Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
IX Legislatura - Assemblea n. 5 - seduta del 11-08-1983
1983 - Governo Zoli - Legislatura n. 2 - Seduta n. 568
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , signor rappresentante del Governo, ministro Mammì, colleghi, chi per ragioni dirette ed obbligate del suo ufficio è presente in questo momento credo che non abbia da preoccuparsi. le ragioni di ufficio, se mantenute, signor presidente , appunto, esimono poi da responsabilità di un certo ordine. voi altri colleghi, ai quali davvero va il mio sincero, grato ed in qualche misura ammirato ringraziamento per essere qui a quest' ora, credo che siete imprudenti e vorrei lealmente avvisarvene. loro sanno, signor presidente , colleghi, e signor rappresentante del Governo, che nel 1983 in Italia è ancora in esercizio, sia pure scalcinato come tutto quello che è pubblico un servizio di Stato della radiotelevisione e dell' informazione pubblica. radio di Stato, servizio di Stato che ogni giorno ha un suo notiziario di regime, ha più di 25 milioni di ascoltatori, non nelle sue rubriche giornalistiche, nelle quali è battuto molto spesso dai network, ma in quei telegiornali che, come è noto, richiedono anche moltissimi mezzi per essere realizzati. non basta andare in America ed affittare una serie di film. e non basta nemmeno fare i contratti con Tortora, fin quando non sono interrotti, o con gli altri rappresentanti in genere del giornalismo di divertimento delle nostre televisioni. questi telegiornali sono le vere tribune politiche , tanto è vero che , nei ghetti delle tribune politiche , 4-5-6 milioni di italiani si lasciano catturare e invece gli altri (evidentemente perché è necessario per sapere qualcosa o per avere l' illusione di sapere qualcosa) sono lì come ai tempi dell' EIAR ad ascoltare cosa è successo. ebbene, questa sera, more solito (voglio partire dall' attualità, non dall' attualità di comodo, ma dall' attualità per me antifascista, dall' attualità del mio nemico, quindi del regime, quindi dell' informazione fondata sulla violenza, sulla menzogna, sul disprezzo della verità), il servizio di Stato ha comunicato che era in corso il dibattito e che, per quel che riguarda l' 80 per cento del dibattito che si è svolto dalle 12,40 di oggi in poi, c' erano stati quindi — sono le parole testuali dello speaker — « gli inutili interventi radicali » . voi siete molto in astratto, colleghi, così come lo siamo noi, rappresentanti della nazione nell' esercizio delle loro responsabilità: dico « molto in astratto » perché siamo i rappresentanti dei nostri partiti, e non già della democrazia italiana, messa in mora dalla partitocrazia. ecco perché vi ringrazio particolarmente, perché siete qui responsabili di dedicare il vostro tempo e di avallare con la vostra presenza « gli inutili interventi radicali » : lo ha detto il servizio di Stato, signor presidente , e non le chiedo di intervenire a difendere la dignità del Parlamento, perché lei ed io sappiamo che per difenderla agli occhi del paese nei confronti del servizio di Stato lei, signor presidente , dovrebbe probabilmente fare gli interventi più lunghi ogni giorno di quelli che i radicali vi stanno infliggendo oggi. dunque, inutile intervento quello, per esempio, di Gianfranco Spadaccia sullo sterminio per fame nel mondo , sul quale ho voluto chiedere, en passant , ad uno dei rari presenti, ma molto titolato in questo settore, il collega Gilberto Bonalumi, cosa ne pensasse; e il collega Bonalumi che di questo si occupa da lungo tempo ha detto — credo di essere autorizzato a riferirlo — che questo intervento lo aveva estremamente interessato, perché riteneva che noi fossimo andati, nel contributo al dibattito, alla ricerca del fattibile e del possibile, molto più in là che nel passato, in particolare nell' indicare — egli diceva — gli atti di Governo, le possibilità operative e le scelte che contro lo sterminio per fame nel mondo , ma diciamo per una politica di vita che possa essere popolare, possono essere compiuti. ho chiesto ad altri colleghi se per avventura erano stati in Aula quando parlava — che so io — il collega Cicciomessere dei problemi di politica militare , e questi colleghi mi hanno detto che quell' intervento era di raro interesse. ci sono gli stenografici: vedremo se questi colleghi sono stati troppo corrivi e un tantino ipocriti nel dare questi giudizi o se per avventura noi non avessimo davvero tentato di dare, signor presidente , secondo la nostra economia parlamentare e politica, il contributo delle nostre idee perché vi sia possibile superarle, usarle, anzi erigere la vostra vittoria sulla sconfitta di quello che siamo, riuscendo così a proporre meglio di quello che noi tentiamo. si è anche detto che i nostri interventi erano forse ostruzionistici, eccessivi. siccome noi sappiamo, con qualcuno che di questo se ne intendeva, che ogni eccesso è insignificanza, signor presidente , se abbiamo ecceduto, e se eccederò nei prossimi minuti, è la dimostrazione che siamo superflui, inutili, come dice il dialogico Nuccio Fava: certo, è demitiano. il nuovo segretario della Dc è esausto, tant' è vero che non l' ho visto in quest' Aula oggi, ma l' ho visto sprofondato nei divani del « Transatlantico » ! i segretari degli altri partiti erano invece occupati altrove: Ciriaco era lì, spossato! da cosa? dal monologo sul dialogo ha scoperto la tolleranza, l' umiltà; e ne parla tanto che dimentica persino di dire « buon giorno, buona sera » alle altre forze politiche : perché monologa, dialoga! ministro Mammì, mi rivolgo a lei che è ministro della partitocrazia (non è impertinente rivolgermi a lei, anche se molto spesso il nostro presidente, con stile anglosassone, ci ricorda di doverci rivolgere a lui): da 18 mesi il segretario del partito intollerante, superfluo, eccessivo, ha scritto almeno 15 volte chiedendo al nuovo segretario della Democrazia Cristiana di voler onorare quella democrazia che dovrebbe essere la gloriosa servitù che assieme abbiamo scelto con quegli atti formali che pure il presidente Piccoli non aveva ritenuto (lui che per formazione culturale — Trento, controriforma — può forse più ritenere che esiste davvero il diavolo e sentire l' odore dello zolfo quando c' è un radicale, e non, come De Mita , appartenente a quel tipo di religiosità sulla quale De Martino — non il segretario del partito socialista — ci ha a lungo e piacevolmente intrattenuto per quel che riguarda la religiosità meridionale) normale che un incontro fra il segretario del partito della Democrazia Cristiana e il segretario del partito radicale appartenesse al patrimonio della Dc, al patrimonio della democrazia, e aveva onorato se stesso accettando di incontrarsi perfino, signor presidente , con coloro che sanno di zolfo e per i quali, secondo le tradizioni tridentine, è obbligo magari torturarli fino in fondo, per salvare però l' anima e ottenerne delle confessioni che consentano loro la vita eterna, se non quella terrena. collega Del Donno , è esagerata la controriforma, non Pannella che la racconta: dammene atto! e per fortuna l' abbiamo battuta quella controriforma, altrimenti a te non sarebbe giunto solo il diniego del vescovo tre o quattro anni fa, ma qualcosa di più spiacevole: avrebbero annusato zolfo persino sulla tua tonaca per un momento accantonata, perché disobbedivi! e non appartieni certo alla corrente di don Milani , il quale scriveva che una certa obbedienza non è più una virtù! dunque, signor presidente , il presidente della Dc, spossato dal monologo sul dialogo, rifiuta costantemente da 18 mesi di ascoltare, anche per un solo istante, che cosa gli viene dall' ultimo dei partiti. dirò di più: chi sa essere grande o abile nella sconfitta vale di più di chi è applaudito dinanzi alla possibile vittoria. e dinanzi anche alla recita dignitosa del De Mita sconfitto noi ci siamo inchinati, perché c' era evidentemente lì uno spessore umano che sosteneva un' abilità politica. comunque, le culture, le politiche, signor presidente , dettano le nostre capacità. allora accade appunto che, mentre egli è spossato fuori, arriva poi invece (vede, da giornalista mi tengo all' attualità: questa cosa sugli « inutili interventi » , sul Parlamento che perde tempo... il Tg1!), firmata dai tre deputati questori, una piantina. scusatemi se parto dall' attualità di queste ore: è un comunicato in cui si dice che noi avremo, signor presidente , questo spazio non si capisce bene se come gruppo o non gruppo, non si sa. siamo un gruppo in fieri... sì, in potenza, in fieri, in passato, non si sa! se fossimo liberali, saremmo un non-gruppo, ma avremmo tutti i posti dei gruppi. essendo invece radicali, ci arriva una piantina (c' è anche la firma di Seppia, ma certe volte le firme socialiste evidentemente sono estorte, e vi sono le firme dei questori comunista e democristiano), in cui ci si dice che avremo la metà dello spazio che avevamo quando formavamo un gruppo di quattro unità! è il rigore, la politica del rigore. forse si allargherà, malgrado la decrescita democristiana, lo spazio del gruppo della Dc, magari per ricoverare le vittime del rigore demitiano (un po' di invalidi civili, di cui conosciamo l' esistenza, che possono appunto aver bisogno d' essere albergati con particolare conforto — ed è sicuramente un servizio, tant' è vero che noi da un po' di tempo stiamo ricordando ai colleghi questori che in questa Camera non si rispettano le leggi, perché mancano le possibilità di accesso per gli handicappati sul piano motorio). come Parlamento, diamo un pessimo esempio! arriva questa piantina, signor presidente : accordo DC-PCI, lo stesso accordo per il quale questa sera non celebriamo Toni Negri che è lì sul suo banco; invece, quatti quatti, Dc e Pci con la benedizione non di Del Donno , ma di Valensise, eccetera, dovevano far arrestare Toni Negri subito! doveva essere arrestato, con un' azione-lampo, tanto è vero che il partito comunista ha avuto il tempo di scrivere che era a titolo personale che si voleva l' arresto (capisci, Toni? se ti arrestavano, era perché i compagni comunisti ti facevano arrestare con gli amici Dc, a titolo personale ed il partito non c' entrava!) ma questa attualità è venuta a mancare perché il diavolo ci ha messo un po' la coda, e così se ne riparlerà il 10 settembre. signor presidente , perché siamo arrivati a quest' ora ed il gruppo Dc e quello comunista non hanno voluto che parlassimo brevemente domani mattina alle 9 (come proponeva il presidente del gruppo socialista — ed anch' io — invece di star qui a quest' ora)? di nuovo Dc e comunisti! signor presidente , questi sono i due gruppi — in aggiunta al terzo; fra « cotanto senno » ce n' è sempre un quarto e poi ci arriveremo — che hanno impedito e stanno impedendo alla presidente della Camera ed al presidente del Senato di compiere un atto dovuto per legge: la costituzione della Commissione di vigilanza sulla Rai-TV (ci veniamo: vede l' attualità?). essa è stata impedita non consegnando alla presidente della Camera ed al presidente del Senato quelle rose di nomi dai quali i presidenti dovevano trarre i petali di rappresentanti presso la commissione che, non essendo soggetta a prorogatio, in questo momento è abolita per accordo tra compagni comunisti, democristiani e socialisti i quali così rendono perfetto il servizio partitico di Stato perché, nel frattempo, da marzo è scaduto il Consiglio d'amministrazione della Rai-TV e tra quei consiglieri d' amministrazione vi sono tre deputati eletti (controllori e controllati, signor presidente ), che sono in posizione di incompatibilità, e quindi sono in esercizio di ordinaria amministrazione ! sono incompatibili, per lo stato di diritto , e sono necessari allo Stato partitocratico! siamo qui a parlare, perché vogliamo che la legalità venga compiuta. e la fiducia al Governo? se il Governo ha a che fare con il Parlamento nel quale, minuto dopo minuto, si sottopone al realismo politico più imbecille, il peggio calcolato (non ci siamo ancora messi d' accordo: dopo ferragosto, i posti del Consiglio d'amministrazione ? sarà Mauro Bubbico o quell' altro?) un adempimento di legge, quale esempio diamo come Parlamento, compagni comunisti, all' Esecutivo? quale esempio diamo a noi stessi? le regole del gioco si rispettano finché servono, nella misura in cui servono... cosa chiedevamo, signor presidente , forse di inserirci lì dentro? no: abbiamo detto anzi che a questa Camera si doveva la comunicazione di quel che si faceva nelle fondamentali Commissioni bicamerali (antimafia, P2, vigilanza ed inquirente). il braccio di ferro di questi cattivi radicali è stato solo su questo punto: dal seggio presidenziale si informi il Parlamento del compimento di questi atti dovuti e per quanto ci riguarda non andremo nemmeno alle dieci ore convenute insieme, per il dibattito. scusate: che vantaggio mai ne avremmo tratto noi radicali se questo atto dovuto fosse stato compiuto ed avesse onorato il nostro processo verbale ? non si capiva; mi si prendeva per un braccio e mi si diceva: Teodori ce lo mettiamo, sai? mi si prendeva per l' altro braccio: che cosa vuoi, davvero? voglio che la presidente della Camera e il presidente del Senato non siano costretti dall' arroganza, dalla protervia e quindi dalla stupidità partitocratica e quindi dalla stupidità nei partiti, ad essere ogni giorno complici di mancati adempimenti ed atti dovuti legislativi, per onorare quel Parlamento che poi manda negli scantinati — nell' esercizio dei suoi diritti di maggioranza — il gruppo radicale e magari se non dovesse continuare a lungo il loro aspetto (ma non continuerà: i compagni di DP sono perversi come i radicali!), anche i compagni di DP. stato di diritto , rispetto delle regole: signor presidente , lei ha notizia se sia costituita la Commissione di vigilanza sulla Rai-TV, che sarà annunziata domani? forse, se apprendessimo che non solo il presidente della Camera fa il presidente e basta, ma perfino che i ministri fanno i ministri ed i presidenti del Consiglio fanno i presidenti del Consiglio , faremmo un gran passo avanti! questo presidente, per avventura, se me lo consente, grosso modo il 15 agosto di qualche anno fa sperimentò (i radicali sono capaci di comportarsi nei confronti dei ministri della Repubblica innanzitutto come ministri, anche se sono nemici politici) qualcosa a proposito di Kappler, ricorda?, ricorda la solidarietà operante, onesta, leale e difficile che le venne dal gruppo radicale, unico presente in quel momento? l' apologia stupida di questa massimalistica delle norme e delle regole del diritto... è pretestuoso l' abuso nell' applicazione dei regolamenti: mai una volta ci avete potuto dire in che cosa eravamo abusivi! abusi, abusivi? no, era un concetto... usavamo troppo, mentre noi quante volte vi abbiamo detto che abusavate del regolamento? e lo riconoscevate. abusavate in nome del partito, in nome della politica, in nome dello Stato. ma qui è il confronto tra il senso dello Stato che noi abbiamo e la ragion di Stato , di partito o di chiesa, o di gruppo o di camorra, che invece impera in questa sede. ringrazio il collega che si interessa di quel che sto dicendo. credevo, collega, che ti interessassi solo di economia; mi fa piacere che ti occupi d' altro. allora, signor presidente , diciamo che sediamo in una Camera