Emma BONINO - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 164 - seduta del 15-07-1977
Sull'accordo programmatico tra Governo e i sei partiti
1977 - Governo III Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 164
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

sarò molto breve, in quanto mi rendo conto della fretta di tutti. mi sembrava però importante intervenire per la terza volta, a nome del gruppo radicale, sull' ordine pubblico . mi sembra, infatti, che sia questa la parte più importante dell' intero accordo. questa parte, insieme con la scelta — che è ormai definitiva, senza che il Parlamento la abbia discussa — in merito all' energia nucleare , costituisce, a nostro avviso, il momento più importante di questo accordo. mi rendo conto che l' approvazione di questi provvedimenti criminogeni e liberticidi sia il prezzo che il partito comunista , ha dovuto pagare per entrare nell' area di Governo. mi rendo conto che questa possa essere una scelta. specialmente in questi giorni, mi pare di poter notare una differenza di disponibilità da parte dell' altro contraente. lo abbiamo visto sul problema dell' aborto, su quello dell' equo canone , sulla legge numero 382, sulla sindacalizzazione della Pubblica Sicurezza , tanto per fare degli esempi. è chiaro che a questo punto due strategie sono a confronto. nessuna delle due può essere banalizzata o ridicolizzata. i compagni comunisti evidentemente hanno scelto, invece dell' opposizione e di una lotta precisa rispetto a questo regime, l' accordo di vertice e ne pagano un prezzo. la nostra paura è che lo paghi la sinistra nel suo complesso, che lo paghino sempre di più i ceti emarginati che sono poi costretti a scegliere la disperazione, la violenza, il terrore. noi abbiamo scelto un' altra strada e non su basi irrazionali e neanche elettoralistiche. abbiamo scelto la mobilitazione dei paesi. in tema di ordine pubblico , abbiamo scelto il referendum e la lotta nel paese. e su queste scadenze precise anche i compagni comunisti dovranno prendere una posizione. o scelgono la via truffaldina della espropriazione del diritto costituzionale al referendum che ci siamo conquistati (può essere una scelta, ma chiaramente su questo bisognerà poi rispondere in termini di credibilità alla gente, o almeno ai 700 mila firmatari), oppure scelgono una altra strada. l' onorevole Goccia un anno fa diceva che la « legge Reale » , era liberticida e non democratica e pertanto i comunisti avrebbero votato contro. mi deve spiegare oggi come l' aggravamento di questa legge la possa far diventare democratica, perché onestamente non l' abbiamo capito. ritengo che questo sia uno dei momenti più gravi per il nostro paese e mi sembra che si ripeta oggi l' errore fatto alla epoca del centrosinistra. non a caso fu proprio il periodo del centrosinistra quello dei generali golpisti, delle trame nere , della « Rosa dei venti » . ma allora c' è stata una fortuna: quella di un grosso partito comunista all' opposizione, che di fatto ha potuto controllare questo processo. oggi il pericolo reale è che non esiste, in questo unanimismo parlamentare, in questo accordo tra i partiti dell' arco costituzionale , una reale forza d' opposizione, che però nascerà nel paese. il problema è come nascerà. io mi auguro che il mio intervento possa far riflettere qualcuno sulla gravità delle norme in tema di ordine pubblico che sono state scelte; ma faccia soprattutto riflettere sul fatto che, rispetto a provvedimenti liberticidi e criminogeni, le reali riforme sono state completamente accantonate. sappiamo benissimo cosa vuol dire, compagni comunisti, rimettere al Parlamento la riforma di Pubblica Sicurezza . vuol dire che, non essendoci in Parlamento la maggioranza delle sinistre, sappiamo bene come essa finirà. noi avevamo inteso dare uno sbocco adeguato, dal punto di vista politico, al movimento degli ufficiali democratici e di chi chiede insistentemente la sindacalizzazione degli agenti di Pubblica Sicurezza . ritengo che ciò non si debba abbandonare alle spinte corporative del ministro Cossiga e del sindacato giallo . spero che quanto ho detto possa far riflettere qualcuno, perché siamo convinti che bisogna essere fedeli per lo meno ad una scelta, che è teorica e pragmatica: la fedeltà ai valori liberali che sono stati fatti propri dal socialismo.