Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
V Legislatura - Assemblea n. 92 - seduta del 05-03-1969
Sulle attività del SIFAR e delle istituzioni militari
1969 - Governo I Rumor - Legislatura n. 5 - Seduta n. 92
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , non ho certo bisogno di confermare, a nome del gruppo del Movimento Sociale Italiano , il nostro atteggiamento contrario a questa proposta di legge . colgo l' occasione della dichiarazione di voto per alcune puntualizzazioni politiche, come stanno facendo gli altri gruppi. noi crediamo che il punto politico della situazione sia da ravvisare nel confronto tra quanto accadde in quest' Aula press' a poco un anno fa e quanto sta accadendo in questo momento. un anno fa, circa, era presidente del Consiglio , come ora, un esponente della Democrazia Cristiana e il Governo era composto, come oggi, da una coalizione di centrosinistra formata da democristiani, socialisti e repubblicani. eppure un anno fa quel presidente del Consiglio , a nome del Governo, poneva la fiducia non già per far passare ad ogni costo, ma per respingere ad ogni costo un' inchiesta parlamentare sul Sifar. noi dobbiamo chiederci (e questo penso sia il punto politico della situazione) che cosa sia intervenuto nella Democrazia Cristiana , nel Governo, nella maggioranza e nella pubblica opinione da un anno a questa parte per modificare, anzi per capovolgere radicalmente i termini della questione, non dal nostro, ma dal vostro punto di vista . il signor ministro della Difesa , che forse ha parlato, aprendo questo dibattito (mi perdoni, non è una insinuazione, ma un' osservazione), più come « moroteo » che come ministro della Difesa , ha colto il punto ed ha tentato di darne una giustificazione « morotea » . egli ha testualmente affermato che il Governo attuale, si comporta diversamente dal Governo di un anno fa, presieduto dall' onorevole Moro, perché le proposte di legge avanzate nella scorsa legislatura non offrivano garanzie. signor ministro, evidentemente questa è una giustificazione « morotea » , cioè... torrentizia, non è una seria giustificazione politica, non è una seria giustificazione di Governo; perché, come il Governo di oggi ha potuto agire in questa occasione attraverso la maggioranza per dar luogo ad una proposta di legge di inchiesta parlamentare che a suo parere è accettabile, allo stesso modo, con gli stessi strumenti, disponendo degli stessi uomini e della stessa maggioranza parlamentare , il Governo di un anno fa avrebbe potuto, se avesse inteso farlo, dar luogo ad una inchiesta accettabile in termini costituzionali, tecnici e politici. anche il relatore, onorevole De Meo , all' inizio di questo dibattito ha voluto dare una giustificazione, per chiarire il mutato atteggiamento della maggioranza governativa ; ed ha testualmente osservato (con molta lealtà, devo riconoscere, perché si tratta di un argomento che scarsamente giova alla maggioranza) che è la prima volta che un Parlamento assoggetta ad inchiesta i servizi segreti . da questa constatazione... trionfalistica, l' onorevole De Meo ha dedotto una conseguenza non meno trionfale: e cioè che la maggioranza in questo modo ha dato e sta dando prova di libertà politica vasta e dinamica. anche questi sono aggettivi « morotei » , io penso, o per lo meno aggettivi tratti dal gran vivaio della aggettivazione « morodorotea » ; ma si potrebbe facilmente rispondere con un aggettivo solo, che non vuole essere scortese: cioè che la maggioranza dà prova di essere scarsamente responsabile in questo caso, mentre forse dava prova di maggiore responsabilità un anno fa. è evidente, onorevoli colleghi della maggioranza, in particolare della Democrazia Cristiana , che il Movimento Sociale Italiano non ha alcuna intenzione di manifestare in tal guisa un postumo apprezzamento nei riguardi di un presidente del Consiglio al quale il Movimento Sociale Italiano ha avuto modo tante volte nella scorsa legislatura di manifestare il proprio scarso apprezzamento. però ho l' impressione che quando un anno fa l' allora presidente del Consiglio