Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
IX Legislatura - Assemblea n. 216 - seduta del 13-11-1984
Sul rinvio delle elezioni scolastiche
1984 - Governo I Cossiga - Legislatura n. 8 - Seduta n. 62
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , colleghi, signor ministro, quattro mesi prima, o poco più, dal giorno in cui fu sequestrato Ciro Cirillo, l' autore di quel sequestro, il professor Senzani, aveva avuto nelle sue mani, grazie al concordato sequestro del magistrato D'Urso , le sorti della Repubblica italiana . ricordiamo all' Accademia dei Lincei il presidente della Repubblica che consegna un premio ad un nostro esimio collega e lo scambio di battute: « intanto le do questo, ma quando mi chiamerà, presidente, per darmi quell' incarico? » . i giornali riferirono quella battuta; e, se il professor Senzani fosse stato libero, non avendo commesso l' errore di investire anche le carceri italiane della decisione sulla vita del magistrato D'Urso , rendendolo cadavere, avrebbe consentito la formazione di quel Governo del quale tutti scrivevano, del quale appena un mese dopo il direttore del Il Corriere della Sera , Di Bella , indicava i nomi dei ministri che ci sarebbero stati, facendo i nomi di Pajetta, Pecchioli e Colajanni, che avrebbe dovuto includere il generale Cappuzzo ed esimi rappresentanti della Loggia P2 , e in vista del quale salotti politici della capitale vedevano, per esempio, il tentativo di convincere — sia lode a lui — perfino il senatore Malagodi a dare il via al Governo di tecnici, diverso, di unità, in base all' emozione che si dava per scontata si sarebbe avuta nel momento in cui D'Urso fosse stato reso da Senzani cadavere. Senzani, dando, con la mano destra, il testo infame dell' interrogatorio infame di D'Urso ad uno dei giornalisti rappresentanti di una delle nostre più prestigiose testate, con la sinistra probabilmente cercava di compiere il suo disegno politico, non potendo colpire intanto D'Urso , indicando l' ora e il luogo in cui bisognava assassinare Galvaligi. e Galvaligi fu assassinato. Senzani si contrapponeva già in quel momento all' ala cosiddetta militarista delle Brigate Rosse ; ed egli non da quel momento, ma da molti anni, era uomo di doppia fedeltà, anzi di unica, a se stesso . intellettuale freddo, probabilmente folle, paranoide, giocava scientemente in più ambienti, in sintonia con il professor Semerari, il quale compiva sul fronte del terrorismo nero il suo stesso lavoro di destabilizzazione, e colloquiava spesso con il collaboratore o agente dei nostri servizi bellici, che quando veniva a Roma era ospite, di casa o « di camera » Senzani. quel cadavere, Senzani non poté fornirlo e, invece della formazione di quel Governo tra il 10 e il 15 gennaio, con il ritorno D'Urso vivo, il corso degli eventi della Repubblica fu completamente diverso. il presidente della Repubblica ebbe tempo di rendersi conto di quali erano le cose alle quali, gridando, lo chiamavano esimi editorialisti ed editori della nostra Repubblica; in particolare, scopertamente, quel direttore della Repubblica che aveva, non da troppo tempo, firmato con la Loggia P2 quell' accordo sovversivo delle libertà e del diritto del nostro paese, un accordo di monopolio, di spartizione della stampa con la P2 (Scalfari e Caracciolo da una parte, Tassan Din e Rizzoli dall' altra). aveva gridato — dicevo — con chiarezza perché il presidente della Repubblica imponesse quel Governo, un Governo di unità delle brigate che convergevano in quei giorni per liquidare anch' esse la partitocrazia. c' era il disegno di razionalizzare il sistema. queste brigate convergenti erano quella, al di sopra di ogni sospetto, de L'Unità di Pecchioli, della Repubblica e del Il Corriere della