Amintore FANFANI - Deputato Maggioranza
III Legislatura - Assemblea n. 87 - seduta del 06-12-1958
1958 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 420
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , senza sminuire o svalutare il valore di tutti gli interventi avutisi in questo breve, ma sotto parecchi aspetti, interessante ed alto dibattito, mi vorrei prendere la libertà di sottolineare che tra lutti i discorsi uditi acquista, ai fini della interpretazione di questa situazione politica nella (quale ci troviamo, un particolare rilievo il discorso pronunciato questa mattina dall' onorevole Togliatti. l' onorevole Togliatti ha manifestato una profonda delusione per le mancate immediate dimissioni del Governo subito dopo il voto sulla benzina; e voglio dire sul primo voto, perché, per quanto riguarda il secondo, i calcoli, onorevole Malagodi, non possono essere più mantenuti sul metro del primo, dato che, come si sa, parte dei membri del Governo non partecipò a quel voto. già ieri mattina tutti leggemmo sull' L'Unità un editoriale, a firma di Luigi Pintor, nel quale si elencavano gli argomenti ed i motivi che in questi ultimi giorni avevano dimostrato il logoramento del Governo. oggi l' onorevole Togliatti ha ripetuto qui, come se non li avesse letti o scritti lui, esattamente gli argomenti che ieri mattina noi leggemmo sull' L'Unità . egli ha quindi confermato tutte le situazioni in cui, non per iniziativa di altri (come molti di coloro che hanno preso iniziative in questo o nell' altro ramo del Parlamento hanno creduto), ma per iniziativa del partito comunista , si sono provocati voti per logorare e demolire questo Governo. dico subito, onorevole Togliatti, che uno dei motivi per i quali i miei colleghi hanno detto che non dovevamo dimetterci, era proprio per non diventare partecipi e per non secondare simile manovra. e dovevamo invece, per senso di onestà e di rispetto verso il Parlamento, venire qui, come siamo venuti, nel più profondo rispetto della Costituzione, la quale, come tutti ricordano, sancisce all' articolo 94 che non è dal voto specifico venuto su una singola legge che si devono trarre conclusioni in merito alla vita ed alla vitalità del Governo. e quando apparve che in questa Camera non si potesse giungere ad una conclusione sulla detta materia con il mezzo di una mozione di fiducia , si rafforzò la nostra convinzione che spettasse al Governo (nell' assenza di una mozione di sfiducia presentata da tutti coloro che dicevano che la fiducia non l' avevamo più) di venire qui, davanti alla Camera, a chiedere un dibattito; nell' ampio dibattito — e ne siamo grati a tutti — che da ieri ad oggi si è verificato. non grandi manovre quelle del Governo, quindi, ma esigenza profonda di chiarezza. e devo ringraziare gli onorevoli Cantalupo ed Almirante che hanno avuto la cortesia di dare atto al Governo di questo atto di chiarezza e di onestà politica. ma l' onorevole Togliatti stamane — ed è su questo aspetto che richiamo l' attenzione di tutti — ha svolto un' altra più abile manovra. ha cercato di spaventare tutti (come fece Kruscev al famoso XX congresso del Pcus) parlando male. del culto della persona e della personalità, che, in questo caso, sarebbe stata quella del presidente del Consiglio . e quando ha creduto di avere diffuso sufficiente panico in tutti i settori del Parlamento, allora ha invitato al banchetto del dominio collegiale, proprio come fece Kruscev. e l' onorevole Togliatti ha terminato il suo discorso dando il benvenuto a tutti coloro che egli ritiene di avere già acquisito come ospiti a questo banchetto del dominio collegiale dell' Italia. stamani Il Secolo d'Italia (l' unico giornale che sia uscito, e non me ne compiaccio molto, onorevole Almirante) scriveva che Governo e Fanfani ardono già sulla benzina. compio il mio dovere di cittadino avvertendo i colleghi degli opposti partiti politici a stare attenti che non sia l' onorevole Togliatti a bruciare con la benzina i loro voti, confluiti sul braciere del dominio collegiale. del resto, questo l' onorevole Togliatti lo ha già fatto in Sicilia... voi vi siete prestati al gioco dei comunisti. l' onorevole Togliatti ha aggiunto con grande chiarezza, della quale tutti dobbiamo fendergli merito, che egli vuole ripetere questa operazione in Italia... è evidente che dicendo Italia intendo Roma. onorevole Michelini, ho assistito incuriosito al suo ininterrotto silenzio durante questi due giorni di seduta: non mi meraviglio che adesso ella voglia approfittare di una interruzione per far vedere che è vivo anche lei, pur senza battere colpi... e che in questa prospettata situazione l' onorevole Togliatti, cioè il partito comunista , si senta e si prefigga di essere dominatore, lo ha ricordato con una espressione anche questa molto chiara quando ha detto: « attenzione voi che vi rallegrate dei voti racimolati per la sconfitta del Governo, perché, senza i 145 voti del partito comunista , non avreste fatto nulla » . questo ha detto l' onorevole Togliatti. e che qualcuno si rallegri mi fa molto dispiacere; perché ciò rivela che l' abile zufolata dell' onorevole Togliatti ha addormentato qualche collega più di quanto egli possa immaginarsi. l' onorevole Togliatti stamane ha svelato il suo enigma. e ognuno ne trarrà le conclusioni. mi piace di avere potuto fare questo chiarimento, per il Parlamento, per i partiti e per l' elettorato italiano. questa discussione non svela affatto il presunto equivoco in cui è nato o vive il Governo. conferma, invece, la ragione che lo fece nascere e lo ha fatto operare. è stato detto brillantemente ed efficacemente, dall' onorevole Gui prima e poi dall' onorevole Saragat, che questa ragione era, e dopo il discorso dell' onorevole Togliatti ben più chiara essa appare, quella di impedire il successo delle manovre frontiste del partito comunista ; quella di sottrarre all' attrazione frontista quante più forze parlamentari fosse possibile; quella di portare anche al di fuori del Parlamento, verso liste e programmi democratici, quanti più voti di elettori fosse possibile. si è voluto e si vuole ancora porre fra gli obiettivi di questo ministero quello di portare il partito socialista italiano al Governo. onorevole Nenni, questi nostri critici non la vogliono all' opposizione! ma non entrano nei nostri fini, temporalmente del resto ben limitati, obiettivi manifestamente impossibili. rientrò e rientra nei fili di