Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
IX Legislatura - Assemblea n. 21 - seduta del 04-10-1983
politica estera
1983 - Governo Zoli - Legislatura n. 2 - Seduta n. 712
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , colleghi, io credo che questa Camera e i colleghi deputati presenti (7 per l' esattezza, o 8 oltre a lei, signor presidente ) diano in questo momento la misura e il riconoscimento esatto che merita la riforma che state preparando. rappresentate la cifra che merita (7 su 630) quello che state architettando. e se dico architettando, credo di parlare in modo anche proprio: siete grandi architetti dell' universo politico a livello dei Salvini, dei Gelli, delle cosche mafiose o massoniche che in tanta parte uniscono i vostri partiti. il tuo consigliere politico è Paolo Ungari, bandiera della P2 e gli altri. appunto, non confondiamo le cose, non c' è un radicale, malgrado le nostre tradizioni vere anticlericali, che si sia confuso con questa cosca clericomassonica di cui tutti quanti rappresentate in gran parte qui i portavoce inutili e flebili. signor presidente , leggevamo in decenni lontani (Benedetto Croce , o Guido De Ruggero , o Omodeo) che forse i guai della nostra storia erano quelli di un paese che aveva vissuto la Controriforma senza vivere la Riforma. di nuovo, in 30 anni, in 40 anni, noi vedremo riassumere questo maledetto destino di secoli del nostro paese. la riforma dei Mortati e dei Perassi, dei Calamandrei, degli Orlando — perché no? — , dei Dossetti, quella riforma ha ceduto il passo alla Costituzione materiale della controriforma degli epigoni dei Perassi, dei Mortati ed anche degli Antonio e fratello Rocco. dunque la grande riforma, leggevo su La Repubblica e su altri quotidiani. grande riforma di che? e secondo quali principi? piccola controriforma di velleitari impotenti e violenti. a che cosa vi accingete a dar corpo voi della partitocrazia, dall' Msi al Pci, della maggioranza istituzionale, se non a quello che prefigurate giorno dopo giorno in questi 30 anni? se non a quella Costituzione materiale alla quale si sono ispirati i vostri giuristi, la vostra Corte costituzionale , fellona anch' essa, rispetto alla Costituzione dei Perassi, dei Mortati, dei Calamandrei, dei Terracini e di tutti coloro che onorarono la Costituente con l' unico tentativo di questo secolo di grande riforma istituzionale e costituzionale in senso democratico del nostro Stato, ispirato ai grandi principi di democrazia, di stato di diritto , anche ai grandi principi cristiani, contro i clericalismi e i diritti materiali? signor presidente , credo valga la pena di leggere nei fatti quello che farete domani. perché mai domani dovreste essere in grado di fare altro che quello che avete fatto fino ad oggi? la vostra grande riforma è quella che avete compiuto in questi trenta anni, anno dopo anno, giorno dopo giorno, di fellonia rispetto alla Costituzione, alla Repubblica ed al popolo italiano . quando mai avete tentato di attuare la Costituzione dei Perassi e dei Mortati? quando mai? da quarant' anni e per quaranta anni avete tenuto crocifissa e inchiodata la Repubblica italiana ai codici fascisti, peggiorandoli nei momenti nei quali, invece, avrebbero dovuto essere aboliti, per far fronte al nuovo imbarbarimento della politica della quale eravate, nello stesso tempo, causa e conseguenza. andiamo a vedere quante di quelle cose sono state attuate, quanto di quell' ingegneria, di quell' assetto repubblicano, che risentiva non solo di Perassi ma anche di Conti, non solo di Mazzini ma anche di Cattaneo, non solo dei giacobinismi velleitari, impotenti e violenti della sinistra e della destra italiana, che risentiva, invece, dei grandi ammaestramenti della destra storica e della sinistra ragionevole, di quella riformatrice e non di quella pseudoriformista, delle tradizioni repubblicane finite, appunto, negli anatemi contro Conti e non nelle trasmigrazioni di massa del partito repubblicano nel partito fascista , come quello dell' anarcosindacalismo e degli altri. la storia si ripete, in