Ugo LA MALFA - Deputato Opposizione
III Legislatura - Assemblea n. 166 - seduta del 25-06-1959
Sulla crisi libica
1959 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 452
  • Attività legislativa

di fronte al tentativo di radicalizzare non solo le posizioni di politica interna , ma anche le posizioni di politica internazionale , tentativo che ha avuto la sua manifestazione anche in quest' Aula, noi vorremmo nutrire fiducia, onorevole ministro degli Esteri , che il Governo sappia scegliere le vie di una soluzione democratica dei problemi internazionali, cioè di una soluzione che rispetti le grandi tradizioni di democrazia e di libertà che contraddistinguono la vita dell' Europa occidentale . e avremmo voluto che su questo terreno il Governo fosse stato più esplicito, appunto per evitare le speculazioni dirette a questa radicalizzazione. onorevole Togliatti, noi apprezziamo il ricordo che ella ha fatto della Francia e della sua grande rivoluzione, diretta a insegnare i valori di libertà ai paesi dell' Europa e a propagandare le istituzioni parlamentari. e vorremmo che tutti i movimenti politici che sono seguiti alla grande rivoluzione francese fossero rimasti fedeli a questa grande tradizione di libertà e alle istituzioni libere, democratiche e parlamentari che questa tradizione comporta. ma ahimè! ci siamo in tempi recenti accorti come questi strumenti di libertà siano molte volte strumenti per realizzare altri fini, che non sono certamente in armonia con le premesse. e vorremmo che coloro che dietro la bandiera dell' Occidente conducono una lotta contro l' Oriente sappiano vivere in profondità di spirito e di convinzione il valore di queste istituzioni democratiche. e poiché si sono date qui manifestazioni pro e contra la Francia ufficiale, manifestazioni che, in questo momento, a nostro giudizio, sono andate oltre quel senso di misura che la presenza del capo di uno Stato straniero comporta. noi sappiamo rispettare lo spirito di Mazzini! ma esso non ci serve per le speculazioni. e poiché, dicevo, si sono date queste manifestazioni, noi ci sentiamo in dovere, come abbiamo qui fatto, di rivolgere il nostro saluto al generale De Gaulle . ricordiamo con commozione che cosa ha rappresentato per noi questo oscuro ufficiale, quando, in ore terribili ed opprimenti della storia d' Europa, guardavamo a lui come vessillo di libertà, di democrazia, come rivendicatore della indipendenza dei popoli. noi l' abbiamo amato allora e lo amiamo tuttora, anche se dobbiamo dissentire in questo momento da lui. e noi non introduciamo nella espressione della nostra simpatia e nel nostro applauso merce di contrabbando, così come ci è sembrato che abbiano fatto quei colleghi che hanno alzato poco fa le mani per applaudire De Gaulle e che, per rispetto del loro passato, quelle mani non avrebbero dovuto alzare! poiché noi stimiamo il generale De Gaulle , siamo preoccupati delle forze che si schierano dietro il suo passato e il suo alto prestigio. sappiamo benissimo che De Gaulle rappresenta un punto di fermezza nella difesa di certi valori della civiltà occidentale. ma si tratta di vedere che cosa, di questa civiltà, è degno di essere difeso e che cosa invece deve essere abbandonato; che cosa rappresenta veramente la premessa di un grande avvenire dell' Europa e che cosa può invece portare a una involuzione nella situazione del vecchio continente. è proprio il timore di questa involuzione che, nonostante la fervida simpatia e l' amore che abbiamo avuto per De Gaulle e il gollismo in anni duri, non ci fa apprezzare ciò che si muove dietro questa grande figura del popolo francese . in questo quadro sommario, onorevole ministro degli Esteri , noi cerchiamo di stabilire la nostra posizione e i nostri ideali, che sono molto più ricchi di quanto non sia il nostro numero. vorremmo essere sicuri che l' Italia sappia far valere, nella soluzione dei problemi internazionali, questa sua coscienza democratica che è maturata durante la lotta di liberazione e le sofferenze dell' antifascismo. con quanta altezza morale l' Italia abbia affrontato la prova del fascismo lo abbiamo potuto misurare soltanto a lotta conclusa. quando tutti gli altri paesi si ritenevano succubi e vittime incapaci di ribellarsi a questi mostri dell' età moderna che sono stati il fascismo e il nazismo, il popolo italiano ha offerto una grande prova e ha dimostrato di sapere essere eroico. noi vorremmo essere sicuri, ma non lo siamo, che questo Governo sappia seguire la via della libertà e della democrazia e quella che porta alla costruzione di una Europa giusta nelle sue premesse ideali, politiche, sociali. concludo invitando i colleghi a ricordare che, al di là dei grandi uomini che noi rispettiamo, esistono le grandi tradizioni dei popoli e che la tradizione del popolo francese , dal punto di vista democratico e dell' ideologia della libertà, è così alta che noi, sempre, ad essa possiamo rendere omaggio.