Ugo LA MALFA - Deputato Opposizione
III Legislatura - Assemblea n. 260 - seduta del 17-02-1960
Impegno italiano in Libia
1960 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 471
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

voterò a favore dell' ordine del giorno che i rappresentanti dei vari gruppi hanno presentato. non ho ritenuto di poterlo firmare perché, onorevole ministro, mi ritengo in condizioni di non farmi fissare in quella specie di camicia di Nesso in cui ella avrebbe voluto chiudermi. mi ritengo in condizioni, cioè, di conservare, con estrema franchezza, ogni libertà di giudizio politico. onorevole ministro, debbo dichiarare che la sua esposizione da un punto di vista tecnico è stata ineccepibile, sia per l' esame dei particolari problemi, sia per il loro inquadramento in una visione generale. a tale proposito, mi dispiace che il mio riconoscimento a priori della sua opera le sia parso parziale. ella, signor ministro, sa che se vi è un partito e un organo di partito che immediatamente abbiano colto tutto quello che ella in questo campo ha fatto, questo partito e quest' organo di partito sono stati quelli ai quali ho l' onore di appartenere e di collaborare. se ho espresso un simpatico e amichevole rancore nei suoi confronti, lei sa che questo si riferisce non alla sua attività tecnica, ma alla sua condizione politica attuale. e questo rancore in me rimane, nonostante le sue dichiarazioni. aggiungerò che proprio perché ho riconosciuto la sua opera di propulsione nei riguardi dell' iniziativa privata , avrei desiderato da lei altrettanto leale riconoscimento. ricordo che l' invito all' iniziativa privata ad assumere responsabilità nei problemi collettivi del paese, lo feci io, per la prima volta, in un discorso a Terni nel maggio 1958, in polemica con l' onorevole Malagodi e con il dottor De Micheli . inoltre, ella ricorderà bene che, in occasione dell' assemblea annuale della Confederazione generale dell' industria , tenutasi nel febbraio dello scorso anno (quindi, se mi permette, di qualche settimana precedente la sua lodevolissima iniziativa), ebbi una lunga polemica con la Confederazione stessa, criticando la maniera come tale assemblea annuale si svolgeva e come in essa si trascurassero problemi fondamentali della nostra vita economica. ella sa che vi è stata una polemica a base di moltissimi articoli, e lei sa come è stato risposto a questa polemica da parte dell' organizzazione degli industriali, con quali argomenti di assai scarsa validità. se la nostra massima organizzazione industriale ha superato questo pregiudizio, ciò è dovuto certamente alla sua opera, ma mi consenta di ricordare la campagna di stampa che di questa sua opera ha gettato le premesse. ma, per tornare al problema generale, non tecnico, ma politico, mi lasci dire, onorevole ministro, che ella si trova in una camicia di Nesso entro cui io non mi trovo. per tale ragione sui problemi fondamentali, che sono i problemi di grande indirizzo politico , ella è stato evasivo. mi riferisco alla connessione fra regioni e piani di sviluppo. ella afferma che si possono trovare altri strumenti che non siano l' istituto regionale per risolvere il problema dei piani regionali di sviluppo e ha citato l' esperienza inglese che non è passata attraverso le regioni. l' esperienza inglese riguarda aree speciali di depressione. ella non ha detto che farà piani di sviluppo per le aree depresse, ma piani di sviluppo regionali: la connessione fra piani di sviluppo regionali e la creazione delle regioni è evidente ed è una conseguenza della sua stessa impostazione. quando ella accenna alle esortazioni che farà all' iniziativa privata per quanto riguarda la localizzazione delle industrie, starò a vedere con molta curiosità che cosa riuscirà ad ottenere. a me pare che con la maggioranza politica che sostiene il Governo ella non potrà fare molta strada sulla via dei principi in quest' Aula esposti. con l' attuale maggioranza ella potrà fare i piani regionali di sviluppo come elemento di studio, che noi speriamo di utilizzare; ma che ella superi i punti politici di questa particolare situazione non lo credo. comunque, onorevole ministro, il mio auspicio è di poter continuare a dialogare con lei, dai rispettivi banchi, io essendo in questa situazione politica e lei trovandosi in una nuova e ben diversa.