Emma BONINO - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 162 - seduta del 13-07-1977
Sull'accordo programmatico tra il Governo con i sei partiti
1977 - Governo III Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 162
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , colleghe e colleghi, signor presidente del Consiglio , credo che, prima di affrontare alcuni aspetti particolari di questo dibattito, giovi un confronto tra la lettura della mozione e la lettura del testo dell' accordo programmatico, pubblicato su L'Unità del 30 giugno. la mozione appare generica, anche se capisco che la stessa doveva costituire un riassunto non solo delle 90 cartelle dell' accordo programmatico, ma di ben 70 riunioni extraparlamentari, svoltesi nel corso di quattro mesi, per arrivare a questo tipo di accordo. ma il riassunto deve avere caratteristiche di sintesi e non di genericità pressoché assoluta. la mozione firmata dalla maggioranza, per quanto riguarda l' energia, recita testualmente: « orientare a livello nazionale gli investimenti con priorità nel settore dell' edilizia, dell' agricoltura, dell' energia e dei trasporti » . questo è tutto. molto più chiaro, invece, è il testo dell' accordo. ricordiamo che non si vota sulla mozione, in realtà, ma si vola sull' accordo di programma e quindi, ancora una volta, su accordi extraparlamentari. il testo dell' accordo, dicevo, è molto più analitico, e contiene, per quanto riguarda l' energia, la solita espressione di pie intenzioni sul risparmio e sull' eliminazione degli sprechi. non si tratta neppure di novità: basta leggere gli ultimi programmi governativi, nei quali queste pie intenzioni sono presenti da alcuni anni (e, stando così le cose, è da presumere che esse saranno presenti anche nei prossimi). nell' accordo di programma viene stabilito molto puntualmente che le centrali nucleari sono 4, da 2 mila megawatt ciascuna. quattro per due fa otto. inoltre, ve ne sono altre quattro per le quali bisogna trovare la localizzazione. pertanto, se non vado errata, si arriva a 16 mila megawatt. mi pare, però, che il compagno Fortuna abbia svolto una indagine conoscitiva , la cui relazione finale è stata votata dai rappresentanti di tutti i partiti tranne che dal nostro, con la sola astensione a titolo personale di qualche collega socialista. in tale relazione, chissà perché, si parlava di 12 mila megawatt. nel corso di un dibattito svoltosi a Milano, il compagno comunista Zorzoli ha sostenuto che bisogna istituire dalle quattro alle cinque centrali nucleari . non appena votata la relazione su 12 centrali nucleari da mille megawatt ciascuna, l' onorevole Donat-Cattin ha affermato di essere legato alla delibera del Cipe che prevede l' istituzione di 20 centrali. all' inganno si aggiunge la beffa: Angelini, presidente dell' ENETJ, pubblicò contemporaneamente un articolo sul Il Corriere della Sera nel quale affermava che il programma nucleare prevede 53 centrali al massimo e 46 al minimo. a prescindere dal fatto che le centrali nucleari non sono noccioline, mi pare importante puntualizzare qui che questi numeri, probabilmente, possono servire per essere giocati al lotto, in quanto non si comprende da quali dati scaturiscano. ma il fatto più grave è che il Parlamento non è mai stato investito di un dibattito concernente le scelte energetiche; non ne è stato investito neppure all' epoca della scelta del « tutto petrolio » . poi, magari, la commissione inquirente ci farà sapere perché allora non vi fu un dibattito sulle scelte energetiche. comunque, l' argomento non viene dibattuto neppure oggi, tanto è vero che il Parlamento non ne è investito, mentre noi apprendiamo le decisioni dall' accordo di Governo, e probabilmente la scelta finale sarà rappresentata da una media aritmetica tra questi numeri che circolano. non voglio entrare nel merito delle scelte energetiche in quanto scelte economiche, e quindi politiche. credo però di dover sottolineare il fatto che, nella mancanza totale di informazione nel paese e addirittura nel Parlamento, questo modo di procedere non ha nulla di democratico. pertanto: la ribadita centralità del Parlamento è un' espressione abbastanza ridicola: mi pare infatti si debba ribadire la centralità degli accordi extraparlamentari. oggi sono centrali gli accordi extraparlamentari. sicuramente non il Parlamento, il quale non ha mai preso in esame un argomento così importante. noi ricorreremo a tutti gli strumenti a nostra disposizione per ottenere almeno che il Parlamento discuta di questo tema e che i « filonucleari » si presentino qui con un fronte unitario, possibilmente senza « dare i numeri » , ma giustificando le scelte, spiegando in base a quali calcoli sono state effettivamente e via dicendo. intendo qui ribadire che le espressioni usate nella mozione sono assai generiche, mentre il testo de L'Unità è molto più analitico. L'Unità , Gazzetta Ufficiale di questo regime, ci informa molto meglio che non le mozioni al nostro esame e dalle quali: ad esempio, sull' argomento che mi interessa, non si comprende assolutamente nulla. l' espressione « energia » potrebbe voler dire, ad esempio una scelta « tutta geotermica » , oppure che si effettueranno immensi investimenti per la ricerca sull' energia solare . si deve controllare su L'Unità che cosa questa espressione significa, e si finisce per scoprire, che essa significa, appunto, altre cose. un secondo punto la cui genericità nasconde di tutto è quello relativo all' ordine pubblico . tale settore, che