Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
V Legislatura - Assemblea n. 106 - seduta del 25-03-1969
Sulla politica interna
1969 - Governo I Rumor - Legislatura n. 5 - Seduta n. 106
  • Comunicazioni del Governo

debbo chiarire alla Presidenza, ai colleghi e al presidente del Consiglio che ho accettato di prendere la parola in questo momento perché fin da ieri mi ero iscritto a parlare sul dibattito che si preannunciava per questa mattina. ma, data la situazione, debbo a me stesso, ai colleghi, alla cortesia dei colleghi e a quella del presidente della Camera una premessa. noi ci saremmo attesi, credo tutti ci saremmo attesi: 1) che, dopo il discorso dell' onorevole Sullo, fosse il Governo e non un settore dell' opposizione a chiedere la sospensione della seduta; 2) che la sospensione della seduta fosse utilizzata dal Governo per potersi presentare qui con una nuova e aggiornata dichiarazione. mi permetto di considerare altamente scorretto, dal punto di vista parlamentare e politico, e forse anche dal punto di vista del costume, l' atteggiamento del Governo; anche se posso comprendere in termini politici la difficile situazione in cui si è venuto a trovare il presidente del Consiglio , il quale ormai ha una coalizione governativa a propria disposizione quando egli tace, non ha una coalizione governativa a propria disposizione quando egli deve pronunciare dichiarazioni serie e responsabili in un momento come questo. pertanto, signor presidente , onorevoli colleghi , il nostro intervento in questo momento ha prima di tutto un sapore di protesta; protesta che io vorrei poter avere — ma certamente non ho — l' autorità di sollevare fino ai vertici dello Stato, o per lo meno di sollevare fino ai vertici del Parlamento. perché ho l' impressione che il Governo si sia posto fuori della Costituzione e contro la Costituzione. fintantoché l' onorevole Sullo non aveva preso la parola nella sua qualità di ex ministro; fintantoché l' onorevole Sullo non aveva chiarito (e tornerò fra poco su questo argomento, che, tra l' altro, è l' argomento di fondo) i veri motivi e i veri termini delle sue dimissioni; e, soprattutto, fintantoché l' onorevole Sullo si fosse riferito a responsabilità sia pure politiche, ma attinenti al suo dicastero, il Governo poteva anche ritenere che le dimissioni potessero essere accettate come sono state accettate, e che, una volta accettate le dimissioni, potesse proseguire normalmente il dibattito, l' attività e la vita del Governo rimpastato. ma l' onorevole Sullo ha dichiarato — documentando, esemplificando e, fino a questo momento, senza essere smentito — che per lo meno tre ministri della precedente e dell' attuale compagine governativa si sono trovati in dissenso con lui in ordine a problemi di fondo . egli si è riferito esplicitamente al ministro dell'Interno e al ministro del Tesoro , e implicitamente, ma ritengo chiaramente, al ministro di grazia e Giustizia, in ordine ai problemi connessi con la meditata occupazione dell' università di Roma da parte delle forze di polizia dopo una iniziativa della magistratura. a questo punto, signor presidente , è a lei che ci permettiamo — sommessamente, correttamente, ma con una certa fermezza — di rivolgerci: perché siamo fuori della Costituzione. quando vi sono responsabilità politiche che investono non il titolare di un singolo ministero ma più ministeri, è la collegialità del Consiglio dei ministri che deve assumersi le proprie responsabilità. non ci risulta che il Consiglio dei ministri si sia riunito né prima del rimpasto, né durante, né successivamente. ne prendo atto. ma allora la sua stessa dichiarazione, signor presidente . ci conferisce, come parlamentari, indipendentemente dal settore di appartenenza, l' autorità di rivolgerci al supremo vertice dello Stato. il signor presidente della Repubblica , infatti. ha accettato le dimissioni di un ministro che non erano state precedute da una decisione del Consiglio dei ministri , così come ha accettato giuramenti di nuovi ministri non preceduti da alcuna riunione e deliberazione del Consiglio dei ministri . se il presidente del Consiglio , a seguito di una situazione che preesisteva nella coscienza e nella conoscenza del presidente del Consiglio e degli altri ministri, anche se è stata portata a cognizione del Parlamento soltanto dopo, solo su sua sollecitazione, onorevole Pertini, ha ritenuto di dover riunire il Consiglio dei