Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
II Legislatura - Assemblea n. 81 - seduta del 28-01-1954
1954 - Governo I Fanfani - Legislatura n. 2 - Seduta n. 81
  • Comunicazioni del Governo

signor presidente , onorevoli colleghi , in questi giorni si moltiplicano da ogni parte gli appelli al senso di responsabilità , alla necessità di un' ampia meditazione prima di determinare una nuova e pericolosa crisi, alle incognite e alle minacce del domani. ad appelli di tal genere il Movimento, in nome del quale ho l' onore di parlare, non si è mai dimostrato insensibile. meno che mai lo è nella presente occasione. abbiamo atteso, nel comunicare la nostra decisione negativa in ordine al Governo presieduto dall' onorevole Fanfani, che l' onorevole Fanfani stesso pronunciasse il suo discorso programmatico, ed in ciò ci siamo comportati diversamente, credo, da tutti gli altri partiti. e, d' altra parte, in questi ultimi mesi abbiamo disinteressatamente appoggiato, attraverso il nostro atteggiamento di vigile e responsabile astensione, un precedente. Governo democristiano. ma, a parte il fatto che gli appelli alla responsabilità debbono essere rivolti soprattutto e prima di tutto a coloro che , per avere avuto i maggiori suffragi elettorali, hanno su di loro la massima responsabilità, ci sembra equo rilevare che vi sono crisi pericolose, e che forse tutte le crisi possono essere pericolose, ma vi sono, comunque, anche delle crisi militari. fu salutare, a nostro avviso (e contribuimmo a determinarla), la crisi De Gasperi del luglio 1953; ed è salutare a nostro avviso (e responsabilmente contribuiamo in questo momento a determinarla) la crisi, praticamente già aperta, del Governo Fanfani del gennaio-febbraio 1954. fu salutare la crisi De Gasperi , perché essa dimostrò che la formula con la quale l' allora segretario del partito democristiano , onorevole Gonella, tentava di interpretare il verdetto del 7 giugno (non interpretandolo anzi negandolo) era fallace. e dimostrò che non si può ragionare, come oggi tentava di ragionare persino l' onorevole Pietro Nenni, in termini di matematica, ma che occorre ragionare anche in termini di politica parlamentare, in termini di politica in genere. i conti non tornavano allora politicamente sebbene aritmeticamente potessero anche tornare; 296 voti in Parlamento possono anche essere meno di 303. l' onorevole De Gasperi se ne accorse tardi, ma tutto il Parlamento gli deve dare atto che nel discorso di chiusura egli tentò allora di impostare quei problemi politici sui quali nel discorso di apertura aveva chiuso gli occhi. troppo tardi, però, perché con un discorso non si rovescia una situazione; non abbastanza tardi tuttavia per determinare in quel momento un fatto politico la cui eco è rimasta nel paese, anche se i colleghi di gruppo dell' onorevole De Gasperi se ne sono dimenticati. quella crisi fu salutare anche e soprattutto perché il Capo dello Stato , immediatamente dopo il fallito tentativo Piccioni, seppe trarre le conseguenze dando vita, contro la partitocrazia, ad una formula ministeriale che ha poi ottenuto la fiducia. la crisi Fanfani può essere a nostro avviso altrettanto salutare, perché anch' essa sta dimostrando qualcosa che emerge dai fatti e che è emerso specialmente dal mancato dibattito di ieri; sta dimostrando cioè che la Democrazia Cristiana si trova di fronte ad una rigida alternativa: o rinuncia a governare in termini ed in funzione di partito e si accontenta di dar vita a formazioni sul tipo di quella presieduta dall' onorevole Pella; o la Democrazia Cristiana vuol ragionare e funzionare in termini di partito, e allora, poiché essa non è più il partito della maggioranza assoluta , ma della maggioranza relativa , deve uscire dal limbo, deve rinunciare alla propria verginità — ammesso che ne abbia mai avuto una — e deve decidersi a contrarre precise alleanze e precisi impegni. non può la Democrazia Cristiana presentarsi di tanto in tanto a chiedere i voti di qualcuno al quale nega la cittadinanza politica nel nostro paese o di cui addirittura mette in dubbio la stessa cittadinanza democratica. il suo errore, onorevole Fanfani, se mi consente spassionatamente di dirglielo, è consistito a nostro avviso nel credere di potersi presentare in Parlamento con un Governo espressamente dichiarato e qualificato di partito, a chiedere i voti di altri partiti i quali non solo non fanno parte della compagine governativa ma che del Governo accettano solo parzialmente o non accettano affatto i punti programmatici e la composizione. se la Democrazia Cristiana come partito desidera i voti e l' appoggio di altri partiti è necessario che abbia il coraggio di aprire responsabilmente il dialogo politico e parlamentare