Sera : brigate convergenti. le cose andarono altrimenti, e dopo un mese e mezzo abbiamo Gelli latitante, la pubblicazione degli elenchi di Castiglion Fibocchi : i ministri, i potenti sul punto di arrivare, invece, in rotta. un disegno fallito. e questo proprio nel momento in cui sembrava a Senzani, ma sembrava anche a Scalfari e a Gelli, sembrava certamente ai politici dei nostri servizi, sembrava all' interpartito che attraversava e attraversa tutti i nostri partiti della partitocrazia (tutti senza alcuna eccezione), di razionalizzare, davanti al disastro, alla catastrofe... quale? quella degli assassinii così ben organizzati delle Brigate Rosse , il self-service dei servizi di Stato fornito dalle Br. ciò per dare un' immagine di una Repubblica, pur partitocratica, ormai da sostituire e per arrivare a quel commissariamento — cito — per un anno della Repubblica, che con lealtà puntuale De Benedetti già da mesi indicava come essenziale per riassorbire quel terrorizzante debito pubblico nel nostro paese e senza il quale — De Benedetti affermava, e con buona parte di ragione — non si poteva pensare alla ripresa o ad uscire da una situazione catastrofica, non solo moralmente e civilmente, ma anche economicamente. passano 15-20 settimane e sì arriva al sequestro Cirillo. badate — però — in concorrenza con questo sequestro, voluto dal politico Senzani, da parte delle ali militariste ci furono altri sequestri. Peci, però, è anche di questo bordo, gli altri due invece di altri bordi. di nuovo, nel nostro paese, la stampa dà l' immagine di una Repubblica, ancorché partitocratica (ma pur sempre di una Repubblica), ormai messa in ginocchio. la iattanza, l' arroganza, la protervia, la forza, la capacità di misurare scientificamente con il mirino il cuore di una situazione, di volta in volta, di Governo o di opposizione, questo è ciò che ci si ripropone. e ci si ripropone trovando i nostri servizi preparatissimi: 36 ore dopo il sequestro Cirillo già si era ad Ascoli, e si era ad Ascoli con funzionari di nostri servizi, con funzionari dell' ala terroristica, con funzionari della camorra. l' impressione che abbiamo avuto in molti è che, a partire da questo rapimento, nascano tante speculazioni, tanti inserimenti. a mano a mano che noi radicali incalziamo puntualmente — presidente, lo stiamo facendo ancora perfino per l' assassinio di Stato di Giorgiana Masi , sul quale chiederemo una Commissione di inchiesta della nostra Camera, perché oggi, ogni anno che passa, abbiamo nuove conferme di quello che noi avevamo intuito ed affermavamo — , continuando attenti ad incalzare la verità, cominciamo ad avere dubbi, cominciamo a pensare invece che il sequestro Cirillo avviene all' interno e per far scattare un piano molto vasto, che è di ripresa di quello fallito con D'Urso , che ormai è di rassegnata presa d' atto che la P2 tradizionale è bruciata, ma che la politica che aveva consentito la quasi onnipotenza della P2 doveva riprendere il suo corso. il professor Senzani riprende in quel momento per suo conto non solo l' intuizione, ma la tesi che era a metà strada tra gli autonomi — magari di Toni Negri — e l' ala militarista: esser necessario sì usare la violenza e usare i sequestri, ma sempre nel tentativo di farlo legandosi a grandi questioni sociali o di opinione pubblica . ci si inserisce nel terremoto sociale in corso da venti, venticinque anni a Napoli, accentuato dal terremoto sismico avvenuto in quel periodo. non appena viene dato l' annuncio al nostro paese del sequestro Cirillo, Senzani e le Brigate Rosse dichiarano subito il gioco. riscatti? no, mai, non hanno problemi di denaro. vogliono impedire la deportazione del proletariato napoletano in base ai progetti di ricostruzione elaborati fino