Ugo LA MALFA - Deputato Opposizione
II Legislatura - Assemblea n. 92 - seduta del 09-03-1954
Informativa urgente del governo sull’aggressione ai danni del presidente del Consiglio che ha avuto luogo il 13 dicembre 2009 a Milano
1954 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 258
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , è difficile trovare in questo dibattito qualche cosa che ci possa portare a concludere che si è attuato uno spostamento delle forze politiche . per cinque anni — dal 1948 al 1953 — abbiamo inteso la continua e tenace opposizione socialcomunista ai governi dei quattro partiti o alla maggioranza dei quattro partiti. dopo il 7 giugno e dopo le crisi che si sono succedute, la posizione dell' opposizione socialcomunista è tornata al punto di partenza . soltanto che questa opposizione pone fra le esperienze di Governo del quinquennio precedente e la situazione attuale la data del 7 giugno. fatto nuovo, rispetto alla esperienza del quinquennio trascorso, è la presenza di una forte opposizione di destra, che noi avevamo previsto e che adesso si presenta sulla ribalta parlamentare. anche questa opposizione di destra prende, come punto di partenza delle sue posizioni politiche, la data del 7 giugno. si è così delineata, nel Parlamento italiano, per i partiti democratici, quella lotta su due fronti che noi avevamo temuto nel periodo precedente e che abbiamo cercato di scongiurare. per quanto mi riguarda, do ragione alle osservazioni dell' onorevole Almirante quando, nel corso della legislatura precedente, aveva interpretato la legge elettorale come legge diretta contro la destra, ad evitare che si creasse quella ineluttabilità di lotta su due fronti, che oggi si manifesta. l' onorevole Almirante ha avuto occasione di manifestare le sue rimostranze perché un ministro dei precedenti governi De Gasperi avesse espresso questo obiettivo — almeno per quanto ci riguarda — della lotta elettorale; ma in verità questo rispondeva all' ordine delle nostre preoccupazioni. dunque, questa data del 7 giugno c' è come punto di partenza delle due opposizioni, l' opposizione di sinistra e l' opposizione di destra, e i partiti democratici sono chiamati a render conto del fatto che dopo il 7 giugno non sia intervenuta una diversa configurazione della situazione politica. si dice, dall' una e dall' altra parte, che la situazione è rimasta immutata, che il quadripartito continua a governare l' Italia, sebbene questa formula sia stata condannata dal popolo italiano . lo dice la sinistra per i motivi della sinistra medesima, lo dice la destra, tentando la sua affermazione politica e parlamentare, e le due tesi di destra e di estrema sinistra , sebbene dirette a realizzare una situazione politica contrapposta, si fanno identiche nello scopo di fare saltare il Governo della concentrazione democratica e la coalizione democratica in se stessa . non v' è nulla di nuovo e nulla di diverso. ma non dimentico, onorevoli colleghi , che in tutte le precedenti battaglie uno dei motivi fondamentali, attraverso i quali si è cercato di influenzare l' opinione pubblica , e il motivo del cosiddetto monopolio della Democrazia Cristiana . quando i partiti laici partecipavano ai governi del quinquennio, pur non avendo la Democrazia Cristiana bisogno del loro apporto numerico ai fini della costituzione di una maggioranza, l' opposizione soleva dire — ed era un motivo che circolava largamente nel paese — che noi, in definitiva, coprivamo, con la nostra partecipazione alle maggioranze, il monopolio effettivo e reale della sola Democrazia Cristiana . del resto, questo motivo del monopolio del partito della Democrazia Cristiana ci è stato ripetuto fino alla crisi Fanfani. l' onorevole Togliatti, nel suo discorso sulle comunicazioni del Governo Fanfani, ripeteva ancora che « la prima esigenza che noi presentiamo e difendiamo è che la si faccia finita con questa vostra pretesa altezzosa di esclusivismo del potere. se un partito appoggia stabilmente una formazione governativa, disponga o no della maggioranza in Parlamento, è corretto costume che esso condivida la responsabilità del potere facendo parte della formazione governativa » . ebbene, onorevoli colleghi , si rompe questa situazione. i nostri amici socialdemocratici entrano in forze nel Governo. altrettanto fanno i nostri amici liberali. le posizioni di questi partiti si caratterizzano per il fatto che prendono possesso di dicasteri che sembravano destinati, in eterno, alla Democrazia Cristiana . una delle condizioni che avevano dato motivo alla lotta delle opposizioni è sodisfatta. direi, e me ne compiaccio con l' onorevole Scelba e con la stessa Democrazia Cristiana , che è ampiamente sodisfatta. forse questo ha cambiato il giudizio sulla situazione politica? l' onorevole Togliatti chiedeva che cessasse il monopolio della Democrazia Cristiana : ora che si è realizzata questa diversa condizione, forse il giudizio delle due opposizioni è cambiato? direi che il giudizio si è aggravato: è diventato più iroso e più acuto. affermo che se questo è spiegabile da parte dell' opposizione di destra, che non può certo vedere con simpatia la partecipazione al Governo delle forze più democratiche, immediatamente a contatto con l' opposizione socialcomunista, ciò diventa incomprensibile da parte dell' opposizione di sinistra: non rientra in nessuna logica, se non in una logica aprioristica, pregiudiziale. allora, che valore hanno questi diversi motivi che l' opposizione prende di volta in volta per combattere le formazioni governative, che valore hanno le osservazioni dell' onorevole Togliatti di un mese fa rispetto al Governo Fanfani? se, sodisfatte quelle condizioni, ciò è motivo di aggravamento di opposizione, abbiamo noi ragione di pensare che i motivi di opposizione sono quelli che si fabbricano, che si creano per costituire la piattaforma della opposizione. e, ahimè!, questo è l' inganno a cui è sottoposta continuamente la nostra opinione