questo Governo porre agli elettori ed agli eletti del partito socialista italiano una seria meditazione sul peso che certi vincoli col partito comunista hanno rappresentato e rappresentano per la democrazia... e, infatti, non ficcheremo il naso né adesso, né durante, né dopo i vostri lavori congressuali. noi ci siamo limitati prima del vostro congresso a cortesi auguri, che del resto ripeto, se pericolo vedessimo fra le forze democratiche di destra di essere attratte in direzione antidemocratica, diremmo che potrebbe rientrare nei fini di questo o di un altro governo quello di favorire un' analoga, contraria meditazione. chi non crede al valore di leggi elettorali , che non potendo eliminare gli elettori eliminano gli eletti, non ha che rivolgersi agli elettori. questo Governo sta tentando di parlare agli elettori che si sono erroneamente rivolti al comunismo, o ad un socialismo legato al comunismo. compiendo questo tentativo non ci vendiamo per un piatto di lenticchie a nessuno. non abbandoniamo la difesa della democrazia, non apriamo le porte di Ilio a nessun cavallo. compiendo questo tentativo mostriamo di credere alla forza delle nostre idee, delle nostre peculiari idee: i socialdemocratici nell' ambito delle loro idee, noi democristiani nell' ambito delle nostre idee, e della loro capacità, di essere intese anche e, soprattutto, dal mondo dei lavoratori. e se questo nostro sforzo produrrà una lievitazione ideale in movimenti o in partiti, che li sottragga al fascino di esperienze comuniste estranee al nostro paese, noi non ce ne addoloreremo affatto. anzi, in altra sede augurammo, e in questa sede, ripeto, con l' onorevole Gui, l' augurio che questo avvenga, dato che l' avverarsi di tale augurio interessa la vita e l' avvenire di almeno 4 milioni di elettori e di conseguenza anche la sicurezza, la maggiore sicurezza di tutta la nazione italiana. ci si è domandato dall' onorevole Cantalupo se abbiamo ascoltato l' onorevole Nenni quando ha preso posizioni a lui del resto tradizionali. noi non negammo mai che quelle posizioni potessero avvicinarsi alle nostre in anni passati; in altra veste oggi possiamo constatare che quelle posizioni non sono quelle del Governo, come già ieri ha rilevato l' onorevole Saragat. e sempre lei, onorevole Cantalupo, ha detto che l' onorevole Nenni ha fatto proprio della politica estera il punto dell' incontro del partito socialista italiano col Governo e con i partiti che lo compongono, soprattutto con la Democrazia Cristiana . e anzi sarebbe offerta, nella sua politica estera , una piattaforma di questo possibile incontro, può darsi che quella sia la piattaforma dell' onorevole Nenni, ma non certo di questo Governo. perché il partito socialista italiano divenga totalmente autonomo, noi non offriamo il partito socialista italiano lo specchietto di una apertura governativa. anche perché abbiamo rispetto, del partito socialista italiano. questo Governo è nato con una precisa composizione e formulazione. non fece mistero, e non fa mistero, che aspirava semmai ad una integrazione da parte del partito repubblicano italiano. il momento non è venuto. ce lo ha detto il congresso del partito repubblicano italiano; oggi ce lo ha ripetuto l' onorevole Reale. dicemmo, ed abbiamo ripetuto e lo hanno ripetuto membri autorevoli della maggioranza che la formula di questo Governo non fu scelta a capriccio, ma sulla base degli obiettivi che ci eravamo proposti, sulla base di programmi che hanno ricordato proprio l' onorevole Gui e l' onorevole Saragat. e di quegli obiettivi e di questi programmi la formula prescelta ha cercato di essere strumento. l' azione del governo ha cercato di essere il modo per attingere quegli obiettivi e attuare quei programmi. l' onorevole Storti ha ieri sera domandato, per chiarezza, quale altra formula hanno i critici di questa formula da proporre in sostituzione. l' onorevole Togliatti l' ha suggerita la formula: un fronte. oggi l' onorevole Malagodi si è addentrato in questo problema, ma non ha proposto formule; ha proposto soltanto di appoggiare un Governo che attui il programma del partito liberale . l' onorevole Togliatti ha spiegato, inoltre, che la formula da lui proposta dovrebbe impedire la continuazione della formula attuata dal Governo, perché questa ultima porterebbe insensibilmente il Governo a modificare le strutture costituzionali, l' ordinamento dello Stato, la sua amministrazione; porterebbe a turlupinare il corpo elettorale per fargli supinamente accettare, di grado in grado, il mio particolare dominio personale. e l' onorevole Nenni più esplicitamente ha detto: è inutile perder tempo; questo è un Governo reazionario. affermazione contro la quale ha già protestato l' onorevole Saragat, riscontrando in quello che si verifica in Italia un puro paradosso: tutti i reazionari sono nella maniera più spietata contro questo Governo definito dall' onorevole Nenni reazionario. a proposito dei problemi di incompatibilità o delle difficoltà che la attribuzione alla mia persona di cariche diverse nel partito e nel Governo comporterebbero, sono stati sollevati rilievi dall' onorevole Roberti, dall' onorevole Cantalupo e da altri. l' onorevole Gui ha già spiegato che gran parte di questo problema può essere considerato problema interno della Democrazia Cristiana . comunque, non mi nascondo che può avere dei riflessi interessanti e per questo Parlamento e per la vita del nostro Stato! onorevole Roberti, io non ho mancato, al momento in cui si costituiva questo Governo, di porre il problema all' attenzione mia e dei miei amici, e mi auguro che venga presto il momento in cui questo problema possa essere risolto. l' onorevole Lama, a dimostrazione che il tentativo reazionario da parte del Governo continua ogni giorno, ha citato la pratica del ricorso ai decreti legge . l' onorevole Malagodi ha parlato di abuso dei decreti legge . questa è una delle amene storie che si vanno raccontando contro questo Governo. la famosa pratica o abuso del ricorso ai decreti legge si riduce alla presentazione di sei decreti legge . abbiate la cortesia di lasciarmi finire prima di giudicare. di questi sei decreti legge , tre sono stati approvati a tamburo battente dal Parlamento: evidentemente, non avevano, né per la loro struttura, né per la loro urgenza, né per la straordinarietà, né per la loro natura, incontrato nessuna obiezione. degli altri tre, due sono stati approvati da uno o dall' altro