Ugo LA MALFA - Presidente del Consiglio Maggioranza
IV Legislatura - Assemblea n. 547 - seduta del 26-10-1966
1966 - Governo IV Fanfani - Legislatura n. 3 - Seduta n. 582
  • Attività legislativa

il gruppo repubblicano voterà a favore del provvedimento. tuttavia ho il dovere di esprimere due ordini di gravi preoccupazioni al riguardo: uno concerne la materia propria finanziaria del provvedimento e l' altro riguarda gli ordinamenti interni della scuola e la loro riforma. quanto al problema finanziario, occorre tener conto dell' interpretazione restrittiva che i governi e le maggioranze nel passato hanno dato all' articolo 81 della Costituzione. noi ci troviamo di fronte ad una copertura per il 1966 e ad una copertura che considero implicita per il 1967. quanto, invece, alla proiezione del piano nei successivi tre anni, dal 1968 al 1970, ci troviamo, in base ad una interpretazione restrittiva dell' articolo 81, in condizioni di difficoltà. possiamo perciò, come ho avuto già l' onore di dire in questa Camera, riferirci soltanto all' ultima sentenza della Corte costituzionale circa l' interpretazione di detto articolo 81. secondo tale sentenza, la Corte non dichiarerebbe incostituzionale un programma di spese pluriennali, purché le spese possano essere ritenute coperte attraverso una previsione di espansione delle entrate o del mercato finanziario attendibile, discendente, cioè, da fonte autorevole e responsabile. oggi nei diamo un presupposto, un supporto finanziario al piano, riferendoci semplicemente al programma quinquennale di sviluppo economico presentato dal Governo, ma non ancora approvato dal Parlamento. ma perché il legame con la sentenza della Corte costituzionale abbia un valore sicuro, onorevoli colleghi , occorre che, nel programma quinquennale, la parte relativa alla previsione di maggiori entrate e di sviluppo del mercato finanziario sia ulteriormente sviluppata ed articolata. ora vi è una tendenza, da parte di coloro che si occupano del piano di sviluppo economico quinquennale, a ridurre nei limiti più ristretti la trattazione dei problemi relativi all' espansione delle entrate del mercato finanziario , in relazione all' espansione del reddito nazionale : se l' elaborazione di questa parte del piano fosse trascurata, non assicureremmo al provvedimento in esame quel supporto finanziario che solo ha la virtù di renderlo costituzionalmente legittimo. e sento perciò il dovere, onorevoli colleghi e onorevole ministro, di richiamare l' attenzione della Camera su questo aspetto che non mi pare affatto trascurabile del problema finanziario. quanto all' ordinamento interno e alla riforma della scuola, onorevole ministro, ella sa che noi repubblicani; fin dal primo Governo di centrosinistra, abbiamo sempre affermato il principio della contemporaneità delle riforme essenziali da introdurre nell' ordinamento scolastico rispetto al piano finanziario. in ogni trattativa abbiamo insistito, partecipando a riunioni a vario livello, affinché questa contemporaneità fosse realizzata e dobbiamo perciò oggi dichiarare di trovarci di fronte quasi ad un completo insuccesso al riguardo. l' urgenza finanziaria ha preso la mano sull' urgenza di affrontare i problemi della riforma degli ordinamenti degli studi nel nostro paese. da questo punto di vista è avvenuta una strana inversione. in genere, infatti, noi, dando importanza all' aspetto qualitativo dei problemi, alle scelte qualitative, abbiamo trascurato l' aspetto quantitativo. questa volta abbiamo rovesciato il processo: abbiamo dato importanza all' aspetto quantitativo trascurando, almeno per il momento, l' aspetto qualitativo. debbo osservare che sbagliamo quando diamo la precedenza all' aspetto qualitativo senza fare i conti, e sbagliamo quando facciamo precedere l' aspetto quantitativo alle scelte qualitative. rispetto cioè ai principi essenziali di una programmazione noi ci siamo trovati finora in condizioni di sfasamento fra scelte quantitative e scelte qualitative. onorevole ministro, non le nascondo che, pure riconoscendo l' urgenza attuale, ci siamo posti in una situazione di grave responsabilità nei confronti dell' opinione di coloro che lavorano nella scuola. ho letto con molta preoccupazione, per esempio, la lunga, relazione che il comitato universitario ha fatto al riguardo. ella sa che il comitato universitario comprende rappresentanze degli studenti, dei professori incaricati e degli assistenti. ebbene, in questa lunga relazione si finisce col rigettare persino l' attuale piano finanziario, l' espansione finanziaria della scuola, in ragione del fatto che mancano o non sono adeguate le riforme che lo devono accompagnare. è una posizione limite, che indica lo stato di disagio in cui si trova la scuola. noi dobbiamo quindi assumere, ancora più rigorosamente, l' impegno di affrontare questi problemi degli ordinamenti degli studi, ordinamenti che occorre adeguare alle necessità della società che va sorgendo. guai se noi considerassimo l' espansione della scuola come un fatto quantitativo, riferendolo a un tipo di società che più non esiste nel nostro paese. dobbiamo considerarci, invece, in una società in profonda trasformazione, che impegna ad una ristrutturazione completa della scuola. non si tratta di problemi quantitativi, ripeto, ma di problemi qualitativi e quantitativi. e tutti noi ci dobbiamo sbarazzare, nell' esaminare i problemi qualitativi della scuola, di presupposti ideologici che non rispondono più alle necessità della società attuale. da qualunque parte vengano queste impostazioni ideologiche, esse non sono idonee a interpretare i bisogni nuovi della società e della sua scuola. in questo campo si ripete ciò che accade in altri. in un certo senso, noi riflettiamo, nelle nostre discussioni politiche, una società superata rispetto ad un paese che aspira a conquistare una grande civiltà democratica moderna. questa è l' esigenza che si pone e che dobbiamo interpretare. è probabilmente questa esigenza che ci porterà a profonde, gravi discussioni quando affronteremo i problemi dell' ordinamento scolastico. onorevole ministro, desidero inoltre dire che la funzione dello Stato per l' interpretazione dei bisogni di questa società nuova è una funzione che diventa sempre di maggiore rilievo. noi possiamo discutere sui rapporti tra scuola privata e scuola di Stato (ed io sollecito qui un rapido dibattito sull' ordinamento della scuola privata ); ma qualunque idea si abbia al riguardo, non possiamo negare che lo Stato diventa, come in altri campi, l' artefice primo dello sviluppo della scuola nel nostro paese e del suo adeguamento ai bisogni della società. è con queste preoccupazioni e con queste ansie che noi repubblicani oggi, direi sotto l' urgenza di uno stato di necessità, diamo la approvazione al piano finanziario della scuola.