Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
IX Legislatura - Assemblea n. 82 - seduta del 27-01-1984
Sulla situazione politica interna
1984 - Governo Tambroni - Legislatura n. 3 - Seduta n. 317
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , colleghi, signor vicepresidente del Consiglio , non intendo impegnarmi molto in questo dibattito perché il Governo non lo merita e non lo meritano le procedure che ci propone: credo che per la prima volta da quando sono parlamentare sento il dovere di fare questa dichiarazione. furbesca ed indegna — per carità: legittima — la procedura con la quale si è cercato di impedire, in fondo, il dibattito in Parlamento; furbesco e un tantino miserello — per non dire miserabile — il comportamento dei cortigiani del principe (ne conosciamo le stimmate e la pretesa efficientista e giurista), i quali devono avergli ben spiegato che con questo metodo, così bene illustrato e fotografato dal collega Guerzoni, non c' era da aver paura. a questo punto vorrei quasi sedermi, presidente; e credo lo meriterebbe anche il vicepresidente del Consiglio , delegato a stare qui, solo soletto, quando sa anch' egli, come noi sappiamo, che c' è scritto che quello vuol firmare, lui. il consigliere del principe adesso non c' è, neanche per prendere appunti. lei è democristiano e anche cattolico, io sono laico: forse l' argomento ci interessa, o forse no, signor vicepresidente del Consiglio Forlani; dopo le cose dette da Mellini, da Bassanini e da Guerzoni probabilmente non abbiamo più nulla da dire; abbiamo solo da aspettare la replica. nel 1976 eravamo 4 deputati radicali, il presidente del Consiglio era attento, al suo banco, per giorni. e in base alla forza delle tesi e del reciproco ascolto credo che il presidente del Consiglio mise in crisi un disegno, una speranza, una volontà politica, che sicuramente per un cattolico come è cattolico Andreotti erano molto importanti. dovete riconoscere che aveva letto male la bozza che ci veniva presentata, che, per quanto riguarda l' insegnamento scolastico, proponeva cose che nemmeno la Chiesa poteva pretendere venissero fatte. il presidente del Consiglio Andreotti non chiese quante divisioni avessero i radicali. evidentemente, allora (nel 1976) le idee e i dibattiti contavano un minimo in Parlamento. fu Stalin a chiedere quante divisioni avesse il Papa: Andreotti non chiedeva quante ne avessero i radicali o la sinistra indipendente. invece, fin dall' inizio della vita di questo Governo è stato evidente (ed è del resto tipico di un certo comportamento intellettuale ed efficientistico) che si chiede ogni giorno quante divisioni abbiano gli intellettuali, i deputati o i partiti che parlano. e con quelli che non hanno divisioni non si negozia, non si tratta, non si fa politica, perché non sarebbe realistico distrarsi. e così come il curato di Tossy diceva al giovane curato, nel romanzo di Bernanos, « in te la preghiera rischia di disperdersi in sogno e niente è più grave per l' anima quanto questa emorragia » , costoro che hanno scelto il potere e il realismo concepiti in un certo modo dovrebbero dire: niente di tanto pericoloso per il creare politicamente quanto questa emorragia di intelletto, di pensieri, di riflessioni. così, si studiano bene i meccanismi migliori per eludere il Parlamento e le tesi altrui, ci si fa costringere a fare il dibattito, lo si sopporta con fastidio, si rimanda ad altre tavole di negoziato. e giustamente diceva Bassanini che sarà poi la collega Falcucci a trattare. magari potremmo chiedere al ministro della Difesa di delegare il collega Scovacricchi per trattare in sede amministrativa il problema dei cappellani militari. anche se sarei felicissimo che non si dimenticasse che abbiamo qui il collega Del Donno , il quale forse in questo campo potrebbe rappresentare lo Stato sicuramente meglio di quei vostri rappresentanti nelle commissioni di cui ha parlato Mellini e che sono stati certo anche i rappresentanti della parte peggiore della cultura vaticana in questi negoziati. aspetteremo con interesse la replica. abbiamo dimostrato in questi sei mesi di saper ascoltare senza pregiudizi e di essere sempre pronti a cogliere anche soltanto un centimetro di accenno al rispetto del dialogo, perché già questo è molto nelle condizioni attuali. possiamo allora dire tranquillamente che il Governo nel suo programma di questo non aveva parlato; che al primo punto di quel programma vi era la grande bandiera del