a quel momento, vogliono cioè impedire quel salto nella periferia urbana e paraurbana, nella quale grandi interessi di speculazione e di rovina di Napoli da vent' anni si erano venuti accrescendo, nell' ipotesi di una crescita a macchia d' olio, disordinata sempre, della città. viene esaltata, questa fascia urbana, da una visione di ricostruzione che deve tentare di rispondere al disastro del sisma di quel momento e di vent' anni di distruzione della città. dibattiti su Rinascita avvengono in quel momento; la cultura accademica napoletana si inserisce e si toccano in quel momento problemi che sono i problemi di centinaia, di migliaia di miliardi connessi allo sviluppo storico di una Napoli anziché di un' altra, di un certo assetto di territorio anziché di un altro, con convergenza tra chi pretende di rappresentare gli interessi del sottoproletariato dei quartieri spagnoli, del sottoproletariato prodotto dalla fatiscenza della città, e dell' economia napoletana. si ha quindi una situazione da manuale: l' alleanza delle plebi e dei suoi rappresentanti, ancorché esprimentesi con linguaggio leninista e marxista, di coloro che cercano di ancorarsi al dato immenso popolare, sottoproletario, con gli interessi dominanti, veri, della città, ma anche della nostra politica. ecco che, contemporaneamente alla campagna, importanti sono i comunicati (nn. 3,4,5,6, eccetera) nei quali il leitmotiv è contro la deportazione del proletariato, contro la delibera per l' esercito, contro, o a favore, dell' evacuazione della mostra d' oltremare. ogni giorno Senzani e le Brigate Rosse sono al corrente, puntuali, delle decisioni del comune o dei tentativi di decisione della regione, della provincia, del comune di Napoli e del commissariato di Governo. e intervengono, dicendo che da lì la gente non si deve spostare, non si deve spostare, non deve venire via. contemporaneamente vi sono 3300 miliardi, in valori attuali, stanziati per le prime opere da eseguire. c' è quindi un immenso movimento sul dove, sul come, sul chi, circa la « deportazione » del proletariato. in quel momento era al potere a Napoli la classe dirigente napoletana che, presa sociologicamente, era la più onesta, la più seria, la più capace, cioè i dirigenti comunisti e della sinistra napoletani. dico sociologicamente, perché presa politicamente è l' unica forza politica e l' unico Stato nello Stato capace di scegliere una politica con realismo e di saperla applicare. in quel momento all' interno della sinistra napoletana — ma anche della Dc napoletana e quindi, devo dire, della cultura e della politica napoletana — abbiamo nomi come il professor Siola, preside della facoltà di architettura ed assessore all' urbanistica, abbiamo l' economista D'Antonio , allora comunista, abbiamo il democristiano D'Angelo , tutti arroccati per la « deportazione » del proletariato, cioè, invece, per un assetto territoriale di ricostruzione e — lo sottolineo — anche per una gestione nuova, ferocemente nuova, degli appalti e dei contratti. attorno a questo trittico che evoco (Siola, D'Antonio e D'Angelo ) e con partecipazione di molti altri, lo scontro diventa rapidamente drammatico; arriviamo ai giorni di fine maggio degli appalti e dei contratti, mentre continua — siamo al settimo comunicato delle Br — il sequestro di Cirillo e mentre Senzani gira tranquillo e padrone. i nostri servizi fanno quello che ha detto Belluscio, quello che ha detto Teodori, quel che avete ricordato tutti e quel che non ha detto, dicendo, il comitato Pazzaglia-Pecchioli (è proprio un emblema: il « ministro dell'Interno » del Pci, della P2, l' opposizione vera!), e si ritrovano anche a non vedere quello che oggi sappiamo tutti, ma che allora sospettavamo pubblicamente in molti. questi