Amintore FANFANI - Presidente del Consiglio Maggioranza
III Legislatura - Assemblea n. 477 - seduta del 13-07-1961
Sugli sviluppi della crisi nei Balcani
1961 - Governo I D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 518
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , il Governo che ho l' onore di presiedere si costituì il 26 luglio 1960 e si presentò al Parlamento il 2 agosto. il 3 agosto il Senato ed il 5 la Camera, approvandone il programma, diedero al Governo il mandato: di attendere alla difesa della libertà e della sicurezza della nazione da ogni pericolo; di espletare le normali incombenze costituzionali; di portare a definitiva e sodisfacente approvazione le iniziative prese dai precedenti governi Fanfani, Segni e Tambroni; di predisporre con opportuni studi e nuove formulazioni proposte idonee a consentire al Parlamento di affrontare la risoluzione dei nuovi problemi. il 6 luglio 1961 il gruppo parlamentare del partito socialista italiano ha presentato una mozione per invitare la Camera a ritirare la fiducia al Governo. nella mozione socialista si premette che da tempo sarebbe superata la situazione di emergenza in cui si formarono l' attuale maggioranza parlamentare e il Governo in carica . poi si chiede che la fiducia venga tolta, perché il Governo e la sua maggioranza mancherebbero della omogeneità e, volontà politiche necessarie per darsi, e soprattutto per realizzare un programma adeguato ai problemi che il paese deve e vuole affrontare e risolvere. sulla premessa della mozione socialista, affermante che la situazione d' emergenza nella quale si costituì il Governo è da tempo superata, si è acceso un ampio dialogo, e l' onorevole Moro ha giustamente messo in rilievo la molteplicità dei significati attribuiti alla espressione emergenza. essa può riferirsi alla situazione del paese e allo stato della attività parlamentare e amministrativa. se così è, il dire che l' emergenza è finita è affermare cosa fondata. ma il farlo si risolve in un elogio al Governo, per avere esso adempiuto evidentemente i primi due punti de mandato ricevuto. il Governo cioè ha riportato il sereno godimento della libertà nel paese e ha espletato le normali incombenze costituzionali, portando nel termine del 31 ottobre 1960 all' approvazione dei bilanci, e facendo svolgere il 6 novembre le elezioni amministrative , previa la da tutti auspicata modifica della legge elettorale . per questo riconoscimento, sia pure involontario, a nome del Governo e della maggioranza che lo sostiene posso ringraziare i presentatori della mozione di sfiducia e quanti, votandola, aderiscono alla sua premessa. però si deve ritenere che, parlando di superamento dell' emergenza, gli onorevoli presentatori della mozione intendessero riferirsi alla situazione parlamentare. ma se così è, la loro premessa è infondata, come hanno detto gli onorevoli Saragat, Reale, Malagodi e Moro. e ciò è dimostrato dal fatto che la mozione, per accrescere la propria attrattiva, rinuncia a prospettare per l' auspicata crisi una soluzione diversa da quella di cui si contesta la validità, indirettamente indicando che non ce n' è. non è minor prova dell' infondatezza della premessa il fatto che sulla mozione di sfiducia del partito socialista italiano si realizzi la convergenza — non certo omogenea del Movimento Sociale Italiano e del partito comunista italiano, in un coacervo che tanti esempi hanno dimostrato efficace solo per distruggere, ma incapace di qualsiasi costruzione di Governo. i due fatti indicati concorrono a provare che una soluzione politico-parlamentare diversa da quella ritrovata nel luglio 1960 oggi non esiste, e che quindi la situazione che ad ossa condusse persiste tuttora, nonostante l' affermazione verbale contenuta nella premessa della mozione socialista. dopo questo rilievo sulla debolezza intrinseca della premessa della mozione socialista, la quale contradittoriamente afferma e nega il superamento della situazione difficile, veniamo alle obiezioni che in essa si fanno al Governo e alla sua maggioranza. si dice che essi mancano di omogeneità e volontà politiche per darsi e soprattutto per realizzare un programma adeguato ai problemi del paese. questa affermazione evidentemente non può valere per il momento della formazione del Governo, dato che il 5 agosto 1960 il partito socialista italiano, astenendosi, dimostrò di non credere alle suddette manchevolezze di omogeneità e volontà politica. ma il rilievo della mozione non regge nemmeno dall' agosto del 1960 al luglio 1961. il 2 agosto 1960 il Governo propose un programma. approvandolo, la maggioranza dimostrò di aver raggiunto la necessaria omogeneità. dall' agosto 1960 al luglio 1961 il Governo ha svolto quel programma. la sua maggioranza lo ha sostenuto, dimostrando quindi di conservare su di esso l' omogeneità originaria. nel luglio 1961, di fronte alla mozione socialista di sfiducia che nega persista una situazione politico-parlamentare difficile e contesta alla maggioranza omogeneità e volontà politica di realizzare un programma di Governo , la Democrazia Cristiana , il partito socialista democratico italiano, il partito repubblicano italiano, il partito liberale italiano, conservando la libertà riservatasi un anno fa in ordine agli sviluppi della linea politica a ciascun partito peculiare con le autorevoli ed ampie dichiarazioni degli onorevoli Saragat, Reale, Malagodi, Moro convergono ancora una volta. ed esprimono la volontà di sostenere il Governo in carica , senza limiti di tempo, mentre esso attende al completo svolgimento del suo programma enunciato il 2 agosto 1960, approvato secondo le esigenze che ogni partito convergente ha creduto di segnalare osservando le necessità del paese. così sono stati raccolti elementi sufficienti per mostrare che la mozione di sfiducia non ha premessa né motivazioni consistenti. essa — come ha ben detto l' onorevole Cavaliere — è sfuocata e monca. perciò nessuno può meravigliarsi se fin dal suo apparire abbia convogliato consensi contraddittori e, stando alle dichiarazioni udite, incapaci di dare ad essa almeno i 299 voti di cui avrebbe bisogno in questa Camera per poter sodisfare l' ambizione di liberare il paese da un Governo e da una maggioranza ritenuti non omogenei, per insediare nello Stato — come già è stato tentato nelle regioni e nei comuni — governi e maggioranze omogeneizzate solo da una momentanea furia frontista. le manchevolezze di storicità e di motivazione della mozione di sfiducia presentata dal partito socialista italiano servono a far risaltare ancora una volta il senso di responsabilità dei partiti democratici che nel luglio 1960 fecero convergere i loro voti a sostegno del Governo in carica . essi, differenziati da diverse prospettive politiche, si dichiarano ancora in attesa di poterle raggiungere in un articolato giuoco parlamentare che non rappresenti alcun rischio per la democrazia, ma anzi ne affermi e dimostri la vitalità. essi non esitano a continuare a far convergere i loro voti per sostenere un Governo che per essere di un solo partito non li impegna in sperimentate formule di coalizione ritenute non attuali, ma che per il suo programma li garantisce contro una temuta involuzione della situazione politica e li assicura sulla continuità dello sviluppo politico, economico, sociale nel sicuro quadro delle istituzioni democratiche nazionali, dell' avviata unità europea, della salda solidarietà atlantica. a conforto della decisione qui confermata dal partito socialdemocratico italiano, dal partito repubblicano italiano, dal partito liberale italiano, dalla Democrazia Cristiana , il Governo ha il dovere di dimostrare che questi gruppi non sbagliarono a votare un programma che è stato in gran parte svolto. e quindi ora non sono tratti in inganno dalle speranze che coltivano nel consentire al Governo di continuare il suo lavoro per completare il programma un anno fa preannunciato e per integrarlo con quanto oggi stesso annunceremo. avviandomi a dare l' annunziata testimonianza del lavoro compiuto, desidero innanzi tutto compiere alcuni elementari doveri. in primo luogo ringrazio quanti ci dimostrarono fiducia un anno fa conservandocela da allora ad oggi, e i gruppi parlamentari della Democrazia Cristiana , del partito liberale italiano, del partito repubblicano italiano, del partito socialista democratico italiano che ce la dimostrarono concretamente in tutti questi mesi. e i partiti che si astennero, dimostrandoci concretamente lo loro fiducia in tutti questi giorni. compio un secondo dovere ringraziando i presidenti ed i membri delle assemblee legislative che hanno cooperato all' esame, al perfezionamento ed alla approvazione delle proposte del Governo, dimostrando così la funzionalità, la vitalità, la insostituibilità del Parlamento. mi sia poi consentito di ringraziare il vicepresidente Piccioni ed i colleghi ministri e sottosegretari per l' efficace e sempre cordiale collaborazione con la quale secondarono l' attuazione del programma formulato. prego ora la Camera di conservarmi la sua benevola attenzione mentre espongo fino a qual punto riuscimmo a mantenere gli impegni assunti. lo faccio per confortare il Parlamento con la prova dei risultati delle sue decisioni, e per animare la nazione a conservare fiducia nelle istituzioni che liberamente si è data. con questa pacata e succinta esposizione spero infine di concorrere a mettere in grado ogni gruppo di giungere ad un sereno giudizio sulla validità della mozione di sfiducia respingendola. figurò tra i nostri impegni generali quello di portare a definitiva approvazione le iniziative assunte dai governi che ci precedettero. grazie