Marco PANNELLA - Ministro degli Affari Esteri Maggioranza
IX Legislatura - Assemblea n. 177 - seduta del 01-08-1984
Sulla situazione internazionale
1984 - Governo I Rumor - Legislatura n. 5 - Seduta n. 75
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , colleghi, signor presidente del Consiglio , signori ministri, nemmeno adesso, come già ieri, siamo riusciti a sentire pronunciare la sigla « P2 » . ho sentito male? no. ecco: l' ordine del giorno del paese, caro Reggiani, non coincide con gli ordini del giorno fasulli di questa o di quella riunione, ma coincide con la vita delle donne e degli uomini e la vita delle istituzioni. e infatti siamo stati noi — poiché lo potevamo — ad essere forza di Governo negli scorsi mesi, dinanzi al tentativo di ridurre la questione P2 ad un problema di reato associativo, e di mero reato associativo, e di scambiare quello della P2 per un problema di ladri di polli , per poi poter meglio tutelare, invece, il « piduismo » e la politica « piduista » di questi anni, che in tanto è stata pericolosa e forte in quanto è stata al centro di alleanze poderose (perché altrimenti, da Salvini e Gelli, non avrebbero retto che un anno o due nel mondo dell' affarismo e dei faccendieri). siamo stati noi, invece, a cogliere tutta l' importanza della difesa dei principi dello stato di diritto , dei principi della certezza del diritto, anche se questo significava farci accusare per l' ennesima volta, di demagogia e superficialità, di essere, magari, proprio noi corrivi con le responsabilità, eventuali o certe, di forze di Governo in termini di P2. siamo stati noi che abbiamo detto che l' operazione Longo, signor presidente del Consiglio — da nessun altro, come presidente del Consiglio e non come segretario del suo partito; da nessun altro se non dai radicali in piena campagna elettorale e prima — implicava un richiamo. un richiamo, che sarebbe venuto da forze insospettabili da questo punto di vista , alla certezza, alla correttezza del diritto. e pretestuosità sospetta e pericolosa dell' esplosione del cosiddetto caso Longo (caso vecchio, caso conosciuto da anni, caso che nulla giustificava se non altri motivi politici, tanto più pericolosi perché non chiari agli altri), costituiva un tentativo appunto di chiudere in realtà lo studio e la lotta contro la P2 e di non analizzare i veri momenti pericolosi, le operazioni pericolose compiute o tentate dalla P2. ripeto testardamente, questa, con l' unica estraneità fino ad allora del partito socialista in quanto tale, con la lotta consapevole ed ufficiale del partito radicale contro, era sul punto di saldarsi nel gennaio 1981 con la presa di potere e l' andata ufficiale al Governo degli Stati maggiori della P2 e di coloro i quali in cordata con la P2 avevano deciso di normalizzare la situazione del paese, sfruttando, provocando, l' esplosione terroristica, secondandola, come appena adesso si inizierà a verificare dopo la consegna del rapporto Anselmi. rapporto non a caso frettolosamente santificato e beatificato, perché di sostegno ad una lettura partitocratica dei fatti e degli eventi del terrorismo e del controterrorismo di Stato della P2, o magari del controterrorismo al terrorismo di Stato della P2 da parte delle Brigate Rosse . volevo solo ricordare che cosa deve indubbiamente costituire una azione di governo , al di là della « g » maiuscola: governo nei momenti difficili, nei momenti di confusione, capace di impopolarità per non essere antipopolare. il fatto che il partito socialdemocratico , che il collega Reggiani, ma anche lei, presidente dei Consiglio, non abbia ritenuto di avere, come interesse politico, legittimo di Governo o magari di parte socialista, la volontà a porre questo problema al centro anche della sua relazione e del dibattito parlamentare , dimostra una debolezza di coscienza degli eventuali elementi di forza che questo Governo e lo stesso partito socialista nel suo assieme e gran parte della Democrazia Cristiana potevano avere rispetto a questa grave situazione. noi continueremo come potremo; nella mancanza di democrazia nell' informazione, nella partitocrazia, continueremo a fare l' opera di verità che abbiamo tentato di fare contro questa giustizia giustizialista, populista, ignobile, stupida, che si va sempre più rinsaldando grazie all' opera della cultura controriformistica che portò ai « decreti Cossiga » e alle altre operazioni legislative, con l' assenso qualche volta mugugnante, sempre misero e meschino, del mondo laico e del mondo che doveva sentire maggiormente il richiamo dello stato di diritto , quando si è — come ieri ricordava Mellini — giocata la carta del controterrorismo nel diritto dello Stato contro un terrorismo che era prodotto invece di corpi dello Stato, come persino l' Anselmi ha dovuto riconoscere e come dimostra tutta la vicenda Moro non ancora chiusa. altro, signor presidente del Consiglio , che gli appelli di Paolo Cabras o dei giovani democristiani a Mario Moretti (che io ho visto e continuerò a vedere in carcere) perché faccia non le dichiarazioni che ha da fare, ma magari perché ne faccia delle altre non vere, di cui si ha estremo bisogno; per ottenere magari dall' ideologo, dal grande ispiratore Mario Moretti la conferma di una cosa falsa, di una menzogna che non regge, e cioè che l' azione delle Brigate Rosse era volta a mettere in crisi il compromesso storico e l' unità nazionale . e questo che si vuole da Mario Moretti? ma non basterà certamente la dichiarazione di Mario Moretti per raggiungere questo risultato. signor presidente del Consiglio , lo scorso anno noi salutammo alcune novità nell' opera, anzi nelle intenzioni del suo Governo; nel nostro paese il proclamare intenzioni è già opera. la prima novità era l' affermazione che per la vita del nostro paese il problema principale del Governo era ovviamente — ma non tanto — quello di assicurare sicurezza, affermando subito dopo che la sicurezza del nostro paese, nella pace e per la pace, era e doveva essere fondata innanzitutto sulla garanzia di quel minimo di giustizia che poteva garantire nei mesi successivi meno morti per fame nel mondo . nozione semplice e, come molte nozioni semplici, anche coraggiosa che — lo dicemmo subito l' 8 agosto dello scorso anno — avrebbe chiesto da parte del nostro Parlamento e da parte del Governo l' assunzione concreta di impegni più precisi, per potersi realizzare concretamente: la pace fondata sulla sicurezza, la sicurezza come primo dovere morale e politico di un Governo ha perno innanzitutto sulla conquista della vita là dove oggi vi è sterminio, sicurezza fondata — come direbbe il Papa — sull' abbattimento della fame e della guerra: due cavalieri all' Apocalisse, da abbattere, altrimenti ci abbattono. ebbene, signor presidente del Consiglio , di tutto questo non resta nulla. nulla! oggi, alle 16,30-17, un comitato ristretto (il solito buco nero dei comitati ristretti antiregolamentari del nostro Parlamento, della nostra Camera dei Deputati ) dovrebbe tornare per l' ennesima volta a discutere del decreto, « decretino » , disegno di legge o non so che cos' altro, presentato da Andreotti; ma — parliamoci chiaro — anche da Raffaelli, Amato, tutti quelli, cioè, cui è stata data in gestione questa vicenda rompiscatole della risoluzione, della mozione, della volontà, del progetto che dal 1979 abbiamo discusso insieme; mentre poi individualmente tutti riconoscete che o questo rappresenta un grande segnale politico, ed allora può avere la forza di giustificare anche un aumento delle spese, o altrimenti, di volta in volta, continuerà la putrefazione delle buone intenzioni, attraverso l' uso dei fondi destinati alla lotta contro lo sterminio per fame nel mondo . serve un commissario straordinario per amministrare 300 miliardi, come chiede il ministro degli Esteri e come sembra siate d' accordo? vi chiedo scusa, ma debbo dire che siete politicamente pazzi. davvero vedete un commissario straordinario, inserito nella struttura del ministero degli Esteri , per usufruire di tutte quelle facilitazioni che dovevano rientrare fra le prerogative connesse alla responsabilità dell' Alto commissario , che ha rango di ministro! gli andate a dare la possibilità di muoversi con verifiche solo a posteriori . adesso le verifiche sono anteriori e non abbiamo neppure cominciato a parlare, per pudore, per intelligenza, dello schifo di questo modo di spendere. si fa l' apologia del volontariato e non si dice in Parlamento, che, a parte la Caritas ed il mondo cattolico e clericale, i volontari rappresentano un ladrocinio vergognoso. i nostri insegnanti mandati in Somalia a 5 milioni di lire al mese possono mettere da parte centinaia di milioni. questi sono i volontari, questo