ministri , allora entrano veramente in funzione tutte le prerogative e le guarentigie costituzionali da ogni punto di vista ; e dichiariamo allora che il Governo è in questo momento fuori della Costituzione e sono fuori della Costituzione tutte le autorità dello Stato che consentono al Governo di comportarsi in questo modo. signor presidente , noi attendiamo risposta; non è possibile non dare risposta, non al più modesto, all' ultimo fra i deputati, non al nostro settore parlamentare, ma al Parlamento, quando in Parlamento si assumono, e non vengono smentite perché non possono essere smentite, posizioni ed impostazioni di questo genere. comunque, onorevole presidente della Camera, unicamente per un atto di rispetto a lei e a tutti i colleghi, a qualunque settore essi appartengano, noi abbiamo accettato di aprire un dibattito di questo genere nella ferma fiducia — ci consenta di esprimerla che un dibattito di questo genere non possa concludersi così, vale a dire che esso si concluda con delle decisioni responsabili; si concluda, poiché l' onorevole presidente del Consiglio ha avuto modo di riunire il Consiglio dei ministri , con nuove dichiarazioni del presidente del Consiglio , a nome del Consiglio dei ministri , in base alle quali il Parlamento possa assumere le sue posizioni e le sue responsabilità. non mi dolgo di dover parlare io personalmente senza conoscere quanto il Consiglio dei ministri ha ritenuto poco fa di decidere, perché non ho alcuna intenzione di sollevare casi personali che non avrebbero ragione di essere, che comunque sarebbero di limitatissima portata di fronte a una situazione tanto grave. saranno altri colleghi del mio gruppo che prenderanno posizione dopo che il Consiglio dei ministri , attraverso la parola del presidente del Consiglio , ci avrà fatto sapere qualcosa. e pertanto chiedo scusa se il mio intervento in questo momento, pur doveroso per motivi di correttezza, non potrà essere del tutto aggiornato. penso comunque che il presidente del Consiglio non possa ritenere di uscire da un dibattito di questo genere per la porticina di servizio. debbo dirle, signor presidente del Consiglio , anche per documentare serenamente l' esattezza di quanto dicevo poco fa circa la precoscienza e la preconoscenza da parte sua di ciò che l' onorevole Sullo ha rivelato al Parlamento, che la sua dichiarazione iniziale non teneva conto neppure dei dati di fatto che erano a conoscenza del Parlamento e del paese. ella, onorevole Rumor, in quel suo brevissimo intervento iniziale, ha dichiarato che le dimissioni dell' onorevole Sullo, per la motivazione con cui sono state date — credo di avere appuntato diligentemente — « non sono dovute a dissensi sulla linea politica e programmatica del Governo » ; ne ha dedotto, dunque, sia pure tacitianamente, che quelle dimissioni, non essendo state motivate attraverso la enunciazione di dissensi nei confronti della linea politica del Governo, potevano e dovevano essere accolte. onorevole presidente del Consiglio , io le contesto la esattezza e vorrei dire la sincerità e anche la correttezza politica di quella sua lapidaria affermazione: perché, nel momento in cui ella ci ha parlato, ella era per lo meno a conoscenza dei documenti che l' onorevole Sullo aveva posto a disposizione di tutti nei precedenti giorni; vale a dire di tre successive dichiarazioni e prese di posizione dell' onorevole Sullo: la lettera di dimissioni, che la televisione ha integralmente trasmesso l' altro giorno; una successiva nota in risposta alla nota della segreteria della Democrazia Cristiana ; e un' ultima dichiarazione che è di ieri mattina, se non sbaglio. ora, l' onorevole Sullo in quelle precedenti dichiarazioni testualmente aveva detto: 1) di aver rilevato scarsa solidarietà con la sua opera ministeriale; 2) di dover fare considerazioni critiche derivanti anche da altre recenti esperienze; 3) di non essere in grado di portare avanti il difficile discorso sulla riforma della scuola; 4) di avere forti dubbi che il comportamento della segreteria del suo partito sarebbe stato diverso se egli avesse aderito alla elezione dell' onorevole Piccoli a segretario della Democrazia Cristiana ; 5) « gli amici di partito » — egli ha aggiunto — « sanno quanto duri siano stati per me questi cento giorni » (che egli stesso ha cortesemente avvertito non essere napoleonici ma rooseveltiani) « di esperienza governativa » . ora, signor presidente