con i partiti di cui desidera il voto. altra strada non vi è. voi non potete illudervi di governare il paese in polemica con il corpo elettorale . queste polemiche, onorevoli colleghi democratici cristiani , signori del Governo, si fanno in un solo modo, ricorrendo a nuove elezioni, sciogliendo il Parlamento. voi non avete il coraggio di seguire questa strada, non la volete seguire, la temete perché sapete che sarebbe la vostra rinnovata condanna. e se non avete il coraggio di seguire questa strada e finché non avrete il coraggio di affrontare nuove elezioni, ogni vostro Governo fallirà. le elezioni del 7 giugno hanno dato un verdetto che non vi è piaciuto, come non è piaciuto ad altri, ma che è stato l' espressione della volontà democratica del popolo italiano . voi non potete pretendere di governare ignorandolo. e fallito l' onorevole De Gasperi , che aveva la massima autorità ed era forse l' unico in quel momento che potesse osare tanto: sta fallendo l' onorevole Fanfani, non per colpa sua, ma perché si è gettato in un' avventura impossibile, dove fallirebbe chiunque tra voi si volesse mettere sulla medesima strada. dopo il discorso programmatico dell' onorevole Fanfani un collega di parte democratico cristiana , per la verità, uno dei meno lesti d' ingegno, ha dichiarato: « è finita l' era del qualunquismo » . io credo che non sia mai stata fatta dichiarazione meno intelligente di questa. onorevoli colleghi della Democrazia Cristiana , secondo voi, con il discorso dell' onorevole Fanfani, finita l' era del qualunquismo, quale era è cominciata? l' era della Democrazia Cristiana ? è finita, quella, il 7 giugno. il precedente Governo dell' onorevole Pella, nei confronti del quale i colleghi di parte democristiana potrebbero risparmiarsi le intemperanze verbali, visto che lo hanno già sistemato a dovere attraverso la loro rivolta di palazzo, il precedente esperimento dell' onorevole Pella non era un esperimento qualunquista, non era un esperimento amministrativo. si chiamava amministrativo, e non poteva qualificarsi diversamente, perché l' onorevole Pella, e prima di lui il Capo dello Stato , avevano intuito che la Democrazia Cristiana non potendo governare in termini di partito, da sola, non potendo governare qualificandosi come governo di partito, aveva una sola strada se non voleva o non poteva contrarre alleanze impegnative: quella di presentarsi senza presentarsi alla ribalta, quella di dire che c' era, ma non c' era, che il Governo non era il suo, che si trattava di un Governo di indole amministrativa, il quale Governo poteva far comodo e ha fatto comodo — diciamolo chiaramente — a tutte le parti di questa Camera, perché non ce n' è una la quale non abbia gradito una certa tregua politica. io non so proprio perché l' onorevole Fanfani si sia scagliato nel suo discorso contro la tregua politica dei mesi passati; una tregua politica che ha giovato e poteva giovare, se prolungata, a tutto il paese; una tregua politica che giovava a tutte le parti, e che — questo è il vostro enorme errore, onorevoli colleghi democristiani — giovava soprattutto a voi. voi non avete capito l' esperimento Pella. voi lo avete combattuto perché non entrava nella disciplina ortodossa e nel meccanismo rigido del vostro partito. ma era l' unico esperimento che consentiva al vostro partito di governare da solo e di chiarire le sue liti in modo da assumersi poi il volto che avesse voluto assumersi, con tutte le responsabilità inerenti. voi l' avete stroncato ed io con molto divertimento ho letto oggi su La Voce Repubblicana , il giornale, onorevole Pacciardi, dei sagrestani della Democrazia Cristiana , questa interpretazione della crisi che è autentica, che io sottoscrivo: « abbiamo ripetutamente avuto modo di dire , e con chiarezza, all' onorevole Fanfani che la sua designazione discendeva dalla ribellione della Democrazia Cristiana alla svolta a destra organizzata dall' onorevole Pella » . lasciamo stare la svolta a destra e lasciamo andare l' « organizzata » , perché di organizzazione hanno dimostrato di intendersi assai bene coloro che hanno organizzato la rivolta di palazzo, mentre l' onorevole Pella ha dimostrato di intendersene assai poco, nemmeno per ciò che riguarda le manovre di partito e i loro sbocchi. e se un rimprovero dobbiamo fare all' onorevole Pella nella sua responsabilità di presidente del Consiglio , è proprio questo, di non aver saputo, come presidente del Consiglio , guardare, oltre che all' esterno, anche all' interno del suo partito e forse della sua stessa compagine ministeriale. lasciamo dunque stare l' organizzazione. ma che cosa dice in sostanza il portavoce indiretto della Democrazia Cristiana ? che a questa crisi siamo giunti in seguito