? in questo momento, a Gaeta e Peschiera obiettori di coscienza stanno digiunando in difesa del loro diritto d' essere trattati, nei penitenziari militari, come detenuti comuni e tra detenuti comuni. essi sostengono che non vi sia delitto politico : dinanzi ad un certo tipo di illegalità, vi è sempre un delitto comune. essi digiunano per non rimanere isolati, in mezzo ai testimoni di Geova . quando si viola la legge penale, si delinque, si è delinquenti. proprio per questo alziamo la bandiera degli obiettori di coscienza , di delinquenti comuni; proprio per questo rifiutavamo l' immunità che questa Assemblea voleva offrire ad Adele Faccio ed a tutti noi, per l' aborto: anche noi siamo delinquenti rispetto al codice fascista, ma coloro che ci hanno attaccati lo sono rispetto alla Costituzione! signor rappresentante del Governo, nessuna delinquenza, per quanto mostruosa, per quanto riconducibile alla patologia di una persona ovvero alla patologia sociale, è peggiore di quella che lo Stato realizza violando la legalità e cercando di dimenticare che l' assassinio praticato e nascosto è aberrante, è fatto con tracotanza e protervia nel tentativo di usare strumentalmente i morti ammazzati. lei, signor sottosegretario, è mandato dal signor ministro, perché quest' ultimo è latitante e non rispetta i nostri regolamenti! egli, prima, cerca di non venire e, solo dopo un voto della Camera, consente a lei, forse, di venire qui a leggere una risposta su fatti di estrema importanza; a distanza di sei mesi, egli non ha replicato alla televisione, quando noi abbiamo ricordato, in quest' Aula, che Giorgiana Masi è stata assassinata e che la responsabilità va a lui ed al presidente del Consiglio , fino a dimostrazione contraria. riteniamo di aver assunto l' onere, gravoso e difficile, di produrre le prove di quanto affermato. ma lei non può, signor sottosegretario, limitarsi a dirci che, sull' assassinio di Giorgiana Masi , la magistratura eccetera: d' accordo, non posso e non voglio presumere che sappiate chi ha assassinato. non pretendo e non voglio nemmeno pensare che abbiate dato a qualcuno l' ordine di compiere un assassinio in quell' ora e in quel modo, ma si riconsideri tutta la condotta di quel giorno. dalle ore 16,05 — risulta agli atti — ci levavamo qui in piedi ogni mezz' ora : la Presidenza della Camera chiamava il signor ministro degli Interni , latitante già allora. l' indomani, il ministro viene a raccontarci che vi sono stati assalti, assalti ed assalti per otto ore, durante le quali la forza pubblica — ed il 2° Celere venuto da Padova! — ha dovuto, poverina, difendersi! e poi ci si presenta il graffio al polso del carabiniere sull' altro piatto della bilancia (e non avete neppure fatto, tra l' altro, la prova del guanto di paraffina)! un graffio soltanto, su seimila persone aggredite, secondo voi, per otto ore senza interruzioni, mentre dall' altra parte sono oltre cento coloro che sulla propria carne hanno impresso il segno della difesa repubblicana alla quale voi avevate costretto i rappresentanti della forza pubblica ! l' ascolterò quindi con molta attenzione, signor rappresentante del Governo. penso che dei soprassalti di dignità personale, di dignità democratica, sono sempre possibili ed auspicabili. penso che in logica di Stato non può, essere a tal punto addormentatrice di tutte le coscienze come molto spesso siamo costretti a constatare, quando ad esempio ci accorgiamo che debbono passare otto o dieci anni per cominciare a scoprire, a Catanzaro, che sotto le greche e sotto le cariche altissime dello Stato le responsabilità di ordine penale si sono nascoste per molto tempo. signor sottosegretario, in questo ministero dell'Interno , che non risponde alle interrogazioni parlamentari, come risulta dalle statistiche che ho prima letto, non c' è corrività, non c' è disattenzione, ma c' è il bisogno di non rispondere. provate a rispondere sui fatti di piazza Indipendenza , avvenuti prima del 22 maggio, con i giornalisti de La Repubblica testimoni, sui quali continuate a tacere! perché non spiegate che i travestiti per ordine vostro si sparavano tra loro, dall' una e dall' altra parte della piazza? ma poi, del resto, i giornali tacciono, magari in cambio di qualche intervista prestigiosa sullo stato di diritto concessa dal professor Cossiga, per poter meglio far dimenticare ai propri lettori le gravissime testimonianze che hanno riportato! neppure risponderete sul fatto che i vostri ordini hanno consentito l' occupazione della sede della Democrazia Cristiana di piazza Nicosia; continuerete a tacere quando dovrete rispondere alle nostre immediate interrogazioni ed interpellanze, nelle quali vi abbiamo accusato di aver dato ordini in forza dei quali, cedendo alla minaccia assassina di certuni, sono stati rilasciati individui sorpresi in possesso di armi proprie o improprie: vili contro la violenza, vili contro gli armati, assassini contro gli inermi! e permettete che si corra il rischio che nella sede della Democrazia Cristiana di piazza Nicosia individui con la pistola, magari perché imbecilli o ragazzini distrutti da certi meccanismi, facciano partire il colpo omicida. avremmo, in tal caso, avuto il funzionario della Dc martire, perché avevate bisogno di poterci dire stamane che gli autonomi sono più pericolosi dei fascisti, come ha detto Cossiga alla radio, e soprattutto avevate bisogno di giustificare un altro tentativo liberticida: quello di vietare a Roma tutte le manifestazioni costituzionali. concludo, signor presidente . voi state continuando a permettere i peggiori cortei, in dispregio delle norme vigenti. su questo c' è un dissenso, anche con i nostri compagni di Lotta Continua , un dissenso che arricchisce noi e loro e ci fa approfondire le cose. abbiamo sempre detto che i cortei nei centri cittadini nuocciono: in realtà, ai diritti dei cittadini e innanzitutto dei lavoratori (non a quelli di Agnelli e dei generali), perché è, in definitiva, qualcosa di stupido, di stolto e di barbaro bloccare costantemente la vita di una città per sfilare nelle strade principali. ebbene, voi disponete delle norme per impedire tutto ciò. voi disponete delle norme per impedire ciò, ma non le utilizzate. non lo fate per poterci poi dire che non ci dobbiamo riunire. vi preavvisiamo allora — e termino, signor presidente — che, se davvero tentate di impedire ogni riunione a Roma, se davvero tentate di togliere a Roma, al centro di Roma, i diritti di riunione e di manifestazione, state tranquilli che, come e più del 12 maggio, disobbediremo a quest' ordine incostituzionale, minuto dopo minuto; e sarà inutile che poi mandiate dei provocatori pagati nelle sedi della Dc per continuare in questo gioco del massacro che è indegno e che dobbiamo rifiutare.