Marco PANNELLA - Deputato Astensione
IX Legislatura - Assemblea n. 195 - seduta del 04-10-1984
Sulla situazione dell'ordine pubblico
1984 - Governo III Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 80
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

mi consenta, signor presidente , di ricordare a lei — perché stranamente mi è concesso di ricordare qualche cosa alla Presidenza — che il fatto che una decisione sia approvata all' unanimità in conferenza dei capigruppo non vuol dire assolutamente nulla per quanto riguarda i radicali, perché i radicali in conferenza dei capigruppo non votano mai, proprio per consentire — lo abbiamo detto — di contemperare il nostro codice di comportamento con l' economia dei lavori della conferenza stessa. in più, credo che fosse presente il collega Teodori e non il collega Spadaccia, nella conferenza dei capigruppo , e quindi c' è un' altra inesattezza nel suo richiamo, signor presidente . ed infine credo che ogni deputato possa esprimere le sue opinioni senza vedersi rimproverare se per avventura, e non era questo il caso...... se per avventura, signor presidente , l' opinione di questo parlamentare non è esattamente quella espressa in conferenza dei capigruppo da un presidente di gruppo. credo che il presidente debba tutelare innanzitutto il diritto del parlamentare e dopo, in secondo luogo, forse anche le conferenze formali dei gruppi. ma il problema mi sembra essere un altro, è a monte. sappiamo che abbiamo cinque saggi al lavoro — naturalmente i saggi cominciano con il collega Spagnoli, passando per altri, e i radicali non ne fanno parte — , i quali per far sì che la nostra Camera sia più efficiente e seria avrebbero convenuto che gli interventi più lunghi passerebbero da 45 minuti a 30 minuti. devo dire che questa saggezza è la saggezza partitocratica antiparlamentare. perché? perché non vi sarebbe stato « caso Lockheed » nel paese se avessimo liquidato la questione Lockheed in un giorno o in un giorno e mezzo; se non avessimo potuto parlare per 3,4,5, 6 ore se era necessario, e se non avessimo potuto, così, per esempio, provocare — proprio grazie alla puntualità, alla serietà, alla tassatività della ricerca — anche quel rinvio, che fu clamoroso, alla commissione inquirente per una settimana, per dieci giorni, di quel dossier e di quel dibattito. ho già notato, a proposito del dibattito sul caso Moro, che i gruppi non hanno mai invocato una estensione dei 45 minuti, pur potendolo fare. e dovete dire che non l' avete voluto (non la Presidenza, che da questo punto di vista registra le volontà dei gruppi e del Parlamento); e volete che noi non diamo anche significato politico al fatto che volete, dal Pci al Msi, alla Dc, al Psi e via dicendo, che questi dibattiti durino al massimo un giorno e che al massimo gli interventi durino 45 minuti? sono requisitorie o difese che potrebbero richiedere nella serietà... c' è appunto qualche spiritoso da quella parte — ma lo spirito è sempre lugubre — che dice: gli darei tre minuti invece di 45! comunque, signor presidente , il problema mi pare semplice: anche nei momenti più importanti del sindacato ispettivo , della Camera, quelli che possono esprimersi in dibattiti conseguenti ai lavori di grandi Commissioni di inchiesta (durati a volte anni, come la Commissione sul fenomeno della mafia, che ha prodotto 10,15 o 20 volumi), si consentirebbero in futuro, al massimo interventi di 45 minuti; certo questo avviene per serietà partitocratica, perché questi dibattiti debbono uniformarsi alla realtà partitocratica del nostro paese. vedete, signor presidente , colleghi, in data 6 ottobre un autorevolissimo settimanale scrive un editoriale dal titolo: « chi ha paura di Michele Sindona? » questo editoriale è dedicato all' evento del rientro di Sindona dagli USA. il giorno è il 6 ottobre, il settimanale è Rinascita. si parla del Watergate, di Fanfani, di Gelli, di Crociani, di Naria e ovviamente di Sindona; la nomenclatura è