Marco PANNELLA - Deputato Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 162 - seduta del 13-07-1977
1977 - Governo III Fanfani - Legislatura n. 3 - Seduta n. 327
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

intendo richiamarmi, signor presidente , al disposto del quinto comma dell' articolo 30 del regolamento, in quanto a mio avviso stiamo assistendo per l' ennesima volta (ma noi non intendiamo anche questa ennesima volta essere conniventi) a quello che, misurando le parole ed i termini, ritengo si debba definire con proprietà (assumendocene la responsabilità, secondo quanto in merito riporta lo Zingarelli) un autentico sconcio. quello che è più grave è che si tratta di uno sconcio organizzato e consapevole: se questa mattina l' Aula è come è, se questo dibattito si stia svolgendo come si sta svolgendo, se nella giornata di oggi sono stati concentrati tutti gli oratori rompiscatole di opposizione — con qualche eccezione — lo si deve al fatto che si vuole che l' Aula sia vuota e che la stampa sia scoraggiata dall' assistere alla seduta, visto che un' Aula che è organizzata per essere vuota non merita attenzione e non merita neppure di essere considerata Parlamento. malgrado tutti i nostri richiami, continua ad essere esercitata una prassi in aperto contrasto con l' ultimo comma dell' articolo 30 del regolamento, secondo il quale, « salvo autorizzazione espressa dal presidente della Camera » (e sono certo che questa mattina di autorizzazioni espresse non ce ne sono), « le Commissioni non possono riunirsi nelle stesse ore nelle quali vi è seduta dell' Assemblea » . così stando le cose, il presidente del Consiglio avrà ancora minori difficoltà a recepire (così come anche noi dobbiamo recepire) a livello puramente tecnico quello che il « Gran Consiglio » dei partiti ha stabilito, con lo scopo di farlo attuare tecnicamente da Parlamento e Governo. questa mattina io avrei voluto partecipare alla seduta della Commissione giustizia per dire « no » a certe proposte di legge imbecilli e infami di riforma del codice di procedura penale ; avevo il dovere di deputato di essere lì, ma non posso esserci perché ho anche il dovere di essere in Aula: e questo dimostra come ci si trovi di fronte ad uno sconcio organizzato, consapevole. l' articolo 8 del nostro regolamento, signor presidente , afferma che il presidente della Camera « assicura il buon andamento dei suoi lavori » . questo è un pessimo andamento dei lavori della Camera. domani, invece, saremo tutti presenti e convocati, quando i rappresentanti del « Gran Consiglio » , concentrati nell' elenco degli iscritti a parlare, prenderanno la parola per motivare gli ordini che sono stati dati alle sedi tecniche, al signor presidente del Consiglio (che, come dicevo ieri, non ha la ventura che avrebbe avuto nel ventennio di buona o cattiva memoria, in cui coincideva — se non erro — la funzione di capo del Gran Consiglio con quella di capo del governo ) ed a noi; così avremo compiuto un altro passo perché quegli accordi siano già legge. avremo obbedito. è una vergogna, se mi si consente — signor presidente , mi facilita il richiamo è una vergogna che inspira un sentimento — lo sottolineo — di ribrezzo contro questo tipo di andamento; è una vergogna che dobbiamo denunciare. pertanto, signor presidente , poiché non vogliamo liturgie vuote di contenuti, grottesche, poiché non vagliamo nemmeno compiere gesti dell' opposizione — gesti già previsti, scontati, ghettizzati — , ritengo che sia opportuno chiedere immediatamente la chiusura della discussione. che vengano, subito, i componenti del « Gran Consiglio » a parlare; o decadano anche loro; che parli il presidente del Consiglio ; e facciamola finita! una discussione come questa che non è tale, è un' offesa per il Parlamento! sì, signor presidente . il mio richiamo al regolamento non intendeva giungere fino ad una esplicita richiesta di sconvocazione delle Commissioni. ma, poiché domani dovremo assistere ad un altro uso fraudolento del Parlamento, in quanto saremo tutti convocati in Aula ad ascoltare i capi del « Gran Consiglio » , per obbedire, chiedo la chiusura immediata della discussione e che il presidente del Consiglio prenda subito la parola. quello che il presidente ha facoltà di fare, Pochetti, ancora non lo stabilisci tu!