rinnovamento dei rapporti fra Stato e Chiesa, « per la sicurezza e la difesa dello Stato » , disse il presidente del Consiglio , per la lotta contro lo sterminio, la fame e la miseria nel mondo. questo era il primo punto del programma di Governo : avreste unito nella politica il presidente della Repubblica e il Papa, i quali su questo — e non sul Concordato — si sono espressi a Natale e a Capodanno; avreste fatto opera di creatività e di realismo politico . e ora, invece? la Chiesa è stata rigorosa. questa Chiesa è contro i Concordati, come già lo era Pio XI . non c' è bisogno di aspettare la Chiesa degli anni 80 per sapere che la Chiesa giustifica il rapporto concordatario solo con gli stati non democratici. Pio XI già negli anni 30 lo dichiarava e ne era consapevole; è una storia vecchia di cinquant' anni ; non si tratta solo del Vaticano II, non è solo l' apporto della crescita culturale, della antropologia culturale del nostro tempo. la Chiesa è rigorosa nella sua prudenza, sa che voi non siete democratici, ma partitocratici: la Chiesa è coerente e da voi deve esigere garanzie che uno Stato di democrazia parlamentare non deve invece dare! siamo qui per dire che non voteremo; ma questa volta, se la replica del presidente del Consiglio sarà quella che sarà, non ci limiteremo a non votare: al momento del voto usciremo dall' Aula! il disegno di Benito Mussolini, quel Concordato, per la sua grandezza tragica e tremenda, per noi meritava il voto contrario e solenne, meritava questo ossequio da parte di chi vi votò contro al Senato. ma se la replica confermerà le reticenze, le furbizie e non dirà che cosa significa comunicare in Parlamento (avete detto che è informare, e siete bravi: perché quanto a comunicare in Parlamento, il nostro regolamento parlava chiaro, le comunicazioni del Governo si discutono ed aprono un dibattito; avete detto che è informare, mi pare, e poi qualcuno di noi ha tradotto: comunicare); se ci sarà dibattito, siate tranquilli: questo Parlamento non è repubblicano, non temetelo! il Pci non solo vi ha garantito il voto, ma vi ha garantito ed ha imposto il silenzio di Ingrao, il silenzio di tutto! (indica i banchi dell' estrema sinistra ). guardate che foto, manca tutto il gruppo comunista, compreso Pochetti (che si era scusato: aveva una riunione e non è presente). perché? e onore di questa Camera: per ogni grande gruppo, faremo un solo intervento; un dibattito conciso, stringato... ma fatele, le dichiarazioni, collega Amato, al Parlamento, continuamente e voglio vedere quanti saranno all' appello, oggi, perché non rischiate di cadere! i colleghi socialisti sentiranno proprio il grande bisogno di venire a votare, per consentire personalmente al presidente del Consiglio di andare a firmare! attenzione! Casaroli e Silvestrini — per i motivi che ho detti — rappresentano la Chiesa, anche del Concilio; perché, come potremmo negare loro questo diritto? noi diciamo che questa Repubblica la usurpate, come partitocrazia, in termini tecnico-giuridici. c' è una usurpazione di poteri da parte di tutti i partiti, a tutti i livelli, sempre. come noi, che diciamo questo, potremmo contestare questa doverosa prudenza della Chiesa, di non riconoscervi fino in fondo come governo parlamentare e democratico pure? loro rappresentano la Chiesa in tutta la sua grandezza, in tutte le sue miserie: è anche un corpo storico. ma voi se in queste condizioni andate a firmare, se Bettino Craxi andrà a firmare per l' Italia dei Giuffrè e dei Sindona, andrà a firmare per l' Italia dell' Ior, del Banco Ambrosiano , l' Italia! andrete ad innescare meccanismi negoziali in cui dovrete ogni giorno chiedervi chi e come sceglierete, con quali criteri partitici, quanto vorranno, quanto avranno, quanto saranno capaci, signor vicepresidente del Consiglio ! moltiplicando il negoziato, si moltiplicheranno le comunicazioni giudiziarie e non solo quelle perverse contro il giudice Palermo, perché sta per arrivare alla bestemmia delle situazioni concordatarie di traffico di armi socialista e cattolico e di droga e di altre cose, per cui paga, il giudice Palermo; siamo braccio mondano, ma braccio mondano delle nequizie di chi occupa lo Stato e come clericale occupa la Chiesa! quindi, Cavallari e tutte le altre cose. state attenti: abbiamo difeso, contro la maggioranza istituzionale, la maggioranza della quale siamo opposizione, da luglio. non a caso oggi vi è l' astensione liberale ed in omaggio a questa vi è stato l' applauso