nomi fatti due mesi fa da Pazzaglia e da Pecchioli sono addirittura i nomi di quelle persone che — così come adesso i magistrati ci dicono — probabilmente, se il self-service di regime delle Br non funzionava, mettevano direttamente le bombe sui treni. andavano direttamente a compiere l' azione, quando le Br, self-service di regime, P2 e P38, signor presidente , la sera dell' assassinio di Giorgiana Masi , qui a Roma, non funzionavano! ecco che all' inizio di giugno c' è una riunione del comune e della regione con i costruttori napoletani. il comunista Siola, autorizzato dal suo partito, a nome del comune comunica che i contratti saranno fatti in un certo modo e che innanzitutto la revisione dei prezzi salta, perché le opere debbono essere eseguite entro dodici mesi . comunica anche che ci si atterrà alle norme di legge per quel che riguarda le anticipazioni e che il progetto è di « deportazione » , cioè in realtà l' opposto, vale a dire un assetto serio e democratico. dopo cinque giorni, Senzani sequestra Siola, se lo tiene in macchina per Napoli, per ore lo interroga, gli fa il processo in piazza. tre giorni prima sei mila carabinieri erano stati ritirati, perché davano fastidio ai contrabbandieri di Cutolo. Senzani non aveva paura di essere sorpreso. andare in macchina in città in quei giorni, con quello che accadeva nel nostro paese, significava rischiare di essere presi. gli dicono: stati attento, non fare nulla, perché ti ammazziamo. lui dice: e se la polizia ci ferma? gli rispondono di stare tranquillo, perché la polizia non ferma niente. fanno un percorso stabilito. da Senzani, sempre lui, dipendeva il Governo nuovo di gennaio e lo sapeva. doveva fornire Galvaligi in cambio, per vedere se il cadavere di Galvaligi potesse bastare, non potendo ancora fornire quello di D'Urso , mentre dà a L'Espresso e a La Repubblica l' interrogatorio. e quello viene pubblicato in prima pagina . non c' era il blackout. e poi lo gambizza, ma lo gambizza sul serio, perché Siola viene colpito anche alla arteria femorale e per miracolo è vivo. scompare, dunque, l' assessore Siola, il deportatore, l' amico (già allora, guardate) di Scotti nella Dc di D'Angelo , di D'Antonio . e allora, il radicale che sono e i radicali che siamo lavoriamo, continuiamo a riflettere. poco sappiamo di Napoli. sono consigliere comunale di quella città: rifletto e vado a vedere quali siano, dopo che Senzani se ne è occupato, le decisioni del comune, del commissariato, insomma le decisioni operative a Napoli. si fanno gli appalti e i contratti. ma che c' entra Torino e che c' entrano le altre cose? questo è il primo grande scandalo, non grosso, ma grande grande, della nostra politica, se vogliamo seguirla. non vi sono dei disonesti, dei faccendieri. a Torino, Novelli scarica sempre e dice con atto radicale: via, di quelli non voglio sentir parlare! ma a Torino Novelli è onesto. Valenzi è onestissimo, ma la nostra politica è fatta in modo tale che il solo grosso partito della partitocrazia, l' unico Stato nello Stato, è il partito comunista , perché ha la forza di imporre senza moralismi scelte politiche che in altri partiti avrebbero provocato rivolte, dimissioni, sospetti, linciaggi da parte degli altri partiti. il partito comunista , invece, decide, chiama, come diceva la buonanima di Mattei che se ne occupava, il « partito squillo » , il « partito taxi » , chiama Almirante a Napoli, Gava per un altro verso. e, unanimi, che cosa fanno? le leggi prevedono il 10 per cento di anticipazione per le costruzioni in causa, 3300 miliardi in valore di adesso. i contratti con Valenzi aumentano del 20 per cento . in partenza, l' anticipazione è del 35 per cento alle imprese. non contenti, come è giusto, questi imprenditori