all' assidua opera del ministro Codacci-Pisanelli, cooperando col Parlamento, abbiamo concorso a trasformare in leggi 17 proposte di iniziativa parlamentare e ben 143 disegni di legge presentati tra il luglio 1958 e il luglio 1960 dai precedenti governi Fanfani, Segni, Tambroni. segnalo per l' incisiva importanza tra le iniziative parlamentari l' importante proposta Zanibelli per le case ai contadini e tra i disegni governativi la legge stralcio sulla finanza locale e quella sulle assicurazioni dei rischi speciali delle esportazioni, presentate dal secondo gabinetto Fanfani. ricordo le leggi sulle pensioni del clero e dei marinai, sulla assicurazione malattia dei commercianti, sul riordinamento dei vigili del fuoco , sull' impiego dell' energia nucleare , sul « piano verde » , presentate dal secondo gabinetto Segni. e infine ricordo le leggi sulla riduzione del prezzo dello zucchero, sull' abolizione dell' imposta sul bestiame, sul nuovo stato giuridico degli operai dello Stato e sul trattamento economico degli ufficiali, presentate dal gabinetto Tambroni. compiuta la doverosa opera di coronamento di molte buone iniziative prese direttamente dal Parlamento e dai nostri predecessori, affrontammo la soluzione di nuovi problemi, piccoli e grandi. il Consiglio dei ministri provvide alla soluzione di problemi minori approvando 307 decreti. alla soluzione dei problemi urgenti, a norma di Costituzione, provvedemmo con 7 decreti legge . alla soluzione dei problemi maggiori non urgenti provvedemmo deliberando sinora 290 disegni di legge . di essi 57 sono in corso di presentazione e 233 sono stati già presentati al Parlamento. di questi ultimi, 99 si trovano sottoposti al primo esame, 59 sono stati già approvati da un ramo del Parlamento ed infine 75 sono già divenuti legge. chi ha pratica di queste cose deve concludere che la misura quantitativa del lavoro compiuto dal Governo in soli undici mesi è ragguardevole. ma naturalmente ciò non sarebbe sufficiente ove la qualità fosse incongruente con il programma presentato. il primo oggetto della nostra attenzione è stata la Pubblica Amministrazione . dopo avere affrontato, ad opera del ministro Tessitori, problemi generali, quali quello del personale dei ruoli aggiunti, e quello dell' aumento degli assegni familiari ai dipendenti a retribuzione minima, sono state considerate particolari questioni giuridiche, economiche e previdenziali pendenti presso i vari ministeri. perciò, ad opera dei ministri Scelba, Andreotti, Trabucchi, hanno preso corpo numerosi disegni di legge sullo stato giuridico , l' avanzamento, le indennità dei corpi e forze addette ai servizi di ordine e Pubblica Sicurezza . miglioramenti di carriera e di trattamento, nonché adeguamenti di organici sono stati disposti dai ministri Gonella, Segni e Spallino per la giustizia, gli affari esteri , le telecomunicazioni. furono già presi alcuni provvedimenti ed altri sono in corso di perfezionamento, ad opera dei ministri Taviani, Trabucchi e Spataro, per il personale delle amministrazioni finanziarie e delle ferrovie. il ministro Bosco sta sostenendo davanti al Parlamento importanti provvedimenti sullo stato giuridico e il trattamento economico del personale della scuola. integrazioni di ruoli e miglioramenti sono stati disposti dai ministri Rumor e Sullo anche per alcuni settori delle amministrazioni dell' agricoltura e del lavoro, istituendosi nei due campi rispettivamente anche i nuovi ruoli degli agronomi di zona e dei collocatori. i progressi della tecnica hanno imposto qualche revisione di organici, di ruoli e di trattamento anche nel delicato settore delle forze armate . in esso, ad opera del ministro Andreotti, si è provveduto al riordinamento del personale del genio aeronautico, alla modifica dell' ordinamento dell' aeronautica militare e al reclutamento degli ufficiali di ruoli speciali sia dell' aeronautica che della marina. si è istituito il ruolo speciale dei servizi per l' energia nucleare . e per facilitare il personale si sono riconosciuti gli studi fatti nelle scuole militari e si sono elevati i minimi di età per la partecipazione dei militari ai concorsi per le carriere civili. sono stati concessi miglioramenti di trattamento agli ufficiali, si è riordinato il servizio dell' assistenza spirituale, si sono introdotte innovazioni nella composizione dei consigli mobili e delle commissioni di leva. anche per le forze armate si è svolto quindi un attento, minuzioso ed indispensabile lavoro di ammodernamento, per conseguire una migliore efficienza di questo importante settore della vita nazionale. dai cenni dati sugli interventi nei diversi settori della Pubblica Amministrazione si desume che non soltanto si è provveduto, con la pronta cooperazione del ministro del Tesoro onorevole Taviani, a miglioramenti di trattamento per una spesa complessiva ad anno che largamente supera i cento miliardi, non soltanto si è proceduto ad aggiustamenti resi necessari da precedenti scossoni; ma quando l' occasione si è presentata si è proceduto ad innovazioni suggerite dalla tecnica, secondo segnalazioni più volte fatte in Parlamento. e in base alla richiesta del Parlamento e della opinione pubblica ci siamo preoccupati anche di semplificare i servizi e le procedure. il ministro Scelba in un recente discorso davanti a questa Camera ha ricordato le numerose ed interessanti semplificazioni introdotte nei servizi del ministero dell'Interno . qui ho il dovere di ricordare che ad intenti di snellimento e semplificazione obbediscono le norme presentate al Parlamento sul riconoscimento delle persone giuridiche e degli acquisti degli enti morali, quelle sulle nuove procedure per i mutui dei comuni e delle province, quelle infine per il riordinamento dell' attuale disciplina giuridica in materia di autorizzazioni di Pubblica Sicurezza . effetti semplificativi otterranno anche le nuove norme proposte dal ministro Gonella per il riordinamento dei servizi di stato civile . sulla base delle leggi istitutive dei ministeri della Sanità e del Turismo e spettacolo i ministri Giardina e Folchi hanno provveduto a riordinare i rispettivi dipendenti servizi. per gli ospedali provvederemo prossimamente con una legge. ella non può imputare a me di aver promesso qualcosa 18 mesi fa, prima ancora della nascita di questo Governo. si è provveduto a restituire l' amministrazione normale all' « ENAL » , all' opera ciechi civili, a istituti case popolari , a consorzi di bonifica e alla Biennale di Venezia, presentando per quest' ultima al Parlamento nuove norme che la reggano. in applicazione dell' articolo 100 della Costituzione, e sulla base delle conclusioni cui è pervenuta un' apposita commissione, il Governo ha provveduto a sottoporre a controllo della Corte dei conti gli enti a cui lo Stato dà contributi in via ordinaria. sino ad oggi sono stati emanati 127 decreti per sottoporre a controllo altrettanti enti fra i quali l' Iri, l' Eni, il Poligrafico dello Stato , il « CONI » , l' ONMI, gli enti di riforma, gli enti previdenziali. con un' altra cinquantina di decreti in corso gli adempimenti previsti dalla Costituzione potranno dirsi compiuti. sulla base delle proposte formulate dalla commissione di studio presieduta dal compianto senatore Sturzo nel marzo scorso, sono state impartite disposizioni per accertare ed eliminare la pluralità degli incarichi a funzionari ed estranei in enti sottoposti a controllo e vigilanza dello Stato. non siamo stati mossi da intento vessatorio ma solo da fini di funzionalità, di efficienza e di sempre più larga selezione dei capaci. per ciò anche per gli incarichi gratuiti non si è ammessa la pluralità. essa sarà invece accettata nei casi espressamente previsti dalle leggi salvo riforma di esse, e nei casi in cui tecniche moderne particolari le impongono anche alle aziende pubbliche sottoposte alla concorrenza di quelle private che alla molteplicità degli incarichi ricorrono. sinora è stata accertato che sotto il controllo dell' amministrazione statale erano stati conferiti 1778 incarichi a 636 persone considerando a parte le società a partecipazione statale . e io le rispondo. in applicazione delle norme impartite 414 incarichi sono stati passati ad altrettanti nuovi titolari, mentre è in corso l' attribuzione a nuovi titolari di 718 incarichi. ad onore dell' amministrazione statale devo dichiarare che i funzionari titolari di più incarichi hanno collaborato con i ministri per la pronta applicazione delle disposizioni impartite. sempre sulla base delle proposte della ricordata commissione Sturzo, è stato preparato ed iscritto all' ordine del giorno del Consiglio dei ministri un disegno di legge per l' eliminazione delle gestioni fuori bilancio. il suo esame e la sua approvazione è quindi imminente, e la richiesta qui ieri formulata dall' onorevole Malagodi sarà così sodisfatta. a criteri di chiarezza e di rispetto del diritto di tutti, si informò la innovazione introdotta nelle trasmissioni radiotelevisive durante la campagna elettorale amministrativa dello scorso autunno. dalle stazioni della Rai-TV, gli esponenti dei vari partiti in sede nazionale e regionale poterono rivolgersi liberamente agli elettori. secondo l' impegno preso in chiusura di quella campagna, l' esperimento di allora dall' aprile 1961 è stato ripreso ed esteso. sicché ogni settimana ormai le stazioni della Rai-TV. dedicano una trasmissione alla cosiddetta Tribuna politica , con la partecipazione dei rappresentanti dei partiti rappresentati e non rappresentati in Parlamento. l' esperienza suggerirà gli accorgimenti da introdurre per rendere più efficace l' uso dello strumento radiotelevisivo