parte. di che cosa era fatto il nostro assetto costituzionale, se non del tentativo di articolare la rappresentanza della volontà popolare e il processo formativo della volontà popolare attraverso gli alvei del diritto, della tolleranza, del dialogo di Montesquieu, di Tocqueville, dei grandi principi della democrazia politica, che restano l' utopia per il 2000, e non quel che voi ritenete qualcosa di superato e di poco moderno, come tutti i vecchi, come tutti coloro che non sono all' altezza dei tempi e non sanno dar corpo al nuovo e all' antico, non sanno dar corpo agli ideali? cos' è accaduto? facciamo un piccolo esempio: in quarant' anni i referendum popolari, questa caratteristica anche teorica di straordinaria importanza... avete aspettato per realizzarli che il mondo clericale si illudesse di poter usare il popolo italiano come Vandea, contro una riforma civile. gliel' avete mollata: in quaranta anni, non uno di voi, dall' Msi al Pci, al PDUP, non uno di voi ha una sola volta promosso un referendum per attuare quelle cose che si rimproverava all' avversario di non aver attuato. quella Costituzione, giorno per giorno, l' avete negata non esercitandola. e che cosa, invece, avete inverato? di che cosa è fatta la vostra Costituzione materiale? dei codici fascisti, dei codici militari, dei quali vi siete dovuti sbarazzare sotto il ricatto dei nostri referendum! o, ancora, di quella giurisprudenza fellona della Corte costituzionale , che abrogava diritti referendarie referendum, stabilendo per esempio che la Guardia di Finanza dei Lo Giudice o dei Lo Prete (non ricordo bene i nomi di questi distinti vostri signori) doveva essere militarizzata per tutelare la giustizia, il benessere fiscale della patria, come sappiamo, attraverso le vostre cosche. diritto materiale: ma è una vecchia storia! i vostri giuristi si sono affannati a dire « Costituzione materiale » , « Costituzione ordinatoria e non perentoria » . che cosa dietro queste parole, in realtà, si è verificato? il diritto materiale, ma non le droit coutumier francese, non la common law britannica. no! il diritto materiale della mafia, ma quello delle mafie nuove, e nemmeno di quella dei giardini, ma delle mafie della droga e delle armi, che usano contro il vecchio diritto mafioso, profondamente ancorato nelle tradizioni della società; addirittura, invece, il nuovo diritto mafioso, che ha bisogno di sbarazzarsi perfino di quel diritto coutumier che, in fondo, ha la sua base nel diritto mafioso, selvaggio e duro, ma in contesti storici che un' analisi anche liberale di classe e di stati potrebbe aiutare a comprendere anche nelle sue potenzialità positive oltre che nelle sue tragiche inadeguatezze a rappresentare la difesa del diritto, della cultura e della civiltà di un popolo e di un territorio. giorno dopo giorno, reati di opinione... in quattro ci avete accusato di avervi impedito di legiferare come volevate nella legislatura 1976-1979; in 300 i socialisti e comunisti italiani, in questa Camera, che dicevano di volere l' abolizione dei reati di opinione, non sono riusciti a strappare la riforma dei codici fascisti almeno sui reati di opinione. in che cosa nel diritto materiale, se non con quelle norme di procedura e di diritto penale che oggi tutti riconoscete essere vergogna? con la vergogna di una Corte costituzionale casuistica, controriformistica, preriformatrice, prerepubblicana, che ha l' impudicizia casuistica, controriformistica, clericale, prerisorgimentale di stabilire che in certi momenti della storia si possono restringere le libertà costituzionali... la distanza tra voi e Churchill, un conservatore democratico, è immensa. ho già ricordato in quest' Aula che, quando le V-2 erano su Londra, quando sembrava ormai imminente lo sbarco delle truppe tedesche e naziste in Gran Bretagna , Churchill convocò il Parlamento e gli chiese di aumentare i diritti degli obiettori di coscienza contro il servizio militare e la guerra, ricordando che la grande forza storica che poteva battere gli invasori che erano sul punto di arrivare, forti