Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
IX Legislatura - Assemblea n. 38 - seduta del 03-11-1983
1983 - Governo II Segni - Legislatura n. 3 - Seduta n. 104
  • Comunicazioni del governo

signora presidente, siamo stati soli in questa Camera — questo è il significato della quasi unanimità evocata a più riprese dal Governo — a dire sin dall' inizio che questa spedizione, questa avventura era dissennata. la nostra voce è stata soffocata qui e nel paese. allora la quasi unanimità della Camera ha voluto che si andasse in Libano. le motivazioni erano quelle solite, conosciute. oggi, abbiamo un ripensamento di qualcuno e si sostiene che la situazione è radicalmente mutata. noi non lo crediamo; restiamo dell' avviso di allora. certo, oggi vi è qualche fatto nuovo di ordine soggettivo. vi sono forze politiche qui dentro che si stanno accorgendo di avere commesso ieri un errore, ma non lo riconoscono e, quindi, non aiutano in tal modo nemmeno le altre forze politiche a riconoscerlo. certo, c' è un fatto nuovo. diciamo che ieri, come il ministro Spadolini con tutto il suo intervento ha voluto costantemente ricordare, è stato il Pci a tracciare il solco; oggi è il Movimento Sociale Italiano che lo difende. e non è questa sicuramente la prima volta che l' unità nazionale , in luogo dell' unità nel senno e nella democrazia, crea le quasi unanimità, i ripensamenti e le successive sceneggiate un po' vili. sta di fatto che, tra questo valzer-esitation del partito comunista da una parte, un po' avanti e un po' indietro, e invece gli squilli un po' fessi di fanfara che ci vengono dall' altra parte, ma sempre grazie alla stessa occasione e alla stessa amata sponda, abbiamo sempre di più la quasi certezza che la tragedia sarà la cifra della nostra presenza non solo per i libanesi, ma anche per quegli italiani che per obbedire alla vostra dissennatezza e ai vostri ordini sono lì, senza nessun vero motivo, quando le ragioni scritte dei trattati sono superate, perché per poter restare lì ci avete già dichiarato che Gemayel per voi non è più l' interlocutore con il quale avete firmato quei patti. magari avete ragione ma, a sembianza del vostro operare qui, cosa avete fatto per cercare di caratterizzare la vostra presenza rispetto a quella americana e a quella francese, rischiosa e certo tragica? voi avete già sostituito l' interlocutore, avete abolito la maggioranza istituzionale (tra virgolette), il Governo legittimo (tra virgolette) con il quale avete fatto il trattato, e l' avete sostituito, lì, con una maggioranza istituzionale. trattate adesso con dieci e non più con « lo Stato » , con « il Governo » . direte: ma allora il Parlamento aveva votato quasi unanime per Gemayel. ma, scusatemi, non c' era una sola persona al mondo informata di queste cose che non sapesse che quell' unanimità, ottenuta sull' onda dell' assassinio del fratello di Gemayel, non sarebbe durata nemmeno un giorno. francesi e americani hanno colto quel voto per scegliere il campo ed intervenire nel Medio Oriente attraverso il Libano. voi non potevate ignorarlo; poteva forse ignorarlo, al livello di sgangherataggine politica nella quale si muove, poteva forse illudersi di ignorarlo il Pci, non voi della NATO, non voi che siete continuamente a Bruxelles ed altrove, non voi che non fate altro — in fondo costantemente — che dar voce derivata alla logica del complesso militare e industriale, non accorgendovi che decidendo di restare lì dove restate avete già mandato in crisi tutta la strategia militare e difensiva, avete cambiato i presupposti stessi delle spese militari folli — ma almeno ragionevoli e razionali dal punto di vista meramente strategico — che avevate fatto, perché con questa avventura, politica estera italiana e della difesa del nostro paese hanno mandato all' aria le stesse ragioni ufficiali per le quali avevate, assieme, e con l' unità nazionale , impegnato 90-120 mila miliardi per comprare sistemi d' arma che non sono adesso più compatibili con la nuova strategia che, attraverso l' occasione del Libano, avete realizzato. andrete nello Chouf, e lo sapete, perché nello Chouf ci si può andare con le accentuazioni del ministro della Difesa e con quelle del presidente del Consiglio . e non avete alcuna possibilità di ritirarvi se non riconoscendo un errore che, invece, tale non è per le forze che poi, nel mondo, ispirano questa politica. quindi diciamo semplicemente che voi avete le vostre responsabilità e gli altri, che ritenevano che forse il socialismo in Italia si potesse meglio costruire sotto l' ombrello della NATO, non sapendo, poverini, che l' ombrello era un ombrello di missili... ebbene, ecco che, nella nazionale irresponsabilità, nella mancanza totale di rispetto dei valori, nella mancanza totale di rispetto dell' umanità, di rispetto della ragione, signor ministro della Difesa , e della ragionevolezza, voi state davvero, una volta di più, credendo che si può preparare la pace portando la guerra e che si può ancora una volta, con le armi, ottenere chissà quali grandi riforme. termino dicendo, signora presidente, quello che ho ben capito, se ho ben capito, essere il grande disegno al quale dovremmo ancorare, signor ministro degli Esteri , il nostro ritiro: che si realizzi, cioè, una nuova concezione, una nuova Costituzione in Libano. è quello che avete detto: da Ginevra deve venir fuori un nuovo assetto istituzionale e costituzionale del Libano. ebbene, vi invito a mandare l' onorevole Bozzi o l' onorevole Fanfani a fare la « grande riforma » nel Libano e a riportare indietro i soldati della cui morte sarete altrimenti responsabili.