è il dato portante — pare — dell' intera mozione, stanti i termini usati, lascia spazio ad ogni possibile soluzione o quasi. la mozione parla di « nuove misure di prevenzione in materia di identificazione di arresto provvisorio di perquisizione dei covi eversivi... » . non si sa bene quali siano tali covi eversivi, e dove siano. in materia, ognuno ha idee diverse. per me, ad esempio, eversivo è il ministero dell'Interno , (ripeto, è una mia valutazione), o il ministero della Difesa ... per voi, probabilmente, covo eversivo è la sede del partito radicale . ritengo che occorrerebbe, dunque, innanzitutto chiarire cosa si intenda per covi eversivi. continuando nel riferimento alla mozione, leggo: « ... di intercettazioni telefoniche nei confronti di persone gravemente indiziate per atti preparatori... » . si badi, non indiziate di reati, ma per atti, preparatori di reati! è una situazione che non appare a me del tutto chiara. ritornerò sulla stessa. tali atti preparatori, sempre sulla base del documento in esame, debbono essere « obiettivamente rilevanti » . tutto ciò quando, invece, l' intero tema dell' ordine pubblico è basato sulla legittimazione del « sospetto » e sullo stravolgimento della concezione di « tentativo » . in questa Assemblea vi sono molti avvocati certamente non io che potrebbero andare a consultare tutta la letteratura e la giurisprudenza relativa allo aspetto del « tentativo » , dell' « atto preparatorio » , del « sospetto » . nella mozione è ancora detto: « ... di reati più gravi (terrorismi o, eversivi o e, sequestro di persona , rapina a mano armata, associazione ai fini di traffico di droga) » . credo che in materie, soprattutto con riferimento al sospetto, possiamo mettere di tutto! ciò che mi sembra dover sottolineare è che viene precisato trattarsi di provvedimenti speciali o eccezionali. devo dire che, storicamente, tutte le leggi che nel settore dell' ordine pubblico sono passate come speciali, sono poi diventate leggi ordinarie . siamo governati da ex leggi eccezionali, attualmente leggi ordinarie . ebbene, essendo questa la situazione, facciamo altre leggi speciali che diventeranno altre leggi ordinarie ! tutto ciò di fronte alla inutilità dati alla mano — di tali famosi? leggi eccezionali, alla inutilità delle stesse rispetto ai fini che si erano proposte. quindi, non solo le leggi speciali si sono dimostrate storicamente inutili in riferimento allo scopo che arrivano prefisse, ma, addirittura, alcune di esse si sono palesate come criminose (ad esempio la legge Reale o quella sulle persone pericolose). dicevo della inutilità di determinate norme. prova alla mano, non manchiamo in alcun modo di leggi speciali, né di leggi ordinarie , relative all' ordine pubblico . ne abbondiamo. il problema è invece, quello della loro mancata applicazione. un Parlamento, ed un Governo con un minimo di credibilità dovrebbero renderci conto della ragione per la quale l' emanazione delle ex leggi speciali, ora divenute ordinarie, si è rivelata inutile per il raggiungimento di taluni scopi in materia di ordine pubblico o di disordine organizzato. sono cose di cui qualcuno dovrà più rendere conto al paese, prima di dar corso alla emanazione di una altra serie non, indifferente, di norme in proposito! rispetto a dette leggi speciali o eccezionali, ad esempio su una di esse, molto grave, quella relativa alle persone pericolose, il partito comunista assunse a suo tempo (nel 1956, per quanto attiene alla legge citata) il ruolo di opposizione che noi svolgiamo oggi. in ordine alla legge in questione, il partito comunista scriveva, nella relazione di minoranza che: « la minoranza della Commissione ravvisa lo spirito informatore di questo disegno di legge e ritiene di non potervi consentire, perché non sono queste le misure di prevenzione che occorrono, per le ragioni citate... misure del genere sono attuate, ormai, da quasi un secolo e sono servite a ben poco. la strada da percorrere è quella del progresso economico e sociale , che adegui il livello di vita di quelle regioni a quello delle altre più avanzate. questa è la profilassi sociale che la Costituzione prevede, e non misure poliziesche, le quali, anche se demandate nella loro applicazione al magistrato, conservano l' iniziativa, l' indeterminatezza del sospetto, la procedura stessa tipica del procedimento poliziesco » . questo è quanto si dichiarava nel 1956. non capisco bene cosa sia oggi cambiato, dal momento che quel peggioramento della legge Reale che è previsto nell' accordo di programma, è basato, appunto, sul concetto di sospetto. evidentemente siamo semplicemente in presenza di provvedimenti tesi a reprimere le lotte sociali, che nascono in Italia proprio in seguito alla mancata attuazione delle riforme. c' è da osservare, tira l' altro, che, per quanto riguarda i provvedimenti allo studio sul tema dell' ordine pubblico , nella fase attuale ci si muove su quattro livelli diversi (e ciò, ovviamente, a prescindere dalle leggi già vigenti). vi sono in primo luogo i progetti di legge in corso di esame presso la Camera o il Senato (ne parlerò tra breve per evidenziarne il carattere emblematico); vi è il testo della mozione; vi è quindi il testo, più analitico, dell' accordo programmatico (anche a questo farò poi riferimento, per maggior chiarezza); esiste infine una bozza governativa del 13 maggio, che non si comprende in che rapporto si collochi con l' accordo programmatico: non si comprende, infatti, se l' accordo programmatico sconfessi o