Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
IX Legislatura - Assemblea n. 452 - seduta del 06-03-1986
Sulle dimissioni dei ministri Longo, Nicolazzi e Romita
1986 - Governo I Craxi - Legislatura n. 9 - Seduta n. 135
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , vorrei pregarla per un istante, perché ho qualche dubbio, di provvedere magari ad avvisare il pronto soccorso , perché personalmente, ascoltando il collega Petruccioli ho dei dubbi sulla salute mentale mia, ovviamente, e non sua. e, quindi, di questo dubbio devo, lei saggio, far partecipe. ho udito le ultime parole, credo, ma credo forse sia un problema di pronto soccorso ... mi pare che tutti abbiamo udito: il Parlamento deve dare indicazioni chiare, limpide e precise. però, signor presidente , c' è qualcosa che non va, ed io leggo che cosa state per approvare. che cosa dice la risoluzione Rognoni numero 6-00075? « impegna il Governo — ecco il dispositivo — a porre in essere le intese internazionali necessarie per catturare Gelli » . ci sono già 30 documenti parlamentari e vari impegni del Governo su questo argomento! e quindi un bidone in quanto quell' impegno non vuol dire assolutamente nulla, non è né chiaro, né limpido, né serio. ascoltate adesso. il gruppo del Pci, con questo documento, impegna il Governo ad emanare opportune direttive perché le indicazioni contenute nella relazione di maggioranza siano utilizzate ai vari livelli di competenza per una corretta ed obiettiva valutazione delle effettive responsabilità individuali. non si parla di alcuna responsabilità collettiva! dunque il Parlamento italiano, dopo il trascorrere di questi anni con il sostegno, l' approvazione, l' impulso, il voto e la firma comunista, chiede che tutto si risolva mediante l' emanazione di opportune direttive perché le indicazioni contenute nella relazione di maggioranza siano utilizzate ai vari livelli di competenza, per una corretta ed obiettiva valutazione delle effettive responsabilità individuali al fine (compagni comunisti, state per votare questo e questo lasciate nella storia parlamentare e politica italiana !) di ricavarne conclusioni definitive, nonché per procedere, secondo quanto è previsto dalla legge, nei confronti di coloro per i quali siano stati raggiunti riscontri (niente processo di Napoli, collega Violante) che dimostrino, al di là di ogni possibile dubbio (quindi con sentenza definitiva passata in giudicato), il loro coinvolgimento nelle attività della loggia massonica P2. avete cercato di colpire un reato associativo, mero e puro, fondato su elenchi impuri e sospetti. i fatti dimostrano però che la P2 non era altro che un volto ed uno strumento della politica della maggioranza e del Parlamento tra il 1976 ed il 1979. non a caso la P2 salta in aria quando si rompe quella maggioranza, l' unità nazionale , e si costituisce il Governo Forlani. a quel punto la P2 perde l' impunità, entra in crisi e Gelli diventa in pochi mesi latitante. è comunque indecoroso presentare al Parlamento un simile documento. dobbiamo rendere un immenso omaggio al lavoro compiuto dal presidente Tina Anselmi. le conclusioni alle quali è giunta la Commissione d' inchiesta possono essere o meno condivisibili, però sono state impiegate migliaia di ore a studiare tutti gli atti ed i documenti pervenuti alla commissione. so bene in quali condizioni tutti i componenti della Commissione abbiano lavorato. il Parlamento repubblicano non può allora chiudere la vicenda con un documento che è irricevibile perché non prevede alcuna specifica richiesta, perché non è documento nemmeno di una sottosezione, nemmeno della novantanovesima tesi di un congresso di partito. e una vergogna semantica, non è linguaggio moroteo che aveva sempre dietro di sé una moralità di creazione politica: qui c' è il tentativo di ottenere, come risultato parlamentare, ciò che avete tutelato e voluto mentre trionfava la P2, e cioè nulla fare, nulla perseguire e far finta di niente. la morale di questa storia, signor presidente , signor ministro, colleghi, è che sulla P2 sapevamo e sapevate tutto l' essenziale tutti, Panorama, L'Espresso , i vari libri, Fabiani, le notizie di cronaca sui quotidiani, le querele dell' ingegnere Francesco Siniscalchi, gli scontri Gamberini; tutta la pubblicistica per anni aveva parlato di Gelli e della P2. lo avete letto tutti. e per quattro anni, dal 1976 al 1980, nessuno di voi, compagni comunisti, ha presentato una sola interrogazione su quello che i vostri elettori sapevano, su quello che leggevate ogni settimana! azione di complicità attiva, continua, giorno dopo giorno! Longo, Belluscio, Manca, Cicchitto: vergognatevi, non voi quattro, ma