pubblica . in verità, il problema del rapporto di forze, direi dell' equilibrio interno dei partiti democratici, è un problema dei partiti democratici, non è un problema delle opposizioni. il rapporto fra la Democrazia Cristiana e i partiti laici può interessare l' opinione pubblica . è un problema fondamentale forse per l' opinione pubblica ; ma essa deve sapere che se questo rapporto fosse risolto nel migliore dei modi e nel maggiore equilibrio, non per questo l' opposizione di sinistra cesserebbe dai suoi argomenti e dalla sua propaganda, non per questo l' opposizione di destra farebbe una diversa politica. quindi, onorevole Saragat, quando noi, dopo molti mesi di travagli e di crisi, siamo tornati alla concentrazione dei partiti democratici e ad uno sforzo di solidarietà democratica, noi evidentemente dovevamo sapere prima e sappiamo adesso che questo non servirebbe a spostare il rapporto tra le forze politiche , e che gli argomenti che sono usati contro di noi, in quanto noi collaboriamo ad una opera di solidarietà democratica, sono argomenti di occasione per forze politiche che mirano ad altri scopi e ad altri fini. la posizione di destra. adesso noi abbiamo una opposizione di destra e una opposizione di sinistra. il problema delle forze di destra non riguarda i partiti che siedono in questi banchi: la Democrazia Cristiana , dopo una serie di esperimenti, ha fatto questa ultima scelta. comunque, il problema delle forze di destra e l' eventuale e possibile svolta a destra riguarda la Democrazia Cristiana , non riguarda, in nessun caso, noi. è la Democrazia Cristiana , a cui le forze di destra si rivolgono, che deve stabilire nella sua responsabilità verso il paese, nella sua responsabilità verso le idee che rappresenta, nella responsabilità stessa dell' unità del partito, se una svolta di questo genere giovi alla vita nazionale, alla democrazia, giovi a facilitare le condizioni della lotta politica nel nostro paese. noi abbiamo assistito, in questi ultimi tempi, ad un chiarimento delle posizioni della Democrazia Cristiana , di cui è conclusione il discorso dell' onorevole De Gasperi di ieri. la Democrazia Cristiana crede ancora, e fermamente, alla necessità di una coalizione democratica, crede di trovare la sua unità in quanto si realizzi questa coalizione, e noi non possiamo che esserne felici. ma se, in un eventuale domani, la deliberazione della Democrazia Cristiana dovesse essere diversa, questo non sposterebbe per nulla la nostra condizione e la nostra situazione. questo io devo dire fin da adesso, di fronte a certe avances, a certe aperture che si fanno sulla necessità dei cosiddetti « fronti nazionali » o « fronti unici » , prendendo per punto di partenza elezioni locali. i partiti democratici hanno una loro funzione e una loro necessità di lotta in questo paese. io non devo ricordare qui che un articolo della Costituzione — l' articolo 139 — stabilisce che « la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale » e non so se il partito monarchico , chiamandosi partito costituzionale e rivendicando la propria qualità di partito democratico, si ricordi di questo articolo della Costituzione. onorevoli colleghi , questo articolo esiste, e fa parte della Costituzione, ed evidentemente è un problema del partito monarchico di interpretare questo articolo e di vederne tutte le conseguenze. comunque, anche se il problema istituzionale e costituzionale fosse superato, il problema della destra in confronto a noi, e di noi rispetto alla destra, rimarrebbe un problema di reciproca opposizione la funzione a cui adempiono i partiti democratici di questi banchi non è — io lo devo dichiarare francamente e chiaramente — la funzione a cui possono adempiere i partiti che siedono su quei banchi. ed è questo, onorevoli colleghi , il punto che abbiamo il dovere di chiarire. quando io leggo, come ho letto in questi giorni, sul Secolo, in riferimento alla situazione di Castellammare, un corsivo in cui si dice che non si combatte il comunismo con il sistema di Castellammare, ma questo può anche servire; o quando sento l' onorevole Cafiero dichiarare che « l' onorevole Scelba non ha voluto prendere atto che lo spartiacque politico passa laddove finiscono i banchi dei socialisti nenniani » , io mi dico se la destra non cominci ad avere qualche preoccupazione per quanto riguarda il suo stesso schieramento; cioè io mi chiedo se in questa alterigia della destra non si nasconda anche una condizione fondamentale di debolezza nella lotta grave, difficile, che si deve condurre nel paese. e se la destra ha già così gravi difficoltà per quanto riguarda il suo schieramento, posso capire che la Democrazia Cristiana abbia maggiori perplessità e si ponga, ancora una volta, al nostro fianco nella battaglia. onorevoli colleghi , noi siamo quattro gatti , ma non leggerete nessun articolo in cui, nelle nostre lotte, chiederemo il vostro appoggio, sebbene ci accada, da qualche tempo in qua, di leggere vostri scritti in cui vi illudete di potere ottenere il nostro appoggio. onorevole collega, è da molto tempo che cerchiamo di interpretare gli interessi del paese in maniera molto più responsabile di quanto voi li abbiate interpretati nel passato recente e remoto. ma il fatto che io discuta dell' alternativa di destra dimostra che potenzialmente una posizione di questo genere vi è nel paese e nel Parlamento italiano. e vorrei che gli amici che siedono sui banchi socialisti tenessero presente questa situazione. perché (e mi rivolgo da questa parte): che cosa è questa posizione di estrema sinistra ? per quanto riguarda i comunisti, è stato esplicito l' onorevole Concetto Marchesi. finalmente egli ha parlato senza riserve, direi con franchezza, con sincerità di intellettuale, senza le abilità strategiche o tattiche dell' onorevole Togliatti. l' onorevole Concetto Marchesi, nel pronunciarsi su questo Governo, ci ha detto chiaramente che cosa ne pensa: « sarebbe strano — ha detto — che dovessimo seguire il