comunque superi le misure previste nella bozza elaborata dal Governo, ovvero se semplicemente configuri un primo passo per poter giungere poi anche alla realizzazione delle proposte governative. è facile inoltre rendersi conto del carattere frammentario che caratterizza l' iniziativa legislativa in questo settore. ciò non è dovuto ad inefficienza o ad incapacità di predisporre un programma organico. si è preferito invece evitare di predisporre un provvedimento-simbolo, ad esempio una nuova legge Reale , perché ciò avrebbe potuto provocare un sollevamento popolare. si procede così in modo del tutto frammentario, nella totale disinformazione dell' opinione, pubblica, con la speranza che in tal modo si possa portare a termine la definizione di una serie di misure che, se fossero contenute in una sola legge-simbolo di questo giro di vite repressivo, potrebbero più agevolmente essere contestate, con conseguenti riflessi anche sulla gestione dell' accordo programmatico, e su questi anomali equilibri politici. vorrei osservare incidentalmente che questa politica della goccia dopo goccia » non è presente soltanto nel settore dell' ordine pubblico , ma anche in quello dell' economia. quando ad esempio si è parlato di misure, di austerità, nessuno si è mai preoccupato di fornire un' indicazione complessiva dei provvedimenti allo studio. ci siamo trovati così ad apprendere dai giornali, giorno dopo giorno, che era stato elevato il prezzo della benzina, che erano state ritoccate le tariffe dell' energia elettrica e quelle telefoniche. nessuno ha voluto tener conto della richiesta, che noi avanzammo già nell' agosto dello scorso anno , relativa alla predisposizione di un programma organico e globale. esaminiamo allora — per tornare ai temi dell' ordine pubblico — quali sono i provvedimenti già definiti o comunque già in fase di discussione presso i due rami del Parlamento. come dicevo poc' anzi , si tratta di misure abbastanza sintomatiche. vi è innanzitutto quella contenuta nel decreto legge , numero 151 del 30 aprile scorso, che riguarda le cause di sospensione dei termini della custodia preventiva. si tratta di una misura che è stata giustificata con l' esigenza di non lasciar scadere i termini di carcerazione preventiva per gli imputati nel processo Curcio. ma l' aspetto più incedibile di questo provvedimento è che esso prevede un prolungamento a tempo indefinito dei termini di carcerazione preventiva, anche in dipendenza di fatti non addebitabili all' imputato. ora, a prescindere dalla considerazione che i limiti di custodia preventiva sono già più che rispettabili (si arriva fino ad otto anni), c' è da rilevare che le misure proposte malfigurano un ulteriore alibi, che si aggiunge a quelli già esistenti, per giustificare la mancata o ritardata celebrazione dei processi. ma forse giova ricordare qui che i termini di carcerazione preventiva furono già aumentati, se non erro, due anni or sono, per impedire la scarcerazione di Freda e Ventura. allo scadere di questi due anni Freda e Ventura sono stati scarcerati, mentre il processo è appena stato avviato; nel frattempo, una legge studiata proprio per questi due personaggi resta in vigore e si applica ora indistintamente a tutti i cittadini. avremo adesso la « legge Curcio » : non so quali saranno le conseguenze di una simile decisione; non è impossibile però che anche in questo caso, scaduti inutilmente i nuovi termini che si sono voluti stabilire, partendo da un dato emozionale relativo ad un caso singolo, resti però in vigore un provvedimento destinato a colpire indistintamente tutti i cittadini. conosciamo benissimo la situazione delle nostre carceri. sappiamo che i detenuti sono, per circa tre quarti della consistenza totale, in attesa di giudizio. ci si rifiuta, cioè, di condannarli con regolare processo, però si decreta l' ergastolo preventivo anche per cause non addebitabili agli imputati; il che significa che, dal momento che non si vuole fare un processo, il detenuto, che già sta in carcere in attesa di giudizio, ci può rimanere vita natural durante . mi sembra che questo sia un fatto abbastanza grave. il impossibile, comunque, andare avanti in questo modo, legiferando su dati emozionali. l' altro esempio che volevo fare è quello dell' amnistia, o della mini-amnistia. mi sembra che la situazione delle carceri l' abbiamo dibattuta già in dicembre, e poi in gennaio, e tutte le volte è la solita solfa: ci si rifiuta di prendere dei provvedimenti, e poi ci si trova nell' urgenza di prenderli comunque. si tratta, a mio avviso, di un dato molto grave. c' è poi l' altro provvedimento legislativo, il numero 1195 relativo alla modifica del regime dei permessi ai detenuti. riferisco, a questo proposito, dati del ministero di Grazia e Giustizia (e quindi non nostri, per carità! non si tratta di fonti « alternative » , ma di fonti ufficiali), secondo i quali nell' ultimo trimestre, sul totale dei detenuti ai quali era stato concesso il permesso, non sono rientrati lo 0,73 per cento . ora, il Parlamento ha elaborato una riforma carceraria che non è stata mai applicata; ma l' unica cosa che si intende applicare è la controriforma carceraria. questo è abbastanza ridicolo, proprio nel momento in cui si ha maggior bisogno di credibilità delle istituzioni, di credibilità della volontà politica del Parlamento. quella delle carceri è una situazione incandescente. i detenuti hanno atteso la riforma carceraria per trent' anni ; questa è stata varata, ma non è stata applicata mai. l' unica