ramo del Parlamento, sia pure con modificazioni. per quanto riguarda il decreto legge sui mercati generali , si sono quindi raccontate delle amene storielle, là dove si può dimostrare che il 20 di novembre, riunendo il gruppo parlamentare senatoriale della Democrazia Cristiana , quindi prima che venisse in Aula il provvedimento sui mercati generali ... questo non vuol dire niente. mi fa molto piacere, anzi, dimostrare che il Governo è molto sensibile al congresso dei comuni! se nel congresso dei comuni i comunisti sono una minoranza, onorevole Amendola, ci lascerà immaginare che il congresso dei comuni abbia, per merito della maggioranza democratica cristiana, fatto anche delle buone esperienze. ma il Parlamento esiste perché, se vi sono delle buone ragioni a destra o a sinistra o al centro, queste prevalgano. ed è questa la ragione, questo il motivo per cui il Governo non ha voluto porre la questione di fiducia . non voglio passare nessun esame. il Governo non ha voluto porre la questione di fiducia , anche se da qualche parte invitato, in quanto ci sembrava e ci sembra tuttora che la procedura, la forma del decreto legge , per sua natura, già solleciti il Parlamento: ed aggiungere a questa sollecitazione la richiesta della fiducia ci sembrò eccessivo. e quando se ne discusse, per questi motivi dicemmo che ci sembrava opportuno non porre la questione di fiducia , sicché non si può dire che il Governo ha voluto ricorrere ai decreti legge per fare violenza al Parlamento. e se poi si passa a parlare del decreto sulla benzina, permettetemi ancora una volta di presentarvi uno scagionamento del Governo. si è detto: mancanza di parola! ma di quale Governo, onorevole Malagodi? del Governo del senatore Zoli, no! perché il Governo del senatore Zoli, pur rispettando gli autorevoli pareri del ministro delle Finanze , mai promise l' abolizione della soprattassa. e, tanto è vero, che il senatore Zoli, davanti al Senato ha presentato, se non erro, una mozione o una interpellanza per sostenere che il sovrapprezzo non si doveva abolire. il Governo da me presieduto, no. ho già detto prima che l' onorevole Andreotti in un determinato momento espresse l' avviso di abolire il sovrapprezzo, e di quell' avviso è rimasto sempre, e posso aggiungere, ad onore dell' onorevole Andreotti, anche dopo. l' onorevole Cortese è famoso per presentare in qualità di deputato dei progetti di legge diversi da quelli che presentò da ministro. l' onorevole Segni sottopose all' approvazione del Parlamento un disegno di legge nel quale si diceva, in una formula un po' contorta, che veniva introdotto un sovrapprezzo in vista di una certa evenienza, e fino a che... però nessun interprete, per quanto rigoroso, di quella legge, è potuto arrivare alla conclusione — e nemmeno il Parlamento — che, determinatasi la cessazione di quella evenienza, si potesse parlare di incostituzionalità del sovrapprezzo, tanto è vero che tutti si sono affrettati a presentare dei disegni di legge per tirare le conclusioni pratiche dalla vaga promessa introdotta in quella legge. il Governo fu posto davanti ad un ordine del giorno ed il Governo, proprio in ossequio a quell' ordine del giorno , doveva ricorrere, come è ricorso, al decreto legge , per consentire ai consumatori italiani di benzina di usufruire di un ribasso del 50 per cento del sovrapprezzo. con il 10 novembre, proprio perché il Governo presentò il decreto legge , il consumatore italiano ha potuto usufruire almeno della riduzione del 50 per cento del sovrapprezzo. perché se invece avessimo presa la strada del disegno di legge , probabilmente a quella conclusione non saremmo ancora arrivati. comunque, ho già detto come il Governo, proprio non ponendo la fiducia, intendeva lasciare libero il Parlamento di decidere in questa materia nel migliore dei modi. e lo stesso ministro delle Finanze , se non ricordo male, concluse la sua esposizione, al termine del dibattito, in questo senso. il fatto stesso che in materia di decreto legge sui gas liquidi il Governo non trasse alcuna conclusione dall' esito di quel voto, sta a dimostrare come il Governo non intendeva impegnare su quei decreti legge una battaglia apolitica, ma semplicemente presentare un suggerimento ed una disposizioni tecnica, che se il Parlamento avesse ritenuta infondata, impropria od inadatta poteva ben modificare. questa discussione, onorevoli colleghi , si doveva fare, perché parecchi di coloro che sono intervenuti in questo dibattito hanno preso motivo dal decreto sulla benzina per dire se il Governo faceva bene o male a dimettersi o a non dimettersi, o a provocare una discussione. quando al termine del voto, proclamati i risultati, mi riferirono che in quest' Aula si era levato da varie parti un coro: dimissioni!, conclusi che evidentemente si era dato, da coloro che avevano partecipato alla votazione, un significato politico, di fronte al quale il Governo non poteva restare insensibile. ecco la ragione per la quale abbiamo provocato questa discussione. e questa disamina ha avuto occasione sulla base delle mie dichiarazioni che la introdussero e la aprirono dichiarazioni nelle quali io sostenni che il Governo aveva coscienza, in senso politico, di aver mantenuto fede all' impegno che con il Parlamento aveva contratto al momento in cui quest' ultimo approvò il suo programma. si è discusso anche di questo nei vari interventi registratisi e ci si è domandati se quel programma era ancora valido, ma soprattutto se era stato svolto; qualcuno, irridendoci o criticandoci per il nostro cosiddetto dinamismo, altri classificandolo confusionario o spendereccio; tutti comunque cercando di misurare alla prova della sua attività il Governo rispetto al programma con il quale si era presentato. quel programma si organizzava, si esplicava in una serie di termini e provvedimenti: attraverso i temi di attuazione dei disposti costituzionali in politica interna , attraverso i temi del programma della scuola, della politica sociale , della politica estera . per attuare questo programma l' onorevole Malagodi ha detto che abbiamo presentato 1% provvedimenti di legge. veramente sono 215, ma il particolare non ha importanza. in parte erano stati presentati dai governi precedenti e ripresentati sempre con le correzioni rese implicite od esplicite da votazioni già avvenute in sede parlamentare, sia in Aula sia nelle Commissioni. sono stati presentanti inoltre nuovi provvedimenti