carrozzone Scelba-Saragat per timore degli onorevoli Almirante e Covelli, che del resto potrebbero comodamente entrare nella formazione governativa senza che questa dovesse cambiare di fisionomia » ; e ha aggiunto che « in questo modo la brigata anticomunista sarebbe al completo e il Governo potrebbe finalmente, senza incertezze ed inquietudini, amministrare gli interessi delle sue accresciute clientele » . ebbene, onorevole Marchesi, questa frase rivela che cosa è la visione del partito comunista , la sua totalitaria concezione. capisco bene che per il partito comunista non si possa distinguere tra l' onorevole Saragat l' onorevole Pacciardi e l' onorevole Almirante o l' onorevole Covelli. la concezione totalitaria, e quindi l' isolamento politico, direi morale del partito comunista , è in questa frase, è tutto in questa frase. poiché non penso che l' onorevole Almirante si sia convertito allo spirito di libertà e di democrazia che ha contraddistinto la nostra lotta, l' onorevole Marchesi ha voluto stabilire con ciò che al di là del partito comunista , qualunque governo, qualunque formazione di Governo sieda su quei banchi, qualunque lotta si conduca su questi banchi, noi siamo tutti una cosa, un mondo che si contrappone al mondo comunista. ma noi abbiamo accettato da lungo tempo questa impostazione, onorevole Marchesi. dove sta il totalitarismo comunista non stiamo noi, e viceversa, in qualunque condizione. e, come ho detto poc' anzi , l' avvenire ci può trovare sui banchi dell' opposizione rispetto alla destra. ma dico altrettanto francamente che l' avvenire non ci troverà mai alleati con voi. se voi credete che il vostro numero ci preoccupi, vi sbagliate di grosso. in fondo, apprezziamo di più la chiarezza di pensiero dell' onorevole Marchesi che le blandizie dell' onorevole Togliatti. se con il partito comunista il discorso è breve, con il partito socialista il discorso sarà più lungo. l' onorevole Nenni sa che la polemica con il partito socialista non è di questi ultimi anni, né è nata in seguito al patto atlantico e neppure nel 1947, quando i socialisti ed i comunisti uscirono dal Governo o furono mandati via dal Governo, se più vi piace. la polemica non nacque nemmeno in seguito al famoso discorso pronunciato a Fulton da Churchill (che recentemente è entrato nelle grazie dell' estrema sinistra ), discorso che aprì la crisi fra il mondo occidentale e quello orientale (lo stesso uomo ha aperto la crisi e poi l' ha chiusa). gli onorevoli Nenni e Lombardi sanno che questa polemica è ancora anteriore perché risale — almeno per quanto mi riguarda — al gennaio del 1945. tutto quello di cui si è discusso negli ultimi cinque o sei mesi è estraneo a questa impostazione del 1945, perché allora vi erano i comitati di liberazione nazionale e vi erano i governi dell' esarchia. posso leggere articoli miei e dell' onorevole Nenni del gennaio 1945, articoli in cui si poneva il problema del come la democrazia italiana si potesse consolidare. in quell' epoca io scrivevo: « oggi l' Europa è caratterizzata dall' esistenza di movimenti non marxisti, che aspirano a profonde trasformazioni strutturali della società e degli Stati. essi riflettono interessi di ceti e strati sociali intermedi, un tempo legati alle strutture tradizionali, vittime a un tempo e sostenitori del fascismo, vittime e sostenitori della reazione. si tratta di vedere se tali movimenti, premuti dalla reazione da una parte e dal vasto sviluppo delle forze marxiste dall' altra, debbano vivere o morire. è qui il grande problema politico dei partiti socialisti non comunisti d' Europa » . nel 1945, la risposta dell' onorevole Nenni (sembra di essere ai giorni nostri) fu la seguente: « l' amico Ugo La Malfa » (allora eravamo amici...). « l' amico Ugo La Malfa — scriveva l' onorevole Nenni — è il solo degli scrittori politici a porre in termini concreti il problema di una politica democratica equidistante, secondo l' antico linguaggio, dall' estremismo di destra e di sinistra. il suo argomento di fondo è che l' esistenza in Italia di un forte partito comunista , reso ancor più forte da un patto di unità d' azione, che fa convergere verso il comunismo le grandi masse proletarie o proletarizzate, polarizza verso la destra reazionaria i ceti medi che hanno paura del comunismo o della rivoluzione sociale e che già nel 1922, con il loro spostamento verso il fascismo, decisero delle sorti della lotta politica » . l' onorevole Nenni, con questo articolo, smentiva che, con lo schieramento inizialmente assunto dal partito socialista e con il patto di unità d' azione, si indebolisse in partenza, all' atto stesso della liberazione, la possibilità della democrazia italiana; ed egli è rimasto fino ad oggi fedele a questa concezione. ma credete, onorevoli colleghi , che il presentarsi sulla scena politica italiana di una forza collegata, incapace di responsabilità autonome, non abbia influito sul corso delle vicende politiche di questi anni? onorevole Nenni, questo è il dramma dalla vita politica italiana : è nato prima l' uovo o è nata prima la gallina? io dico che, già di per sé, con lo schieramento inizialmente assunto dal partito socialista era pregiudicata la situazione. in occasione della prima crisi grave dello schieramento democratico, che fu la crisi Parri, quanta parte di questa crisi fu influenzata dallo schieramento del partito socialista italiano nel nostro paese? noi abbiamo passato, onorevole Nenni, alcuni anni a discutere del come e del perché la Democrazia Cristiana raggiunse la maggioranza assoluta nel 1948. ma lo schieramento che il partito socialista italiano assunse in quella battaglia ne fu responsabile. curioso destino del nostro paese! l' onorevole Nenni, che fu responsabile di quello schieramento e delle conseguenze che ne derivarono, agitò poi per cinque anni la sua campagna contro il monopolio della Democrazia Cristiana . a mio giudizio, le cause che determinano profonde alterazioni nell' equilibrio democratico