nella quale l' abuso dei regolamenti e il degrado sono costanti, nella quale noi abbiamo la consapevolezza di non poter sedere come rappresentanti della nazione, anche perché truffaldine sono state le regole del gioco elettorale per le quali ci siamo installati qui. cosa fare, quindi, l' Aventino? cosa fare, Giustizia e libertà , per essere conseguenti? siamo forse degli apocalittici e quindi degli integrati, sempre annunciando, ogni giorno, il massimo del male, abituati quindi a giocare questo ruolo? Aventino, Giustizia e libertà o la controviolenza — come era, collega? — rivoluzionaria... no, noi siamo meno spossati perché di dialogo e di democrazia non siamo neofiti come il collega De Mita , non siamo eccessivi. è la nostra storia e sappiamo che nei momenti più gravi della vita di un paese il dialogo, la non violenza , il rispetto dell' altro, debbono essere la regola da far valere. nei momenti di disperazione, è il dialogo quello che si pratica! appaiono, quindi, queste « stranezze » , che saranno forse lette altrimenti grazie agli Atti parlamentari , tra qualche decennio, tra qualche anno, da altri. questa cosa strana, questa mozione di fiducia dei radicali, questa trovata... credo significhi qualcosa, signor presidente , signor ministro. aderendo alle indicazioni di dottrina, per la prima volta abbiamo depositato una mozione di fiducia integrativa e non in contraddizione con il programma di Governo . ed anche se, con riferimento al programma di Governo del presidente socialista, chi lo ha letto nei giornali del « killeraggio » socialista, come il Messaggero e via dicendo, non se n' è accorto, nell' intervento del presidente del Consiglio vi era la struttura portante del contributo che noi proponiamo. contributo, quindi, di maggioranza, di unità democratica e non di unità nazionale . di unità nazionale avete parlato negli anni infausti del 1976, 1977, 1978, 1979. ho risentito certe cose dal presidente del Consiglio : Garibaldi, la nazione nazionale... credetemi, senza iattanza: gli unici che sono eredi del solo pensiero nazionalista serio e nazionale (oggi nazionale è nazionalista) solo lì (indica i banchi della destra), come gli unici cultori dello Stato etico , dell' eticità del diritto e non dello Stato del diritto... e questo è abbastanza evidente. che cosa accade? ci si stupisce se l' estrema destra ha un grande o piccolo successo elettorale? se il paese sente che l' intero arco democratico, di sinistra, per vincere scopre il valore della nazione e inalbera bandiere di destra, appunto per prendere più voti, ma abbiate pazienza...! io che credo in quei valori e in quelle bandiere voto direttamente per coloro che le hanno sempre tenute alte, o basse, non importa, ma sempre tenute loro! sentite, se siete contenti di come siete riusciti a tenere, se siete contenti, credo che abbiate scarsa coscienza della tragica grandezza di quello che il fascismo ha davvero rappresentato in questo secolo, e che rappresenta! la ringrazio, presidente. dicevo che il nostro problema è di cercare di proporre, attraverso quella mozione, l' unità democratica, che è l' unica nella vita delle nazioni e dei popoli che è solida e resiste anche agli incidenti territoriali, ed altri. unità sui valori e quindi, come abbiamo sempre fatto, signor presidente , prendendo parte, che è merito ed onore della democrazia, e costituendoci in parte, abbiamo proposto uno scontro ed un incontro fra parti. abbiamo proposto che questo Governo subito si armi dei mezzi per le sue proclamate intenzioni e che — contro lo sterminio per fame nel mondo , per la qualità della vita , a cominciare dai pensionati italiani, e sui problemi di riforma delle istituzioni, oltre che sulla questione morale — compia quegli atti che la mozione stessa indica. colleghi comunisti, c' è poco da sorridere di tutto questo! abbiamo chiarito quali sono le possibilità da parte del Governo del nostro paese per avere il sostegno esplicito della nostra forza, o della nostra debolezza proclamandolo ufficialmente. non abbiamo nel frattempo spartito nulla con il Governo... ecco, Capanna dice: compreso Longo-P2? altri mi diranno: compreso Capanna? tu c' entri, perché tra P2, P38, P24, P50, P..., vi sono condizioni che mi allarmano. chiunque ritiene che in politica... chiunque, Mario Capanna, ritiene che in politica esistano dei perversi e non dei diversi fa parte delle grandi tradizioni fasciste e staliniste del nostro paese. chiunque! occorre essere laici e giudicare per i comportamenti le persone. poiché di P2 noi ci siamo occupati quando nessuno se ne occupava, in questa Camera... no, è bene che queste interruzioni del collega Capanna siano registrate, perché danno la misura di una presenza politica. « allora vota la fiducia a Gelli! » . complimenti, compagno Capanna. alle 17,30 di oggi, signor presidente , abbiamo letto — non detto da Nuccio Fava, ma da colleghi — che noi siamo i traditori dei pacifisti di Cosimo. naturalmente è affermazione fatta da una forza politica di quest' Aula che sa che attaccare i radicali va sempre bene per i mass-media di regime e che domani avranno guadagnato, grazie a questo, un pochino di spazio. non capisco, signor presidente , perché questi compagni continuino, come è tradizione di molti compagni, ad interrompere sempre i compagni e a stare zitti quando parlano gli avversari. fa parte di una tradizione da terza Internazionale ! non ho sentito i colleghi di democrazia proletaria interrompere né Almirante (l' ho interrotto io), né il Governo, né Longo, mentre questa sera è il festival delle interruzioni, poiché parlano dei compagni... terza Internazionale o non so che cos' altro, o Statale di Milano . ma qui non siamo alla Statale di Milano , grazie a noi e non grazie a loro! come vede, signor presidente , e come vedono, colleghi, gli schieramenti, quando ci sono i radicali, sono sempre quelli del 99 per cento ! io non rispondo quando parla chi ha rappresentato il corrispettivo, con le controviolenze imbecilli, con i dannunzianesimi di generazioni da quattro soldi, favorendo la formazione, in Italia, del terreno favorevole per la P2 e altri fenomeni analoghi, non rispondo perché fate parte dello stesso mondo, se rivendicate ancora avanti queste cose. lo dicevamo qui e nelle strade italiane quando Roberto Cicciomessere, che era in galera, era accusato da voi di essere piccolo borghese perché non menava, ma era obiettore di coscienza in nome della classe del terzo mondo , della pace, del disarmo, delle Comiso di ieri e di oggi. irrisi da loro, da voi e da tutti. e fa parte, signor presidente , delle tradizioni peggiori. Miguel de Unamuno ... via! scusate... queste sceneggiate! signor presidente , che cosa accade? che Miguel de Unamuno diceva che poi la sostanza dei fascismi di tutto il mondo si riduce ad una cosa, in « i Viva la muerte ! » . « io ho avuto i compagni assassinati! » dall' altra risponde uno squillo: « e noi i camerati assassinati! » in questo festival della necrofilia si dovrebbero invece vagliare la vitalità delle idee e delle testimonianze. il socialismo è sempre stato « viva la vita » , e invece ci si accusa di parlare di cose strane, signor presidente , colleghi, ci si accusa di approssimazioni, di demagogia culturale, quando da Teleroma 56, da Radio Radicale , nei rari luoghi nei quali possiamo esprimerci completamente parliamo di questo partito in formazione in Italia, che è quello della piena integrità cristiana e della piena integrità socialista, e diciamo ancora una volta: questo paese ha dato in questo secolo all' Europa ed al mondo le cose più grandi e più tragiche, a cominciare dal fascismo, e può darne forse di altrettante grandi e di non tragiche. non a caso ricordiamo che il grande movimento fabiano degli anni 20 e 30 era il movimento dell' integrità cristiana e della integrità socialista e indicava con la Simon Veil e gli altri esponenti il rinnovamento anche nella capacità proletaria di costituirsi in alternativa, sulle sue tradizioni non violente. queste ultime sono sempre state la caratteristica del proletariato e non dei proletariatisti, dei rivoluzionari e non dei rivoluzionaristi, perché i rivoluzionaristi di allora ironizzavano dinanzi alla scoperta proletaria a Manchester nella prima rivoluzione industriale di coloro che — nel momento in cui, come Dickens e altri raccontavano, i processi di produzione e di organizzazione divenivano sempre più mortali, sempre più disumani — invece di continuare a meglio organizzare l' assassinio del padrone e del direttore delle ferriere, scoprivano che la non violenza dell' incrociare le braccia era l' arma che appunto poteva contraddistinguere fino in fondo l' alternativa socialista e proletaria di classe, preannunciatrice, prefiguratrice nelle ore difficili di quello che avrebbero potuto assicurare il giorno in cui anche grazie a questi metodi, sarebbero riusciti ad assumere il potere. e diritto e non violenza , signor presidente , per noi sono la stessa cosa: illusione rousseauviana, anarchica dell' uomo buono corrotto dalla cattiva società, dalla legge. e questa, una visione che abbiamo sconfitto: è uno dei miracoli, forse, di questa piccola formazione di 3500 persone che è il partito radicale con le sue strutture, con gli statuti libertari. sappiamo invece che il diritto è il fondamento stesso della possibilità di libertà di ciascuno di noi, e non già come diritto, come limite che si accetta alla propria preesistente grande libertà, sacrificio per sopravvivere, perché questo è sbagliato, ma su una impostazione radicalmente diversa, consci che la peggiore delle leggi è meglio dell' assenza delle leggi, che è la legge della giungla che è non legge, è la legge della violenza e consci anche che la legge del taglione barbaro rappresenta già un progresso rispetto alla legge della giungla , perché dovunque le tavole della legge siano pubblicate, dovunque le tavole siano conosciute, lì il rispetto delle regole del gioco è possibile, perché le regole del gioco sono scritte e pubblicate, lì c' è il progresso. meglio il taglione della giungla, e così via ! perché sappiamo che la libertà (che è fatto personale , come tutte le grandi cose personali) come l' amore, come tutte le cose che importano nella nostra vita, o sono sociali o non esistono, e quindi devono essere organizzate nel diritto, nelle regole, nelle procedure. siamo distanti dagli argomenti della fiducia, signor presidente , quando cerchiamo di sottolineare che il rispetto delle regole del gioco e del contratto sociale, in termini di procedura, è in realtà il vero accordo sostantivo, costituente la possibilità di democrazia? non credo, perché viviamo nella cultura, nella quale invece avete contrapposto e contrapponete l' illusione di questo Governo, sollecitata da tutte le culture della doppia verità, quella stalinista o quella controriformista, sottolineata da tutte le culture schizofreniche, quella della Costituzione materiale e della Costituzione scritta, con il tentativo costante di edificare la ricostruzione dei vostri partiti, del nostro Stato, della nostra società attraverso la sempre maggiore materialità dei comportamenti del potere contro la lettera delle leggi e contro il loro rispetto. così avete cambiato i regolamenti e adesso cambieranno di nuovo, efficientisti di varia scuola! e ogni volta sarà peggio! perché le mutazioni regolamentari se preannunciate renderanno sempre più impossibile al parlamentare della Dc come al parlamentare del Pci di essere parlamentare. noi, quando lo vorremo, vedrete che continuerete a trovarci così! sono due anni che si suonano le campane a morto, con gli abusi in Aula, con gli abusi regolamentari, mutando le norme regolamentari, mandandoci le piantine, andando negli scantinati, impedendoci di ricostituire un gruppo parlamentare , facendoci parlare a quest' ora, e via dicendo, eppure noi siamo sempre qui. ma se per avventura qualche parlamentare democristiano o comunista volesse parlare... se anni fa era possibile, oggi non lo è più, oggi non è nemmeno più il Parlamento dei gruppi. certo, il partito repubblicano quando ha quattro deputati è gruppo, in deroga, non appena da parvenu, da arricchito si comporta appunto come tutti i parvenu e gli arricchiti, alla faccia delle tradizioni, e non appena ne ha 29, immediatamente niente più deroghe, nemmeno per quei poveri liberali che ne hanno 16! anche con loro! e perché? perché appunto le regole non sono rispettate. le regole non valgono. sono le regole materiali. e credo che, al riguardo, poi gradualmente accade che se non valgono i punti di riferimento culturali né le regole scritte, la misura della legge non è insita nella durata, ma nel servizio di polizia che ogni giorno può assicurare. ebbene, accade quel che accade. è che noi abbiamo i codici Rocco, monumenti di dignità tecnico-giuridica rispetto allo sfasciume della novellistica quotidiana che da sette anni gli antifascisti hanno fatto sul corpo del codice Rocco : codice fascista, ma di alta tenuta giuridica. e si continua, signor presidente , a tal punto che molto probabilmente noi ci troveremo a dover affrontare nelle prossime settimane dei tentativi di riforma e fatti da chi? da chi dimostra di non credere alla legge. e riformare la legge se poi uno non la pratica...! dicevo che chi prefigurava la propria non violenza diveniva forte nella storia e in direzione della non violenza . signor presidente , per esempio, per parlare del più perbene o quasi dei nostri partiti — non adontarti, Biondi! — il partito repubblicano , sentiamo espressioni come: « l' ho fatto io » , « l' ho detto io » nel 62, nel 44, nel 48, la Repubblica romana , quella di La Malfa , la Nota aggiuntiva (come diceva l' onorevole Battaglia, partito appunto dell' autoelogio e dell' autopanegirico costante). ecco, questo partito che rivendica le più alte patenti di nobiltà e di rigore (altro che quelle di De Mita !), ha uno statuto in cui è scritto che il segretario non può avere incarichi di Governo. il segretario del partito diventa presidente del Consiglio e resta segretario: il solito consigliere del principe (perché i giuristi, poi, sono molto spesso kelseniani alla rovescia, sono consiglieri costanti del principe), nella fattispecie il professor Ungari, credo, gli spiega che si può sostenere che si volesse intendere che il ministro con portafoglio non avrebbe potuto cumulare i propri incarichi con quelli di segretario del partito, e poiché notoriamente il presidente del Consiglio non ha un portafoglio...... (anche se Crivellini ha poi dimostrato che proprio quel presidente del Consiglio non riesce a giustificare la spesa di uno o due miliardi: e Crivellini insiste, noioso com' è, nel chiedere che fine abbiano fatto quei soldi, senza ottenerne alcuna risposta), abbiamo il segretario del partito repubblicano che, contro lo statuto, è anche presidente del Consiglio . non è ministro, però. ma oggi il segretario del partito repubblicano non è più presidente del Consiglio , bensì ministro, con portafoglio: e quale? il più munito, quello dei 260 miliardi di tangenti iscritti in bilancio, come ha ricordato il collega Cicciomessere, oltre ad una spesa presunta, in lire 1990, di 120 mila miliardi. ma ecco un nuovo strumento, che forse può ispirare la Presidenza della Camera, per il futuro. si scopre così non già il plebiscito repubblicano, il referendum o altro, ma