Giulio ANDREOTTI - Deputato Maggioranza
V Legislatura - Assemblea n. 516 - seduta del 09-11-1971
Disegno di legge sull'università
1971 - Governo Colombo - Legislatura n. 5 - Seduta n. 516
  • Attività legislativa

signor presidente , il gruppo della Democrazia Cristiana voterà contro entrambi gli ordini del giorno che propongono il non passaggio agli articoli. riteniamo che l' esperienza di tutti questi anni abbia consolidato una specie di prassi: tutti parlano di riforme, ma, quando dalle parole si deve passare ai fatti, molti si dicono contrari al modo in cui certe riforme vengono proposte e, a loro volta, propongono altre soluzioni; con la conseguenza che, pur senza voler fare un processo alle intenzioni, per questa strada si finirebbe per non riformare mai nulla. questo, in alcuni casi, forse non porterebbe ad un peggioramento della situazione; spesso però l' inerzia peggiora le cose. riteniamo che la situazione delle università si ponga al di fuori di tutti quei toni polemici che molto spesso ingiustamente sono stati usati anche in quest' Aula, come a proposito di quella indiscriminata svalutazione dei cattedratici che è contenuta nell' ordine del giorno dell' onorevole Caprara, cui noi sentiamo di non poterci associare. in tutte le categorie vi sono persone valide e persone non valide, persone che fanno il loro dovere e persone che non lo fanno. nelle aule universitarie abbiamo conosciuto cattedratici verso i quali, credo, abbiamo tutti avuto il medesimo rispetto: Castelnuovo, Jannaccone, Marchesi, per non citare che alcuni colleghi di questo o dell' altro ramo del Parlamento. certamente l' università — anche per il suo forte accrescimento quantitativo, derivante da un maggiore sviluppo della popolazione e dalla normazione che il Parlamento ha emanato per rendere più facile l' accesso a varie facoltà universitarie — si trova di fronte a tutta una serie di problemi nuovi. sappiamo che il disegno di legge al nostro esame offre alcuni strumenti per fronteggiare la difficile situazione in cui versa l' università, ma è in sede di applicazione pratica del provvedimento che dovrà esser fatto il massimo sforzo. basti pensare che nell' università di Roma si è raggiunta quest' anno la cifra di 110 mila iscritti, superiore certo ad ogni capacità ricettiva. occorre dunque rendersi conto che non basta stabilire in una legge che le università non dovranno avere più di 20 mila studenti; occorrerà poi attuare in pratica siffatta disposizione. è giusto, dunque, che ci preoccupiamo dell' approvazione della legge, ma è altrettanto giusto e doveroso far sì che ad essa, una volta approvata, non manchi la necessaria strumentazione operativa. questa riforma va dunque portata avanti e, a questo proposito, vorrei fare un' ultima considerazione. l' attività legislativa che molti giovani universitari seguono e che si attendono dallo Stato è proprio questa, riguardante la riforma universitaria . dover constatare che per anni e anni noi ne abbiamo parlato, sia pure per approfondire tra di noi le idee o per meditare e rimeditare senza però essere mai riusciti ad arrivare ad un punto finale, costituisce un fatto diseducativo da un punto di vista democratico e quasi un motivo di scandalo — io credo — nei confronti della funzionalità delle istituzioni. per questi motivi, e salva restando la facoltà di ogni singolo deputato di presentare emendamenti (che tuttavia mi auguro non siano molti) al testo del disegno di legge , in un confronto di idee aperto e democratico, dichiaro che il gruppo della Democrazia Cristiana voterà contro gli ordini del giorno di non passaggio agli articoli e farà tutto il possibile perché la riforma universitaria giunta finalmente in porto .