servono poi al partito socialista italiano, come sono servite questa mattina all' onorevole Lombardi, per parlare delle possibili involuzioni della situazione. ma, se oggi la destra si presenta nello schieramento politico italiano come si presenta, l' atteggiamento assunto dal partito socialista italiano, dalla liberazione in poi, non ha influito per niente in questa resurrezione della destra nel nostro paese e il vostro determinismo si ferma alle frontiere di queste costatazioni? veramente lo schieramento del partito socialista è stato responsabile di certe involuzioni della vita democratica in Italia e voi non sarete mai assolti da questa responsabilità. onorevole Lombardi, se agli elettori si fosse voluto dire che un successo integrale dello schieramento di sinistra avrebbe modificato le condizioni politiche in Italia, non vi era bisogno di parlare di « alternativa » . tutti noi sappiamo che se lo schieramento di sinistra avesse potuto modificare le condizioni politiche del nostro paese, evidentemente tale schieramento si sarebbe fatto valere in tutta la sua misura, e non vi era nulla che potesse contraddistinguere questa battaglia con il nome di « alternativa socialista » . gli elettori sapevano bene che se il fronte dei due partiti avesse raggiunto la maggioranza, o avesse potuto imporre una sua maggioranza, questa svolta ci sarebbe stata. ma è stato questo il significato dell' alternativa socialista, onorevoli colleghi ? questa impostazione ha avuto un suo significato specifico di vera e propria « alternativa socialista » , ha voluto individuare una responsabilità propria del partito socialista . se dal 1945 in poi non abbiamo mai potuto individuarle (e questo meriterebbe un largo esame, onorevole Nenni e onorevole Lombardi), una posizione autonoma, libera, nella battaglia elettorale c' è stata. non possiamo giocare con le parole, come l' onorevole Lombardi ha fatto con molta intelligenza stamane, ma la realtà delle cose è ben diversa ed è un' altra. tanto è vero che da sette mesi il partito socialista tenta di concretare questa alternativa. io non sono di coloro che a priori in questi sette mesi abbiano in via pregiudiziale respinto qualunque possibilità di autonomia dei socialisti. l' onorevole Nenni, che ha seguito gli scritti della La Voce Repubblicana , sa che noi abbiamo cercato di cogliere in ogni momento il tentativo, l' aspirazione del partito socialista a individuare, a rendere autonoma la propria posizione, a dare un giudizio autonomo sulla situazione politica. dal Governo Pella, che evidentemente era orientato in senso diverso ai nostri interessi e alle nostre esigenze politiche, in poi, c' è stato questo tentativo del partito socialista di individuare una sua posizione politica. ma il tentativo Piccioni, ma il tentativo Fanfani? l' onorevole Nenni dice di aver fatto uno sforzo per trovare un terreno di intesa con la sinistra cattolica, ed io debbo constatare che ci sono stati errori nella condotta della sua azione politica da parte dell' onorevole Fanfani (quella equivoca formula di presentazione del suo Governo è stato un elemento che ha pesato sull' esame che noi abbiamo fatto del Governo medesimo). ma non basta, onorevole Nenni, l' errore dell' onorevole Fanfani a spiegare l' errore dell' onorevole Nenni. come si esce da questo circolo di errori e controerrori? quale è il punto in cui si spezza questa catena e in cui si crea una situazione nuova? questo non dipende solo dall' onorevole Fanfani, come non dipendeva solo dall' onorevole Piccioni o solo dalla Democrazia Cristiana ; e non dipende dall' onorevole Saragat, che anch' egli ha commesso errori: ma dipende dal partito socialista italiano. in politica errori è facile farne. ebbene, siamo arrivati al Governo Scelba: ancora un maggiore irrigidimento. non si sono nemmeno attese le dichiarazioni del Governo . onorevole Nenni, è strano questo sistema, che quando si parla di uomini ci parlate di forze, e quando si parla di forze ci parlate di uomini. ma questo Governo Scelba è un Governo di tre partiti e di una maggioranza democratica. e voi dovreste tenerne conto. ma qui il marxismo si perde per la strada, diventa un' altra cosa. così la situazione si è irrigidita di nuovo, ma con uno strano processo. c' è una logica della destra ed una non logica del partito socialista (non parlo del partito comunista ). di fronte al Governo Pella, la destra ha assunto un atteggiamento favorevole, meno favorevole rispetto al Governo Fanfani e addirittura ostile rispetto a quello dell' onorevole Scelba, in ciò seguendo un atteggiamento logico. il partito socialista , dal canto suo, se avesse voluto essere altrettanto logico, avrebbe dovuto seguire il processo inverso. invece ha seguito esattamente la stessa strada delle destre e probabilmente, se si ripresentasse alle Camere un nuovo Governo Pella, il partito socialista gli voterebbe contro, ma con sorrisi, fiori e magari con lacrime. l' onorevole Lombardi ha parlato stamattina di una sistematica debolezza della democrazia italiana. siamo d' accordo, ma come ho cercato di dimostrare, non può esservi dubbio che il partito socialista italiano sia una delle cause maggiori di questa condizione di debolezza. onorevoli colleghi del partito socialista voi non potete uscire dal processo politico e giudicarlo dal di fuori perché, ripeto, avete una delle più gravi responsabilità nel fenomeno di indebolimento delle forze democratiche del nostro paese. d' altra parte qui non si tratta di mettere in discussione la natura democratica del partito socialista italiano. francamente io, cosi come sento la natura totalitaria del partito comunista , sento la natura democratica del partito socialista italiano. ma se dovessimo credere ad un giudizio definitivo, allora, onorevole Nenni, dovremmo pensare che il partito socialista italiano pensi come l' onorevole Concetto Marchesi, cioè che Saragat sia la stessa cosa di Almirante o Covelli. se non è cosi, voi dovete avvertire che c' è una