ricca, ma il 6 ottobre 1984 non viene nominato Andreotti: Watergate e altro sì, ma di Andreotti non c' è nemmeno il nome en passant su Rinascita! dal 1972 al 1977 — sono andato a vederle, perché queste sono cose importanti — vi sono state tre sole interrogazioni parlamentari presentante dal Pci: il 10 luglio 1974 a firma Peggio e D'Alema , il 2 marzo 1976 a firma Barca e D'Alema (ma appena D'Alema è andato via...) e un' altra di Di Giulio nel 1977. dunque, in tutto, tre interrogazioni nell' arco di tempo che va dal 1972 al 1979 e tutte e tre più attinenti al Banco di Roma che a Sindona. nel frattempo erano stati pubblicati quattro volumi (quello di Graccus, quello di Panerai, eccetera) ed ha ricordato il collega Teodori che il più importante circuito televisivo americano, nel 1972, aveva fatto delle trasmissioni sui rapporti fra Sindona e la mafia. 1972! nel 1974 arriva anche la P-Scalfari; perché ritorniamo indietro: P2, P-Scalfari, Pci, P-Andreotti! scusate se insisto! lo ha ricordato anche il nostro ammirevole — ma forse l' ammirazione è una cosa che non va bene , è superflua e dà un senso di distanza — , il nostro serissimo collega Azzaro. abbiamo l' OPA del 1974, con l' appoggio sfrenato di La Repubblica e di Scalfari, abbiamo precedenti interrogazioni, alla Camera di Scalfari, che si fa parte diligente per garantire che il Governo non faccia difficoltà, non intervenga contro Sindona (non si sapeva? si sapeva!) e non dia fastidio in questa azione che, se fosse riuscita, avrebbe fatto di Sindona, sicuramente e definitivamente, uno dei potenti, se non il potente, della nostra economia mista; cioè, economia P2-clericale, cioè economia massonico-clericale, perché questo è il senso della nostra economia mista! l' avevano intuito Bernanos e André Gide: ne I sotterranei del Vaticano c' è questa commistione fra i piccoli killer — c' è, andate a rileggerla, quella pagina di Gide! — , i servizi segreti dello Stato della città vaticana, i massoni e i monsignori! e Bernanos in pagine ossessive — come spesso sono quelle di Bernanos — raccontava le vicende della provincia integralista cattolica francese, nutrita della notizia che a Roma i cardinali e i massoni tramavano contro la religione, contro Gesù, contro la fede e contro tutto il resto... c' è un invito del buttafuori: vi dice che non dovete starmi a sentire! siccome lo conosco... come vede, signor presidente , le conferme vengono! io ripeterò quanto è scritto qui: che nell' arco che va dal 1972 al 1979 tre sono le interrogazioni comuniste e riguardano il Banco di Roma ! molto attenti ai crediti! certo, anche per Gelli eravate molto attenti ai crediti! anche per Calvi eravate molto attenti ai crediti. io sì, tant' è vero che io so — e tu non lo sapevi — che il tuo partito aveva ipotecato per 30 miliardi il sacrario di botteghe oscure , da parte di questo tipo di finanza. tu non sai! noi ci muoviamo tra le cose che abbiamo. come vede, signor presidente , qual è la situazione nella quale oggi ci troviamo? in realtà, Andreotti è già condannato, perché tutti e tutta la Democrazia Cristiana sanno che è vero quello che Viola ha scritto dopo la Commissione e sanno che si può discutere della fattispecie penale, si può discutere esattamente se vi sia stata omissione di intervento da parte dei magistrati che scrivono queste cose... dice testualmente il magistrato Viola che senza l' apporto di Andreotti non era concepibile e non era praticabile. chiedo qui al magistrato Viola ed alla procura generale di Milano che cosa aspettino a trarne le conseguenze. se la frase testuale del procuratore Viola a Milano è quella con la quale si afferma — e lui lo afferma — che senza il costante apporto ed aiuto Di Giulio Andreotti non era immaginabile ed attuabile la vicenda Sindona. così come è andata, mi chiedo perché non siano tratte dalla magistratura milanese, o da qualchedun' altra , le conseguenze ovvie di questa affermazione, che sono di indole penale; perché Viola non parla