Giulio ANDREOTTI - Ministro degli Affari Esteri Maggioranza
IX Legislatura - Assemblea n. 361 - seduta del 08-10-1985
Sul sequestro della motonave "Achille Lauro"
1985 - Governo I Craxi - Legislatura n. 9 - Seduta n. 361
  • Comunicazioni del governo

onorevole presidente , onorevoli colleghi , la notizia del sequestro della nave Achille Lauro, con a bordo alcune centinaia di persone, tra equipaggio e passeggeri non soltanto di nazionalità italiana, ci è pervenuta nel pomeriggio di ieri a seguito di una comunicazione dell' ambasciata d' Italia a Stoccolma. quest' ultima era stata informata dalla radio costiera svedese di Göteborg di avere intercettato un messaggio radio proveniente dalla nave italiana e contenente la notizia che un gruppo di palestinesi, di numero imprecisato, se ne era impadronita. il Governo mobilitava immediatamente i mezzi a propria disposizione col duplice obiettivo di verificare la portata e la dinamica dei fatti e di identificare la responsabilità del sequestro. secondo le prime informazioni pervenute, si poteva dedurre che la nave fosse stata sequestrata in prossimità delle acque egiziane tra Alessandria e Porto Said . le prime conferme concrete provenivano da fonti egiziane, avendo la nostra ambasciata al Cairo prontamente adito le autorità locali. da parte mia mi ero messo in contatto col ministro di Stato agli affari esteri egiziano Boutros Ghali , al quale avevo chiesto di adoperarsi per l' accertamento dei fatti, ricevendone l' assicurazione della più ampia collaborazione. successivamente, dal ministro della Difesa egiziano e dagli stessi funzionari della compagnia di navigazione italiana si riceveva la notizia che la nave aveva imbarcato 732 passeggeri, di cui 670 sarebbero scesi ad Alessandria per una escursione turistica. sulla nave vi sarebbero quindi circa 70-80 passeggeri, mentre l' equipaggio ammonterebbe a 340 persone, di cui circa 180 italiani. da parte italiana si è immediatamente attivata una rete di contatti con tutti i paesi direttamente o indirettamente interessati alla vicenda, allo scopo di ottenere informazioni e collaborazione. in particolare, sono avviati contatti, tramite le nostre rappresentanze diplomatiche e le rappresentanze diplomatiche a Roma, con Israele, Siria, Giordania e Libano, mentre proseguono ovviamente i contatti con l' Egitto al massimo livello. da parte egiziana è stato espresso il preciso impegno a svolgere ogni opera utile per condurre a buon fine la vicenda. il presidente Mubarak, il Primo Ministro , il ministro degli Esteri ed il ministro della Difesa hanno coordinato l' azione egiziana che ha consentito di localizzare la nave e di seguirne la rotta. di particolare importanza si rivelava anche il contatto con l' Olp, promosso attraverso l' ufficio dell' organizzazione a Roma e attraverso l' ambasciata d' Italia a Tunisi. da parte dell' Olp veniva sottolineata la totale estraneità dell' organizzazione alla vicenda. questa presa di distanze veniva ribadita dal rappresentante dell' Olp a Roma e da una dichiarazione di Yasser Arafat a Tunisi. secondo informazioni della stessa Olp, il gruppo responsabile del sequestro sarebbe composto da appartenenti al Fronte di liberazione della Palestina: una organizzazione divisa in tre tronconi, di cui uno segue la linea di Arafat, mentre gli altri due sono su posizioni distinte. a uno di questi due gruppi, diretti, rispettivamente, da Talat Yacub e da Abdelfatah Ganem , il presidente dell' Olp fa risalire la responsabilità del sequestro. durante la notte, alla Presidenza del Consiglio si è svolta una riunione, presieduta dal presidente Craxi, nella quale sono stati discussi problemi di varia natura connessi all' episodio di sequestro. successive notizie, pervenute nel corso della giornata odierna, hanno consentito alcune conferme in merito all' identificazione dei responsabili del sequestro. in particolare, il viceministro degli Esteri siriano ha manifestato la tendenza ad escludere ogni responsabilità di gruppi palestinesi legati ad Arafat. l' ambasciata a Damasco riceveva conferma da parte del Fronte popolare di Habbash e del Fronte democratico di Hawatmeh della loro dissociazione dal sequestro. le intenzioni dei dirottatori non sono ancora note, non essendosi riusciti ad avere un contatto radio diretto. tuttavia taluni messaggi provenienti dalla nave sembravano indicare in un primo tempo l' intenzione dei sequestratori di chiedere la liberazione di 50 palestinesi detenuti in Israele. successivamente le richieste sembravano indirizzate alla liberazione di cittadini palestinesi arrestati e detenuti in vari paesi, fra cui l' Italia. mentre da parte egiziana, alle 12,25, si informava che la nave si trovava ad alcune miglia da Tartus in Siria, erano le stesse autorità siriane a convocare il nostro incaricato d' affari a Damasco. nel confermargli la notizia che la nave si trova in acque antistanti il porto di Tartus, i siriani hanno comunicato la richiesta dei sequestratori di iniziare trattative con gli ambasciatori dell' Italia e degli USA a Damasco. le autorità siriane hanno deciso per il momento di non autorizzare l' ingresso della nave nel porto, allo scopo di consentire un guadagno di tempo ed anche per sottolineare la loro completa dissociazione dall' iniziativa dei sequestratori. tuttavia, esse hanno dichiarato la propria disponibilità ad autorizzare l' ingresso nel porto se i governi di Roma e di Washington lo richiederanno, allo scopo di iniziare dei contatti. nelle ultime ore è circolata la notizia che uno dei passeggeri, di nazionalità americana, fosse stato ucciso dai dirottatori. questa notizia era stata, in un primo tempo, confermata dalle autorità siriane, le quali, però, successivamente, hanno usati nei confronti di essa espressioni di maggiore cautela. siamo dunque in una fase in cui le notizie si succedono in maniera convulsa e talora contraddittoria, secondo un copione spesso purtroppo, seguito in episodi analoghi, in cui i dirottatori impongono una sorta di « guerra, dei nervi » . il Governo segue la vicenda con la più grande attenzione, vagliando ogni informazione, adoperandosi con ogni possibile impegno ed attivando tutti i canali appropriati, anche con i paesi che annoverano propri cittadini fra le persone a bordo della nave sequestrata. il nostro obiettivo e la nostra speranza è di poter ottenere una soluzione positiva di questa dolorosa vicenda.