Giulio ANDREOTTI - Presidente del Consiglio dei Ministri Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 11 - seduta del 11-08-1976
1976 - Governo III Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 11
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , alla presentazione del Governo impostata nell' unico modo correttamente possibile, e cioè su una piattaforma programmatica contrassegnata da precise scadenze — è stato mosso il rilievo della mancanza di un preciso quadro politico . ma se, prima (della crisi e durante il suo svolgimento, era emersa l' impossibilità di dar vita ad una coalizione o almeno ad una maggioranza parlamentare — e cioè ad un quadro politico — sarebbe stato arduo l' avanzarne un motuproprio. la nostra chiara matrice democristiana ed indicazioni precise su punti non secondari di ispirazione e di impegno, escludevano per ogni sorta di agnostica indifferenza, da parte del Governo. è singolare come si diventi tutti un po' prigionieri di terminologie alla moda. così risuona criticamente la definizione di « asettico » per il nostro programma, quasi che il non inquinare rappresenti un difetto. comunque, alla luce del dibattito svoltosi in Senato, ho potuto aggiungere, nella replica, alcune non inutili considerazioni, che sono state sottolineate nelle dichiarazioni di voto ed anche in alcuni interventi nei due giorni di discussione qui a Montecitorio, che ho seguito con il massimo interesse. da questo banco credo non sarebbe pertinente introdursi in temi, anche suggestivi, che riguardano la prospettiva dei rapporti reciproci tra le forze politiche . posizioni importanti sono state assunte dai segretari dei partiti, in un confronto diretto che, partendo dalle tormentate esperienze passate ed analizzando il presente cerca di disegnare in qualche modo l' incerto futuro. né competono al Governo commenti sulla intransigenza rivoluzionaria, sia essa pura e semplice (ipotesi dell' onorevole Magri) o per una rivoluzione libero-radicale (tesi dell' onorevole Pannella). questi nuovi colleghi — della cui vivacità intellettuale ci avvantaggeremo molto — accolgano, se lo credono, tuttavia un piccolo consiglio, da me che son vicino a quella « parte / di mia etade ove ciascun dovrebbe / calar le vele e raccoglier le sarte ... » . quando esaminano quello che in quest' Aula è stato fatto e sofferto in trenta anni, meditino un poco, prima di svalutare tutto con una spietatezza ingiusta e, oserei dire, avventata. l' Italia del 1976, pur nelle tremende difficoltà in cui si dibatte, non è all' anno zero » . quello che, nella loro posizione di « liberi battitori » , alcuni nuovi colleghi rimproverano ai maggiori partiti, quasi fosse indice di un disegno recondito di reciproco sostegno di potere, deriva, al contrario, proprio da questa necessità di fare i conti con la realtà viva di un popolo in cui il ceto medio ha avuto uno sviluppo eccezionale: la critica — in parte anche giusta — sui disordinati ritmi di crescita non vale a cancellare questa realtà, ripristinando un impossibile appiattimento prebellico e bellico. sotto questo aspetto ho apprezzato molto le oggettive considerazioni del collega Napoleoni, che ha riconosciuto il filo conduttore , del programma governativo per ricreare le condizioni finanziarie, politiche, economiche e sociali per un rilancio non effimero del processo, di accumulazione delle risorse. ciò richiede però, accanto, ad una visione chiara e coerente degli obiettivi e degli strumenti idonei a perseguirli, una azione quotidiana continua, estranea alla logica degli interventi straordinari di tipo anticongiunturale e che tenga conto delle difficoltà a indurre comportamenti adeguati in tutte le parti sociali , nel rispetto delle regole democratiche. e in questo senso che ci si è mossi anche prima di oggi, quando si è cercato di avviare una definizione dei programmi di settore con i rappresentanti degli imprenditori e dei sindacati. riconosco esatto quanto ha detto l' onorevole Craxi richiamando la necessità di una convergenza non episodica di sforzi. di consapevole autodisciplina e di intese programmate tra le organizzazioni pubbliche, il mondo sindacale, e quello imprenditoriale per apportare