della degradazione dei costumi, parla di un evento criminale, con delle fattispecie individuate. allora, se nell' arco che va dal 1972 al 1979, mentre si pubblicano libri, mentre le minacce vengon fuori, mentre la televisione americana dà a tutti gli USA informazioni — allora — sui rapporti tra mafia e Sindona, se in Italia questo non accade nemmeno al Tg2, che, in quel momento, era a gestione socialista e comunista — il collega Barbato e gli altri — su questo non viene fuori nulla... ricordate anche colleghi giornalisti scomparsi, ricordiamo il Tg2, per sapere quanto fosse marcata nell' ambito dell' unità nazionale , dell' unità che fu piduista, che fu sindoniana, come è dimostrato da omissione di interventi, la continua copertura di Andreotti da parte della sinistra italiana e da parte del partito comunista italiano, e che prosegue costante ancora in memoria degli eventi. dicevo che Giulio Andreotti è sicuramente, nel tribunale delle coscienze di ciascuno di noi e, innanzitutto, dei suoi compagni di partito, condannato. c' è un' imputazione aperta ed è quella di coloro che hanno coperto questa realtà, di coloro che in cinque anni, in questa Camera, hanno fatto solo un' interrogazione marginale sulla Loggia P2 , del fatto che, con presidente del Consiglio da esso votato, Andreotti, il partito comunista , per cinque anni, per quattro anni, due anni di Governo ufficiale, di maggioranza, ha semplicemente coperto tutta la crescita, il tramutarsi, il convertismo del sindonismo puro nel piduismo, come siamo venuti conoscendolo, a gestione, innanzitutto, gelliana. con situazioni straordinarie: io ricordo che Carmelo Spagnuolo era magistrato altissimo e da noi costantemente attaccato e ricordo la straordinaria cautela con la quale Carmelo Spagnuolo agiva per quel che riguarda l' Eni, Cefis — un altro settore nei confronti del quale il partito comunista è sempre legittimista e legalitario, dinanzi alle baronie ed ai poteri — e nello stesso tempo dava il massimo avallo negli USA (e cercava di darlo ovunque) all' imputato o all' uomo in fuga Sindona. a noi ciò che interessa è rappresentato da due cose: l' una ci è preclusa da un simile Parlamento ormai inutile, senza possibilità di svolgere, anche per quanto riguarda gli elementi di tempo, di temporalità dell' analisi dei documenti, le sue funzioni (da Pazzaglia a Spagnoli, passando per gli altri, ci si garantirà che questo sia sempre meno possibile: limite di tempo di 30 minuti invece di 45); l' altra è impossibile, perché, in realtà, come la Loggia P2 , anche su questa vicenda l' unità nazionale aveva la sua ragion d' essere. signor presidente , bisogna comprendere il collega comunista che mi ha interrotto. lui dice: non hai nulla da dire; e lo dice con il tono della constatazione. invece questo è un triste, e da molto tempo disatteso desiderio. loro aspettano infatti che io non abbia più nulla da dire, ma in realtà queste cose noi le diciamo. come accade da otto anni... signor presidente , questa canea, per cui si arriva anche al qualunquismo imbecille sui digiuni, potrà portare tra poco magari agli altri orpelli sulla droga, sulla omosessualità o sulla follia. a questo regolarmente andate a finire quando si parla di politica; a questo riuscite ad arrivare mentre si parla, con difficoltà, di fatti ai quali voi dovreste dare una spiegazione diversa, se vi riuscite, per i 30 miliardi di ipoteca relativa al palazzo delle botteghe oscure ; una spiegazione su Gelli, sulla seconda tranche che voi, all' indomani del tentato suicidio di Calvi, — 10 miliardi! — avete... certo, queste cose non le dice Almirante, in quanto su Peteano voi lo coprite, certo non lo dicono gli anticomunisti di professione, certo non lo dice nemmeno la Democrazia Cristiana di destra, certo siamo noi a fare queste affermazioni. perché non hai mai interrotto Pecchioli quando per anni, giorno per giorno, conversava con lo stato maggiore della P2, P-Scalfari, P-Andreotti, P38: questa è la