alla ribellione della Democrazia Cristiana contro un Governo espresso dalla Democrazia Cristiana . a parte ogni giudizio d' ordine morale e politico, onorevoli colleghi , che cosa dite d' una crisi ministeriale non voluta e non gradita dall' opinione pubblica , non richiesta (le opportune circostanze, che in regime parlamentare viene promossa dalla ribellione d' un partito il quale, con la sua ribellione, non ha il coraggio, il senso di responsabilità di portare la crisi in Parlamento, ma approfitta invece delle vacanze parlamentari per ribellarsi e promuoverla? che ne dite? mi direte: ma da quale pulpito viene questa lezione di correttezza parlamentare? avete ragione. si tratta di una tradizione che io non ho dietro di me, che io non difendo. voi sapete bene che io ho avuto sempre la lealtà di non difendere mai la tradizione parlamentare del passato. ma, avendo ragione, avete torto. voi avete messo in stato di accusa tutto un regime e avete contribuito a leggi eccezionali che hanno mandato e mandano in galera cittadini italiani, che tengono ancora in galera cittadini italiani rei di non aver creduto nel Parlamento e di aver creduto che le crisi potessero anche risolversi fuori del Parlamento. quale esempio state dando voi al paese, quale esempio state dando alla gioventù italiana di cui ha parlato e si preoccupava l' onorevole Fanfani? voi avete varato la legge Scelba. in quella legge c' è l' articolo 9 — quell' articolo 9 che è il più divertente di quell' amena legge — in cui si parla dell' educazione democratica da dare nelle scuole, onde i giovani si sviino dalle nebbie totalitarie e si avviino alla democrazia. io vi propongo allora di stilare un articolo 9-bis circa il modo in cui, con l' esempio vostro, il Parlamento funziona, il Parlamento può essere screditato. non dunque siamo usciti da un periodo qualunquista, ma da una esperienza politica, discutibile, come sono tutte le esperienze politiche, ma dimostratasi positiva e che, se condotta alle ultime conseguenze, avrebbe potuto essere positiva al 100%. avete voluto la crisi e allora punto e daccapo. ma, onorevoli colleghi della Democrazia Cristiana , la crisi è in voi, la crisi è nel partito democristiano . e noi non ce ne occuperemmo, perché abbiamo la discrezione di non occuparci delle faccende di casa altrui, se la vostra crisi non pesasse e non gravasse al centro del paese, come per cinque anni ha pesato e gravato al centro del nostro paese il vostro immobilismo. perché, il tragico destino del paese nei vostri confronti è questo: che, quando non siete in crisi, gravate sul paese col vostro immobilismo; quando siete in crisi, gravate sul paese con le vostre convulsioni. lasciate respirare l' Italia e decidetevi a mettervi d' accordo fra voi su orientamenti precisi. possiamo provare! certo, il vostro pneumotorace non sta funzionando e i vostri organismi si rivelano sempre più affetti da tubercolosi partitocratica. cercate di guarirne! l' onorevole Fanfani, trovatosi in questa difficile situazione, che non so se egli abbia contribuito o no a creare, (e non mi interessa che egli abbia potuto o no, con la sua corrente, contribuire a crearla), trovatosi in questa situazione, ha avuto ed ha — a nostro avviso — il torto di ignorare la situazione stessa: l' ha affrontata come se essa non esistesse. ha chiuso a sinistra (gliene diamo atto e mi permetterò di parlare in seguito di questo problema, anche in risposta a talune affermazioni dell' onorevole Nenni); ha chiuso a sinistra, ma non ha aperto da nessun' altra parte. ha lasciato spiragli: uno spiraglio aperto verso il cosiddetto centrosinistra (non so perché i liberali si chiamino di centrosinistra), verso i liberali, verso i socialdemocratici; ha spalancato la porta ai repubblicani, ma non c' era bisogno di spalancarla perché sarebbero passati anche attraverso il buco della serratura , perché sono pochi, non per altro; ha aperto uno spiraglio verso il partito monarchico e ha aperto — riconosciamolo francamente — uno spiraglino anche verso il Movimento Sociale Italiano . poi si è messo al suo posto e in sostanza, col suo discorso, quando ha detto « io mi sono qualificato, adesso qualificatevi voi » , ha agito come un regista di teatro quando dice a tutta la compagnia: adesso entrate per la comune. quasi che tutti i partiti avessero dovuto far ressa per entrare dalla porta. ma così si ribaltano le responsabilità, così non si individuano le responsabilità! è il Governo che, chiusa una porta, deve — se ritiene — aprirne un' altra e dichiarare con chi vuole far politica e con chi non ne vuol fare. l' onorevole Fanfani è stato nel suo discorso un mosaicista abilissimo, perché il suo è stato un discorso a intarsio: vi trovate insieme affermazioni