Ugo LA MALFA - Presidente del Consiglio Maggioranza
IV Legislatura - Assemblea n. 508 - seduta del 15-09-1966
Sulla politica estera
1966 - Governo III Fanfani - Legislatura n. 3 - Seduta n. 540
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , i deputati repubblicani voteranno a favore dell' ordine del giorno Zaccagnini, Ferri Mauro, Tanassi, La Malfa . voteranno a favore non solo perché esso interpreta le posizioni e le preoccupazioni della maggioranza di questa Camera, ma perché esso, allo stesso tempo, interpreta la posizione e le preoccupazioni espresse in questi giorni dalla direzione e dai parlamentari repubblicani ed esposte dal collega Melis. noi non ci nascondiamo affatto, onorevoli colleghi , la complessità della questione, i contrastanti aspetti che essa presenta, i problemi di diverso tipo che vengono in superficie e le conciliazioni che bisogna operare. non ci nascondiamo queste difficoltà per quel che riguarda il Governo e la continuazione dell' opera che esso ha intrapreso. non ci nascondiamo le difficoltà e le preoccupazioni che sono in seno alla stessa maggioranza. ma crediamo che la via scelta sia la migliore, la più democratica possibile; e auspichiamo che, superate volta per volta queste difficoltà, toccato il punto conclusivo di queste trattative, non i soli partiti della maggioranza debbano approvare l' opera del Governo, ma che il Parlamento tutto, di fronte a questo grave e importante problema della vita nazionale, sappia trovare la sua unità e approvi l' opera compiuta. debbo al riguardo dire ai colleghi altoatesini di lingua tedesca che essi si trovano di fronte a un gruppo, quello che ho l' onore di rappresentare, che nella sua storia ha dato prova di sentire fortemente il valore della difesa delle minoranze, e non solo delle minoranze nazionali. i repubblicani non hanno soltanto difeso e pagato — mi dispiace, onorevole Piccoli, che ella se ne sia dimenticato nel suo discorso di ieri — in sacrifici e in sangue la difesa delle minoranze nazionali, ma si sono battuti ovunque per la difesa del principio della libertà, dello sviluppo delle minoranze oltreché delle nazionalità. e non è certamente questa l' occasione perché noi si smentisca l' eredità di questo limpido e alto patrimonio storico dell' azione repubblicana e mazziniana. ma, onorevoli colleghi altoatesini di lingua tedesca , le nostre responsabilità sono molteplici. io sono rimasto vivamente addolorato quando il collega Vaja ha ritenuto di dire che si può distinguere fra minoranze che hanno eletto liberamente di essere minoranze e altre minoranze che sono tali non so se per destinazione storica o per virtù divina. no, onorevole Vaja; se il problema è posto così, noi ne dobbiamo respingere nettamente l' impostazione, perché questo vorrebbe introdurre già fin d' ora una discriminazione tra la minoranza di lingua tedesca e la minoranza di lingua italiana . proprio la difficoltà in cui noi ci troviamo, in cui si trova il Parlamento, in cui si trova il Governo (che deve stare attento a questo grave aspetto del problema) è che noi dobbiamo assicurare democraticamente tutto quello che possiamo assicurare alla minoranza di lingua tedesca o anche alla minoranza etnica tedesca, ma non dobbiamo mai sacrificare e non sacrificheremo i diritti della minoranza italiana alla minoranza tedesca. questo è il limite, il punto di equilibrio, che bisogna saper trovare. e trovare questo punto di equilibrio, onorevoli colleghi di lingua tedesca , non è solo responsabilità del governo italiano , ma è anche responsabilità della nazione austriaca che ha sollevato il problema, come è vostra responsabilità: il punto di equilibrio per il libero sviluppo di tutte le minoranze che vivono in quella regione, dalla minoranza di lingua tedesca a quella di lingua ladina a quella di lingua italiana . ed è qui che il nostro giudizio si fa riservato, nel senso che noi autorizziamo il Governo a procedere sulla strada scelta, ma il Parlamento si riserva di valutare tutti gli aspetti di quella che deve essere la soluzione di tale difficile e complesso problema. abbandoniamo quindi, onorevoli colleghi di lingua tedesca , qualsiasi idea di poter discriminare in ragione di precedenti storici fra le varie minoranze; e, ripeto, cerchiamo con buona volontà di trovare il punto di equilibrio che garantisca tutte le minoranze linguistiche della regione altoatesina. e con questo, riservandoci, ripeto, di valutare concretamente e profondamente, quando