della sinistra indipendente e del partito radicale ; non a caso grazie a voi possiamo salutare in questa legislatura la nascita di un fenomeno che per noi è nuovo. non abbiamo più quella che abbiamo sempre chiamato sinistra dipendente, in quanto oggi sentiamo invece affermarsi nella qualità e nella quantità la sinistra indipendente. non è di poco momento l' assenza di Ingrao e il fatto che parli un solo rappresentante per il nobile partito comunista dicendo che questo partito voterà a favore. chi rappresenta l' elettorato comunista, l' elettorato democratico? non quello che va dai Virgillito, dai negoziati e dai compromessi storici. io credo che non sia il partito comunista , con le dichiarazioni del collega Spagnoli, il partito dell' alternativa che dice sì a questo metodo, sì a questi contenuti, a queste cambiali in bianco date a chi giustamente ha molte comunicazioni giudiziarie da parte della magistratura. questo non è moralismo, bensì è moralità, perché se rubando, se con delle associazioni di stampo mafioso, se con l' usurpazione partitocratica, si riesce a creare qualcosa di nuovo, questo non è altro che l' aspetto marginale, per il volgo, di qualcosa di diverso, di creativo. questo può apparire, per i legati al vecchio, riconducibile a dei canoni di immoralità o di illegalità. il nuovo fa sempre scandalo e turba il vecchio, anche il vecchio diritto. quindi alcune garanzie minime a voi stessi, se ce la fate ancora e grazie a Guerzoni, a Mellini, a Bassanini, grazie forse anche alla prudente e timida pulizia dei liberali. o altrimenti convinceteci, perché è possibile convincerci, e lasciate che il presidente del Consiglio , nella sua replica, dica tutto quello che in altri tavoli, non di negoziato ma di dibattito fra intellettuali, fra operatori del diritto, vi direste. non si può mandare al macello così il presidente del Consiglio ; certo, anche lui è responsabile, ma non lo si può isolare da quella storia, da quella tradizione alle quali rende omaggio, almeno di ricordo, in apertura delle sue dichiarazioni: gli « amici de Il Mondo » , i grandi temi di questo tipo. non si può non dire, senza arroganza e protervia intellettuale, nemmeno una parola sul perché non si parla di trattato dando per acquisito il dogma che deve essere solo concordato. vi state muovendo, dall' inizio di questa legislatura, in contraddizione con il programma e le intenzioni di Governo; se dovremo dimostrare questo lo dimostreremo affrontando, attraverso le miserie clericali ed i clericalismi anche di Stato, quelle cose che avevate enunciato di volere mutare attraverso i valori. se davvero foste stati il Governo che avevate annunciato, il quale affermava che la sicurezza — quella dello Stato, della nazione, della difesa — era affidata all' offensiva contro lo sterminio per fame nel mondo , certamente diverso sarebbe stato — altro che gli stanchi, sbagliati ed abusivi ricordi gramsciani di Spagnoli — il contesto, la cornice nella quale si poteva parlare di nuovi accordi. infatti non vedete i problemi. abbiamo tentato di scongiurare queste stupide furbizie e di lanciare altri segnali! se non si debbono dividere i miliardi, non ci ricevete, non rispondete alle lettere o ai comunicati; se non diventiamo ladri di Stato non ci ascolterete; non incontreremo il partito socialista e non avremo le stimmate della compassione! probabilmente il dialogo sarà impossibile! ed è così che stanno andando avanti le cose! è serio non chiederci — se non se lo chiedono loro — se è ancora compatibile il limite territoriale che nel 1929 è stato concepito in una visione del territorio, quale quella che si poteva avere in un paese ancora agricolo e in una società nella quale si viaggiava poco? allora i pellegrini arrivavano, ma erano mille, duemila o cinquemila! il problema è che la Città del Vaticano sia uno Stato e non quartiere di una città: è un problema nostro ed anche loro! e il problema di concepire — se necessario — il sacrificio storico della costituzione in stato Vaticano di una parte del Lazio, magari Tolfa (che ha dato i natali a Mellini)....... oppure Allumiere! bisogna pur trovare una zona, ma non è possibile pensare, alle soglie del 2000, di non dare un assetto territoriale diverso al Vaticano per lo stesso sviluppo del Lazio e della città di Roma. l' Anno Santo , ancora in corso , dimostra che quel trattato non è, più possibile, perché distrugge Roma e mette in crisi le sue varie strutture, coinvolgendo centinaia