Achille OCCHETTO - Deputato Maggioranza
IX Legislatura - Assemblea n. 135 - seduta del 15-05-1984
SIFAR
1984 - Governo III Moro - Legislatura n. 4 - Seduta n. 668
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , abbiamo chiesto che il presidente del Consiglio venisse a riferire davanti al Parlamento, non per sentirci rispondere con delle ovvietà, che la Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2 conclude i suoi lavori quando li conclude, né per sentirci fare un oscuro intreccio di ammonimenti incrociati e di avvertimenti, né che i documenti segreti devono restare segreti, cosa vera cui noi ci siamo attenuti ma che non giustifica — anzi, aggrava — la denigrazione nei confronti della Commissione di inchiesta e del suo presidente, e l' aiuto che così si dà, di fatto, ai poteri occulti , con un Governo che non agisce in modo conseguente, con l' opera di accertamento della verità. io voglio dire, con estrema chiarezza, che malgrado il disprezzo che si cerca di diffondere sul Parlamento, siamo qui per una questione seria, una questione che riguarda le basi stesse della nostra democrazia; siamo qui per denunciare un' inammissibile interferenza nel giudizio di un organo del Parlamento, e per chiedere conto dell' enormità politica, istituzionale e morale dell' atto compiuto dalla Presidenza del Consiglio , nel momento in cui ha dichiarato non solo di comprendere, ma addirittura di condividere l' indignazione dei ministri Longo, Nicolazzi e Romita (si ricordi, il presidente del Consiglio ), per i contenuti — vorrei leggere la frase testuale — resi pubblici dalla relazione Anselmi, in cui si potevano ravvisare giudizi arbitrari ed intenti diffamatori! e adesso lei, onorevole Craxi, ci viene a dire che quei contenuti, in tal modo condannati in quel documento, non erano da lei conosciuti: anzi, in tutti questi giorni, non ha avuto nemmeno la curiosità di sapere di cosa si trattava? il che voleva dire che, per chi leggeva quel comunicato, il presidente del Consiglio riteneva arbitrari i giudizi e diffamatori gli intenti o, in buona sostanza, che il presidente del Consiglio , se avesse saputo fischiare, avrebbe fischiato anche contro l' onorevole Anselmi! questo dice il testo del primo comunicato, mai smentito nella sua parte decisiva, nemmeno dal secondo comunicato, giunto alla fine di una giornata tormentata, in cui si è mostrata comprensione — si diceva — per la diffusione dei contenuti di un documento riservato: ma operare così significa calpestare il Parlamento ed aprire la strada a tutte le manovre occulte nel nostro paese, perché, onorevole Craxi, se voleva protestare contro la fuga... se non vuole ascoltare i contenuti, non importa!... se voleva protestare contro la fuga di notizie, aveva una possibilità: quella di attenersi alla presa di posizione del presidente della Repubblica . invece, si è lasciato che in questi giorni tale posizione fosse irrisa: ecco perché mi richiamo alla responsabilità, anche collegiale, del Governo, che non può accettare che un ministro usi il suo potere per intimidire il corso della giustizia parlamentare! infatti, non solo la toppa del secondo comunicato è più indecorosa del buco, ma nego che politicamente sia mai stato smentito il primo comunicato e che lo sia stato anche oggi; e qui la fuga di notizie, onorevole Craxi, non c' entra niente! lo dico con la tranquillità morale di chi non ha provocato nessuna fuga di notizie, tant è che il giornale del nostro partito, quel giorno, ha avuto persino quello che si chiama un buco giornalistico e personalmente sono stato inseguito da cronisti di tutti i partiti, compreso il mio, ai quali non abbiamo consegnato quel documento. ma la giustificazione è più grave ancora, perché non cancella la natura ed il valore intimidatorio del primo comunicato. se si vuole criticare la diffusione di contenuti riservati, la lingua italiana concede molti sistemi e metodi, di cui uno è quello esemplare usato dal presidente della Repubblica . quindi Craxi ieri ed oggi avrebbe potuto dire che il primo comunicato era sbagliato, che il Governo esprime la sua piena fiducia nell' onorevole Anselmi — cosa che non abbiamo sentito dire nemmeno in questa occasione — invece di esprimerla all' onorevole Longo. avrebbe potuto dire che si rammarica e condanna la fuga di notizie, di cui non mi stupisco se tengo conto del clima di dileggio del Parlamento, delle forme giuridiche, al cui posto viene messo un vitalismo di tipo autoritario. invece non si è fatto nulla per riparare. questo tirare il sasso e far finta di nascondere la mano vuoi dire che l' avvertimento intimidatorio rimane e che si è solo voluta sollevare un' esile cortina fumogena per coprire la sostanza dell' operazione. la sostanza dell' operazione è che Pietro Longo, il cui nome figura nelle liste della P2, invece di attendere che l' indagine parlamentare faccia il suo corso, chiama alla responsabilità anche ministri non indiziati, minaccia la crisi di Governo e strappa così consenso e comprensione da parte del Governo stesso. sì, del Governo, perché a questo punto chiama alla responsabilità tutto il Governo che oggi, nel considerare queste questioni, si trova nelle migliori ipotesi ad essere l' ostaggio di un atto di pirateria politica. che le cose stiano come le dice Pietro Longo è dimostrato