si batteva per respingere, facendo ricorso anche al voto di fiducia , una proposta di inchiesta parlamentare qualsivoglia intorno ai servizi segreti , l' allora presidente del Consiglio si esprimesse una volta tanto in termini di istituto: cioè ho l' impressione che un anno fa parlasse il Governo e non un determinato presidente del Consiglio . quel Governo infatti parlava nei termini che io mi permetto di ricordarvi (seduta della Camera del 31 gennaio 1968, oratore il presidente del Consiglio onorevole Moro): « se in linea generale è il Governo cui spetta di trattare questi temi, il Governo può essere certo sostituito mediante il voto di sfiducia , ma il nuovo Governo si troverebbe nella medesima istituzionale impossibilità di cedere ad altri l' esercizio dei suoi poteri » . sicché un anno fa un presidente del Consiglio espresso dalla Democrazia Cristiana e dalla maggioranza di centrosinistra, che, nonostante gli interni dissensi, lo sosteneva fino al voto di fiducia , affermava che era istituzionalmente impossibile ad un Governo accedere ad una proposta di inchiesta parlamentare sui servizi segreti . e aggiungeva che, anche se si fosse giunti (non voglio tediarvi con le citazioni che ho a vostra disposizione) ad un tipo di inchiesta attenuata, tecnicamente e costituzionalmente redatta in guisa tale da eliminare talune e più gravi perplessità e difficoltà, comunque un futuro Governo si sarebbe trovato a venire meno ai propri doveri di istituto se avesse accettato una inchiesta sui servizi segreti . precisava altresì — rispondendo in anticipo di un anno a considerazioni molto ottimistiche che, voglio sperare in buona fede , sono state avanzate in questi giorni dai banchi della maggioranza — che se anche l' inchiesta avesse dovuto vertere su determinati fatti, se anche l' ambito e l' oggetto di essa avessero dovuto essere ristretti, fatalmente un' inchiesta di questo genere avrebbe messo in gioco i servizi segreti , le forze armate , e quindi la sicurezza e la serietà stessa del nostro Stato. diceva testualmente: « qualsiasi accorgimento sarebbe insufficiente ad evitare siffatti inconvenienti, perché la materia riservata, in un' indagine generale, si intreccia indissolubilmente con quella che potrebbe essere oggetto di indagine » . onorevoli colleghi della maggioranza, e mi rivolgo in particolare ai colleghi della Democrazia Cristiana , l' opinione pubblica vi chiede, e vi chiederà, al di là del parere espresso da questi banchi, per quali motivi di fondo voi abbiate mutato parere, non in relazione ad eventi politici (perché è sempre lecito mutar parere in relazione ad eventi politici), ma in relazione a quella che era un anno fa, ma era anche molti anni fa, e sarà, io spero, per molti anni, la concezione dello Stato; la concezione dello Stato che è propria anche di un partito come la Democrazia Cristiana , che ufficialmente rifiuta — e, voglio sperare, continuerà sempre a rifiutare — di accedere a concezioni eversive o sovversive dello Stato. non vi chiediamo come mai, ad un anno di distanza, voi riteniate di assumervi nei riguardi dello Stato italiano e delle forze armate responsabilità che un anno fa rifiutavate di assumervi. e non possiamo che rispondere, purtroppo, per conto vostro, dato che su questi argomenti certamente continuerete a tacere, che qualcosa è accaduto da un anno a questa parte, qualcosa che ha modificato il volto del centrosinistra, non tanto perché ha dato luogo ad un centrosinistra più avanzato, quanto perché ha dato luogo ad una diversa formula di Governo, che continua ad autodefinirsi centrosinistra, ma che già in questo momento configura la nuova maggioranza pilotata dall' estrema sinistra . è vero che l' estrema sinistra in questa occasione (poiché vorrebbe e vuole pilotarvi ancora più innanzi, perché desidera continuare ad esercitare il suo doppio gioco — d' altra parte legittimato da voi — a tutti i livelli, opponendosi in Parlamento e scatenandosi in piazza) assume un formale atteggiamento di opposizione, ma è anche vero ed è innegabile che siete stati condotti ad una situazione di questo