Gianfranco FINI - Deputato Opposizione
IX Legislatura - Assemblea n. 188 - seduta del 27-09-1984
Sulle linee programmatiche in vista del semestre di Presidenza dell'Unione europea
1984 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 332
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , forse è giunto il momento di aggiungere ai tanti simpatici e pittoreschi neologismi che la Camera usa nel vocabolario parlamentare nel definire i decreti, e cioè quelli di « decreto-catenaccio » e « decreto-tampone » , anche quello di « decreto-fotocopia » . mi pare che il decreto in esame risponda bene al prototipo di « decreto-fotocopia » , in quanto è sostanzialmente non la reiterazione, ma la riproduzione, senza alcuna modifica, del decreto legge del 25 luglio scorso, che era decaduto per mancata conversione nei termini, che a sua volta riproduceva un precedente decreto, che era quello numero 158, che a sua volta ancora riproduceva il decreto legge numero 41. siamo quindi di fronte alla quarta reiterazione di un decreto legge che attiene ad una materia che è giudicata dalla pubblica opinione degna della massima attenzione, e che pertanto le forze politiche devono giudicare degna del massimo controllo. il Governo invece, reiterando per la quarta volta consecutiva un decreto che consente il ripiano parziale dei debiti di gestione delle unità sanitarie locali, sottrae alle Camere quella capacità e quella volontà di controllo che appare indispensabile in una materia così delicata. ma, al di là delle argomentazioni di merito, che il mio gruppo non mancherà certamente di portare, sia nel lavoro di Commissione sia nel successivo dibattito in Assemblea, ci pare sia evidente il mancato rispetto dell' articolo 77 della Costituzione da parte del Governo in questa occasione. ci troviamo, quindi, ancora una volta di fronte ad una predica effettuata in buona fede e ad un pessimo comportamento da parte dell' Esecutivo, perché non è certamente la prima volta, e prevedibilmente non sarà nemmeno l' ultima, che la Camera si trova sempre più spesso a dover dedicare parte dei suoi lavori all' esame, ai sensi dell'articolo 96-bis del regolamento, di decreti legge che vengono o reiterati o addirittura ripresentanti dopo la bocciatura (è il caso della settimana precedente), in spregio di qualsiasi riferimento all' articolo 77 della Costituzione. occorre infine ricordare, signor presidente , che il decreto non è soltanto in palese violazione di quanto disposto dal primo capoverso dell' articolo 77, ma anche di quanto previsto nel secondo capoverso di tale articolo, se è vero che il decreto riporta quell' articolo 8 che fa salvi gli atti e i provvedimenti adottati nei precedenti decreti non convertiti in legge. i colleghi sanno quanto evidente e palese sia in questo caso la violazione della Costituzione. un' ultima, amara considerazione. in qualche occasione precedente il Governo aveva avuto almeno l' accortezza di inserire nel disegno di legge di conversione un articolo 2, che faceva per l' appunto salvi tutti gli atti compiuti in forza dei precedenti decreti; da qualche tempo a questa parte nemmeno questa piccola accortezza, che pure salva l' aspetto giuridico della decretazione d' urgenza , viene presa in considerazione, ad ulteriore dimostrazione dell' atteggiamento prevaricatore, e per alcuni aspetti addirittura provocatorio, con cui, al di là delle affermazioni di principio, il Governo continua a comportarsi in merito alla decretazione d' urgenza . ovvio, quindi, e direi motivato e fondato, il voto di opposizione che il gruppo del MSI-Destra Nazionale darà alle conclusioni del relatore.