distinzione di posizioni politiche che dovete valutare e di fronte a cui siete chiamati a prendere posizioni, vogliate o non vogliate: prima o poi, perché noi vi aspetteremo, amici socialisti. ho sentito alcune volte ripetere dagli amici socialisti: voi, centro e destra, siete la stessa cosa, rappresentate lo stesso mondo. voi fate il fascismo, voi siete il fascismo e quando verrà il fascismo sarà il completamento formale di questa situazione. ma, onorevole Nenni, quando noi abbiamo combattuto la battaglia antifascista, abbiamo combattuto per aver saputo che cosa fosse il valore della libertà. quando noi abbiamo fatto la critica degli errori del 1919-22, noi la facevamo sapendo che queste confusioni — destra, centro, libertà o non libertà — non si possono più fare, perché a furia di sofisticare sui valori di libertà e di democrazia, allora sì che si finisce nel fascismo; e in questo caso è già troppo tardi per rimpiangere la libertà e la democrazia, onorevole Nenni. ora, questo giudizio troppo superficiale e troppo approssimativo che una politica equivale all' altra, può essere il giudizio di un partito socialista massimalista, che non abbia dirette esperienze europee: ma se dovesse essere il giudizio permanente del partito socialista italiano, allora noi potremmo arrivare di nuovo al fascismo, onorevole Nenni. quando noi infatti polemizzavamo nei 1945, cioè prima che si svolgessero i più recenti avvenimenti di carattere internazionale, noi polemizzavamo su due ipotesi: in Italia o democrazia o destra, o fascismo o dittatura. a differenza dell' onorevole De Gasperi , non credo che il partito comunista prenda il potere. quindi, l' alternativa ci presenta fra maggioranze e governi democratici e una svolta a destra e maggioranze di destra, onorevoli colleghi socialisti! e questa situazione particolare italiana voi la dovete guardare in tempo, non quando la crisi è precipitata, perché da certe posizioni politiche e storiche non si torva più indietro! questa è la vostra responsabilità, non è la responsabilità del partito comunista . i comunisti ve lo dicono ogni giorno che la loro lotta e la loro impostazione è tutta diversa. ciò risponderà alla loro logica, ma non può rispondere alla nostra logica democratica e non può rispondere alla vostra logica socialista. l' onorevole Lombardi ha portato stamane il problema dal terreno interno al terreno internazionale con una visione ampia che risponde alle sue qualità di intelligenza e di comprensione. ma guardate che strana impostazione: l' onorevole Lombardi chiedeva all' onorevole Saragat (e chiamava provinciale questo Governo) come l' azione di questo Governo si potesse inquadrare nella situazione internazionale. gli chiedeva: ma la vostra azione come s' inquadra, per esempio, rispetto a quella di un governo Adenauer? e poteva chiedere ugualmente all' onorevole Saragat e a noi Democratici di sinistra : come s' inquadra nell' azione del governo Churchill? e probabilmente avrebbe fatto anche questa domanda: come s' inquadra nell' azione politica del governo Laniel? oppure: come s' inquadra nell' azione del governo repubblicano degli USA? curiosa domanda! l' onorevole Riccardo Lombardi trova strano che in Italia ancora una forza democratica resista ad una pressione di destra. l' onorevole Lombardi troverebbe più in armonia con la situazione internazionale che in Italia sorgesse un Governo di destra. ma io domando all' onorevole Lombardi quale è il suo giudizio su questo Governo rispetto al governo Adenauer. onorevole Lombardi, la verità è che le forze politiche si sono schierate ugualmente sul terreno interno e internazionale, cioè le stesse situazioni che sono maturate sul terreno interno sono maturate sul terreno internazionale, la stessa volontà di distinzione di forze politiche opera sul terreno internazionale e opera sul terreno di quella politica europeistica che voi condannate. stamane uno dei motivi addotti dall' onorevole Lombardi per constatare il fallimento di una politica internazionale in pieno sviluppo (e vorrei avere il tempo per dimostrare che gli organismi internazionali non sono nello stato di fallimento di cui parla l' onorevole Lombardi) quale è stato? che noi non andiamo alla creazione di un mercato unico mondiale. onorevole Lombardi, quale è la ragione per cui la costituzione di un grande mercato europeo in seno alla Comunità Europea sia in contraddizione con la costituzione di un grande mercato mondiale? quale è questa ragione? nessuno ha mai parlato di apertura obbligata da una sola parte. il problema che si è posto è il problema della costituzione di un grande spazio europeo sul terreno della politica economica e sociale. quale è la ragione per cui voi vi volete opporre alla costituzione di un grande mercato europeo? quale è la giustificazione obiettiva? onorevole Lombardi, voi sapete che sul terreno delle economie nazionali oggi non si vive più e i due grandi paesi ve lo dimostrano: gli USA da una parte e la Russia dall' altra, grandi spazi, grandi organizzazioni economiche. qual è la ragione per cui il socialismo italiano debba combattere la costituzione di grande spazio europeo come elemento di equilibrio politico ed economico del mondo? voi non l' avete, onorevole Lombardi. quando nel 1949 si discusse qui del patto atlantico , io dissi che il patto atlantico era di valore strumentale rispetto alla necessità dell' unificazione europea , che il fatto fondamentale del dopoguerra era la necessità di creare un grande mercato europeo senza di che non avremmo assicurato la pace al mondo. la pace infatti non è assicurata dai partigiani della pace o da una politica astratta di distensione, ma da un equilibrio di potenza e di forza economica, sociale e politica. questi anni hanno dato ragione a me, onorevoli colleghi socialisti, non alla vostra visione del problema europeo: cioè la condizione della pace è determinata dalla possibilità di costituire un grande spazio europeo e voi. chi l' ha detto? voi sapete che