del Consiglio , quando ha parlato questa mattina, ella non conosceva, penso, quanto subito dopo avrebbe detto l' onorevole Sullo. penso per altro che ella fosse in grado di intuire quanto avrebbe detto poi l' onorevole Sullo; penso comunque che ella fosse al corrente per lo meno dei principali dati politici che l' onorevole Sullo ha esposto alla Camera. certo, però, quando ella ha parlato questa mattina non ignorava quanto l' onorevole Sullo aveva comunicato alla pubblica opinione , anche attraverso gli strumenti di diffusione in questo caso prodighi di pubblicità sia all' onorevole Sullo, sia alla segreteria della Democrazia Cristiana : e giustamente prodighi, perché si trattava di avvenimenti importanti. ella non ignorava dunque quanto l' onorevole Sullo aveva fatto sapere a tutta la pubblica opinione italiana. l' onorevole Sullo aveva motivato in parte le sue dimissioni attraverso il riferimento al mancato rinvio del congresso provinciale di Avellino; ma aveva avuto cura di motivare le sue dimissioni anche con riferimenti a dati politici sia pure non precisati, non esattamente configurati e non documentati così come stamattina egli ce li ha documentati, ma indubbiamente dati, riferimenti, indicazioni di contenuto politico. sicché, onorevole presidente del Consiglio , mi duole dirle che ella si è presentato stamane qui con molta leggerezza e con una dose di improvvisazione che non fa certo onore ad un presidente del Consiglio . ella poteva benissimo fare stamane ciò che si è riservato di fare successivamente (e, se lo avesse fatto stamane in apertura di questo dibattito, nessun appunto né di ordine costituzionale né di costume avrebbe potuto esserle rivolto per lo meno dalla nostra parte): ella poteva benissimo fare in modo che il dibattito fosse aperto dall' onorevole Sullo se intendeva parlare, come ha lodevolmente fatto, o da qualche altro deputato di qualunque altro settore. ella invece ha voluto stamane aprire il dibattito con una dichiarazione di Governo; ora, noi siamo nella condizione di smentire tale sua dichiarazione, non avvalendoci di quanto ha detto successivamente l' onorevole Sullo, ma di quanto preventivamente l' onorevole Sullo aveva fatto sapere. dobbiamo allora rilevare di avere di fronte a noi un presidente del Consiglio ed un Governo i quali non sono neppure capaci di leggere i comunicati e le note di contenuto politico cui rispondono: e ci duole di dover rilevare — ripeto — tanta leggerezza e tanta improvvisazione; anche perché non vi era alcun motivo che il Governo tentasse di aprire e aprisse questo dibattito così come infelicemente lo ha aperto. l' onorevole Sullo si è presentato a noi oggi in una veste diversa da quella consueta, non perché egli ci si sia presentato da deputato semplice e non più da componente del Governo, ma perché ha voluto presentarsi a noi sotto una veste umana; da questo punto di vista , mantenendo fermi i motivi ed i temi della nostra opposizione anche nei riguardi di ciò che l' onorevole Sullo come ministro della pubblica istruzione ha ritenuto di fare e di dire nei mesi scorsi — e quindi non cedendo in nulla (perché sarebbe atteggiamento inelegante e troppo scopertamente opportunistico da parte nostra un comportamento diverso) circa le critiche anche pesanti che ci siamo permessi rivolgere all' onorevole Sullo come ministro della pubblica istruzione e come ministro di un Governo che questa mattina ha ritenuto di elogiarlo e di ringraziarlo per la sua attività al dicastero — non possiamo non accogliere il richiamo umano che l' onorevole Sullo ci ha indirizzato come colleghi. l' onorevole Sullo ha detto che ognuno di noi ha il fisico che ha. è vero, onorevole Sullo, ella ha, a nostro avviso — glielo diciamo con la stessa umanità con la quale ella si è rivolto a tutti noi — errato, forse per una serie di complessi che le sono, se mi consente di dirglielo con tutta simpatia, un poco abituali o un poco connaturali; ha errato per avere ella stesso tentato di degradare a livello provinciale o sezionale una vicenda che era politica. sapevamo tutti, perché le indiscrezioni corrono in questo Parlamento e fuori e una parte della stampa ne aveva abbastanza ampiamente parlato, dei dissensi di ordine politico che si erano verificati, anche in sede di cosiddetto vertice, alla sua presenza, quando si era trattato della riforma universitaria , dei dissensi politici che in precedenza si erano verificati alcune