del loro carico di barbarie, era alzare le bandiere della civiltà anglosassone, della civiltà della democrazia politica, della civiltà fondata sulla riforma, della civiltà fondata sul puritanesimo civile e religioso, per il quale la coscienza e l' affermazione di coscienza, un sistema politico fondato sulle affermazioni di coscienza, potevano sperare di affermarsi, nella storia, nelle varie congiunture, contro l' illusione dei vili e dei violenti, contro le illusioni plebee dei potenti di sempre. allora alzarono la bandiera dell' obiezione di coscienza contro il nemico e fu lì che accadde il miracolo della resistenza interiore, della resistenza vera, della resistenza dell' intelligenza, della resistenza contro il panico, della resistenza nei principi che non si devono comporre, come tutti pensano (da Capanna, a Toni Negri , a voi), nelle congiunture politiche, ma devono dar vita ad altre storie e ad altre avventure... siete gli uomini ed i cavalieri del nulla, nemmeno del male (o del male solo in questo); il vostro diritto materiale non ha teoria: di volta in volta, per il quieto vivere, per il meglio vivere, avete detto una cosa e il contrario di essa, avete tartufescamente additato la stella, il sole della Costituzione repubblicana per meglio lisciare le cosce plebee del diritto reale, fatto invece di volgarità, fatto invece, ogni giorno, di storia vecchia e sporca, ipocrita e ambigua, di tartufi. quale grande riforma andrete a fare se non quella della quale avete bisogno per coprire, di diritto, il diritto materiale e la Costituzione materiale che vi siete dati? gli amici repubblicani, un momento fa, senza pudore ancora una volta o credendo che siamo tutti ciechi, hanno detto che bisogna riformare gli statuti dei partiti. certo, come ha fatto il partito repubblicano nell' ultimo anno! il partito repubblicano vedeva scritto nel suo statuto, secondo vecchi principi repubblicani, che l' uomo di partito non poteva confondersi con l' uomo di Stato e di Governo. e diveniva presidente del Consiglio un uomo di partito, mentre consigliere giuridico diventava Ungari, massone non della P2 ma di un' altra cosca, pronto da uomo di corte a suggerire al principe che, in realtà, lo statuto repubblicano impediva forse il cumulo degli incarichi se il ministro aveva un portafoglio. ma il presidente del Consiglio non aveva portafoglio. veramente lo aveva: continuiamo, insieme a Crivellini, a chiedergli conto di quel miliardo e lui non ci vuol dire come se l' è mangiato. quindi il portafoglio ce l' aveva! altro che portafoglio repubblicano, presidente, del quale lei ed io ci ricordiamo, sempre vuoti di miliardi e pieni di speranze e di povertà forte, non già di questo aggiustamento ai tempi che corrono. questi sarebbero stati tutt' al più radicali di destra non repubblicani, in tempo monarchico, signor presidente ! si sarebbero acconciati alla ragion di Stato , di partito, di carriera, di massoneria ed altro! conosco ancora, signor presidente , qualche repubblicano « altro » ; in questo momento mi sembra anche di guardarlo e non me ne dispiace. si stabilisce, dunque, che nel partito repubblicano c' è incompatibilità tra Presidenza del Consiglio — dice lo statuto — ed altro... no, non più! e si stabilisce che il presidente del Consiglio non ha portafoglio. subito dopo il presidente del Consiglio diventa ministro della Difesa ... oh, che portafoglio! portafoglio con il 15 per cento di intermediazioni, portafoglio — di qui al 1990 — di 120 mila miliardi di acquisto di armi, mentre si taglia la possibilità di vivere ai malati, ai pensionati, ai lavoratori dipendenti ! questa è la politica di riforma che voi state compiendo, a livello sociale e del diritto, oltre che della fiscalità, giorno dopo giorno; e adesso si stabilisce grazie al consigliere giuridico Ungari, che nel partito repubblicano l' incompatibilità non c' è. come lo si stabilisce, signor presidente ? con una circolare ai segretari delle sezioni ai quali si comunica che gli stessi non hanno figura statutaria nel Pri, che il ministro della Difesa ha