al sistema le correzioni ed imprimere ad esso lo slancio di cui la nazione ha bisogno. ritengo si possa sopperire alla mancanza di una maggioranza precostituita , in un periodo e dinanzi a problemi che giustamente fanno sentire l' esigenza di un arco sempre meno ristretto di consensi, soltanto rendendo più estesi e più vivaci i rapporti tra le Camere e il Governo, tanto nel momento legislativo quanto in quello del controllo politico. basti pensare al sostegno che il Governo ha bisogno di trovare quotidianamente in Parlamento per affrontare battaglie dure, come quella per una più incisiva lotta alle evasioni fiscali, utilizzando vecchi e nuovi strumenti amministrativi e penali. una tradizione agguerrita, sottilmente ipocrita, ed una sconcertante capacità di mimetizzazione dei redditi non si sconfiggono solo con il perfezionamento — comunque necessario dei mezzi tecnici. per riuscire nell' intento occorre che l' amministrazione sappia di avere alle sue spalle, vigilante e severa, la rigorosa solidarietà e lo stimolo intransigente dei rappresentanti del popolo . ma c' è di più. dovendo rispondere più organicamente al Parlamento, il Governo sarà a sua volta rafforzato nella sua interna coordinazione e negli sforzi per smantellare tanti egoismi, gelosie e duplicazioni di competenze, particolarismi logoranti, strutture e spese superflue. sia nell' attività ordinaria di esame del bilancio dello Stato e delle altre leggi, sia mercé vecchie e nuove forme di sindacato ispettivo , le Camere dovranno sempre più coinvolgersi in questo disegno di riforma globale del modo di essere e di operare dello Stato, anche al fine di un impiego delle risorse più oculato e più producente possibile. l' obiettivo di un quadro almeno annuale di priorità, che costringa nella statuizione di impegni di spesa, deve essere perseguito ad ogni costo. può sembrare — ad alcuni per legittima preoccupazione di una confusione di ruoli, ad altri come eccezione di comodo contro ogni autentico rinnovamento — può sembrare, dicevo, che in questo modo, accantonata, necessitatis causa , la dialettica classica tra maggioranza e opposizione, si scivoli verso modelli non controllabili di parlamentarismo. ma non sarà così. non è questa né la realtà odierna, né minimamente la nostra intenzione per il futuro. chiedendo il voto o la non sfiducia al Governo — con autonome decisioni di ciascun gruppo, maturate al di fuori di ogni pattuizione segreta (che esiste solo nella inguaribile malevolenza calunniosa di alcuni) — non si è inteso affatto gettare alle ortiche la divisione dei poteri, anche se l' astratto ordinamento di Montesquieu si sia nei diversi tempi e luoghi esplicitato in maniera non meccanicamente uniforme e vada costantemente aggiornato. ogni forza politica conserva la sua identità e fisionomia: ne è prova evidente l' avvenuta enunciazione di modi diversi di vedere le prospettive del futuro e di lavorare conseguentemente per esso. venendo al nostro tema centrale, sono molto grato all' onorevole Zaccagnini per aver essi chiaramente ribadito — con l' autorevolezza del suo ufficio e sua personale il significato profondo di servizio, che è alla base di questo Governo. non abbiamo ricercato davvero il monocolore; ma, essendo presto risultato chiaro che — come ho detto — non erano politicamente componibili associazioni di forze, sarebbe stato erroneo non risolvere rapidamente la crisi nel modo che — lo ha scritto il più autorevole giornale britannico — non rappresenta l' ideale ma era l' unico possibile. bisognava venir fuori senza indugi dalla crisi, innanzi tutto per dar modo al Parlamento uscito dalle elezioni del 20 giugno di iniziare la sua attività con pienezza, e non soltanto nelle eccezionali convocazioni richieste per la conversione in legge di decreti legge . occorreva inoltre superare il pericolo di relativa anormalità istituzionale che, con fasi diverse, si sta protraendo ormai dalla fine dello scorso anno : ciò non corrisponde certamente alle esigenze nazionali e internazionali del nostro paese che sono assai impegnative in quasi tutti i campi. già si sono avuti spunti di discussione teorica sulla pluralità delle astensioni, che l' onorevole Preti ha