volte, in occasioni importanti. eravamo stati testimoni come parlamentari di alcuni di quei dissensi politici e ne avevamo parlato correttamente nei nostri interventi, come ne avevano parlato nei loro interventi i nostri colleghi al Senato. ogni uomo ha il fisico che ha; se ella, onorevole Sullo, avesse impostato subito in termini politici il problema del suo dissenso nei confronti del Governo, se non avesse tentato quel singolare test psicologico, all' americana, che questa mattina ella ci ha detto di avere tentato, se avesse incanalato subito il suo legittimo — dal suo punto di vista , che non è il nostro — dissenso nei confronti del Governo quanto alla politica della scuola, ci saremmo trovati ed ella stesso si sarebbe trovato in una diversa situazione. la verità è, onorevole Sullo, che, mentre stamane abbiamo assistito ad un colloquio fra il Governo ed un ministro od un ex ministro, questa non è situazione da colloquio, è situazione da triangolo. quel che era il tipico triangolo della commedia francese dell' Ottocento — il marito, la moglie, l' amante — oggi è il tipico triangolo politico: Governo, ministri, partito. il partito è l' interlocutore più importante: e quando dico che è l' « interlocutore più importante » , riferendomi al triangolo della commedia francese, io voglio dire che il partito è l' « amante » ; la parte del marito l' ha fatta insolitamente, con una vocazione che non gli conoscevamo, il signor presidente del Consiglio ; la parte della moglie l' ha recitata lei, onorevole Sullo: la parte della moglie infelice, tradita e abbandonata. sennonché l' amante non parla. onorevole Piccoli, la parola è a lei in questo dibattito; la parola spetta alla segreteria nazionale della Democrazia Cristiana , che si è assunta, con la nota trasmessa alla televisione, le sue pesanti responsabilità, che voglio anche ritenere corrette; questi sono fatti vostri, mi direte; questo è vero, ma fino a quando non si determinano soluzioni che investono il Parlamento e il paese. è la segreteria nazionale della Democrazia Cristiana che ha ritenuto, con la nota diramata dalla televisione subito dopo la nota di Sullo, di degradare a livello provinciale e sezionale quello che era evidentemente un fatto politico. è la segreteria nazionale della Democrazia Cristiana che ha ritenuto non soltanto di non dover concedere i sette o dieci giorni di rinvio del congresso di Avellino che erano stati richiesti, ma addirittura di istituzionalizzare una posizione simile, affermando (sono parole testuali, o quasi, di quella nota) che i soci della Democrazia Cristiana , anche se investiti di altissime responsabilità di Governo, hanno gli stessi diritti egli stessi doveri di ogni altro socio: affermando quindi, in sostanza, che un ministro, anche quando tragga a pretesto un dato provinciale e sezionale per impostare un problema politico, non ha il diritto di farlo, deve comportarsi come un socio disciplinato. beati voi, unico partito in Italia che abbia soci disciplinati, che abbia soci uguali in diritti e in doveri in ogni parte d' Italia! beati voi, partito che alle scadenze dà luogo al congresso senza consentire dieci giorni di proroga! beati voi, che notoriamente vivete in un clima così pulito, rarefatto e nitido! (le mie non sono allusioni morali, sono allusioni politiche e organizzative). beati voi, che potete consentirvi di sanzionare addirittura la decadenza dalla carica di ministro di un vostro uomo di qualità, pur di non concedere che qualche cosa osti alla certezza del diritto! beati voi che avete la possibilità di far valere all' interno del vostro partito, compatto e nitido più che mai, la certezza del diritto fino al punto di stabilire che il partito, l' amante del triangolo, comandi: tu, moglie derelitta, vattene fuori, perché il marito in questo caso ha scelto, d' accordo con l' amante, di comportarsi in maniera insolitamente decisa. riconosco che le mie battute possono far decadere nel grottesco una situazione che è grave; ma siete voi a far questo, ed è soprattutto la segreteria nazionale della Democrazia Cristiana , che in questo caso è corretto da parte nostra chiamare direttamente in causa perché si esprima, perché ripeta in Parlamento, davanti a tutto il Parlamento italiano, che il rinvio o no di dieci giorni di un congresso, o comunque la celebrazione di un atto di partito a livello sezionale o provinciale, è più importante, ai fini dell' interesse