il volontariato! tutto questo lo aveva annunciato esplicitamente il presidente della Dc, Piccoli, che a marzo aveva denunciato che i denari destinati alla cooperazione allo sviluppo erano serviti e servivano ormai (come un tempo erano serviti i denari dell' Eni e della Montedison) per corrompere la nostra vita politica, per falsarla in tutti i settori, come accadde all' Eni di Cefis, quello comunista e quello liberale, tutti quanti, senza eccezione alcuna. andiamo avanti, quindi, in assenza della modifica, che pure dà forza di Governo, signor presidente del Consiglio , che vi avevamo suggerito. quand' anche a posteriori si fosse rivelata sbagliata questa operazione, il Governo non avrebbe avuto nessuna responsabilità. credo che nessun progetto di legge al mondo, in questi quattro anni, signor presidente del Consiglio , abbia accumulato dalla sua tanti avalli, tante richieste formali, ufficiali, di enti internazionali, di premi Nobel dell' economia, di capi di Stato ... ancora, a Pasqua, in quel convegno, in quella conferenza, colui che rappresentava i capi di Stato del Sahel riuniti e tutti i partecipanti istituzionali a quel convegno hanno richiesto non già che l' Italia conduca la lotta contro lo sterminio per fame; hanno richiesto l' adozione del « progetto di legge Piccoli » ! e sono tre anni! c' è il telegramma di Claude Cheysson di due anni fa, che parlava di mozione, di posizione storica! Cheysson nel 1972 aveva già richiesto (tutti lo hanno dimenticato) 5 miliardi di dollari per questa operazione! allora, perché stupirsi quando il sottoscritto chiede 5 mila miliardi di lire , ovvero 3 miliardi di dollari , e il Parlamento europeo approva, formula una richiesta inferiore del 40 per cento , in termini di valore reale rispetto a quella formulata da Claude Cheysson nel 1972, per l' intervento nord sud dell' Europa! eppure, avevate il paracadute! come poteva essere un Governo a tal punto attivo, superbo, sicuro di sé, da svolgere, signor presidente del Consiglio , l' attività quotidiana di dire « no » a dei premi Nobel , di dire « no » al Parlamento europeo , di dire « no » a delle autorità istituzionali? voi siete stati attivi in questi dodici mesi contro la « legge Piccoli » ! certo, poi abbiamo anche i liberali, abbiamo l' ottimo Antonio Baslini, che presenta la sua « propostina » di legge, nell' ambito delle leggi-sbarramento che, d' un tratto, fioriscono in questa primavera contro questo problema! ma nessun governo si è mosso come questo con sostanziale disprezzo: tanto il fastidio principale non lo procurano i radicali! i radicali non contraccambiano di per sé disprezzo ed inimicizia con disprezzo ed inimicizia; i loro parametri di giudizio sono altri! Longo se ne è andato appena ha finito di parlare Reggiani: forse un minimo di eleganza democratica avrebbe dovuto suggerirgli di restare qui ad ascoltare questi avversari che, unici, hanno avuto il coraggio di difendere i suoi diritti di cittadino. invece nulla; perché tutto è dovuto, è normale. vede, signor presidente del Consiglio , credo che non sia stato possibile il linciaggio del Governo, per la posizione, purtroppo limitata e sbagliata, da anni 50 assunta sui missili: operazione tentata, con altre posizioni, negli anni 50. infatti i non violenti , i pacifisti, anche i militanti « in positivo » , favorevoli ad una politica internazionale di giustizia, di libertà, di difesa, di promozione, intransigente, dura, rigorosa, di libertà; diciamolo pure, antisovietica, senza alcuna ombra di dubbio , senza alcun sospetto di neutralismo. hanno detto che la battaglia scagliata contro di voi, per dipingervi come dei guerrafondai in nome del « no » ai missili a Comiso, quando invece erano state accettate le altre 1.070 ogive nucleari installate per anni contro di noi, era operazione poco seria. anche se poco « passiamo » sui giornali di regime, anche se poco « passiamo » nella verità delle nostre posizioni, in realtà ciò ha ridimensionato alcune cose, e credo stimoli coloro che hanno tentato quella grande carta, che poi giustamente è fallita, perché il popolo comunista è serio: il referendum autogestito, di milioni e milioni; dove è andato a finire? si è perso; non arriva neanche alle feste de L'Unità ! era giusto, era sbagliato? il popolo comunista non può nel 1984 essere mobilitato su posizioni che ancora andavano bene nel 1949 