Giulio ANDREOTTI - Presidente del Consiglio dei Ministri Maggioranza
V Legislatura - Assemblea n. 548 - seduta del 09-03-1972
Per la fine della V legislatura
1972 - Governo I Andreotti - Legislatura n. 5 - Seduta n. 548
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , l' essere il Governo in carica per il disbrigo degli affari correnti credo non mi tolga il diritto dovere di associarmi a quanto ha detto ora l' onorevole Cantalupo a nome di tutta l' Assemblea. credo che quello che lei, signor presidente , ha accennato nelle sue parole, e cioè il consuntivo altamente positivo di questa legislatura, che ha avuto conferma negli ultimi giorni da un articolo di uno dei più illustri giornalisti che spesso non ha risparmiato critiche al Parlamento e che ha dedicato l' ultimo suo articolo invece a deplorare il fatto che sia rimasto pendente l' iter legislativo di taluni disegni di legge importanti approvati da uno e non ancora dall' altro ramo del Parlamento, possa testimoniare come questo apprezzamento positivo del lavoro fatto durante la V legislatura della Repubblica sia un apprezzamento che ha già trovato e che ulteriormente troverà i maggiori consensi. tra i meriti della sua Presidenza vi è quello di aver condotto avanti, se mi è consentito dire, con ostinazione, perché le difficoltà erano molte, la riforma del regolamento nella quale abbiamo anche inserito una norma che consente di non disperdere completamente il lavoro legislativo già portato a compimento in Assemblea o in Commissione nella legislatura scaduta, ma non ancora trasformato in legge. anche questo credo che nella storia delle istituzioni parlamentari sarà contrassegnato come un dato positivo e suo e della nostra legislatura. ella ha parlato di malinconia e certamente, anche se in un certo senso il modo politicamente indolore con cui si è chiusa questa legislatura ha reso meno amaro da parte di chi parla dover controfirmare il decreto di scioglimento anticipato , io credo che noi abbiamo una carica di emozione, di ricordi, specialmente quelli che tra noi hanno la ventura di essere qui quasi da ventisette anni, dalla consulta nazionale , una carica di emozioni e di ricordi facilmente intuibili. l' esperienza di tutti questi anni ci ha dimostrato che quando il Parlamento funziona anche cori posizioni aspre, con dialettiche contrapposte, riesce veramente ad essere la rappresentanza sicura e l' interprete del paese; riesce a mediare e a superare in un indirizzo di progresso democratico molti conflitti e contrasti. credo che possiamo augurare alla VI legislatura della Repubblica, che nasce in un clima non facile, di poter continuare questo lavoro, cioè di poter riaffermare sempre quello che è al centro della nostra Costituzione: la sovranità non soltanto letterale, ma sostanziale, politica e, se mi è consentito dire, morale delle istituzioni parlamentari.