chiamato addirittura « storiche » : una situazione atipica che con esattezza l' onorevole Napoleoni ha definito: « assenza di una maggioranza precostituita , ma anche di una minoranza precostituita » . da parte mia, limitandomi ai casi attuali, noterò che una condizione era comunque indispensabile per non compiere una operazione insieme illusoria e dannosa. alla non belligeranza nel voto iniziale doveva accompagnarsi la fondata presunzione che i punti programmatici incontrassero non certo una approvazione in bianco, ma neppure un atteggiamento pregiudiziale di ostilità o di agnosticismo. già prima della composizione del Governo è stato possibile rassicurarsi in proposito, attraverso una serie di incontri con i gruppi parlamentari e la elaborazione, di un primo schema di « idee per il programma » , nel quale trovavano eco non superficiale anche i punti di vista delle confederazioni sindacali, opportunamente consultate, alle quali si aggiungevano le qualificate voci sia delle regioni, sia degli enti locali . questa disponibilità mi sembra sia stata confermata — ed era solo in Parlamento che ciò poteva responsabilmente farsi — tanto a Palazzo Madama che nella discussione svoltasi alla Camera. le osservazioni aggiuntive e quelle critiche sui singoli temi emerse in questi due giorni formeranno oggetto della dovuta considerazione, insieme al documento scritto inviato dal partito repubblicano e ieri ricordato ed illustrato dall' onorevole Biasini. già tra cinquanta giorni nella relazione previsionale dei ministri del bilancio e del Tesoro, il Governo preciserà ancor meglio le sue linee programmatiche; e per quella data anche il ministro Ossola potrà fornire al Parlamento importanti elementi sulla bilancia dei pagamenti . un ringraziamento particolare va rivolto all' onorevole Bassetti — uno dei 268 nuovi colleghi che non solo per il numero ma per la varietà delle loro esperienze, rendono particolarmente viva e promettente la settima legislatura repubblicana — per aver colto con esattezza il disegno che collega i vari punti del programma, la cui armonica realizzazione è strettamente interdipendente: la sicurezza esterna e quella interna; l' equilibrio finanziario ed il recupero di competitività produttiva; la formazione dei giovani e l' assetto scolastico; le esportazioni e la graduale affrancazione da ogni eccesso correggibile nei settori di dipendenza dall' estero; l' ammodernamento agricolo (tecnico e giuridico) e il piano alimentare; il programma quinquennale per il Mezzogiorno e lo sviluppo nazionale; ed infine, sovrastanti su tutto il resto, le concrete azioni per controllare, e riassorbire l' inflazione, mediante il risanamento coraggioso della finanza pubblica ed il riaggiustamento della bilancia dei pagamenti . obiettivi ambiziosi, ma non rinunci abili; che occorre perseguire, riprendere od impostare senza lasciarsi fuorviare dalle difficoltà che incontreremo certamente lungo il cammino. non basta certamente, anche se è condizione necessaria, creare disponibilità di risparmio perché l' investimento produttivo si espanda; è infatti indispensabile garantire una razionale allocazione delle risorse finanziarie resesi disponibili, con una rigorosa politica della finanza pubblica , cui il Governo è impegnato, e la realizzazione di adeguati strumenti per la politica industriale . spetta ora al Governo, con la collaborazione fattiva dei singoli apparati ministeriali e, ove occorra, dei rispettivi consigli superiori, preparare tempestivamente i disegni di legge , per parecchi dei quali abbiamo assunto e manterremo l' impegno di ravvicinate scadenze di presentazione. un ringraziamento sentito va ai tre colleghi del partito degli altoatesini di lingua tedesca che — rari nantes in gurgite vasto — hanno dichiarato di votare a favore del Governo chiedendo soltanto che esso faccia, anche nei confronti delle genti dell' Alto Adige , il proprio dovere. l' onorevole Benedikter ha considerato anch' egli pletorico il Governo, nonostante i ministri siano sette in meno rispetto alla legislatura scorsa ed i sottosegretari siano undici in meno. non esistono in proposito regole rigide e credo che il giudizio vada dato a consuntivo, valutando