nell' informazione politica dei cittadini. per ora gli apprezzamenti di essi sono positivi e ci premiano di aver saputo affrontare e superare i dubbi non scarsi né piccoli diffusi nell' autunno scorso, quando prendemmo la nota decisione, in attuazione del programma qui enunciato in agosto. alla televisione si è ricorsi anche quale strumento sussidiario della scuola. nel 1958 la radio italiana aprì 1626 posti d' ascolto di telescuola, cioè di corsi di avviamento professionale. oggi siamo al terzo anno, e i corsi sono tre, con 1972 posti di ascolto e 30.700 alunni. però scarso è il numero di quanti si sottopongono ad esame. nell' autunno del 1960, per iniziativa del ministro della pubblica istruzione senatore Bosco, si è aperta la trasmissione « non è mai troppo tardi » per analfabeti. sono stati aperti 3.334 posti di ascolto. il corso si è chiuso e circa 35.000 analfabeti che lo frequentavano hanno superato l' esame conseguendo l' attestato di saper leggere e scrivere. in ottobre si ripeterà il primo corso e si aprirà un secondo con complessivi 10.000 posti di ascolto. l' esperto dell' « Unesco » professore Lestage, al termine di una sua visita attraverso molti paesi, ha dichiarato che questi ultimi corsi scolastici della radiotelevisione italiana sono i più efficienti del mondo; e ne ha proposto ad esempio gli schemi didattici. così in Italia lo sforzo per diffondere l' istruzione ha potuto usufruire dell' ausilio dei più moderni ritrovati della tecnica. e dove — nei corsi per analfabeti — un insegnante ha presenziato la recezione nei posti di ascolto ed ha integrato poi la trasmissione con una vera e propria lezione, i risultati sono stati sodisfacenti. naturalmente, per quanto grande possa essere la fiducia nei nuovi mezzi, essa non autorizza ad abbandonare il ricorso a quelli tradizionali dell' insegnamento direttamente impartito dal docente ad una scolaresca ristretta ospitata in Aula apposita. il continuo aumento della popolazione e la giusta aspirazione di essa ad una istruzione vasta, specializzata ed approfondita fanno risaltare la insufficienza dei sussidi esistenti e la necessità di una corsa sempre più spedita da parte di chi deve provvedere, affinché il divario tra domanda ed offerta si colmi e davvero tutti i capaci possano ricevere istruzione adeguata a renderli membri attivi di una sempre più evoluta comunità. concetti ormai universalmente accettati e tanto efficacemente ricordati dall' onorevole Saragat affermano che una società veramente democratica deve mettere ogni suo membro in condizione di ascendere qualsiasi gradino della scala sociale , se le sue attitudini lo consentono e malgrado ogni attrito di ordine economico o di altro genere. la scuola aperta a tutti i capaci e lasciata frequentare a tutti i meritevoli, malgrado le loro povere condizioni, è strumento indispensabile di nuova democrazia. e giustamente si ritiene che solo aprendola a tutti, la società potrà, facendo partecipare tutti alla selezione dei capaci, conseguire l' alto obiettivo di vedere ogni uomo al suo giusto posto, in condizione di assicurare alla comunità il massimo possibile di efficienza in ogni settore. condividendo non da ora queste convinzioni, chi ha l' onore di parlarvi già nel luglio 1956 presentò con altri alla Camera una proposta di legge per borse di studio , per ogni ordine e grado, a tutti i meritevoli e capaci. sciolta la seconda legislatura ed apertasi la terza, quale presidente del Consiglio , ebbi l' onore di presentare al Senato, insieme al ministro della pubblica istruzione , onorevole Moro, nell' ottobre del 1958, il piano decennale per lo sviluppo della scuola. esso fu accompagnato da altri disegni di legge per il riordinamento degli istituti scolastici di vario tipo. di quel piano, approvato dal Senato nel 1959, stiamo disputando in questa Camera, mentre il bisogno di scuole e di mezzi cresce. ed è proprio per consentire ogni legittimo approfondimento del problema, senza impedire il normale sviluppo della scuola che all' inizio di quest' anno il Governo propose di stralciare dal piano alcuni punti. ed in virtù di due stralci approvati dal Parlamento nei mesi scorsi si è potuto provvedere a fornire 7 miliardi per l' istituzione di nuovi corsi della scuola popolare e 45 miliardi a favore delle università. in questi due settori il piano così ha potuto operare prima della sua approvazione. frattanto il Governo per non distrarre il personale dai suoi compiti d' istituto ha approvato un disegno di legge che disciplina e limita i cosiddetti comandi degli insegnanti delle scuole elementari e secondarie, sodisfacendo in anticipo la richiesta ieri formulata dall' onorevole Malagodi; mentre per dare a tutto il personale rinnovata tranquillità il ministro Bosco sta esaminando col Parlamento i disegni di legge sullo stato giuridico e quello per gli aumenti retributivi. con quest' ultimo provvedimento dal 10 ottobre 1961 ogni anno si concedono al personale insegnante delle scuole primarie e secondarie miglioramenti economici per un ammontare di 60 miliardi. è stato detto che mai in una sola volta un Governo dimostrò tanta attenzione per le richieste del personale della scuola. lo abbiamo fatto per ragioni di giustizia, ed in coerenza con la nostra profonda convinzione che i problemi della scuola nella nostra società devono avere il primo posto. sempre secondo lo stesso ordine di idee il Governo ha stanziato le somme occorrenti per la nuova sede della Biblioteca nazionale a Roma, ha presentato un disegno di legge per l' istituzione dell' università della Calabria, e ha autorizzato il ministro della pubblica istruzione senatore Bosco a chiedere il parere al Consiglio superiore della pubblica istruzione per l' istituzione di università in Alto Adige e in Abruzzo. non è di oggi la convinzione, che anche noi condividiamo, che da uno sviluppo dell' istruzione trarrà nuovo impulso e garanzie di continuità anche lo sviluppo economico . lieti dei fondi messi a disposizione dallo stralcio della legge nucleare per le ricerche in questo settore, altri fondi cercammo di procurare alla ricerca scientifica in genere facendo aumentare gli stanziamenti di bilancio per il Consiglio nazionale delle ricerche di altri due miliardi. è un inizio modesto, al quale abbiamo voluto dare il significato di indicazione di una volontà orientata verso più intensi ed appropriati interventi. in questo spirito è stato autorizzato il ministro della pubblica istruzione a mettere a punto un disegno di legge , ormai pronto, per aumentare gli assegni degli assistenti, dei professori incaricati e quelli di ricerca scientifica per i professori universitari. e confidiamo che quest' altra spesa di circa sei miliardi serva di incoraggiamento specie ai giovani ricercatori. non starò a ricordare tutti i numerosi provvedimenti presi sotto il controllo del CIR e del ministro Pella che lo presiede. essi attengono alla politica economica . prendemmo impegno di orientarla nel senso dello sviluppo, facendo leva sulle risultanze dell' incontro triangolare. esso avvenne nello scorso gennaio. ed alle sue risultanze confrontate con nozioni e dati preesistenti, e alle conclusioni di dibattiti parlamentari ci siamo rifatti preparando e presentando alcuni provvedimenti. alludo alle misure predisposte dal ministro Colombo, integratrici e potenziatrici di quelle preesistenti a favore dell' artigianato e della media e piccola industria, alle misure presentate dal ministro Jervolino sul credito navale ed il miglioramento del naviglio mercantile, alle misure proposte dal ministro Martinelli per lo sviluppo del commercio estero ed il potenziamento dei servizi relativi. sia all' incontro triangolare sia ai dibattiti parlamentari che lo hanno seguito si rifanno quattro importanti progetti di legge , presentati dal presidente del Consiglio , dai ministri Pastore e Colombo, proprio allo scopo di accelerare la politica di sviluppo . sono i piani di rinascita della Sardegna, l' integrazione delle leggi sulla Cassa per il Mezzogiorno , la integrazione della legge speciale sulla Calabria, le norme relative alla fornitura di energia elettrica . esaminandole il Parlamento aiuterà il Governo a renderle più idonee possibili a raggiungere quegli scopi di accelerazione della politica meridionalistica che ci siamo proposti, e attorno alla quale nel dibattito svoltosi ieri sera alla televisione l' onorevole La Malfa ha prospettato costruttive ed interessanti proposte. spero non vi sorprenda che l' onorevole La Malfa faccia proposte costruttive; ne ha fatte abbondantemente nei governi del dopoguerra. si è ripetuto tante volte che una politica di sviluppo in Italia presuppone il miglioramento di certe infrastrutture, e l' eliminazione delle cause di certe ricorrenti calamità. ossequiente alla bontà di queste osservazioni, il ministro Zaccagnini ha presentato al Parlamento un piano quinquennale per integrare con la spesa di 127 miliardi le norme preesistenti sulla sistemazione dei fiumi. a disposizione del ministro dei lavori pubblici sono stati messi altri fondi per opere statali, marittime ed igieniche e per il completamento di porto Corsini e di Porto Marghera . il Senato ha già approvato e la Camera sta esaminando il piano per le autostrade, e riguardante la costruzione, il completamento, l' ammodernamento di migliaia di chilometri di strade, con considerevole riguardo per il Mezzogiorno e le isole. per iniziativa del ministro delle telecomunicazioni senatore Spallino è stato proposto il finanziamento di 100 miliardi per l' ammodernamento della rete telefonica nazionale. infine sulle risultanze di apposita commissione di esperti nominata nello scorso autunno, il