in attuazione del nostro programma; sicché si trovano di fronte, all' uno o all' altro ramo del Parlamento provvedimenti già noti come il riordinamento della Presidenza del Consiglio , l' allargamento del Senato, il referendum, la riparazione degli errori giudiziari, la revisione (in base alla Costituzione ed a recenti pronunce della Corte costituzionale ) della legge sulla Pubblica Sicurezza , ed altre misure che per brevità non sto a ricordare. l' onorevole Togliatti si è lamentato che in occasione di agitazioni verificatesi nel nostro paese durante l' inizio dell' estate la Pubblica Sicurezza sia intervenuta in modi che egli ha qualificato arbitrari. ebbene, la Pubblica Sicurezza si è quasi sempre limitata a denunziare quei casi all' autorità giudiziaria , e l' autorità giudiziaria , quando lo ha creduto opportuno, ha provveduto. comunque, toccava a voi denunziare la Pubblica Sicurezza , se eravate convinti di aver subito degli abusi. l' onorevole Cafiero, poi, è stato anche più sbrigativo e ha tagliato corto dicendo: « è inutile che questo Governo ci inviti a valutare cosa ha fatto, perché non ha fatto nulla » vedremo anche se il Governo ha fatto qualcosa di concreto. per la scuola si è predisposto un disegno di legge ... anche se fosse vero quanto ella dice, non sarebbe la prima volta, nella storia italiana, che si presentano disegni di legge senza il relativo finanziamento. per la scuola, dicevo, si è presentato un disegno di legge dallo sviluppo pluriennale, disegno di legge al quale l' onorevole Nenni ha rimproverato di non aver previsto misure urgenti per la scuola. i famosi otto miliardi di cui si è irriso in quest' Aula sono compresi in quel provvedimento che riguarda gli alunni, gli insegnanti e quindi la scuola. per questo, in attesa che il Parlamento autorizzi quella spesa, si è creduto necessario, con mezzi di fortuna, provvedere a moltiplicare le scuole, nella certezza che almeno questo aspetto non potrà non avere il consenso del Parlamento italiano. l' onorevole Malagodi lamenta le imprevisioni del piano della scuola, senza tener conto di quello che, oltre che negli articoli del piano, esiste nella relazione che accompagna il piano stesso; e di questo l' onorevole Malagodi non poteva logicamente tener conto perché sarà trattato in sede di illustrazione e integrazione del programma pluriennale. programma che l' onorevole Malagodi ha chiamato mirabolante. evidentemente nel tentativo di minimizzare la necessità dei problemi da risolvere, l' onorevole Malagodi ha detto e anche scritto che non c' era fretta e che si poteva ridurre. onorevole Malagodi, queste ragioni le abbiamo sentite altre volte: ma se le ragioni finanziarie meritano accoglimento, altre non possono essere accolte. l' onorevole Reale, riconoscendo i meriti del piano, ha rilevato che non sono stati affrontati i problemi di indirizzo. onorevole Reale, a lei non è sfuggito che, accanto ad una legge (o proposta di legge o disegno di legge ) relativa all' aspetto edilizio, organizzativo, finanziario, strumentale per il rinnovamento della scuola italiana, e nel quale — come ella dice giustamente — non si sono rilevati problemi di indirizzo, sono stati presentati già in Parlamento disegni di legge per i licei, gli istituti tecnici e gli istituti magistrali, che riguardano problemi di indirizzo per quel tanto che l' ordinamento della scuola può prendere in considerazione, non per quel che può riguardare informazioni pedagogiche o scientifiche del potenziamento che non si può risolvere in sede di disegno di legge . parleremo anche di questo. l' onorevole ministro della pubblica istruzione credo che abbia già trasmesso al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro un progetto relativo alla scuola professionale ed è in procinto di presentare al Consiglio superiore dell' istruzione un progetto relativo alla scuola d' obbligo. quindi, come vedete, non avventata propagandistica presentazione di monconi di programma pluriennale, ma intenzione di affrontare e di risolvere il problema nel modo migliore. l' onorevole Reale nel suo intervento, ultimo della numerosa ed interessante serie svoltasi in questa Aula, ha lamentato che in materia regionale il Governo abbia fatto poco. ha ricordato l' insediamento della commissione preannunciata nel programma, per lo studio delle esperienze regionali. devo aggiungere che sono state emanate, come da impegno del programma, alcune norme di attuazione di strutture esistenti, per esempio per quanto riguarda i segretari provinciali per il Trentino e l' Alto Adige , mentre sono pronte le norme di attuazione relative alla zona franca di Val d'Aosta e si stanno studiando le norme sull' edilizia popolare in Trentino ed Alto Adige . colgo l' occasione per assicurare, che non dimentichiamo, noi del Governo, anche in questo caso di determinazione di norme di attuazione di strutture speciali, che se abbiamo il dovere, di rispettare le autonomie concesse, abbiamo il dovere anche di congiungere questo rispetto con l' altrettanto fermo rispetto della organica unità dello Stato italiano. gli onorevoli Almirante e Malagodi hanno espresso il timore che nelle norme sull' edilizia popolare il Governo possa fare eccessive concessioni. immagino che l' aggettivo (eccessivo) riguardi la norma statutaria che conferisce in questa materia potestà legislativa primaria alla regione altoatesina. l' onorevole Lucifredi ha precisato stamane come si sta muovendo il Governo. l' onorevole Malagodi è stato un po' più pesante, quando ha manifestato il timore che si siano condotte già trattative sui problemi della scuola in Alto Adige , barattando voti al Governo contro concessioni agli altoatesini. ringrazio l' onorevole Malagodi di avermi offerto l' occasione per smentire nel modo più assoluto che siano state intavolate, che ci siano in corso e che vi sia il proposito di fare trattative del genere, sotto nessuna forma. e a conferma di ciò aggiungo che ancora nessun organo di Governo, nessuno dei componenti del Governo ha affrontato il tema delle norme di attuazione sulla scuola. comunque, concludo che mai in passato, mai nel presente, ma in futuro problemi relativi alla integrità dello Stato italiano e alla sua unità saranno oggetto di considerazione in merito a problemi di formazione, di stabilità o di sopravvivenza di questo Governo. onorevole Malagodi, se mi consente ora sto parlando in qualità di presidente del Consiglio . l' onorevole