la lettera ai segretari di sezione, i quali non hanno rilevanza statutaria. ministro Mammì, lei potrebbe correggermi... ma io torno a dirle che, se lei crede veramente di rappresentare un Governo democratico, e non un Governo partitocratico, sa benissimo non che mente, ma che è un illuso o uno smemorato! le ricordavo quindi che lei è invece il rappresentante di un partito rappresentato, a questo punto, non solo dal suo segretario ma anche dal suo presidente. invece si comunica, alla faccia della direzione e del Consiglio nazionale , ai segretari di sezione che, secondo le tradizioni lamalfiane, il segretario può svolgere entrambi i compiti. la tradizione per editto pretorile, accampata ai non titolari di diritto di elezione del segretario (e nemmeno di potere di vigilanza)...! vedete che c' è tutta la prefigurazione...! infatti Ugo La Malfa non è Giovanni Spadolini: La Malfa è presente, con le sue contraddizioni, con i suoi errori gravissimi, ma con la sua nobiltà certa! ne abbiamo, comunque, viste delle altre. abbiamo visto questa Camera impedita a discutere anche un solo giorno, mentre gli assassini delle P2 e delle P38, alleate, avevate tolto di mezzo il presidente Moro. per cinquantacinque giorni si è impedito al Parlamento di discutere dell' indirizzo di Governo su questa questione. anzi per far meglio ciò, per cinquantacinque giorni si è impedito al Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana di riunirsi, per cinquantacinque giorni la stessa direzione era superata da una « delegazione » materiale, non scritta! nei momenti più alti, avete detto sempre che le regole del gioco non potevano valere. come quelli che parlano di libertà quando la libertà non è in pericolo, quelli che parlano di non violenza quando non ci sono i violenti, quelli che parlano di democrazia quando tutti sono democratici: che democratici sono? o la democrazia ed il diritto sono l' estrema risorsa, nei momenti di violenza e contro i violenti; o altrimenti tanto vale smetterla. se per salvare la patria nei momenti drammatici, di sfascio, per dare potere ai buoni nei momenti cattivi, occorre violare la regola scritta, la legge, la democrazia, ma perché mai — per impedire che questi momenti cattivi arrivino — non si dovrebbe, come vogliono i sostenitori dello Stato etico , al posto dell' organizzazione democratica realizzare l' organizzazione etica dello Stato, sicché tutto è Stato o non lo è. non è questo, in fondo, che i compagni Pecchioli, Ingrao ed altri, volevano, quando c' erano guai con le Brigate Rosse , a Torino, ricreando la figura del portiere-pubblico ufficiale , come ai tempi dell' UNPA! e poi, magari, che so io, dare molti proletari allo Stato, o molti fascisti alla patria, diventa anch' esso un obbligo; e si è pubblici funzionari, da adempienti o inadempienti, anche nei talami coniugali...! ed allora, la riforma istituzionale : noi siamo d' accordo, colleghi. chiedetemi se sia utile che noi scompariamo, come dovremmo essere scomparsi, in fondo, visto come si opera in ogni momento, da parte di questa efficiente amministrazione della Camera: la stessa che ci fa spendere mezzo miliardo per fare dei gabinetti, e dopo due anni distrugge quei gabinetti per fare quelli da un miliardo e mezzo. la stessa amministrazione, comunista e democristiana, efficiente, con un po' di rosicchiamento socialista, ogni tanto, che ci regala quelle tubature esterne che costano per ogni bullone giallo non so quante centinaia di migliaia di lire al giorno, mantenendole per tanti mesi senza che servano a nulla. e Rognoni era d' accordo con Napolitano, questa sera, nel dire che questo mio intervento doveva essere fatto adesso, e non domani alle nove. questo accordo, questo compromesso storico c' è e guida le miserie di ogni momento. e nelle crune d' ago delle miserie di ogni momento passano o non passano gli ideali e gli obiettivi che perseguiamo. la lotta contro lo sterminio per fame nel mondo passa per la cruna d' ago di chi dice: « un momento! » , dopo cinque anni che siamo impegnati, che Spadolini si è impegnato, che Amendola, con uno dei suoi ultimi articoli sull' L'Unità , il 3 aprile 1979, si era impegnato. ci siamo impegnati a destinare, per interventi straordinari, quei fondi dopo che 3 mila sindaci italiani, dei quali 1200 comunisti, hanno appoggiato la risoluzione del Parlamento europeo , firmata da Berlinguer, da Craxi, da Piccoli e da Zaccagnini, per cercare, in termini operativi, di toglierci dalla palude del concorso nel sottosviluppo e nella cooperazione, per porci l' economia della salvezza di vite, come nei terremoti, attraverso la cruna d' ago di un momento di dissenso, di un momento di voto secondo coscienza cristiana, cattolica, socialista, comunista, personale, umana, missina o radicale. e lo sfascio avanza! se appartenessimo alle varie culture romantiche che attraversano la nostra storia, e le vite di noi tutti, forse non sarei qui per dirvi che probabilmente voi otterrete la scomparsa di questo partito che, di volta in volta, ciascuno di voi odia più di qualsiasi altra cosa o in altri momenti ne è infastidito. è nell' ordine e nella logica sovrana, nei momenti in cui la logica degli uomini non riesce a governare la logica delle cose: è probabile che del partito radicale avrete ben presto totalmente ragione. tremilaquattrocento iscritti, signor presidente . lo Stato che dichiara che gli interventi sono inutili; il segretario della Dc che subito è fotografato sottobraccio a Carboni, subito appena eletto; che la sera frequenta le case radicali — Caracciolo, e via dicendo — e che non trova un secondo, nell' anticamera dell' anticamera del suo partito, per far ricevere dal sottocommesso del piano di sotto i radicali che chiedono udienza e colloquio, per spiegare, credendo che alla parola si dà corpo, si dà vita, o tutto è menzogna, tutto è astrazione. io credo che scompariremo, non perché riuscirete ad eliminarci come persone, ma perché nella nostra cultura non c' è la brutta illusione, amici e amiche, e anche suggestiva. era un poeta degli anni 30, francese, quello dell' unanimismo, che grosso modo diceva a se stesso e predicava agli altri: « basta che uno solo fra di noi resti quale fummo per salvare tutta la speranza del mondo » . non è vero. gli altri sono il nostro orizzonte, non il loro; l' altro che muta, e noi che mutiamo; così come la libertà interiore è molto spesso una truffa che si accampa, perché in realtà allora si può dire che la libertà interiore è quella del carcerato, più importante del carceriere; e quindi tanto vale, visto che la libertà è quella interiore, lasciare un mondo nel quale i carcerieri e i carcerati si organizzino fra di loro? no, la libertà è quella che si concepisce e si crea, come l' amore, insieme. ebbene, appunto nessuno può restare tale quale fu, se l' altro muta. cos' è questo nuovo Governo, amico Mammì, signor presidente ? annuncio dei tempi futuri? cosa siamo, insieme, e le nostre diversità? annuncio dei tempi futuri, o residuo del tempo passato? misuriamoci ciascuno, e misuriamoci tutti insieme. misuriamo le parole che abbiamo detto insieme, perché il Governo di un paese è sempre, in qualche misura, lo specchio della realtà non solo di coloro che sono governati, ma anche di coloro che si oppongono. ebbene, noi radicali sappiamo che non potremo continuare a lungo ad assicurarvi questo supplemento di speranza, o di contraddizione, che abbiamo rappresentato. se le forze che voi siete continueranno sempre di più a rappresentare l' illusione del potere invece che la forza delle idee per le quali si sono costituite, noi saremo i primi a divenire come voi, e quindi forse ad acquistare diritto di cittadinanza, ma perdendo diritto all' identità, che è quella che noi vi dobbiamo, ci dobbiamo. e allora, faticosamente, balbettando, ricompitando, signori del Governo vi diciamo, come nel primo intervento: ma sarebbe davvero così poco ragionevole, De Mita , Longo, ma Almirante stesso; sarebbe davvero così poco ragionevole, per esempio, stabilire assieme che il nostro paese possa consentire, il 20 settembre, al presidente della Repubblica italiano, al capo del governo , quale che esso sia, di andare all' Onu, ma anche di andare in Mozambico, ma anche di andare dove sono i cubani che vanno buttati a mare, e non lo saranno mai, ad annunciare che noi stiamo puntando su un' operazione che da Leontieff a Myrdal, che agli operatori dell' Onu, gli operatori delle organizzazioni non governative , tutti, ormai, da tre anni dicono fattibile, quella della riduzione del tasso di mortalità di una regione data, attraverso strumenti finalizzati alla crescita del territorio, alla crescita della vita? attraverso strumenti operativi che abbiamo nei cassetti scomporre i tassi di mortalità di una regione a tasso di mortalità di oltre 30 o 60 per mille è cosa già fatta. a mandare gli Zamberletti, mandare gli eserciti, come per i terremoti, in queste direzioni, è matematicamente certo che l' esito dell' operazione è assicurato. e chi per primo — scusatemi — ha messo l' Occidente in guardia contro questo grosso declino e questa grossa crisi finanziaria? i nostri compagni economisti di sinistra? no! quelli in quel momento si affannavano a spiegare che non era più vero che la crisi del capitalismo era irreversibile, come i loro predecessori di sinistra dicevano, e recuperavano Keynes, sia pure con un pochettino di ritardo; mentre MacNamara, Heath, eccetera, dicevano che non era risolvibile la crisi che sarebbe dovuta esplodere in Occidente — crisi monetaria, finanziaria e strutturale — se non si fosse creato un rapporto con il sud che comportasse il trasferimento almeno del 2 per cento dei prodotti nazionali lordi complessivi dell' Occidente. tutto questo nasce come terapia suggerita dal presidente della Banca mondiale , e suggerita da molti premi Nobel , addirittura di destra. stiamo cercando, da quattro anni, di dirvi come possiamo che questo è fattibile. e abbiamo commesso un errore, signor presidente . l' ho detto ai miei compagni radicali, ma, scusatemi, prima ci si è detto che noi volevamo l' aiuto alimentare, e poi si è riconosciuto che non era vero; poi ci si è detto che noi volevamo l' aiuto caritatevole, e non era vero; lo abbiamo dimostrato, e adesso è riconosciuto in ogni sede. Bonaiuti oggi..., voglio dire Bonalumi... spero che non sarebbe stato anche per questo mezzo scomunicato e anatemizzato! sono d' accordo che una grande anima come Bonaiuti avrebbe capito queste cose. mi aiuti a dire questo. no?! non è stato martirizzato? ebbene, se per te martirizzare significa semplicemente applicare la tortura fisica, vai a leggere le pagine dei modernisti, ma anche le pagine di Morgen; vai a leggere le pagine di tutti i suoi discepoli, vai a leggerle, e poi dimmi se Bonaiuti è stato martirizzato o no, quando nel 1946 il primo compromesso storico in realtà consente di vedere con Croce, anch' egli colpevole in questo, negata la cattedra a Bonaiuti. non è vero? come tu sai, Croce votò contro, sul piano dell' indirizzo. quando poi chiedemmo, dall' interno del partito liberale (avevo quindici anni), di fare su questo una crisi, ci si rifiutò, e successivamente la cosa venne avallata anche dai ministri liberali. fu una delle più brutte pagine, questa di Bonaiuti; ma ti ringrazio, Del Donno , di aver detto, da sacerdote e da rappresentante del Movimento Sociale , che Bonaiuti era una grande anima. stavo dicendo, signor presidente , che noi abbiamo commesso l' errore di voler dimostrare che il piano che noi suggeriamo è il più efficace, è il più fattibile; e ogni volta di questo si è preso atto. perché è stato un errore? perché questo era pacifico. ma una classe dirigente , che è convinta del fatto che è possibile ridurre il nuovo olocausto, è possibile concepire vita dove si concepisce morte, non interviene, figuriamoci se ha la forza morale di intervenire perché le do un piano ben fatto! ecco l' errore di noi radicali: quello di credere alla ragionevolezza di dire: « dateci i piani » ; mentre invece la ragionevolezza vuole che nel momento in cui si concepisce morte, all' inizio dell' anno, dicendo che non li si può salvare, in quel momento bisogna invece rovesciare, e concepire vita. siamo ancora attestati su questo. sapete, colleghi, forse tra poco non ci saremo più noi a farvi queste proposte: siate lieti. se questo fosse già avvenuto, a quest' ora non stareste qui, e il servizio di Stato non annuncerebbe più all' Italia che siete — scusatemi — degli irresponsabili, che state fino a quest' ora ad ascoltare gli inutili — per decreto di Stato — interventi radicali. non ci saremo: è l' ipotesi più probabile; anche perché saremo mutati. l' aiuto che io potevo dare a voi, da compagno, da collega, da uomo, da persona, da segretario del partito radicale , questa sera non ve lo sto dando. io avrei dovuto — lo voleva l' intelligenza, la politica, la ragionevolezza; ed io ero impegnato ad arrivare qui — continuare in quella cosa così risibile che si chiama sciopero della fame ; perché noi sappiamo che senza la pratica attiva della non violenza la democrazia politica non riesce più ad andare avanti. ed io so che i vostri occhi — perché l' ho sperimentato — nel momento in cui incontrate me non sono occhi che leggono menzogna, quando il volto diventa scavato, e si fanno gli scherzi sulle diete. so che in quel momento ci ritroviamo nella verità del dialogo. ho smesso, non ce l' ho fatta; il segretario del partito radicale qui è un debole. se ero qui testimone della speranza questa sera, quindi magro, invecchiato, come alcune volte mi avete visto, ci sarebbe stata più verità nelle mie parole, e il partito radicale sarebbe stato quello di cui avete bisogno, come noi abbiamo bisogno di voi. non so se andremo avanti... foste sì cristiani, foste socialisti, che bisogno ci sarebbe di noi, signor presidente ? eppure è disperante sapere che non sarà votata quella mozione di fiducia , nella quale si arma il disegno governativo di una scadenza, che è quella proposta dai 3 mila sindaci, rappresentanti di 30 milioni di italiani, quella firmata da 80 Nobel, quella richiesta dal presidente della Repubblica (ma questo importa meno), quella dettata dalla ragionevolezza, quella che darebbe grande forza. ebbene, invece no, perché De Mita è spossato, non c' è, non lo sa, non lo sente, se no sarebbe d' accordo. non c' è il tempo. badate, quando abbiamo trovato il tempo di parlare cinque ore con un dirigente politico, Romualdi, Almirante, Buttafuoco e Petronio hanno firmato e votato l' ultima volta questo testo in Parlamento. due anni prima lo criticavano. quella è unità nazionale ? quella è unità democratica, è fierezza per noi quella scelta! invece non si farà, signor presidente , malgrado che, non La Malfa , ma Spadolini abbia scritto a nove capi di Stato , annunciando che entro dicembre avrebbe stanziato 3 mila miliardi del 1981; e malgrado che Emilio Colombo (spero che mi stia ascoltando adesso da Radio Radicale ), a Parigi, abbia riscosso come ministro degli Esteri il 3 settembre 1981 un applauso che da tempo, forse cinquant' anni , un italiano non riscuoteva in un' assise internazionale con 130 Stati presenti, perché annunciò che entro dicembre avremmo stanziato 3 mila miliardi. niente, non una lira! dunque non hanno tempo, ma, guardate, il presidente del Consiglio questo tempo l' ha cercato