dal fatto che egli ha continuato a considerare valido il primo comunicato di comprensione e di fiducia e ce lo dice, signor presidente , anche la vera e propria campagna di intimidazione, di ricatti e di avvertimenti che continua anche dopo l' altro comunicato del Quirinale, dove si è manifestato il più vivo apprezzamento dell' operato dell' onorevole Anselmi. come reagiscono il Parlamento e la cui tura italiana? la nostra democrazia si trova di fronte alle frasi pronunciate in questi giorni dai rappresentanti del partito socialdemocratico , i quali affermano che è inutile che l' Anselmi cerchi solidarietà di risalto, dicono che la manovra non passerà e che l' Anselmi dovrà rispondere delle sue scorrettezze, e infine dicono, signor presidente del Consiglio , che la posizione che vale è quella del primo comunicato e non quella della parziale rettifica. in sostanza un coro di voci per dire: la pagherai cara. le incertezze di oggi configurano una precisa responsabilità di questo Governo di fronte alle possibili attività future della P2; le ambiguità e le debolezze di oggi danno forza ai poteri occulti : per questo chiediamo, a chi ha voluto fare della questione morale e della lotta alla P2 la base di una politica di risanamento, se non creda che vi siano momenti in cui tutto si decide con degli atti che parlano chiaro, che sbarrano la strada alle forze eversive e che non le incoraggiano. questo lo chiediamo anche al senatore Spadolini. nasce da qui la validità odierna della richiesta delle dimissioni dell' onorevole Longo. forse è sfuggito al presidente del Consiglio che l' ultimo comunicato della Presidenza della Repubblica è una risposta ad una sua incauta affermazione. lei, onorevole Craxi, ha detto che nessuno aveva obiettato nel momento della formazione del Governo. sappiamo che la relazione Anselmi non è definitiva, ma non siamo stati noi a fare tutto quel chiasso su questa relazione; noi ci apprestavamo a discutere tale relazione giovedì in Commissione e non avevamo sollevato alcun problema in quel momento. le dimissioni si giustificano oggi non tanto sulla base della relazione — lo stesso onorevole Galloni ha scritto che chi è sotto procedimento in corso non può essere candidato, ma a maggior ragione non può fare il ministro — , quanto per il comportamento dello stesso onorevole Longo. vi è stato un uso inammissibile del potere per impedire alla giustizia parlamentare di fare il suo corso e addirittura in questo periodo sono state poste in essere numerose intimidazioni. i fatti di questi giorni dimostrano che, se si vuole, si può fare della posizione di un ministro una posizione di forza per impedire alla giustizia parlamentare di compiere il suo corso. ma c' è di più: la protervia e l' intimidazione di Pietro Longo e di chi lo ha sostenuto confermano la serietà del lavoro svolto dalla Commissione d' inchiesta e dalla presidente Anselmi; rafforzano la veridicità di molte affermazioni contenute in quella relazione ed i molti punti fermi che mettono in chiaro la torbida macchinazione dei poteri occulti , il progetto politico di fondo della P2, cioè quello di impedire lo sviluppo della democrazia e delle alternative sia attraverso la strategia della tensione , sia attraverso l' utilizzazione delle contrapposte forme di terrorismo, sia ancora attraverso l' inserimento nel sistema di potere per condizionarlo e per trasferire altrove, fuori dal Parlamento, i suoi poteri, con la tendenza a costruire sulla rovina delle grandi forze popolari sorte dalla Resistenza una sorta di schieramento nuovo che attraversa i partiti della maggioranza, il sistema dell' informazione, i pubblici poteri e li unisce in una prospettiva presidenziale. nasce forse di qui la tendenza stessa a costruire un nuovo e pericoloso ceto politico nel nostro paese. come non può sorgere oggi il sospetto, se è vero che esistono due piramidi capovolte nella P2 (una al cui vertice sta Gelli e l' altra della quale Gelli è la base), che non si sia messa oggi in movimento la seconda piramide? l' interrogativo che formulo è grave, ma se non si vogliono far correre rischi alla Repubblica sono necessari atti chiarificatori, che non sono venuti dal presidente del Consiglio . anzi, ci troviamo di fronte a fatti che invertono la rotta e che ci hanno portato dal Governo Forlani al Governo Spadolini: è l' impegno a fare piena luce ed a fare della questione morale la base della stessa attività del Governo. quanto è accaduto giovedì, quanto è stato ripetuto al congresso nazionale del partito socialista , quanto si è ribadito qui pone gravi interrogativi sulla possibilità della Repubblica di indagare e di difendersi se non è sorretta da esecutivi coerenti con l' impegno a debellare i poteri occulti ; per questo noi riteniamo che la questione che è stata posta non sia chiusa, ma anzi riteniamo che se ne possa aprire un' altra! abbiamo la sensazione di non essere in mani sicure al fine della elementare convivenza civile e democratica. tra poco si riunirà il nostro gruppo parlamentare e quindi proprio per questo noi chiediamo... pertanto riteniamo che si debba valutare la nuova situazione ed i nuovi atti che dovremo assumere. e una situazione che io ritengo molto grave, onorevole presidente , per la nostra vita democratica e per la vita della Repubblica.