Bettino CRAXI - Presidente del Consiglio Maggioranza
IX Legislatura - Assemblea n. 216 - seduta del 13-11-1984
Sulla relazione del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza relativa al caso Cirillo
1984 - Governo I Craxi - Legislatura n. 9 - Seduta n. 216
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

onorevole presidente , onorevoli colleghi , il Governo interviene nuovamente sul caso Cirillo, a distanza di meno di venti giorni dall' analogo, approfondito dibattito svoltosi al Senato della Repubblica . innanzitutto debbo confermare che la ricostruzione dei fatti effettuata dal comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza coincide largamente con quella che fu esposta dal presidente Spadolini alla Camera, il 5 luglio 1982. debbo inoltre ribadire che correttamente i servizi hanno fornito al Governo tutte le informazioni desumibili dagli atti e ricordare che il Governo, a mano a mano che gli accertamenti si andavano compiendo, ha trasferito fedelmente al Parlamento le notizie ricevute, senza nulla tacere, in modo che il Parlamento ha sempre potuto disporre dello stesso livello di informazioni che aveva il Governo; confermare, ancora, che le valutazioni compiute dal comitato circa l' ammissibilità sia dell' intervento dei servizi nell' affare Cirillo, sia delle visite compiute nelle carceri, senza eccessive formalità, sia dei contatti con elementi della malavita, allo scopo di ricevere informazioni (e solo a tale scopo) coincidono con le valutazioni che questo Governo ed il precedente hanno espresso già sulla vicenda. voglio confermare tutto ciò perché in ogni caso è giusto evitare di coinvolgere tutto e tutti, il passato come il presente, gli autori di delitti con gli onesti servitori dello Stato che certamente non mancano (anzi, esistono in gran numero) neppure nei servizi di sicurezza . gli accertamenti effettuati nell' ambito dei servizi hanno portato alla luce tutto ciò che era possibile desumere, sia dall' esame degli atti, quando questi atti esistevano, sia dalle relazioni presentate da coloro che dei fatti furono partecipi. teniamo tuttavia conto del fatto che coloro che il comitato parlamentare indica come protagonisti di specifiche deviazioni non appartengono più da molti anni al Sismi, o perché ne furono allontanati in relazione alla loro appartenenza alla Loggia P2 , o perché se ne dimisero, o perché deceduti. su tutti costoro, pertanto, non si è potuto far conto, se non in misura assai limitata, in sede di indagine amministrativa, trattandosi di soggetti ormai fuori da rapporti di dipendenza verso l' amministrazione. un' attività di accertamento fuori del settore venne compiuta, come il Parlamento sa, nell' ambito carcerario, attraverso una ispezione disposta dal ministero di Grazia e Giustizia . ma neppure questa ispezione riuscì a far luce piena sulla vicenda, per la sua unilateralità, essendo fondata esclusivamente su controlli effettuati presso istituti penitenziari e su dichiarazioni rese da appartenenti all' amministrazione carceraria. l' ispettore dichiarò di aver volutamente limitato gli accertamenti al settore carcerario proprio per evitare di interferire sulle indagini in corso in diverse sedi giudiziarie, con un atteggiamento, quindi, non solo legittimo ma anche doveroso. fu proprio in conseguenza dell' ispezione ministeriale che emersero elementi di sospetto e di contraddizione: il problema che ne sorgeva non poteva essere risolto in sede di inchiesta amministrativa , sia per l' assenza delle garanzie che l' ordinamento appresta per le inchieste giudiziarie, sia e soprattutto perché in sede amministrativa difettano quei penetranti poteri di indagine che sono riconosciuti esclusivamente all' autorità giudiziaria . è per questo che il Governo — così come il Governo che fu per primo investito della questione, presieduto dal senatore Spadolini — ha ritenuto e ritiene che, per trarre tutte le conseguenze della vicenda, occorre attendere che siano portati a conclusione i procedimenti giudiziari da tempo in corso . il Governo, come ho già avuto occasione di dire al Senato della Repubblica , ha già sottolineato l' importanza dell' operato del comitato parlamentare e ne considera