Marco PANNELLA - Deputato Astensione
IX Legislatura - Assemblea n. 118 - seduta del 03-04-1984
Sulla situazione politica interna
1984 - Governo III Fanfani - Legislatura n. 3 - Seduta n. 364
  • Comunicazioni del governo

signora presidente, signor ministro, abbiamo qui udito, credo, delle dichiarazioni che forse avrebbero potuto essere soddisfacenti se il signor ministro della Difesa fosse invece stato, da una parte, ministro degli eserciti o, dall' altra, ministro degli Esteri . che cosa c' entri la difesa, intesa non nelle sua accezione di difesa unicamente militare, ma di difesa complessiva del nostro paese nel contesto internazionale in questo dibattito grottesco sul tema: « missili sì, missili no » , con il Governo che si affanna a dimostrare che nei negoziati, in un caso o nell' altro, ha fatto dimostrazione di diligente ricerca di una posizione seria... signora presidente, io non mi dorrò, come il ministro si doleva poc' anzi , che la maggioranza non mi ascolti; credo che se il Governo non ascolta anche ufficialmente, fa politicamente in realtà quello che fa sempre: non ascolta. è un po' Narciso il nostro Governo, ascolta un po' solo se stesso . no, io mi rivolgo a lei, signora presidente; se dovessi rivolgermi a lui, non mi rivolgerei... lei, non io. non disturbiamoli, signora presidente. noi siamo tutti convinti, signor ministro, che lei sia capace di fare almeno dieci cose insieme; il problema è se riesce a farne una positiva, perché ne saremmo tutti soddisfatti. dicevo che in questo dibattito: « missili sì, missili no » e nell' avere accettato il Governo questa piattaforma di dibattito, sono presenti i motivi di allarme che noi radicali cerchiamo di manifestare contro un dibattito dozzinale, da anni 50. il problema di un referendum: certo, un referendum sulla gestione alternativa della difesa, un referendum su un programma alternativo a quello del nostro Governo, di organizzazione della difesa militare e non, è concepibile. ma, signora presidente, indire un referendum sulla necessità di avere o non il cannone, l' atomica o non, quei 30 missili e non gli altri 1.020, credo che davvero costituirebbe un' offesa all' istituto del referendum e si scomoderebbe il popolo italiano per una scelta tecnico-operativa all' interno della linea di difesa. abbiamo tentato di dire al Governo che forse avrebbe potuto opporre queste argomentazioni, ma invece sentiamo che il Governo, per altre situazioni così sordo, così restio a cogliere le diversità di questa Assemblea, soprattutto quando possono essere imbarazzanti forme di critica e non di polemica, si riserva ora, nelle opportune sedi, di prendere in considerazione la eventualità di un referendum su missili sì o missili no. noi siamo contro e riteniamo che questa risposta del Governo, data in questo momento... capisco che l' organizzatrice principe del pacifismo prosovietico, grazie alle vecchiaie di Governo e no, Luciana Castellina, adesso stia gridando, perché è vero che, in questo scontro da anni 50, il chiamare a raduno le forze pacifiste contro o a favore dei missili e non per una politica di speranza e per un progetto politico alternativo di pace e di disarmo unilaterale, è cioè avere questo tipo di interlocutori faccia comodo anche alle peggiori forze della NATO. quella NATO che in sede militare, in sede di war games , si trova sempre più costretta a orientare la sua politica, facendo, signor ministro, le offensive e suicide riunioni in Turchia, malgrado quel che il Consiglio d' Europa dichiara sulla realtà turca; riunendosi sempre e cercando sempre di trovare motivi che legittimino nella storia l' afflato atlantico (quello che il compagno Berlinguer ha magnificato di recente ancora, un anno o due anni fa) appoggiando i colonnelli greci e i generali turchi, scrivendo per altro verso, in altre zone operative del mondo, pagine ignobili e perdenti. invece, signor ministro, quello che noi chiediamo al Governo è di uscire dallo sconcio di questo falso confronto. voi avete fatto bene una cosa: venire qui dopo quattro dibattiti parlamentari a dire che il Governo faceva quello che il Parlamento aveva chiesto di fare dopo tre dibattiti e tre votazioni. ma perdere tempo per venirci a spiegare poi, per coprire tutto questo, che vi siete inseriti nei tavoli di negoziato non ha senso. un Parlamento che cerca di vigilare sui comportamenti diplomatici e negoziali in questa o quella