Gianfranco FINI - Deputato Opposizione
IX Legislatura - Assemblea n. 158 - seduta del 05-07-1984
Informativa urgente del Governo sugli sviluppi della crisi irachena
1984 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 260
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , onorevoli rappresentanti del Governo, di fronte ad un decreto legge che reca il titolo un po' allettante e provocatorio di « ripiano dei disavanzi di amministrazione delle unità sanitarie locali al 31 dicembre 1983 » è senza dubbio forte la tentazione di dimenticare che siamo in sede di esame ai sensi dell'articolo 96-bis del regolamento ed entrare, quindi, direttamene nel merito di una materia — il funzionamento della sanità pubblica — che ha riempito le cronache giudiziarie, che riempie questa mattina le prime pagine dei giornali e che, a nostro modesto avviso, costituisce anche un' autentica vergogna di regime di cui la pubblica opinione — in questo caso sì ed autenticamente sulla propria pelle — sta pagando le conseguenze. a questa tentazione è facile resistere, non solo aderendo all' invito del relatore, ma anche e soprattutto perché sarà possibile intervenire nel corso della dura battaglia che il MSI-Destra Nazionale si accinge a condurre per tentare in tutti i modi di impedire la conversione in legge di questo decreto. mi limiterò pertanto a dimostrare come in questo caso non sussistano neppure i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza richiesti dalla Costituzione. innanzitutto perché questo provvedimento non fa che reiterarne uno precedente, esattamente il decreto legge numero 41 del 28 marzo 1984. già da questo si evince che al momento della emanazione di questo provvedimento, non vi era alcuna straordinaria necessità ed urgenza, non vi era alcun evento imprevisto ed imprevedibile che fosse sopraggiunto. e ciò sia in astratto, perché il provvedimento ne richiamava uno precedente, sia in concreto perché dalla relazione introduttiva al disegno di legge di conversione di questo decreto, all' atto della sua presentazione al Senato, ci si rende perfettamente conto di come il Governo sia ricorso per l' ennesima volta alla decretazione d' urgenza per consentire la tempestiva liquidazione delle partite debitorie delle unità sanitarie locali, onde ridare regolarità ai rapporti tra gli enti ed i soggetti con cui esse intrattengono transazioni di carattere finanziario; rapporti che si sono progressivamente deteriorati con grave nocumento degli assistiti e di vasti strati dell' economia. se questa è la motivazione fornita dal Governo per l' emanazione del decreto, se cioè il restituire regolarità ai rapporti tra gli enti, cioè le unità sanitarie locali, ed i soggetti con cui esse intrattengono transazioni è la motivazione della straordinaria necessità ed urgenza, non ci sembra scorretto affermare che questa necessità esisteva almeno da diversi mesi. del resto, lo stesso presidente del Consiglio nelle sue dichiarazioni programmatiche del 9 agosto in quest' Aula ebbe modo di affermare che la struttura del settore sanitario, assolutamente fallimentare e priva di adeguati controlli, è all' origine della spesa disordinata e caotica di questo settore che richiede ormai una incisiva riforma della riforma. il fatto che questa tendenza fosse chiara fin dal 9 agosto, giorno in cui l' onorevole Craxi fece queste affermazioni, e — ci permettiamo di aggiungere — fin dal momento in cui la riforma sanitaria prese il via; il fatto che la necessità di ripianare i debiti delle unità sanitarie locali fosse — ripeto — evidente per lo meno da diversi mesi, rende ovvio che non era indispensabile l' emanazione del decreto legge e che semmai era necessario ed urgente o agire nella direzione indicata dallo stesso Craxi, che però ad essa non ha tenuto fede — vale a dire la riforma della riforma — oppure, come avevamo chiesto in sede d' esame della legge finanziaria , intervenendo in quel momento; oppure ancora, così come abbiamo chiesto in seguito, anche con la presentazione di proposte di legge in materia, mediante l' assoluta identificazione delle responsabilità che sono alla base della gravissima situazione in cui versano le unità sanitarie locali, l' accertamento delle cause e l' eventuale commissariamento delle unità sanitarie locali stesse. se un decreto doveva essere emanato in questa materia, non era quello per ripianare i debiti pregressi, senza accertarne le responsabilità e le cause, ma unicamente quello per commissariare, così come la pubblica opinione ormai pretende. le unità sanitarie locali. è per queste ragioni, e ribadendo che il Movimento italiano-destra nazionale farà tutto quanto in suo potere per tentare di impedire la conversione in legge del presente decreto, che il mio gruppo voterà contro il parere favorevole espresso dalla I Commissione ai sensi dell'articolo 96-bis.