generale del paese, dell' osservanza della Costituzione, dei rapporti tra partiti politici , dell' attuazione dei programmi di Governo: che è la priorità più importante. noi ne conoscevamo tante, di priorità del centrosinistra; ma questa categorica priorità — cioè la tassativa priorità del partito, anche a livello sezionale, nei confronti del Governo — non la conoscevamo ancora. o, per meglio dire, quando qualche volta ci permettevamo, non più soli come prima, di sostenere queste tesi, che sono largamente sostenute a livello di opinione pubblica (cito un recentissimo commento del Il Corriere della Sera , che parla di « partitocrazia degenerativa » e di « correntocrazia degenerativa » proprio in relazione agli avvenimenti di questi giorni), quando, dicevo, non più soli noi andiamo sostenendo queste tesi, e cioè rileviamo che la partitocrazia e la correntocrazia hanno espropriato — come disse il professor Maranini — la democrazia parlamentare e il cosiddetto stato di diritto , voi ci rispondete sdegnosamente, voi tutti, dai comunisti ai democristiani, che sono tesi qualunquistiche. ebbene, onorevole Piccoli, allora, a nome della Democrazia Cristiana , costituzionalizzi in Parlamento la tesi qualunquistica che ella ha sostenuto come segretario generale della Democrazia Cristiana attraverso una nota trasmessa dalla televisione: venga a dire ufficialmente in Parlamento che non poteva rinviarsi di dieci giorni un congresso provinciale, dato che le cose nel partito della Democrazia Cristiana devono procedere secondo certezza di diritto e dato che comunque sua maestà il partito deve comandare sui vassalli, sui valvassori o sui valvassini che sono i ministri e i sottosegretari componenti il patrio Governo. venite a dire queste cose apertamente, assumetevene la responsabilità. parli qualcuno: un presidente del Consiglio che fa scena muta, un segretario del partito che fa parlare la televisione e non si assume qui le sue responsabilità non mi sembra siano atteggiamenti confacenti al prestigio delle istituzioni né alla necessaria chiarezza delle situazioni politiche. sicché, onorevole Sullo, tornando a lei, devo dirle che ella ha indubbiamente sbagliato metodo, forse forzato da taluni suoi tipici complessi di inferiorità. me lo permetta, umanamente parlando. ella si è comportato un po' come un Don Chisciotte all' italiana. ella credeva di avere a che fare con dei giganti ed erano... Piccoli, onorevole Sullo. ella pensava di cavalcare una tigre ed era soltanto un somarello avellinese, niente di più. ella pensava di contestare e lo hanno contestato. ella ha sostenuto la necessaria demitizzazione e un... De Mita lo ha smitizzato. questa, onorevole Sullo, è la dolorosa, umana realtà; è — mi scusi — la piccola, modesta (non meschina) lezione umana che deriva dai casi di questi giorni. ella ha visto la grande stampa: da un lato lo ha spregiativamente chiamato « il disertore » (e noi non consentiamo, anche perché ella, venendo qui, ha dimostrato di non essere un disertore, e noi come parlamentari lo ringraziamo); oppure la grande stampa parla tra virgolette di « caso Sullo » : e quando ci mettono tra virgolette hanno già deciso di archiviarci, di chiuderci in un cassetto. forse, onorevole Sullo, se invece di compiere un gesto un po' avventato nel 1960, gesto che ella ha oggi in questa sede correttamente ricordato, se non avesse allora dato volontariamente il posto al suo successore di sempre, l' onorevole Ferrari Aggradi , forse oggi si sarebbe trovato nella condizione di non subire questo secondo scacco, ed avrebbe forse anche potuto capire che non avevano tutti i torti i modesti uomini di questa parte quando affermavano, nel 1960, che nel corpo tanto piagato dello Stato italiano non sì aprivano soltanto dei problemi politici, ma anche dei problemi di costume. non vorrei dire, perché sarebbe poco cortese, onorevole Sullo, che la biscia morde il ciarlatano, ma certo accade che l' apprenti sorcier subisca le conseguenze del suo apprentissage. questo è capitato a lei, onorevole Sullo; e prima che a lei è accaduto a molti uomini egregi della Democrazia Cristiana : perché la Democrazia Cristiana sta compiendo un' epurazione interna, per cui via via con vari pretesti scompaiono gli uomini che, pur affrontandoli e combattendoli, ci eravamo abituati a considerare degni di qualche merito, se non altro perché erano uomini con i quali, sia pure in termini di opposizione (probabilmente