Marco PANNELLA - Deputato Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 122 - seduta del 21-04-1977
Caso Montesi
1977 - Governo Scelba - Legislatura n. 2 - Seduta n. 200
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , signor ministro dell'Interno , credo che sia bene confessare che al dolore per questi ennesimi assassini, rischia di aggiungersi un sentimento di rabbia per questo « tiro al piccione » che, contro cittadini italiani, contro poliziotti, contro carabinieri, contro studenti, contro lavoratori, mai come in quest' anno sta dilagando nel nostro paese. ci riuniamo puntualmente ormai e sempre più frequentemente per esprimere solidarietà alle famiglie degli assassinati. signor ministro dell'Interno , non m' interessa la dinamica dei fatti così come lei l' ha raccontata; le confesso che dal caso Annarumma alla Banca dell' agricoltura , da quando le stragi e la tattica e la strategia della strage si sono riversate sul nostro paese, tutte le versioni del potere che sono state date di volta in volta sono state false e, quando si è giunti ad accertare giudiziariamente — di rado — la verità, queste dichiarazioni del potere sono state individuate come false, perché nei casi più gravi, dietro queste stragi emergeva in trasparenza la grave complicità ad altissimo livello dello Stato. dobbiamo cercare di onorare queste vittime con la ricerca della verità e con un contributo da parlamentari... onorevole Costa, noi non versiamo olio sul fuoco, lo hanno versato... bravo! bel democratico! signor presidente , ritengo che il Parlamento sia turbato e colpito in modo gravissimo. mi sia consentito di dire, per esempio, che secondo le tradizioni parlamentari, le più moderate e liberali, in queste stesse circostanze, dopo l' estate, lo autunno, l' inverno e la primavera che sono fin qui trascorsi, un Parlamento liberale avrebbe già chiesto al ministro dell'Interno di dimettersi e di andarsene, dinanzi alla gravità del disordine pubblico istituito: questo credo sia nelle tradizioni dei parlamenti democratici di qualsiasi tipo. signor presidente , il modo per non essere vittime dei propri turbamenti, per cercare di essere freddi ed avere un' intelligenza storica della verità, per cercare di interrogarsi sui fatti già chiariti, consiste nel ricordare, ad esempio, tutte le dichiarazioni che sono state fatte in quest' Aula quando furono assassinati i tre carabinieri di Peteano e quello che la magistratura ci sta dicendo in proposito. dobbiamo ricordare che non abbiamo saputo nulla sulla morte del commissario Calabresi, non abbiamo saputo nulla e non sapremo nulla sulla morte del brigadiere Ciotta; dobbiamo ricordare che costantemente la magistratura ha individuato all' interno dello Stato delle complicità che, a livello politico, non sono nemmeno analizzate nel momento in cui i ministri ed i presidenti del Consiglio vengono a parlarci di ordine pubblico . abbiamo il diritto, signor presidente , proprio perché non dobbiamo cedere alla rabbia né a turbamenti, di dire che non si può ritenere casuale il fatto che sempre più nel paese si ammazzano studenti e disoccupati per far credere, a studenti ed a disoccupati, che i poliziotti sono degli assassini: mentre, d' altra parte, si ammazzano i poliziotti per far credere che i disoccupati e gli studenti sono valanghe di assassini. è questo il gioco che abbiamo davanti. chi ha interesse a questo? a Napoli qualcuno di molto saggio, un mese fa, ha dato l' impressione che vi sia una mano dietro tutti questi fatti, che li muove e li porta in alto signor presidente , ho davanti l' orologio e credo di aver preso la parola da sei minuti e mezzo. a me non passa nemmeno per l' anticamera del cervello che ella voglia togliermi la parola: non capisco perché continui a confermarmelo. è in questo disegno che muoiono ogni ora di più dei lavoratori che sono tra i più sfruttati del paese (infatti, questi « servitori dello Stato » sono tra i più sfruttati e due volte vittime); muoiono studenti; ma non muoiono i mandanti. non si individuano nemmeno, non si sanno le