Giulio ANDREOTTI - Ministro del Bilancio e programmazione economica Maggioranza
VI Legislatura - Assemblea n. 351 - seduta del 05-03-1975
Bilancio di previsione 1975 e rendiconto esercizio finanziario 1973
1975 - Governo IV Moro - Legislatura n. 6 - Seduta n. 351
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , nel prendere la parola ieri l' altro in occasione del dibattito generale sul bilancio, feci riserva di dire qualche cosa sulla politica del Mezzogiorno dopo lo svolgimento della mozione, che è stata adesso illustrata. limiterò a poche osservazioni in questa occasione il mio dire, perché di qui a non molto la Camera dovrà discutere a fondo dei problemi del Mezzogiorno, predisponendo in tempo utile quella che dovrà essere la normativa dopo il 31 dicembre di quest' anno, quando scadranno i termini della legislazione vigente per i finanziamenti. sarà appunto in quella occasione che potrà essere fatta da tutti, secondo diverse ottiche, alta mi auguro con un minimo di oggettività comune, una operazione riassuntiva di quelli che sono i dati della esperienza di questo periodo non breve dal 1950 ad oggi, per poter stabilire adeguate norme per il futuro; sarà anche in quell' occasione che si discuterà del rapporto Cassa-regioni, che deve essere — secondo me — esaminato tenendo presente che gli strumenti devono servire agli scopi e non viceversa. ciò va fatto quindi con una grande libertà di spirito e senza alcuna pregiudiziale. ho constatato con sodisfazione che sia nella discussione sulle linee generali sia adesso non si sono riscontrati quei toni di una certa polemica — per altro limitata, ma non per questo meno odiosa — che si sviluppa solitamente nei riguardi della Cassa per il Mezzogiorno da qualche tempo a questa parte. i fini di tale polemica non sono poi sempre quelli di ottenere una migliore efficienza ma forse quelli (e in questo senso ricollegabili storicamente a diverse forme di intervento) di rimettere in discussione la necessità di tutta una politica di interventi straordinari, certamente coordinati — come ha detto l' onorevole Isgrò — con la programmazione regionale. tuttavia per fare questo abbiamo bisogno di una programmazione nazionale che al momento attuale non abbiamo, ma che dobbiamo ricostruire. vorrei dividere in due parti le mie osservazioni: da un lato, rispondendo a quelle che sono state le notazioni nel merito delle deliberazioni adottate dagli uffici ministeriali e dalla Cassa per il Mezzogiorno ; e, dall' altro, sui ritardi nei pagamenti da parte della Cassa stessa, che — come ha detto l' onorevole Guarra — rispecchiano forse più chiaramente un periodo passato piuttosto che la situazione attuale. per quanto riguarda la mozione De Marzio numero 1-00058 credo di dover sottolineare, per non accettarla, la parte introduttiva, cioè quella consistente nella constatazione che da parte del Governo si voglia portare alla paralisi l' attività delle province meridionali. cifre alla mano, è facilmente dimostrabile che è esattamente il contrario, e non solo per quanto riguarda il Governo attuale, ma anche per il Governo dello scorso anno . come i colleghi ricorderanno, fu approvata una legge che prevedeva stanziamenti straordinari per un ammontare di mille miliardi in aggiunta alla dotazione totale per il quinquennio 19711975, portando cioè la somma destinata agli interventi straordinari ad 8.250 miliardi. nello stesso anno la Cassa ha approvato progetti esecutivi per opere pubbliche per 1.270 miliardi ed altri incentivi per 830 miliardi. quindi gli impegni totali della Cassa nel 1974 sono stati pari a 2.100 miliardi. se teniamo conto che nel 1973 la cifra era stata di 1.533 miliardi, dobbiamo dire che un aumento del 30 per cento non è certo una misura indifferente nello sveltimento di meccanismi della Cassa e dei relativi uffici ministeriali. un impulso particolare è stato dato alle opere pubbliche , grazie anche ad alcuni lavori specifici, quali acquedotti e fognature, non solo in relazione alla legge speciale approvata alla fine del 1973, ma anche ad uno stato di maggiore sensibilità, provocata nel paese a seguito dell' epidemia dell' estate dello stesso anno. vi sono stati inoltre discreti impulsi anche negli impegni relativi alle infrastrutture per le aree ed i nuclei industriali. tali impegni ammontano a 208 miliardi, mentre per le opere di viabilità sono stati spesi 50 