per colpa nostra, accanita), era possibile un colloquio. parlo di uomini di un certo interesse e di una certa personalità, anche se qualche volta complessata. ora vengono invece avanti gli uomini di partito, le nuove e non certo giovani schiere di una partitocrazia, da un lato insofferente ed autoritaria, dall' altro mortificata e conformista oltre ogni limite, conformista per natura e per vocazione, oggi verso sinistra come potrebbe esserlo domani verso destra: come, se fosse vissuta in altre epoche, sarebbe stata conformista nei confronti del saluto romano. a questa mortificazione di diritto che voi ci fate assistere nel nome dello stato di diritto , della libera democrazia, del libero Parlamento e degli ideali immarcescibili della Resistenza. onorevole Sullo, la invito a voler umanamente riconsiderare gli atteggiamenti che ella ha così ampiamente elogiato con una certa finezza, con un certo garbo e — me lo perdoni — anche con molto opportunismo, forse fuor di causa; io la pregherei di rimeditare nel suo interesse politico e morale sugli elogi che ella ha concesso così ampiamente agli altri partiti della coalizione. io sono attento lettore della stampa quotidiana, come è certamente lei. Avanti! ! l' altro ieri pubblicava testualmente la notizia che il Consiglio dei ministri si sarebbe riunito al massimo — precisava Avanti! !, che doveva pur saperlo entro lunedì o martedì per decidere sul grave caso. Avanti! ! — lo dico come giornalista, perché debbo seguire anche queste cose — aveva addirittura diramato alle agenzie di stampa l' informazione che l' indomani (cioè l' altro ieri) sulle colonne del giornale sarebbe apparso un corsivo di solidarietà con la sua persona e con la sua qualifica di ministro, un corsivo nel quale Avanti! avrebbe parlato ovviamente a nome del partito socialista (nella misura, onorevole Orlandi, in cui Avanti! può interpretare la linea del partito socialista e nella misura in cui una linea del partito socialista tuttora sopravviva). tale corsivo però non è apparso, perché qualcuno — penso qualche suo eminente collega democristiano — deve avere telefonato all' Avanti! affinché il corsivo non apparisse: e Avanti! non ha manifestato la solidarietà verso la sua persona che aveva preannunciato, ha rinunciato a manifestarla per non subire i rabbuffi o le tirate di orecchie di qualche suo eminente collega. onorevole Sullo, ella mi insegna (e non voglio dire queste cose all' onorevole presidente del Consiglio , per non metterlo in qualche difficoltà personale) che, se quella specie di Budda politico che è l' onorevole De Martino avesse parlato almeno stamattina, avesse detto « io desidero che la riunione del Consiglio dei ministri si tenga in maniera formale, che la riunione esprima una qualche solidarietà, anche soltanto morale, all' onorevole Sullo e ne derivi una presa di posizione da parte del Governo e la presentazione da parte del Governo di un ordine del giorno di fiducia » , ella sa bene che bastava che l' onorevole De Martino parlasse perché si giungesse ad una soluzione di questo genere. quanto all' onorevole La Malfa , egli non fa parte del Consiglio dei ministri , ma è più che se vi facesse parte. l' onorevole La Malfa , che è la coscienza critica del centrosinistra, ha usato nei suoi confronti — ed ella ha correttamente risposto questa mattina — piuttosto l' arma del rabbuffo polemico o del « mi ricordo bene » piuttosto che l' arma e la strada della solidarietà. quali sono state le solidarietà che ella ha trovato dentro e fuori il suo partito? quali sono state le solidarietà del centrosinistra? qual è stato e qual è in questo momento il coraggio dei socialisti, sempre tanto coraggiosi a chiacchiere, ma nei fatti sempre conformisti e attaccati alla barca. governativa (in quanto è ovvio che una crisi di Governo in questo momento spaventa soprattutto il partito socialista )? che cosa, praticamente, concretamente, in termini di politica responsabilità, hanno fatto o stanno facendo i socialisti per dimostrarle, onorevole Sullo, la loro solidarietà? vada quindi molto piano a proposito di solidarietà fuori e dentro il suo partito. quanto al suo partito, ella ha un' esperienza di prim' ordine; ma le esperienze di queste 48 ore la dovrebbero ammaestrare anche circa la solidarietà che ella dice di aver incontrato, ma che non può documentare, nel resto della coalizione di centrosinistra. quanto al contenuto politico delle