Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
V Legislatura - Assemblea n. 107 - seduta del 26-03-1969
Sulla politica interna
1969 - Governo I Rumor - Legislatura n. 5 - Seduta n. 107
  • Comunicazioni del Governo

dopo l' ampio dibattito di ieri sarebbe di cattivo gusto, almeno da parte mia, infliggere ai colleghi una lunga dichiarazione di voto su problemi di ordine generale, anche perché credo di non essere lontano dal vero immaginando che il Governo vorrà cortesemente fornirei altre occasioni, e non lontane, per discutere la politica generale di questo o di un successivo Governo. mi limiterò pertanto, signor presidente del Consiglio , a replicare correttamente alle sue argomentazioni di ieri sera, visto che dal punto di vista costituzionale e politico le sue argomentazioni hanno in qualche modo risposto alle nostre, o addirittura le hanno contestate. devo permettermi di rilevare, signor presidente del Consiglio , che volendo contestare quanto avevamo sostenuto noi, ella ha finito, senza volere, per autocontestarsi, fatto non insolito nella moderna società politica. infatti ella ha sostenuto (e prima di lei — desidero ricordarne le parole testuali — lo aveva sostenuto anche più chiaramente, per la maggioranza, l' onorevole Orlandi, il quale aveva detto: « l' onorevole Almirante sostiene che in conseguenza del « rimpasto » il Governo dovrebbe chiedere la fiducia delle Camere. egli però dovrebbe sapere che la fiducia non si chiede sulle persone, ma su un programma » ), ella ha sostenuto, dicevo, che non erano valide le nostre eccezioni di carattere costituzionale; ha sostenuto che ella aveva perfettamente il diritto di richiamarsi testualmente all' articolo 92 della Costituzione; ha sostenuto che la responsabilità di nominare i ministri e pertanto di rimpastare — scusi il brutto termine — il Governo era una responsabilità, anche costituzionalmente, diretta ed esclusiva del presidente del Consiglio ; ella pertanto ha sostenuto che era irrituale la mia contestazione e che non avevo ragione quando chiedevo che per lo meno il Consiglio dei ministri fosse convocato e quando lamentavo che neppure il Consiglio dei ministri fosse stato in precedenza convocato. dopo di che, onorevole presidente del Consiglio , ella si è autocontestato e la maggioranza, a cominciare dell' onorevole Orlandi, firmatario dell' ordine del giorno di fiducia, si è autocontestata perché la fiducia l' avete chiesta. sicché, onorevole presidente del Consiglio , emerge non dalle nostre contestazioni ma dai vostri atteggiamenti che dovevate porre la questione di fiducia , dato che l' avete posta; e penso non l' abbiate posta a mero scopo di divertimento, penso che non fosse necessario, indispensabile da parte vostra il porla visto che un gruppo di oppositori l' aveva già posta per conto suo. quindi ritengo che tutta la parte costituzionale delle sue dichiarazioni di ieri sera sia annullata, vanificata e contraddetta per lo meno dalla decisione che pochi minuti dopo ella ha voluto prendere come presidente del Consiglio . resta dunque questo precedente di interpretazione costituzionale, assai importante, che non è stato creato da me, ché non ne avrei avuto l' autorità, ma è stato creato da lei nella sua autorità di presidente del Consiglio . d' altra parte, onorevole Rumor, quando ella dice, come ha detto ieri sera, « abbiamo compiuto un' operazione di rimpasto » , io penso che ella non possa attribuire al presidente del Consiglio , senza il concerto del Consiglio dei ministri , la possibilità costituzionale di dare luogo ad un' operazione di rimpasto. infatti ella ha ricordato l' articolo 92 ma, forse, si è dimenticato dell' articolo 95 della Costituzione il quale, al secondo comma, dice testualmente: « i ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri , e individualmente degli atti dei loro dicasteri » . a prescindere dal caso Sullo, che — come abbiamo visto — non era un caso individuale all' interno della compagine governativa, per le non contestate dichiarazioni che l' onorevole Sullo ha fatto ieri circa suoi contrasti in seno ai vertici o al Consiglio dei ministri con altri componenti dell' attuale Governo, a prescindere dal caso Sullo, dicevo, ella, onorevole presidente del Consiglio , non ci verrà a raccontare che un rimpasto è responsabilità individuale del presidente del Consiglio o individuale responsabilità di qualche ministro. se non è responsabilità collegiale e quindi