che indubbiamente piacciono ai deputati monarchici, talune che piacciono al nostro settore, altre che sono ottime dal punto di vista dell' onorevole Pacciardi, altre che perfettamente vanno incontro alle esigenze dell' onorevole Romita, altre ancora che magnificamente si adeguano alle istanze dell' onorevole Villabruna. ma quando così ci si regola, si tenta di compiere un' operazione di trasformismo politico che in questo clima, in questo regime, in questo sistema partitocratico è assolutamente fuori luogo e che, se dovesse essere compiuta dovrebbe avere dinanzi a sé ben altro respiro, ben altro tempo e — se permettete — ben altri protagonisti; quando si tentano operazioni di questo genere, si raccolgono i risultati che si stanno raccogliendo e che sono diversi da quelli sperati: ci si trova di fronte al « no » di tutte le parti che sono state chiamate in qualche modo in causa: un « no » che, per giunta, è spiacevole e mortificante per chi lo da e per chi lo riceve. una situazione senza uscita perché senza formula! qual è la formula dell' onorevole Fanfani? negativa: no a sinistra. e sta bene. e poi? centro democratico: ho creduto di capire che questo voleva dire l' onorevole Fanfani, soprattutto nella conclusione del suo discorso. ma l' onorevole Fanfani ignora forse che il centro democratico non esiste più? c' è qualcuno che in questo Parlamento lo ignori? (e se qualcuno lo ignora il discorso dell' onorevole Romita dovrebbe averlo chiarito). c' è qualcuno che ignori che una parte del cosiddetto centro democratico si è ormai spostata sulla sinistra? vi è qualcuno che ignori che i socialdemocratici non negano certamente la fiducia a questo Governo per la questione o questioncella della legge elettorale ? se di ciò si trattasse, come si son messi d' accordo un' altra volta, si metterebbero ora molto facilmente d' accordo con voi pur di garantire a se stessi , come altre volte fecero, i loro scarsi seggi montecitoriali. non di questo si tratta. Saragat, onorevole Fanfani — lo sapete benissimo — vi vota contro per la vostra professione anticomunista, per la vostra chiusura a sinistra; Saragat vi vota contro perché quella politica non la può e non la vuole condividere più, perché, a torto o a ragione, egli reputa che quella politica, e non le sue personali, scarse qualità di intuito politico, gli abbia sottratto i milioni di voti che egli sperava di lucrare e togliere al compagno Nenni. il centro democratico non esiste più, come non esiste in seno alla Democrazia Cristiana la possibilità di una politica di centro democratico, perché come Saragat si è spostato a sinistra, vi è un' ala della Democrazia Cristiana , non direi proprio la sua, onorevole Fanfani, che si è spostata o si sta spostando a sinistra; e vi è un' altra ala della, Democrazia Cristiana che si è spostata e si sta spostando a destra. non esistono più le condizioni non matematiche, non aritmetiche, ma politiche, e direi psicologiche per poter creare e condurre una politica di quel genere. ed allora guardate in voi stessi, onorevoli colleghi della Democrazia Cristiana , perché il popolo italiano attraverso questa crisi ha guardato e sta guardando in voi. non mi riferisco all' ultima parte, agli sviluppi recenti della crisi, mi riferisco alle sue origini. si è detto che questa è la crisi Aldisio e si è molto scherzato sul caso veramente singolare dell' onorevole Aldisio destrorso o sinistrorso secondo la convenienza, le amicizie e le formazioni governative, ma questa non è la crisi Aldisio. non è scoppiata in nome di Aldisio e non è scoppiata nel mese di dicembre. la crisi è scoppiata prima, onorevoli colleghi , la crisi è scoppiata nel mese di settembre, dopo il discorso dell' onorevole Pella in Campidoglio. io vi prego di tener presente questo per stabilire le vere responsabilità e per avere una volta tanto il coraggio di guardare in voi stessi sinceramente. vi prego di tener presente che subito dopo il discorso dell' onorevole Pella in Campidoglio si riunì il direttivo della Democrazia Cristiana e si riunirono i direttivi dei gruppi parlamentari della Democrazia Cristiana i quali emisero una delle solite formule democristiane, una formula di pieno ed incondizionato appoggio al Governo e alla sua politica, nel quadro però di una fedeltà assoluta ed indiscutibile agli impegni atlantici ed europeistici. quel giorno voi avete creato la crisi, perché quel giorno avete creato il distacco fra l' onorevole Pella e voi, fra l' onorevole Pella e la Democrazia Cristiana , fra l' opinione pubblica che in quello almeno seguiva ed approvava lo sforzo dell' onorevole Pella, e il vostro partito; ed avete anche — e questo è l' aspetto più grave e più delicato della situazione — gravemente danneggiato il