Amintore FANFANI - Presidente del Consiglio Maggioranza
III Legislatura - Assemblea n. 725 - seduta del 23-10-1962
Sulla situazione politica, economica e sociale
1962 - Governo I D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 563
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , a metà della scorsa notte (secondo l' ora di Roma), in un discorso teletrasmesso di cui qualche ora prima eravamo stati preavvertiti, il presidente degli USA, ha reso nota, tra le altre misure, la decisione presa dal governo americano per prevenire l' arrivo di armi offensive nell' isola di Cuba, la richiesta alle Nazioni Unite di ordinare lo smantellamento in Cuba di tutte le armi di carattere offensivo, la conferma, in un particolare appello al Primo Ministro Kruscev, della disposizione americana a partecipare a qualsiasi discussione dei gravi problemi che, insoluti, minacciano la pace. nessuno può disconoscere (e certamente non lo disconosce l' Italia) che il concentrarsi di armi offensive a Cuba accende assai vive preoccupazioni per il mantenimento della pace non solo nel mar dei Caraibi e nell' Emisfero Occidentale , ma anche in ogni altra parte del mondo. l' Italia è sempre stata contraria all' invio di armi o al trasporto di esse su navi italiane in qualsiasi parte del globo dove la pace stesse per essere turbata. a questa linea ci siamo ispirati anche a proposito di Cuba, tanto è vero che nel periodo critico (giugno agosto 1962) risulta che solo quattro navi italiane hanno partecipato al traffico commerciale con Cuba, ma non a quello di armi o materiali di importanza strategica. a questa stessa linea continuiamo ad ispirarci, confidando che tutti i cittadini italiani e tutti i paesi del mondo sinceramente amanti della pace facciamo altrettanto. proprio nel momento in cui più intensi si svolgono i dialoghi per il disarmo e per la tregua nucleare, appaiono contraddittori gli atti rivolti a creare basi ove non esistono, ad accrescere preoccupazioni ove già ne esistevano abbastanza, ad aggravare il già troppo incerto equilibrio dal cui mantenimento, in attesa di auspicati, ragionevoli e leali accordi, dipende ancora una malferma pace nel mondo. l' Italia giudica positivo il fatto che, nel momento in cui grave è risuonato l' allarme, il governo degli USA abbia chiesto all' Onu di decidere un intervento che, sotto il controllo internazionale, accerti ed elimini le cause dell' allarme stesso. questa richiesta apre una strada che può risolvere in senso pacifico una crisi altrimenti carica di imprevedibili, gravissime conseguenze. e per questo itinerario, che gli USA hanno chiesto si cominci a percorrere oggi stesso dinnanzi all' Onu, non può naturalmente mancare alla nazione americana alleata la solidarietà dell' Italia. noi crediamo che dinnanzi alle Nazioni Unite possano essere trovate le giuste soluzioni anche per la riconfermata volontà degli USA di essere disponibili per ogni iniziativa di pace, fino a rivolgere, per essa, un diretto appello alla cooperazione del massimo responsabile della politica sovietica. il governo italiano non si limita ad esprimere voti, ma ancora una volta si sta già adoperando perché la volontà di pace espressa dagli USA sia utilizzata quale importante elemento di quel processo costruttivo, per l' esito felice del quale l' accoglimento del caloroso appello del presidente Kennedy da parte del Primo Ministro Kruscev può essere risolutivo. tutti i governanti del mondo, non dimenticando anche un altissimo recente monito, hanno il dovere di contribuire oggi più che mai al pieno successo di questa ardua opera. il Governo, in spirito di solidarietà con l' alleato dell' Italia, sta adempiendo a tale dovere e nella forma più opportuna, tenacemente e fino in fondo. lo ha fatto il presidente del Consiglio con i contatti e gli scritti delle ultime 24 ore, lo ha fatto il ministro degli Esteri in seno alla riunione di stamani dei sei ministri del MEC a Bruxelles, lo farà presso l' Onu il sottosegretario onorevole Russo, che domani stesso raggiungerà New York . quest' opera è ardua, e per riuscire ha bisogno della cooperazione di tutti coloro che hanno un mandato politico da esercitare, e di tutti i cittadini. perciò il Governo confida che, in ogni loro manifestazione di opinione e di pensiero, tutti tengano un comportamento responsabile che faciliti quella difficile opera di pace, il cui coronamento è nelle più profonde aspirazioni di tutti gli italiani.