sue dichiarazioni, onorevole Sullo, noi dobbiamo rilevare — lo faranno tutti gli altri settori del Parlamento — la estrema gravità di quanto ella ha rivelato a proposito dei fatti connessi alla occupazione o meno dell' università di Roma. se ho bene inteso (e vorrei essere corretto se ho inteso male), vi è stata una riunione di vertice, partecipanti il presidente del Consiglio , il vicepresidente del Consiglio (l' onorevole Budda-De Martino ), il ministro dell'Interno e lei, ministro della pubblica istruzione . non so se vi fosse pure, ma certo avrebbe dovuto esservi, o per lo meno essere invitato, il ministro della Giustizia . ella non ha detto nulla circa l' atteggiamento degli altri interlocutori; ci ha detto che due interlocutori, il presidente del Consiglio che potrà confermare o smentire, ma che tace, consentendo — ed il ministro dell'Interno erano favorevoli alla occupazione, o liberazione, secondo i punti di vista , dell' università di Roma, nonostante il dissenso manifestato — era la domenica di carnevale, non è vero? — dal rettore dell' università di Roma. ella ha trascurato, onorevole Sullo, un piccolo particolare che ha la sua importanza; o, per meglio dire, vi ha appena accennato. se ho udito bene — non posso avere il testo stenografico del suo discorso, quindi perdoni qualche involontaria inesattezza — ho l' impressione che ella abbia accennato al preventivo intervento della magistratura, ma ho la impressione che ella vi abbia accennato un po' sfumandolo; che cioè non abbia ricordato, non dico chiarito, quel che è bene ricordare: che vi era stato l' intervento della magistratura sollecitatore di un intervento nei confronti della polizia giudiziaria . la magistratura interviene e sollecita la polizia giudiziaria ; potrebbe bastare, se fosse vero che la magistratura è autonoma, nel quadro dello stato di diritto , onorevole Piccoli, e di quella Costituzione — lei lo ha detto alla televisione — che deve essere attuata (per carità, non violiamola!); potrebbe bastare, se la magistratura decidesse un intervento nel quadro dei suoi autonomi poteri. invece non basta. si riunisce un vertice che ovviamente mette in discussione ciò che la magistratura ha ritenuto, nel quadro dei suoi poteri autonomi, di deliberare. il vertice è diviso, ella si trova in difficoltà: e allora, sempre se ho ben capito, ella si reca dal Capo dello Stato insieme con il rettore dell' università, ottenendo che il vertice di Governo muti il suo avviso e che la decisione della magistratura sia definitivamente cassata. la Costituzione? a questo punto la Costituzione, a tutti i livelli, dal vertice alla base, se la sono messa sotto i piedi. mi si consenta di dirlo, perché è la verità. e non l' ho rilevato io, lo ha rilevato lei, nella sua responsabilità di parlamentare e di ex ministro, fino a poche ore fa. ella ci ha dichiarato che un ministro della Repubblica italiana , quando ritiene di non essere d' accordo con la decisione esecutiva del Governo, la quale decisione, a sua volta, non è concorde con una decisione autonoma della magistratura, cosa fa? va dal presidente della Repubblica perché il presidente della Repubblica intervenga. onorevoli colleghi , noi non abbiamo mai inventato le favole relative ai colpi di Stato, non ci siamo associati a certe, anche recenti, sciocche più che ignobili campagne di stampa tendenti a rinverdire fantasmi di colpi di Stato. noi abbiamo recentemente gradito molto una nota che proveniva da troppo alto loco per preoccuparsi di così piccole e meschine faccende. ma quello che l' ex ministro della pubblica istruzione ci ha comunicato stamane ci sgomenta dal punto di vista del rispetto delle norme costituzionali a tutti i livelli. e vorremmo che il Governo avesse la cortesia di prendere posizione almeno su questi aspetti della questione. vorremmo, onorevole Sullo, anche se sappiamo che ciò non avverrà, perché riteniamo che le notizie che ella ha dato così circostanziate siano state notizie esatte, che ella potesse essere smentito. ella ha detto successivamente cose altrettanto gravi sul piano della valutazione politica, in ordine al disegno di legge in allestimento per la riforma universitaria . ella ha detto, smentendo il presidente del Consiglio , che non è affatto vero che il disegno di legge per la riforma universitaria debba semplicemente essere messo a punto nella sua articolazione di dettaglio, perché ci sono almeno due aspetti ancora