attendibili le conclusioni, anche se, come lo stesso comitato, del resto, dichiara, si tratta solo di una « fondata opinione » . ma non mi pare che alle stesse valutazioni aderiscano interventi effettuati da più di un oratore in entrambi i rami del Parlamento. non dico che tutti debbano condividere in toto le valutazioni che il comitato ha effettuato; io stesso, come ebbi a dire al Senato, feci pervenire al comitato, su sua richiesta, osservazioni e valutazioni ed elementi utili ad approfondire aspetti contraddittori della vicenda. era tuttavia legittimo attendersi che, trattandosi di un documento approvato all' unanimità, sulle valutazioni di fondo vi fosse concordanza almeno tra le parti politiche di maggioranza e di opposizione che nel comitato sono rappresentate e che in quella sede si erano unanimemente espresse. sul problema delle eventuali responsabilità politiche , ad esempio, il comitato non ne ha ravvisate ed individuate; sembra, anzi, addirittura escluderle quando testualmente afferma: « l' operazione è del Sismi solo per approssimazione: in realtà è uno spezzone del Sismi che ha operato, in modo improprio e segreto » ; quando constata, sempre testualmente, che: « non risulta da alcuna parte che l' operazione sia stata ordinata, o anche solo approvata, dal presidente del Consiglio , onorevole Forlani, dal sottosegretario, onorevole Mazzola, o dai ministri che direttamente rispondevano dei servizi » ; quando addirittura sostiene che la struttura parallela deviata nata in partenza da disegni di impronta P2 si proponeva di assicurare la liberazione di Cirillo per sfruttarla in tutta la sua potenzialità. infatti, dice: « un risultato che poteva essere giocato pesantemente nei confronti del partito in cui Cirillo militava, senza che si debba pensare ad una preventiva richiesta di intervento, ad un favore chiesto o imposto ai servizi » . un' operazione, dunque, non al servizio di un partito, ma contro un partito, pur se — aggiunge — « persone legate a Cirillo anche per motivi politici si sono rese attive ed inserite in questo contesto di deviazione » . il comitato potrebbe avere — è vero — sottovalutato gli elementi a sua disposizione, come potrebbe non averli interpretati e considerati in modo più approfondito, ma non è neppure lecito mettere in dubbio senza sicuri elementi la buona fede di un organo parlamentare specie quando in esso sono egualmente rappresentate maggioranza ed opposizione, quando vota all' unanimità un documento tanto impegnativo. alla luce della relazione del comitato non sono ravvisabili, dunque, responsabilità istituzionali, di uomini di Governo e di esponenti politici. ciò non è naturalmente verità di fede e tutti sono liberi di pensarla diversamente, ma il Governo non dispone di elementi che consentano di disattendere le conclusioni cui il comitato parlamentare all' unanimità è pervenuto. occorre, semmai, attendere, per sapere di più, la definizione delle inchieste giudiziarie in corso . e stato detto in Parlamento che una cosa sono le responsabilità politiche ed altra cosa è la responsabilità penale e che non possono essere delegate al magistrato attribuzioni che non gli competono. si tratta di una posizione corretta che il Governo condivide. anche la responsabilità disciplinare è cosa diversa dalla responsabilità penale; vi sono fatti che non costituiscono illecito penale, ma che potrebbero costituire illecito disciplinare. vi sono fatti che senza integrare né un illecito penale, né un illecito disciplinare potrebbero far sorgere responsabilità politiche e magari penali. ma si dà il caso che nell' affare Cirillo i fatti che possono dare origine alle varie specie di responsabilità sono sempre i medesimi fatti. affinché le responsabilità possano essere affermate, debbono essere prima accertate. quando dagli stessi fatti scaturiscono responsabilità di diversa natura è buona norma far sì che vi sia un unico accertamento per non correre il rischio di dar luogo a più verità, e quando tra le varie responsabilità si adombrano responsabilità di natura penale l' accertamento non può che essere riservato al giudice, con tutte le garanzie offerte dall' ordinamento di un paese democratico. questo è