coloro che si sono scandalizzati per delle presenze di nomi nelle liste, configurando ancora una volta un mero reato associativo, e che poi non hanno assunto alcuna iniziativa degna di essere considerata dal Parlamento repubblicano. ma che repubblicano! partitocratico ed illegittimo nelle sue origini, nel contesto dei diritti e del gioco democratico italiano, che falsa i risultati, prima nella qualità e poi delle deliberazioni, utilizzando forme e contenuti squallidi. come non ci si può vergognare? ma, cribbio!, alle scuole servirà l' esempio di un Nando Dalla Chiesa , che ha sempre assunto un atteggiamento identico contro lo stato di diritto sia quando faceva parte del movimento studentesco sia ora che ha assunto la veste di grande vate della giustizia. gli intollerabili giacobini, sempre identici a loro stessi, anche se cambiano dislocazione, vanno dalla parte opposta e non diranno nulla su questo, taceranno vili! collega Anselmi, io difendo il tuo lavoro, visto che tu non puoi difenderlo; se il tuo lavoro davvero consentisse al Parlamento — a quello repubblicano, nona questo — conclusioni di questo genere (un queue de Poisson , un desinit in piscem ) sarebbe veramente un lavoraccio. e non lo è. dissentiamo dalle conclusioni politiche di maggioranza, perché conoscemmo anche le variazioni tra il tuo testo primo e quello che poi dovesti, dopo due giorni di proteste di questi signorie di quelli, stilare definitivamente. non c' è quindi nessun fumus di un qualsiasi reato ministeriale, nemmeno un sospetto di culpa in vigilando , non dico altro (io dico altro)! niente alla commissione inquirente, nulla. ma, scusatemi, la commissione inquirente non è quella di Reggiani? che temete? abbiate pazienza, date almeno un omaggio formale, quello che la menzogna attraverso l' ipocrisia rende alla verità; e mandate la questione al grande affossatore, al mio carissimo amico, d' altra parte, Reggiani. ma almeno fate finta, un minimo di decenza! non c' è, secondo il partito comunista , in tutta la vicenda P2, nessun sospetto di reato, sia pure di colpa, di culpa in vigilando , di omissione di atti d' ufficio, di conspiracy! compagni prestigiosi della sinistra indipendente, scientificamente, civilmente e moralmente, dico a voi, di conspiracy, non dico di cospirazione (è diverso), di quel reato associativo che può realizzare attraverso il suo delinearsi un vulnus ad una qualsiasi parte, grande o piccola, delle leggi dello Stato. ci sono i reati associativi (il 416-bis); ci sono i servizi che hanno funzionato. non diciamo menzogne! buona coscienza a buon mercato , signori parlamentari, che hanno lavorato con la P2 in quegli anni, tutti voi di maggioranza; naturalmente sapendolo Pecchioli (non sapendolo non so quale ultimo dei buoni compagni comunisti!), naturalmente sapendolo Minucci, naturalmente sapendolo Enrico Berlinguer, tant' è vero che , come Andreotti, il 3 febbraio 1983, davanti al presidente Tina Anselmi, il segretario del partito comunista italiano è costretto a dichiarare che (correggimi se sbaglio, presidente Anselmi!) non ha mai sentito nominare né Gelli né la P2 fino a quando i giornali hanno parlato del ritrovamento delle valigie di Castiglion Fibocchi . e scritto a verbale. il collega Bellocchio tentò anche di ritornarci sopra, di farlo rettificare, ma non ci riuscì. Enrico Berlinguer: 3 febbraio 1983! Panorama, L'Espresso ..., poi l' interrogazione parlamentare poche settimane dopo che noi eravamo entrati in questa Camera, con cui chiedevamo conto al presidente di unità nazionale , al presidente Andreotti, che giustamente voi comunisti non potete non aver salvato, poi, sul caso Sindona, perché anche il caso Sindona è P2... caro Pochetti, spero che ti ricorderai che Andreotti sul caso Sindona lo avete salvato voi! lo avete salvato voi! se qualcuno pensa di attribuire a Giulio Andreotti moventi individuali, sporchi e minimi, sbaglia, perché siete stati, minuto per minuto, soggettivamente, non oggettivamente, complici in tutte queste cose! Longo, Cicchitto, Belluscio.... avete la sfrontatezza di proporre alla Camera non il rinvio degli atti alla commissione parlamentare inquirente per un fumus di reato di culpa in vigilando ... insomma, quando si nominano tutti quei generali della Guardia di Finanza , colleghi della sinistra indipendente, forse lì il reato di conspiracy... molti di voi sono apologeti del 416 bis, dei processi cileni, di quella parte della magistratura napoletana che non qui, dandomi usbergo dell' immunità parlamentare, ma in tutte le sedi, io dichiaro convintamente far parte soggettivamente diretta del terzo livello dell' organizzazione camorristica campana e