per l' appello di Stoccolma e la colomba di Picasso, e già divenivano un tantino sospette quando si diceva: Ridgway, vattene a casa! il generale-peste, con peste che non c' era e non era stata provocata dagli americani: trent' anni dopo, queste cose non si possono fare! attenti quindi a consentire il miglior governo delle nostre cose, signor presidente del Consiglio ! questa politica estera , signor presidente del Consiglio : la lealtà governativa è ottima, signor presidente del Consiglio , ma la lealtà con le proprie convinzioni, a volte, non dovrebbe essere in modo così estremista in concorrenza! il Governo non ha modifiche da proporre nel campo della politica estera e nella strategia delle sue relazioni internazionali? vediamo: da dove torna il presidente (perché così bisognerà chiamarlo), il presidente Andreotti? dove è stato, a che cosa ha accudito per l' ennesima volta, a che cosa dedica le sue cure il ministro degli Affari esteri Andreotti? Gheddafi, la Libia! a chi dedicava le sue cure, un tempo, costantemente? Assad, un giorno sì ed uno no; e poi curdi, i drusi, gli altri... basta che vi siano bande di assassini con copertura giuridica o no, di Stato, che il nostro ministro degli Affari esteri subito si precipita a garantirsi, a comprare il non-esercizio del metodo e dell' annuncio di assassinio da parte degli assassini! e questa sarebbe una grande politica estera , signor ministro? certo il partito della fermezza: bisogna essere fermi, immobili, per non far nulla a favore delle vittime! e poi, in realtà, si tollerano faccendieri e criminali, che hanno coperture e forza all' interno del paese solo grazie alle coperture internazionali. infatti Assad, senza le complicità prima sovietiche e poi italiane, probabilmente sarebbe già stato abbattuto anche dal popolo siriano, e non solo dall' esercito siriano! si parla poi del Mozambico: la situazione non è identica, certo; e mentre nel Sahel è già arrivato qualcuno, e si procede in fretta, è in Mauritania, più che a Dakar, che vi sono altri a fare affari... la Mauritania ha qualche piccolo neo marginale; è nei paesi delle dittature che si contratta meglio, si rifila meglio il bidone: perché l' altro grosso effetto-annuncio è Menghistu, ad Addis Abeba . allora sì, allora i soldi del commissario straordinario servono meglio per attuare la politica estera italiana, che è di mediazione nelle aree internazionali del terzo mondo , quelle, in alcuni casi, in cui i sovietici non sono disposti a confessare il loro diretto intervento. questa politica internazionale rispetto al terzo mondo , è brutta, signor presidente del Consiglio , molto brutta: se queste cose si facessero e basta, come Moro faceva fare ai Miceli ed agli altri, passi; ma queste cose sono divenute la cultura della nostra politica estera . e si continua testardamente. rispetto ad Israele, il nostro Governo ha avuto un atteggiamento (se Israele non fosse pericolosamente assuefatto e le sue forze peggiori non fossero pericolosamente interessate a questo...), che è stato di provocazione costante: una sola volta, in seguito alle nostre costanti richieste ufficiali, il ministro degli Affari esteri è andato in Israele, recandovisi in due giorni sbagliati, solo per dimostrare che con costoro non c' è nulla da fare! una politica estera che voglia essere politica di dialogo e di amicizia con i popoli arabi , palestinesi e del terzo mondo , deve innanzitutto meritare rispetto per la sua identità, dev' essere innanzitutto politica estera occidentale e non, necessariamente, solo della NATO. bisognava incalzare e bisogna incalzare con la nostra amicizia quel baluardo di democrazia politica, messa costantemente in crisi, che è Israele, ed intervenire anche di fatto nella vita interna di questo paese non con indebite operazioni di Stato, ma con la dimostrazione che noi sappiamo rendere, con la nostra politica estera , indissolubilmente scisse la politica di pace con la politica di difesa dei sistemi democratici. sappiamo infatti che solo dove i sistemi di democrazia politica possono crescere ed affermarsi, lì diventa credibile il consenso e la possibilità di una politica di pace. non a caso l' anno scorso — non so se queste cose le vengono riferite, signor presidente del Consiglio — siamo risultati di nuovo al penultimo posto, tra le nazioni nord-occidentali, per quanto riguarda il versamento