cosa che si applica sono, ripeto, meccanismi repressivi di controriforma, relativi, ad esempio, alla restrizione dell' uso del telefono, o provvedimenti di aumento delle pene. cito in particolare questo punto, perché mi sembra incredibile: mi riferisco all' aumento delle pene previste per gli agenti di custodia implicati — non si sa bene come — nelle evasioni. ebbene, non si può scaricare su un organico così impreparato, così deficitario com' è quello degli agenti di custodia, la responsabilità di disfunzioni che sono da ricercare ad altro livello. si cerca, come sempre, il capro espiatorio . in occasione dell' ultima evasione a Bologna, quella che ha riguardato tredici detenuti, l' ispezione da parte del ministero è stata svolta dando proprio questa impressione, di voler trovare il capro espiatorio , nel caso specifico il solito agente di venticinque anni, appena uscito dal corso di addestramento (tra virgolette), che è stato cercato fino all' ultimo, perché pareva fosse lui il responsabile. ma non è possibile assumere atteggiamenti di questo genere di fronte ad inefficienze che hanno ben altre ragioni, che sono da ricercarsi nel sovraffollamento delle carceri. a Rebibbia, per esempio (cito questo caso, molto sintomatico), su 982 detenuti, 92 sono in carcere per guida senza patente. sono dati che provengono dal direttore di Rebibbia, che mi pare non possa essere accusato di atteggiamenti eversivi. si tratta, quindi, di una percentuale del 10 per cento . c' è poi un intero braccio con detenuti di tutti i tipi, da Concutelli agli altri, che non si possono tenere in isolamento, per via delle strutture carcerarie. ma mentre per l' edilizia carceraria, appunto, c' è tutto un elenco di pii desideri , si agisce invece più puntualmente per quanto riguarda l' aspetto repressivo nei confronti degli agenti di custodia. le ricordo a questo proposito, signor presidente del Consiglio , un impegno che ella aveva assunto, quello famoso della riforma del Corpo degli agenti di custodia. come ho detto, non solo non si procede ad alcuna riforma, ma anzi si tenta di usare questi agenti come capri espiatori per disfunzioni con le quali essi non hanno nulla a che vedere. c' è poi il provvedimento — davvero incredibile — relativo alle modificazioni al codice di procedura penale , che è già stato approvato alla Camera ed è in corso di approvazione al Senato. si tratta, per essere precisi, del disegno di legge numero 1196, che introduce norme abnormi in materia di competenza territoriale e di difesa dell' imputato. con questo provvedimento si prevede l' istituzione dell' « interrogatorio libero » (dal che si deduce, evidentemente, che gli altri non lo sono). non è comunque chiaro cosa sia questo interrogatorio libero, per il quale si prevede la facoltà, ma non l' obbligatorietà della presenza dell' avvocato. mi pare che questo stravolga lo stato di diritto e l' aspetto garantista che, invece, era punto fondamentale della nostra Costituzione. che cosa significa « interrogatorio libero » ? Libero rispetto a chi, a che cosa? questa norma, evidentemente, non è chiara; non solo, ma ha già ricevuto una denuncia di incostituzionalità addirittura nel corso del dibattito in Commissione. esiste poi un altro disegno di legge , il numero 1197 (si sfornano così) che introduce il reato di « casco » (articolo 11), di fazzoletto, di cappello o di non so che altro, il quale prevede nuove disposizioni per il controllo delle armi che sono veramente ridicole, nel senso che alcune sono addirittura criminogene in quanto stabiliscono che la stessa pena possa essere erogata sia per chi detenga armi, sia per chi ne faccia uso. e facile comprendere come, in questo caso, chi detenga delle armi non abbia alcuno scrupolo a farne uso essendo uguale la pena. vi sono poi altri provvedimenti, che riguardano sempre le carceri, e che concernono l' estensione del regolamento degli agenti di custodia anche alle forze armate , cioè ai carabinieri. fino ad oggi solo gli agenti di custodia potevano usare le armi nei confronti dei detenuti in fuga. ora, invece, viene data questa possibilità anche a questi 2500 carabinieri che dovrebbero tutelare l' ordine esterno delle carceri, cosa abbastanza ridicola in quanto significa solo una « gazzella » in più per turni di 8 ore attorno alle carceri. non a caso, proprio ieri, è giunta ai direttori delle carceri una circolare del ministro Bonifacio in cui, di fatto, si stabilisce l' ingerenza totale ed assoluta del generale Dalla Chiesa , dell' Arma dei carabinieri , anche per quanto riguarda la vita e l' ordine all' interno delle carceri. sono questi dei dati sui quali bisognerebbe riflettere. esiste poi il disegno di legge numero 1490, con il quale vengono aumentate le pene per i reati commessi nei confronti di magistrati, avvocati, eccetera. e un disegno di legge che, oltre ad essere utile, è anche demagogico, in quanto già ora le pene previste sono elevatissime. e chiaro che, per chi abbia una certa imputazione o rientri nell' ambito della criminalità politica, sicuramente due anni in più di eventuale detenzione non avranno alcun effetto. un provvedimento del genere non potrà mai sortire (l' effetto di scoraggiare eventuali tentativi di questo tipo, anche perché, ripeto, le pene sono già oggi elevatissime (non sono un' esperta, ma basta andare a controllare). vi è poi l' ultimo provvedimento, con il quale si riduce il numero dei componenti dei collegi giudicanti. ciò significa, di fatto, racimolare 50 vecchi magistrati, ma non