nostro paese, perché quel vostro comunicato è stato letto e commentato nelle cancellerie internazionali, ed in questi ultime e soprattutto a Londra si è detto: l' onorevole De Gasperi ha tirato la giacchetta all' onorevole Pella; l' onorevole Pella può parlare pure di banco di prova , può parlare di politica di contropartite, può anche dire: noi non approveremo gli impegni della CED se prima non ci avrete accontentato per quello che riguarda Trieste, ma se egli si intestardisse a condurre una politica di tal genere, i direttivi democristiani gli negherebbero la fiducia, lo metterebbero in crisi; pertanto continuiamo pure sulla nostra linea tradizionale di disprezzo degli interessi italiani: abbiamo il Partito di maggioranza che ci appoggia. cercate di non rovinarla voi. e non rifugiatevi nel passato, io mi richiamo al presente, sono qui per discutere e delle responsabilità dell' Italia di oggi e di domani. rispondete su questo tema. non nascondetevi dietro facili polemiche, che dimostrano la vostra paura di discutere responsabilmente dei problemi di oggi, colleghi della Democrazia Cristiana ! io sono un deputato come lei. il corpo elettorale non la pensa come lei. a questa logica, onorevole Fanfani, che discende da una situazione che è quella che è, perché così l' avete determinata voi del vostro gruppo politico , non si sfugge dicendo: io vi porto un Governo che ha preparato alcuni disegni di legge , vi porto un programma di opere pubbliche di vasto respiro, di investimenti statali coraggiosi; pronunciatevi su questo programma, e se per caso vi pronunzierete contro, ciò vorrà dire che sarete contro il popolo lavoratore, perché gli negherete quelle possibilità che io voglio mettergli a disposizione. onorevole Fanfani, come esponente, oltre che di una corrente politica anche di una ragguardevole corrente di pensiero del suo partito, come espressione di una tradizione non soltanto del suo partito, ella sa che un Governo non è una tecnica, ma è una politica. diceva l' onorevole Nenni: i governi non si misurano in ponti e in strade; e faceva — sbagliando, onorevole Nenni — riferimento al fascismo. il quale, comunque lo si giudichi, non è stato regime di ponti e di strade, ma di istituti, di ponti e di strade. tanto è vero che voi fate la polemica contro il fascismo per gli istituti e non per i ponti e le strade. ora, un Governo che si presenta con le caratteristiche ambizioni con cui si presenta il Governo Fanfani non può presentarsi come governo di ponti e di strade. non può presentarsi dicendo: ho 12 leggi pronte; dandomi il vostro consenso, approvate queste leggi, disapprovando il Governo, disapprovate le leggi. vi è in questo ragionamento una strana confusione tra le funzioni e i poteri del legislativo e dell' Esecutivo. le leggi saranno fatte dal legislativo o dall' Esecutivo insieme. ma prima dovranno essere risolti i problemi politici che stanno all' origine, e che sono le premesse necessarie di un' attività legislativa. non si può legiferare in astratto; altrimenti tutti i governi sarebbero accettabili purché presentassero delle buone leggi sul piano tecnico. il problema — ripeto — è ben diverso, è ben più ampio. non si può pensare di ottenere la fiducia da un Parlamento in una situazione politica di questo genere, presentandosi con una serie di proposte legislative. a considerazioni di questo genere il Governo dell' onorevole Fanfani può rispondere, credo, con due argomenti. primo: vi abbiamo presentato i lineamenti di una politica anticomunista; abbiamo chiuso a sinistra. secondo: vi abbiamo presentato i lineamenti di una politica sociale . non credo — e ne spiegherò rapidamente le ragioni — che il Governo possa risponderci, invece, di averci presentato i lineamenti di una politica estera . politica anticomunista, chiusura a sinistra. diamo atto volentieri al Governo delle recise e decise affermazioni in tal senso. ne prendiamo atto e riteniamo che tali dichiarazioni, soprattutto perché provengono da un Governo presieduto dall' onorevole Fanfani, uomo della sinistra democristiana, un uomo che si riteneva fra i più indicati per realizzare la famosa apertura a sinistra, riteniamo, dicevo, che tali dichiarazioni siano veramente importanti e che debbano essere impegnative per tutto il partito democristiano . vorremmo che su questo problema, del quale si è occupato lungamente, ed era logico, l' onorevole Nenni, del quale si è occupato, ed era altrettanto logico, l' onorevole Romita, vorremmo che su questo problema dell' apertura a sinistra si meditasse un poco. l' onorevole Nenni, poco fa, ha avuto la sincerità di dichiarare che egli parlava non tanto con l' onorevole Fanfani, considerandolo ormai caduto, quanto con un suo successore. noi possiamo