e in parte l' ha trovato. i compagni socialisti — per calcolo? può darsi; per furbizia? magari certamente — lo hanno trovato. davvero le vie, non solo del Signore, ma le vie dell' intelligenza sono infinite: comprendere la convenienza di un grande processo di vita e che vale la pena di rischiare la vita contro la morte, non è forse l' unico modo per garantire contro la morte la vita? invece i repubblicani e i comunisti non vollero, perché siamo noi radicali a proporlo. signor ministro, sembra che voi abbiate molti economisti, molti professori; noi niente, ma abbiamo calcolato in 14001500 miliardi al massimo e su questo abbiamo fatto quelle cose stupide, ridicole. consentitecelo: c' erano altri che andavano in montagna ad ammazzare o ad essere ammazzati (ne abbiamo sempre riconosciuto la nobiltà, anche se non condivido oggi quel cammino), ma perché dovremmo essere meno rispettabili noi che diamo corpo in loco e non in montagna un tantino alle nostre idee, con i piccoli rischi quotidiani che questo comporta. il guaio è che io sto qui a parlarvene, ma non sono stato capace come altri non furono capaci di andare poi l' indomani mattina alle cinque in quella valle di montagna, sulla quale aveva deciso di andare e quella mattina non si voleva svegliare e non c' è andato. anche per questo i digiuni della sete: 1.500 miliardi in un anno per portare a 400 mila lire al mese le pensioni minime di coloro che non abbiano altre fonti di reddito. ci si è prima contestata la cifra e poi si è riconosciuto che era esatta. cosa ci dice il Governo, signor ministro? che lo Stato non è in condizioni di riuscire davvero a indicare effettivamente i titolari virtuali di questa pensione. si dice che la signora Bulgari ha una pensione sociale, e via dicendo. bene, allora cosa si fa? si annuncia che si vuole rivedere totalmente il problema delle pensioni; ma perché lo Stato non lo ha fatto? e volevo dire al mio amico Capanna che se uno pensa che l' avversario è perverso, lui è imbecille: l' avversario è diverso, ha le sue speranze, ha i suoi valori e si tratta di capire i suoi errori possibili. allora possiamo passare attraverso le generazioni forse e non essere cancellati, anche se siamo questa piccola pulce radicale, della quale ogni anno qualcuno suona le campane a morte e l' indomani o l' anno dopo dobbiamo compiere l' atto di pietà di accompagnare il campanaro alla sua fine. però, se non lo ha fatto, non c' è motivo che lo faccia; se la direzione generale x del ministero delle Finanze non lo ha fatto, non c' è motivo che lo faccia solo perché il presidente del Consiglio è cambiato; perché si presume che l' Inps, se poteva farlo, se aveva in sé le risorse per farlo, lo avrebbe fatto. allora è problema di Governo e di metodo di governo. noi vi proponiamo di dare una data; annunciate che dal 30 aprile 1984 (quindi un altro anno di angosce e di tristezza) il Governo proporrà che vi sia l' elevazione a 400 mila lire di pensione per gli aventi diritto. e da questo momento c' è forse qualche speranza che, avendo questa indicazione, l' Inps e le direzioni generali della finanza possano e debbano mettersi in corsa per arrivare a fornire al potere politico e al Governo quel risultato che è necessario perché la legge operi. se no si licenzia il presidente dell' Inps, si licenzia il direttore generale ! se è possibile, lo si fa così, se non è possibile è inutile che si venga a dire che si farà, perché non è possibile. questo Stato colabrodo, questo Stato, accetta la sua putrefazione, e allora non parliamo né della riforma delle pensioni né delle perequazioni né della riforma fiscale . non parliamone, perché il problema non si risolve avendo Milazzo che dice ad Andreotti, e non lo dice magari a Craxi, quella fesseria perché ha la copertura della Ragioneria generale dello Stato. il problema non è quello di sofisticare le statistiche sull' inflazione o sui consumi, a seconda che il presidente del Consiglio è quello buono o quello cattivo, soprattutto in termini di corrente. allora, signor ministro, noi vogliamo votare quella mozione: cosa straordinaria, perché altrimenti in questa Camera il vostro problema, sappiatelo, non sarà quello di questi eccessi e di queste nostre significanze. noi ci vedrete molto poco; abbiamo già detto che non presenteremo leggi, non presenteremo emendamenti, non compiremo i nostri doveri di parlamentari repubblicani, perché diciamo che questa Camera non è una Camera repubblicana. saremo presenti quando qui il partito ce lo dirà, e saremo presenti nei dibattiti generali, e non voteremo se non per circostanze straordinarie. datecele, signor ministro: saremo molto lieti di essere criminalizzati come votanti la fiducia per voi! proprio lei, signor ministro, dovrebbe capirmi, quando dico che la questione istituzionale passa attraverso la riforma dei partiti, perché se i riformatori non riformano se stessi , mi volete dire che riforma sarà mai, si scinde l' amministrazione politica dei partiti per esempio dall' amministrazione, se gli amministratori sono tutti amministratori più o meno occulti e devono essere deputati solo per avere l' immunità parlamentare? quando mai in un congresso di partito si discute del bilancio del partito? da noi sì: si discute nei momenti centrali come fatto politico. il bilancio dello Stato è il momento centrale dello Stato. se si è discusso il bilancio del partito, a Palermo, a Torino e via dicendo, siete tutti colpevoli di falso in bilancio , tutto il congresso. per fortuna non è stato discusso. si usa così: ad un certo punto si dà un voto. ma altrimenti chi stabilisce, per esempio, se i miliardi del partito andranno nell' anno successivo investiti in questo o in quel settore se non il congresso sovrano? questo no, la direzione; ma la direzione quando mai discute di questo? se le correnti vogliono discutere è perché tu devi dare a me, a te, eccetera... c' è l' articolo 49 della Costituzione che nomina, di passaggio e indirettamente, i partiti. eppure i partiti sono oggi potere dello Stato. io vorrei chiederlo a De Mita , ma come faccio? badate, se io avessi un problema di potere, sicuramente con Ciriaco riuscirei a parlare. magari mi direbbe: parla con Misasi, poi ci vediamo. se fossi Carbone sarei fotografato con lui, subito, un' ora prima della sua elezione, per caso. ma questo caso con un radicale non gli capita. ed anche Longo viene, è « umano » , si ritiene tale: perché togliere le illusioni a ciascuno, o magari le buone volontà? io sono in sciopero della sete, anche se poi, cari colleghi , molto spesso non potete crederlo perché il servizio di Stato, la nostra verità ufficiale — l' abbiamo documentato — quando i medici dicono che sono al quinto giorno di digiuno della sete e per avventura qualcuno di voi mi vede, alla televisione, insieme al bollettino medico, viene data regolarmente, malgrado diffida con ufficiale giudiziario che abbiamo fatto, una mia foto dei momenti di maggiore floridezza. sono piccole cose che dovranno pur contare. ebbene, Longo ci credeva, al congresso del partito si impegnò a sostenere la legge dei sindaci. poi non ce la fa, non c' è il tempo. quando chiedevo 6 mila miliardi, Scalfari era d' accordo (1979). anche qui, con i compagni radicali, stiamo mutando, abbiamo creduto di divenire ragionevoli accettando ancora di continuare a sostenere i 3.083 miliardi. e quindi diventiamo meno credibili. che cosa vi costerebbe? anche perché si iscrivono in bilancio e poi vanno in residui passivi se va male. proviamoci, è una buona operazione di Governo: può darsi che non sia illusione ma speranza. se ci fosse qui Colombo, vi direbbe per primo che sarebbe possibile tecnicamente avere qui in trenta giorni i 63 capi di Stato dei paesi di Africa, Caraibi e Pacifico con i quali lavoriamo da tre anni e che scambiano — inorridite — l' Italia con l' Italia dei radicali e mandano i telegrammi all' Italia dei radicali, malgrado noi l' anno scorso fossimo ancorai penultimi. perché siamo i secondi da sotto, come siamo i secondi, ma da sopra, nello sforzo militare, come vi diceva oggi Cicciomessere, citando le fonti ufficiali americane che dicono che in calcolo corretto, cioè mettendo in rapporto lo sforzo economico, l' investimento di bilancio e la ricchezza del paese, il primo paese sono gli USA, il secondo il Regno Unito (ma per motivi del tutto di congiuntura, perché l' anno scorso c' era la conseguenza delle Falkland), il terzo l' Italia. siamo il terzo paese in sforzo di investimenti di spesa militare; lo siamo e lo restiamo dopo tre anni di dolciastre menzogne. è vero o no, infatti, che c' è questo povero pontefice, le cui parole sono state gettate nel cestino, non è divenuto più nemmeno voce clamante nel deserto, lo si è preso in giro, la televisione italiana lo ha censurato? ha parlato, giorno dopo giorno, anche nelle domeniche, scandendo i tempi delle riunioni delle nostre Commissioni, citando questa o quella pagina del Vangelo, facendo scrivere in prima pagina de l'Osservatore Romano il benvenuto a piazza San Pietro ai manifestanti blasfemi (secondo la convinzione di altri), e non contro la fame nel mondo , ma sullo sterminio per fame nel mondo , per quel progetto di governo. perché, perdinci!, la vita non si procrea; non è vero che la vita è nel momento in cui un processo biochimico casualmente si compie. la vita è concepimento, è creazione. non c' è anima. è questo l' insegnamento della teologia cristiana. non c' è anima! scusatemi, era soltanto un inciso. volevo dire comunque che la vita collettiva, come quella personale, o la si concepisce ed è curata con amore, e allora è creazione, altrimenti non v' è nulla. e la vita che dura da miliardi di anni e che durerà chissà quanto. non è l' amore di Dio, non c' è Provvidenza, non c' è niente, il giorno in cui non è animato dalla libertà e dalla responsabilità, dalla grazia del saper scegliere e concepire. e questo vale nella politica. e questa è la mozione, signor ministro. ma toglierebbe qualcosa a qualcuno proclamare domani che questo è fattibile? badate, nel novembre 1979 con il consenso di una persona che non so se tutti conoscono, Franco Maria Malfatti (se c' è una persona che è seria, fino alla noia, sul piano intellettuale, onesto, rigoroso, prudente, era il ministro degli Esteri ) con il segretario della Dc di allora, per iniziativa di Mario Usellini, primo firmatario nell' agosto 1979, per la seconda volta il Parlamento repubblicano si autoconvoca e al Senato si raggiungevano le firme grazie anche all' impegno favorevole del presidente del Senato (malgrado il mese di agosto); la mozione che viene approvata dal Senato diceva testualmente: « impegna il Governo a riferire al più presto quanti tra coloro che sono agonizzanti per fame saranno salvati nelle prossime settimane e quanti ne saranno salvati, fra le decine di milioni — è un documento del Senato della Repubblica — entro la fine dell'anno » . allora, era parso che fosse possibile? abbiate pazienza, ma insomma, nel 1983 con migliaia di miliardi — in realtà poi non sono necessari — sul piano tecnico, se esistono milioni di persone che muoiono per preannuncio di sete, di fame e di malnutrizione, è possibile salvarle o no? badate, salvarle per l' intanto; certo non per garantirgli il reddito procapite di Gelli o di uno di noi, ma solo la sopravvivenza intanto. certo che è possibile, basta volerlo. sappiamo dove, conosciamo le cause, vi sono le organizzazioni internazionali , gli statistici, l' Organizzazione mondiale della sanità , sappiamo tutto ed in più, qual è il nostro progetto? non quello di andare dai capi del governo locale per prendere un po' di tangenti e un po' loro in modo che poi non arrivi nulla, come nel Mezzogiorno ed in Campania. in questo modo vi è il dovere di ingerenza come nei terremoti. ci si va; i piani ci sono e si fa la politica del territorio, che è buona a Milano e lì. l' economista buono oggi non è più quello dell' economia per settori, che è fallita, ma quello che propone l' economia del territorio. ad esempio, mi chiedo cosa accada dell' opera faraonica della quale ancora poco ci si gloria, delle centinaia di migliaia di ettari irrigati o irrigandi nel sud d' Italia in questi 12-20 mesi, quando nulla è stato fatto sul piano della politica di territorio, degli insediamenti e neppure addirittura sul piano della analisi di mercato e di godimento. è pacifico che o non ne faremo nulla, con dei dissesti anche gravi, o altrimenti dovremo gettare più frutta, più... non è che si può liofilizzare tutto, malgrado le tangenti. scusatemi, siete qui e non siete pochissimi. ve ne ringrazio. sarò patetico, forse sono sul viale del tramonto, ma io credo che ci stiamo ascoltando e siamo un poco veri nell' ascolto e nel tentativo di parlare. sapete che se ci fossimo riuniti come Dc e partito radicale due ore su questo, forse questo si sarebbe capito e si sarebbe fatto. badate, se ci fosse il tempo, ce la faremmo; se il Governo di qui a domani... ma questo dura da cinque anni e spiego a dei compagni del mio partito che al congresso spero assumeranno iniziative di alternativa alla mia posizione; compagni che sono presenti in questo momento e che mi auguro che finalmente proporranno una dialettica che nel partito radicale non è quella falsa e vergognosa che si è inventata da anni; una vera dialettica che prenda atto dalla mia sconfitta, della sconfitta radicale. non siamo riusciti a convincervi a decidere questa operazione di vita. questa è la mia sconfitta, non personale, del mio partito; non siamo, Mammì, segretari di partito come questi di adesso in altri partiti; ci siamo perché ci si è data fiducia ed anche perché mi trovo storicamente ad avere mentito. il mio partito sapeva che il segretario era impegnato ad essere armato di non violenza , ad essere un compagno, un fratello, capace di dar corpo alla politica ed io dovevo arrivare qui da non violento capace di questa forza. quante volte ho sentito che c' era forza in voi perché sapevate che non mentivamo, anche se le battute erano quelle? spero che i miei compagni propongano al congresso del mio partito che il partito stesso muti il suo obiettivo storico; e qui sto parlando con dei compagni che mi ascoltano. era possibile la follia della ragionevolezza nel 1979, compagno Forte, anche perché noi allora avevamo ragione nel prevedere che altrimenti era inarrestabile la lievitazione della spesa dell' investimento militare e riarmista. nel 1979 eravamo a 370 milioni di dollari ; oggi, con il dollaro attuale, siamo arrivati a 700-800, ma in quel rapporto di forza, tra punto di investimento di nuovo nel militare e la freschezza ancora della parola di Giovanni Paolo II , delle parole cristiane e socialiste dei Nobel ed anche la nostra forza, la nostra capacità in queste cose, forse potevamo farcela. ancora quest' anno io pensavo che potevamo farcela. tre milioni di vivi per accendere una scintilla; è facile, badate, per darvi una dimensione vi ricordo che secondo la stima della commissione Carter il costo equivalente alla necessità di cereali per la sopravvivenza di un anno di trenta milioni di persone era pari allora al costo di due sottomarini Trident e mezzo; oggi con i Trident della seconda generazione ne basta uno ed un quarto. si dice: questo è folle. ma, scusate, il potere negli anni 30 non era follia? cosa vuol dire? chi era ragionevole, chi se ne