del Consiglio dei ministri la decisione di un rimpasto, non so veramente capire quali siano le responsabilità collegiali del Governo e del Consiglio dei ministri . il guaio è, onorevole presidente — e a questo punto la responsabilità non è sua ma è di tutti, o, per meglio dire, di tutte le maggioranze che hanno retto questo Parlamento dal 1948 in poi — che mentre il secondo comma dell' articolo 95 qualche volta ce lo ricordiamo noi dell' opposizione, non il Governo, il terzo comma dell' articolo 95 non se lo ricorda nessuno. esso dice: « la legge provvede all' ordinamento della Presidenza del Consiglio e determina il numero, le attribuzioni e l' organizzazione dei ministeri » . mi consenta di dirle — e mi consenta anche il presidente della Camera di dirlo alla Presidenza della Camera o più in alto, io vorrei sperare — che uno dei maggiori scandali costituzionali e legislativi del dopoguerra sta nel fatto che dopo 23 anni la vecchia legge fascista, evidentemente non conforme alla Costituzione, ma legge sulle attribuzioni dell' allora capo del governo , non è stata sostituita da una democratica e costituzionale legge relativa alle attribuzioni del presidente del Consiglio , alle funzioni dei ministri, al numero dei ministri. ella sa che quando parla di rimpasto non si sa nemmeno se ella usi un termine compatibile con il nostro ordinamento costituzionale; ella sa che quando vengono nominati i sottosegretari non si sa neppure se la funzione e la carica di sottosegretario sia compatibile con il nostro ordinamento costituzionale; ella, quando accresce o diminuisce ad organetto il numero dei ministri e dei sottosegretari, non sa neppure se ciò sia conforme al nostro ordinamento costituzionale. cito occasionalmente questi problemi, ma il riferimento mi sembra molto pertinente, e ritengo che su di essi dovrebbe volgersi l' attenzione della maggioranza. è comodo stabilire ordini prioritari a proposito di temi che sono cari alla maggioranza, ma che soprattutto sono cari ai piloti della maggioranza, vale a dire ai comunisti. ma se tra le priorità non si stabilisce l' osservanza della Costituzione è molto difficile, signor presidente del Consiglio , che questo od altri governi funzionino conformemente agli interessi della nazione e dello Stato. debbo ora lamentarmi, a proposito delle sue dichiarazioni di ieri sera, signor presidente del Consiglio , per il fatto che ella abbia voluto ripetere, a conclusione del dibattito, ciò che aveva detto all' inizio. posso politicamente perdonarle di avere all' inizio dichiarato, ieri mattina, che le dimissioni dell' onorevole Sullo erano state motivate in termini non politici o, per lo meno, in termini non relativi alla condotta politica e programmatica del Governo. ma che ieri sera ella abbia voluto ribadire tale tesi ed abbia voluto tentare di far passare di contrabbando le dimissioni dell' onorevole Sullo come un fatto locale avellinese e non come un fatto politico a livello governativo, questo mi ha avvilito e addolorato, perché ieri mattina ella poteva essere preoccupato circa la possibile solidarietà che l' onorevole Sullo avrebbe incontrato e che aveva richiesto all' interno della maggioranza di centrosinistra; ma ieri sera l' onorevole Sullo ed anche lei, signor presidente del Consiglio avevate potuto constatare, tranquillamente lei e accoratamente lui, che i rampini non avevano funzionato e che, come facilmente avevamo previsto noi ieri mattina, socialisti e repubblicani avevano abbandonato l' onorevole Sullo al suo destino. un' ultima osservazione umana, in questo caso rivolta all' assente onorevole Sullo. abbiamo saputo questa mattina che egli aveva chiesto congedo. penso che l' onorevole Sullo abbia voluto accettare il mio modesto ed umano consiglio di ieri di anticipare in qualche modo la settimana santa . egli era salito orgogliosamente sull' Avellino, ne è disceso e probabilmente sta visitando i sepolcri. non alludo ai sepolcri imbiancati del suo partito, del partito socialista e del partito repubblicano ; alludo a quelli veri, in cui egli si è in qualche modo politicamente collocato. l' onorevole Sullo ha dichiarato ieri mattina di essere forse in procinto di rompere i ponti con il suo partito; non so se lo farà. rilevo soltanto che egli si è iscritto da ieri al partito degli ingenui, dal quale lo consiglio di non dimettersi mai, perché se si dimettesse da tale partito lo autoscioglierebbe, essendone egli il solo iscritto.