realtà. signor presidente , si allenassero magari a fare l' opposizione, come dicono, a Craxi; ma nemmeno questo fanno. in questo modo riescono a fare semplicemente la caricatura dell' ostruzionismo per una legge della quale adesso si vergognano, o la caricatura del referendum. poi, perché ridiventino opposizione, bisogna che parli un radicale sul piano della verità storica e degli interrogativi urgenti. allora non ce la fanno più, ma è finito il tempo in cui avevate Giorgio Almirante, in cui avevate il fascismo e l' antifascismo ritualizzati e sfruttati da avvoltoi di una parte e dell' altra: è finito, cari compagni comunisti, il momento nel quale potrete continuare il 6 ottobre a parlare di Michele Sindona! quando si parla del comportamento del partito comunista nelle vicende peggiori della nostra Repubblica e dell' usurpazione partitocratica, signor presidente , si parla dell' azione dell' unico, vero e grande esercito partitocratico che ha consentito a Sindona, alla Loggia P2 , ai servizi segreti di portare avanti questo periodo storico: gli altri non ne avevano la forza. certo con garbo, come si suoi dire, il vicepresidente Azzaro non ha detto cose del tutto... signor presidente , ho ragione di sorridere; ma quando si arriva alla tragedia di ipotecare i sacrari del comunismo italiano all' economia, alla finanza piduista, sindoniana, alla finanza di coloro che mercanteggiano ed assassinano la religione da una parte e la religione civile dall' altra, allora noi siamo alla tragedia più sporca possibile: è la melma della storia che viene a sommergere il dibattito politico. come vede, signor presidente , siamo in tema: Andreotti! ho udito che oggi lo speaker di questo dibattito del partito comunista , elegante ben presente, ha nominato Andreotti. innanzitutto ha polemizzato culturalmente con il presidente Andreotti — andatelo a rileggere, domani! — perché egli ha una cultura della politica tale ed una cognizione del potere tale che lo portano perfino, a volte, ai limiti del lecito nell' espletamento delle proprie attività. sembra un dibattito in un seminario di politologi, fatto alla presenza di studenti, nel quale appunto si accenna un tantino, si fanno degli esempi del tipo di critica culturale che possono farsi due forze politiche . ma la moralità, l' economia di un dibattito come questo è quella, lo hanno già detto i miei colleghi... noi vogliamo sapere perché mai, Spagnoli, perché mai i giuristi del partito comunista , perché mai i compagni rigorosi, per un mero reato associativo, per un mero reato di pericolo, senza nessuna attribuzione di fatti specifici, quindi per un dato, lo ripeto, di pericoli (c' è in dottrina), come quello di Longo, hanno mobilitato il paese, L'Unità , Rinascita, la Camera, hanno sollevato la questione morale contro Craxi, hanno chiesto le dimissioni di quel Governo; e adesso che non c' è mero reato associativo, mero reato di pericolo, ci sono episodi precisi portati qui dalla magistratura, accusa di apporto determinante a tutte le vicende, tutte! ma tutte secondo quanto dice il magistrato, relativamente ai veri capi di accusa, a tutti... niente! si fa la critica culturale, la questione morale , allora, rispetto al Governo Craxi, potevate... adesso c' è un ministro degli Esteri , che voi tutti sapete che ha bisogno se non altro — volete metterlo come vostro correo abituale — di una lezione, di un momento di riflessione, di non credere alle impunità, perché altrimenti avrà sempre più bisogno dei Vitalone e degli altri, avrà sempre più bisogno delle stesse cose delle quali ha avuto bisogno Sindona per difendere il proprio avvenire ed il proprio futuro. volete forse... non sarebbe stato il caso oggi. 2 Longo: il pollo Longo, il pollo di passaggio da spennare, preso lì, mero reato di associazione non si sa in quanto grande questione morale ; Andreotti, elegante e marginale notazione di distacco, di distanza culturale tra i compagni comunisti, mentre stiamo qui per giudicare, politicamente, ma