genere dall' estrema sinistra , che ormai dirige la maggioranza e le fa dimenticare quei doveri di istituto che la stessa maggioranza, pur da noi combattuta, fino alla elezione del 19 maggio mostrava in qualche occasione di fondo di voler rispettare. vi è inoltre, onorevoli colleghi della maggioranza, una considerazione, per noi molto amara. abbiamo tentato attraverso un nostro emendamento, di cui non a caso abbiamo chiesto la votazione per appello nominale , di — scusatemi il termine — moralizzare quanto meno l' atteggiamento della maggioranza parlamentare . abbiamo tentato di far sì che attraverso l' accettazione, che speravamo avesse luogo da parte vostra, di un determinato emendamento, voi accettaste l' inchiesta anche sui politici ed anche quando essi sono stati pubblicamente accusati di atti gravemente lesivi della loro moralità personale e di gruppo. avete risposto di no. vi siete assunti, riteniamo, una ben grave responsabilità di fronte all' opinione pubblica . e siete stati, ritengo di poter correttamente dire, scarsamente abili anche dal punto di vista politico. soprattutto è stato non solo scarsamente abile, ma assurdo e persino grottesco, l' atteggiamento dei colleghi comunisti; in solidarietà morale con i colleghi socialisti contro il nostro emendamento tendente ad acquisire, in linea di fatto, documentazioni precise in ordine a documenti pubblicati dalla stampa; assurdo e contraddittorio soprattutto l' atteggiamento comunista che si richiama ad una ultimissima edizione del classismo: il classismo morale, il classismo etico; un classismo in base al quale ad un uomo di destra non è lecito accusare sul piano morale in Parlamento un uomo di sinistra, e l' accusa proveniente da destra deve essere classisticamente respinta anche quando si tratta di un' accusa avanzata, e correttamente, sul terreno morale. sicché alla sinistra è lecito infangare la sinistra, al centro è un pochino meno lecito accusare la sinistra, alla destra non è lecito accusare la sinistra, perché qualunque accusa, qualunque addebito, qualunque documentazione provenga da destra sul piano del costume e della moralità viene classisticamente respinta. è una comoda accezione, una comoda interpretazione del classismo e vorrei dire dell' antifascismo, è una interpretazione che denuncia la debolezza di certe tesi falsamente morali. vi è infine una considerazione forse ancor più amara. desidero leggervi un tratto della motivazione della sentenza con cui si è chiuso il processo De Lorenzo-L' Espresso . vedo che l' imputato, finora contumace, è finalmente presente in Aula. egli conosce queste righe. nella sentenza si dice: « può quindi il tribunale, in piena scienza e coscienza, affermare che gli imputati, intenzionalmente e consapevolmente, montarono una scandalosa e scandalistica campagna di stampa, ben conoscendo la falsità dell' assunto che intendevano accreditare presso l' opinione pubblica ; il che consente tra l' altro di ritenere esaurito, prima ancora di essere posto, qualsiasi problema attinente all' elemento psicologico dei reati dei quali costoro sono stati chiamati a rispondere » . è ignobile, signor presidente , onorevoli colleghi , che dei cittadini, condannati dal tribunale con una motivazione simile, si avvalgano della loro qualità di deputati, delle loro solidarietà politiche, delle omertà politiche di gruppo, di classe, di casta e di interessi, per riaprire dinanzi al Parlamento un processo chiuso in prima istanza dinanzi alla magistratura. è veramente ignobile che il Parlamento si frapponga fra un primo e un secondo giudizio della magistratura; è un' offesa quella che voi state in questo momento — certo in larga parte inconsapevolmente — arrecando e alla magistratura e alle forze armate e alla coscienza stessa del Parlamento, al quale, quando ha chiesto di far luce, è stato negato da voi stessi di far luce piena sui fatti di costume che questa vicenda solleva. il nostro, quindi, non è soltanto un voto negativo; è un voto di condanna sia dei promotori sia di coloro che approvano in questo momento una simile scandalosa procedura.