Togliatti ha sostenuto, passando all' oggetto della politica economica , che si sta continuando l' indirizzo imprevidente di tutti i governi democristiani e proprio per questa imprevidenza non si è prevista la recessione, non si è prevista l' entrata in funzione del mercato comune e (solo su questo punto vi è stata una consonanza con le espressioni usate dall' onorevole Nenni) si sono avute valanghe di licenziamenti ed aumento dei prezzi . ora, dobbiamo dire, ad onore del Governo che, ci ha preceduto e del Parlamento che ha approvato le misure proposte, che la recessione fu prevista: tanto prevista che il Governo Zoli invitò il Parlamento a votare una variazione di bilancio con la quale venivano stanziate alcune somme, e parte sul bilancio delle Ferrovie dello Stato , per consentire interventi pubblici in materia, ad esempio, di metalmeccanica, per consentire a certi settori di garantire la stabilità dell' impiego e di mantenere il ritmo accentuato nel campo di certa produzione industriale . e il Governo attuale ha continuato su questa strada. il ministro Angelini sa meglio di me che già 140 miliardi sono stati impegnati nel solo settore delle costruzioni ferroviarie, per svolgere proprio questa battaglia antirecessiva. per quanto riguarda il MEC il Governo fin dalle prime riunioni del Consiglio dei ministri ha impostato, soprattutto ad opera del ministro dell'Agricoltura , una particolare politica, che consentisse di fronteggiare gli inconvenienti previsti o lamentabili, e consentisse la trasformazione graduale del nostro sistema produttivo agrario, in modo tale da non permettere conseguenze malefiche sulla nostra agricoltura. i provvedimenti sono davanti al Parlamento: anzi, mi piace dire che non soltanto il Parlamento ne ha bocciato uno e ne ha trasformato altri in leggi, ma anche ne ha approvati 31 (in questo o in quel ramo). buona parte di questi provvedimenti riguardano le misure per tempo prese dal Governo per consentire un adeguamento delle strutture produttive italiane nel nuovo quadro del MEC si sono predisposte altre misure, specie per quanto riguarda il settore industriale; ad esempio, in materia di esportazioni, per consentire proprio all' industria esportatrice, e in genere metalmeccanica, di mantenere il ritmo tradizionale e possibilmente intensificarlo con misure che riguardano l' assicurazione contro i rischi o il credito a medio termine alla esportazione stessa. da cento si è portata a1 W miliardi circa la copertura del rischio. si è provveduto a predisporre un' altra serie di provvedimenti che il CIR sta perfezionando e che il Governo si augura di poter presto annunciare e rimettere in vigore , in modo che prima ancora dell' entrata in funzione del primo ribasso di tariffe o di aumento di contingenti, con il primo gennaio prossimo l' economia italiana sia in grado di utilizzare le misure predisposte dal Governo. si è parlato di licenziamenti: onorevoli colleghi , molti sanno quali rampogne si sono fatte al presidente del Consiglio quando — di fronte all' annuncio di licenziamenti che non riguardavano la situazione venutasi a creare all' atto dell' insediamento del Governo, ma la tardiva applicazione di provvedimenti da tempo decisi — intervenne e chiese all' Iri. che rivedesse tutto il problema e, prima di predisporre licenziamenti, predisponesse piani economici per provvedere al riassorbimento, ove possibile, degli operai licenziati, per predisporre misure atte a consentire l' assistenza immediata e in prospettiva l' avviamento ad altra occupazione di questi operai con idonei corsi di qualificazione. ed è in virtù di queste misure chieste dal Governo che dal mese di luglio a ieri i licenziamenti non avvennero; e stanno avvenendo oggi in forma e in misura tale — onorevole Lama — da aver meritato al Governo il pubblico riconoscimento da parte di tutti i sindacati, sia della Cgil sia della Cisl, della Uil e delle altre organizzazioni sindacali . ella sa, onorevole Amendola, quanti sono i miliardi che l' economia italiana ha destinato alle Cotoniere e posso annunciarle che nei giorni scorsi, quando i giornali raccolsero la notizia, nel comitato interministeriale delle partecipazioni statali , che ebbi l' onore di presiedere, per tre volte toccammo anche il problema delle Cotoniere meridionali , come della Finmare e dei marittimi, i problemi di Genova e i problemi del programma quadriennale dell' Iri, in modo che tutto quello che si può tempestivamente prevedere e fare sia fatto tempestivamente e sia provveduto e fatto in modo che anche l' Iri, come tutto l' apparato statale, ricordi che opera nella carne viva dei cittadini italiani. nell' Umbria vi è il problema di Morgnano. l' onorevole Vigorelli, che ha presieduto riunioni apposite, e l' amministrazione dell' Iri hanno fatto il possibile, e non potendosi a Morgnano attuare un reimpiego al 100%, hanno provveduto tuttavia al reimpiego del 50 per cento delle maestranze, e per quelle esuberanti si è praticato il trattamento usato per i licenziati della Carbosarda. onorevole collega, avrà tempo di porre questa domanda dopo il voto di fiducia . può darsi che a quell' epoca io non possa dirle altro che di arrangiarsi. venendo al problema dei prezzi, l' onorevole Malagodi ha voluto vedere nel loro aumento un segno dell' allarme generale e ha visto in questo fenomeno un indice che la lira si logora e la democrazia corre seri rischi. l' onorevole Malagodi ha raffrontato abilmente — non crediate che sia tutta ingenuità quella di cui egli ha fatto sfoggio nella discussione — i dati relativi al 1957 con gli ultimi dati in suo possesso relativi al 1958. ma se i governi il voto di fiducia devono chiederlo o perderlo in funzione della loro azione, mi sia concesso ricordare che il Governo si è costituito in luglio e dal luglio 1958 i prezzi in Italia, sia all' ingrosso che al consumo, diminuiscono. queste sono cose che non possono essere smentite in quanto ci sono dei dati precisi in materia, forniti dall' Istituto di statistica , i quali affermano precisamente questo: l' indice generale dei prezzi è cominciato a discendere esattamente dal giugno e si trova oggi a 112,9. l' onorevole Malagodi aveva esattamente detto, invece, che proprio nel giugno i prezzi erano aumentati, ma aveva dimenticato di dire che appunto dal giugno al novembre 1958 erano diminuiti. anche l' indice del costo della vita , giunto per successivi aumenti a, 12 (base: 1938 uguale