certo risolvere l' annosa e ormai insostenibile situazione della giustizia. ma ciò che oggi mi interessa chiedere è questo: per quale motivo si possono presentare ed approvare disegni di legge di questo tipo? ritengo che ciò sia dovuto al fatto che la riforma del codice di procedura penale non è stata mai attuata. non solo, ma ritengo che tutto ciò costituisca una frode governativa, perché voi sostenete che queste misure — non solo quelle già in discussione, ma anche quelle contenute nell' accordo — possono rimanere in vigore solo per 2 anni, e poi avete chiesto per il codice di procedura penale la proroga di un anno. non si capisce bene come questi termini possano conciliarsi e come possano rientrare in un « accordo » . ritengo, però, che ciò significhi una sola cosa, e cioè che anche queste leggi eccezionali e speciali diventeranno ordinarie. sintomatica è la discrepanza fra i termini: riforma dei codici tra un anno, leggi eccezionali — antitetiche rispetto alla riforma prevista ed alla legge delega per l' emanazione del nuovo codice di procedura penale — in vigore per due anni. sinceramente, non sono riuscita a capire come queste due cose possano essere conciliabili. questi sono gli innumerevoli disegni di legge , già in discussione alla Camera e al Senato. l' altro livello, come dicevo prima, è quello della mozione generica, e un altro livello ancora — non male, devo dire è quello invece contenuto nell' accordo programmatico. in sostanza, di che cosa si tratta? che cosa è l' accordo programmatico rispetto ai problemi dell' ordine pubblico ? in sostanza è un peggioramento, della legge Reale , che si realizza con l' ampliamento dei poteri, con l' ampliamento della formulazione degli articoli, in particolare degli articoli 4, 8 ed altri. prima di parlare, però, del peggioramento della legge Reale , credo non sia inutile parlare un attimo della legge Reale di per sé, quella che fu detta la legge « simbolo » , (la legge che ha scatenato, all' epoca — due anni fa, non certo venti anni fa — enormi polemiche proprio per il contenuto, per gli strumenti, per i processi a cui dava inizio. noi dicemmo allora — non eravamo presenti in Parlamento, ma lo dicemmo nelle piazze, ovunque — che era una legge liberticida, una legge che dava l' avvio alla spirale della violenza, che di fatto diceva « chi spara, per primo ha ragione » , che in pratica legittimava l' uso delle armi. in verità, queste cose non le dicevamo soltanto noi, perché all' epoca le diceva anche il partito comunista e, in particolare, le diceva Coccia nella dichiarazione di voto contro la legge Reale . egli diceva: « ribadiamo il nostro voto contrario perché giudichiamo che nel complesso il provvedimento resta grave nella sua portata di duro contenimento di diritti dei cittadini costituzionalmente garantiti. per le norme relative all' estensione dell' uso delle armi, che valutiamo alla luce delle esperienze dolorose che il nostro paese ha conosciuto e che certamente non possiamo dimenticare, la riteniamo una legge pericolosa, una legge dannosa; perché, per esempio, l' articolo 1 elimina l' istituto della libertà provvisoria » . e continuava dicendo: « il provvedimento, nella sua interezza, lascia largo spazio ad istanze autoritarie presenti nel codice Rocco , a concezioni che appartengono alle forze più conservatrici e fasciste del nostro paese » . allora, quindi, il giudizio era negativo; non ho capito come mai, invece, il peggioramento della legge Reale sia democratico. non riesco a capire bene: la legge Reale di per sé risentiva di « concezioni che appartengono alle forze più conservatrici e fasciste del nostro paese » ; come possano un peggioramento e una estensione di questa discrezionalità ad essere democratici ancora non me l' ha spiegato nessuno. aspettiamo l' intervento di Coccia che forse ci spiegherà che cosa è cambiato dall' anno scorso ad oggi. diceva ancora: « tutto questo » — sempre riferendosi alla legge Reale — « conferma il nostro giudizio: non è con leggi limitative della libertà dei cittadini e con leggi che conculcano i diritti costituzionalmente garantiti che si difende l' ordine democratico » . non so, forse è stato illuminato da qualche apparizione, oppure questi giudizi dovrebbero rimanere validi. non so se sta in Commissione giustizia a votare quei decreti di cui dicevo prima, ma vorremmo sapere che cosa è cambiato dal 1975 ad oggi. c' era anche un pio desiderio in questa dichiarazione di voto di Coccia, che suonava in questi termini: « a questo punto noi sentiamo il dovere di chiamare i rappresentanti della maggioranza a essere garanti delle affermazioni formulate dal ministro onorevole Reale relativamente al rispetto dei termini di entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale » — eravamo nel 1975 — « che dovrà superare la normativa che stiamo discutendo, e cioè chiediamo il rispetto di quella data, la primavera dell' anno 1976 » eccetera. invece, siamo al mese di luglio 1977 e c' è la proroga di un anno; ma vorrei che qualcuno qui smentisse le voci che circolano, che cioè anche la riforma del codice di procedura penale : prevista tra un anno, dovrebbe entrare in vigore cinque anni dopo l' approvazione. è chiaro, quindi, che queste leggi speciali non rimangono in vigore due anni, ma per lo meno rimangono in vigore sei anni (cinque più uno). chiedo che qualcuno prenda le distanze da questo tipo di voci che anche la stampa ha riportato, senza che nessuno abbia pensato a smentirle. questo sulla legge Reale in generale. vediamo