Bettino CRAXI - Deputato Maggioranza
V Legislatura - Assemblea n. 210 - seduta del 19-11-1969
Sui fatti di Milano
1969 - Governo II Rumor - Legislatura n. 5 - Seduta n. 210
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , il gruppo socialista si associa al sentimento unanime di profondo cordoglio per la morte di questo giovane appartenente alle forze di Pubblica Sicurezza , che noi non consideriamo uno « strumento della repressione borghese » , come ci capita di leggere in certe insegne, ma un lavoratore al servizio della Repubblica democratica del nostro paese. le informazioni fornite dal ministro sono state assai sintetiche. probabilmente un più attento esame dei dati che potranno essere raccolti nell' immediato futura ci consentirà di avere un quadro più completo degli avvenimenti, della loro dinamica, delle direttive che erano state impartite, degli incidenti che possono essere insorti in modo sciagurato e imprevisto. non possiamo però essere ipocriti a tal punto da non vedere o da ignorare i fenomeni di violenza che stamane a Milano e in altri momenti altrove e in generale in tutto il paese sono messi in opera per responsabilità di gruppi marginali, le cui caratteristiche sono per altro ben definite e che non dobbiamo coprire con generalizzazioni ideologizzanti, che facciano confusione fra il movimento operaio dei lavoratori, il movimento sindacale e queste formazioni che coltivano, teorizzano e praticano la violenza. non siamo di fronte ad un fenomeno di proporzioni tali da mettere evidentemente in forse il sistema democratico, ma lo spirito, e la volontà di questi gruppi sono diretti sul terreno della violenza. nessuna confusione con il movimento operaio , cui questi gruppi non so a che titolo possano appartenere; certamente non per ceto sociale. difficilmente e raramente sono nella posizione del lavoratore dipendente ; generalmente, come i colleghi sanno, i capi o gli esponenti più influenti appartengono a ceti altolocati, quel certo tipo di gioventù borghese che Carlo Rosselli definiva rivoluzionaria a 20 anni, radicale a 30 e forcaiola a 40. sappiamo di avere sotto gli occhi fenomeni di questa natura. io credo alla estraneità del movimento sindacale (che è palese) in generale a tutta la impostazione violenta dell' autunno sindacale, in quanto il movimento sindacale è riuscito ad impedire il tentativo di insinuazione di questi gruppi estremisti. il movimento sindacale ha dato con ciò una prova di grande maturità democratica e della capacità di rappresentare effettivamente il movimento dei lavoratori. il movimento sindacale ha condotto responsabilmente le vicende dell' « autunno caldo » , che sembrava dovesse far crollare in Italia il fragile sistema che regge ed inquadra i nostri conflitti sociali ed economici. i sindacati si sono comportati come tutti noi ben sappiamo, anche nel corso degli avvenimenti di questi giorni a Milano. infatti, nel corso di uno sciopero generale , il sindacato ha indetto la manifestazione in un teatro, preoccupato di non offrire esca all' inserimento di nessuno di questi movimenti estremisti nelle manifestazioni. questa è dunque la prova evidente della assoluta estraneità del movimento sindacale agli estremismi. quindi, se episodi di questo tipo possono avere responsabilità di violenze (come i fatti dimostreranno o meno) certo queste sono estranee sia al movimento operaio che al movimento sindacale del nostro paese. aggiungo solo poche considerazioni, signor presidente del Consiglio e onorevole ministro. abbiamo discusso altre volte della gravità di questi episodi, delle vittime che nel corso dei conflitti del lavoro dobbiamo registrare e dobbiamo compiangere. in occasione di altri episodi, di fronte a vittime di colpi di arma da fuoco che partirono dalle armi della polizia, si chiese che questa venisse messa in condizione di garantire l' ordine nelle manifestazioni pubbliche e nel corso della manifestazioni originate da conflitti del lavoro, senza essere armata di armi da fuoco che comportavano, per la loro natura, un pericolo costante per l' integrità e l' incolumità delta vita umana . sono state impartite direttive in questo senso; abbiamo avuto occasione di verificare, nel corso di questi mesi (non so se ovunque e sempre, dato il nostro osservatorio), come si sia provveduto ad impartire in tal senso direttive di ordine amministrativo. oggi però dobbiamo porci anche il problema, che ci ponemmo pure allora, dell' integrità delle forze dell'ordine , che è doveroso che noi ci poniamo: occorrono pene severe nei confronti di chi attenti alla incolumità fisica delle forze dell'ordine . rispondiamo ad episodi di questa natura non con tentazioni autoritarie, con la demagogia dello Stato forte, con la forza che vuole comprimere la violenza e suscita una violenza ancora più grande, ma con la certezza del diritto e con la nostra profonda convinzione che l' estremismo verrà vinto da una capacità di governo democratico, che sappia interpretare oggi quest' ansia profonda che è nel paese e che non possiamo lasciare senza risposta per molto tempo; non solo, sui gravi fatti d' oggi, ma sui più grandi problemi della strategia generale che ci sta di fronte il paese attende una risposta significativa. per quanto riguarda le dichiarazioni dell' onorevole ministro, non mi dichiaro sodisfatto perché considero necessaria una informazione più ampia, non quella sintetica, che era evidentemente la sola possibile, che l' onorevole ministro ci ha dato in questo momento.