Bettino CRAXI - Deputato Maggioranza
IX Legislatura - Assemblea n. 471 - seduta del 15-04-1986
Bilancio di previsione della Stato per l'anno 1965
1986 - Governo II Moro - Legislatura n. 4 - Seduta n. 242
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , nonostante la contrarietà espressa dal governo italiano e da tutti i governi europei membri dell' Alleanza Atlantica e della Comunità, il governo degli USA ha mantenuto fermo ed ha realizzato il suo proposito di portare un attacco militare alla Libia, ritenendola corresponsabile di recenti attentati terroristici. nei giorni scorsi, di fronte all' aggravarsi della situazione, il governo italiano , d' intesa con il governo spagnolo, aveva sollecitato una riunione urgente del Consiglio dei ministri degli Esteri della Comunità per un esame comune della situazione. ottenuta la riunione d' urgenza, il governo italiano ha concorso alla definizione di una linea dei governi europei della Comunità, che voi conoscete e che può essere riassunta nella considerazione che « i Dodici sono gravemente preoccupati per l' aumento della tensione nel Mediterraneo, considerano che gli Stati che sostengono apertamente il terrorismo dovrebbero essere ricondotti a rinunciare ad un tale sostegno e a rispettare le regole del diritto internazionale » , aggiungendo che « essi esortano la Libia ad agire di conseguenza e pronunciandosi in favore di « una soluzione politica » che eviti « una nuova scalata di tensioni militari nella regione » . da questo i dodici hanno fatto discendere alcune decisioni pratiche nei confronti della Libia e, ove necessario, « altri Stati manifestamente implicati nel sostegno al terrorismo » . si tratta di restrizioni della libertà di movimento del personale diplomatico e consolare, della riduzione del personale delle missioni diplomatiche e consolari e di altre restrizioni, riservandosi di esaminare misure economiche supplementari, se ritenute necessarie, ed aggiungendo che « nessun paese che accordi il suo sostegno al terrorismo potrebbe sperare di mantenere con gli Stati europei normali relazioni » . faccio discendere da questa posizione assunta unanimemente dai governi europei, e dopo aver constatato convergenza di giudizio in particolare con Madrid, Parigi e Bonn, il giudizio di disaccordo del governo italiano sulla iniziativa e la responsabilità assunta dal governo americano . lungi dal debellare il terrorismo internazionale, come a più riprese avevamo avvertito, tali azioni militari rischiano di provocare l' ulteriore esplosione del fanatismo, degli estremismi, delle azioni criminali e suicide. il terrorismo colpisce nei paesi europei , che ne sono teatro e vittime. gli Stati europei sono in lotta per difendere la loro sicurezza, la sicurezza dei loro cittadini e quella dei cittadini americani, principale bersaglio del terrorismo. in Libia vi sono comunità di stranieri esposte a grave rischio ed una comunità italiana esposta a grave rischio, compreso quello di essere fatta ostaggio nella cornice di un conflitto. lo stesso territorio dei paesi europei del sud è stato fatto oggetto di minacce. in questa circostanza è tuttavia stata ignorata la posizione assunta dall' Europa. una decisione che non tiene nel giusto conto il valore della partnership euro-americana di fronte alle grandi questioni. noi non vogliamo togliere nulla alle gravissime responsabilità del regime libico, alla sua politica di avventura e alle responsabilità che esso ha portato in azioni terroristiche. un monito severo si era levato dal foro politico europeo più autorevole. rispetto alle minacce rivolte contro di noi abbiamo già impartito tutte le direttive necessarie per una efficace difesa e l' Europa, dal canto suo, ha respinto queste minacce e ha dichiarato che « ogni azione di questa natura incontrerà una risposta appropriata da parte dei dodici paesi dell' Europa comunitaria » . non posso fare previsioni sulle conseguenze di una decisione grave che abbiamo cercato di evitare nutrendo la speranza che la nostra posizione (la posizione assunta dall' Europa) potesse far recedere il governo degli USA da una decisione evidentemente già presa. tutto ora si presenta certamente più difficile ed anche più pericoloso ed il primo imperativo è quello di impedire che su questo conflitto aperto se ne innestino di più grandi e di più devastanti. gli Stati della regione che nutrono scopi pacifici e che si oppongono ad ogni forma di violenza e di terrorismo non debbono dividersi, ma debbono unirei loro sforzi per impedire che la situazione degeneri. mi auguro che le forze politiche democratiche del paese si ritrovino unite nel fronteggiare ogni possibile pericolo, unite nella difesa della pace, nella sicurezza di tutti contro ogni forma di violenza, del rispetto delle leggi internazionali, della convivenza civile tra i popoli.