addirittura prescritto dalla legge nel caso in cui concorrano responsabilità penali e responsabilità disciplinari. il principio è che il procedimento disciplinare resti sospeso sino a quando non sia definito il procedimento penale. e neppure può dirsi, come è stato detto, che per affermare una responsabilità politica non occorrono prove. certo, non occorrono prove in senso strettamente giuridico, ma egualmente non si può prescindere da un sicuro accertamento dei fatti, che non dia luogo a dubbi e ad incertezze, senza di che non si tratterebbe di giustizia, ma di giustizia sommaria . e fondamentalmente per questo che il Governo, lo ripeto, ha sempre sostenuto e sostiene tuttora che le conclusioni definitive su questa vicenda potranno essere tratte soltanto all' esito dei processi in corso . all' autorità giudiziaria è stata fornita, in questa come in altre note vicende, e continuerà ad essere fornita, come è auspicato dalla mozione della maggioranza, ogni più ampia collaborazione. particolare attenzione meritano i rilievi formulati dal comitato, che toccano l' organizzazione e i modi di operare del settore dei servizi di sicurezza . ho già detto al Senato, onorevoli colleghi , che il problema era stato da tempo affrontato dal Governo, con una vasta ed articolata riflessione, al fine di individuare procedure che portino al massimo livello le garanzie di correttezza e conformità istituzionale dell' apparato del settore informativo. non è un caso che le vicende di cui ci occupiamo, come altre vicende che le cronache di questi giorni registrano, risalgano tutti a periodi anteriori al secondo semestre 1981, prima cioè che fosse avvertita, a causa di fatti sopravvenuti, l' esigenza di un più penetrante controllo politico del settore; non è un caso perché le riflessioni cui dianzi accennavo, anche se non compiutamente portate a termine, hanno già da qualche anno iniziato a tradursi in atti e comportamenti concreti, che non hanno mancato di produrre i loro effetti. oltre alle misure già adottate, sono in corso di avanzato esame altri schemi di direttive in merito ad una sempre più precisa delimitazione delle competenze dei due servizi, alla disciplina del flusso delle informazioni e al miglioramento della qualità della produzione informativa, alla erogazione delle spese e relativi controlli, all' eventuale adozione di più idonee tecniche di archiviazione... come ho già detto al Senato, non mancherà al riguardo ogni opportuna informazione al comitato parlamentare , in conformità a quanto previsto dall' articolo 11 della legge numero 801. è largamente avvertita l' esigenza, espressa in occasione di questi dibattiti da diversi settori del Parlamento, sia della maggioranza come di opposizione, di promuovere misure tanto sul piano legislativo quanto sul piano amministrativo volte a creare per il settore condizioni di maggiore efficienza. l' importanza, la necessità di servizi fedeli e capaci è fuori discussione. spetta ad essi il compito di garantire la sicurezza dello Stato e di prevenire i pericoli che possono minacciarla. questa attività di prevenzione è soprattutto; se non esclusivamente, attività informativa, nelle varie forme che essa può assumere, e l' attività informativa non può svolgersi efficacemente se non svolta in maniera discreta e riservata. pertanto il Governo, mentre si propone di portare al massimo grado le garanzie di correttezza e conformità istituzionale dell' operato dei servizi, intende nello stesso tempo promuovere ogni iniziativa volta a garantirne l' efficienza, che è condizione della loro stessa esistenza. la mozione di maggioranza chiede, infine, che il Governo si adoperi affinché il noto Francesco Pazienza sia assicurato al più presto alla giustizia. il Governo conviene in tale necessità ed è in grado di comunicare che sono in corso tutte le opportunità iniziative per individuare il luogo nel quale il latitante ha trovato rifugio all' estero e promuovere le relative procedure di estradizione. il Governo, infine, dichiara di condividere le linee e le direttive proposte nella mozione presentata dalla maggioranza e ad esse si atterrà per ogni iniziativa che potrà essere svolta nel superiore interesse della verità.