cosa ciascuno e tutti insieme avremo saputo fare in Parlamento (in Assemblea e nelle Commissioni) e nell' amministrazione. tuttavia, accetto il rimprovero, per non aver ripreso una buona idea attuata nel Governo del 1972, quando fu dato ad un ministro lo specifico compito di occuparsi dei problemi dei giovani. assicuro per altro che i giovani — con i loro problemi che sono, sì, sociali ed economici, ma innanzi tutto morali ed educativi — saranno presenti in ogni momento della nostra programmazione ed azione governativa. l' onorevole Zanone, l' onorevole Berlinguer ed altri colleghi hanno sottolineato la urgenza di adottare — fermo restando che l' obiettivo principale e più importante è la ripresa di una effettiva espansione economica — qualche misura speciale per dare nel frattempo occupazione ai giovani, con l' intento di conferire loro una preparazione o una riconversione professionale e di farli esercitare, comunque, in una attività obiettivamente utile, comprese certe mansioni sociali, come l' assistenza domiciliare agli anziani e agli ammalati, suggestiva sotto tanti profili. vi sono province italiane in cui il problema dei giovani è già oggi preoccupante e più lo diverrebbe, se non ci si avvicinasse a quelle programmazioni, anche nella scuola, che sono indispensabili. per il disegno di legge sui giovani abbiamo fissato una delle più urgenti priorità. non diverso è il discorso riguardo ai problemi della donna, che non mi sembra siano isolabili dal contesto generale di una politica schiettamente riformatrice, quasi fossero fatti settoriali: per questo tali problemi non avevano formato oggetto di una autonoma trattazione nel programma governativo. l' onorevole Bassetti ha sottolineato la opportunità di avere unificato nel ministero del Bilancio il collegamento con le regioni. rilievo esatto anche sotto il profilo del coordinamento delle rispettive programmazioni economiche, a migliorare il sistema delle quali il riferimento al Cnel non vuol essere affatto, onorevole Craxi, un rinvio sine die . tra i problemi regionali da affrontare pongo anche le norme di attuazione dello statuto siciliano in materia finanziaria. ma una cura tutta particolare avremo per il Friuli Venezia Giulia , la regione così provata dalle conseguenze del terremoto. l' aver affidato la ricostruzione agli organi regionali non vuol significare minimamente disinteresse, ma soltanto rispetto per l' autonomia della regione per le sue possibilità di meglio interpretare esigenze e soluzioni. i ministri e io stesso siamo sempre a disposizione per recarci sul posto o per incontrarci, qui a Roma, a seconda delle necessità, con i rappresentanti delle zone colpite. le colleghe Luciana Castellina e Adele Faccio mi hanno rimproverato di aver dedicato poco spazio all' evento triste della Brianza. prenderanno atto, tuttavia; che dopo aver nominato la commissione scientifica, che sola può dare risposte valide sulle misure da adottarsi, il Consiglio dei ministri ha stanziato ieri, con decreto legge , un fondo di 40 miliardi perché la regione provveda alle occorrenze da fronteggiare, ed ha fissato misure per i disoccupati e i danneggiati. ha inoltre razionalizzato la presenza in loco del ministero e dell' Istituto superiore di sanità per quanto di rispettiva competenza. la regione ha pertanto i mezzi per assicurare alle popolazioni anche la più efficace assistenza sanitaria . in modo particolare, rilevati dai pareri di illustri clinici i gravi pericoli che incombono anche sulle donne gestanti, quante di loro ritengano di dover interrompere la maternità si trovano nella esigenza terapeutica chiaramente riconosciuta dalla Corte costituzionale . vorrei rivolgere un appello perché si rispetti la responsabile decisione di queste donne, — ma non si innesti intorno al loro delicato stato psicologico una disputa di ordine generale sul problema, quanto mai inopportuna ed intempestiva. le femministe non mi scomunichino se ritengo tuttora valida la massima di Sofocle che in certi casi è il silenzio a dar considerazione alle donne. sull' origine della calamità, indagheranno il ministero del Lavoro ed i tecnici. se responsabilità emergeranno, i proprietari dovranno risarcire i