sede che Parlamento è? un Parlamento di indirizzo, un Parlamento di grandi indirizzi e di scelte! signor ministro della Difesa , il problema è un altro. noi riteniamo che voi siate colpevoli, come le opposizioni pseudo neutraliste, pseudopacifiste, che in questo momento non a caso dilagano grazie ai mass-media nel nostro paese. censurate invece le posizioni di chi da sempre e con rigore e con capacità è pacifista, è disarmista unilaterale, è non violento , perché noi vi poniamo il problema della difesa. dell' arma alimentare la NATO quale uso fa? è l' arma centrale, oggi, nella nostra vita, l' arma costituita da 32 milioni di tonnellate di cereali dati alla Russia in un anno, in questa situazione politica. mentre la sua politica dei Sudeti va avanti, e l' Occidente fa un po' di storie per la platea e, sotto sotto, poi si mobilita perché vengano nuovamente concessi crediti agevolati delle banche internazionali a Jaruzelski per affermarsi con l' accordo del cardinale Glemp. sicuramente unità nazionali ed internazionali tipiche contro le prospettive alternative di Governo che venivano pure dal mondo di Solidarnosc! allora noi chiediamo a questo Governo, signor ministro, per l' ennesima volta: voi non potete tacere, per esempio, sul fatto che una difesa militare non coincida più, nel 1984, con il perimetro della difesa e debba includere una politica economica , una politica commerciale , una politica culturale , una politica di informazione. compagni, che non volete i missili, e poi siete contro il disarmo unilaterale generale (ma volete quello nucleare), se foste al Governo, come compensereste questa mancanza di forza nella logica degli equilibri, che è anche vostra? come, con quale arma? noi stiamo indicando — da tempo, signor presidente — quali siano le vie che devono essere percorse, sul piano delle armi alimentari, sul piano delle armi di propaganda. ripetiamo fino alla nausea « Mosca delenda est » , da non violenti : l' Unione Sovietica deve essere destabilizzata, lo devono essere tutti i regimi della guerra, non possiamo continuare con l' illusione di Monaco. non potete continuare a ritenere che sia possibile difendersi con le linee Maginot, perché la Francia del Fronte popolare faceva le linee Maginot, ma in realtà crollava moralmente rispetto all' invasore, non andava all' attacco, mandava Daladier così come il Regno Unito inviava Chamberlain a trattare, e solo Alexis Saint-Léger, segretario generale del Quai d' Orsay (il poeta Saint-John Perse , per la verità) si dimetteva, all' indomani di Monaco, quando era passata la Andropov-Mussolini, come uomo di pace, per il comportamento occidentale a Monaco. signor ministro, noi vi chiediamo un grande dibattito di politica militare e di politica estera . basta con questo stillicidio di falsi e trogloditici e prosovietici dibattiti su Beirut e sui missili. vogliamo che si discuta: se scegliete la via militare, dovete avere l' onestà di dire che l' arma al neutrone è una scelta doverosa ed è la migliore che dovete fare, nella vostra prospettiva, invece di rimuovere, demagogicamente, questo argomento; oppure dovete proporre un uso alternativo di migliaia di miliardi. dovete rispondere, signor ministro, se non ai nostri Stati maggiori , alle coscienze mancanti ai nostri capi di Stati maggiori . e per il 20 mila miliardi che non bastano, e che non date, dovete dare altre compensazioni politiche. termino, signor presidente , dicendo che quando il partito comunista scelse la NATO e l' ombrello NATO confermava quella politica europea che dal 1952 — Consiglio di Lisbona — è stata scelta: il rifiuto di investire nelle armi convenzionali europee sufficienti energie per combattere l' ipotesi convenzionale esterna. quindi Comiso — per voi che fate ragionamenti a volte dozzinali, in termini di occupazione — significa probabilmente trenta, o quaranta, o cinquantamila miliardi di investimenti militari convenzionali in meno. voi siete — non a caso — per il disarmo unilaterale nucleare; noi siamo per quello generale. e allora, signor presidente , noi diciamo a questo Governo, a questa opposizione, che essi non stanno facendo, purtroppo, null' altro che seppellire il futuro, essendo ancorati sempre di più al gioco delle parti passate. ma tacete, voi, dopo che per sette anni siete stati i lustrascarpe della maggioranza! parli tu, dopo che per trent' anni avete lustrato lo zerbino della maggioranza!