anche immaginare senza molto sforzo a chi voleva indirizzarsi garbatamente l' onorevole Nenni. e vorremmo, con una presunzione che parrà eccessiva ma che penso non sarà smentita dai fatti, dare qualche piccolo modestissimo consiglio all' onorevole Nenni, il quale, sia detto fra parentesi, quando ci chiama « fascisti » senza pronunciare la « c » , ci intenerisce. all' onorevole Nenni e a quanti come lui sono ansiosi dell' apertura a sinistra vogliamo permetterci di presentare qualche osservazione. quando l' onorevole Fanfani è stato designato per costituire il Governo, si è pensato che la prima soluzione alla quale egli si sarebbe volto sarebbe stata esattamente quella tale apertura a sinistra vagheggiata dalla sinistra democristiana. quando l' onorevole Fanfani nel suo discorso, non soltanto ha iniziato, ma ha chiuso con fieri accenti anticomunisti e ha deluso le speranze dell' onorevole Nenni proprio sul tema al quale tanto teneva l' onorevole Nenni, l' unico al quale l' onorevole Nenni tenesse, quello della CED, quando l' onorevole Fanfani ha fatto ciò, vi sono stati movimenti di sorpresa. io ritengo che questi movimenti di sorpresa nascessero da una errata valutazione della situazione politica italiana perché quanto più saranno designati uomini ritenuti di sinistra a presiedere governi democristiani, tanto più quegli uomini ritenuti di sinistra o effettivamente di sinistra, quando si presenteranno al giudizio del Parlamento, saranno costretti — e non sembri la mia una insinuazione — ad affermazioni rigidamente, sempre più rigidamente anticomuniste, rigidamente, sempre più rigidamente, filoatlantiche e filoeuropeistiche. l' onorevole Nenni farebbe tutt' altro. e credo che non starei qui a vederlo. onorevole Pajetta, un po' per uno. voi siete scappati per venti anni, noi potremo scappare in seguito. ci sono dei turni. non è vero per lei, ma è vero per tanti altri di coloro che le stanno accanto; come non è vero per me. il problema politico, ripeto senza insinuazioni nei confronti di chicchessia, deve essere posto in termini estremamente realistici, oppure, onorevole Nenni, il suo solito ricorso alla politique d' abord non so che significato abbia. non si può nell' attuale situazione politica, da parte di un Governo democristiano, governare il nostro paese senza dare a persone, a enti, a organismi da cui in sostanza dipende la possibilità di costituire un Governo democristiano oggi in Italia, determinate garanzie di ordine interno e internazionale. io non so se l' onorevole Fanfani quando ha accettato di costituire il suo Governo e quando ha meditato un abbozzo di discorso programmatico, non so se avesse in mente le dure affermazioni anticomuniste (dure ma generiche) che gli sono uscite dalle labbra e le recise affermazioni atlantiche ed europeistiche. può darsi di no, può darsi che quella parte del suo discorso non l' abbia precisamente gradita. l' ha dovuta dire e se non l' avesse detta non avrebbe potuto costituire il Governo. se dopo l' onorevole Fanfani dovesse avere l' incarico un uomo più di sinistra dell' onorevole Fanfani, quell' uomo dovrebbe dire qualcosa di più, non potrebbe dire qualcosa di meno; altrimenti non costituirebbe il Governo. se l' onorevole Pella non è stato costretto a pronunciarsi nello stesso senso, e sul piano interno e sul piano internazionale, ciò è avvenuto perché l' onorevole Pella dava personalmente, direi fisicamente, delle garanzie che l' onorevole Fanfani, essendo ritenuto di sinistra, non poteva dare. quanto più dunque si avrà alla testa del Governo in Italia uomini espressi dalla sinistra o dalla estrema sinistra democristiana, tanto più si sbarrerà quell' apertura a sinistra che voi volete, e dite di volere. e pertanto non alimentate speranze che sono, onorevole Nenni, irrealizzabili, almeno per ora, ed io mi compiaccio altamente, dal mio punto di vista , che irrealizzabili esse siano. voi tendete le braccia verso la sinistra democristiana ma vi accade quello che accadeva a Dante quando tentava di abbracciare i dannati infernali, prendendo ombre come cosa salda. è un' ombra l' apertura a sinistra, non è cosa salda, ed è inutile che cerchiate di stringerla al vostro petto perché continuerete a stringere varia, parole, promesse, ma niente di realizzabile. c' è ancora quella barriera che vi era prima del 7 giugno. vi potrà far più comodo o meno comodo sul piano elettorale, sul piano della dinamica interna dei vostri partiti, ma determinati passi non si possono compiere e se non li ha potuti compiere l' onorevole Fanfani, state pur certi che non li compirà nessun altro, non potrà compierli alcun altro. quanto alla politica sociale , devo rilevare — può darsi che sia l' unico a rilevarlo, ma sono molto sincero