delle somme a titolo di aiuto allo sviluppo dei paesi del terzo mondo . il popolo italiano , grazie alla televisione ed alla radio, è convinto che noi, almeno in termini di quantità, abbiamo aumentato i nostri aiuti ai paesi in via di sviluppo . invece no. tutti gli impegni dei vari governi Cossiga, Andreotti e Spadolini sono stati disattesi nell' entità delle somme. mi dispiace, perché questo avrebbe costituito una forza per il vostro Governo. per una volta il capogruppo della Democrazia Cristiana , unitamente al suo collega socialista, vi aveva chiesto di mantenere fede a questi impegni! nella giornata di ieri vi è stata una bella orazione, un empito di rinnovamento nella conclusione dell' intervento del presidente del gruppo socialista, il quale, dopo aver tenuto un discorso da candidato alla Presidenza del Consiglio o alla vicepresidenza, ha terminato il suo intervento innalzando la bandiera lirica del partito di Scalfari. « quando affermiamo che viviamo una fase costituente non intendiamo immeschinire il dibattito intorno al tema delle successioni democratiche intese come alternative contrattualmente convenute, ma pensiamo ad una stagione ricca di nuovi e diversi sbocchi, con sistemi di alleanze che non distruggano un passato di sofferte lotte democratiche, ma che raffigurino un futuro di democrazia salda non insidiata dal suo interno e non precaria per condizionamenti esterni. il nostro sostegno al Governo Craxi è certo, c' è quello della maggioranza, ma forse, quando affronteremo l' anima dura di alcuni storici problemi (presidente Craxi, lei si occupa di cronaca ed il presidente del suo gruppo già annuncia che bisogna occuparsi di problemi di storia!), occorrerà l' ausilio di una nuova larga schiera di uomini dei lumi, una saggia moltitudine che sostituisca il fitto stuolo dei peccatori muti (Andreotti parla sempre, come mai lei parla così poco, vicepresidente Forlani?) e degli oppositori deprezzati » . su questo ho chiesto, già per la quarta volta, che i servizi di sicurezza del nostro paese siano investiti formalmente, non in modo poliziesco, a scoprire che cosa autorizzi formalmente questo partito a parlare di guerre civili incombenti, di commissariamenti della Repubblica e di governi del presidente. non è vero che questo partito dei Ruffolo e dei Formica — basta guardare i consigli di amministrazione, basta guardare gli inserimenti negli staff redazionali — è magari il partito dei moralisti senza moralità, però un po' altoborghesi e non disponibili ad operazioni plebee. se l' Anselmi non avesse presentato quella relazione partitocratica, quanti capitoli ci sarebbero stati a carico delle azioni quotidiane, meritevoli di andare sotto processo o di essere punite con l' ergastolo, per fattispecie particolari realizzate da questi « signori » e da quelli della P2 sia per conquistare decine di miliardi di pubblicità e di azioni nel mondo editoriale sia per poter avere — con il Governo del presidente — in pochi giorni ai massimi livelli di Governo i massimi rappresentanti, militari e non, della P2. di queste cose nel corso della verifica si doveva un pochino parlare! e veniamo alle pensioni, signor presidente , l' altro piccolo « dadà » di questi radicali, di questa forza querula di opposizione. su questo argomento venti o venticinque giorni fa, grazie anche a certi risultati elettorali o a certa campagna elettorale , il gruppo socialista — quello del presidente Formica, non solo quello del presidente Craxi o del coordinatore della segreteria del Psi dell' autunno scorso, Martelli — dopo tre anni di faticose intese e di dimostrazioni di serietà degli atti di Governo che proponevamo, aveva formulato una sua mozione (caso raro!) che — 50 mila lire di più o di meno — faceva propria la vecchia richiesta radicale, inserita nel dicembre scorso in un ordine del giorno presentato da tutti i settori democratici di questa Camera. vi erano state tra l' altro assicurazioni a livello intermedio, e non solo dell' ottimo Sacconi (portavoce del potentissimo compagno De Michelis ): qui c' è il decisionismo, ma quello dei baroni! sembra quasi che ci sia un presidente del Consiglio imperatore! in fondo non andrebbe tanto male: forse sapremmo curarci da questi eccessi o favorire la cura. ma questi baroni stanno diventando pericolosi perché sono arroganti nei fatti, pur avendo la furbizia di