devono divenire moderni e si devono consorziare. e allora, la Giunta Valenzi e gli altri stabiliscono che, se faranno i bravi e si consorzieranno, si darà al consorzio il 2 per cento di tangente, cioè il 15 per cento di legge più il 20 per cento di Valenzi (così inteso, di quella politica; Siola, per intenderci, non c' è più) più il 2 per cento perché sono bravi se si consorziano. arriviamo al 37 per cento di avanzamento. non c' entra con il ricatto? non c' entra con Cirillo? non c' entra con la camorra, con la classe dirigente napoletana, con il sindacato, con le forze politiche locali? non c' entra con il disegno dei servizi segreti ? non c' entra con il fatto che così, in questo modo, si riesce a coinvolgere nella vicenda tutta la politica italiana ? non c' entra con il tentativo di continuare « la politica D'Urso » , per intenderci, di resuscitarla? destabilizzare, trovare i polli o i poli di corruzione; trovare i Piccoli, compromettere la Dc, ma anche il Pci, anche tutti gli altri, in un disegno di destabilizzazione che conta sulle possibilità di azioni violente di un momento, ma che punta anche al medio e al lungo termine. allora, andiamo avanti: certo, se queste cose le aveste fatte... non dico Gava, ma tu, Franco De Lorenzo , saresti stato già impiccato dalla sinistra italiana, come uno sporco capitalista, subalterno alla più sporca delle classi dirigenti imprenditoriali, che ha fatto fuori la seria imprenditorialità con l' alleanza della camorra; e via dicendo. non si fiatava fino a tre mesi fa! su questo, solo noi radicali arriviamo. per il resto, dico ai compagni comunisti: fate la vostra povera demagogia; intanto, per il momento, sull' altra storia che dite che noi vogliamo mettere tra parentesi, Piccoli, Pazienza — l' ha già detto Teodori — , noi siamo nei tribunali per le denunce fatte, noi ci siamo esposti non solo alla diffamazione, ma è la calunnia che ci viene contestata. noi, mica voi! noi abbiamo fatto la battaglia in sede di Giunta per le autorizzazioni a procedere , perché l' autorizzazione ci venisse data per la calunnia e la diffamazione, così da poter, in tribunale, parlare di queste cose; e l' abbiamo vinta, ma sapete che è stato per il rotto della cuffia . non è passato un giorno, sia detto a lode ed onore di Piccoli oltre che nostri, da gennaio — fame nel mondo , legge comune — non c' è stata settimana durante la quale noi non abbiamo continuato la nostra opera e Piccoli non abbia continuato la sua, querelandoci, attribuendoci calunnie ed altre cose. siamo solo noi esposti su questo fronte, non voi! voi dovete rispondere solo di quella storia de L'Unità : ma non voi, chi ci è caduto, dopo che il segretario del vostro partito, probabilmente indotto in errore da Pecchioli, disse che bisognava pubblicare. sempre Pecchioli, la P2, Pecchioli, queste storie di Pecchioli, Pazzaglia, Pecchioli, costantemente. il 37 per cento ! quindi, che cosa succede? le imprese napoletane, con questi 3300 miliardi che possono avere con meno del 50 per cento dei lavori accertato come stato di avanzamento , possono avere pagato già l' 87 per cento di denaro fresco. ma quale impresa, secondo una logica di mercato, potendo avere con il 49 per cento dello stato di avanzamento lavori — che poi è verificato come è verificato, sotto il mirino della mafia per chi va a verificare se davvero si tratti del 50 per cento dello stato di avanzamento — chi, potendo avere l' 87 per cento di denaro fresco, continuerebbe a fare le case per i terremotati e non impegnerebbe, invece, questo denaro per acquistare altro, per andare ad operare altrove? e questa è l' opera della sinistra a Napoli. ma andiamo avanti: c' è il problema delle revisioni dei prezzi. le revisioni dei prezzi rispondono