per giudicare. allora ci si dica, signor presidente , con quale faccia si è lottato per le dimissioni di Longo e, en passant ... che, era un mio amico? ma certo, certo, certo! signor presidente , è noto che noi radicali siamo amici della P2, lo sapeva anche Gelli e risulta dagli atti, questo è pacifico. è noto che l' integerrimo combattente che testé mi ha interrotto per cinque anni è stato lui a presentare le interrogazioni e le interpellanze contro il presidente del Consiglio Andreotti, contro la P2; non io, ma lui sicuramente l' ha fatto. quindi dinanzi a tanto maestro — di impudenza! — non posso che tacere ed andare innanzi. certo il problema è un po' come quello della relazione della Commissione d' inchiesta sulla Loggia P2 . anche lì vi sono i problemi delle riunioni dei partiti, del comportamento dei partiti, dei finanziamenti ai partiti, i misteri... veramente, presidente Azzaro (qui ci sono degli uomini di legge), devo dire che sono sempre più convinto che non ho meritato nemmeno quel 66 con il quale mi sono laureato ad Urbino, perché non riesco, per esempio, a comprendere come è possibile arrestare Gelli — voi ricordate — per concorso in bancarotta fraudolenta (perché è attraverso questo che si arriva a mettere il sale sulla coda di Gelli) e per lo stesso motivo non sono imputati Piccoli e magari l' onorevole Anselmi. se la via attraverso la quale si poteva arrivare, finalmente, a spiccare un mandato di cattura , era il concorso in bancarotta fraudolenta di Rizzoli, valevano tanto, a questi fini, le riunioni per Il Gazzettino , nelle quali, Piccoli, risulta dagli atti che eravate presenti, anche se questa per la collega Anselmi, finalmente, è l' occasione per smentire qualcosa? collega Anselmi, se questo non è vero, io ne sono felice! e sono felice di averti consentito di smentirlo perché, domani, andremo a vedere chi ha mentito, ora che tu dichiari questo! come si faceva, dicevo, a non dichiarare bancarotta fraudolenta , applicata alla Dc, la quale firma un documento — lo firma! — in cambio dei miliardi? io, Dc, mi impegno a favorirti nelle vicende dello Stato... se non è associazione per delinquere, tipizzata, e non mero reato di pericolo, collega Spagnoli, bensì azione puntuale di concorso in bancarotta fraudolenta ed anche di attentato alle istituzioni ai diritti civili e politici del cittadino; se non si tratta di questo, quando mai possiamo trovare fattispecie penali alle quali richiamarci? qui sta tutto il dibattito. in realtà, dal 1976 al 1979, si è ritenuto, per Realpolitik, che il compromesso, l' accordo storico, non potesse esser realizzato con la formale marmellata della Dc o dei partiti borghesi, o socialdemocratici, certo non temibile: bisognava farlo con chi contava all' interno dello schieramento borghese, ed era (come tentativo di razionalizzazione) la P2, e (come tentativo di razionalizzazione del potere), diciamo, l' aggregazione anche nelle banche di Roma o del lavoro, di una parte dello schieramento di unità nazionale ; era l' unità nei servizi segreti , nelle designazioni, nelle omissioni di intervento; era la difesa della rigidità cadaverica delle vittime delle Brigate Rosse , mentre a tutti i livelli dei servizi segreti , sotto sotto, si trattava; e, sia pure con molti anni di ritardo, ci è giunto il riconoscimento dell' esattezza di quello che gridavamo in quest' Aula (sia pure come tesi sottoposta a verifica, da parte della collega Anselmi), in quegli anni: quella parte della P2 che occupava esercito e servizi segreti poteva aver giocato al massacro, tentando di provocare il massacro brigatista anziché cercare di impedirlo. lo dicevamo in quest' Aula e, guarda caso , allora non sapevamo che i tre che comandavano la piazza di Roma, erano tutti e tre della P2! ma dopo l' assassinio di Giorgiana Masi , veniamo qui a dichiararlo, ed è il Pci che urla (vi sono i resoconti stenografici !) e ci insulta perché noi dicevamo che quella vittima sicuramente si poteva