Governo ha approvato tre disegni di legge del ministro Spataro per riordinare, accrescendone l' autonomia, l' azienda ferroviaria dello Stato, per rinnovare le ferrovie, per assestarne il bilancio. nell' attuale fase di attività dell' industria delle costruzioni meccaniche il predisposto programma pluriennale di rinnovamento ferroviario consente di prevedere una più intensa occupazione negli stabilimenti esistenti a Napoli, ed ha indotto l' Iri, in accordo con una impresa specializzata del nord, ad accogliere la proposta del Governo decidendo di aprire un nuovo stabilimento nel Mezzogiorno. e tenuto conto delle particolari risultanze di un recente sopraluogo nella regione calabrese e della necessità da tutti rilevata di inserire in quella economia un potente volano industriale controllato dallo Stato, è stato deciso che il nuovo stabilimento di costruzioni meccaniche Iri-FIAT venga aperto a Reggio Calabria . con questa decisione affidata al controllo del ministro Bo il Governo crede di avere ancora una volta ascoltato la voce delle popolazioni e dei loro rappresentanti nel Parlamento, comprovando la sua ferma volontà di continuare a dare impulso alla politica per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno d' Italia. per assicurarlo negli ultimi sei mesi l' « Isveimer » ha concesso finanziamenti per 47 miliardi, cioè tre più di quanti furono concessi per i 12 mesi del 1960. questa attività è destinata a perfezionarsi sia per decisione presa dall' « Isveimer » di aprire uffici di rappresentanza in ogni regione a cominciare da quello già aperto a Cosenza, sia per il proposito del Governo di rivedere con apposite norme il funzionamento degli istituti speciali di credito per il sud, in modo da ridurre gli attriti ora esistenti tra credito di impianto e credito di esercizio. nel particolare settore dell' agricoltura la politica di sviluppo ha segnato un momento di arresto. la maggiore preoccupazione del ministro Rumor si è rivolta a ridurre con apposite misure anche amministrative gli effetti della decorsa pessima annata, a fronteggiare i danni delle calamità naturali, ad aiutare i coltivatori nella difficile opera di sostegno dei prezzi con appositi contributi ed agevolazioni per l' ammasso degli oli, dei vini, del burro, del formaggio. è stata ripresa la difficile battaglia per l' approvazione di una legge sulla tutela dei vini tipici e di quella per la repressione di frodi in materia di mosti, vini, aceti. il ministro dell'Agricoltura , d' accordo col ministro delle Finanze , sta approntando la lotta contro la peronospora tabacina , aiutando i tabacchicultori a svolgere l' opera opportuna e contribuendo a riparare i danni sinora ricevuti. alla riduzione dei costi delle culture il Governo ha contribuito riducendo ancora l' aggravio dei contributi unificati, quale ulteriore premessa alla modifica di tutto il sistema previdenziale in agricoltura. la tenace opera del ministro Rumor ha colto il successo dell' approvazione del « piano verde » . l' azione finanziaria ed amministrativa per renderlo operante è già stata avviata e tutto lascia credere che all' inizio dell' autunno i coltivatori potranno ricevere i primi attesi benefici. nella certezza che il mondo rurale e l' agricoltura fossero ormai sottoposti ad una profonda trasformazione dalla quale si doveva partire per fronteggiare con successo la lamentata crisi, il Governo decise in ottobre, ed incaricò apposito comitato in gennaio, di organizzare una conferenza nazionale del mondo rurale e dell' agricoltura. essa si è aperta l' 8 giugno e si chiuderà nei prossimi giorni, anche se, come ha annunciato lunedì il suo presidente onorevole Campilli, essa non potrà praticamente presentare la relazione finale che in settembre. sui risultati della conferenza, il Governo, che l' ha voluta e promossa, costruirà l' azione necessaria a far partecipare senza remore l' agricoltura italiana allo sviluppo economico in corso . vedremo a quali conclusioni arriverà la conferenza nazionale sull' agricoltura. fino a tre giorni fa, onorevoli colleghi dell' estrema sinistra , voi protestavate che la conferenza dell' agricoltura vi dava torto; quando poi ha parlato il presidente della Confagricoltura, Gaetani, vi siete messi ad urlare che la conferenza vi dava ragione. siate coerenti e aspettate l' esito della conferenza! avrò il piacere di enunciare la mia opinione dopo che avrò letto le conclusioni della democratica conferenza dell' agricoltura. constaterete allora se avrò conservato oppure no le idee del discorso di Perugia. le buone condizioni economiche del paese ci hanno permesso di assolvere anche ad altri impegni, quelli di carattere sociale, che avevamo assunti all' atto del voto di fiducia nell' agosto scorso. nel settore pubblico ho già detto in quali amministrazioni si sono potuti concedere miglioramenti economici ai dipendenti. nel settore privato l' azione sindacale attentamente seguita dal ministro del Lavoro , onorevole Sullo, ha fatto conseguire ai lavoratori notevoli miglioramenti di trattamento. per garantire ed estendere le conquiste del lavoro è proseguita l' azione per dare valore erga omnes ai contratti di lavoro. in applicazione della legge delega del 14 luglio 1959, prorogata il 10 ottobre 1960, sono stati sinora emessi 213 decreti delegati , di cui ben 184 per opera del Governo che ho l' onore di presiedere. con essi si è data validità di fronte a tutti a ben 950 contratti di lavoro. l' azione dello Stato si è svolta con particolare efficacia a favore delle categorie lavoratrici nel settore della casa, in quello della previdenza e in quello dell' assistenza, realizzandosi ovunque progressi. data la nuova disciplina transitoria al problema delle locazioni e presentate nuove norme per il riscatto delle case popolari , il Governo ha preso misure per costruire nuovi complessi edilizi. nell' autunno furono finanziate case popolari per circa 100 miliardi, poi si autorizzò e finanziò l' « Incis » per costruire case per i dipendenti del centro nucleare di Ispra e per i dipendenti del ministero degli affari esteri . infine con la recente nota di variazione si è disposto il finanziamento della costruzione di case per senzatetto in Calabria per 10 miliardi ed a Napoli per 3 miliardi. come è noto, poi, la Cassa per il Mezzogiorno ha deliberato di costruire per altri 13 miliardi di lire case per senzatetto o baraccati nelle province meridionali, e la delibera attende esecuzione dall' approvazione delle nuove integrazioni alle leggi istitutive della Cassa presentate al Parlamento. nel settore della previdenza vasta è stata l' azione svolta. essa riguarda misure di riordinamento relative ai vari fondi di previdenza del personale delle varie amministrazioni, come ad esempio per gli ufficiali giudiziari, gli insegnanti elementari delle scuole parificate, gli addetti alle aziende di trasporto in concessione, gli addetti agli uffici provinciali finanziari, i pensionati delle ferrovie statali. lo Stato è intervenuto con altri contributi ad agevolare l' assistenza malattia ai coltivatori diretti ed agli artigiani, e la previdenza dei mezzadri e coltivatori diretti. azione più organica di riordinamento e semplificazione del nostro sistema previdenziale si è svolta per iniziativa del ministro Sullo. e il Governo ha sottoposto al Parlamento — su parere del Cnel — un disegno di legge che unifica la riscossione dei contributi previdenziali, un altro che semplifica il sistema della corresponsione degli assegni familiari ed infine un terzo disegno di legge che passa l' assistenza ai tubercolosi all' « Inam » , specializzando così quest' ultimo istituto nell' assistenza a tutte le malattie e rimuovendo molte cause di disservizio, di complicazioni burocratiche e di fondate lamentele dei lavoratori assicurati. per il potenziamento dell' assistenza sanitaria in genere, per iniziativa del ministro Giardina è stata presentata una legge per la concessione di contributi in annualità per acquisto ed installazione di attrezzature ospedaliere. per l' estensione del sistema delle pensioni alle casalinghe il Governo ha presentato un proprio disegno di legge che la Camera sta esaminando in una con gli altri di iniziativa parlamentare. infine anche la vecchia questione del versamento del contributo dello Stato al fondo pensioni della previdenza sociale ha avuto nelle ultime settimane adeguata risoluzione, garantendo all' Inps il recupero di 270 miliardi di lire . questa cifra e le altre che dai provvedimenti ricordati vengono impegnate segnalano l' imponenza dello sforzo cui il Tesoro e l' economia nazionale sono stati sottoposti per secondare l' azione riordinatrice e perequatrice svolta nel settore previdenziale. se si aggiunge il ricordo di quanto si è fatto anche in materia assistenziale con i nuovi contributi all' opera maternità ed infanzia, agli enti dei ciechi e dei sordomuti, con l' adeguamento delle pensioni di guerra dirette ed indirette, con l' aumento dei sussidi giornalieri di disoccupazione, si ha un quadro complesso ed imponente di interventi che attestano l' ansia sociale che ha pervaso l' azione di governo . gran parte dell' azione svolta, specie in materia economica e sociale, ha imposto cospicui interventi di finanziamenti. escluso per solenni impegni presi il ricorso ad aggravamenti del disavanzo, come dimostra la sia pur simbolica riduzione di esso nel bilancio 1961-62 presentato il 31 gennaio scorso, per la provvista dei mezzi occorrenti o si è autorizzata l' emissione di obbligazioni — come è avvenuto parzialmente per il piano verde, per il piano autostrade, per il piano telefoni, per il piano ferroviario — o si sono predisposte