questo processo di unificazione europea e la creazione di un grande mercato europeo è il solo elemento che possa determinare l' indipendenza effettiva degli Stati europei e della vita politica europea . voi sapete che questo fondamentalmente è un elemento di distensione della situazione internazionale. ma cosa avete contrapposto a questa costruzione degli europei? quando il movimento europeo è diventato un movimento di grande opinione pubblica internazionale. la Russia sovietica — e per riflesso l' onorevole Togliatti — se ne è dovuta occupare. ma l' onorevole Togliatti se ne è occupato con diverso tono, perché l' onorevole Togliatti, essendo uomo occidentale, ha condito il suo europeismo di qualcosa che ancora può illudere gli europei; ha parlato di scambi culturali, di scambi commerciali, ha tenuto conto del fattore « civiltà » che contraddistingue la battaglia europea. ma prendete il piano Molotov, il piano che si contrappone alla spinta europea, il piano freddo del trattato di sicurezza. che cosa è il piano europeistico di Molotov? è il piano che qualsiasi potenza egemonica in Europa ha sempre fatto, dalla Francia alla Germania di Bismarck: cioè la sicurezza garantita dal più forte degli Stati del continente. questo è il piano europeo di Molotov. non c' è nulla dell' anima europea, della civiltà europea; vi è il dominio di un solo Stato sugli Stati deboli e divisi dell' Europa occidentale . è una Europa del Lussemburgo! la verità, onorevoli colleghi , è che la proiezione dei nostri problemi interni di difesa della democrazia avviene sul terreno europeo ed internazionale. l' onorevole Riccardo Lombardi accusava l' onorevole Saragat di convertirsi o di essersi convertito alla visione europeistica dei problemi. e citava la conferenza dei partiti socialisti in cui vi sono anche dei dissenzienti. ma forse i partiti socialisti sono tutti dissenzienti su questa visione europea? mi pare che la politica per simboli la facciate voi. se il partito socialista francese, pur avendo avuto al suo interno delle correnti di opposizione, vota per la politica europeistica, voi ne dovete tener conto. forse il partito socialista francese non rappresenta le masse operaie? onorevoli colleghi socialisti, cosa è questo mito dell' unità della classe operaia ? forse che quando si è trattato di lottare contro il totalitarismo nazifascista, accettando il vostro mito classista, la borghesia è stata unita? è stata divisa. e quello che ha spiegato l' alleanza fra gli occidentali e la Russia è il fatto che in quel momento il pericolo egemonico e totalitario era rappresentato dai nazifascisti. ebbene, onorevoli colleghi comunisti, una vostra difficoltà è che la sola potenza totalitaria sulla scena mondiale è oggi la Russia sovietica . non dovete dimenticare che la dialettica e la lotta fra le due guerre mondiali è diversa dalla dialettica di oggi. e quello che vi isola è il carattere totalitario del regime che difendete e che rimane solo; e questo determina la responsabilità del partito socialista . ora, onorevole Nenni, come la borghesia si è divisa verso il fascismo, la classe operaia si è divisa verso il totalitarismo comunista. ed ecco perché vi sono partiti socialisti che combattono il comunismo. certi valori di libertà e di democrazia rimangono nella considerazione del mondo e spiegano la situazione attuale, spiegano le divisioni, spiegano perché ben pochi partiti socialisti seguono la politica del partito socialista italiano. l' onorevole Lombardi, per salvare la politica del partito socialista italiano, ha dovuto affermare che l' Italia assomiglia all' India o all' Indonesia o al Giappone. la situazione italiana (nessun meridionalista la conosce più di me) ha i suoi punti di depressione massima. ma che, onorevole Lombardi, l' Italia non si possa considerare nel quadro di una civiltà occidentale e di una corresponsabilità occidentale, questo non si può dire, non deve essere detto. per spiegare la vostra politica non potete considerare l' Italia come l' India, o come il Giappone o come l' Indonesia. questo finisce con l' essere la vostra condanna. io filo sempre per la tangente. il che vuol dire, onorevole Lombardi, che il problema del rapporto tra il socialismo italiano e il socialismo europeo lo dovete ancora risolvere; il che vuol dire che questo processo di creazione della unità europea in cui si inquadra la CED, è un problema che deve interessarvi e finirà con l' interessarvi, perché è la condizione della pace, dell' equilibrio nel mondo. l' onorevole Lombardi ha parlato di strategia periferica americana, e ci indicava questo fatto come premessa a una nostra politica autonoma. implicitamente smentiva le sue affermazioni precedenti che la nostra politica fosse dettata dalle necessità imperialistiche degli USA. la nostra politica non è dettata dalle necessità imperialistiche degli USA, che possono cambiar politica, ma dalle necessità di difesa, di autodifesa del continente europeo, dei paesi occidentali europei, e, quindi, è una politica autonoma e, se volete, una politica nazionale, di indipendenza, la sola politica di indipendenza vera sul terreno nazionale che io conosca. voi combatterete la CED e noi faremo la battaglia per la CED. ma anche qui, quando l' onorevole Nenni pubblicava ieri che mandava rappresentanti socialisti a Parigi per incontrarsi con gli anticedisti, col gollista Michelet, col conservatore Marin, dicevo all' onorevole Nenni che non ha bisogno di fare un lungo viaggio. perché se vuol fare un convegno anti-CED, si può incontrare con gli onorevoli Anfuso e Cantalupo; se vuol fare un fronte anti-CED, può farlo con le forze di destra anche in Italia. allora — mi dispiace per l' onorevole Nenni — la politica europeista non è fallita. è troppo presto per dire che la CECA sia fallita; potrà essere una vostra speranza, ma non è fallita. io invito il Governo a proseguire in questa politica e a perseguirla con inflessibilità. noi non abbiamo la possibilità di risolvere i nostri