danni ed anche le spese affrontate dallo Stato. l' onorevole Berlinguer ha allargato il discorso alla sicurezza in tutti i luoghi di lavoro e alle esigenze ecologiche, ricordando l' inquietudine suscitata da alcune notizie riguardanti la zona di Priolo. sia per il caso di specie, per il quale è già sul posto una uniti mobile dell' Istituto superiore di sanità per collaborare con la competente commissione regionale, sia per una valutazione esatta della congruità della nostra legislazione in proposito, il Governo opererà senza indugi i necessari approfondimenti. la proroga chiesta unanimemente dalle province per le scadenze di cui alla legge Merli consentirà di discutere i problemi dell' inquinamento nelle Commissioni fin dalla ripresa dei lavori parlamentari. all' onorevole Pinto che ha portato la voce, che conosco direttamente, dei disoccupati napoletani e che ha chiesto cosa si intenda fare per loro, rispondo che nel condurre in porto la nuova legge per il Mezzogiorno, divisando per Napoli e la sua zona precisi progetti speciali, si è lavorato in proposito nel senso giusto, con l' intesa che questi devono essere — come in tutto il sud — interventi straordinari e non sostitutivi di quelli che egualmente vanno sviluppati in una città dalle esigenze così gravi e difficili. le restrizioni e i sacrifici che debbono richiedersi ai cittadini perché si recuperi l' equilibrio finanziario e sia rilanciata la ripresa economico-sociale, impongono la mobilitazione di molti mezzi. da questo punto di vista , l' onorevole Zanone e l' onorevole Biasini hanno osservato esattamente che occorre chiamare a contribuirvi non soltanto i detentori di alti redditi. ma la forza ed il consenso per rendere accettabile un sacrificio su vasta scala possono aversi a due condizioni: dimostrando che la lotta agli evasori colpisce nel segno ed i tagli agli alti introiti sono progressivamente sempre più incisivi: e garantendo che la programmata riconversione industriale non sarà una restaurazione meccanica del passato, ma mirerà seriamente — così come era bene prefigurato nel progetto La Malfa — ad alimentare un modello di sviluppo nuovo più sociale. in proposito, merita tutta l' attenzione la normativa Cee per la partecipazione, ed i controlli dei lavoratori, ricordata ieri dall' onorevole Roberti. rinnovo intanto per indiretta connessione l' impegno del Governo a contribuire a trovare una soluzione alle due più grandi vertenze sindacali tuttora aperte: quella dei braccianti e dei lavoratori del commercio. all' onorevole Miceli, che ieri ha esordito con un discorso carico di minacciose reticenze, ma ispirato al vecchio e fatale errore che sia tutto buono ciò che è — o si crede sia — contrario ai comunisti, mi limiterò a dare due sole risposte. l' incenerimento dei fascicoli dichiarati abusivi del Sifar avvenne per un ordine preciso dato e ribadito dal Parlamento, e avrebbe dovuto esser fatto qualche anno prima del mio ritorno al ministero; venne effettuato dal Servizio sotto il controllo dei due presidenti delle Commissioni parlamentari per la difesa e di alti magistrati, al di fuori di ogni ingerenza ministeriale. né allora né mai — e questa è la mia forza ho chiesto o avuto in visione fascicoli, compreso quello che mi riguardava e nel quale, come ho appreso da lei ieri, c' era un suo parere non favorevole (non so a chi espresso) sulla mia, nomina a presidente del Consiglio in una precedente occasione. d' altra parte, poiché lei crede che la distensione sia un tradimento, penso che anche i presidenti degli USA non avrebbero da lei il nulla osta per la nomination. lei sa bene, inoltre, che non l' ho colpita io, ma il magistrato. e, vivendo ora qui, forse si renderà meglio conto di quanto sia stato grave l' aver consegnato al suo ministro — e quindi al Parlamento — una dichiarazione falsa dei servizi attorno ai rapporti con un giornalista imputato nel processo per la strage di piazza Fontana . grave inizio di un sospetto, ingiustamente suscitato... non avrei certamente fatto questa polemica se lei ieri non avesse parlato come ha parlato. quando io venni a riferire in Parlamento sulle polemiche che erano insorte sul caso Giannettini, non per diffidenza, ma