sì il portafoglio, ha sì l' incompatibilità, ma che per il bene della patria si sacrifica e continua ad essere segretario del partito, ministro della Difesa , presidente del Consiglio , futuro presidente della Repubblica , non rispondente mai, nemmeno per quel miliardo... passano le cose sulle quali pure dovrebbe rispondere. sto parlando di cose troppo piccole, di cose minime? eh no! la riforma è questa. l' articolo 49 lo avete gonfiato, è divenuto un articolo centrale della vostra Costituzione materiale: i partiti, la partitocrazia, dicono i rappresentanti repubblicani, i quali poi, così come difendevano qui i loro diritti per essere, in quest' Aula, gruppo anche con quattro deputati nel 1958, con eleganza tutta piccolo borghese e di parvenus, non appena diventano 29, vogliono invece la preclusione assoluta. è il diritto delle nuove mafie, presidente. le vecchie mafie hanno eleganza più sostanziale. è diritto coutumier quello della vecchia mafia, feroce ma antica nelle sue regole. i suoi feroci amministratori sono non solo capibastone ma anche capifamiglia ed hanno il senso della giustizia, non il senso della legge della giungla , come le nuove mafie, come il partito repubblicano , che viene qui dentro, adesso, a sfrattare chi ha meno di 20 deputati, avendo per vent' anni vissuto in questa Camera grazie — appunto — ad un certo tipo di norma. allora parliamo, in realtà, della riforma che sarà possibile, parliamo, per esempio, della riforma che « missini » e Psi, sempre assieme, vogliono. oh come sono democratici e popolari! vogliono, « missini » e Psi, assieme, sia pure diversamente, l' elezione del presidente della Repubblica da parte dei cittadini. che cosa c' è di più bello, di più democratico, diretto? il popolo va, sceglie, vota per uomini con il loro volto, senza belletti, con le loro storie... truffatori, missini e socialisti! truffatori! e dov' è la garanzia che gli eletti saranno gli eletti del popolo invece che di Canale 5 , della P2, o di Rete 4, o di quell' associazione per delinquere, propria e caratterizzata, che è la Rai-TV di Stato? servizio di Stato, associazione per delinquere contro le leggi dello Stato! signor presidente , saranno eletti quelli che potranno mettersi più belletti! saranno eletti, sarebbero eletti quelli i cui contratti con Calvi, i cui contratti con Gelli, danno loro nell' immediato più potere! questa è l' elezione... e viene fuori l' altro massone, il massone Manfredi Bosco. lo statuto della Dc... per carità, incompatibilità! anche quello missino: incompatibilità! Giulio Caradonna, incompatibilità; Miceli, incompatibilità! nella Dc, incompatibilità. chi è lo speaker della Dc per la riforma delle incompatibilità? Manfredi Bosco! piazza del Gesù , ma non Dc, piuttosto anche Dc: piazza del Gesù , largo Argentina , canale confluente di formazione della razionalizzazione del regime che si chiama P2. speaker d' Aula senza pudore, De Mita ! perché può non aver pudore? perché la stampa italiana, peggio che negli anni 30, nei quali Interlandi rappresentava il fascismo razzista, ma poi c' era chi rappresentava Bottai (e dunque la dialettica c' era), è tutta d' accordo per coprirsi. abbiamo i moralisti di destra e i moralisti di sinistra, i longanesiani di destra, i maramaldi, i boss, ex giornalisti, come Montanelli e Scalfari, i quali poi tacciono sul fatto che la Dc ha come speaker un massone...! ci occupiamo di cose non pertinenti? ma, signor presidente , quando si è gente che nella vita di ogni giorno si fa strame e strage di ogni regola del gioco, quale credibilità si può avere? che interesse abbiamo di starli a sentire sulle nuove regole del gioco che pretendono di seguire, dopo aver violato le vecchie? se ci fosse — lo confesso, signor presidente — la possibilità di un rientro nella legalità di questa Assemblea di deputati dei partiti, anziché della Repubblica o della nazione, grazie ad una legiferazione che costituzionalizzi davvero la Costituzione materiale, forse saremmo addirittura favorevoli: purché ci sia una regola del gioco, anche cattiva, la loro... ma