problemi nazionali, i nostri problemi di civiltà democratica se non in questo quadro di politica europeistica; direi che non abbiamo la possibilità di risolvere i nostri problemi col mezzo della pace se non attraverso questa politica. si è parlato di Churchill e del suo intervento nella battaglia elettorale. ma il nostro provincialismo, onorevole Lombardi, sta in questo, che noi non abbiamo saputo e non sappiamo che cosa fosse la politica distensionista di Churchill. la politica distensionista di Churchill era offerta nel quadro dell' unità europea, della CED. in Italia, questa politica è diventata un' altra cosa; ma ciò è dipeso dalla nostra ignoranza, dalla nostra malafede: non dalle dichiarazioni di Churchill. dopo che si sia creata l' unità europea, la CED, le nazioni occidentali saranno indotte ad una politica di pace con la Russia sovietica . il problema della creazione dell' Europa, è il problema della soluzione dell' equilibrio dei poteri economici e militari fra i due blocchi . questo è il fondamento della politica distensionista di Churchill: equilibrio di forze militari. ma voi, colleghi comunisti, volete la pace coi carri armati e le divisioni alla frontiera tedesca e con il disarmo da quest' altra parte. la vostra pace vuol essere fondata su questa situazione. la nostra su una situazione opposta. voi non troverete il fondamento di una politica di pace nello squilibrio di forze militari, in uno squilibrio di potenziale economico e di potenziale bellico. se voi continuate a perseguire questa politica, noi abbiamo ragione di pensare, come pensiamo, che dietro questa vostra politica di pace c' è una politica di predominio, di espansione rivoluzionaria del totalitarismo comunista. la politica estera del nostro paese ha battuto negli anni passati la strada maestra dell' interesse nazionale , e sarebbe un errore se noi abbandonassimo questa politica per un meschino nazionalismo di carattere mediterraneo. mi ha fatto impressione che nel congresso « missino » si parlasse di una politica e di una civiltà mediterranee come di un nostro grande avvenire. questo fa il paio con il socialismo indiano dell' onorevole Riccardo Lombardi. la verità è che l' avvenire della nostra nazione sta nella costruzione di una grande Comunità Europea . al di fuori di questa non c' è che un miserabile destino del nostro paese, ed ecco perché anche i problemi nazionali che ci sono cari, come il problema di Trieste, vanno inquadrati in questa visione. l' onorevole Pella ha avuto il torto di non comprendere alcuni momenti della politica internazionale dell' Italia, e di condurre, conseguentemente, un' azione intempestiva: infatti, al posto della dichiarazione tripartita che, sia pure potenzialmente, non pregiudicava nessun diritto dell' Italia, ha posto la dichiarazione del 9 ottobre che potenzialmente riduce i diritti dell' Italia e non risolve il problema. sulla politica di Pella ha soffiato il vostro nazionalismo, incapace di vedere i grandi problemi della nazione! l' onorevole Scelba e l' onorevole Saragat lottano su due fronti. ebbene, accettiamo la lotta con coraggio e facciamo il nostro dovere di democratici. soltanto io raccomando al Governo (ed è questa la sola esperienza che ritraggo dal 7 giugno) di non cullarsi sulla semplice azione di governo , ma sentire la necessità di un' azione democratica nel paese, dei partiti democratici nel paese. e sono stato lieto che l' onorevole De Gasperi abbia ieri sentito questa assoluta necessità e ne abbia parlato in seno al suo partito. i programmi di Governo saranno buoni, o mediocri, o cattivi, ma l' azione, la presenza delle forze democratiche nel paese, in una lotta che ha carattere ideologico senza quartiere, è assolutamente necessaria per risolvere il problema della nostra democrazia. e mi rivolgo non solo all' onorevole Scelba, ma all' onorevole Saragat in persona, come responsabile del maggiore tra i partiti minori (molta ricchezza in tanta povertà!). l' onorevole Saragat sa che dopo la crisi del 7 giugno io ho suggerito formule di collaborazione fra i partiti laici, che avrebbero semplificato il nostro compito e la nostra azione politica. il pensiero che mi ha sempre guidato in questi anni per quel che riguarda il problema della democrazia in Italia, è che una permanente collaborazione tra forze cattoliche e forze laiche democratiche è la sola condizione di sicurezza della democrazia. non ve ne sono altre. ma quanto più questo problema di collaborazione si realizza in condizioni di parità, tanto più forte diventerà la condizione della nostra democrazia. bisogna, onorevole Saragat, che noi facciamo molta attenzione a questi problemi, o almeno vi facciamo attenzione per quanto riguarda il Mezzogiorno: noi non possiamo rafforzare il Governo democratico se le forze laiche e democratiche non sono presenti nel Mezzogiorno, e non rompono la polarizzazione della lotta politica in quelle regioni. onorevole Saragat, questi liberali, questi socialisti, questi repubblicani che affrontano nel Mezzogiorno una lotta durissima, debbono pur fare qualche cosa per affermare i loro ideali. d' altra parte, anche come presenza di Governo, se tempestivamente avessimo risolto i problemi di un programma e di una collaborazione con il partito liberale , certe affermazioni che sono state fatte da questi banchi rispetto al carattere più o meno liberale, più o meno socialista della politica del Governo, non avrebbero avuto una ragione di essere, perché avremmo chiarito questi problemi prima che la formula di Governo fosse attuata. i problemi dello sviluppo democratico ci debbono preoccupare, e se il partito repubblicano è al di fuori del Governo è anche per questo: per marcare la necessità di una nostra azione nel paese, di un' azione dei partiti democratici nel paese! ci rinfacciate la nostra esiguità, onorevoli colleghi , ma disgraziatamente il fatto della nostra diminuzione di peso non coincide con una vita migliore del nostro paese, coincide con un decadimento della