nuove entrate fiscali: come è avvenuto, ad esempio, con l' imposizione di una nuova addizionale sulle imposte dirette , con ritocchi alle imposte di bollo, con modifiche all' imposta generale sull' entrata e sul registro, con l' introduzione della nuova imposta sui dischi. per far fronte agli imponenti oneri per miglioramenti al personale e per l' ammodernamento delle ferrovie si è dovuto ricorrere ad un aumento delle relative tariffe, che conservano agevolazioni per le derrate agricole e le esportazioni ortofrutticole, e comunque restano tra le più basse d' Europa ed ancora sono al disotto dei livelli che avrebbero potuto raggiungere ove si fossero applicati i noti coefficienti di svalutazione rispetto al 1938. che il Governo non si sia abbandonato indiscriminatamente al sistema dell' aumento generale delle gravezze e delle tariffe per provvedere a nuovi oneri, lo dimostra il fatto che quando la situazione delle aziende statali lo ha consentito si è provveduto alla riduzione delle tariffe, come ad esempio è avvenuto per i telefoni; quando l' aumento dello smercio non faceva sorgere preoccupazioni per le entrate fiscali il ministro Trabucchi ha provveduto a ridurre imposizioni su particolari consumi, come ad esempio è avvenuto per alcuni tipi di sigarette, per le banane, per la benzina. infine per acquisire nuove entrate senza imporre nuovi carichi alla generalità degli utenti nelle varie aziende di Stato, si è intrapresa la via dell' eliminazione totale o parziale di agevolazioni non richieste dalla migliore gestione. così per esempio con emendamenti recenti a legge presentata da precedenti governi si è provveduto ad eliminare le franchigie in materia postale; mentre riordinando le ferrovie si è predisposta una legge che elimina in moltissimi casi i viaggi gratuiti ed i biglietti di favore. purtroppo possiamo segnalare un solo caso di esonero totale di imposizione ed è quello che riguarda i redditi minimi dei terreni. ma è un esempio di come si debbano eliminare le imposte improduttive, mentre è urgente attendere alla revisione organica di tutte le esenzioni tributarie. per assicurare nei traffici internazionali un posto sempre maggiore all' Italia si è acceduto in campo europeo alle misure di accelerazione dell' integrazione economica, ed in generale si sono potenziati i servizi del commercio estero assicurando ai nostri esportatori più ampi crediti e sicure garanzie con il progetto presentato dal ministro Martinelli e ormai approvato dai due rami del Parlamento. con questa legge anzi iniziamo a dare garanzie anche agli investimenti a favore dei paesi sottosviluppati, inserendoci così sempre più organicamente con strumenti ben definiti ed idonei in una politica cui — come è stato fatto presente dal delegato italiano onorevole Ferrari Aggradi nelle riunioni del DAG a Londra — intendiamo sempre più partecipare. ciò è avvenuto sinora con interventi indiretti, che perché tali non ci vengono poi segnati a meriti riconosciuti. con la suddetta nuova legge, con i provvedimenti che abbiamo proposto per gli aiuti alla Somalia, con l' orientamento preso a favore della partecipazione a intese internazionali per lo sviluppo dei paesi nuovi ed arretrati — senza menomare l' impegno allo sviluppo delle nostre zone interne — l' Italia potrà dare prova concreta e sempre compiutamente registrabile della sua attiva presenza in questo nuovo campo, benefico per i nuovi popoli, ma non certo dannoso anche per gli sviluppi della nostra politica e della nostra economia. siamo così pervenuti a trattare anche della politica internazionale svolta dal nostro paese. essa è stata preparata ed intessuta per così dire in numerosi incontri internazionali cui hanno partecipato di volta in volta il Capo dello Stato , chi vi parla, il ministro degli Esteri e ministri di altri dicasteri quali soprattutto quello del Commercio estero, dell' Industria, dell' Agricoltura, della Difesa. dobbiamo ricordare innanzi tutto la nostra visita a Sua Santità Giovanni XXIII che per il suo svolgimento e per la felice coincidenza col centenario dell' L'Unità d' Italia ha assunto tanto significato ed ha confortato l' animo di tutti gli italiani. poi ricordo le visite a Roma nell' autunno scorso del presidente dell' Uruguay, e nella primavera di sua maestà britannica. particolarmente segnalabile è il viaggio del presidente della Repubblica nel Sud America , per i costruttivi incontri politici cui ha dato occasione a Lima, a Buenos Aires , a Montevideo, a Rio de Janeiro , per la riaffermata amicizia italiana con quei popoli e per l' attaccamento alla madrepatria di cui sono state raccolte numerosissime eloquenti prove tra gli italiani dell' America Latina . illustri governanti stranieri vennero a visitare l' Italia per intessere conversazioni preparatorie d' incontri che poi si svolsero a Parigi, a Washington, a Oslo, a Tokyo, a Belgrado. in seno agli organismi dell' Onu, della NATO, dell' OECD, della Unione Europea o della Comunità Europea , della CECA fu attiva la nostra opera per partecipare alla soluzione dei problemi che si sono presentati alle consociazioni cui apparteniamo. l' onorevole Nenni ci ha rimproverato di supina partecipazione alla ripetizione di vecchie formule. questo i governanti d' Italia non hanno fatto e in ogni occasione, quali rappresentanti vivi e raziocinanti di un popolo vivo e attento, hanno contribuito con atteggiamenti responsabili alla ricerca delle prese di posizione più idonee a consentire all' Onu, alla NATO e all' Ueo di garantire la sicurezza nella libertà e nella pace di noi tutti, all' OCED di aggiornare le formule di efficace cooperazione economica fra gli alleati occidentali e gli altri popoli amanti della libertà, nelle comunità europee di procedere verso una sempre più intima integrazione economica ricercando i modi più idonei ad avviare la realizzazione dell' unità politica. l' orizzonte si annuvola. al nostro ritorno da Washington responsabilmente sottolineammo a più riprese che la situazione aveva bisogno di essere seguita attentamente con assidue cure. da allora schiarite non si sono scorte. e Berlino, ed il problema della unificazione della Germania, il problema del disarmo controllato, il problema delle organizzazioni internazionali occupano e preoccupano tutte le cancellerie. tra i tanti che in questa Aula hanno segnalato la stretta connessione tra i suddetti problemi, si è voluto distinguere l' onorevole Togliatti prima di tutto chiedendo solo all' Occidente di non ricorrere alle intimidazioni militari, poi facendo la grave affermazione che tutto si risolva con il riconoscimento della Germania orientale dato che della unità della Germania il mondo non ha alcun bisogno. l' affermazione è grave perché esalta una politica che non si ispira al principio che il destino dei popoli si fonda sulla libertà ma al principio che esso si regola soltanto secondo la convenienza dei potenti. con questi principi non si può certo promuovere la politica di pace di cui l' onorevole Togliatti si dice paladino. profondamente convinti della connessione esistente tra i problemi ricordati e della necessità di non fare compiere ai popoli cedimenti esiziali sul terreno della libertà, l' Italia, solidale con i suoi alleati, continuerà ad incoraggiare il fermo rispetto dei trattati sottoscritti, la ricerca delle forme più idonee per conseguire il rispetto della libertà del libero popolo di Berlino, l' opportunità di affrontare con decisione i problemi della Germania e del disarmo in forme, tempi e modi da assicurare a questo ultimo l' effettività con idoneo controllo. così sempre operò sinora il Governo d' Italia, così in ogni circostanza il Governo continuerà ad operare. il nostro massimo impegno si esplica, naturalmente, in Europa, nell' intento di promuoverne l' unità politica ed economica, fondamentale per gli europei, per l' ampliamento dell' area di libertà e di progresso e — per il mantenimento della pace nel mondo. tale iniziativa italiana si è esercitata e si esercita non solo sollecitando la piena e, quando possibile, accelerata attuazione del processo d' integrazione economica previsto dai trattati di Roma , ma anche attivamente adoperandosi perché da parte dei paesi già impegnati all' integrazione economica si dia subito inizio alla realizzazione anche di quegli obiettivi di unità politica che sono impliciti nel trattato di Roma . a questo proposito vi è ora una fondata speranza che. grazie anche a particolari iniziative assunte di recente dal ministro Segni, la riunione dei capi di governo , che si svolgerà a Bonn il 18 corrente, possa essere feconda di risultati per un effettivo rilancio politico dell' Europa. l' avvio pragmatico come consente la realtà del momento non ci impedirà di profittare anche di questa esperienza per arrivare a completare le modalità e le forme dello sviluppo unitario economico e politico. fin d' ora dovranno essere fissate alcune scadenze ed alcuni obiettivi onde evitare che ci si arresti lungo il cammino. naturalmente, come si è avuto occasione di dichiarare ripetutamente, il governo italiano considera il processo economico e politico di unità dell' Europa aperto a tutti i paesi d' Europa; esso auspica quindi che intervengano presto quelle decisioni autonome di altri paesi europei , che per ora sono nell' aria, verso una piena adesione al mercato comune europeo e, in conseguenza, al processo di unificazione politica dell' Europa cui attendiamo a dare concreto inizio. un successo della nostra politica estera è il miglioramento dei rapporti con tutti i popoli amici e l' intensificarsi con essi degli scambi economici, turistici e culturali. le statistiche della bilancia