di migliaia di persone. se dobbiamo avere una visione autonoma — prescindendo dai problemi dei rapporti con la Chiesa — dello sviluppo della città di Roma e del suo territorio, dobbiamo pensare che si tratta di centinaia o migliaia di miliardi che vanno in fumo. dobbiamo tenere presente che il Vaticano, ogni anno, ha il diritto di convocare, anche in un giorno solo, centinaia di migliaia o forse milioni di persone: sono anche questi problemi di trattato. c' è anche il problema dei mass media , dei satelliti: il problema di Lussemburgo, di Monaco e di Andorra per la Francia, riguarda solo gli interessi finanziari e di satelliti. la Francia non può perdere il monopolio pubblico radio — televisivo e per far questo ci debbono essere patti estremamente chiari con il Lussemburgo, Andorra e Monaco. lo stesso sul diritto societario , sul problema finanziario e sulla valuta e la dogana. ma è possibile che non possiate toccare nemmeno quegli articoli del trattato che fa dello spaccio vaticano lo spaccio di droga ufficiale, dalla mia droga, il tabacco e di super alcolici, per tutta Roma, grazie alle esenzioni fiscali? per ogni cittadino del Vaticano non so quanto si smerci di alcolici e di tabacchi: credo che sia la più alta percentuale al mondo. e un dato di corruzione che offre l' immagine della realtà vaticana. per queste cose, invece, non si tocca il trattato! ecco la protervia, l' arroganza intellettuale e la furbizia! ma di che cosa vi preoccupate? tanto, anche se si discute davvero, anche se avete esercitato in un modo più serio la vostra azione di governo , per il momento avete garantito da parte del Pci, della Dc, degli altri partiti, un Parlamento vuoto, che non fa il Parlamento; ci sono solo alcuni, quelli della sinistra indipendente e i radicali, finché dura! se tu sei più presente di me, cerca qualche volta di parlare! sei del gruppo comunista ed abbiamo sentito parlare poco i comunisti sul Concordato: invece di parlare con me, parla con i tuoi e cerca di parlare anche a nome del tuo partito! e possibile che tutto il tuo essere comunista si esaurisca qui e solo questo sappia dire? e purtroppo non solo lui tace, ma anche Ingrao! abbiamo avuto l' intervento di Spagnoli e basta! del mondo cattolico abbiamo avuto l' intervento di Galloni, e poi? certo, non è che voi meritiate molto di più, però poi si discute nei corridoi. resta il fatto che vogliamo avere una speranza e vogliamo, anche noi, andare oltre la vecchia impostazione dell' abrogazione. noi abbiamo vinto, facendo barriera contro le revisioni che al 99 per cento chiedeva questo Parlamento: eravamo soltanto noi, come area, della Lega per il divorzio, mentre tutti gli altri, Basso, Lombardi, erano revisionisti. solo Gianmario Albani, al Senato, presentò una posizione non revisionista! ma è l' ideologia ufficiale, come quella del finanziamento pubblico dei partiti, come quella del finanziamento pubblico dell' editoria, per cui si ha anche il finanziamento pubblico della revisione del Concordato, nel senso del pagamento a spese di... abbiamo fatto barriera e abbiamo vinto, perché oggi tutti dicono che bisogna andare al di là della abrogazione e della revisione. ma andare al di là dell' abrogazione e della revisione, a questo punto, significa venire qui proponendo qualche cosa che duri, che valga, un' innovazione vera, per andare a firmare per la democrazia italiana, per la forza del nostro paese, rianimando l' altra parte. credo che se voi aveste finto di essere non dei partitocrati, ma dei democratici, dall' altra parte si sarebbe stati al gioco; credo che se voi aveste finto dicendo che siamo una democrazia parlamentare e quindi niente Concordato, dall' altra parte, forse, si sarebbe fatto finta di niente. si sarebbe potuti arrivare a questo, alla condizione che vi foste posti il problema di Roma e del Lazio e che avreste approfittato di questa occasione per porvi problemi che si pongono al nostro paese a livello delle televisioni, delle banche, delle finanze e delle valute. se aveste qui portato un testo — e dopo gli interventi di Mellini, di Guerzoni e di Bassanini non c' è molto da aggiungere — e non aveste avuto paura di farlo, sareste stati aiutati. se Andreotti, l' altra volta, avesse usato questa furbizia da « Preti » — voglio alludere a Preti, nostro collega, perché non voglio offendere in questo caso i preti — andava a firmarlo lui il patto storico. ma probabilmente Andreotti ha meno paura della storia, probabilmente ha meno