Discorsi

io vorrei permettermi intanto di far osservare all' onorevole Andreotti, con tutta la cortesia possibile, che quanto ha detto prima, per convalidare la sua singolare tesi che la prassi verrebbe ad avere lo stesso valore del regolamento, tanto poco è esatto che esiste nel regolamento — e gli è sfuggita: abbia quindi la cortesia di andarsela a rileggere — una norma, prevista con molta chiarezza, dall' articolo 86, in particolare al quinto comma, sulla discussione di ogni articolo aggiuntivo o emendamento proposto. leggendo quindi attentamente il regolamento, si vedrà che in esso quanto doveva essere previsto è previsto, e non lasciato alla prassi. a parte ciò, desidero fare, onorevole Andreotti, indirizzandola alla sua cortesia, una dichiarazione politica di estrema lealtà, anche a nome del gruppo che ho l' onore di rappresentare. cioè noi, contrariamente a quanto hanno ritenuto di fare colleghi di altra parte politica , chiamiamo le cose con il loro nome, tanto è vero che poco fa ho detto che ci troviamo di fronte, da una parte, ad una battaglia ostruzionistica, e, dall' altra, ad espedienti antiostruzionistici (da parte della maggioranza): entrambi legittimi, secondo la prassi che l' onorevole Andreotti invoca. ma, adottando questi sistemi, non vi è spazio, a questo riguardo, né per trattative, né per riunioni, né per l' opera mediatrice del presidente della Camera , almeno per quanto concerne il nostro atteggiamento. perciò, onorevole Andreotti, la strada che ella ritiene di imboccare porterebbe ad una conseguenza: la adozione, fin da questo momento, da parte del gruppo del Movimento Sociale Italiano , di un atteggiamento decisamente ostruzionistico. è questa una dichiarazione, come dicevo, di lealtà politica. avevo espresso prima, con cortesia, delle riserve; rispondendo ad un cortese appello del presidente della Camera , onorevole Pertini, avevo dichiarato la nostra disponibilità per un eventuale tentativo di intesa. l' atteggiamento assunto però ora dall' onorevole Andreotti, ci fa pensare di non poter ancora invocare la mediazione della Presidenza, in quanto in questo caso saremmo noi, o altri, a non essere più disponibili per il raggiungimento di un accordo: penso quindi che agisce con molto buon senso il presidente di turno, onorevole Boldrini, quando la invitava, onorevole Andreotti, a non insistere su una proposta quanto meno intempestiva o avventata.