esattamente ai contratti, riga dopo riga, che in Sicilia hanno consentito, dieci-dodici anni prima, la lievitazione di sette volte dei prezzi negli appalti per opere pubbliche . sicché la mafia li vinceva tutti, perché poteva proporre niente in partenza, essendo garantita dal sistema revisione prezzi. ma andiamo sulle anticipazioni: la legge prevedeva e prevede che, una volta effettuate le anticipazioni, i pagamenti vengano fatti, ma prima esaurendo le anticipazioni. no! la Giunta di sinistra, rispetto all' imprenditorialità che è convergente in interessi con Senzani e gli altri.... sono migliaia e migliaia di miliardi, ma anche il rischio della mandata in fumo di centinaia di migliaia di miliardi per gli insediamenti mancati se si costruisce in un certo modo. un angolo intero della provincia di Napoli, bruciato dalla speculazione edilizia: ebbene, la Giunta Valenzi stabilisce invece che, fino al 50 per cento , si paga senza recuperare le anticipazioni — e potrei continuare a lungo! ma abbiamo stabilito di strozzare questi dibattiti, colleghi di tutti i gruppi divenuti seri (vero, signor presidente ?), ed alla Camera si parla solo per 45 minuti: questo non è più un Parlamento logorroico perché, in 45 minuti, si può dire tutto; ma non ci sarebbe stato nemmeno quel po' di esito sulla Lockheed se non avessimo potuto fare le nostre requisitorie per ore ed ore, parlando sulla base di documenti e confrontandoci insieme! e una vergogna, la conferenza dei capigruppo , ed il Pci lo sapeva, perché noi abbiamo chiesto che sulla P2, su Sindona, su questo argomento onorassimo noi stessi lavorando, se necessario, di notte ma dimostrando che lavoriamo in base ai documenti e sull' analisi dei fatti, non sulla base della sommarietà politica: abbiamo stabilito per primi (ma perché, compagni comunisti?) a febbraio, marzo, aprile e maggio, per iscritto (lasciate dire a L'Espresso che è fedele solo quando pubblica la roba di Senzani, evidentemente, lasciate che dica ciò che vuole), abbiamo chiesto la procedura d' urgenza per la proposta di costituire un' apposita Commissione Piccoli-Pazienza (la Commissione Cirillo); chiediamo se siete d' accordo, nei corridoi e per strada. persino Piccoli dice che in definitiva è una buona soluzione, piuttosto che l' incontrollato gestirsi di segreti istruttori, fasulli o meno; solo l' altro giorno avete votato l' urgenza, su questo! e i radicali, sospetti di... ed allora Senzani fa fuori Siola, e lo fa fuori per tutti; è una politica nuova. va via Siola ; vi sono questi contrasti; il Consiglio comunale diventa unanime, come unanime è il comitato Pazzaglia-Pecchioli e, in violazione della legge, il Consiglio comunale di Napoli, la Giunta di Napoli vota tutti questi stanziamenti più grandi, quelli di spettanza del Consiglio comunale , nella riunione dei gruppi, dei capigruppo, non di Giunta! ancora adesso non c' è stata la convalida di alcun Consiglio comunale ; ci sono stati tutti, MSI-Destra Nazionale , Pci, Dc, Pli, Pri, Psi e Psdi, tutti! io non pecco per amore d' esprit de géométrie ma, in questi casi, la geometria è perfetta, chiusa dal Consiglio comunale al comitato parlamentare per i servizi di informazione e di sicurezza fino alla compiutezza dell' imprenditorialità napoletana; vi sono i difensori dei sottoproletari e dei proletari; il freddo scienziato della politica Senzani (lui non ci rimette, come Semerari), continua ad andare avanti; in effetti, oggi ci raccontate, in realtà, che la Repubblica, anche quella partitocratica, stava correndo pericoli mortali, letteralmente letali, dopo le intuizioni della Tina Anselmi che in campagna elettorale ci dice certe cose su Moro ed il resto, che sono ciò che già riteniamo ed affermiamo, perché documentato da sempre: Moro non fu salvato, perché era condannato a morte, perché costoro (adesso lo sappiamo: quando le Br si rifiutano, probabilmente mettono loro direttamente le bombe) non volevano che si trovasse via Gradoli : non si doveva fare nulla! poi rivengono fuori i Pompò, i Pazienza e gli altri ancora... questa gente che era in causa, signor presidente , era anche gente dei nuovi servizi moralizzati, ed allora ha ragione Belluscio: si dia a Cesare quel che è di Cesare ma, in fondo, dire che questo povero Santovito è la spiegazione di tutto, solo perché è morto, è troppo facile, mi pare. tutti i suoi collaboratori, i suoi amici che sono vivi sono considerati innocenti e circolano. non parliamo poi di quella non già demi-vierge ma vierge à demi della nostra politica che è D'Amato , che tutti ritengano, perfino Giorgio Almirante, da quindici, vent' anni al centro di certe operazioni e che è stato in tutti questi periodi alle dogane per meglio assicurare l' esportazione di terrorismo. egli è stato addirittura consigliere ufficiale del presidente del Consiglio di allora. probabilmente anche su Linus vi erano le caricature di D'Amato . le caricature anglosassoni presentavano Linus, a noi bastava invece presentare D'Amato bon à tout faire , tanto è vero che sta ancora lì. siamo certi che tutto questo sia passato? diamo a Spadolini quello che Spadolini vuole attribuirsi e Forlani anche. loro non negano che i fatti che ora sappiamo siano veri, negano che sia giusto pretendere da loro che allora dovessero sapere questi fatti. io non sono d' accordo, perché in tal modo passeremmo semplicemente dal dolo alla colpa grave, ma siccome i nostri partiti sono un' area del parastato finanziato pubblicamente, ed in realtà tutti sappiamo che Pecchioli è un ministro dell' Interno-ombra costantemente ascoltato da tutti, queste cose dobbiamo dircele chiaramente. io voglio molto bene ad Erminio Pennacchini, ma voi ve lo immaginate il comitato parlamentare Pennacchin-Pecchioli di che tipo fosse e come lavorasse? eppure i due sono stati sempre unanimi su queste vicende e Cirillo sta lì. sono impegnati perché Cirillo non si trovi. badate, sin dall' inizio sono in contatto i servizi segreti , Senzani e Cutolo, ma il problema è quello di non far trovare Cirillo prima che egli sia servito allo scopo, perché altrimenti l' avrebbero già trovato, viribus unitis , la camorra di Stato, quella ufficiale, ma soprattutto Senzani nei suoi contatti con gli editori, con il ministro della Difesa , con quello del lavoro. Cirillo è necessario per provocare anche i paterni d' animo (o l' alibi dei paterni d' animo) negli amici né vicini né lontani, o anche per far mantenere il terrore nella città ed in tutti i partiti: oddio, chi sa che ora non venga il turno di Maurizio Valenzi? l' altro cui si spara è ancora una volta un assessore democristiano. quante volte abbiamo detto che la questione si decideva sul piano dei quattrini? a questo punto entrano in ballo i 1.400 miliardi. credo che in una certa Napoli, non quella certo dei cittadini onesti o poveri, questi miliardi possono trovarsi solo con l' aiuto di Gava, o di Ventriglia, quindi del Banco di Napoli , o della Stet. io penso che la Stet ed il Banco di Napoli in quel periodo entrano in molte vicende, entrano nei 3.300 miliardi in valore attuale ed in mille altri fatti. Senzani sceglie, entra, cerca l' aggancio con il proletariato, con le forze produttive, con i partiti, gioca questa carta con lucidità. del riscatto non si parla fino al momento della liberazione. il loro volto è quello dei Robin Hood moderni, è il volto dei ridistributori di giustizia. questa è la carta che Senzani contrappone a quella dell' ala militarista, che al nord si muove in un altro modo, e dimostra che si va