l' opera del Governo sarà compiuta, come il Governo stesso abbia risolto queste difficili e in certo senso contrastanti questioni, potremmo chiudere questa nostra dichiarazione di voto . ma nell' ordine del giorno c' è un aspetto del problema che ha interessato enormemente la Camera e che ha fatto oggetto di trattazione specifica da parte del ministro dell'Interno e del presidente del Consiglio . noi, onorevoli colleghi , approviamo senz' altro il concetto che non si possa legare la continuazione o la sospensione delle trattative al fatto che cessi o continui il terrorismo, perché se accettassimo questa impostazione, allora sì, avremmo ceduto al terrorismo facendo delle concessioni. noi non avremmo fatto queste concessioni nella nostra libera determinazione democratica, come paese e Stato democratico che riconosce i diritti delle minoranze e le autonomie locali: noi avremmo fatto queste concessioni sotto la minaccia del terrorismo. e quando sento che dovremmo sospendere le trattative finché non ci sarà assicurato che il terrorismo è cessato, o cesserà, affermo che questa sarebbe, sì, l' espressione della miseria e della povertà della nostra impostazione politica. il problema del terrorismo noi lo dobbiamo affrontare fermamente, a viso aperto. un problema di delinquenza politica, di delinquenza comune che impegnerà le nostre forze, che noi risolveremo. quello che noi abbiamo chiesto non è che si sospendano le trattative finché qualcuno non abbia fatto cessare il terrorismo e di continuarle se il terrorismo cessa. diverso il problema che abbiamo posto e che poniamo, onorevole presidente del Consiglio . si tratta di impegnare alcuni Stati, e in primo luogo lo Stato austriaco , che ha sollevato il problema, in secondo luogo la Germania federale esclusivamente con riguardo al terrorismo; si tratta di legare questi Stati alla responsabilità di volere con noi la soluzione giusta del problema delle minoranze altoatesine, di collaborare a che noi usciamo dalla situazione di anormalità nella quale ci troviamo. non dipende, la soluzione del problema altoatesino, dalle responsabilità del Governo e della democrazia italiana; ma vi concorrono la responsabilità del Governo e dello Stato austriaco e, per quel che concerne le manifestazioni terroristiche neonaziste, la responsabilità del Governo e della democrazia della Germania federale . e noi chiediamo a questi paesi che tutto sia fatto per isolare l' azione terroristica. badate, onorevoli colleghi , se non c' è un condizionamento nell' ordine del giorno , c' è certamente un legame strettissimo fra quello che questi Stati faranno nel prossimo futuro per isolare e per aiutarci a combattere e a distruggere il terrorismo e quello che sarà fatto da noi. evidentemente questa trattativa è complessa e durerà ancora alcuni mesi (mi auguro che sia la più breve possibile); ma in questo frattempo, onorevole presidente del Consiglio , questa collaborazione alla soluzione pacifica e democratica del problema deve essere non solo approvata dal Parlamento e dal governo italiano , ma deve avere la prova ferma, piena, aperta del parlamento e del Governo austriaci e — per quel che li riguarda — del parlamento e del governo della Germania federale . prove concrete, non dichiarazioni di principio o dichiarazioni platoniche! di volta in volta, se questi attentati dureranno — come il ministro dell'Interno , con coraggio, ci ha fatto prevedere — noi vogliamo stabilire se essi avvengono nel completo isolamento, nella completa condanna, nella completa collaborazione per l' isolamento dei tre paesi, o se solo l' Italia, solo il governo italiano è impegnato in questa campagna, e da altre parti vengano dichiarazioni platoniche. perché questo non crea una nostra posizione verso i terroristi, che è ferma, ma creerà una nostra posizione e irrigidimento verso gli Stati che confinano con noi. ciò deve essere estremamente chiaro. segnato un limite, nell' ordine del giorno , in una via che sappiamo difficile e pericolosa per tutti e che l' Italia democratica ha intrapreso e continuerà a battere con grande scoraggio. ma il coraggio e il senso di responsabilità che noi oggi mostriamo deve essere — ripeto — condiviso concretamente da altri paesi. e, infine, dev' essere manifestato dalla minoranza di lingua tedesca , la quale, a questo punto, di fronte alla lealtà e alla fermezza della nostra posizione, deve saper comprendere quello che l' Italia democratica oggi ha avuto il coraggio di fare.