per una abitudine alla precisione, chiesi a lei, come capo del Servizio, di mettermi per iscritto quello che avrei dovuto dire in Parlamento. lei mi consegnò uno scritto, per la verità firmato da uno dei suoi dipendenti, ma datomi...... datomi da lei; ed io sono venuto qui a dire quello che poi purtroppo si dimostrò un falso. questo è stato, a mio avviso, uno dei fatti più gravi. per il resto, onorevole Miceli, poiché lei ieri ha parlato di segreti e di non segreti, io non ho alcuna difficoltà a che lei dia pubblicità allo scambio di lettere che in quei difficili momenti io ho avuto occasione di avere con lei. queste sono cose che dovrebbero essere al di sopra di qualunque parte della Camera, perché sono al di sopra di tutti noi. grave inizio, dicevo, di un sospetto ingiustamente suscitato e fatto malamente crescere contro le forze armate , che sono invece estranee ed ostili ad ogni trama o manovra del genere. nonostante le dimensioni del mio discorso introduttivo (per cui mi scuso con l' onorevole Costamagna che ha ieri censurato chi parla oltre la mezz' ora ), sono state individuate alcune lacune. su una di queste, circa la revisione del Concordato con la Santa Sede , ho già parlato venerdì rispondendo al senatore Spadolini. il tema è stato sviluppato in questa Camera dall' onorevole Mellini — che ha anche svolto rilievi importanti sui problemi della giustizia — e ripreso da altri oratori: alcuni per sostenere il superamento del Concordato stesso, i più sulla base dell' indirizzo già votato dalla Camera nel 1971 con l' ordine del giorno firmato dai capigruppo della maggioranza e dalla onorevole Iotti, ordine del giorno che impegna alla trattativa facendo obbligo di riferire in Parlamento prima di concluderla: e così ritengo debba esser fatto. agli onorevoli Preti, Baghino, Pannella ed altri, che si sono soffermati sui problemi della stampa, confermo la favorevole disposizione del Governo a cooperare perché la crisi dei quotidiani non si aggravi e trovi anzi, una via di superamento. ma questa via non può e non deve consistere in facili erogazioni di danaro, e richiede un impegno severo di tutti gli interessati alle imprese. ove fosse dimostrata utile — ma non mancano dubbi in proposito — potrebbe prorogarsi oltre il biennio la legge del 1975, così come ha suggerito l' onorevole Biasini. non so se debba ringraziare l' onorevole Corvisieri, attento lettore dei miei scritti anche prepolitici (ha esordito in quest' Aula citando la gloriosa testata degli universitari cattolici). egli ha sfiducia nel Governo ed anche verso le persone che lo compongono. e un suo diritto. spero che possa presto constatare che a volere che le cose vadano molto meglio, sul piano della moralità, egli non è un isolato. guardando senza pregiudizi, se pur con molte preoccupazioni, alla presente realtà italiana, non credo affatto ci si possa muovere l' addebito — come ha fatto l' onorevole Almirante — di operare in una linea contrastante con gli ideali a, cui il presidente De Gasperi ci insegnò a guardare e, cioè, ai non mai disgiunti interessi della sicurezza, della libertà e della pace. guai a confondere tendenze e conquiste e a non essere vigilanti e prudenti! ma sarebbe altrettanto irresponsabile il non vedere e non coltivare — credendoci con sincerità e passione — tutte le possibilità, grandi e piccole, di operare in sintonia con la politica internazionale di distensione, che è la grande conquista con cui il mondo risponde alle profonde esigenze di vita dei giovani e delle famiglie, che hanno pagato prezzi altissimi alle troppe guerre che nel passato si sono susseguite. altro che « moto a senso unico giovevole solo alla manovra comunista internazionale » ! non sono passati molti mesi da quando — alla grande assemblea del Movimento europeo a Bruxelles — l' Italia si è presentata con uno schieramento compatto che altri, dei nove paesi, non conoscono. per questo noi attribuiamo grande importanza alle elezioni dirette del Parlamento europeo , che ci auguriamo nessun ostacolo ritardi oltre la primavera del 1978. il soffio generatore del suffragio universale potrà dare insostituibile impulso alla dinamica costruttiva dell' Europa, per farla