no, non la seguiranno, non sono in condizione di seguirla: siamo al livello di un Parlamento usurpato dai partiti, che non riescono a trovare nelle loro enunciazioni di grande riforma che dei piccoli tentativi di escamotage, da gente di mala da quattro soldi. Manfredi Bosco: desinit in piscem ! alla fine, bisogna cambiare la legge elettorale . ma noi saremmo favorevoli anche al sistema uninominale secco (neppure corretto, come quello francese): lo si faccia, ma ad una condizione, cioè nell' ambito di un sistema che garantisca alle varie forze concorrenti pari condizioni! vedete, sicuramente il fascismo era molto più vicino di voi allo Stato liberale e di diritto. il fascismo, con tutte le degenerazioni e le accentuazioni tipiche di chi crede allo Stato etico anziché a quello di diritto, in realtà ha praticato ferreamente la legalità che aveva conquistato ed imposto. voi no. nel fascismo sono rimaste, per le elezioni (in realtà divenute una truffa), tutte le garanzie che cento anni di democrazia politica europea avevano fatto iscrivere nelle leggi elettorali . se lo ricorda, signor presidente ? non si può bere, non possono essere aperti i bara 200 o 300 metri dalle sezioni elettorali, sono vietate le insegne... pensate di quanta minuzia ed umiltà era fatto l' esercizio della democrazia! tutto questo per evitare che l' elettore fosse turbato nel processo di formazione della sua scelta, che l' eguaglianza tra i candidati potesse essere violata dal candidato più ricco, che magari anche il sabato avrebbe potuto, nella mescita di vino più vicina al seggio, offrire gratis del vino all' elettore. che bel monumento di diritto, quella legge elettorale ! l' affissione di manifesti vietata dopo una certa ora, gli spazi circoscritti, per impedire che il ricco possa fare centomila manifesti ed il povero solo cento. queste norme sono state mantenute perfino per le « elezioni » dei consultori nazionali di quella Camera dei fasci e delle corporazioni delle quali state discutendo di nuovo. oggi, giornali, mass media , networks, tutti pagati dallo Stato: tutti i giornali, anche La Repubblica , anche il giorno che ogni giorno, come un giornale di partito, insulta i radicali. libertà di stampa , si dice: l' unica cosa che non mi convince molto è che nel vostro regime truffaldino e violento io sono un contribuente, ogni giorno, de il giorno, dello Zucconi di turno, del giornale di regime e debbo pagarlo perché diffonda a trecentomila persone la denigrazione sistematica nei miei confronti. e per Il Messaggero lo stesso, e così via . questa è la Costituzione materiale! ecco, allora, l' elezione diretta : perché a quel punto sarebbero eletti quelli che le multinazionali del crimine e degli attentati alla Repubblica farebbero eleggere. avremo il generale tal dei tali, il socialista talaltro; devo dire che a tutto questo non siamo interessati e non ne farete nulla, d' altra parte, perché vi preoccuperete solo di vedere quanto i liberali e i repubblicani assieme, alle elezioni europee , possono sicuramente raggiungere per fissare come sbarramento uno 0,1 in meno per far fuori i radicali. tutte le ciambelle che avete fabbricato contro di noi non sono riuscite con il buco, anzi, il contrario. state tentando di realizzare quella che si chiama la grande riforma, ma sarà la piccola, volgare, vergognosa controriforma che verrà fuori secondo le esigenze di un momento. signor presidente , nella giurisprudenza italiana, che risente del non valore giuridico delle nostre leggi, avvengono delle cose interessanti. ad esempio, nella sentenza contro Toni Negri , non quella del « teorema Calogero » , ma del giudice Spadaro di Milano, c' è una grande scoperta in termini di diritto materiale, di diritto reale: la segreteria soggettiva. si dice: è vero, l' Autonomia non aveva organizzazione, l' Autonomia non poteva eleggere un segretario, ma Toni Negri era il capo e quindi in realtà c' era la segreteria, la segreteria soggettiva. signor presidente , se noi parliamo di associazioni di fatto, di segreterie soggettive che dominano nella