avanti, che è forte, che può interrogare Siola e farlo fuori quando vuole. quando Siola dice ai carabinieri: « era Senzani » , questi rifiutano di prenderne atto ed il professor Siola, tanto per parlare della magistratura napoletana, solo quando è accompagnato da Bertone, componente del Consiglio superiore della magistratura , riesce dopo un anno e mezzo a farsi interrogare dalla magistratura e a dire di nuovo: « era Senzani, l' ho detto ai carabinieri e agli altri » . un colonnello dei carabinieri si scusa con Siola e dice: « ma lei aveva detto che si trattava di una persona con l' accento emiliano, mentre a noi risultava che Senzani fosse fiorentino, quindi non la credemmo, e perciò le chiediamo scusa » . ma intanto che cosa succede nel Pci? Siola è « fatto fuori » , anche adesso: è mio collega nel Consiglio comunale e non l' ho sentito parlare neanche una volta. D'Antonio è uscito dal partito comunista e fa il consigliere indipendente socialista, per quel che ne so; D'Angelo non esiste più, tra tanti democristiani che c' erano. ma il problema era piuttosto di uno, due o quattro miliardi, signor presidente . nel tempo che mi è stato concesso ho voluto dimostrare come io non abbia bisogno di aggiungere nulla agli squarci che si sono aperti sul servizio terroristico, contro la Repubblica, contro lo Stato e di Stato, con i magistrati che incriminano per le stragi — non per i sequestri: i sequestri trova noi killer — i rappresentanti della sicurezza dello Stato. ho voluto evidenziare anche l' altro aspetto della Napoli che oggi vede franare la sua cultura, vede la disperazione sociale, la non ricostruzione avvenuta, la sinistra che non fa costruire neppure una casa, avendo 3.000 miliardi a disposizione, perché compie questa scelta di compromesso storico e, attraverso questo, si nutrono tutte le camorre, le peggiori imprenditorialità e il partito Almirante, Gava, Scotti, Galasso, Franco De Lorenzo , il partito unico napoletano che governa contro la legge e prende le delibere nei consigli comunali durante le riunioni dei capigruppo. allora — per carità — perseguiremo fino in fondo, signor presidente , la verità e quindi probabilmente anche la giustizia e la condanna di questo o quell' uomo politico . lo ripeto, noi possiamo dirlo: su questo noi, e non voi, siamo gli unici esposti anche sul fronte giudiziario. ma la verità più complessa deve venire alla luce: Cirillo è un aspetto dell' immenso scandalo Napoli, lo scandalo di un momento, di una situazione in cui è stata abbattuta la democrazia nei partiti, e le scelte operate sono state disperate e particolaristiche, fino ad avere, in realtà, piena ed assoluta convergenza con quelle delle criminalità alla Senzani ed alla Cutolo, grazie anche ad una magistratura che ha dimostrato, a Napoli, di non potere o voler vedere. ecco il nostro ulteriore apporto ed è per questo, signor presidente , che, come da gennaio abbiamo indicato, invitiamo adesso, almeno adesso, i colleghi comunisti a costituire quella Commissione sul caso Cirillo, che inutilmente per sette mesi vi abbiamo chiesto di costituire. lo chiediamo a tutti gli altri gruppi, anche se sappiamo che forse, di qui ad allora, la saggia Presidenza comunista della Camera saprà tentare di escludere proprio i radicali anche da questa commissione, se non sarà accolta la nostra proposta di legge , come d' altronde molto saggiamente la Presidenza comunista della Camera, senza tradizioni da Dieta e non da Parlamento, è riuscita ad escludere noi, ma proprio noi, dalla commissione parlamentare per i procedimenti d' accusa; noi, ma proprio noi, dalla commissione parlamentare sul fenomeno della mafia; noi, insieme ad altri, anche dal comitato parlamentare sui servizi di informazione e sicurezza.