Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
IV Legislatura - Assemblea n. 279 - seduta del 09-03-1965
1965 - Governo II Moro - Legislatura n. 4 - Seduta n. 279
  • Comunicazioni del Governo

io debbo avvalermi — e me ne dispiace, signor presidente , ella comprende che non è un fatto personale — del diritto di appellarmi alle Camere sulla sua decisione, perché, nel momento in cui ho chiesto di poter parlare per illustrare una questione che ho definito una eccezione preliminare di costituzionalità, questione che ella stesso ha più tardi definito pregiudiziale, pensavo di riferirmi ad una precisa norma: quella dell' articolo 89 del nostro regolamento. alla stessa norma si è certo riferito ella stesso, signor presidente , dandomi la parola. tale articolo si esprime con estrema chiarezza, come ella mi insegna: la questione pregiudiziale e quella sospensiva « saranno discusse prima che s' entri o che si continui nella discussione; né questa sì prosegue, se prima la Camera non le abbia respinte » . poiché dunque la mia questione è stata posta come pregiudiziale e come tale è stata da lei recepita, ritengo legittima la mia richiesta che non ci si inoltri nel dibattito, se prima la Camera non l' abbia respinta. se mi consente, signor presidente , nel motivare la sua decisione, ella si è riferito al contenuto della mozione di sfiducia presentata dal gruppo comunista. il caso vuole che sull' identico argomento abbia in precedenza parlato, certo con molto minore autorità della sua, ma sul piano politico con un' autorità interpretativa che mi permetto di definire maggiore e più pertinente, un rappresentante del gruppo comunista, il (quale non ha interpretato la mozione di sfiducia come la interpreta lei; anzi ha dichiarato che la mozione di sfiducia presentata da quel gruppo non intende affrontare i problemi della incostituzionalità, ma quelli della opportunità politica dell' operazione del rimpasto. questo d' altra parte dice — credo di essere molto esatto nel riferimento — il testo della mozione di sfiducia , in cui non si parla menomamente di incostituzionalità, ma del problema del rimpasto in termini di inadeguatezza, evidentemente di carattere politico. penso quindi che sia corretto procedere alla votazione, anche perché quasi tutti i gruppi ci hanno fatto l' onore di pronunciarsi. abbiamo ascoltato alcuni interventi che si sono conclusi con vere e proprie dichiarazioni di voto e sarebbe veramente strano e abnorme se i gruppi fossero ora costretti a votare sul richiamo al regolamento e non sulla questione costituzionale che noi ci siamo permessi di sollevare e su cui hanno già maturato ed annunciato la rispettiva posizione. ella sa, signor presidente , che i precedenti in materia hanno notevolissima importanza, ed è, in fin dei conti , non con la speranza di ottenere un voto favorevole dalla maggioranza della Camera, ma proprio nell' adempimento di un dovere che vale per l' oggi e soprattutto per il domani, che mi sono permesso, a nome del gruppo del Movimento Sociale Italiano , di sollevare l' eccezione di incostituzionalità, su cui mi permetto ancora di sollecitare il giudizio della Camera. questa deve pronunciarsi prima di procedere nella discussione. non è affatto vero, mi sembra di poter ripetere, che quando la Camera si pronunzierà sulla mozione di sfiducia presentata dal gruppo comunista si occuperà anche dei problemi relativi alla costituzionalità o meno della prassi seguita, perché questi problemi, dopo la dichiarazione dell' onorevole Ingrao, è da escludere che siano stati sollevati con la mozione comunista. soltanto noi abbiamo avuto l' onore di sollevarli. mi permetto quindi di richiamarmi al regolamento della Camera, ma prima di tutto, signor presidente , alla sua cortesia ed alla sua comprensione. vorrei evitare l' appello contro la decisione del presidente e vorrei consentire con il presidente, ma sono costretto a chiedere al presidente di consentire con me, perché non mi pare di aver torto nel porre in questi termini il problema. ho presentato da tempo alla Presidenza uno strumento sul quale mi pare si possa esprimere un voto. esso afferma che la Camera ritiene non conforme al dettato ed allo spirito degli articoli 92, 93 e 94 della Costituzione la procedura seguita dal Governo per il rimaneggiamento che ci è stato testé annunziato. ella, signor presidente , si è chiesto dall' alto della sua responsabilità che cosa accadrebbe se l' eccezione di incostituzionalità fosse approvata e ha concluso che, se ciò avvenisse, sarebbe elusa la mozione di sfiducia . penso però che se i colleghi comunisti hanno presentato la mozione di sfiducia con lo stesso intento con il quale noi abbiamo presentato la nostra eccezione di incostituzionalità, cioè per ottenere la crisi del Governo, essi non solleveranno alcuna eccezione in ordine alle conseguenze che tale voto determinerebbe. ché se poi ella, signor presidente , pensa (ma io non lo penso) che i colleghi comunisti abbiano presentato la loro mozione per aiutare il Governo, questo è affar loro. noi abbiamo presentato la nostra eccezione di incostituzionalità perché si giunga a determinate conseguenze. credo che i colleghi comunisti abbiano presentato anch' essi la loro mozione per giungere a determinati risultati. non si tratta di arrivare prima o di arrivare dopo. penso che dopo mesi e mesi di situazione stagnante ed incerta, se per caso stasera fossero decise in senso negativo le sorti di questo incostituzionale Governo, il paese ne trarrebbe un sospiro di sollievo. ed è nell' interesse del paese che noi ci permettiamo di insistere perché si voti con chiarezza. se il Governo ha dal suo punto di vista il diritto o forse l' opportunità di non essere mai chiaro, noi non intendiamo seguirlo sulla strada dei cavilli e cerchiamo di dare un contenuto di chiarezza politica e costituzionale al voto della Camera.