Costituzione materiale di questo paese, che sono responsabili dell' assassinio di Moro, siamo in tema. infatti, la riforma che tentate di realizzare è quella di dare a posteriori veste di legalità a quella segreteria soggettiva che per 55 giorni, durante il rapimento di Moro, ha escluso, ha usurpato i poteri del Parlamento tenendo a contatto continuo Berlinguer, Bodrato, Piccoli e gli altri per sequestrare i poteri della direzione della Dc, del Parlamento e decidere secondo diritto materiale. siamo, signor presidente , purtroppo per lei oltre che per me, in tema; se dobbiamo riformare c' è la Costituzione materiale e se lo statuto del suo partito, signor presidente , è trattato da 12 mesi come è trattato, siamo in tema. e siamo in tema se diciamo che qui c' è una associazione per delinquere! signor presidente , credo di essere chiarissimo, altrimenti non mi rivolgerei con questo tono a lei. è chiarissimo che lei per me non rappresenta qui il partito repubblicano , ma l' Assemblea, ma è altrettanto chiaro che lei per me rappresenta dei principi ed una storia che ritengo contrapposta a quella di un certo partito di quest' Aula. e questo diritto di aggiungere all' ossequio che le devo come presidente della Camera dei partiti anche ad un uomo, che per me è un repubblicano, ce l' ho, lo esercito e continuo ad esercitarlo. certo, fa male sentire parlare di queste cose, sentire dire da chi costantemente ha dimostrato di volere socraticamente rispettare il diritto quale che esso sia, da chi ha predicato nei momenti difficili tra le vostre P2 e le P38 degli altri che è meglio qualsiasi legge piuttosto che la legge della giungla , per poi poterla mutare e farla crescere rendendone democratico il giudizio e il sostegno. ebbene, noi oggi siamo qui a dirvi che la vostra Costituzione materiale, che state cercando di nuovo di legittimare a posteriori , e che neppure la Corte costituzionale è riuscita a realizzare, non riuscirete a realizzarla nemmeno voi. in realtà, sentite il bisogno di dare un' oncia di legittimità formale alle vostre prassi, al potere reale che rappresentate; avete paura perché sapete che la P2 non è storia di delinquenti, la P2 è storia anche del delinquere e del crimine. ma se fosse stata questa, Minucci non avrebbe collaborato per anni con Tassan Din ; se fosse stata storia di criminalità, Pecchioli non avrebbe per anni collaborato con lo stato maggiore militare della P2! la P2 era null' altro, al di là delle gravi storie che conosciamo, che il tentativo di anticipare la grande riforma nella grossa « marmellata » del centrosinistra italiano per dargli un assetto più razionale. forse che nell' intervista di Gelli a Costanzo c' erano principi diversi da quelli di Bozzi e degli altri, sui quali in realtà vi dite d' accordo? perché se lo dice Gelli è una cosa brutta e se lo dice Bozzi è una cosa bella? devo dire francamente che questo significa avere un senso, poco laico del valore delle opere e delle parole! ma non vi basta, perché in tutta questa storia il fatto che voi siete i continuatori dello Stato corporativista deriva dall' aver scelto una dimensione clientelare, una dimensione non liberale, non democratica, dell' organizzazione dell' economia, del fisco, dello Stato. e quindi i motivi vostri di crisi non sono il fatto che la Costituzione repubblicana era poco buona, era ottima per dei democratici. ma come potete cercare di sopravvivere alla De Mita ? come potete cercare di sopravvivere come si vive e si sopravvive politicamente ad Avellino o a Roma, senza cercare appunto di cambiare legge, di cambiare le regole del gioco ? tutto questo apparterrà davvero, signor presidente , alla storia delle sovrastrutture? noi abbiamo cercato di inverare il diritto praticando i referendum, praticando le leggi di iniziativa popolare, praticando le petizioni, praticando — come in tutti i paesi puritani di democrazia politica — il voto come diritto e l' astensione dal voto come dovere, nel giorno in cui non è onesto e leale il gioco democratico al quale si è invitati. noi siamo qui testimoni per