andava per difendere il pane, la libertà, la vita a Ventotene, rischiando di lasciare senza mangiare i propri figli o la brava gente che gli diceva che in questo modo metteva a rischio il pane del figlio, aggiungendo: chi te lo fa fare? lascia fare politica ai manovratori! purtroppo i folli non furono quelli che rischiarono la vita contro la morte, ma coloro che non rischiarono e che poi sono morti a Milano, in Russia o altrove. avevano ragione quelli che sostenevano che l' olocausto andava sgominato e combattuto. erano uomini di ragionevolezza in quel momento Léon Blum, ma lo erano dei cattolici di destra francesi quando dicevano che dinanzi al Mammone, al Leviatano, all' anticristo occorreva intervenire perché altrimenti si sarebbe morti. mi auguro che il partito radicale prenda atto di questo e che il rapporto di forza nel 1979-1980-1981-1982 ed anche nel 1983 è sempre più sfavorevole. oggi Cicciomessere lo ha spiegato molto bene. nel 1975-1976 — alcuni di voi se lo ricordano — e nel 1976-1977 a proposito degli stanziamenti straordinari per le forze armate , sostenevamo che non era vero che per la nave tuttoponte il costo sarebbe stato quello. nel 1976-1977 passammo giorni e notti a spiegare quei dati, che ora sono tutti verificati in termini di bilancio, di spesa, eccetera. allora, quando sostenevamo quelle cose, eravamo ancora liberi di scegliere senza troppo costo un diverso tipo di investimento. ora, credo che il ministro Forte potrebbe spiegarcelo subito, la conversione ci costerebbe di più, almeno per due anni, della spesa di 120 mila miliardi in lire del 1990. allora i vostri segretari di partito, i vostri governi, signor ministro e lei, signor presidente della Camera, forse vi siete sbarazzati — ancora non ve ne siete accorti — del partito radicale e dei fastidiosi suoi rappresentanti o almeno di uno o due, perché personalmente ho un' idea del segretario del partito del tutto diversa dal compagno Berlinguer e magari anche da Ugo La Malfa a suo tempo; da tutti, compreso Giorgio Almirante. se un segretario di partito propone una battaglia che è errata o che perde, il suo dovere, se resta legato alle ragioni per le quali è di quel partito, è di augurarsi che il partito possa rinascere e non commettere errori; ma non ci si candida a gestire le linee successive e diverse, ogni volta dicendo: « ci penso io, l' altra volta ho sbagliato » . cosa si fa? con quale amore per la politica, per questo seggio? anche noi abbiamo sbagliato avendo creduto che fosse possibile un decreto di vita e invece si ha la conferma quotidiana di decreti di morte, essendoci impegnati come partito nella strada della qualità della vita , del pensionato come occasione per vivere meglio tutti, nel dire che i due tempi sono ragionevoli, ma bisogna vedere qual è il primo: prima stabiliamo le 400 mila lire, magari tra 12 mesi invece che fra 5, approviamo oggi una legge per allora e impegniamo l' amministrazione dello Stato a renderla possibile. invece qui è tutto l' opposto: prima una cosa deve essere possibile e poi bisogna farla. si dice « quando sarà possibile » ; ma noi siamo qui per concepire il possibile, non per consumarlo. siete proprio certi che su queste cose non possiamo essere, non so, gente dello stesso partito? siete proprio certi che la concezione di partito, che avrà fatto delle nostre delle esistenze parallele o contrapposte, ci impedisce di fare assieme, colleghe e colleghi, queste cose? siamo certi che avete fatto bene, ancora senza rendervene conto, ad essere così poco laici da procedere, come voleva Mario Capanna, con polemiche ad personam staliniste, controriformiste, eccetera, e non uniti nelle opere e nel giudicarle? se ci aveste ascoltati quando vi proponevamo la conversione delle guardie di finanza da organizzazione retta dalla regola militare a quella civile, molte cose sarebbero cambiate. quando noi lo abbiamo proposto e voi lo avete bocciato, appena alcuni uomini politici — e sapete quali — , con l' aiuto di questo o di quel monsignore, non importa, avevano ottenuto che il generale Giudice, Lo Prete e via dicendo... noi non è che lo sapevamo, ma è la sostanza delle cose temute o sperate che conta, e non poteva che essere così. quando mai la professionalità degli appartenenti alla Guardia di Finanza è stata tutelata dagli obblighi militari e dai tribunali militari? so che la maggior parte di voi sanno, o credono di sapere, che sono i servizi della Guardia di Finanza che hanno assassinato Pecorelli. provate a chiedere a Franco Evangelisti o ad altre persone, così, in amicizia, cosa ne pensano. Teodori dice da cinque o sei anni che qui comincia come a Chicago: cominciano ad esserci morti. ma non solo i morti. i morti sono sempre gli altri: a 3 mila chilometri, a trecento, comunque gli altri. tra gli uomini politici c' è stato Moro, ma il tasso di mortalità tra noi per il momento è ancora sopportabile; però, la curva non è molto tranquilla. e stucchevole, è forse demagogico e superficiale sostenere che la vita politica o la si onora oppure mentre cresce il perimetro esterno della morte è anche dentro di noi che la morte guadagna. questa sera c' è stato un divorzio con i compagni di democrazia proletaria che durerà almeno sei o sette mesi; se ne sono andati arrabbiati sostenendo che noi non votiamo per la vita, per la non violenza , per il dialogo, ma per « Longo-P2 » . speriamo che Longo non diventi P3, perché, anche grazie a noi, della P2 adesso sappiamo qualcosa. voi siete testimoni che dal 1976 noi siamo stati censurati alla televisione; quando qui fuori è stata assassinata Giorgiana Masi noi dicemmo che P2 è uguale a P38. vi ricordate Trombadori e gli altri urlare che eravamo noi i responsabili di quell' assassinio? ne parlammo e ne parleremo con Francesco Cossiga, ma i tre ufficiali che comandavano la piazza di Roma sono risultati tutti e tre della P2: mica l' ho detto io, è risultato ufficialmente, anche dagli atti della Commissione presieduta da Tina Anselmi. il problema della vita c' è, e allora perché dobbiamo andare nello scantinato, Peruzy o non so chi c' è, in uno spazio inferiore a quello che avevamo quando eravamo quattro? bisogna parlare a quest' ora; bisogna raccontare ai deputati la menzogna che noi abbiamo voluto eccedere, quando invece alle 13 di oggi avevamo proposto: « il presidente del Consiglio è disposto a parlare alle 8 o alle 9? forse sì, ma non è il caso. allora, visto che noi parleremo un po' all' inizio della legislatura e poi arrivederci, a meno di cose straordinarie, e che avevate previsto questo tempo, facciamo una cosa: io parlerò domani mattina alle 8,30-9, per tre quarti d' ora-un' ora , il presidente del Consiglio parlerà alle 10, e questa notte staremo tutti a preparare i nostri interventi o altrove » . ma il Pci ha subito detto: « Pannella non deve dettare condizioni. perché lui alle 9 di mattina? » . io alle 9 di mattina ho la pressione bassa, a quest' ora no! questo accanimento inutile, le cose che leggiamo, Toni Negri ! sentite, sareste molto fieri se non avessimo avuto ragione noi: se Toni, grazie all' accordo di Rognoni e di Napolitano (fatto a titolo personale, per carità! ricordate il comunicato del Pci l' altra sera?), già da 48 ore fosse stato riarrestato? anche voi (rivolto ai banchi della destra) davvero ne sareste stati molto felici? io non lascio stare Toni perché Mellini per primo non ha lasciato stare Abbatangelo! e fino a quando, grazie anche a comportamenti comunisti istituzionali, il giudice non si sarà potuto pronunciare sulle imputazioni per le stragi di Peteano per quanto riguarda il segretario del tuo partito, per me il segretario del tuo partito è innocente! e la vicenda è molto brutta, ma fino a prova contraria, egli è innocente! cosa dicemmo, con questa storia di Toni Negri , Biondi? che cosa, da liberali conseguenti? ma porca miseria ... scusi, presidente! ma insomma, ci hanno nauseati con la melassa da bambini! signore, io dissento con le sue idee, ma sono disposto a morire per difendere il suo diritto ad affermarle, eh! devo dire che io credo che né Malagodi, né Spadolini, né altri siano stati non dico disposti a morire, ma nemmeno esposti al raffreddore di mezzo minuto, per difendere il diritto dell' altro a parlare: mai, neanche un momentino! e noi in queste cose ci crediamo. credo che non violenti ed i violenti sono veramente fratelli: gli uni amano dare il corpo degli altri, e noi diamo il nostro corpo, ma siamo fratelli, siamo impegnati; gli inerti, gli accidiosi fanno parte dell' altra cosa! per loro, le parole dei pontefici, per carità... se sono usabili contro il proprio nemico politico, vengono rispettate; ma se per caso la parola del pontefice ti invita a dar corpo tu nella storia, ai tuoi valori, e non a far fuori il nemico l' avversario, allora... per l' aborto, ci si butta a pesce; ma per la vita non degli zigoti, ma delle persone concepite, create e libere, eccetera, no (Bonalumi, gli altri eccetera), no! si fanno altre cose! siamo in termini di mozione, e siete proprio sicuri che dobbiamo ritirarla, quella mozione, colleghi presenti? siete proprio sicuri, per esempio, che questa Camera deciderà liberamente e responsabilmente, non votando? siete proprio sicuri che sia colpa nostra, se i nostri colleghi di tutte le parti in realtà non sapranno quello che faranno, votando o non votando la nostra mozione, ed è colpa nostra? siete sicuri che il fatto che loro non sappiano, non ci faccia perdere qualcosa a tutti? siete certi che se sapeste, non vi direste, uscendo, come vi diceste poi, in fondo, nell' agosto del 1979, quando le direzioni dei partiti non erano d' accordo, di firmare, sì, quella richiesta di convocazione? io, questa mozione qua la voto, sei radicali la mantengono; vi sta scritto: fiducia al Governo; si richiamano le dichiarazioni del Governo ma si precisa che sulla preannunziata iniziativa per lo sterminio, si intende quella legge lì; che la previsione delle 400 mila deve valere solo per chi non ha altri redditi (e il Governo, lo Stato devono accertare preventivamente); la riforma delle immunità parlamentari, la vogliamo proprio perché sappiamo che è giusto che vi sia, ma deve trattarsi di immunità e non di impunità. siete sicuri d' aver fatto una cosa che sapevate di fare, quando in questa Camera, alle tre del mattino, criminalizzati, ritenuti degli imbecilli e degli irresponsabili, noi cercavamo di difendere quel referendum abrogativo dell' inquirente, mentre invece avete votato quella legge che solo il servilismo della Corte costituzionale ritenne essere tale da giustificare la non tenuta del referendum sull' inquirente? chi è — se non i vostri partiti — che sta scrivendo su questa necessità di riforma, da anni? vi dimenticate che è già riformata, l' inquirente, l' avete riformata? l' avete votata: era una proposta radicale; non c' era ragionevolezza? la domanda è questa, però, davvero: domani, la Camera (come il paese, durante la campagna elettorale ) voterà responsabilmente contro di noi? noi potevamo fare qualcosa d' altro, perché voi sapeste quello che noi davvero abbiamo proposto? abbiamo ecceduto o abbiamo mancato per difetto: come possiamo fare? il servizio di Stato ha assicurato che noi siamo inutili, e di quella mozione che si sa? Capanna e l' estrema sinistra dicono: noi stiamo per tradire, per passare — magari per qualche tangente — nel vostro campo! all' interno di questo, i repubblicani devono aver paura che se noi passiamo lì, vi passiamo perché magari andiamo ad aiutare i socialisti, e la Dc con De Mita magari si ricorda che è del 1958 o 1962 che siamo in dissenso su quello che lui ha pensato dei patti costituzionali, sin da allora. ci sono vecchie storie, ma come possiamo fare? sentite: volete dirmelo un giorno, in privato, volete dirlo ai vostri figli, al vostro partito ed a voi stessi, come si fa a legiferare bene, come si fa a fare i deputati ed i parlamentari, i cristiani, i socialisti, e come si fa ad essere integri, cosa dobbiamo fare? il guaio è che io so cosa dobbiamo fare, e voi no! io devo essere un non violento conseguente e sono un chiacchierone, stasera, e sto qui ben satollo come voi... ministro Mammì, ministro Forte, la ragionevolezza ci consentirebbe domani alle 10, all' una, di trovare qualche cosina, e non sarebbe un annunzio per il paese, per dire qualcosa, per dire che il governo italiano ha stabilito di fare questa politica, che gli è consigliata, ed ha quest' atto di volontà? dall' 84, non dal 1983, nella legge finanziaria vi sono già i 5.000 miliardi che tu Scalfari e tu De Benedetti , nel 1979, dicevate che andavano bene; per questo metodo e per questa operazione, il 20 settembre abbiamo detto (l' ho già detto a chi di dovere) che per la terza volta noi possiamo unire in un piano la decisione italiana con atto formale delle assemblee ACP-CEE: 63 paesi si sono pronunziati ed abbiamo votato affermazioni in quest' Aula nel novembre scorso. sembra che questi paesi dell' Africa non siano poi democratici; sarà vero? in quest' Aula, col voto contrario degli europei, è stato bocciato un mio emendamento (ero lì su quei banchi) in cui si proclamava il dovere di ingerenza nelle vicende interne degli Stati, nei casi considerati di fame. fu votato dagli africani, ma non dagli europei, però, ad personam , ad hominem ... possiamo dare un annunzio: a questa Camera dei partiti, non presenteremo i progetti di legge che abbiamo elaborati nella scorsa legislatura. perché qualcuno di voi colleghi non pensa se toglierebbe qualcosa al proprio essere democratico, cristiano, socialista, moderno, missino, di destra o di sinistra, il riproporli? quando vi si racconterà e vi racconterete che erano i nostri ostruzionismi a rendere negative le cose; quando vi racconterete o vi racconteranno che in fondo noi siamo insignificanti, perché l' eccesso è insignificante, chiedetevi se per caso invece non siamo stati responsabili in difetto, rispetto a tutte queste cose! quei progetti (riforma dell' immunità parlamentare, riconoscimento giuridico dei partiti — alla fine, bisogna pure arrivarci — , attuazione della vecchia Costituzione rispetto al sindacato), sono elementi essenziali. la politica dell' economia, senza la politica del diritto, non è concepibile; per trenta anni i codici Rocco sono stati serbati dalla classe dirigente antifascista nel nostro Stato (questi sono i codici del postfascismo, non quelli fascisti), fino a cadere nell' ignominia di uno Stato che tratta ogni giorno e firma contratti con gli assassini (eravate tutti del partito della fermezza). non potevamo candidare Toni e gli altri? complimenti, complimenti! non si doveva non trattare, ma dialogare (come facemmo noi ufficialmente in pubblico con le posizioni di Montanelli che chiedeva il cadavere di D'Urso , per il bene della patria, con la solita necrofilia di destra o di sinistra) con la morte e la vita? no, si diceva, niente, incassando le Br! ebbene, ci siamo trovati. in questa situazione... scusate, ho perso il filo, anche perché evidentemente sono un po' indebolito intellettualmente... gradirei magari delle interruzioni, ma non la non attenzione, i dialoghi paralleli. stavo dicendo che sul caso D'Urso precisammo che non si poteva voler la morte per creare la vita. ed avete tutti quanti votato per istigazione nostra, della sinistra giacobina stupida, ottusa, da impotenti, ben inserita nella