miliardi. per quanto riguarda i porti (a parte la considerazione non effimera che si tratti di interventi suppletivi a quello che è l' insieme degli interventi previsti dal programma generale per i porti che il Cipe ha approvato circa due mesi or sono), posso dire che alcune opere particolarmente significative, come il porto di Gioia Tauro (per quello cui prelude), sono state finalmente completate nella fase preparatoria; in particolare sono state fatte le aggiudicazioni ed i lavori potranno cominciare tra poco. per quanto attiene ai progetti speciali, gli impegni nel 1974 sono stati pari a 307 miliardi di lire , con particolare riferimento alle opere relative al disinquinamento del golfo di Napoli ed al grande schema idrico di Puglia e Basilicata. nel mese di novembre sono stati approvati altri quattro progetti speciali, riguardanti: l' irrigazione nel Mezzogiorno; interventi di forestazione a scopi produttivi nell' area meridionale; utilizzazione intersettoriale delle risorse idriche della Calabria; potenziamento e reperimento delle risorse idriche della Sardegna (tornerò ad occuparmene tra non molto). per quanto riguarda gli appalti, abbiamo rilevato lamentele anche nel discorso dell' onorevole Reichlin; devo dire però che, comparando l' anno precedente al 1974, registriamo obiettivamente un netto miglioramento. nel 1974 vi sono stati appalti per 1.020 miliardi, mentre nell' anno precedente erano stati appaltati lavori per complessivi 630 miliardi. sono sta le operate applicazioni — per il mantenimento in vita, per quanto possibile, di cantieri — delle norme e delle leggi sopravvenute per quelle che sono anticipazioni alle imprese. vi sono stati adempimenti in ordine agli interventi per contributo in conto di capitale per gli investimenti industriali. qui vi è stato un andamento in diminuzione: mentre le altre voci presentano un movimento crescente, gli investimenti (particolarmente quelli delle grandi aziende nel Mezzogiorno) hanno subito una flessione nel 1974. questo è esatto, ed è dipeso da circostanze di carattere generale nonché da difficoltà di credito che tutti conosciamo; ciò è dipeso anche probabilmente dalla normativa vigente, che ha fortemente ridotto gli incentivi proprio per le grandi imprese , rispetto alla precedente legislazione. per di più, per quei settori che avevano già ricevuto un notevole impulso nell' Italia meridionale, come il settore chimico, è stato stabilito che dal massimo tetto consentito per i contributi in conto di capitale si rimanesse assai lontani in senso riduttivo. questa è probabilmente una delle cause per cui è esatto il rilievo che, nel corso dell' anno, questi investimenti in impianti produttivi hanno registrato una certa flessione, mentre si è mantenuto il ritmo di aumento per gli investimenti in iniziative turistiche ed alberghiere. la cifra degli investimenti per incentivazione nell' anno è di 912 miliardi. per quanto riguarda la media mensile di spesa, non mi ci soffermo perché lo stesso onorevole Guarra ha riconosciuto che l' argomento è superato: quello che ho appena detto, e cioè il fatto che per impulso del ministro Mancini l' anno scorso si sia accelerato lo svolgimento degli adempimenti esecutivi da parte della Cassa ha fatto sì che quelle che erano delle postazioni a disposizione della Cassa divenissero insufficienti; al contrario di quel che spesso accade (lamentiamo cioè residui passivi ), abbiamo avuto per qualche mese uno sfasamento rispetto alle disponibilità di cassa, da parte della Cassa per il Mezzogiorno . certamente però si è poi visto che la dotazione di 100 miliardi mensili non è stata sufficiente, nonostante il fatto che, secondo un determinato ritmo preventivo, potesse essere considerata tale. difatti il Tesoro, nell' ultimo mese, ha erogato postazioni straordinarie a favore della Cassa per il Mezzogiorno e adesso si prevede un ritmo di 150 miliardi mensili grazie al quale è possibile non avere arretrati. tutto questo è importante, sia perché la Cassa per il Mezzogiorno ha avuto finora credito notevole (in quanto aveva correntezza di pagamenti), sia perché — a parte una questione di prestigio che potrebbe essere considerata di secondaria importanza — quando si è a conoscenza di una correntezza di pagamenti, si formano, nel momento in cui si devono fare i prezzi, determinati livelli di offerta, mentre, al contrario, quando si è