dire, dopo i vecchi ed i nuovi anni di piombo , a coloro che sorbiscono le loro sbronze esistenzialiste, a coloro che leggendo male la scuola di Francoforte o la quarta risposta di Marx a Feuerbach o Lenin o altro, noi siamo qui per dire che l' utopia vera, percorribile, è quella pura, chiara, dei Silvio Spaventa, è quella di Montesquieu, mai realizzate, della democrazia politica vera, dei parlamentari repubblicani, magari bicamerali. cosa volete riformare? cosa avete fatto del nobile, napoleonico Consiglio di Stato o della Corte dei conti ? ne avete fatto la camera — nemmeno di compensazione — di sgombero dei vostri capi gabinetto o segretari particolari o di coloro che per mancanza di tempra, potendo essere magari qui dentro e divenire dei grandi commis d' Etat hanno preferito invece andare in Consiglio di Stato a guadagnare il diritto di divenire maîtres à penser sui giornali della FIAT o sui giornali delle P2, a destra e a sinistra. cosa volete riformare voi che siete stati capaci di disfare persino quel tanto di solido che la continuità dello Stato aveva lasciato nel nostro paese dal 1900 al 1945? tutto distrutto, tutto in putrefazione! allora, siamo facili profeti nel dirvi: sapete perché dovete votare domani la costituzione di questa commissione? come le leggi che votavate, non era importante quello che votavate: votavate la « 184 » in modo ignobile, ma bastava che votaste insieme per dar corpo alla vostra maggioranza di unità nazionale . adesso dovete fare la legge sulla maggioranza istituzionale, in cui il Movimento Sociale Italiano diventa la Democrazia nazionale degli anni dell' unità nazionale ; e avete sentito il collega Franchi dire tutta la gratitudine, l' ottimismo e l' amicizia nei confronti della maggioranza della grande riforma, che va dal Pci alla Dc, passando da Manfredi Bosco al compagno Zangheri. siete di nuovo uniti! quello che vi importa, alla vigilia (speriamo di due anni) delle elezioni della Presidenza della Repubblica, è cominciare a fare le prove delle varie maggioranze, per le quali dovete cercare di occupare e spartirvi il potere! questa è la riforma: volete spartirvi anche il Quirinale, volete che il Quirinale diventi quello che è stato il Viminale durante gli anni di piombo , volete che il Quirinale diventi quello che questo Montecitorio è divenuto in questi anni di rinuncia al funzionamento dello stato di diritto ? sono queste le cose che aspettate? fuori di qui, fuori di tutto questo aumenta lo sfascio morale, civile ed economico. fuori si chiedono i pensionati, fuori si chiedono i lavoratori dipendenti , fuori si chiedono gli elettori del Movimento Sociale , fuori si chiedono gli elettori del PDUP, fuori si chiedono che mai diritto è questo, quale riforma, che passa attraverso il togliere sempre più il diritto alla qualità della vita , il diritto a essere cittadini, il diritto a notti e giorni decenti, se sempre di più vengono i condoni demagogici, ogni giorno, per coloro che distruggono il nostro territorio, le amnistie per i grandi ladri, le amnistie per i grandi « palazzinari » , le amnistie per i grandi evasori, le amnistie per i Di Salvo , e non magari le amnistie per i 24 mila in attesa di giudizio, che sono lì, divenendo forse delinquenti mentre prima non lo erano, ad opera dell' unica università di Stato che funzioni, che è quella delle carceri, dei teoremi di Calogero e connessi. lei quindi non si meraviglierà, signor presidente , se diciamo che ancora una volta di più il nostro codice di comportamento sarà confermato in questa occasione. vediamo una volta di più che la decisione di principio alla quale diamo quotidianamente corpo dall' inizio della legislatura — quella di non onorare con la nostra partecipazione il vostro gioco, le vostre votazioni non repubblicane, le vostre votazioni non democratiche — corrisponde alla scelta che avremmo comunque praticato, anche se non l' avessimo compiuta dinanzi al vuoto, al nulla che state ancora una volta aprendo. e, signor presidente , nella vita e nella storia il contributo del nulla è il contributo del male.