tradizione Rocco... avete votato che cosa? che noi, noi Stato, ogni giorno sediamo a tavola, con l' assassino di 14 volte, con chi ha da darti i complici, veri o presunti. facciamo il contratto: tu, assassino, se mi dimostri davvero che hai assassinato e mi dici che i tuoi complici sono questi (quelli che ti dico io o quelli che dici tu), sei libero... partito della fermezza! la dignità dello Stato, le dignità delle leggi! poi viene Tortora, consigliere nazionale del Pli. devo dire di avere avuto la soddisfazione di aver letto in qualche posto (io non me ne sono accorto, tanto sono « vizioso » , quando la legge si muove in un certo modo) che Tortora ha detto: tranne Pannella, nelle prime ore mi sono sentito totalmente linciato... debbo dire che non mi ricordavo nemmeno di essere intervenuto, perché, Biondi, io sono un liberale... ho dovuto andare a crearmelo il partito, non l' ho ereditato e non l' ho consumato. per carità! uno, due, cento, mille, diecimila partiti liberali, per carità! dico solo che se uno si chiama liberale farebbe poi bene a non votare le leggi eccezionali... voglio dire che se un liberale è liberale tranne che nei momenti difficili, quando per stare al Governo bisogna votare le leggi peggio che fasciste e fare dei patti che tu, Biondi, come avvocato, dici aberranti, imporre allo Stato le leggi per le quali adesso sulla camorra, sulla mafia, su tutto creiamo i partiti... bisogna essere assassini 14 volte per essere credibili! di che capperi si deve pentire Toni Negri , dell' assassinio di Saronio, per il quale la giustizia italiana ha condannato Fioroni e Casirati i quali, condannati a 20 anni si sono seduti a tavola... ed oggi sono liberi, perché hanno detto che lui era l' istigatore morale! o dovete aspettare che il consigliere nazionale del Pli, Tortora... o la omonimia per duecento! ma per quanto si moltiplicheranno...? si comincia con la legge Reale , con le altre cose efficaci... ma credete che Stalin fosse cattivo, che Mussolini o Hitler fossero cattivi? ma non scherziamo! era gente che aveva cura delle proprie speranze e riteneva che la libertà fosse un lusso e che l' autorità fosse il valore secondo il quale si poteva organizzare una civiltà giuridica gestibile. eravamo accusati in quest' Aula di volere, disarmati, cedere al ricatto delle Br. e voi, destra e sinistra uniti, avete votato lo Stato del falso delatore, dell' assassino... « fucilatore » di allora, e così via . quando siamo entrati noi, antifascisti dell' antifascismo vero, assoluto, dei Rossi e dei Salvemini, non delle terze internazionali e non di altro tipo, la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di parlare dei colleghi di una certa parte come di rappresentanti del paese che meritavano da parte nostra, da parte di antifascisti, proprio se fascisti, il massimo di rispetto umano e politico. la ringrazio, signor presidente . debbo dire che non so se ho mentito, non lo credevo, ma così come sono stato felice per un verso e addolorato per un altro di darvi pienamente atto... e consentitemi, al di là delle ritualità dei giorni, perché non le conosco, il collega Santagati che tutti ci ha onorati... quanta esigenza nei confronti dei radicali se, ricordare qui fra tanti colleghi scomparsi, solo Santagati... guarda, sarei lietissimo di mentire! siccome prima che arrivassi tu, mi sono fatto... presidente, mi rivolgo a lei. desidero dire a qualche nuovo venuto, di vecchie abitudini però, che rivendico il fatto che prima che arrivassero qui quattro scostumati, quattro diversi, era abituale uso, in Italia e qui dentro, magari di nascosto, parlare con lor signori ; di nascosto, dicevo, ma qui non salutarsi ed uscire se voi parlavate... il « fucilatore » di allora, e così via . quando siamo entrati noi, antifascisti dell' antifascismo vero, assoluto, dei Rossi e dei Salvemini, non delle terze internazionali e non di altro tipo, la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di parlare de i colleghi di una certa parte come di rappresentanti del paese che meritavano da parte nostra, da parte di antifascisti, proprio se fascisti, il massimo di rispetto umano e politico. la ringrazio, signor presidente . debbo dire che non so se ho mentito, non lo credevo, ma così come sono stato felice per un verso e addolorato per un altro di darvi pienamente atto. e consentitemi, al di là delle ritualità dei giorni, perché non le conosco, il collega Santagati che tutti ci ha onorati... quanta esigenza nei confronti dei radicali se, ricordare qui fra tanti colleghi scomparsi, solo Santagati...... sembra che sia il meno che possa fare! senti, se questa « messa » non ti piace puoi andare fuori... siamo lieti di ricordare che si deve al « missino » Santagati se la più bella delle battaglie contro la legge Reale e contro il tentato furto di un referendum, le più belle pagine, umanamente e politicamente, sono state scritte, appunto, con il rappresentante del gruppo « missino » , Santagati. tutto questo, quando non era facile riconoscere tali cose. siamo fuori tema? no poiché questo Governo dovrà pur realizzare quella riforma del codice di procedura penale della quale si parla — lo ha ricordato Giovanni Negri — dal 4 settembre 1974. noi continuiamo con una novellistica che distrugge tutto. in questo, nelle riforme del diritto, possiamo o no chiedervi di inserire la riforma dello statuto di quel quinto potere dello Stato che oggi è il primo, di fatto, quello dei partiti, per garantire i partiti stessi come titolari di diritti e di organizzazione... certo, ma se i partiti non sono quelli prefigurati dalla citazione indiretta dell' articolo 49, ma sono i titolari del finanziamento pubblico, dei furti pubblici, dei diritti nei confronti delle assemblee, è evidente che a questo punto tale forza va riconosciuta, in una civiltà giuridica, disciplinata ed organizzata. così come quella sindacale. bisognava rispettare la Costituzione e disciplinarla. meno si è riconosciuto giuridicamente il sindacato, più si è tolto il diritto vero di sciopero al lavoratore, che era il diritto costituzionale . e il diritto al cittadino di associarsi ai partiti è, a questo punto, garantito dalla disciplina dei partiti. altrimenti, vi è il diritto dei partiti di fregarsene dei diritti, dei doveri e dei poteri dei cittadini che si associano. sono le cose alle quali penseremo. partito di governo? forse per questo ci detestate tanto? in fondo sulla caccia è proprio sicuro che dovevamo essere divisi per partiti? ed è proprio sicuro che la democrazia non è fatta di fontanelle, come si diceva una volta, e poi anche di queste cose: l' umanità del contadino, l' umanità del cacciatore. voglio dire fa il cacciatore-contadino, come lo ricordo io, nel mio Abruzzo, quello che sparava due o tre cartucce la mattina, andava su, e poi probabilmente l' importante non era beccare nulla o qualche cosa. chi amava la natura andava lì, o nelle montagne...; e il condizionamento dell' industriale che ti costringe a tre-quattrocentomila a fare i cacciatori, senza caccia, senza fauna, e quelle altre cose, con quello che comporta, e, quindi poi, l' Arci-caccia, Fermariello e gli altri, e poi tutte le altre cose. bene, queste sono leggi di Governo, perché non bisognava sceglierle? abbiamo parlato, ma non c' è cosa che riguardi, credo, il Governo della nostra vita. che cosa è che noi abbiamo proposto. e nessuna di queste cose, credo, che davvero avrebbe comportato una divisione per partiti tra di noi, che crede in un qualsiasi settore tra tante di queste cose potevano lecitamente convivere condizioni diverse. ecco l' unità democratica invece dell' unità partitica e nazionale. come sul divorzio, come sull' aborto, in cui ognuna delle due posizioni costituisce la grandezza dell' altra. perché non dobbiamo incedere così, perché ci dovete togliere, signor ministro, fra cinque-sei-sette ore con i vostri partiti la speranza che il vostro Governo possa consentire ai radicali di assumersi la pesante responsabilità di essere testimoni a vostro favore, malgrado le cose che sappiamo, malgrado quello che vi abbiamo detto in campagna elettorale , perché solo lì ci è stato un po' possibile dirlo, malgrado che noi sappiamo che è menzogna sui problemi fondamentali la partizione e la separazione tra comunisti e pentapartito, malgrado che noi diciamo che in realtà la lettura degli eventi di questi cinque anni va fatta in modo diverso, perché cosa pacifica, tanto pacifica che è anche un altro motivo per il quale noi dobbiamo scomparire, però lo stiamo ripetendo in televisione, nelle radio, all' estero, non ci si risponde; la lettura che noi diamo di questi anni è diversa da quella di tutti voi. noi affermiamo che c' è stato un patto, ma lo affermiamo con nomi, luoghi e circostanze, affermiamo che sotto i nostri ed i vostri occhi si è affermato e sviluppato il patto di ferro tra Pci e P2, sotto i vostri occhi e sotto i nostri, nei problemi e nei momenti centrali, quando noi dicevamo: « qui i generali e lo stato maggiore dei servizi segreti della P2 » , qui! qui, qui! lo diciamo noi. e chi sta dicendo il servizio segreto ? e Pecchioli non lo sapeva. è il partito comunista che ha realizzato il grande patto nazionale. Arrigo Boldrini è stato ricordato che scriveva: con il centrosinistra questi erano fuggiti al controllo democratico; adesso con l' internazionale l' abbiamo riacquistato. e Pennacchini, e Pecchioli e le altre cose. la P2 giocava su due leve, quella militare, internazionale, multinazionale e quella dell' editoria dei mass-media. e Gelli fece poi l' intervista a Costanzo e spiegò molte cose che tutti avevamo capito. ebbene, Andreotti, il presidente del Consiglio , può raccontare alla Commissione P2, senza che i commissari comunisti fiatino, dicano verbo — devo dire che c' era un pentito radicale in quel momento in Commissione P2 e quindi le cose non andarono molto bene — , il presidente Andreotti ebbe la spudoratezza (ma il Pci la spudoratezza di tacere) di dire: io non ho risposto alle interpellanze, anzi io ho conosciuto le vere caratteristiche di Gelli, non di diplomatico argentino, ma di capo della P2, esistente una P2, nel 1981; a verbale della P2. il presidente del Consiglio Andreotti si è sentito urlare qui costantemente male parole perché dal 7 o 10 gennaio del 1977 non rispondeva all' interpellanza che avevo presentato tre mesi dopo la mia elezione, chiedendogli come mai, essendo Gelli imputato, sospetto — e peggiori e più turpi cose c' erano scritte nella interpellanza! — , lui l' avesse visto a Palazzo Chigi , lo vedesse all' ambasciata argentina, e via dicendo, come mai non avesse risposto. e tutti i colleghi ed i compagni comunisti sentivano queste cose e non dicevano e non facevano nulla. cioè facevano che cosa? il compromesso storico con la P2. noi siamo certi che la lettura della vicenda Moro è l' opposto di quella che viene accreditata. quello che accadeva a via Fani è per precipitare e favorire la formazione del Governo di unità nazionale . infatti dopo due ore era fatto, se no forse non si faceva. quella mattina, ve la ricordate quella triste mattina; durante la notte erano stati cambiati alcuni ministri. perfino Natta magari era pronto a dire che forse non si votavano le cose. arriva la notizia di via Fani e in un' ora ci costringeste a votare quel Governo, un' ora! senza dibattito. quindi l' avevano ordinato le Br. e quindi invece sono letture, mentre invece la lettura prevalente è la lettura che le Br erano per impedire quello che invece favorivano: l' unità nazionale contro i terrorismi e le altre cose. ma perché questa lettura così chiaramente sbagliata? perché da un anno ufficialmente Carlo De Benedetti , poi Agnelli, le più strane forze industriali del nostro paese stanno dichiarando inutilmente alla stampa, con lealtà, un chiaro disegno eversivo. cito a memoria: all' inizio di settembre dello scorso anno a Repubblica, ricordate il caso D'Urso ? L'Unità , Valiani alla testa della Rizzoli-P2, Scalfari, De Mita , Carboni e via dicendo, dopo, apparentemente allora così diversi, tutti pronti a sostenere che ci voleva il cadavere di D'Urso e che tre giorni dopo... e che se tornava il cadavere di D'Urso era pronto il Governo Visentini. vi ricordate? tanto per parlare con franchezza. era lo scenario previsto. non tornò il cadavere e tutto andò all' aria, per fortuna. ebbene De Benedetti , sempre su molte cose: Rizzoli è entrato, Calvi, e altre cose. ebbene, a settembre in una intervista a Repubblica (io non capisco che cosa facciano i miei compagni comunisti e che cosa vogliano) De Benedetti dava l' analisi, che poi è anche un po' la nostra, della situazione internazionale a livello economico. dice: l' Occidente sta facendo una politica folle. che cosa fa? non solo spende sul militare — ma quello De Benedetti lo dice poco, ovviamente — ma l' Occidente sta diventando creditore per circa sei-settecento milioni di dollari , e a questo punto continua a fare una politica folle, perché continua ad incrementare il debito del terzo mondo che non può pagare, mentre l' interesse di un creditore è di salvare il debitore. e tutto questo aumenta. e, diceva De Benedetti : tutti sappiamo che si deve passare dall' azzeramento di questo debito per creare le premesse del nuovo sviluppo. e passa De Benedetti alla realtà italiana e dice testualmente a Repubblica — e questo è vero anche per l' Italia, per il debito pubblico italiano — che lo scrive, lo mette in sommario dice De Benedetti : quindi anche in Italia è necessario passare per l' azzeramento del debito pubblico , e dice giustamente, secondo lui: delle forze democratiche non possono farlo, perché azzerare duecentomila miliardi o quello che sarà il debito pubblico , forze legate ai suffragi elettorali popolari non possono permetterselo, ma questo deve essere fatto. saranno quindi altre forze che dovranno farlo. l' intervistatore dice: ma allora lei è molto pessimista. De Benedetti dice: ci vuole l' azzeramento del debito pubblico . deve essere pagato ovviamente dai lavoratori. partiti votati dai lavoratori non faranno mai questo. e necessaria quindi una attenuazione della libertà e della democrazia. solo in questo caso si può fare l' internazionale italiana. dice: allora lei è pessimista? De Benedetti risponde: no. come no ; per il prossimo anno, eravamo nel 1982, per il prossimo anno nel 1983 credo che risolveremo il problema, dopo di che avremo il magma dello sviluppo. ho citato a mente. ho parlato, poi, con Carlo De Benedetti , come ho parlato con altri. ma era un' informazione...! e poi, guarda caso , dopo che il partito radicale parla di queste cose, fa il suo congresso su queste cose, ad aprile Panorama comincia a dire che Agnelli elogia Evren. noi radicali dicevamo da qualche tempo che il regime turco è un regime NATO, che era il modello di destabilizzazione che si ricercava nell' area mediterranea, che la stessa socialdemocrazia tedesca, per la sua fedeltà alla NATO (lo denunciammo di fronte al Parlamento europeo ), sosteneva i golpisti turchi, che si trattava dello stesso disegno P2 italiano, dato che l' esercito, in Turchia, favoriva lo sviluppo del terrorismo contro la democrazia (e persino la Anselmi, durante la campagna elettorale , ha espresso dubbi atroci per quanto riguarda il nostro paese) e poi, quando il terrorismo, coperto dai servizi segreti internazionali e da quelli