lasciare la responsabilità dei dettami al presidente, il quale magari non ne sa nulla. in quest' Aula, quell' impegno — che non è socialista soltanto, ma è anche cristiano, liberale, è assennato ed economico — era teso a rendere possibile, rispetto ai più, una politica di sacrifici, nel tentativo di acquisire il consenso di coloro che ormai di sacrifici non ne possono più fare e che rischiano, in questo modo, di diventare i nemici, rivoltosi, gli arrabbiati. mi riferisco a questi due o tre milioni di pensionati. tutto ciò è inserito in una prospettiva nella quale è confermato che questa intenzione, in due o tre anni, vi avrebbe portato probabilmente ad un recupero maggiore di denaro rispetto alla spesa annuale. infatti, mettere le mani sulle pensioni sociali significava farne saltare milioni; ciò sarebbe accaduto solo se si fosse riusciti costringere l' Inps a fare il suo mestiere. se non lo fa, è perché non se la sente! forse i compagni comunisti di democrazia proletaria e del PDUP in Europa e dappertutto raccontano che noi siamo i « craxisti striscianti » , i « servitor vostri » , signor presidente del Consiglio . noi non ce ne adontiamo, perché noi e lei sappiamo bene quale è la vera politica. comunque resta il fatto che siamo trattati come pezze da piedi. ancora una volta, poiché i compagni comunisti sbagliano, vengono qui a dire di no a questa proposta: immediatamente Gianni De Michelis ... che importa il parere del presidente del Consiglio , del coordinatore della segreteria del Psi o di quell' altro? ha ragione e tutto viene rimandato alla riforma generale delle pensioni. dovevate aver ricevuto qualche garanzia sulla riforma generale delle pensioni per poter fare questo: o no? e qui non se ne è parlato per nulla! ed allora avete voluto che il Governo rifiutasse quella misura solo per demagogia, solo perché era inficiata dalla posizione radicale. avevamo chiesto così poco: avevamo chiesto misure, per quel che riguardava lo sterminio e la fame nel mondo , che certo sarebbero andate a gloria del nostro Governo! se avesse fallito, signor presidente del Consiglio , lei avrebbe potuto dire soltanto che non eravate convinti, ma che eravate stati costretti ad agire dopo quella ingiunzione formale internazionale su quel progetto di legge , e non su quella posizione. e invece Amato e gli altri si affannano a capire quale potrebbe essere la soluzione migliore facendo finire tutto quanto « in pesce » ! tutte cosettine! trecento miliardi! no! ma intanto tutti i programmi della televisione, a Pasqua; mentre, nel Sahel, quella pillolina che costa 24 lire, e che potrebbe permettere, se ingurgitata, a 400 mila persone dell' altopiano dell' Alto Volta di non divenire cieche (come stanno diventando, all' 85 per cento ), non viene distribuita! la Caritas non ha nemmeno la possibilità di avere queste pillole! se fosse stato istituito l' Alto commissario o il ministro, le pillole sarebbero state distribuite, ma il ministro della Difesa ha il problema logistico, adesso, di sapere come si possa fare per la nafta, eccetera! avete fallito, state fallendo: ma perché? questa è la vera politica estera . se la si fosse attuata non si sarebbe andati da Gheddafi, signor presidente del Consiglio ; ma sarebbero venuti a Roma i confinanti di Gheddafi, sarebbe venuta a Roma la gente del Ciad! lo avrebbero chiesto! e il problema di Menghistu di Addis Abeba e della apertura italiana a quel regime è un falso problema, come è quello per cui la politica di sinistra sia necessariamente antiliberista in tutti i momenti (ricordiamo la tassa sul macinato e le altre battaglie della sinistra)! così non è affatto vero che la politica della sinistra nel nostro paese possa in realtà avere, come chiede il ministro Andreotti, un occhio di riguardo per Menghistu, perché sarebbe, più o meno, militar-sovietico. non è vero: da questa parte potremmo tutti, se messi di fronte al fatto compiuto di un atto di Governo... ma non governate; avete anzi, su questo, delegato il Governo all' Assemblea, ma alla minoranza dell' Assemblea, perché una proposta di legge firmata da Piccoli, Reggiani, Formica e da tanti altri aveva una amplissima maggioranza ed il Governo si è mobilitato per sfaldare questa maggioranza. il Governo Spadolini aveva addirittura posto la fiducia sul finanziamento pubblico dei partiti: che cosa ci sarebbe stato di strano