nel rilevarlo — che il discorso dell' onorevole Fanfani, malgrado le apparenze, è stato assai più liberista che sociale. io voglio ammettere (se ne discute ed anche se ne dubita) ma voglio ammettere che i miliardi di cui l' onorevole Fanfani ci ha parlato e che ci ha sciorinati innanzi ci siano veramente. voglio ammettere che i suoi piani e i suoi progetti siano reali e non fittizi. voglio ammettere che non si sia trattato di un programma governativo inteso a ricevere adesioni, ma di un serio programma tecnicamente studiato ed elaborato e voglio ammettere — e sarebbe un miracolo, ma, onorevole Fanfani, gli uomini della sinistra democristiana i miracoli sono naturalmente capaci di farli in quanto sono la loro prerogativa! voglio ammettere che in pochissimi giorni sia stato studiato e concretato un serio piano tecnico. ma se anche è così, questa non è socialità. lo Stato, il quale aumenta le entrate fiscali per realizzare opere pubbliche , è Stato liberale. si discuterà poi se le entrate fiscali siano bene o male distribuite, bene o male reperite, se le opere pubbliche saranno opere pubbliche serie o lavori a regia, tipo quelli dei bei tempi dell' onorevole Romita, ma siamo sempre su quel piano. il discorso dell' onorevole Fanfani, da questo punto di vista , è stato un mirabile discorso di un ottimo ministro dei lavori pubblici , ma non è stato il discorso né di un presidente del Consiglio , né del presidente del Consiglio espressione di quella sinistra democristiana la quale da anni ci affligge con i puoi progetti, con i suoi propositi e con i suoi piani. noi abbiamo in Italia due pianificatori ignoti: l' onorevole Tremelloni, da un lato, che non riesce mai a cominciare a realizzare i piani che assicura di avere sempre pronti nel cassetto, e la sinistra democristiana. l' onorevole Tremelloni. purtroppo (e ci dispiace perché era ed è un simpaticissimo collega) non è potuto venir qui a ripresentarci i suoi piani. la sinistra democristiana ha avuto questa grande occasione con il Governo Fanfani. ed allora fuori questi piani. come pensate di realizzare in leggi gli istituti costituzionali? che ne dite degli articoli dal 39 al 46 della Carta Costituzionale italiana? che ne dite delle leggi sindacali? come pensate di inserire il lavoro nello Stato? avete delle idee a questo riguardo? avete dei progetti? voi dite: inaspriremo le tasse e costruiremo ponti, scuole, case. io voglio credere a tutto ciò, ma vi assicuro che questo non dà un volto sociale al Governo. e permettetemi, colleghi della sinistra democristiana, di farvi un altro rilievo. io ho aperto oggi i giornali e con enorme stupore ho letto che l' onorevole Pastore è diventato buonissimo. era cattivissimo sotto il Governo dell' onorevole Pella e ora è diventato invece buonissimo. prima, quando Di Vittorio lanciava uno sciopero, Pastore ne proclamava due. Pastore stava desto l' intera notte pur di svegliarsi il mattino un momento prima dell' onorevole Di Vittorio per lanciare l' agitazione o lo sciopero. oggi ho letto sui giornali borghesi una nota distensiva, una nota che ci tranquillizza perché ci dice che l' onorevole Pastore non vuole gli scioperi, non vuole agitazioni, depreca gli scioperi e le agitazioni di Di Vittorio , che mette continuamente le masse operaie in agitazione. l' onorevole Pastore è diventato bene educato, tranquillo, anti-scioperaiolo. come mai? questo « come mai » , lo sapete, ha una risposta che è sulla bocca di tutti e che non qualifica in modo simpatico e serio la sinistra sindacalista democristiana. me li spiegherà lei che si è iscritto a parlare. io conosco solo i bilanci della Cisl che avete avuto l' imprudenza di pubblicare, e penso che i prossimi bilanci (se non sono male informato circa certe intenzioni americane) saranno molto più magri. forse anche per questo gli scioperi non vi piacciono più. quanto alla politica estera , onorevole Fanfani, le previsioni nostre — le ingenue previsioni nostre — conoscendo la sua abilità, la sua furberia, il suo vigore polemico, il suo ardore combattivo e il suo desiderio di voti, erano che ella avrebbe battuto l' onorevole Pella, a parole. le nostre previsioni erano per una dichiarazione in politica estera che veramente mettesse in difficoltà le cosiddette destre politiche. invece la verità — la molto dolorosa verità — è che l' onorevole De Gasperi ha battuto lei, onorevole Fanfani, perché in politica estera siamo andati indietro in maniera impressionante. e qui il mio discorso non è polemico e non riguarda l' onorevole Fanfani e non riguarda nemmeno la Democrazia Cristiana : riguarda tutti noi, le responsabilità che ci siamo liberamente assunti. vi ricordo, onorevoli colleghi , i gravi, seri, responsabili, alti dibattiti del mese