da risolvere: le norme transitorie, vale a dire l' assetto giuridico dei docenti, per lo meno in una fase transitoria abbastanza lunga (almeno un triennio), e le norme di copertura finanziaria. e mi sembra che non sia uno scherzo. ella ha detto che su queste parti non c' era ancora il concerto. ma ha detto qualche cosa di più: che proprio in sede di vertice, conclusosi con i noti comunicati ottimistici, si è arrivati alla esasperazione polemica, fino al punto che un suo collega di Governo — e non è molto difficile capire di chi si tratti, pensando a quali erano i ministri presenti nella riunione di vertice relativa all' università — è arrivato ad accusarla (horresco dicens , onorevole Piccoli) di lesa democrazia. l' hanno accusato, onorevole Sullo, di mettere a repentaglio lo Stato democratico , di andar contro o al di fuori della Costituzione. e queste accuse sono state pronunciate poche ore prima, o pochi minuti prima, che intervenisse un comunicato ottimistico in cui si diceva che tutto era stato fatto. e nonostante tali non risolti dissensi, secondo quanto l' onorevole Sullo ha detto, il presidente del Consiglio ci ha detto stamane che il nuovo ministro per la pubblica istruzione , onorevole Ferrari Aggradi , sarà nella tranquilla condizione di portare a punto il disegno di legge sulla riforma universitaria , senza modificare in nulla i precedenti atteggiamenti, perché tutto, in pratica, sarebbe stato concordato. ora se l' onorevole presidente del Consiglio ha voluto dire che, siccome finora accordi non ve ne erano, l' onorevole Ferrari Aggradi potrà procedere tranquillamente, senza il timore di smentire nulla o di rinnegare alcunché, perché accordi non ce n' erano prima, non ce ne sono neppure oggi e non ce ne saranno domani, noi possiamo, solo in questo senso, prendere per buona, dopo le precisazioni dell' ex ministro della pubblica istruzione , la dichiarazione fatta dall' onorevole presidente del Consiglio . perché anche in questo caso si tratta, e l' onorevole presidente del Consiglio lo sa, di una delle priorità di fondo su cui voi avete ritenuto di impostare il dibattito al tempo della fiducia, ed in ordine alla quale voi avete chiesto il voto di fiducia . ma in caso contrario anche qui deve intervenire una presa di posizione del Governo. sicché, sia per gli aspetti costituzionali e di costume, che mi sono permesso di rilevare all' inizio del mio intervento, sia per le considerazioni che ho voluto rendere le più rapide e sintetiche possibili, anche per non tediare i colleghi, data l' ora tarda, noi crediamo di trovarci di fronte ad una situazione di crisi della coalizione del centrosinistra, e di crisi non confessata di un Governo che, a nostro avviso, non può andare oltre i limiti di questo dibattito se non affrontando una votazione di fiducia. io dichiaro anche apertamente, senza mezzi termini, e senza ricorrere ad alcun espediente, che se il gruppo del Movimento Sociale Italiano disponesse delle firme necessarie per presentare un ordine del giorno di sfiducia, esso, correttamente, lo farebbe. questo non vuole essere un richiamo ad altri settori; non so che cosa gli altri settori di opposizione, o di cosiddetta opposizione, faranno. voglio augurarmi che vogliano dimostrare con chiarezza, e senza sottomercati, come da qualche tempo sta accadendo in un clima di prerepubblica conciliare, quali siano i loro intendimenti. ad ogni modo, il gruppo del Movimento Sociale Italiano è disponibile per partecipare non solo ad un dibattito, ma ad un voto sulla sfiducia; e se validi motivi ha avuto, in dicembre, alla vigilia di Natale, per votare contro questo Governo, ancora più validi motivi, che vengono ex ore tuo, dalla vostra stessa tribuna parlamentare, ritiene di avere in questo momento. eravamo, allora, alla vigilia di Natale; da una festa all' altra, siamo alla vigilia di Pasqua. onorevole Sullo, quello che le è accaduto è una vicenda tipicamente pasquale: è la sua settimana santa con un poco di anticipo. ella è andata da Erode-La Malfa a Pilato-De Martino , in fin dei conti , e ha fatto la fine del povero cristo ; i farisei le sono intorno e pensiamo che il giorno in cui speriamo di no — la mettessero davvero in croce, l' onorevole Ferrari Aggradi e l' onorevole Mazza, uno da una parte e uno dall' altra, non farebbero la figura dei ladroni, ma dei poveri cristi insieme con lei. parce sepulto , parce alla sepolta democrazia parlamentare .