ora in che cosa è stata peggiorata la legge Reale . credo che tra le altre cose sia abbastanza importante il primo aspetto, la lettera a) della prima parte dell' accordo tra i partiti, in cui si dice che di fatto si può fermare per 24 ore negli uffici di polizia qualunque persona nei confronti della quale esistono i sospetti di falsa dichiarazione sull' identità personale o sospetti di essere in possesso di documenti di identità falsi. di fatto questo significa che un qualsiasi poliziotto può fermare una persona solo perché sospetta (e il sospetto è una cosa discrezionale e non sindacabile) di dichiarare false generalità o sospetta di esibire documenti falsi: può portarla negli uffici di polizia e qui trattenerla 24 ore. noi radicali conosciamo bene questa procedura; perché è sempre stata adottata per impedirci di manifestare il nostro dissenso. ogni volta che c' era una qualche manifestazione, noi partivamo in dieci o quindici (non eravamo certo una folla!) con i cartelli e i manifesti per esprimere il nostro dissenso: venivamo subito fermati tutti e portati in questura per l' identificazione. guarda caso , per compiere l' operazione ci volevano sempre tre o quattro ore e, comunque, il tempo di durata della manifestazione che intendevamo contestare. dopo di che venivamo rilasciati. e per anni questa scena si è continuamente ripetuta. tutto questo significa che, varato questo provvedimento assisteremo di nuovo alle retate, con persone portate negli uffici di polizia e trattenute 24 ore soltanto in base a un sospetto o, magari, soltanto perché sono antipatiche, hanno i capelli lunghi o sono vestite male. la cosa più grave è che con un provvedimento del genere non si può certo pensare di colpire i grandi truffatori di Stato o comunque coloro che , come Lefebvre, fuggono con il proprio passaporto (non con documenti falsi) e vi riescono anche se sono conosciuti pure dai sassi. lo stesso si può dire per altri personaggi come Saccucci o Pozzan, che magari sono stati accompagnati al confine e protetti dal Sid, con documenti in regola. non è questo il tipo di criminalità che si colpisce con il provvedimento in questione, perché queste sono persone che « fuggono » con gli elicotteri Monti. l' unica cosa che si può colpire con questo provvedimento è il dissenso, perché — parliamoci chiaro — neppure gli appartenenti alle « Brigate Rosse » o a « Ordine nuovo » possono essere fermati prima di aver commesso il reato perché sospettati di avere i documenti falsi. questo metodo serve soltanto a impedire il dissenso; avremo ancora le retate; avremo ancora persone isolate per 24 ore perché sospettate « di avere falsi documenti » . con la lettera b) si stravolge completamente il concetto di « tentativo » , sul quale gli avvocati presenti potranno adeguatamente documentarsi andando a rivedere tutta la letteratura e la giurisprudenza relativa. l' unica conseguenza concreta sarà che d' ora in poi avremo le carceri piene di sospettati. ora sono piene di indiziati, cioè di persone in attesa di giudizio, quindi protette da una presunzione costituzionale di innocenza fino a prova contraria, ma che ci si rifiuta di condannare. d' ora in poi, assieme agli indiziati ci saranno quelli arrestati preventivamente per 48 ore: 24 ore di fermo di polizia, poi 48 di arresto preventivo. è un discorso molto pericoloso ed estremamente grave. arriviamo così ai covi eversivi. ho già detto prima che se non viene bene chiarito cosa si intenda con questa espressione, io, che sono radicale, sono autorizzata a dire che per me un covo eversivo — è il Sid; e l' ufficio affari riservati, ad esempio, non scherza neanche un po'. dunque, non ho capito in cosa consista la chiusura dei covi eversivi, e mi pare che sarebbe opportuno chiarire anche in che cosa consistano i covi eversivi. e veniamo al problema delle intercettazioni telefoniche. esiste una legge dell' ottobre 1974 — non tanto vecchia, dunque che fu varata a seguito dello scandalo delle bobine perdute, mai più ritrovate, tagliuzzate, ritrovate forse ma chissà dove. tale legge stabiliva dei modi abbastanza rigidi per l' effettuazione delle intercettazioni telefoniche che, in primo luogo, potevano essere fatte solo dalla procura. ora, invece, le intercettazioni telefoniche potranno essere effettuate da qualsiasi poliziotto, da qualsiasi questore, salvo autorizzazione orale — non è chiaro se preventiva o successiva — della magistratura. quando si scoprirà qualcosa di interessante, dunque ci si farà dare l' autorizzazione orale dalla magistratura e saremo tutti sottoposti alle intercettazioni telefoniche. l' unica cosa chiara di questa questione e che le intercettazioni telefoniche potranno essere fatte dalla polizia, e non più dalla procura come la legge del 1974 prevedeva. inoltre, alla lettera g), si modifica la normativa in tema di intercettazioni telefoniche per consentire — si noti bene una forma di intercettazione preventiva, relativa a persone indiziate di atti preparatori di gravi reati. non ho capito bene. se io passeggio con un cane di fronte alla villa di un ricco signore, sto compiendo un atto preparatorio per sequestrare il signore medesimo e posso essere fermata per 48 ore? il passeggiare di fronte a questa villa costituisce sospetto di un atto preparatorio di reato? fino ad oggi gli atti preparatori non erano punibili. si tratta forse di un tentativo? quando comincia il tentativo? su questo argomento esistono una vasta dottrina ed una vastissima giurisprudenza, che ora verranno