Marco PANNELLA - Deputato Astensione
IX Legislatura - Assemblea n. 158 - seduta del 05-07-1984
Trattato per la non proliferazione delle armi nucleari
1984 - Governo II Leone - Legislatura n. 5 - Seduta n. 20
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , signori ministri, noi diamo il nostro contributo al dibattito con la risoluzione firmata dai deputati radicali e dal segretario del partito, Cicciomessere, redatta con puntualità sulla base degli interventi e dei documenti presentati, ma se lo facciamo è anche perché i problemi di Governo della verità e delle verità che ci vengono tramandate esigono che si cerchi di esplorare nel passato, a mio avviso, in modo drammatico, signor ministro dell'Interno , in modo particolare per quanto riguarda le sue responsabilità, ma anche per quanto riguarda le sue, signor ministro della Difesa ; ed implicano anche che ci troviamo a discutere le stesse cose, le stesse forze e gli stessi pericoli. ho apprezzato in controcanto a qualche accento troppo trionfalistico che credevo di aver udito in quest' Aula a proposito delle vittorie del nostro Stato sul terrorismo, una consapevole riaffermazione, una maggiore prudenza su questo piano, senza nulla negare ai meriti dei governi o delle forze dell'ordine . ma noi siamo convinti, signori ministri, signori del Governo, che in realtà l' assassinio di Moro risulti dal combinato disposto di più volontà; riteniamo che la volontà più profonda, più capace, più operante non fosse quella letteralmente infame di alcuni fanatici che — non per impreparazione tecnica del nostro Stato e del nostro apparato amministrativo, ma per altri motivi, come è convinzione della presidente della Commissione parlamentare d' inchiesta sulla loggia massonica P2 e come era nostra convinzione, proclamata in quest' Aula nel 1977, nel 1978, nel 1979, proclamata alla televisione — è invece da cercarsi in altre sedi. dire P2 è anche dire poco. credo che questa accentuazione, per esempio, delle indegnità derivanti dal mero reato associativo di P2, per cancellare, come la Commissione di inchiesta sulla Loggia P2 sta per fare, ogni reale perseguimento di reali comportamenti delittuosi e gravi, è la dimostrazione che grave è la situazione di questa Repubblica. signor ministro dell'Interno , colui che è, forse, il più prestigioso editorialista e ormai il più prestigioso e potente degli editori di questo paese, nel mese di maggio vi ha lanciato una sfida all' indicativo. colui che aveva sottoscritto patti scellerati ed ufficiali con l' ala editoriale della P2, Eugenio Scalfari; egli che era stato per inavvertenza sostenitore della conquista, attraverso la Finambro, da parte di Sindona, della Montedison; che la mattina del 16 marzo aveva nella prima edizione del suo giornale scritto a chiare lettere e con grande rilievo tipografico che Moro era l' Antelope Cobbler ; che, se fosse tornato il cadavere di D'Urso , aveva pronto l' elenco dei ministri (li conoscevamo tutti, dal presidente incaricato ai ministri); e forse quel cadavere sarebbe tornato se si fosse riusciti ad impedire alla famiglia D'Urso di rivolgersi per tre minuti al paese, così come il presidente Moro chiedeva e supplicava che la sua famiglia potesse essere in qualche misura autrice di un messaggio, di una comunicazione alla televisione di Stato. non dimentichiamo che Moro prima disse di rivolgersi a Guerzoni, e poi, malgrado Guerzoni, insistette che la sua famiglia avesse il diritto di vedere la sua immagine. ebbene, nel gennaio del 1982 la vicenda non era terminata, anche se era esaurita e spenta la pericolosità diretta (non si era verificato ancora il caso Dozier) della componente terroristica di chi vuole sovvertire (in parte vi è già riuscita) le istituzioni della Repubblica. noi vi diciamo, signor ministro dell'Interno e signori del Governo, poiché è stato scritto dal più prestigioso degli editorialisti, che dopo il 17 giugno (all' indicativo!) l' Italia rischia un' estate spagnola del 1936, che queste cose non si scrivono gratuitamente se parallelamente il più prestigioso dei soci, con grande lealtà e con la sua elevatezza spirituale, De Benedetti , dichiara ufficialmente che ritiene necessario un commissariamento della democrazia per poter compiere, quasi in sede tecnica, quelle operazioni che consentano di annullare 400 mila miliardi di debito pubblico , senza le quali l' Italia è ridotta al terzo mondo , e alle quali, dichiara De Benedetti , seguirà lo sviluppo. dinanzi alle operazioni compiute a L'Espresso ed altrove, noi riteniamo che altri fanatismi e altri fanatici, magari camuffati di ragionevolezza, oggi come allora e più di allora, e quindi con maggiore dignità e pericolosità, possono fornire alibi o illusioni per il massacro della nostra Repubblica e del metodo democratico, attraverso l' illusione della ragionevolezza. non c' è partito, dal più glorioso ed antico al più recente, che non sia attraversato da queste due drammatiche, diverse fedi, quella più classica della democrazia pura ovvero quella delle soluzioni dei governi dei tecnici, degli onesti e dei capaci. questo, quindi, noi sentiamo il dovere di dire al nostro Governo, in quest' Aula: per pregiudiziale decisione, malgrado tutto, contro tutto, di speranza se non di fiducia, nulla ci consente di darvi fiducia; ma tutto, signori del Governo, esige dentro di noi di avere la speranza che in qualche misura ci ascoltiate, e che i servizi di sicurezza siano oggi ascoltati, per farci sapere se sono disponibili a queste preannunciate e ufficiali dichiarazioni di alternativa alla normalità democratica. ve lo hanno dichiarato e scritto; è ufficiale. ma sicuramente possono sperare di ottenere questo, per esempio, solo attraverso operazioni incredibili, come la speculazione sulla stupidità socialdemocratica del collega Longo. si grida « al ladro » ; quando si cerca per strada, si ha paura di essere presi dalla polizia; si grida al ladro di polli , al pollo di passaggio. ma che cosa volete? a Longo, sospetto di puro reato associativo, posto che siamo in sede giudiziaria, non si rimprovera nulla; e vi sono, signori del Governo, coloro che hanno scritto patti scellerati per violare gli articoli della Costituzione, per sequestrare la stampa sequestrandola; hanno preparato, giorno dopo giorno — e risulta! — l' annullamento chiaro, costante, della vera capacità del conoscere per deliberare, che hanno puntato deliberatamente, premendo sul presidente della Repubblica in modo indegno e avendone « scorno » , alla liquidazione del Governo Forlani o di altri come inetti, per dare invece la palma dell' efficienza a nuove forme di unità nazionale . se tali forme si fossero realizzate, attraverso anche l' opera del collaboratore indiretto dei servizi di sicurezza , Senzani, il quale fornì Galvaligi non potendo ancora fornire D'Urso , si sarebbero visti ministri compagni comunisti, allora non ancora attenti all' operazione ai loro danni. compagni comunisti, è tutto il Gotha degli onesti e dei capaci che oggi parla con grande dignità e serenità, De Benedetti con l' angoscia, forse, che le loro mene vengano colte attraverso fattispecie penali; e altri, ad esempio Scalfari. ecco qual è il quadro che abbiamo dinanzi. non sottovalutatelo, signori del Governo. voi siete Governo partitocratico; ma è sempre possibile, malgrado tutto, che questo Governo partitocratico, e quindi in qualche misura di usurpazione della democrazia, riesca a crescere con tutto il Parlamento, e grazie anche alle posizioni ed ai ripensamenti del partito comunista , nella direzione di una conquista di democrazia. quello che però rischia di essere più probabile, se non siamo attenti, e se dall' episodio Moro e dagli altri non traiamo gli accorgimenti ed anche le prudenze necessarie, è che potremmo invece trovare come liquidatori della democrazia i tecnici, i quali, per dodici mesi , annullerebbero i 400 mila miliardi di debito pubblico . e qualcosa che un Governo democratico, si dice, non può fare, è qualcosa che non possono fare partiti che devono riscuotere suffragi elettorali. noi lo faremmo, e poi, invece dei militari turchi, noi, gli onesti e i tecnici italiani, restituiremmo il potere di nuovo a voi partiti. è un disegno assai limpido. noi dobbiamo ancora una volta fare un appello a voi, nostri avversari, Governo e Parlamento della partitocrazia, perché ben sappiamo che, in realtà, siamo tutti nella stessa barca; ed è una barca in pericolo, sulla quale vi chiediamo di innestare con maggiore urgenza i pennoni dello stato di diritto , della risposta più limpida, di diritto, ai mestatori e a coloro che si illudono che esistano nella storia delle scorciatoie per far crescere la democrazia, la tolleranza e la libertà.