nazionali turchi, si era ben affermato, l' esercito colpevole di averlo assecondato ha preso il potere. da quel momento, tutte le cose sarebbero andate bene. si dimentica che 6 mila detenuti politici sono da un mese in sciopero della fame nelle carceri e che il tasso d' inflazione ha raggiunto il 42 per cento , al di là degli annunci miracolosi che erano stati fatti. i generali sono i generali: non sanno fare la guerra, figuratevi il resto, quando lo fanno da generali! ebbene, in Italia si è provato in tutti i modi. hanno ammazzato Moro. ieri doveva saltare un altro treno. è il Bengala. la destabilizzazione italiana, cioè la stabilizzazione diversa dell' Italia, è necessaria; e adesso la partitocrazia — ecco perché sosteniamo, più che nelle altre volte, con un tentativo di dialogo, i vostri tentativi — è chiaro che non riesce a succedere a se stessa . i demoni che ha evocato stanno per farla fuori. ho chiesto a De Benedetti , in un colloquio recente, se quando affermava quelle cose dava una semplice informazione. la risposta fu che si trattava invece di una intuizione. debbo dargliene atto, se me lo assicura: una felice intuizione, visto che avremo poi, dopo qualche mese, delle operazioni finanziarie internazionali sull' Italia; e il gioco del dollaro è già abbastanza interessante. ieri cominciano i festival dei treni, in una Italia in cui, ogni volta che salta un treno, è certo che la magistratura dirà che c' entrano i servizi segreti ma non si sa chi l' ha fatto saltare. lo stesso giorno Gelli viene tolto di mezzo: sono sei mesi che noi diciamo che Gelli era burattinaio ma anche burattino; e non sappiamo come sia andato via. è così poco ragionevole ricordare ai democristiani che Ortolani pagava le spese telefoniche per l' attività di corrente di Flaminio Piccoli, presidente del partito, come è provato, detto e ripetuto? siamo antidemocristiani se diciamo che ci dovete pensare che qualche cosa non andava? volete fare come i compagni comunisti, secondo i quali ogni volta che diciamo che hanno commesso un errore lo facciamo per anticomunismo viscerale? noi diciamo che Pecchioli ha stilato, retto e governato, nel piano militare dei servizi segreti , con la P2, consapevolmente; e che Adalberto Minucci ha governato, facendo crescere Tassan Din , la P2 contro Angelo Rizzoli, l' angelone socialistino incapace di tutto. con l' accordo Minucci-Tassan Din cresce il potere sindacale del Pci nella Rizzoli e cresce il potere di Tassan Din nella Rizzoli, fino a divenire di ferro. e se non tornava D'Urso vivo, il gioco era fatto. Vagliani era il mentore, aveva collegato, grazie a Tassan Din , Di Bella , Il Corriere della Sera e la Rizzoli; a destra Repubblica, a sinistra L'Unità . chi, dunque, voleva D'Urso vivo (noi soli) era brigatista o peggio. andavamo a Trani, dove era rinchiuso Toni Negri , o altrove, mettevamo in corto circuito le comunicazioni fasulle delle Brigate Rosse (magari con i servizi segreti ) e ci accorgevamo che gli autonomi erano contro la rivolta, a Trani, e che nella rivolta Toni Negri e gli altri rischiavano di essere assassinati dalle Br, o da certe Br magari già di pentiti. e se non ce la facevamo c' era il Governo Visentini, sappiamo quali sarebbero stati i generali, Colajanni si era già candidato ufficialmente come ministro delle Finanze e si sarebbe andati alle elezioni, a marzo, con la riforma istituzionale garantita, per salvare la patria. non sono un dietrologo, però osservo che noi diciamo « post hoc » e non « propter hoc » . dico semplicemente che era ufficiale che, il 13, il 14 o il 15 gennaio, se D'Urso tornava morto, come si voleva e si dichiarava negli articoli di fondo, avevamo quel Governo. con quel Governo non sarebbe un mese e mezzo dopo venuto fuori, dalla Commissione Sindona, l' elenco della P2 e non sarebbe caduto il Governo Forlani. io dico che la Dc è stata la struttura portante della partitocrazia; ed oggi la partitocrazia è nella necessità o di rientrare nell' alveo democratico della Costituzione scritta o di quella neo-scritta. lo avete visto anche durante le elezioni e prima, prima della « scoperta » De Mita : Romiti che parla ai carabinieri, la Dc che non ce la fa... per questo dico sicuramente che la Dc, in quanto tale, deve essere fatta fuori: ma poi c' è la Dc di Frey, ci sono tante Dc; c' era Sturzo e c' era Gronchi, c' era Ferrari e c' erano gli altri: gli altri vincono, in genere, e quelli che vengono mandati in esilio sono nobilitati, una volta morti. solo che a far pubblicare i libri di Ferrari, nel 1950, è il radicale Ernesto Rossi , perché allora i democristiani (non c' era stato il Concilio né il post-Concilio!) né su Murri né su Ferrari amavano pubblicare molto. adesso sì, anche per fare le stesse operazioni dei comunisti e riscrivere la storia come conviene loro. dunque, il problema di questo Governo è il problema di riuscire; e noi siamo convinti che saremo dei buoni compagni di Governo, perché siamo persone di Governo dei sentimenti, perché sulla droga abbiamo avuto ragione, signor ministro; perché nel 1967 dicevamo qual era la via maestra, dicevamo che il giudice Palermo sta scrivendo faticosamente, da quattro anni, a Trento. ricordate quando parlavamo del Sud Tirolo e del Trentino, dove c' erano pochi capelli lunghi, dove conosciamo l' onestà personale di ciascuno di voi, delle vostre famiglie, dove certe cose radicali, come a Roma o altrove, poco si vedevano? e poi lì servizi segreti , arresti della finanza, degli altri, albergatori, turisti, traffico delle armi, assassini, il grande traffico europeo della droga... lì, in quell' oasi. è nelle oasi che si fanno queste cose. qui muoiono di droga; lì da voi si fanno ricchi. lo dicemmo: traffico di armi, traffico di droga, e petrolio. si parla di destabilizzazione; ma quante migliaia di miliardi sono stati incassati? i libici, scusate, quanti sono? questa FIAT per bene, questa FIAT repubblicana (mi dispiace che sia andato via il ministro Mammì), nel 1981, import dalla Libia 3.755 miliardi, ma export in Libia 4.955 miliardi. di che? i libici sono tre milioni circa; Il Manifesto si arrabbia perché si dice che sul Ciad la Libia ha delle grosse responsabilità; e il giorno in cui i miei compagni si arrabbiano per il Ciad, gli scoppia libicamente l' Alto Volta . noi abbiamo una stampa a Torino che è specializzata nella censura, non so se perché non siamo abbastanza filoarabi o filolibici; non si capisce bene. Aglietta, Giovanni Negri stanno qua; La Stampa di Torino nomina tutti; adesso è perfino costretta a nominare, più di quanto non sperasse, assessori di sinistra, di destra, in attesa di dover nominare giornalisti di sinistra di destra, ma anche di casa propria, nelle cronache giudiziarie. forse sono un po' arrabbiati perché il commissario Cicciomessere, senza che voi lo sappiate, tranne qualcuno di voi, ha chiesto per due anni che le commissioni previste da una legge per il commercio ed il controllo delle armi (una proposta Dc, Pci Pli, Msi, e così via ) fossero una volta riunite. lo ha chiesto alla presidente comunista di questa Camera. per due anni e mezzo non ce l' abbiamo fatta. abbiamo raccolto 300 mila firme in Italia, petizioni per questa riunione. la riunione, alla fine, la presidente l' ha convocata; il ministro socialista del commercio estero avrebbe dovuto riferire, ma non è venuto. la Commissione è rimasta deserta, e queste leggi le ha ripresentate da quattro anni. ma siamo proprio così divisi per partiti, o forse come persone, in nome di ideali? non è qualunquismo alla melassa, il mio; qui si tratta delle ragioni per cui la maggioranza di voi hanno fatto le loro scelte politiche, tu le tue, noi le nostre. l' antropologia culturale di generazioni, in fondo, non ci porterebbe a fare le stesse cose. abbiamo invece i partiti. il signor ministro di grazia e Giustizia è qui a quest' ora: ne sono molto felice, molto onorato. credo si possa dire, signor ministro, che lei fosse lettore attento de Il Mondo di Pannunzio; e allora vivevamo, per anni, assieme, nelle nostre milizie diverse. che cosa leggevamo, sul Il Corriere della Sera , su La Stampa , su Il Mondo , dappertutto, nei fondi, se non l' elogio della civiltà giuridica, contro la carcerazione preventiva? cosa avrebbe fatto Mario Ferrara, Fassatti? che cosa? la gente di destra, di centro di allora, lo scandalo di una giustizia che non era certa, non era rapida, non era alla Beccaria. questa era la bandiera contro gli stalinisti; queste erano le nostre bandiere contro una sinistra che aveva fatto certe scelte dalle quali lo strappo doveva essere realizzato; e rispetto alla destra, e così via . questa era la certezza della civiltà giuridica comune, quella per la quale rivendicherei ancora oggi alla sinistra socialista e libertaria in Italia l' opportunità della scelta del 1947-1948, catastrofica nell' immediato, della Dc invece che del Pci. oggi stiamo facendo lo stesso. non vogliamo compiere l' unico strappo che ci chiedete. voi in realtà chiedete anche a noi uno strappo, signor presidente , colleghi; voi a noi chiedete lo strappo dalla speranza nei comuni ideali di chi è integro nelle proprie convinzioni cristiane, socialiste e di liberali. voi ci chiedete di vivere non dando corpo a queste comuni speranze, ma di viverle secondo un realismo politico che consuma il possibile e non lo crea nel solco di queste speranze comuni. voi ci chiedete di divenire come voi, che siete disperati di come siete. voi dovete dirvi che è moralistico, che è eccessivo, che è presuntuoso pretendere continuamente, come noi sembreremmo fare, di essere certi, di non aver dubbi, solo perché, appunto, non accettiamo di essere disancorati dalle regole che ci avete dettato e per le quali siamo entrati qui dentro. nel 1976 noi prendemmo un impegno con il paese: se anche uno solo di noi sarà eletto nel « palazzo » , e per caso sarà stato eletto per speranza — non per rabbia, non per polemica — , ebbene, vi assicuriamo che noi sapremo mutare secondo speranza quel « palazzo » e non ne saremo mutati per un millesimo. conoscevamo infatti le vostre leggi scritte, signor ministro di grazia e Giustizia, signor presidente ; le avevamo lette attentamente. ci siamo alzati in anni in cui l' unità nazionale creava, anche qui, il regolamento materiale, come la Costituzione materiale, contro il regolamento scritto, in nome dell' unità nazionale , di Annibale alle porte, contro il nemico, contro il perverso, non il diverso: l' eticità del Governo degli uomini e del potere, contro il rispetto della storicità, della relatività, dell' umiltà del diritto, duro ma necessario. non ci avete mai preso con le mani nella marmellata. vi ho detto: forse personalmente e politicamente usciamo da questa storia; forse. mai, presidente, avete potuto dirci una volta che abbiamo violato il regolamento. badate, non è una balla. nemmeno si può dire che abbiamo abusato dello spirito. la verità è che questo regolamento era come il diritto di referendum nella nostra Costituzione: mai un partito della Costituzione aveva poi provocato e richiesto il referendum. se non lo si invera in 35 anni, ma che La Pira , ma che Calamandrei, ma che Resistenza! mica basta scriverla, una Costituzione, se poi per 35 anni non fate il referendum! abusavamo dei referendum! non fate le petizioni popolari, ve le facciamo; le leggi di iniziativa popolare dei vostri sindaci le abbiamo fatte noi, pagate, i nostri militanti le hanno fatte! ma voi, attivatori di tutto quello che ci avete scritto qualche volta dovete riceverci. sono diciotto mesi, che noi abbiamo scritto al segretario del suo partito, che monologa tanto sul dialogo, di volerci ben ricevere una volta o due, ufficialmente. ma, così impegnato com' è, da neofita, nella scoperta del dialogo, monologa tanto sul dialogo che non ha più modo di darci un buongiorno o un buonasera politico; sempre più arrogante e intollerante, quanto più la melassa della scoperta dialogica sembra aumentare la sua speranza di potere divenire di nuovo uomo di potere. lei sa che siamo persino fastidiosi nella nostra umile mendicità di dialogo e di amicizia, così diversi da come ci si descrive! miracoli non ne succedono. tra tre o quattro ore si comincia la scena. vi ringrazio davvero, siamo tanti di più di quanto non potessimo meritare! ma i colleghi nostri che ne sapranno, signor ministro, della verità su quella nostra mozione? i democristiani avrebbero potuto strappare ai radicali questa battaglia di vita, perché non gli appartiene, perché non è cosa loro: concreta, agibile, Bonalumi se n' è convinto, se n' è convinto Carlo Ferrero! purtroppo io non credo che il mio partito debba per amore delle ragioni della propria esistenza a tal punto disincarnarsi dalla necessità della sopravvivenza da confermare per il futuro lo stesso ruolo che ha avuto in questi anni. non lo credo, e allora addio Nobel (un bel testo, provate a leggerlo); addio sindaci; addio mozione; addio avallo radicale alla Camera dei partiti nello stato dei partiti, dei radicali troppo intransigenti, che dicono che questa non è la Camera della Repubblica. come diceva nell' esordio il compagno, che ha avuto il compito di iniziare davanti al presidente del Consiglio un discorso sulle nostre posizioni, non sbagliate, attenti: noi oggi sentiamo una incommensurata da parte vostra distanza tra noi e voi. ho detto che il fascista è un diverso e non un perverso, e che nella storia la grandezza di Giovanni Gentile è fuori dubbio, la grandezza del libro fascista in questo secolo, tragica e mortale, sarebbe follia negarla. avete edificato il postfascismo non sulle tavole dell' antifascismo, ma sulle leggi economiche, politiche, giuridiche del fascismo; non le avete toccate, compagni comunisti per primi, nella paura che l' autorità andasse via, ma anche voi avete dovuto, come tutti gli altri, liquidare Sturzo, i popolari e avete dovuto restaurare il vostro senso più cavouriano dello Stato. il ministro popolare dell' Interno, nostro stimatissimo ex vicepresidente Scalfaro, così di profonda, elegante, seria calligrafia politica, nel suo primo messaggio ha fatto uno svarione enorme, per lui sturziano, per lui popolare: ha detto che i prefetti incarnano lo Stato. o buon Einaudi o buon Sturzo! oggi non De Mita , Scalfaro dice che i prefetti incarnano lo Stato! tutti quanti eravamo d' accordo negli anni 50 — si leggesse Il Mondo o l' Avvenire — che questa storia dei prefetti era un residuo del passato. e così, è l' antropologia culturale che si riforma, vengono i prefetti e van via i radicali. noi abbiamo vinto la prova elettorale politicamente, voi lo sapete, ed una spiegazione dovete trovarla voi. in tutta Italia siamo 3.500, forse qualcuno di meno; ad aprile eravamo 2.000. e siamo in crisi e sono responsabile di questo arresto di crescita. in tutta la campagna elettorale ho parlato al massimo nei telegiornali delle ore 20, credo, tre minuti e quindici secondi, nell' arco di due anni. io vorrei che Spadolini, Craxi, qualsiasi uomo politico italiano si chiedesse per un istante, se avesse parlato solo 15 minuti, non tre minuti, che cosa gli sarebbe accaduto, come avrebbe potuto vivere. comunque, ministro di grazia e Giustizia, le comunico che lei ha una grave responsabilità perché il servizio di Stato ha detto che questi interventi radicali sono inutili. che cosa ci sta a fare, signor ministro? è il servizio