spiegare (come avevamo previsto la mattina, insieme con Lama, con il presidente Ingrao ed altri) nell' ambito di un disegno che quel pomeriggio si era sviluppato in un modo assassino ma anche evidente: i fatti, poi, hanno parlato... allora, di cosa stiamo discutendo in questa sede? abbiamo visto quali sono le mozioni e le risoluzioni presentate da altri; noi abbiamo ripreso, come ultimo punto (ci auguriamo che sia votato per divisione, per parti separate), esattamente quanto i colleghi comunisti hanno chiesto, a proposito di un altro dibattito, per quanto riguarda Longo. gli uffici, a torto o a ragione, sostengono che non sia ammissibile una risoluzione con la quale si chiedono le dimissioni di un ministro, ed allora noi abbiamo ripreso esattamente, parola per parola, la formulazione dei compagni comunisti relativa a Longo: speriamo che questa sera si voglia votare in Assemblea, senza ridurci improvvisamente ad un numero troppo scarso, da una parte o dall' altra, secondo i criteri che vi sono; speriamo che si vogliano votare queste risoluzioni, qui per Andreotti, così come l' altra volta avete votato per Longo. noi continueremo oggi a fare quello che ci siamo impegnati a fare, con il corpo elettorale , mentre voi dovete far sapere in giro che la vostra forma di aiuto all' inquirente, adesso, è quella di fare i radicali: non votate, all' inquirente! non votate all' inquirente, dove due di più o due di meno sono determinanti! signor presidente , come vede, questi (indica l' estrema sinistra ) non solo mentono quando dicono che con il crack di Sindona erano vigili, ma mentono anche sul Craxi, perché loro, in realtà, né sul crack né sul Craxi hanno questa animosità. questa polemica, al solito, come nel 1976, a difesa di Andreotti, l' hanno adesso, di nuovo, contro i radicali. i radicali che sono pochi; i radicali che non votano. sa qual è il guaio, signor presidente ? che appena ricomincio a parlare, questi ricominciano ad urlare. ho già detto che non sono in condizioni, e nessuno di noi è più in condizioni, proprio per quell' attacco riuscito al Parlamento, di fare quel serio lavoro di parlamentare che ho fatto ed abbiamo fatto, quando era ancora tecnicamente possibile, con la Lockheed. avremmo dovuto onestamente analizzare insieme i documenti e le carte per alcune ore, perché è il minimo che possiamo fare in un processo di questo genere, innanzi tutto per vedere se ciascuno di noi è a conoscenza delle stesse carte. ho anche detto che io so perfettamente, che voi tutti sapete che Andreotti è sicuramente molto più colpevole rispetto a questa vicenda, che è anche P2, di quanto non lo fosse Longo. lo sapete tutti e tutti d' accordo, evidentemente, avete deciso di far finta di nulla. ho sottolineato che, per quanto ci riguarda, tutto questo dibattito ancora adesso non fa altro che confermare che tra i comportamenti emersi, che stavano per essere vittoriosi con il caso D'Urso (in cui, se tornava quel cadavere ordinato dalla partitocrazia, avremmo avuto dopo pochi giorni, sotto il coperchio Visentini, come tutti sappiamo — Di Bella dixit — , Pajetta, Pecchioli, Napoleone Colajanni, Cappuzzo, almeno tre della P2, almeno Scalfari, De Benedetti ed altri; certo non avremmo avuto Castiglion Fibocchi )... ebbene, se fosse riuscita l' « OPA » Scalfari-Sindona-Bastogi, non avremmo avuto il seguito (Sindona, il crack e le altre cose), che invece abbiamo avuto. ancora una volta siamo qui per ripetere che gli atti del nostro Parlamento (se un giorno qualcuno vorrà leggerli, signor presidente ) parlano chiaro. le interrogazioni radicali di allora, le interpellanze radicali di allora, i libri radicali di allora, i comportamenti radicali di allora credo potranno dimostrare che non sono stati la totalità coloro i quali, con cecità o con malafede, hanno assistito all' affossamento della Repubblica costituzionale, rassegnati all' usurpazione partitocratica, che è di tipo criminale. non poteva non esserlo: lo è stata e lo è.