a1) nel giugno del 1958, è sceso nel novembre di quest' anno, con progressive diminuzioni a m, 64. per la precisione, l' onorevole Malagodi ha voluto trovare un altro indice della pesantezza della nostra situazione economica e della dissennata politica che faremmo nella nota liquidità attuale del mercato finanziario , attribuendola allo spavento diffuso nel paese dalla politica economica del Governo. si è dimenticato l' onorevole Malagodi di informare il Parlamento che questa liquidità finanziaria si verifica non soltanto in questo momento in Italia, ma anche in altri paesi dove non c' è Fanfani, e dove l' onorevole Malagodi farebbe fatica a dimostrare che si fa una politica dissennata, tale da spaventare i cittadini, come in Germania. l' onorevole Malagodi si è dimenticato che questa esuberante liquidità sul mercato italiano potrebbe essere l' effetto del fatto che il Governo da un paio di anni non rastrella più somme liquide con buoni del tesoro. e potrei anche aggiungere che questa esuberante liquidità del mercato potrebbe essere l' effetto non della « dissennata politica » del Governo, ma di un certo andamento favorevole della nostra bilancia dei pagamenti . e a proposito di attività industriale, ho il piacere di dire che anche gli indici relativi al settembre di quest' anno segnalano un incremento sia in generale, sia nei settori della industria estrattiva, manifatturiera e, del gas. a questo incremento della nostra attività industriale, corrisponde un incremento sia delle importazioni quanto delle esportazioni; tutti indici di questi ultimi mesi che rivelano, quindi, come non ci sia stata una « politica dissennata » . si è rilevato dall' onorevole Reale che meglio sarebbe per la vita economica italiana conseguire un maggiore coordinamento di attività nel campo degli interventi pubblici, e conseguire anche un coordinamento per quanto possibile di attività nel campo degli interventi pubblici coordinato a sua volta con l' attività nel campo degli interventi privati. a questo proposito l' onorevole Reale ci ha annunziato di avere presentato, congiuntamente all' onorevole La Malfa , una interpellanza. problema interessante e capitale per lo sviluppo della vita economica italiana; problema che riguarda non soltanto lo sviluppo della vita economica italiana, ma riguarda anche i problemi del coordinamento tra le responsabilità dei dirigenti di impresa, la necessità della libertà, delle iniziative o del controllo delle iniziative a seconda che siano iniziative pubbliche o private. io sarò ben lieto che si discuta questa interpellanza in Parlamento e che serva anche questa occasione a mettere a fuoco questo così importante problema, dalla soluzione del quale molti effetti benefici possono venire allo sviluppo economico italiano. si è accennato al problema del piano Iri che non è adeguato alle necessità, come ha detto l' onorevole Togliatti. ma certamente l' onorevole Togliatti ha smentito l' onorevole Lama il quale ha dichiarato ieri che il piano Iri « è una conquista dei lavoratori » . quindi, caso mai, la non adeguatezza del piano sarebbe dipesa dalla non adeguata conquista. ma debbo smentire l' onorevole Lama perché il piano Iri non è stato conquistato da nessuno, perché è in corso di formulazione. quindi nemmeno Togliatti può dichiararlo inadeguato, dato che non lo conosce. e l' onorevole Lama ci ha rivolto una domanda e ha detto: cosa ha fatto questo Governo per i lavoratori? domanda legittima. spero di poter rispondere a questa domanda con alcuni rilievi di fatto. davanti al Parlamento è stato presentato — e mi pare che uno dei due rami l' abbia già approvato — un disegno di legge col quale questo Governo proponeva di intervenire a favore dei lavoratori agricoli danneggiati da calamità. sono stati anche approvati disegni di legge per il miglioramento degli assegni familiari . un provvedimento di legge propone di istituire, dal 10 gennaio di quest' anno, la pensione di invalidità e vecchiaia per gli artigiani. è stato approvato da questo ramo del Parlamento (e mi auguro che lo sia in questi giorni anche da parte del Senato) un provvedimento per la concessione del passaporto gratuito agli emigrati; un altro provvedimento che concede la riduzione ferroviaria per i viaggi di ritorno in Italia o di visita alla madre-patria dell' emigrante. è stata svolta un' azione per le vertenze — della quale devo rendere atto al ministro Vigorelli — e si è presentato un disegno di legge sulla estensione a tutti di certe norme che garantiscono un minimo contrattuale e normativo e giuridico, contenute nei contratti collettivi di lavoro. l' onorevole Almirante aveva ragione quando stamane diceva: ma non vi sembrava più opportuno fare prima la legge per il riconoscimento delle associazioni sindacali? e l' onorevole Malagodi ha voluto ricordare un mio progetto del 1948. ha ragione l' onorevole Almirante quando dice: prima quei « buoi » e poi questo « carro » . però, onorevole Almirante, la ragione per la quale il Governo ha preferito prima i carri e poi i buoi non è stata quella che non si era reso conto delle due cose, ma perché il Governo riteneva di una estrema urgenza far uscire vaste categorie di lavoratori dall' incertezza per la non avvenuta estensione dei contatti collettivi, e, dando questa certezza, sollecitare un esame approfondito del complesso problema dell' applicazione dell' articolo 39 della Costituzione, inerente al riconoscimento delle associazioni sindacali. non si poteva fare il tutto contemporaneamente perché avremmo lasciato i lavoratori nell' attesa di un minimo di garanzia che da tempo stanno aspettando. onorevole Almirante, le vicende politiche del nostro paese non hanno consentito che quel progetto andasse avanti. penso che, dopo 11 anni di esperienza quel progetto sia ricco di nei e bisognoso di mende. ecco la ragione per la quale abbiamo fatto ricorso al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro : perché provvedo. a darci un parere con formule razionali e costituzionalmente efficaci. l' onorevole Lama ha avanzato un' altra domanda: cosa ha fatto il Governo nei confronti degli statali? l' argomento è di attualità. il Governo per questa categoria di dipendenti ha cercato di fare qualche cosa. qualche volta ci domandate cosa abbiamo fatto, come se fossimo al Governo da cento anni. e dimenticate che solo il 19 luglio abbiamo avuto il via per fare qualcosa. se il mio dinamismo avesse avuto anche la