completamente stravolte. oltre a queste cose gravissime, c' è poi la bozza governativa, che risale al 13 maggio e di cui non si sa moltissimo. ma quello che si sa — è si sa perché il testo è circolato — è abbastanza grave. oltre alle intercettazioni telefoniche, è prevista anche la possibilità per la polizia di usare audiovisivi e radiospie, senza limiti di tempo e con la discrezionalità cui accennavo prima. ciò prelude semplicemente alla società « panottica » , alla società cioè in cui tutti possiamo essere osservati dall' apparato centrale anche nelle forme di vita privata. non c' è nessun limite. la dicitura è estremamente generica. un aspetto estremamente grave è quello dell' interrogatorio senza avvocato. mi pare che tale tipo di interrogatorio abbia avuto una delle sue ultime vittime famose in Pinelli. dieci anni sono stati necessari per instaurare il diritto dell' imputato di rispondere in presenza del proprio difensore. questo diritto viene meno. ma a quale fine? come si può pensare che uno stato di diritto , uno Stato garantista possa usare la collaborazione più o meno forzata — per non dire di peggio — dell' imputato? mi sembra che si compiano degli enormi passi indietro che sconfessano tutta l' impostazione — che in precedenza era stata data. ricordo l' articolo 13 della Costituzione, che stabilisce che i reati debbano essere tassativamente precisati, e non parla di sospetto di reato. queste sono cose che vanno dette con estrema forza. e quali sono le conclusioni rispetto a queste impostazioni? eliminando di fatto lo Stato garantista, eliminando di fatto lo stato di diritto , ci troviamo di fronte allo Stato di polizia. ma desidero sottolineare un aspetto estremamente importante, quello dei documenti ministeriali. la bozza governativa, dice che la magistratura ha ancora di fronte l' ostacolo del segreto politica e militare, che è una facoltà discrezionale del presidente del Consiglio mantenere o no; invece, i ministeri della Difesa e dell' Interno, possono prendere visione dei fascicoli che sono in mano della magistratura. ciò è estremamente grave perché significa non solo la fine dell' autonomia della magistratura, ma anche che la stessa magistratura può (ancora vedersi opposto il segreto politico e militare da parte del presidente del Consiglio . i ministeri della Difesa e dall' Interno possono invece, come dicevo, sempre prendere in visione dei fascicoli in mano alla magistratura. viene così ad essere colpito un dato portante in uno Stato democratico e civile: ha divisione dei poteri. di fronte a questa visione estremamente analitica e puntuale dell' aspetto repressivo, vi è la mancanza totale di ogni iniziativa non dico, riformatrice, ma anche banalmente riformistica. non a caso, a proposito della riforma della Pubblica Sicurezza , si lascia al Parlamento lo spinoso problema del sindacato di polizia: problema questo che, lo sappiamo benissimo, non si può rinviare al Parlamento, dove comunque la sinistra è in minoranza visto l' atteggiamento, per esempio, del Psdi. rinviare la soluzione di questo problema al Parlamento significa quindi lavarsene le mani, trovare un alibi, perché, per quanto riguarda tale questione, la sinistra comunque sarà in minoranza e sarà costretta così ad abbandonare tutto il movimento democratico che si è sviluppato in questi anni da parte dei lavoratori di polizia, che chiedono, anche nei loro confronti, l' applicazione dello statuto dei lavoratori e il rispetto dei diritti civili. significa abbandonare questo movimento alle spinte del sindacato corporativo, o « giallo » , del ministro Cossiga. su questo la sinistra ha delle responsabilità di fondo, perché un accordo che si rispetta non può lasciare inevaso un tema così importante come la riforma democratica del corpo di Pubblica Sicurezza , non può dimenticare completamente la riforma degli agenti di custodia, non può non occuparsi della riforma del Sid (senza entrare nel merito, ritengo che un punto fondamentale e qualificante di una seria riforma in questo campo sia il divieto, a chi abbia già fatto parte del Sid, di rientrarvi). infatti, vediamo che nelle stragi che sono state compiute in questi anni, tutti sono implicati; lo vediamo nel processo che si svolge a Catanzaro, per esempio; lo vediamo con Maletti, con La Bruna , con Miceli; lo vediamo con i soliti nomi che vengono fuori, Rumor, Tanassi, Taviani, cui seguono le solite smentite (credo che le abbiano pronte nel cassetto): sono le smentite che danno da 10 anni, da sempre. su queste cose dunque, sulla riforma dei servizi segreti , sui servizi di sicurezza , sulla riforma, della polizia non c' è assolutamente nulla. per quanto riguarda le carceri, c' è invece la controriforma già in atto. il codice di procedura penale , poi, pronto tra due anni, entrerà forse in vigore addirittura dopo cinque anni dalla sua approvazione. sono questi i dati che ritengo più importanti per quanto riguarda il discorso sull' ordine pubblico . con questo non voglio ovviamente tralasciare gli altri aspetti di questa mozione così sgangherata. infatti, l' accordo programmatico almeno offre alcune indicazioni; dalla lettura della mozione non si capisce invece assolutamente nulla, tanto essa è generale e generica. ci troviamo nella situazione nella quale non è più chiaro a nessuno qual è la maggioranza, qual è l' opposizione, qual è l' Esecutivo, quali sono i compiti, del legislativo, quali sono gli strumenti di controllo. questa mozione rappresenta un' accozzaglia il cui punto qualificante