del commercio e dei pagamenti, nonché quelle inerenti ai fenomeni culturali e turistici, provano che le suddette affermazioni hanno sicuro e pieno fondamento. purtroppo con un paese, nonostante la normalità finora conservata nelle relazioni e negli scambi, una grave disputa si è acutizzata. con il noto ricorso all' Onu l' Austria ha preteso nell' estate scorsa di imputare all' Italia l' inadempienza dell' accordo De Gasperi-Gruber . l' Assemblea dell' Onu con mozione del 31 ottobre, riconoscendo la ben definita natura giuridica della questione, ha invitato Italia ed Austria ad intendersi, ed in difetto a determinare di comune accordo un mezzo pacifico di risoluzione della questione. a Milano in gennaio a Klagenfurt in maggio, a Zurigo in giugno, sulle conclusioni di un dibattito svoltosi in quest' Aula, il nostro ministro degli Esteri , onorevole Segni, confermando l' adempimento da parte italiana degli accordi De Gasperi-Gruber , ha offerto, per superare definitivamente ogni controversia, il conferimento alla amministrazione della provincia di Bolzano di ampie deleghe da parte della regione. l' Austria a Zurigo ha confermato la sua pretesa ad una piena autonomia legislativa per l' Alto Adige ed in una recente nota, reputando le offerte italiane agevolmente revocabili perché non garantite, ha giudicato fallito il tentativo di intesa ed ha proposto di ricorrere ad una Commissione d' inchiesta in loco. il Consiglio dei ministri nella sua riunione del 7 corrente aveva deciso di rispondere a questa nota negando l' asserzione austriaca che ogni tentativo d' intesa fosse stato esperito, rilevando la permanente frettolosità dimostrata dall' Austria nel passare da formali tentativi d' intesa al ricorso ad altri mezzi di risoluzione, e ricordando che, se si fosse trattato di garantire le profferte fatte, l' Italia era disposta a discutere sulle forme più idonee di garanzia, in ogni caso non potendo accettare la proposta di una Commissione d' inchiesta in loco per accertare una questione che l' Onu ha ormai ben definito giuridicamente e diplomaticamente nella sua mozione, e ad essa opponendo il ricorso ad un organo giurisdizionale, quale la Corte dell' Aja , previsto dalla Carta e dalla mozione dell' Onu. nonché dalla Convenzione di Strasburgo. senonché il ripetersi e l' estendersi anche fuori della provincia di Bolzano dalle due parti del confine italo-svizzero di attentati, preannunciati in oscure minacce e previsioni già nei giorni scorsi nelle parole di esponenti politici austriaci, ha indotto martedì 11 corrente il Governo a sospendere la risposta alla nota suddetta e a inviare in sua vece una formale protesta. le misure di sicurezza già prese in Alto Adige sono state frattanto estese ai nuovi settori minacciati dai dinamitardi. per i cittadini austriaci che vengono in Italia e per gli italiani che si recano in Austria è stato ripristinato l' uso del passaporto con il visto. alcuni cittadini austriaci residenti a Bolzano sono stati accompagnati alla frontiera per misure di sicurezza ed altri bene identificati e residenti in Austria saranno respinti se si presenteranno alla nostra frontiera. con le misure già prese e con tutte le altre che si renderanno necessarie continueremo a difendere la tranquillità nella provincia di Bolzano, al cui ordinato benessere secondo la Costituzione proseguiremo a provvedere. la sicurezza e l' ordine del nostro paese ispirerà ogni azione del governo sia per quanto riguarda l' interno sia per le relazioni con i nostri vicini. mentre invitiamo i cittadini italiani di lingua tedesca ad aver fiducia nell' equità e nello spirito democratico dello Stato, ammoniamo chicchessia a non contare su un inesistente spirito di rinunzia al rispetto della legge da parte delle autorità nazionali, ed avvertiamo che non è possibile fare coesistere una attività intimidatrice e violenta con buone relazioni e ricerca di pacifiche intese. ci risuona all' orecchio un giudizio dell' onorevole Nenni sulla nostra opera: farragine di provvedimenti minori, e mancata esecuzione di impegni maggiori. consenta l' onorevole Nenni e quanti condividono la sua critica di osservare che la farragine non è nei provvedimenti, cosiddetti minori, ma nei problemi che abbiamo trovato davanti a noi. e vorrei osservare che non ci è stato consentito dilazionarne la soluzione ora dall' urgenza oggettiva (quando si trattava ad esempio di calamità o di scadenze impegnate), ora dalla lunga attesa nel bisogno (quando si trattava ad esempio di ciechi o di sordomuti o di mutilati o di disoccupati), ora da tenace pressione di sindacati (quando si trattava ad esempio di miglioramenti economici o normativi). ma che cosa hanno fatto le forze politiche che ci criticano per aiutarci a mettere ordine nella farragine dei problemi affinché con pacatezza si provvedesse ad una sistematica risoluzione? non ha letto l' onorevole Nenni l' editoriale dell' L'Unità di domenica scorsa in cui lo scrittore, anticipando certi accenni fatti ieri dall' onorevole Togliatti, vantava al partito comunista il merito di aver suscitato un generale sommovimento di problemi proprio per creare una farragine di fatti che mettesse in crisi il Governo per l' impossibilità di provvedere, costringendo così il Psi a ritornare all' ovile frontista... quando sono stato interrotto, stavo leggendo il passo che ripeterò. siccome L'Unità è un giornale assai diffuso e credo che tutti voi lo abbiate letto ed io l' ho letto e ciascuno può tornare a leggerlo... leggetelo voi. signor presidente , stavo dicendo ai colleghi del gruppo comunista che, essendo L'Unità un giornale assai diffuso, avendolo essi letto e io avendolo letto e potendolo leggere anche gli altri colleghi che non lo avessero letto, ognuno è in grado di accertare se quello che stavo dicendo e che ripeterò leggendolo, corrisponda o non corrisponda alla parte centrale dell' articolo de L'Unità , che io, signor presidente , le ho passato, non perché ella lo legga, bensì per dimostrare la fondatezza della mia citazione. non capisco perché attribuirvi quello che è scritto su L'Unità vi offenda. è molto difficile che mi sia inventato una tesi dell' L'Unità . dicevo: se non ha letto l' onorevole Nenni l' editoriale dell' L'Unità di domenica scorsa in cui lo scrittore, anticipando certi accenni fatti ieri dall' onorevole Togliatti... è veramente una cosa incredibile che voi poteste immaginare che nell' L'Unità fosse scritta la parola « ovile » . io ho riportato l' incitamento al sommovimento che c' è nell' L'Unità e ne ho tratto le mie conclusioni. dicevo. dunque: non ha letto l' onorevole Nenni l' editoriale dell' L'Unità di domenica scorsa, in cui lo scrittore, anticipando certi accenni fatti ieri dall' onorevole Togliatti, vantava al partito comunista il merito di aver suscitato un generale sommovimento di problemi proprio per creare una farragine di fatti che mettesse in crisi il Governo per l' impossibilità di provvedere... questo è quanto c' è nell' articolo de L'Unità . senza virgolette. è il riassunto. poi viene la mia interpretazione, dedotta legittimamente, dal mio punto di vista politico, la quale è che questo sommovimento è stato suscitato per costringere così il partito socialista italiano a ritornare all' ovile frontista abbandonando la velleità di proseguire nel processo di autonoma distinzione iniziato, con tanto fastidio del partito comunista italiano, il 5 agosto scorso con la nota decisione di astenersi sul voto di fiducia al Governo. si guardi alle ragioni della farragine dei problemi e si concluda col riconoscere che il Governo tempestivamente affrontandoli — come ha fatto — ha bene operato per sventare una manovra comunista ampiamente confessata e svolta per aggravare la crisi della democrazia. ma noi abbiamo operato soprattutto per ridurre le difficoltà di coloro che dai problemi comunque aperti od acuiti erano afflitti. quanto poi ai problemi maggiori insoluti, si sia franchi. prima di elencarli se ne ricordi l' annosità e da essa se ne deduca la complessità. poi, una volta elencati, si indichi o meno se furono o non furono compiuti gli atti preparatori per risolverli, e da quelli compiuti si deduca la sincera prova di buona volontà offerta di volerli con congrua preparazione affrontare. indi, sulla incompiutezza della preparazione a soluzione o della soluzione stessa, ci si domandi se un Governo che ha affrontato e risolto una moltitudine di problemi minori, che ha impostato, proposto e risolto numerosi altri problemi maggiori, in undici mesi poteva, anche se lo avesse voluto, risolvere tutti gli altri problemi esistenti sul tappeto. ringrazio gli onorevoli Reale e Moro di avere ricordato la prudente stringatezza del programma governativo; e debbo ricordare che sul programma esplicitamente fu detto di voler « predisporre, con opportuni studi e nuove formulazioni, proposte idonee a consentire al Parlamento, dai prossimi mesi, di affrontare la risoluzione dei nuovi problemi » . e così facemmo. per le regioni fu nominata la promessa commissione. ora ci si preannuncia la consegna degli atti. assicuriamo l' onorevole Reale che su di essi mediteremo alla luce delle varie, anche recentissime esperienze nel nord e nel sud, per poter ricercare una soluzione degna di governanti responsabili. per l' agricoltura, dopo aver fronteggiato tutte le emergenze minori ed aver portato all' approvazione il piano verde, è stata promossa con metodo nuovo, che vorremmo fosse annotato fra i progressi della democrazia italiana, una conferenza nazionale dalle cui conclusioni attendiamo un costruttivo contributo per aggiornare organicamente la politica rurale ed agraria del nostro paese. per