gradualmente divenire non solo una effettiva comunità economica , ma altresì una autentica realtà politica e sociale, competitiva con le grandi forze mondiali e cooperante in profondità con la costellazione multicontinentale dei paesi emergenti , quarantasette dei quali già legati alla Cee dagli accordi di associazione. respingiamo, pertanto, le censure su un presunto abbandono di impegni fondamentali o di linee di coerenza politica. per qualche commentatore, anche straniero, si tratta di deplorevole ignoranza delle nostre situazioni, che non si esauriscono nella composizione aritmetica delle nuove Camere. altri osservatori invece — a prescindere da chi si dedichi solo a speculazioni polemiche — sottovalutano deliberatamente, un lento moto aggregante attorno al disegno costituzionale, di cui i segni più manifesti sono, da un lato, il lungo cammino fatto da sinistra per non mettere più in discussione le alleanze dell' Italia e, dall' altro, il fatto nuovo, che sta sviluppandosi negli ultimi anni, di una progressiva convergenza politica sull' impegno per la Comunità Europea . gli indirizzi della nostra politica estera , a parte qualche isolata voce, non hanno trovato nel dibattito accenti di dissenso, e mi sembra che sia emerso chiaramente che, quando ci si riferisce ad un interesse dell' Italia nel Mediterraneo, questo è « a complemento » e non già in sostituzione del quadro più generale dei nostri vincoli comunitari e di alleanza. gli onorevoli Craxi e Berlinguer hanno evocato la sconvolgente vicenda del Libano, che è un groviglio intricato di complessi problemi, e di interessi divaricanti. il ministro degli Esteri ha riunito ieri i nostri ambasciatori nei paesi del Medio Oriente per farsi riferire sulla situazione e studiare le possibili azioni coordinate di sostegno a tutte le iniziative dirette a realizzare condizioni di tregua e ad apportare assistenza alle popolazioni coinvolte. onorevoli colleghi , più di uno, tra quanti hanno preso la parola in quest' Aula, si è ispirato — forse con una punta di subconscia nostalgia — ad immagini marinare. l' onorevole Berlinguer ha indicato la limitatezza dell' approdo della crisi ed ha rivendicato come esclusiva bussola della navigazione del partito comunista gli interessi del paese, annunciando, in nome di questi, una centellinata astensione unita all' artiglio dell' opposizione. l' onorevole Biasini ha detto che nel nostro mare sconosciuto la bussola deve essere il senso della storia. l' onorevole Benedikter, più modestamente, ha parlato del monocolore galleggiante su un mare di astensioni. l' onorevole Craxi, infine, ci ha invitato a scrutare la rotta per non privilegiare nell' attenzione i comunisti disattendendo i socialisti e gli altri astenuti. nelle settimane passate, quando le ipotesi di soluzione si restringevano rapidamente e la non ricercata formula monocolore emergeva presto come unica possibile, ne ho avvertito il terribile impegno, temendo anche io per un attimo — per dirla come Montale — che la bussola « andasse impazzita dell' avventura » . ma avventura non è. così come in anni lontani, risentiamo oggi il paradosso di una tumultuosa contrapposizione di impulsi e di valori da cui, per gli spiriti attenti, nascono le sintesi di equilibrio e di costruzione, di cui ci ha parlato ieri così bene l' onorevole Zaccagnini. fino a quando ci sarà consentito attuare ciò, resteremo, lavorando, al nostro posto. non un giorno di più. nessuno faccia affidamento su una presunta volontà di sopravvivenza governativa. un servizio lo si rende, non lo si impone. il programma sul quale chiediamo alla Camera di confermare il voto del Senato è già abbastanza concreto: sono convinto che non potesse esserlo di più in questa fase preliminare. ma ricordo bene l' insegnamento di Einaudi che il meglio non si attua solo col desiderarlo; e che anche le più grandi speranze restano inappagate se « il desiderato rivolgimento non sia definito in proposizioni chiaramente intellegibili » . queste proposizioni verranno presto al vostro esame. è solo su di esse, e più in generale sulla sua capacità di buona amministrazione, che il Governo attende il vostro giudizio e, attraverso voi, quello della nazione.