è costituito dall' ordine pubblico chiaro infatti che un paese governato da questo tipo di regime ha bisogno di criminalizzare il dissenso, ha bisogno di imbavagliare i dissenzienti, specie se sono persone che dissentono perché pretendono l' applicazione dei dettati costituzionali. si tratta di persone che pretendono che sia vero, nella pratica, ciò che è vero in teoria: cioè l' ordine repubblicano. recentemente vi è stata su tutti i giornali una polemica che ha avuto come protagonista l' onorevole Amendola contro alcuni intellettuali sulla difesa delle istituzioni democratiche repubblicane. nell' ambito di questa polemica un uomo come Sciascia, che quando lo ha ritenuto opportuno, si è schierato con i compagni comunisti e non con altri, per il suo dissenso, è stato tacciato di disfattismo e di vigliaccheria, soltanto perché non ha voluto avallare l' identificazione, che invece si pretende di voler avallare, tra le istituzioni democratiche repubblicane, e questa classe dirigente , questo sistema di potere e questo regime. questa mistificazione va denunciato fino in fondo: quali istituzioni repubblicane? forse quelle volute o scritte nella Costituzione o quelle che sono state occupate e stravolte contro la Costituzione stessa e contro i diritti dei cittadini dalla Democrazia Cristiana in questi trent' anni ? anche i compagni comunisti stanno peggiorando sia il codice Rocco , sia la legge Reale . a questa mistificazione non vogliamo prestarci né in nome della lotta contro il terrorismo, né contro i NAF, gli attentati o le Brigate Rosse . questi fenomeni, infatti, non nascono dal nulla: non si tratta forse del prodotto — a volte indiretto, ed altre volte diretto — di trent' anni di illegalità e di violenza di Stato e di regime? Brigate Rosse e NAP certo esistono, come esistono le trame nere : su questo non vi è alcun dubbio, ma ho l' impressione che delle Brigate Rosse e dei NAP oggi ve ne sia bisogno. se non ci fossero, dovreste inventarle, semplicemente per riuscire a far passare rispetto a questo tipo di terrorismo, le leggi speciali di cui abbiamo parlato. certo l' antagonista violento è quello che vi serve per riuscire ad avallare questo tipo di leggi speciali. quello che mi premeva dire oggi è che solo grazie a questo antagonista violento, solo grazie ai NAP ed alle Brigate Rosse potete pretendere di costituirvi come difensori della legalità repubblicana spacciando per legali queste leggi che invece, sono leggi da guerra civile e da Stato di polizia, in cui impera il « sospetto » e in cui, proprio in nome di tale sospetto, si può sbattere in galera chiunque. i compagni comunisti si fidano ancora una volta del loro rapporto di forza, della loro capacità di guidare e di controllare il pericoloso e perverso processo politico che si sta facendo e che comunque è in atto. rischiano di commettere, anche in questo caso, lo stesso errore che fu commesso nell' immediato dopoguerra: anche allora i compagni comunisti contavano sulla loro forza ed anche allora, per la ragione di Stato e di potere, interna ed internazionale, contro la Costituzione, contro gli azionisti, i socialisti, una parte di repubblicani e di liberali, accettarono la continuità delle strutture e delle leggi dello stato fascista. questa scelta, in effetti, si è rivolta contro di loro. ma, soprattutto negli anni « 50 » , questa scelta si è rivolta contro la classe operaia , contro le classi sfruttate ed oppresse, contro gli emarginati. oggi esse vengono riproposte in forme ancora più gravi. al di là delle ragioni di opportunità e del pericolo che la situazione possa tornare ad essere sfavorevole, mi chiedo: compagni comunisti ma è questo lo Stato che volete costruire? e in questa maniera che si trasforma e si riforma uno Stato? forse che lo Stato si trasforma e si riforma peggiorando vecchie leggi fasciste o inventandone delle nuove? leggevo sulla rassegna stampa che, quando fu formato il primo Governo di centrosinistra, Avanti! uscì con il seguente titolo: « da oggi ognuno è più libero » . gli organi comunisti di stampa di allora attaccarono il partito socialista italiano, ironizzando su quella sua pretesa. successivamente abbiamo visto che proprio con il centrosinistra si è potuto installare in Italia lo stato delle trame nere , dei generali golpisti, delle rose dei venti, della spirale della tensione e del terrore. e importante dire che nel Governo di centrosinistra, negli equilibri politici del paese di allora, i socialisti rappresentavano, almeno per il regime, un elemento permanente di contraddizione. perché? perché all' esterno, oltre il centrosinistra, c' era lo sviluppo democratico del paese; non c' era questo tipo di crisi che non è solo economica ma è istituzionale e strutturale; c' era la mobilitazione, la crescita e la speranza rappresentata dal sindacato: c' era il movimento per i diritti civili che cominciava ad affermarsi. ma soprattutto, compagni comunisti: al di là di questo c' era la vostra opposizione che era una garanzia. evidentemente rispetto all' accordo e al Governo di centrosinistra. temo, invece, che oggi il vostro ingresso nell' area di Governo — con buona pace dell' onorevole Galloni — rappresenti, nella morsa della logica morotea più o meno strisciante che sta andando avanti, un elemento di razionalizzazione e di normalizzazione per questo regime democristiano. credo che nessuno, oggi, si azzarderebbe a scrivere che da ora in poi si sarà più liberi. sono semmai convinta che, da oggi in poi, ognuno di noi sarà meno libero.