nazionale, realizzando una serie di reati che noi abbiamo denunciato, esponendoci alla calunnia per tre anni di seguito ed individuandoli, perché i Cirillo, perché i Senzani, perché la realtà campana è la realtà P2 e P38, D'Urso ... e la stessa realtà, sono gli stessi attori. e il partito di Repubblica quello che pubblica in una prima pagina vergognosa il testo del verbale del processo che Senzani stava facendo a D'Urso , e che contemporaneamente chiede il blackout per ottenere l' assassinio di D'Urso ed avere il Governo Visentini con dentro P2, P-Scalfari e Pci, che è già pronto, come tutti sapete e come leggevamo già prima sui giornali. e, signor presidente , mentre si arresta uno dei giornalisti, poi ci si ferma al terzo livello. sanno che era Senzani, Senzani che in quei minuti ordina, non potendo lasciare per colpa nostra il cadavere di D'Urso ! danno il cadavere di Galvaligi perché venga fuori il Governo degli onesti e dei capaci... il 6, l' 8, il 10 gennaio, con tutto il gruppo di Calvi, De Benedetti , Pajetta, Colajanni, allora ancora soci (Di Bella dixit, non io: ne sapeva qualcosa), e tutto il resto... noi, dunque, signor presidente , dovremmo votare contro questo documento che così continua: « impegna il Governo » (neanche se questo fosse un Governo monocolore comunista potreste, da deputati comunisti, contentarvi di questo!) « ad assumere tutte le iniziative per rendere efficace » (l' efficacia, naturalmente, non è un problema di volontà: è un problema di capacità!) « il controllo parlamentare... » ! impegnate il Governo a fare tutte le cose necessarie per rendere efficace il controllo parlamentare sui criteri che presiedono alle nomine ai vertici dell' amministrazione pubblica e degli enti pubblici ! in futuro, naturalmente, quasi che questo non fosse un obbligo di legge! questo è un obbligo di legge, con strumenti precisi e previsti che abbiamo guadagnato. forse non sono sufficienti ma ci sono. e se non sono applicati è perché voi fate valere il governo istituzionale solo quando dovete spartirvi qualcosa, non quando dovete migliorare le leggi. « ... contrastando la formazione di incrostazioni di potere e prevedendo... » : volete contrastare il potere, compagni comunisti, compagni della sinistra indipendente? fate allora esplodere lo scandalo dei fondi neri Iri; mettetelo in prima pagina su L'Unità e su Paese Sera , magari tutti i giorni... da quando ti sento ragliare; per solidarietà di specie. signor presidente , ho risposto in modo pertinente al collega Pochetti il quale mi ha chiesto da quando avessi preso a nitrire. gli ho risposto: « da quando ti sento ragliare » . è vero che il collega Pochetti, a questo punto, mi dà ragione, perché dice: « in effetti io non avevo parlato » . voleva dire: « avevo solo ragliato, mentre tu parli » . comunque, signor presidente , dobbiamo ringraziare il collega che perde la calma, anche perché lei sente di quanta tollerante e attiva capacità di attenzione ai radicali disponga il collega Pochetti. egli dice: « così perderai altri deputati » ... se per essere antifascisti si perdono i deputati, si resta antifascisti e si perdono i deputati. se avere tanti deputati e fare poi il sostegno all' Andreotti peggiore è la vostra logica, voi scegliete la cooperazione quotidiana con la P2. per avere voti, per avere potere. signor presidente , se parla qualcuno del Movimento Sociale Italiano sono calmi; se parla un radicale lo sono meno... come sente, mi si dà anche del salariato, dimostrando la continuità culturale di questo gruppo con certe tradizioni laiche della sinistra italiana. se fosse stato vivo Di Vittorio (e lei, signor presidente , che è di terre di Puglia, me ne darà atto), questa offesa ai salariati non sarebbe stato possibile ripeterla ancora una volta. se tu mi porti i fiori, io ti ringrazio. solo a botteghe oscure chi porta una rosa riceve un pugno in faccia. portameli...! certo che è una bella festa! voi oggi, ancora una volta, dinanzi alla storia e al paese riuscite a farla franca, a fare la festa alla verità, a non rispondere delle maggioranze P2, P38, di unità nazionale , a non rispondere della vergogna, dello squallore di questo documento, nella sua semantica parlamentare e nei suoi contenuti specifici. compagna comunista, io starò zitto solo il giorno in cui tu, qui dentro, sarai maggioranza assoluta e quando deciderò di stare zitto, perché quand' anche ti divenissi maggioranza assoluta qui dentro, l' unica che continuerebbe a restare zitta sei proprio tu, perché Pochetti tapperebbe la bocca a te e a voi, non a me! presidente, chiederei però di poter svolgere con serenità... signor presidente , ma io ho pure il diritto di svolgere con