di Stato che lo dice, e voi insieme ai comunisti e alla Dc avete stabilito che non ci vuole la Commissione di vigilanza fino a settembre, in carenza di legge; ed io sarei un massimalista del diritto perché ho detto questo pomeriggio di lasciare fare al presidente della Camera la Commissione di vigilanza senza di noi. e vorremmo sapere, prima che i colleghi comunisti e i colleghi Dc se ne vadano, come avete fatto la Commissione P2. così, non appena si è saputo che Toni Negri sarebbe andato in carcere, essendo ancora riuniti i deputati comunisti e i deputati democristiani, devo dire che non si è fatto così, in mezza nottata, quello che Rognoni e Napolitano avevano stabilito assieme che si facesse, per cui quello sarebbe stato già dentro. siccome i deputati Dc e i deputati comunisti nella loro grande maggioranza sono persone, sia pure abituate alla rassegnazione di partito, non è andata in porto quella brutta, bolsa, operazione da giustizia sommaria . se la si fa tra un mese, non è più un' operazione di giustizia sommaria ; si presume che si sono lette le cose, si presume che se ne è dibattuto, e non sono più tempi da giustizia sommaria . dunque, abbiamo 3.500 persone; nessuno ci ha mai trovato con i soldi in più; abbiamo speso i nostri soldi del finanziamento pubblico per Radio Radicale e altre cose; sapete che non abbiamo un solo funzionario di partito. c' è insomma un mistero radicale, e continuiamo ad esserci. badate, voi mi conoscete, ma l' Italia, se mi conosce, mi conosce quale io se mi incontrassi cambierei marciapiede; perché, se io fossi quello dei telegiornali, si scopre ogni tanto che sono al quinto giorno di digiuno, con certificato medico, e c' è la fotografia di quello che pesa 120 chili, malgrado che l' ufficiale giudiziario li abbia diffidati a mettere la fotografia del giorno. in democrazia il potere è del demos, è la polis. uccidere l' immagine è uccidere il cittadino e questo viene fatto regolarmente. e allora come mai siamo vivi? perché forse conviene essere onesti. forse c' è forza davvero, saremo francescani!, nella povertà. forse c' è più forza nella povertà che nelle ricchezze che portano ad ipotecare all' Ior il palazzo delle botteghe oscure e portano a quella ignobile, sporca vicenda di Paese Sera . forse gli averi tolgono all' essere, non necessariamente, per carità (personalmente poi c' è anche una piccola componente calvinista per cui qualche volta gli averi possono essere testimonianza della grazia del Signore o della fortuna). e allora come mai ci siamo? io credo che la spiegazione sia anche questa: perché c' è della gente che spera che la politica possa creare della vita, perché la televisione (lo strumento del diavolo) entra nei conventi e abbiamo molta gente di fede (non clericali) che senza integrismi vota radicale, gente religiosa, perché bene o male un milione, o due milioni, o tre milioni di persone ci conosce e ritiene che non siamo loro nemici. non abbiamo avuto nessun bisogno di dire a questa gente, con Apollinaire, non ci temiate, noi non siamo i vostri nemici, vogliamo esplorare contrade nuove, dove fiorisce la bontà, la speranza. noi viviamo sempre con fini dell' illimitato e dell' avvenire. noi non vogliamo essere sempre dalla parte dell' avventura contro la parte dell' ordine. lasciateci andare avanti da compagni e da amici. no, perché appunto io credo che voi siete la gente d' avventura, noi siamo gente di ragionevolezza, noi siamo gente di Governo delle piccole cose. lasciate a voi stessi la possibilità di assicurarvi qualcosa al nostro posto se noi non ci saremo. signor presidente , noi l' abbiamo già scritto, dichiarato, ma lei non lo sa, la stampa non lo può sapere, ci siamo dati un codice di comportamento proprio perché riteniamo che la distanza tra noi e voi è dello stesso tipo che intercorreva tra i liberali dell' Aventino e i realisti politici del listone, fossero di estrazione cristiana, liberale, socialista o altro e che intercorre tra noi e voi la stessa distanza che intercorreva tra gli undici professori che rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo: undici soli, quindi non è che le altre migliaia fossero gente indegna, non ha senso, gente diversa. la stessa distanza che intercorreva tra Giustizia e libertà e la grande Italia e il grande pratico fascismo, con le sue resse, con le sue crescite, con i suoi Benedetto Croce , che in nome della concezione della nazione e della civiltà dava la vera a Mussolini nel 1936 per portare la civiltà in Africa e che al proprio interno coltivava gli Ingrao, coltivata il meglio del postfascismo in termini di statura intellettuale (del post, non dell' anti). la distanza è questa, perché anche allora la distanza era tra la Realpolitik e i cosiddetti utopisti. noi vorremmo sottrarre quella parte, che era la parte della ragionevolezza e del senno, al destino della sconfitta e della scomparsa, perché abbiamo conquistato la capacità di essere gente. in questo siamo donne e uomini da marciapiede e per questo è difficile farci fuori. altri arrivano, forse. vogliamo però convincervi e abbiamo stabilito una cosa molto semplice: che forse, se non fossimo come negli anni 20, come negli anni 30, se non fossimo convinti che siete i rappresentanti della cultura di Monaco giorno dopo giorno (mica voi soli!), saremmo presuntuosi. c' è presunzione nel dire questo? no. prima di morire, ho rivisto ancora Pierre Mendès-France. se c' era un uomo umile era Pierre Mendès-France, non arrivava a credere di essere importante. egli fu solo nella Camera francese ad alzarsi contro Monaco e l' unico, tra parentesi, che nell' amministrazione francese, non fu d' accordo con la politica di Monaco, fu un poeta, Saint George Presque , che allora era segretario generale del Quai d' Orsay . tutti e due erano contro Monaco. e Mendès-France da solo, presuntuoso (i presuntuosi non sono gente dell' avvenire) sentì l' irrefrenabile bisogno di alzarsi e dire no alla partecipazione alle Olimpiadi nella Germania nazista. poi c' era sull' altro fronte un colonnello isolato, De Gaulle , che diceva che bisognava puntare sui carri. ora, non è che l' olocausto deve venire e la cosa folle è che in questo paese, che è la città cristiana, in cui parla il Papa, in cui abbiamo il partito comunista , i socialisti, la destra storica , continuiamo a parlare in termini di olocausto, da impedire la guerra nucleare . certo, ci sono delle gravi responsabilità. ma perché si teme la guerra? perché la guerra fa i morti. ci sono 30 milioni di persone assassinate nella guerra alimentare. su questo niente, non ci si muove. perché? se uno non si muove per difendere la vita, per concepirla contro la morte, volete poi che si muova per guadagnare? l' uomo non è così incapace di interesse. l' uomo ha interesse a concepire vita attraverso la politica. altrimenti davvero non è capace. può fare una cosa che può costare perché ci guadagna altro nel momento massimo, che è quello dell' affermazione di se stesso , come creatore di vita e come testimone di civiltà, come quello che non fa del povero Papa un dicitore disperato di parole e non chi fornisce parola al proprio tempo, che gli dia corpo. noi, quindi, vogliamo vincere e quindi non cediamo alla voglia di dire « no » e di divenire nemici. nel momento supremo di queste difficoltà storiche vi rispondiamo con amicizia, con dialogo, con la mozione, con la non violenza . nei momenti difficili si fa così. vi rispondiamo dicendo: vi sono queste leggi, sono vostre, potrebbero essere vostre. vi diciamo siamo convinti che il diritto è il fondamento di quello che voi vorreste difendere ed anche noi vogliamo difendere, ma che poi è anche diritto della Camera, dei regolamenti, delle regole del gioco e che se potessimo vivere, secondo diritto, qualche giorno di verità in questi parlamenti, accadrebbero le cose più impensate perché quelle leggi sarebbero votate e questo Governo sostenuto nella direzione di quelle leggi. e avremmo De Mita non spossato dal monologo sul dialogo indifferente a conquistare il tempo necessario per nutrire di scelte vincenti la propria politica rispetto agli altri. la mozione: è vostra; naturalmente anche qui, grazie ad interpretazioni di regolamento, ma qui siamo ad interpretazioni, pare che non sarà votata per prima. diremo qualcosa anche su questo e per quel che ci riguarda il nostro comportamento nei confronti del Governo al momento del voto di fiducia non sarà determinato dal timore dei ricatti, delle demagogie e del fatto che sappiamo che la stampa e di mass media a destra a sinistra nulla faranno perché la gente ci giudichi per questi motivi, ma ci sarà ancora una volta la caricatura denigratoria delle nostre motivazioni. non è per quello che muteremo atteggiamento. ci regoleremo secondo la replica, ma, signor ministro Forte, se in questo Governo, che è Governo dei partiti, lei fa parte, come mi pare di ricordare, del partito socialista , dica pure al suo partito che il partito radicale non ha alcuna intenzione di fare favori a quelli che ora sono molto preoccupati del fatto che noi possiamo avere un atteggiamento tollerante e di collaborazione con il Governo a presidenza socialista. non vogliamo fare favori né ai repubblicani, né ai comunisti. debbo dire purtroppo — e me ne rammarico perché vorrei che qualche volta il grosso fosse anche grande, servirebbe a tutti noi, anche la Dc — che non capisco perché debba aver rovesciato il « fattore K » su di noi... peggio per il paese e noi sappiamo che voi siete associazione per delinquere contro la Costituzione perché lei sa, ha studiato, costantemente, per obbligo di università probabilmente sul Papi e magari anche sul Fanfani, l' economia corporativa. il presidente Fanfani scriveva dei testi che erano di quel tipo. sappiamo che la logica corporativista produce quello che oggi stiamo vivendo: la giungla delle corporazioni, quella delle retribuzioni, quella delle norme legislative. tutto è legge: si dice che dobbiamo delegiferare, ma poi continuano ad essere presentate proposte di legge per una persona o per un' altra e noi sappiamo che da queste contraddizioni si esce, in genere, se si è democratici, solo in senso orizzontale, difficilmente in posizione positiva. noi crediamo che le contraddizioni che dovete affrontare siano più grandi di noi e di voi, ma non abbiamo scelto di vivere in questa epoca ed è una magra consolazione dire che Ernesto Rossi e quindi anche noi avevamo ragione e non questi altri, gli strutturalisti ed i falsi riformisti. aveva ragione Ernesto Rossi sulla Federconsorzi. avevamo ragione ad essere innanzitutto contro le bardature corporative. Ernesto Rossi non era per lo scioglimento del Msi, perché era un vero antifascista, ma era contro il diritto corporativo e corporativistico. Ernesto Rossi amava il rispetto degli avversari e quindi amava le lotte e ce l' aveva con le maggioranze della Federconsorzi e di questi altri; ce l' aveva con l' Eni perché il grande resistente Mattei per chi crede nella Realpolitik era certamente una persona che faceva aumentare l' energia del nostro paese, ma nella tradizione della destra storica e dell' antifascismo di Rossi e nostro, l' energia è poca cosa, se poi soprattutto quello che si lascia ad un paese è l' abitudine di comprare la politica e lo Stato e di credere che la corruzione della classe politica possa consentire ai creatori, ai costruttori souldess del Mediterraneo di edificare qualcosa di buono davvero. adesso dove è quel gas e dove sono altre cose e dove siete, invece, voi per colpa della santificazione di Mattei, come grande uomo antifascista, cattolico, costruttore, realista? probabilmente, come Moro, anche lui vittima tragica e nobile del proprio regime e di quello che avevano creato. ministro Forte, ministro di grazia e Giustizia, occupatevi voi, se vi interessa, che in questa Camera vi sia la forza fastidiosa dei radicali ed anche nel paese; ne avete bisogno. ci dovrete andare a cercare, non saremo qui, nella Camera dei partiti come siamo stati nella Camera della Repubblica con i nostri ostruzionismi. ce ne andremo; verremo ogni tanto a fare partito e alternativa nel paese. abbiamo già espresso quale sarà il nostro codice di comportamento; è solo l' ottusità dei miei compagni comunisti che ancora non hanno compreso. non solo siamo fuori per altri motivi ben noti, ma ci chiamiamo fuori. il problema di questa legislatura è che dovete stabilire se i radicali li volete un po'; diversamente non ci stiamo, faremo altro, perché questa è la Camera dei partiti, la Camera che nega al presidente, per accordo di Rognoni, Napolitano e gli altri, la possibilità di rispettare la legge e formare la Commissione di vigilanza sulla Rai-TV, per i comodi della Dc? cioè per i comodi di partito e quindi anche di questi altri che poi aspettano sempre di fare i compromessi in cucina: i socialisti naturalmente debbono essere sempre persi fra cotanto senno . si impedisce alla presidente della Camera di nominare la Commissione di vigilanza con il ricatto di non dare la rosa di nomi sulla cui base deve poi avvenire la nomina stessa; questo avviene ogni giorno ed ogni minuto; questa è la Camera dei partiti, questo è lo Stato dei partiti, e voi sapete che un simile stato è catastrofico. sapete che ogni volta che crederete di innovare, poi vi accorgerete di essere andati ancora più indietro nel vecchio perché siete caduti nella trappola del belletto imposto dai burattinai. quando questo belletto cade, ci trovate e vi trovate tutti quanti tremendamente invecchiati. ci avete ascoltato: abbiamo terminato. chissà che uno o due, avendo ascoltato e anche inteso, malgrado la frammentarietà e la stanchezza, malgrado la modestia e non l' umiltà di questo intervento; chissà forse che non abbia da proporre a sé per vincere, come democristiano, come socialista, come demoproletario e via dicendo, qualcosa che credo profondamente sia possibile. credo che chi, oltre a noi, avrà la forza di puntare su alcune cose di Governo (sono quelle che sono scritte in queste mozioni) forse vincerà: credo che di queste cose ci sia bisogno. sentiremo fra alcune ore se, il presidente del Consiglio non avendo ascoltato perché non poteva, i comunisti, i democristiani, ma anche molti socialisti, avranno ottenuto quello che durante tutta la giornata hanno voluto: nella loro stoltezza saranno stati intelligenti. il presidente del Consiglio e i compagni socialisti, come è noto, erano d' accordo a che domani mattina parlassi io alle 9 e il presidente del Consiglio alle 10, potendo quindi replicare avendo ascoltato l' intervento conclusivo e l' illustrazione della mozione (di questo sostanzialmente si trattava), consentendo alla Camera di terminare questa seduta alle 22 di ieri sera: era questa la proposta che avevamo avanzato dalle 13 di ieri. la grande forza che hanno coloro che cessano di avere la propria intelligenza per conquistare solo la triste, brutta e passiva intelligenza delle cose, nella fattispecie ancora la « cosa » comunista e la « cosa » democristiana, hanno ottenuto che il presidente del Consiglio non potesse ascoltare, che voi foste disturbati, signori ministri e signor presidente , fino a quest' ora, che io stesso dovessi parlare non soltanto a braccio, ma — se mi consentite — uscendo. Trieste vittoria, ma è la vittoria di tutti i giorni: è la vostra vittoria. condoglianze, amici del Governo.