Ugo LA MALFA - Presidente del Consiglio Maggioranza
IV Legislatura - Assemblea n. 462 - seduta del 18-05-1966
Sfiducia al Governo
1966 - Governo III Fanfani - Legislatura n. 3 - Seduta n. 477
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevole presidente del Consiglio , onorevole ministro della pubblica istruzione , nel mio intervento di ieri mi sono sforzato di portare l' attenzione sulle origini reali della crisi di cui ci occupiamo, di spostare il centro di gravità, oserei dire, della nostra discussione. questo centro di gravità non si colloca nell' ultimo episodio, ma nei dieci anni durante i quali l' università di Roma ha subito una condizione di arbitrio e di violenza. debbo in proposito dire alle destre che il giudizio definitivo di questa Camera non è. diretto alla revisione del giudizio sull' episodio ultimo dato in precedente discussione, ma è l' approfondimento del giudizio della Camera con riguardo al periodo precedente all' ultimo episodio ed alle responsabilità che esso comporta. e mi pare di aver dimostrato che coloro che tanto si preoccupano della difesa dello stato di diritto e dell' autorità dello Stato devono convincersi che il disconoscimento dell' autorità dello Stato e la manomissione dello stato di diritto sono stati operati fin quel periodo. ed è in quel periodo che coloro che avevano l' idea e l' impegno di tutelare lo Stato dovevano battersi. quindi non v' e alcuna revisione di giudizio: c' è approfondimento di giudizio e di responsabilità... stimo altamente il collega liberale Valitutti, ma la tesi per cui tutto quello che è avvenuto nei dieci anni passati risponderebbe a deficienze oggettive, non posso accettarla. che si possano bastonare gli studenti solo per il fatto che l' università di Roma è grande e affollata. questo, detto da un liberale, è un principio assurdo, aberrante. si sdoppino le università quando sono troppo grandi! ella non era presente. ho ascoltato con attenzione tutti gli interventi, nessuno escluso. noi non possiamo accettare questa impostazione per cui la violenza in certe circostanze deriva da situazioni obiettive. e una strana maniera di intendere il problema dello stato di diritto . sarebbe come dire che, poiché gli USA hanno duecento milioni di abitanti, avranno la disgrazia di sopportare la « mano nera » vita natural durante . ebbene, questo è il punto centrale della discussione che ha avuto luogo in questa Camera, ed io credo che, a conclusione di questo dibattito, questo sia il senso dei risultati cui siamo pervenuti e che sono riflessi nell' ordine del giorno . d' altra parte all' onorevole ministro Gui vorrei dire che se noi guardiamo al « libro bianco » (che non è stato da me né redatto né distribuito, ma soltanto consigliato), se guardiamo agli episodi di violenza avvenuti dopo l' occupazione pacifica dell' università e se guardiamo le ultime due fotografie, personaggio per personaggio, saremo in grado di fare qualche curiosa scoperta. andiamo a vedere chi figura in queste fotografie e forse constateremo quello che mi preoccupa: finita l' occupazione pacifica dell' università, la violenza ha preso un estremo carattere politico e ha impegnato responsabilità maggiori di quelle degli studenti. il che vuol dire che tutto potrà ricominciare subito. ella, onorevole Gui, sa che questa è stata la preoccupazione che ieri ho espresso. se la nostra attenzione si sposta sui dieci anni trascorsi, onorevole ministro della pubblica istruzione , è possibile che noi non torniamo più a dibattere questi problemi. ma se il centro della nostra attenzione, della nostra difesa dello Stato, si sposta dai dieci anni all' ultimo episodio e consente delle evasioni, noi torneremo tra quindici giorni qui, e non vi è nessun ordine del giorno da noi approvato che possa non portarci a ridiscutere a fondo il problema. qual è l' ordine delle nostre preoccupazioni, onorevole ministro della pubblica istruzione ? noi conosciamo le sue intenzioni e la sua valutazione della situazione. ma ci è parso — anche a me è parso — che nel suo discorso quasi inavvertitamente il centro delle sue preoccupazioni si rispostasse sull' episodio ultimo, più che sui dieci anni trascorsi. e questo è un punto fondamentale, perché dalla considerazione dei dieci anni trascorsi riceve caratterizzazione l' ordine del giorno della maggioranza: altrimenti l' ordine del giorno della maggioranza non avrebbe alcuna qualificazione né alcuna caratterizzazione. e un punto su cui ella non avrà difficoltà a darci i chiarimenti che rispondono al suo preciso impegno di uomo della Resistenza, di democratico, di antifascista. anch' ella deve sentire che dalla violenza nascono i turbamenti dello stato di diritto . da questo punto di vista , quindi, la posizione non può essere che chiara e precisa. a noi, ripeto, interessa stabilire l' origine del male per cui l' ateneo di Roma è nelle condizioni che abbiamo constatato. e, onorevole ministro, ribadisco ancora una volta che su questa valutazione di fondo bisogna essere di una estrema severità, proprio per arrestare e tentare di arrestare un secondo ciclo di violenze che si potrebbe prospettare immediatamente se noi avessimo qualsiasi forma di indulgenza in quella valutazione dei fatti, e se noi non perseguissimo fino in fondo quello che è perseguibile per arrestare un processo degenerativo estremamente pericoloso. guardi, onorevole collega, per rispetto alla Camera le ho detto soltanto di guardare le due fotografie: le guardi attentamente, poi ne riparleremo. ella, onorevole ministro, ha tenuto a dimostrare, con riguardo al comitato che io ho proposto, che bisognava essere attenti e gelosi dell' autonomia universitaria. ebbene, ho aderito a questo suo giudizio, per quanto io creda che il passaggio attraverso quel comitato debba, per ragioni funzionali, necessariamente avvenire. all' onorevole Cantalupo che mi ha dato lezione sullo stato di diritto , mi sia consentito di obiettare che il suo collega onorevole Martino (e mi si perdoni l' indiscrezione!), ché credo si intenda un po' più di lui di università e di stato di diritto , è venuto a dirmi (e vi sono testimoni), che il comitato da me proposto era la sola cosa concreta e seria prospettata in questa Assemblea nel corso del dibattito. mi dispiace doverlo dire: non l' avrei detto, ma ella mi ha provocato. non parli, quindi, così facilmente. l' onorevole Martino è un gentiluomo: è venuto qui, non sono andato io da lui. onorevoli colleghi liberali, nell' analisi dei fatti volete muovere dall' occupazione pacifica dell' università. ma, se volete fare il vostro dovere di liberali, dovete associarvi a noi nel volere appurare le ragioni profonde della crisi dell' ateneo e con noi trovare rimedio a uno stato di anormalità, che si è prolungato, purtroppo, per troppo lungo tempo.