l' edilizia sono state promosse nuove costruzioni per oltre 120 miliardi, è ormai pronto il nuovo schema per l' INA-CASA ed apprendiamo con piacere che, terminati i lavori della commissione con un sostanziale accordo di maggioranza, i progetti relativi alle aree fabbricabili sono iscritti all' ordine del giorno di questa Assemblea, che avrà nel Governo un sollecito cooperatore per una pronta approvazione secondo l' auspicio nostro e dell' onorevole Saragat. ingiusta mi sembra l' affermazione che nulla si sia compiuto o sia in corso nel settore dell' elettricità. la Camera da appena qualche settimana ha terminato una laboriosa ed approfondita discussione sul problema dell' unificazione delle tariffe elettriche. la discussione ha portato ad un riconoscimento, che è andato ben oltre l' arco della maggioranza governativa , delle impostazioni che il Governo intende dare alla complessa materia. com' è noto, il Governo, dopo aver presentato le norme sulle forniture e gli allacciamenti, ha assunto l' impegno di mandare in vigore il provvedimento con il 18 settembre e le soluzioni proposte non rappresentano soltanto una soluzione tecnica del problema, ma corrispondono a precise scelte di ordine politico. al fondo delle decisioni che il Governo intende prendere, vi è l' accentuazione del carattere di pubblico servizio per l' energia elettrica e la volontà di porre tale servizio a disposizione di tutti gli italiani, alle stesse condizioni; di agevolare gli abitanti più poveri della periferia delle grandi città, delle città minori e delle campagne, consentendo loro di fornirsi dell' energia ad un prezzo più basso. allo stesso principio corrisponde l' adozione di un sistema tariffario semplice e chiaro che faciliti il controllo dei singoli e dello Stato e la presentazione, già avvenuta alle Camere, di un disegno di legge molto rigoroso, che sancisce l' obbligo della fornitura dell' energia elettrica e la regolamentazione degli allacciamenti. nel procedere a questa nuova regolamentazione, il Governo ha chiesto e chiederà l' assunzione di oneri da parte delle società produttrici e, in pari tempo, si preoccuperà di garantire, per il prossimo quinquennio, un programma di produzione adeguato al ritmo di sviluppo economico che si vuole promuovere. naturalmente, oltre il problema dell' unificazione tariffaria, altri ne esistono in materia di energia ed essi verranno risolti in sede amministrativa, in sede legislativa , di mano in mano che si porrà l' urgenza. per il Mezzogiorno, dalla conferenza triangolare del gennaio, dalla discussione parlamentare, dal mio viaggio in Calabria sono stati dedotti il piano di rinascita per la Sardegna di cui il Senato annuncia per il 18 corrente la discussione in Aula, le riforme della legge sulla Cassa e della legge sulla Calabria presentate già al Senato, i contributi per nuove opere in Calabria inseriti nella nota di variazione che il Senato ha già approvato. e al di là di questa attività legislativa posso annunciare che tra qualche settimana si inizieranno i lavori per nuove aziende a Ferrandina, e quelli per il metanodotto della Lucania a Bari. a fine maggio detti qualche annuncio di modeste nuove iniziative industriali in Calabria e feci un accenno prudente per iniziative maggiori. oggi ho annunciato l' impianto a Reggio Calabria dell' officina di costruzioni meccaniche, che nel suo pieno sviluppo potrà dare lavoro a circa duemila dipendenti. con la prudenza che in maggio usammo a proposito della notizia oggi data, aggiungerò che sono in corso altri studi per altre iniziative in settori di avanguardia, da promuoversi appena possibile nell' Italia meridionale. i critici riconoscano almeno le prove di buona volontà . gli amici ci stimolino con la loro stima affettuosa in un' opera che promettemmo di svolgere, e, senza clamori, stiamo svolgendo per accompagnare il progresso generale con la sua equa distribuzione per zone e per categorie. sui monopoli si è accusata la nostra inerzia. ma abbiamo proposto la legge sulle forniture elettriche, quelle sulle caratteristiche ed i prezzi del cemento, abbiamo ridotto i prezzi dei concimi, del cemento e dei medicinali; sono in corso di preparazione le misure per le unificazioni elettriche, non si è arrestato il processo di liberalizzazione e di integrazione europea , abbiamo aiutato media e piccola industria. ci è stato chiesto di aderire alla proposta dell' onorevole Tremelloni per una inchiesta sui monopoli. lo abbiamo fatto con immediata. prontezza. così come siamo pronti — e ne assicuriamo l' onorevole Saragat e il partito socialista democratico italiano — alla discussione delle proposte sulla libertà di concorrenza. ma in questa materia dei monopoli credeva davvero l' onorevole Nenni che in undici mesi si potesse sbancare una incrostazione che in alcuni settori risale ad almeno un secolo? formulammo un proposito, non l' abbiamo contraddetto, anzi abbiamo compiuto alcuni atti che lo confermano, ci accingiamo a compierne altri ugualmente coerenti, e siamo pronti a cooperare col Parlamento a prendere efficaci decisioni legislative in materia. il Governo riaffermò l' esigenza di rivedere la legislazione delle società per azioni , sia in relazione alla legge antitrust , sia in un quadro più vasto di adeguamento della legislazione esistente. l' apposita commissione, nominata dal ministro dell' Industria , ha completato i suoi studi sull' argomento, e le conclusioni sono state rassegnate al ministro Colombo, nei giorni scorsi. esse saranno discusse in sede CIR, dopo di che il ministro dell' Industria , insieme con gli altri ministri interessati, procederà alla redazione del testo di un apposito disegno di legge . resta l' accusa di insolvenza sul problema della scuola. ho già detto in precedenza cosa abbiamo fatto in questo settore. ci si accusa di non aver portato ad approvazione il piano. lo si attribuisce a dissensi tra i convergenti e si dimentica ingenerosamente che all' esterno della convergenza si è fatto di tutto per rendere più difficile un accordo nel suo seno, e non hanno desistito anche in questa discussione i divergenti dal far leva sulla scuola per separare i convergenti. comunque, al punto in cui sono le cose, anche come originari (e vituperati, tanto per cambiare) formulatori insieme con l' onorevole Moro del piano decennale , dichiariamo francamente che le nuove leve scolastiche anno per anno impongono di non procrastinare la risoluzione dei problemi edilizi, funzionali e finanziari che il piano affronta. in Commissione nel testo già approvato dal Senato, sono stati trovati alcuni punti di incontro; la disparità invece sembra non potersi comporre in sede di piano su una questione per tutti molto importante, ma che nel piano non esisteva essendosene proposta la aggiunta come emendamento. siccome la questione esiste nel Parlamento e nel paese, e non sembra ormai accantonabile, il Governo, profittando della pausa estiva , si propone di predisporre strumenti idonei per dibattere ordinatamente i vari problemi relativi alla scuola riaffiorati in questo dibattito. così il Parlamento alla ripresa sarà in condizione di avere un quadro completo delle intenzioni del Governo circa l' avvenire della scuola. ci auguriamo che il sereno nuovo sforzo del Governo per risolvere i reali problemi del paese in questo delicatissimo e primario settore della scuola sia secondato da tutte le forze politiche responsabili ed anche da quelle culturali e sindacali, in modo che per tutti i giovani ci siano aule e banchi, in tutte le aule ci siano cattedre e bravi insegnanti, e da tutte le scuole si proceda ad una serena selezione fra tutti gli italiani di tutti i capaci, quale che sia la loro origine familiare o territoriale e la loro condizione. credo di avere risposto sulle presunte mancate attuazioni delle nostre promesse, sull' immobilismo governativo di cui parla l' onorevole Michelini. mi si consenta di aggiungere che facemmo anche qualche cosa che al momento di formare il Governo non avevamo promesso. promovemmo ad esempio la non promessa conferenza dell' agricoltura. promovemmo la non promessa legge sugli impianti sportivi. presentammo la non promessa legge sui fiumi. non è un regalo, è un dovere, che abbiamo adempiuto, umilmente. promovemmo la non promessa inchiesta sulle ferrovie e in conformità delle sue conclusioni abbiamo presentato al Parlamento i relativi progetti di finanziamento e di esecuzione. non promettemmo ma facemmo le nuove misure per la Calabria. non promettemmo, ma presentammo il progetto di semplificazione del sistema degli assegni familiari , e quello per la unificazione nell' « Inam » di tutta l' assistenza sanitaria , passando ad esso il servizio tubercolosi. altri provvedimenti non promessi e fatti potrei citare; non lo faccio per brevità e nella speranza che ogni collega sia in grado di ricordarsi in un sereno giudizio che non facemmo meno di quanto promettemmo, ma più di quanto dicemmo. segnalando ciò che iniziammo e non ancora compimmo, ricordando i progetti che presentammo e sui quali non ottenemmo ancora l' approvazione del Parlamento, indicando l' accoglienza che ci proponiamo di fare alle conclusioni di organismi consultivi da noi convocati o ai suggerimenti che gli onorevoli Saragat, Reale, Malagodi, Moro ci hanno dato in questo dibattito, credo di avere esposto il programma che ci proponiamo di svolgere nel proseguimento che il voto odierno ci consentirà. non posso non ricordare che il principale impegno cui ci cimenteremo è quello di dare organicità programmatica alla politica economica e sociale del nostro paese. il ministro del Bilancio Pella ha nominato apposita commissione. personalmente insieme