agli occhi del paese, agli occhi dei premi Nobel e agli occhi dei sette capi di Stato che ve lo chiedevano, prima che il denaro triste, vile e svilito del « paradipartimento » facesse dire che, piuttosto che contare su Piccoli o sul Governo, era meglio avere buoni rapporti con loro, perché magari 100 milioni, non di miglio ma di mais, sarebbero pur stati mandati! dunque è possibile ancora sperare che lo facciate? io dico di sì! che cosa faremmo qui se non sperassimo di provocare una svolta all' interno delle politiche contraddittorie che voi stessi sentite come tali? ma di che cosa avevate paura? di scontrarvi con i compagni comunisti che dicevano di no all' Alto commissario ? ma adesso lo diciamo noi di no al commissario! su questo, se aveste posto la fiducia, vi avrebbero fatto cadere il Governo? ma su questo, dopo 24 ore — non 24 giorni — si sarebbero accinti a cavalcare questa tigre e semmai, giustamente, avrebbero offerto la soluzione di avere un Alto commissario aggiunto, perché le loro esperienze e i loro consensi internazionali potevano consentire questo! noi vi chiediamo di mettere queste cose al centro del dibattito politico ed allora il problema dei missili, il problema della pace... ma chiediamo anche, signor presidente del Consiglio , un maggiore ascolto, anche, magari, formale. no e così invece la miseria di un tozzo di pane non si nega nessuno (forse un riconoscimento si potrebbe negare). vede quanto siamo craxisti e striscianti, quanto mendichiamo poco! avessimo sentito dire qua e là, lo sentissimo domani, qualcosa sulle 400 mila lire mensili per i pensionati... certo, con un minimo di rispetto per voi stessi, perché non si può continuare a riscrivere per la quarantesima volta la stessa frase sulle pensioni e sulle altre cose! vogliamo che ci governiate. l' augurio che noi ci facciamo è che questo Governo sia un grande Governo, perché allora vuol dire che per farcela, in alternativa a voi, dobbiamo essere ancora più grandi. è uno stimolo per tutti. il tempo a mia disposizione sta per terminare. vorrei semplicemente ancora accennare ad alcune questioni. oggi pomeriggio, poi, il segretario del mio partito farà la sua dichiarazione di voto e ascolteremo con attenzione la sua replica, signor presidente del Consiglio . e veniamo alle altre questioni. guardi, è vero quello che lei ha affermato: questo è uno dei paesi di maggiore libertà del mondo. è vero, ed è vero per la maggior parte dei cittadini, e di fatto ma non di diritto. questo è vero: per tutti coloro che non esercitano la loro libertà, la libertà non è posta in discussione. in diritto, abbiamo legami infami e vergognosi ma, di fatto, se incontriamo lo zelo della cultura « cattocomunista » , controriformistica, selvaggia di alcuni nuclei di giudici, abbiamo poi, evidentemente, quello che a Trento si doveva fare in modo diluito molti secoli fa, perché non c' era lo stadio alla Pinochet. a Napoli, questi giudici democratici hanno incolpato 700 persone insieme. i grandi reati associativi! poi, ci sarà quello di un paese: Ottaviano. scusate, ma è chiaro che ad Ottaviano tutti sanno qualcosa su Cutolo e non tutti l' hanno raccontata. e allora, al ministro della Giustizia facciamo una proposta: si recinti il paese di Ottaviano. tutti sono sospetti, magari per omissione, di avere rapporti con la camorra. si risolve il problema dell' edilizia in rapporto alla giustizia. si faccia il processo sulla pubblica piazza! si allarghi un po', si abbatta qualcosa, e soprattutto si allunghino un poco le toghe dei magistrati. le toghe diventino diverse, i collarini diventino diversi, o altrimenti si veda un po' la moda degli anni 30, per adeguarsi a quella, per fare meglio le requisitorie. ma, signor presidente del Consiglio , certo, da 12 anni di carcerazione preventiva siamo passati a 6 anni. se fossero stati 6, li avremmo portati a 3. ma, ancora una volta senza l' aiuto al Governo di questo paese, con la indegnità dell' assunzione del caso Negri, con la proposta Tortora, con i linciaggi, con il partito dei camorristi, con partiti peggiori delle Brigate Rosse sareste a 13, a 14, a 15 anni, non lo so. sarebbe stato il secondo volano del disegno di « legge Cossiga » che bloccammo da soli. il decreto passò, ma il disegno di legge no, grazie al nostro ostruzionismo. adesso il presidente Piccoli è accusato dai pentiti. ma come mai? ci