benzina, avrei fatto qualcosa di più, l' ho già detto stamane. ad ogni modo questo Governo ha presentato davanti al Parlamento un disegno di legge , che mi pare in questa sede sia stato approvato, e ora dovrà essere esaminato dal Senato, per aumentare il numero delle case disponibili per i dipendenti della Pubblica Sicurezza , che sono dipendenti dello Stato; ha presentato (ed è dato approvato, mi pare, dai due rami del Parlamento) un disegno di legge per l' inquadramento di un ulteriore contingente di collocatori comunali, che sono dipendenti dallo Stato; ha presentato un disegno di legge per estendere l' assicurazione contro la tubercolosi ai dipendenti statali che ne erano prima esclusi, ed ai dipendenti degli enti locali ; ha in studio avanzato il problema di una nuova sistemazione — ahimè, dobbiamo dire ancora nuova sistemazione almeno retributiva — dei dipendenti statali. se non fosse stato necessario iniziare questa discussione, ella, onorevole Lama, od uno dei suoi colleghi della Cgil, sarebbe stato convocato dal presidente del Consiglio ed avrebbe avuto con me quel colloquio che i rappresentanti di altre organizzazioni sindacali hanno già avuto per esaminare a fondo il problema degli statali e determinare le necessità urgenti, alla luce delle quali trovare gli indispensabili mezzi. ahimè, ancora una volta lo spettro della benzina si fa avanti! ma, ciò nonostante (e lo ha già dichiarato il ministro del Tesoro ), ci sono delle necessità indifferibili nel campo degli statali, che, con la benzina o senza benzina, bisogna sodisfare. l' onorevole Storti — e di questo lo ringrazio — ebbe la cortesia ieri sera di rilevare, alla luce delle conversazioni che, quale segretario della Cisl aveva già avuto con me, che se il Governo riuscirà a mantenere il calendario fissato per le trattative con gli statali e per la loro conclusione, la vertenza attuale sarà quella che sarà giunta a conclusione il più celermente. la ringrazio, onorevole Storti: per quello che mi compete, certamente si farà tutto perché il calendario stesso sia rispettato. l' onorevole Togliatti ha voluto fare un breve accenno, a testimonianza del dominio personale che si instaurerebbe nel paese, a un movimento recente avvenuto in seno al ministero degli Esteri , che rivelerebbe un dominio personale di tipo sud-americano. l' onorevole Togliatti poteva anche non scomodare il Sud America e riferirsi a qualche altra parte, sia pure lontana e orientale del nostro continente, dove si vedono ben altri di questi movimenti. ad ogni modo io sarei stato ancora più offeso se avesse paragonato questo ai movimenti diplomatici e politici che avvengono nei paesi che egli ben conosce. devo dire, con senso di responsabilità che, per la sua ampiezza, non è vero che il recente movimento diplomatico sia un « mostro » nel suo genere, perché si sono avuti ben altri « mostri » rispetto a questo movimento. secondo: debbo dire che non è affatto vero che questo movimento diplomatico sia stato ispirato da motivi di freddezza o di simpatia con questo o quel paese. terzo, che non è affatto vero che questo movimento diplomatico risponda a capricci o a volontà di imperio del titolare di Palazzo Chigi . si è fatto molto rumore attorno a questo movimento, approfittando del fatto che, per senso di responsabilità , il ministro degli Esteri deve limitare le sue dichiarazioni al riguardo. e non aggiungo altro. l' onorevole Togliatti ha voluto mettere le mani avanti affermando: « io non ho avuto queste notizie da funzionari del ministero degli Esteri , perché là non abbiamo nessuno » . onorevole Togliatti, guardandoci bene, ho visto che qualcuno l' avete là dentro: se non altro, un capo e dei tipografi della tipografia riservata del ministero degli Esteri . per cui dico, con senso di responsabilità , che bisognerà provvedere. non me la prendo con gli stracci. il mio dovere, e resta mio dovere, se il voto di fiducia mi confermerà nell' incarico, di impedire che in posti particolarmente delicati dell' amministrazione statale vi siano cittadini di cui non ci si può fidare. l' onorevole Cantalupo ha fatto delle dichiarazioni in materia di iniziative legittime che l' Italia può avere in seno all' Alleanza Atlantica ed in materia di politica mediterranea, di cui non posso che ringraziarlo, perché quelle dichiarazioni coincidono con la nostra profonda convinzione e con le precise indicazioni programmatiche del Governo. mi debbo invece associare nel lamentare distorsioni che di quelle dichiarazioni programmatiche si sono fatte, ma debbo anche aggiungere che quelle distorsioni non sono derivate da atti di Governo, né da interpretazioni autorizzate, ma da tentativi di critici preconcetti di scambiare lucciole per lanterne. l' onorevole Malagodi ha lamentato che ci si voglia servire di operazioni di politica estera per operazioni di politica interna e da questo ha arguito che l' Italia perda dei punti in campo internazionale . ma torno a ripetere che se inconvenienti si sono verificati, ciò non è avvenuto per tentativi di compiere operazioni di politica estera per intenti di politica interna , ma per malevoli interpretazioni di atti chiari e onesti di politica estera , interpretazioni volte ad alimentare la politica interna . e proprio smentendola in anticipo, onorevole Malagodi, l' onorevole Nenni ha detto ieri che in campo di politica estera il Governo non ha accolto la benché minima esigenza dell' opposizione di sinistra. e poiché ella, onorevole Malagodi, ha detto che bisogna credere a quello che dice l' onorevole Nenni, si dovrebbe concludere che la « nennifilia » non è nella politica del Governo, ma nelle sue parole. teme l' onorevole Cantalupo che l' Italia, per pregiudizi ideologici, si estranei all' incontro fra Francia e Germania e magari al problema della unificazione della Germania. timore infondato, date la persistente viva amicizia e la realtà delle cordiali relazioni esistenti tra questi paesi e il nostro. e posso aggiungere che fui cordialmente informato dai protagonisti dei colloqui recenti tra Adenauer e De Gaulle prima e dopo di essi; così come in occasione delle riunioni di Parigi ho chiesto ed ho già ottenuto i necessari colloqui anche per trattare problemi che non sono di nostra specifica competenza, non avendo noi partecipato alla redazione o alla sottoscrizione di particolari protocolli. si è stamane in quest' Aula accesa una viva polemica, intorno alla interpretazione di alcune