vita politica, morale, intellettuale e sociale del nostro paese! ebbene, noi rappresentiamo piccole forze, ma rappresentiamo la continuità di un pensiero politico, dal Risorgimento in poi, e la nostra decadenza, onorevoli colleghi , coincide con la balcanizzazione del nostro paese che noi non vogliamo e che noi combatteremo strenuamente. onorevole Scelba, sul programma economico e sociale , raccomando la massima attenzione del Governo, specie per quanto riguarda la disoccupazione. ho sentito enunciare dal Governo una impostazione seria ed esatta di questo problema: l' aumento del reddito nazionale, l' aumento delle possibilità economiche del paese, le quali devono essere impiegate nella lotta contro la disoccupazione. questo comporta una certa politica sindacale , comporta una collaborazione sindacale. noi non possiamo risolvere il problema della disoccupazione senza un sacrificio che tocchi tutte le classi sociali in proporzione al reddito di ognuna. onorevole Scelba, quando sarà superata questa controversia del conglobamento, quando saremo usciti da questa fase sindacale, io prego il Governo di richiamare i sindacati democratici a dare la loro diretta collaborazione a quest' opera, a questa lotta contro la disoccupazione che vuole la comprensione delle masse lavoratrici . l' attuazione di un serio e coerente programma di lotta contro la disoccupazione è un elemento del risanamento della nostra situazione sociale, e bisogna che sia visto con inflessibilità. il secondo punto, onorevole Scelba, del programma su cui io richiamo l' attenzione del Governo è il rapporto fra settore pubblico e settore privato della economia. noi non possiamo accettare l' impostazione che il senatore Sturzo ha dato di questo problema al Senato. noi non possiamo accettare la condanna che il senatore Sturzo ha fatto dello statalismo come fonte di immoralità e di corruzione, rispetto ad una pretesa capacità di iniziativa dell' industria privata e dell' attività privata. non possiamo accettare questa impostazione soprattutto perché — come è storicamente dimostrato — lo sviluppo dello statalismo italiano e in diretta relazione con l' incapacità dell' iniziativa privata di osservare i limiti della sua azione e delle sue responsabilità. sappiamo che l' Iri ed il Fim non sono nati da una scelta autonoma dello Stato per il controllo di talune aziende, ma sono nati dal fatto che l' iniziativa privata non ha saputo compiere il proprio dovere verso il paese. essa ha saputo sfruttare le aziende nel periodo delle vacche grasse e le ha scaricate sullo Stato nel periodo delle vacche magre . non esiste — senatore Sturzo — un problema di rapporto della iniziativa pubblica rispetto all' iniziativa privata ; esiste un rapporto di buona amministrazione, di onestà, di responsabilità nel campo pubblico ed in quello privato. bisogna riordinare il settore pubblico : il Governo deve procedere al più presto a questo riordinamento, che costituisce uno degli elementi della nostra debolezza economica ed amministrativa. so benissimo, per aver lavorato alcuni anni in questo campo, che su tale problema si manifestò in seno ai governi precedenti una disparità di visioni. ecco perché la mia relazione è andata a finire in fondo ai cassetti ministeriali. bisogna che questo problema sia affrontato e risolto. ma occorre che l' iniziativa privata abbia il senso delle proprie responsabilità. essa ama speso vivere di privilegi e di parassitismo come l' iniziativa pubblica. noi dobbiamo avere il coraggio del risanamento dei due settori. dico di più, ed ancora una volta mi rivolgo agli amici socialisti: la politica di liberazione è stata aggredita dalla destra e dalla sinistra, ed in questo settore vi è stata ancora una volta una collusione di interessi e di prospettive fra le due estreme; ma la politica di liberazione ha rotto il campo di privilegi e di parassitismi in cui si sviluppava talvolta l' iniziativa privata . se vi è un merito della politica di liberazione, è stato quello di aver dato una frustata all' iniziativa ed all' industria del nostro paese, di aver aperto le finestre facendo circolare l' aria, per tentare il rafforzamento dell' iniziativa economica nel campo della competizione, dopo anni di parassitismo, di protezionismo e di autarchia. è stato un tentativo di purificazione del nostro ambiente economico. questo tentativo di purificazione dobbiamo condurre anche nel campo del settore pubblico dell' economia, tentandone il risanamento e ponendo le basi di un giusto rapporto tra i due settori. il problema della disoccupazione e quello del giusto rapporto tra settore pubblico e settore privato sono forse, insieme con quello della politica europeista, i problemi che possono caratterizzare questo Governo democratico e dare al paese il senso di una politica che tenda a risolvere i problemi di fondo ed anche quelli di carattere strutturale della nostra vita politica e sociale. lotta su due fronti, onorevole Scelba: ebbene, conduciamola con coraggio al Governo e nel paese, conservando la nostra individualità democratica, senza incertezze o tentennamenti. se manterremo la via che finora abbiamo battuto, senza indulgere ai motivi polemici di ogni giorno, forse incontreremo altre forze sul nostro cammino: io non perdo questa speranza. per quanto riguarda questo piccolo partito, che si presta ai vostri sorrisi, voi sapete che in questi anni noi abbiamo fatto sempre con coerenza il nostro dovere con perfetta lealtà, senza spirito demagogico, sacrificando spesso gli interessi del partito a quelli del paese e della democrazia. nessuno ci può accusare di doppio giuoco, nessuno ci può accusare di equivoco nelle nostre posizioni, nessuno ci può accusare di ambizioni. ma quale ambizione, onorevole Pajetta? di stare al Governo? noi appoggeremo questo Governo, ne seguiremo e ne stimoleremo l' azione. noi ci auguriamo che questo Governo abbia successo per il bene massimo del nostro paese e per l' avvenire della democrazia e della civiltà.