sono i pentiti che si sentono e i pentiti che non si sentono? il senatore Murmura, eccetera eccetera. noi dovremmo invocare il rispetto della legge: tutti in galera come Tortora! il presidente Piccoli, evidentemente, sarebbe da noi candidato alle successive elezioni. senza discriminazione alcuna, io ho sempre detto che anche Cutolo, anche Andreotti.... non sceglieremo i mostri che l' infame diritto della Repubblica ci costringe a liberare. e allora, anche su questo, per carità, non sarò io che verrò a chiederle: ma dov' è il socialismo di questo Governo? dirò: dov' è l' accentuazione laico-cristiana del Governo delle cose di questo nostro paese, delle priorità? la cosa è meno « pduppina » , è meno DP. se non si spartisce meglio questo pane della verità, vi assicuro che è sempre più difficile parlare in questo paese, e riconoscere quindi il diritto ed il dovere di parlare. e questo accade sotto il suo Governo, presidente del Consiglio . non dico a causa del suo Governo, ma lei deve governare la storia e non, come vuole Formica, la cronaca, per far governare poi agli altri la storia. ed allora deve farsi carico anche delle cose che accadono non per vostre soggettive capacità o incapacità. non è ad esempio un guadagno al quale rinunciate la sciatteria con la quale il Governo di questo paese, in momenti importanti, pubblicamente ha mai dato riconoscimento ai cittadini radicali, ai militanti radicali, quando poi sono trattati come sono trattati a tutti i livelli? e i partiti pericolosi, da quello di Cefis a questi della Repubblica? e su questi che sanno di dover meglio sparare! vi manca qualcosa: il dato della generosità intellettuale. a Napoli stiamo proponendo cose importantissime; la riforma istituzionale — che non fate e non farete — poteva avere l' avvio attraverso una proposta radicale che parte da Napoli. uno per uno tutti i leader locali e nazionali della Dc sono d' accordo; i compagni comunisti (fa parte della loro impostazione tradizionale) hanno rinunciato a crederla come cosa dell' immediato. eppure potrebbe essere un grande annuncio di riforma: l' area metropolitana e l' unificazione di 96 comuni. rifiutare di dare a Napoli migliaia di miliardi ancora quando è l' istituzione stessa che non può che farli dilapidare, se è stato provato, come è stato provato, che la più prestigiosa, onesta e forte delle forze sociali e politiche, la più dura, in due-tre anni non ha potuto che fallire, perché lo strumento e l' istituzione non possono che provocare dilapidazione. allora come misura tecnica è un volano istituzionale il costituire in istituzione i 96 comuni del napoletano, per legge, altrimenti non si danno a Napoli le migliaia di miliardi. e a Napoli una maggioranza volta a realizzare, fra otto mesi, queste elezioni test, con l' elezione diretta del sindaco e, forse, anche delle Giunte... da cinque o sei mesi lo andiamo predicando, ma non è stato raccolto. signor presidente , io ho terminato, non molto felice di non aver potuto dare riconoscimenti. certo, chi ha accusato il presidente del Consiglio di trionfalismo è stato settario, ma comprendo perché questo sia accaduto. quando i più prestigiosi giornali di questa Repubblica giocano ogni giorno allo scasso e al peggio, anche quanto giustamente il presidente del Consiglio ha ricordato, e cioè che tutto non è perduto, che qualche sintomo sul quale giocare legittima ancora la convinzione e la pretesa di questo Governo di non aver esaurito il proprio compito anche rispetto alle dichiarazioni dell' anno scorso , ci sorprende, perché si è abituati a leggere ogni giorno su La Repubblica , a dieci colonne, che il ragioniere tale se ne va, mentre non si legge nemmeno se il Governo era un governo amico. quindi siamo tutti convinti che le cose stanno andando a scatafascio. il presidente del Consiglio parla, dando un tantino una mano (ma non è proprio così) e, d' un tratto, lo si accusa di trionfalismo. non mi pare! quello che deploro, anzi, signor presidente , è che nelle sue dichiarazioni ci sia, forse, la testimonianza di una diminuita fiducia in sé e di diminuite ambizioni, non socialiste, ma di Governo del nostro paese. e di questo noi, che non possiamo nemmeno passare dal non voto al voto contro, perché non ci sembra che lo meritiate, ci rammarichiamo. chissà, forse tra tre mesi vorrete che le cose siano cambiate. ce lo auguriamo!