parole che in quest' Aula sarebbero state pronunziate a proposito di recenti avvenimenti politici in un paese vicino. non posso, come responsabile della politica estera , non richiedere a tutti un grande senso di responsabilità ; benché debba riconoscere che questo appello non può assolutamente inibire a qualsiasi membro del Parlamento di dare giudizi su particolari situazioni politiche senza investire per altro le persone, i governi, le amicizie, le relazioni tra i nostri paesi. l' onorevole Saragat ha puntualmente definito la politica estera che stiamo praticando. lo ringrazio e mi permetto di ricapitolare quello che egli ha detto: una politica di solidarietà occidentale, di pace con tutti pur preoccupata della sicurezza e fermamente decisa a garantire questa sicurezza. una politica di cooperazione europea nel MEC o nell' OECE una politica di pacificazione mediterranea. una politica che consideri attentamente anche la situazione di Berlino (senza nessuna concessione alle pretese sovietiche) come momento idoneo per un largo, approfondito riesame della situazione. sono state, anche in questa occasione, ripetute le critiche a certi atti o, in genere, all' insieme della nostra politica estera . io ebbi già in ottobre occasione di ricordare che queste critiche venivano smentite da riconoscimenti che da parte dei nostri alleati e da parte di altri paesi l' Italia aveva avuto in questi ultimi mesi. citai allora l' elezione dell' Italia al Consiglio di sicurezza all' Onu; citai la elezione dell' Italia nel Consiglio d'amministrazione del fondo per i paesi sottosviluppati. per successivi eventi, sono in grado oggi di aggiungere una terza testimonianza dell' apprezzamento che la politica estera dell' Italia ha avuto da parte di tutti i suoi alleati e da altri paesi: alludo alla recente elezione di un rappresentante italiano a direttore dell' Unesco. è la prima volta che l' Italia acquista una posizione di così grande rilievo in seno alle organizzazioni internazionali . si è accennato, e mi avvio alla conclusione, alla insufficienza o alla infecondità del dinamismo, del cosiddetto dinamismo governativo, allegando il fatto che delle leggi non sono passate all' esame del Parlamento. io ho già avuto il motivo e l' occasione di dire dianzi, rispondendo ad un onorevole collega che mi interrompeva: delle leggi presentate dal Governo, a prescindere dai bilanci, già tre sono state approvate da tutti e due i rami del Parlamento e altre sono in corso di esame presso uno dei due rami, il che dimostra che il dinamismo del Governo. c' è stato, e c' è stato anche il dinamismo della Camera e del Senato, dinamismo che, dopo l' attento esame di questi provvedimenti, presentati al Parlamento, liberamente, senza nessuno stimolo, né decreti legge , né voto di fiducia , ha portato ad una approvazione. l' azione del governo (lo ha ricordato l' onorevole Saragat,), benché dati da soli quattro mesi, ha raggiunto — anche parzialmente, si intende, perché parziale era la prova — un sicuro obiettivo: l' allargamento della base dei partiti al Governo, dei partiti democratici. ci piace infatti ricordare, senza scendere ad analitici dati, che nelle recenti consultazioni dell' autunno, in campo elettorale amministrativo, il partito della Democrazia Cristiana e il partito della socialdemocrazia hanno visto ovunque accrescersi i loro voti. sicché, onorevole Malagodi, non si potrà dire che la dissennata politica del Governo riesce a produrre questi ottimi effetti, perché se questa fosse la conclusione, noi dovremmo persistere nella dissennata politica. cita l' onorevole Nenni i pericoli della reazione e conclude il suo discorso dicendo che occorre mantenere nelle popolazioni almeno la speranza in un radicale rinnovamento. ebbene, io vorrei poter dire che tutti coloro i quali auspicano questo rinnovamento debbono, e non lo dico in questa circostanza del voto di fiducia , perché sarebbe meschino da parte mia, ma in ogni circostanza in cui il Parlamento o il Governo si trovano ad operare e a decidere, fare di tutto, con il loro apporto, perché questo rinnovamento si verifichi con atti concreti. la Democrazia Cristiana è stata insieme al partito socialdemocratico , il perno di questo tentativo parziale di inserire, nella tradizione feconda dei governi democratici di quest' ultimo dodicennio, nuovi elementi che non distruggano i precedenti, ma li integrino e li perfezionino, per il rinnovamento del nostro paese. però, partito socialdemocratico e Democrazia Cristiana hanno riconosciuto e riconoscono che hanno bisogno di altre forze, per cui hanno formulato l' auspicio che il partito repubblicano italiano li aiuti ad allargare la schiera che possa sostenere il nostro programma. l' onorevole Reale ci ha detto di alcune difficoltà che il partito repubblicano incontra ad accogliere il nostro appello. ci ha parlato di alcuni temi che io ho già toccato, di altri che, egli ha detto, per comprensibili ragioni succintamente ricordava, ed ha avuto un accenno a difficoltà in cui il Governo può trovarsi nel risolvere quei problemi. onorevole Reale, la volontà non è mancata e non viene a mancare. le difficoltà esistono e lascio al suo senso di discrezione immaginare quale lunga fatica ancora questo od altri governi dovranno fare per giungere a quell' assestamento che ella auspica, e credo non solo ella. l' onorevole Lama ieri ha detto: « ma se aveste questa maggioranza, che ne fareste? » la utilizzeremo per continuare a svolgere il nostro programma, per raggiungere l' obiettivo di una più larga maggioranza nel paese. l' onorevole Gui e l' onorevole Saragat con l' ordine del giorno che hanno presentato e sul quale il Governo pone la fiducia invitano il Governo a riprendere e a continuare la sua attività. e invitiamo, nel contempo, tutte le forze parlamentari a considerare i grandi problemi dello sviluppo della democrazia italiana. onorevole Gui ed onorevole Saragat, il Governo nel chiudere questa esposizione, per mia bocca deve innanzitutto ringraziare le loro persone e le forze che loro rappresentano per l' azione svolta a nostro sostegno. se la fiducia ci sarà accordata noi chiederemo ancora questo vostro sostegno, e se esso non ci mancherà mai, nel momento della fiducia o in altre situazioni, anche soltanto di natura tecnica, faremo del nostro meglio perché attraverso la nostra opera l' Italia risolva i suoi problemi e proceda nel progresso, nella civiltà e nella pace.