verità. su Pinelli la verità la conosciamo, sul commissario Calabresi no: come mai è. come mai, in realtà, le stesse persone responsabili, a livello del ministro dell'Interno , dell' incapacità di scoprire anche una sola volta... si cercava per l' uccisione dei carabinieri di Peteano, subornando dei delinquenti comuni nelle carceri, di dire che erano quelli di « Lotta Continua » . la magistratura poi ha chiarito la complicità del Sid, così come ha chiarito le complicità che esistono nelle tentate stragi di Trento. quando si arriva all' arresto dei massimi responsabili, di magistrati, di poliziotti, vogliamo tacere allora che a fianco di motivi sociali, di disperazione, di rivolta, di autodistruzioni distruttive, nel nostro tessuto sociale si afferma qualcosa che cerca di minare la forza delle istituzioni e che dallo interno, coloro che entrano nei ministeri dell' Interno con i medici che aprono per fare le notti di San Bartolomeo , contro i missini, per poterne fare magari poi delle altre. esistono centri che hanno appestato l' estrema destra , il centro e l' estrema sinistra ! esiste, signor ministro dell'Interno , una analisi di coscienza che loro devono fare. signor ministro, lei ha un solo motivo per non dimettersi: questa è una linea politica, di una classe politica ; e chi verrebbe al suo posto, fin quando non cambieranno le maggioranze politiche e non verranno alternative di classe dirigente , non potrà fare la pulizia, che la verità e la giustizia in questo momento richiedono. ebbene, purtroppo, in seguito a ciò che nasce dalle carceri e dalle università, dalle disoccupazioni, dalle rivolte moralmente comprensibili (che sempre di più verranno dagli agenti sfruttati, ai quali non può bastare la promessa per dicembre o gennaio o febbraio del sindacato autonomo , che volete proporre), penso, signor ministro, che lei debba, che il Governo debba quanto prima tornare qui — lo stiamo chiedendo da due mesi — per dirci che cosa fate in materia di ordine pubblico , non solo contro i disperati di certi ceti, ma contro tutte quelle infiltrazioni e quelle responsabilità che solo giudiziariamente ogni tanto vengono acclarate. perché si è aspettato, signor ministro dell'Interno , che i magistrati procedano tra una rimessione e l' altra da parte della Corte di cassazione ? perché promuovete sempre per rimuovere? state premiando in realtà le incapacità e le irresponsabilità: su Pian del Rascino , su tutte le altre cose, nessuna verità! ne avete paura. vi è il segreto politico-militare. noi dobbiamo ai morti di oggi innanzitutto l' impegno che non vi siano altri morti di classe, come questi di oggi sono stati; che non vi siano altri studenti, altri disoccupati, altri lavoratori — mentre i generali continuano ad accumulare stellette finché non sono arrestati — a dover pagare questa estrema difesa di una classe che sente ormai indebolire il suo potere. e una classe ben determinata che certo si muove con disperazione e determinazione, sicuramente, signor ministro, anche in collegamento con i servizi segreti internazionali, perché non si può spiegare questo disegno persistente e grave della strategia delle stragi, della strategia degli assassinii, delle evasioni pilotate, delle armi che, guarda caso , si danno a Concutelli e a Zicchitella, delle resipiscenze di Mesina. tutto questo che abbiamo dinanzi è un disegno così esplicito che io penso, signor ministro, che lei non ha il diritto di dire noi Parlamento: lei ha diritto di dire « noi Governo » . noi Parlamento dobbiamo dare d' urgenza una risposta, altrimenti ci troveremo di nuovo, fra 7 o 10 o 15 giorni, di fronte a commemorazioni e a falsi dibattiti di dieci minuti, come questo, nelle intemperanze...... mentre abbiamo il diritto di chiedere e di esigere un dibattito in Parlamento sull' ordine pubblico , visto che l' ultimo, con le sue soluzioni, ha in realtà celato, per ignavia di troppi, uno dei problemi centrali, attraverso i quali passa la soluzione di questo scontro di classe, di democrazia e di umanità, che è in corso nel nostro paese.