serenità... onorevole presidente , io credo che siamo in due a pregare i colleghi di consentirci di lavorare. non c' è preghiera tra noi! dunque, ho detto prima una cosa che non credo sia controvertibile: tutti sapevano tutto già prima del 1976. noi siamo stati gli unici a chiedere, dopo poche settimane dalla elezione, formalmente, al presidente del Consiglio , Andreotti (ripeto, formalmente, come risulta dagli Atti parlamentari ), perché mai avesse in un sol giorno ricevuto a Palazzo Chigi , e poi all' ambasciata argentina, (e qui cito) « il signor Licio Gelli capo della pseudo loggia massonica P2 » (continuo nella citazione), « nota ai servizi come organizzazione golpista e criminale » . vero, collega Anselmi, che l' avete acquisita agli atti? per quattro mesi abbiamo sollecitato e chiesto... e, soprattutto chi faceva i guardaciurma della maggioranza-P2-P38, in quest' Aula, non ci consentiva molto spesso, in altre condizioni, di parlare. ma andiamo oltre, signor presidente , collega Anselmi. come è possibile oggi non accettare il suggerimento radicale? signori del Governo, anche voi! e assolutamente impossibile, in una vicenda di 30 mila pagine, di anni, con riferimento alla quale, poi, non si poteva minimamente immaginare (nemmeno oggi!) che tutti i capi di Stato maggiore , tutti i capi dei servizi segreti , tutti gli alti ufficiali, i Dalla Chiesa e via dicendo (tutti!), fossero ladri, o delinquenti o golpisti. se così fosse stato, signor presidente , solo un disegno perfetto, con perfette capacità di realizzazione, poteva portare a tale organizzazione, senza un neo! non si tratterebbe allora, chiaramente, più di culpa in vigilando ma di dolo specifico, non conspiracy ma cospirazione, attentato alle istituzioni, da parte dei ministri, dei servizi parlamentari... presidente, di tutti i servizi segreti , almeno in quegli anni, il meno leale alla Repubblica è stato il servizio parlamentare di controllo! dicevo che i servizi hanno inoltrato a lungo e regolarmente denunce contro Gelli. le aveva Gelli, nelle sue carte, e non le aveva nessun ministro dell' « unità nazionale » , quei ministri con i quali il partito comunista si riuniva quotidianamente, con i quali guardava come salvare dal terrorismo lo Stato? e quando noi, anticipandoti (purtroppo inutilmente, presidente Anselmi) di qualche anno sul caso Moro, dicemmo (via Gradoli e le altre cose), urlammo « salviamo Moro! qui vi è complicità, qui vi sono cose che non vanno, cose non chiare! » ... ve lo ricordate, se lo ricorda chi tra voi era presente in quelle legislature! giorno dopo giorno, con il presidente Ingrao che non tollerava... senz' altro. ebbene, quando noi gridavamo allora di questo, urlavamo su qualcosa in riferimento alla quale i fatti ci hanno dato ragione. allora... comunque è evidente, quanto al gruppo comunista, che il maggior contributo che può dare è quello di impedire che continui il dibattito! il collega Russo ha parlato per 35 minuti, e nessuno, giustamente, lo ha interrotto! abbiamo fatto il conto. comunque, signor presidente , poiché io faccio omaggio alla grande esperienza dell' onorevole Pochetti, e non è omaggio ipocrita, so bene che la sua interruzione è servita per impedire lo svolgimento di un discorso che pesava ed al quale dovranno un giorno rispondere! concludo dunque, semplicemente, dicendo che è atto di imprudenza grave, rispetto alla Repubblica, non trasmettere — come invece ci auguriamo che avvenga — alla commissione inquirente, per il fumus, quanto meno di conspiracy, da una parte, di culpa in vigilando , dall' altra, questi atti. questo Parlamento, ora, è il Parlamento che deve tacere le verità e, attraverso le parole, mantenere il segreto sulla verità che si cela, o che in parte è stata espressa, nelle decine di migliaia di ore di lavoro della commissione, della presidente Anselmi, del collega Teodori e degli altri. oggi, quindi, se si tace sui fondi Iri, è perché sono stati spartiti; e nessuno, tranne i radicali, su questo può parlare! certo, potrebbero parlare tutti i deputati onesti... presidente, la sua interruzione mi consente di chiudere subito. il presidente di turno della Camera, nella sua saggezza e nella sua imparzialità, ritiene che il problema delle centinaia di miliardi dei fondi Iri, che riguardano gli stessi anni, sia un « altro discorso » ! è un epitaffio sulle verità, per il momento storiche... signor presidente , la ringrazio! la ringrazio, e mi auguro che la Camera voglia votare per affetto alle procedure, alle tradizioni, alla dignità parlamentare, e non per tesi politiche, quello che noi proponiamo: il rinvio alla commissione inquirente; ciò che altrimenti faremo comunque!