con il collega Pella seguirò i suoi lavori, e anche consultando i più esperti in materia tra voi, cercheremo di guidarne l' opera verso il porto di una visione organica, di un' azione sistematica, di una utilizzazione razionale di tutte le nostre risorse, in vista di un sicuro risultato di progresso universalmente diffuso ed equamente distribuito. l' opera non è facile. ma è essenziale compierla sotto ogni profilo. al di là delle critiche o delle insodisfazioni della vita politica non sono mancati stimoli e consensi alla nostra opera. il primo conforto ci è pervenuto dalla congiuntura economica. molti la prevedevano prossima ad invertire il corso favorevole solo per il formarsi di questo Governo! ricordiamo le parole e gli scritti su questa materia nella scorsa estate; poi qualche commento ad episodi sfavorevoli in autunno, poi alcune fosche previsioni di fine d' anno per il 1961. mai Barbanera hanno perduto la faccia e con la faccia la barba. in tutto il secondo semestre del 1960 è persistita l' ascesa della nostra economia, in tutto il primo semestre del 1961 tale progresso è continuato. lo si spiega col permanere della fiducia nell' opera del Governo, con il ritorno della tranquillità nel paese, con il progresso della integrazione economica europea, con l' aprirsi di nuovi sbocchi alla nostra produzione, sempre più efficacemente concorrenziale, con il profilarsi di una ripresa economica americana, con il riaccendersi dell' attività dello Stato nei lavori pubblici , con la intraprendenza degli operatori, con la capacità dei lavoratori. queste alcune ragioni; e tra esse ce ne sono abbastanza per consentire al Governo di sentirsi soddisfatto della propria opera e per ritenere che il continuo progredire del paese anche nell' ultimo anno rechi una testimonianza a favore di essa. certo non ci sono sfuggiti i severi rilievi dell' onorevole Saragat in fatto di retribuzioni. però ci colpirebbero se sotto questo Governo ad essi si fosse pervenuti per riduzione. ci stimolano invece, potendo asserire che ad essi sotto questo Governo si è pervenuti per aumento, che noi cercheremo ancora di secondare, persuasi come siamo, e come abbiamo in solenne occasione proclamato, che senza una distribuzione più equa della ricchezza il progresso economico procurerà guai politici al paese. e posso aggiungere che senza la suddetta più equa distribuzione della ricchezza consentita dal progresso economico del paese, questo stesso progresso non potrà continuare per perdita di una delle forze che lo alimentano e lo garantiscono. ecco perché non esitammo fin dai primi mesi del nostro Governo ad accogliere tutte le richieste di miglioramento retributivo dei dipendenti dello Stato a volta a volta che si presentarono nei vari settori. continueremo in questa attitudine con l' impegno voluto dalla giustizia e con la prudenza imposta dalla difesa dell' equilibrio generale del bilancio statale e dell' economia nazionale. ed ecco perché di fronte al suggerimento rivoltoci dall' onorevole Saragat di aumentare i minimi di pensione della previdenza sociale entro questo esercizio, noi non rispondiamo negativamente e prendiamo impegno di sottoporre ad un attento studio il problema per conciliare la soluzione auspicata con le possibilità dell' economia privata e del bilancio statale, che proprio in questi giorni abbiamo sottoposto all' onere di 270 miliardi nei prossimi cinque anni per riparare ad impegni assunti in fatto di minimi di pensione e a pagamenti ritardati di contributi promessi. e tenendo al plebiscito degli umili almeno tanto quanto a quello del mercato, il Governo farà tutto il possibile per conquistarsi nuovi consensi tra le masse popolari . in verità essi non ci mancarono nell' autunno. e non ci sono mancati in primavera. volevo dire che non sono mancati i consensi degli elettori alle forze politiche che dall' agosto sostengono il Governo. esse nel loro complesso hanno ottenuto consensi bastevoli a confermarle rappresentative della maggioranza del paese. singolarmente prese hanno avuto la sodisfazione di vedere apprezzati dall' elettore il loro generoso sacrificio. un confronto tra i risultati autunnali e quelli primaverili in complesso mostra che l' apprezzamento del corpo elettorale per le forze convergenti non è affatto diminuito. mentre lo stesso confronto sembrerebbe mostrare che l' elettorato apprezzava più l' astensione agostana del partito socialista italiano che la sua inclinazione primaverile alla sfiducia. questi fatti e la risposta negativa che i sardi hanno dato all' invito loro rivolto dall' onorevole Togliatti da Cagliari il 4 giugno di votare per tutte le opposizioni pur di conseguire una svolta liquidatrice anche del Governo nazionale, ci inducono a pensare — forse non troppo umilmente — che tutto sommato il paese sta apprezzando l' opera che il Governo svolge grazie al sostegno dei partiti convergenti. così il congiunto attento esame delle manifestazioni economiche ed elettorali dell' Italia negli ultimi undici mesi ci porta a concludere che il paese conforta Parlamento e Governo a procedere avanti verso il progresso, con giustizia, nella libertà. a questo punto non mi resta che rivolgere un invito agli onorevoli colleghi , ed è l' invito ad un voto chiaro: un voto senza condizioni di tempo, che non potrei evidentemente accettare; un voto senza sottintesi e riserve mentali. la situazione non è tale da rendere grata la missione di reggere il Governo. nel Parlamento ci sono uomini che meglio di me possono farlo. non abbiate riguardo per le persone. già noi tutti vi dobbiamo essere grati della fiducia che ci conferiste undici mesi fa. essa ci ha consentito di rendere qualche servizio al paese. gli onorevoli Saragat, Reale, Moro, Ferrarotti, Malagodi e Cavaliere hanno dichiarato positivo questo servizio, e questo riconoscimento ci riempie di soddisfazione. l' onorevole Nenni, non sappiamo se premuto dall' impazienza dei suoi più giovani colleghi o dall' agitazione che è al, fondo della sua lunga passione politica, non esita a considerare infruttuoso il servizio reso al paese dal Governo. giudichi ognuno come crede, ma non giudichi con la scarsa saggezza degli impazienti. giudichi piuttosto con la ponderazione di chi sa che anche in politica non è possibile dividere il grano dal loglio subito dopo la semina, mentre è possibile dividerlo più tardi quando le piante sono cresciute. quanti ci concessero fiducia sanno che ci imposero, per guidare la barca in momenti difficili, di recare anche noi il nostro contributo all' ardua navigazione con qualche rinunzia a visioni particolari. quanti riuscissero nel proposito di levarcela, sappiano che contribuirebbero a ridarci la libertà di difendere particolari visioni che ci sembrano essere proficue al paese. come ieri anche oggi sentiamo il dovere di imitare lealmente tutti coloro che in questo Parlamento sacrificarono, e sono disposti ancora a sacrificare, viste particolari ai supremi interessi del paese. lo hanno fatto, e dichiarano di confermarlo, la Democrazia Cristiana , la socialdemocrazia, i repubblicani, i liberali, gli aderenti a Comunità, gli amici dell' onorevole Cavaliere. è giusto che debbano farlo il presidente del Consiglio e i ministri. lo fece in parte, con l' astensione, il partito socialista italiano, ed ora se ne pente presentando la mozione di sfiducia . ma non è giusto che uomini convinti della bontà di quell' inizio secondino il sopravvenuto errato pentimento. l' onorevole Caveri si astiene solo per omaggio alla mia persona, ma la mia opera si identifica con quella del Governo e debbo ritenere che la sua astensione non sia quindi posizione di assoluta contrarietà. l' onorevole Covelli mantiene l' astensione, ma dichiara di astenersi perché la sfiducia è stata chiesta dall' onorevole Nenni, mentre ha dichiarato di considerarsi all' opposizione del Governo. in tale posizione quindi egli deve essere considerato tra i contrari, come l' onorevole Michelini e l' onorevole Togliatti. vi abbiamo aperto il nostro animo, vi abbiamo parlato con la limpida chiarezza che il momento richiede. ora decidete. e se il vostro voto ci imporrà di continuare la strada su cui ci comandaste di muoverci undici mesi fa, per essa continueremo, cercando di dimostrare agli insoddisfatti che non adempimmo a tutti i nostri impegni non per mancanza di volontà, ma per mancanza di tempo. e che le cose incompiute non dipesero dalla nostra lentezza, ma dall' impazienza di coloro che , dopo appena tre mesi dall' inizio del viaggio, certamente non lo incoraggiarono annunciando che esso ormai diveniva inutile. un uomo che in misura diversa tutti io credo qui dentro abbiamo finito per apprezzare per le sue doti di statista, Alcide De Gasperi , il 30 aprile del 1949, mentre io mi intrattenevo con l' ingegnere Guala alla vigilia del pratico inizio del piano case, mi esortava a non dimenticare mai la lezione che la dote più indispensabile al politico è quella della pazienza operosa. non oso dare lezione a nessuno, ho però il dovere di ripetere quello che ho imparato, perché chi può ne tragga frutto. pazientemente operando in cento anni di sacrificio gli italiani hanno portato la loro terra all' odierna prosperità. pazientemente operando con altrettanto sacrificio in questi ultimi due decenni gli italiani hanno riportato il loro Stato unitario alla libertà. questa opera di pazienza nel sacrificio siamo pronti a continuare, se ce lo chiedete ancora, in questo posto pieno di responsabilità. se non ce lo chiederete, riprenderemo, più liberi e ricchi di nuova esperienza, a lottare per lo stesso fine: uno Stato più giusto, più efficiente, più amato per tutti gli italiani.