fretta; forse Andreotti ha meno bisogno, come hanno bisogno gli insicuri, di accumulare averi nel corso dei mesi di potere, e allora si preoccupa per il dopo e si chiede se convenga firmare una cosa che dopo un anno può far succedere chissà che cosa e può rivelarsi promotrice dei Marcinkus, dei Calvi e dei Gelli, per cui potrebbe trovarsi nei guai. ora voi rischiate di rappresentare quell' Italia con questa procedura. certo, voi vi garantite e così i magistrati sono dei fuorilegge, come i radicali e come tutti i moralisti, ma non potete andare molto avanti in questo modo! se posso farvi una preghiera, siccome è vero quello che facciamo, ma nella lunghezza, nella durata... fra l' altro adesso siamo anche quel che siamo e c' è sicuramente qualcosa di nuovo, ma non ne avete merito, perché sono passati alcuni anni e non dovrebbero più essere possibili certi strafalcioni propri di chi ha magari grossa erudizione clericale, ma non ha cultura laica, per cui il presidente del Consiglio poteva venirci a dire, allora, come fece Andreotti « ... in nome della libertà religiosa » . era uno strafalcione! la libertà religiosa viene garantita dallo Stato. noi ricordammo che la teologia cattolica, non solo quella di Barth e protestante, ha potuto circolare in Italia, contro l' Indice e contro la forza mondana della Chiesa, appunto grazie allo Stato e malgrado il Concordato, e non grazie al Concordato (Del Donno è qui!), non grazie alla Chiesa ma grazie allo Stato, non grazie al vescovo che non voleva, ma grazie al fatto che il Concordato era stato fatto dal fascismo per tutelare anche i diritti dello Stato. naturalmente, a noi il Concordato è servito soltanto per l' altra parte. quindi, quando il suo vescovo, collega Del Donno , ha protestato, evidentemente a questo Stato non è importato gran che. quindi, semplicemente, se posso farvi una preghiera, è questa: cercate, a questo punto, di essere all' altezza di quello che siete. non avete merito se non fate strafalcioni culturali, come quello che viene a dire che fa l' accordo, che fa il nuovo Concordato per la libertà religiosa. anche per questo, poi, si parla in un certo modo, con questo Governo, tra virgolette, a presidenza socialista, stavo per dire a presidenza tra virgolette socialista. e un tesoro che esiste questo. ci intendiamo, abbiamo punti di partenza, senza merito, che sono profondamente civili e più avanzati. in parte questo si sta dilapidando. ci saranno le dichiarazioni di voto , staremo molto attenti alla replica. in ragione di quanto ci sarà detto sul programma del Governo... siamo in Parlamento... sentimmo che al primo punto c' era altro, di questo non si era parlato. in relazione ad un cambiamento di atteggiamento nei confronti del Parlamento, vi abbiamo dovuto costringere a questo dibattito, con piccole furbizie, con piccole cose poco degne per voi e per noi. diteci chiaramente che cosa ci potete concedere nella linea delle cose richieste implicitamente da Guerzoni, perché la cosa sia un tantino più decente anche per voi e un tantino più cauta. ditecelo, perché, come sempre, giudicheremo non in assoluto ma in base a quello che ci direte all' interno di questa infelice scelta, che purtroppo voi avete fatto, se ci dimostrerete che, all' interno di questa, volete tirar fuori o tener presenti anche altre ragioni. purtroppo, se questi apporti che sono venuti dalla sinistra indipendente e da noi fossero venuti anche dai compagni comunisti, forse non sareste stati istigati a mal fare. ma, naturalmente, puntualmente, quando si tratta di mal fare davvero, non vi manca il concorso, il sì esplicito dei compagni comunisti. lo avete raccolto, purtroppo per voi, purtroppo per la Chiesa, purtroppo per i compagni comunisti. noi siamo qui e, lo ripeto, vogliamo sentire oggi se sarà possibile, quanto meno, essere presenti in quest' Aula nel momento in cui si voterà, o se dovremo dire al paese che forse saremmo restati, se avessimo avuto a che fare con l' equivalente drammatico dei fatti del 1929, ma che, essendo le cose quelle che sono, invece ce ne andiamo, e ce ne andiamo prima ancora del voto, perché la pagina è troppo misera, è indecorosa e foriera di un futuro troppo negativo perché si possa perdere ancora del tempo nella Camera partitocratica, nella Camera che per avventura dovesse accettare che un Governo si accinga a firmare dei patti in nome, lo ripeto, dell' Italia dei Calvi, dei Tassan Din , dei Mach, dei Virgillito, dei Sindona e degli altri.