a conoscenza di notevoli lentezze, chi deve formulare le proprie offerte adotta probabilmente determinate cautele — se così vogliamo chiamarle — a tutto svantaggio della disponibilità complessiva della spesa della Cassa per il Mezzogiorno . la situazione attuale è nettamente migliorata e, ove vi fosse (come mi auguro) un acceleramento ulteriore, noi faremo i passi necessari presso il Tesoro affinché gli accreditamenti siano adeguatamente accresciuti così da non ritornare nelle condizioni di cui ci si è lamentati nella mozione in questione e in diversi interventi. l' onorevole Reichlin, che ha dedicato il suo interesse prevalentemente ai problemi del Mezzogiorno, ha criticato un certo spezzettamento di presenze della Cassa. egli ha — molto opportunamente, a mio avviso — osservato che dinanzi alla constatata impossibilità, per l' amministrazione regionale o centrale, di fare o di completare determinate opere essenziali, l' intervento della Cassa si è dimostrato quanto mai opportuno. vorrei aggiungere che ciò non è avvenuto — cifre alla mano — a scapito dei progetti speciali, i quali hanno avuto un andamento conforme alle loro possibilità tecniche di progettazione e di messa in esecuzione. non è neppure fondato il rilievo secondo il quale vi sarebbe stata lentezza nella spesa relativamente alla cosiddetta « legge anticolera » : tale legge, infatti, è del 27 dicembre 1973 e nei 12 mesi successivi sono state appaltate opere per 80 miliardi di lire . ciò dimostra che la progettazione è stata condotta avanti ad un ritmo abbastanza celere, anche perché i progetti che ancora devono essere appaltati sono ormai in corso di avanzata redazione. mi pare dunque che il rilievo che ho ricordato poc' anzi ne risulti notevolmente ridimensionato. sappiamo poi che la Cassa, accanto alla dotazione relativa a questa legge straordinaria, ha destinato, al fine di conseguire gli stessi obiettivi, propri fondi. ricordo in particolare l' ampio programma di disinquinamento del golfo di Napoli, già in corso di attuazione per metà dell' ammontare relativo, cioè per 160 miliardi. vi è poi un problema complesso, sia per la spesa (altri 80 miliardi), sia per le tecniche che debbono presiedervi: quello dei primi sei grandi impianti di depurazione comprensoriale. posso dire che anche relativamente ad esso la Cassa assicura che è in corso di affidamento l' esecuzione dei relativi progetti a gruppi di imprese specializzate, che sono state selezionate con molta cura e con il necessario rigore sotto la responsabilità diretta della stessa Cassa. ormai siamo però anche qui in una fase abbastanza avanzata. vorrei fare altre tre osservazioni. in primo luogo vorrei ricordare, perché non so se altre volte è stato fatto in occasione di dibattiti parlamentari , l' apporto che per la politica del Mezzogiorno ha dato anche la Banca europea di investimenti. è un apporto non trascurabile, da quando esiste la Banca europea ; anche nell' ultimo anno i mutui concessi per il Mezzogiorno d' Italia dalla Banca europea di investimenti ammontano a 227 miliardi di lire e, quel che è più importante, sono più di un terzo del totale di tutti i mutui che tale banca ha erogato. noi per altro non consideriamo sodisfacente questo livello e pensiamo che, spingendo le adeguate progettazioni e le procedure necessarie, si possa ottenere dalla Banca europea un apporto più considerevole allo sviluppo del Mezzogiorno: questo è uno dei punti sul quale il ministero cerca di lavorare. la seconda osservazione riguarda il tema combinato dell' agricoltura in tutte le sue implicazioni. noi dobbiamo dire che qui non è tanto un problema di maggioranza o di minoranza. si era creato — e per un lungo periodo è rimasto come un punto fermo — il convincimento che lo sviluppo fosse legato soltanto al fattore industriale, ed anche coloro che ora fanno una specie di letteratura critica sulle « cattedrali nel deserto » , allora — si tratta delle stesse persone — chiamandoli « poli centralizzati di sviluppo » ci insegnavano che era su questo che doveva essere... va bene , io non contesto, però ella non è l' unico oratore né in questo Parlamento né, in genere. nel dibattito sull' Italia meridionale. del resto debbo dire per incidens che quando sentiamo fare in questo periodo quasi da tutti il grande processo all' automobile, dobbiamo ricordare che quando si ideò l' iniziativa dell' « Alfa-sud » e se ne cominciò a parlare, tutti la considerarono come un fatto estremamente positivo. detto questo, è però verissimo che dobbiamo considerare... siccome in questi giorni ho letto degli stupendi articoli in cui si afferma che bisognava fare allora la fabbrica di autobus, devo dire che eventualmente si è sbagliato, però si è sbagliato un po' tutti insieme sotto questo aspetto. spero che ella, onorevole Raucci, non sia tra quelli che non sbagliano mai, perché in genere fanno una brutta fine. in ogni modo raccolgo il lato positivo di queste osservazioni, cioè il fatto che occorra dare una importanza uguale o forse prevalente a quelli che sono gli interventi a favore dell' agricoltura, intesa nel senso più lato di questa espressione. allora, quella che era una politica introdotta parzialmente attraverso progetti speciali, è divenuta ora una politica di carattere generale . cioè noi dedichiamo ora l' attività in modo particolare — è una cura del sottosegretario Compagna, che non è soltanto uno studioso, ma è anche un operativo — a poter allargare a tutte le regioni dell' Italia meridionale quei piani di disciplina intersettoriale delle acque da cui veramente ci ripromettiamo una formidabile trasformazione. in modo particolare ci ripromettiamo entro un periodo non lungo, ossia entro un triennio, con effetti a breve termine , di avere a disposizione delle regioni meridionali un complesso notevolmente aumentato, cioè portato fino a 6 miliardi e 600 milioni di metri cubi. più esattamente, 3 miliardi e 700 milioni per usi irrigui, 2 miliardi e 200 milioni per usi potabili e 800 milioni per usi industriali. non mi dilungo sull' argomento, ma è certamente l' azione più importante che si possa fare a favore dell' Italia meridionale, per consentire un' effettiva trasformazione delle nostre regioni del sud. desidero infine registrare con particolare sodisfazione il fatto che proprio ieri a Bruxelles si sono perfezionate le norme per rendere operativo il fondo regionale. l' Italia beneficerà del 40 per cento del fondo regionale. un impegno veramente notevole, del quale non credo si possa discutere di scorcio in questa sede: in Commissione e anche in Aula, al momento opportuno, vi dedicheremo il tempo necessario, perché abbiamo un impegno particolare di dimostrare che non sono vere certe leggende secondo cui l' Italia non sa spendere, non sa spendere bene, non sa spendere presto. già da alcuni mesi abbiamo cominciato a preparare gli strumenti esecutivi e, forse per la prima volta, siamo stati accanto a coloro che elaboravano la normativa, per far sì che essa non ci cogliesse di sorpresa e che non dovessimo cominciare dopo la sua formulazione a predisporre i nostri mezzi d' intervento. vi sono da fare indubbiamente adempimenti non irrilevanti, costosi e proceduralmente complessi. ritengo però, per la preparazione che ne è stata fatta, che potremo e dovremo far sì che, quando la Comunità dovrà discutere per la riconferma del fondo regionale, noi possiamo avere già dimostrato come sono stati impiegati questi fondi. a noi non dispiace affatto che vi sia una serie di controlli anche comunitari: anzi, ciò dà impulso a gestire i fondi nel modo migliore. questa, che per molto tempo è stata una aspirazione sempre rimasta tra gli auspici, che anche nel « vertice » del 1972 era sembrata arrivare in porto , ma in porto non era arrivata, adesso, comunitariamente parlando, in porto è giunta. spetta a noi far sì che venga utilizzata questa opportunità nel modo migliore, sommando le disponibilità che ancora abbiamo sui fondi a disposizione della Cassa, anticipando le linee dell' anno venturo per non creare momenti d' incertezza e utilizzando bene il fondo regionale coordinato anche al fondo sociale e alla Banca europea degli investimenti. tutti questi elementi formano un quadro di possibilità che certamente non potrà risolvere il problema meridionale (sarebbe un' ambizione irrealizzabile), ma potrà dare un impulso nuovo e decisivo alla sua soluzione. non facciamo paragoni tra chi scrisse su questo e chi operò. chi scrisse, in fondo, preparò anche la mentalità perché poi gli altri potessero operare. perdere tempo senza utilizzare tutte le possibilità interne e comunitarie significherebbe assumersi, al cospetto dell' Italia meridionale, una grave responsabilità; e sono certo che nessuno, in questa Camera, intende assumersela.