di novembre: a Trieste gli sbirri inglesi avevano ammazzato degli italiani; a Londra il ministro degli Esteri d' Inghilterra aveva condiviso apertamente le responsabilità del generale Winterton. il Governo Pella si trovava in difficoltà. se le varie parti politiche, a cominciare dalla nostra, si fossero irrigidite nel chiedere al Governo quell' azione che era dovere del Governo compiere e che era nostro dovere, o per lo meno nostra facoltà esigere, avremmo messo in crisi il Governo, e si sarebbe aperto in quel momento un periodo veramente oscuro nella nostra storia politica. il Governo Pella, trovando nella persona del suo presidente del Consiglio accenti politicamente discutibili, ma umanamente nobili ed alti; chiese la solidarietà di tutti i gruppi: la ebbe. chiese ed ebbe la solidarietà di tutti i gruppi in nome di una politica: la politica del banco di prova , la politica del discorso del Campidoglio, la politica del do ut des , una volta tanto; una politica che voi potete anche (e questi sono giudizi politici opinabili che discuteremo a suo tempo) ritenere irrealizzabile una politica che voi potete anche ritenere utopistica. ma se la ritenevate irrealizzabile, non accettabile, avevate il dovere di dirlo in quel momento e di aprire in quel momento una crisi che avrebbe avuto allora un senso nella politica interna e internazionale. in quel momento delicato per il Governo, sollecitaste la nostra solidarietà: ve la demmo tutti, dai comunisti a noi, e fu quello un atto parlamentare responsabile che giovò non al prestigio del Parlamento, ma del paese nei confronti del mondo intero. quella politica, onorevoli colleghi , non è stata rovesciata dalle vostre rivolte di palazzo; quella politica è ancora viva, ancora presente, è ancora un impegno parlamentare verso i morti di Trieste, contro Winterton, contro Eden, contro coloro che negano e rinnegano i nostri diritti e i loro impegni. non è ammissibile che si torni indietro, non è possibile che si sorvoli. l' onorevole Fanfani è venuto a dirci: dichiarazione dell' 8 ottobre. no, onorevole Fanfani. la politica che approvammo unanimemente fu quella della dichiarazione del 20 marzo 1948, della dichiarazione tripartita . la politica che tutti i settori di questa Camera, a cominciare dal vostro, approvarono, fu la politica del banco di prova , fu la politica che si esprimeva nella formula della coincidenza e della identità fra interessi nazionali e patti internazionali ai quali possiamo aderire. era una formula così chiara, così onesta, così lineare che nessuno poté sottrarsi alla sua approvazione e fu forse il solo momento di questo tremendo dopoguerra politico in cui Parlamento, Governo e paese abbiano vibrato all' unisono. ringraziamone Trieste, ringraziamone i morti di Trieste che seppero richiamarci imperiosamente all' unità. fu quello il solo momento del dopoguerra in cui l' Italia si ritrovò unita. nessun governo può dimenticarlo, nessun governo pensi di governare dimenticando questi impegni perché cadrebbe sotto il disdegno morale degli italiani che non accettano rivolte di palazzo contro la maestà di Trieste, contro la maestà della morte, contro il giuramento che ha stretto tutti gli italiani al di fuori e al di là del Parlamento. concludendo, onorevoli colleghi , signori del Governo, quale è la lezione che, a nostro avviso, scaturisce da questa crisi? primo: il quadripartito è morto un' altra volta; sta morendo ogni qualvolta si ripresenta alla ribalta, e non è colpa nostra se si comporta come gli eroi dei poemi eroicomici, i quali andavano combattendo quando erano morti. sulla base di questa formula, onorevoli colleghi del cosiddetto centro democratico, non c' è nulla da fare. c' è un solo uomo della Democrazia Cristiana che e capace di ignorare questa realtà. infatti, questo personaggio con il cimiero calato, va innanzi menando fendenti contro la realtà: e l' onorevole Scelba. non a caso in questi giorni ho sentito parlare di lui, ma è rimorto anche lui. secondo: l' apertura a sinistra in senso sociale non interessa la sinistra politica, e l' onorevole Nenni ha avuto forse, per un uomo così abile, l' ingenuità di confessare in quel tanto discusso articolo sull' Avanti! il suo pensiero, quando in quell' articolo ha detto all' onorevole Fanfani: noi non vi poniamo nessuna condizione per la nostra astensione, chiediamo una sola cosa: la CED, perché la voce del padrone così suggeriva. l' onorevole Nenni, onorevoli colleghi — che probabilmente è sincero in certe sue espressioni — si trova nella lamentevole situazione di essere, egli repubblicano, il monarca costituzionale del suo partito; regna ma non governa. il vero Governo del suo partito lo conduce verso altre strade. quindi l' apertura verso la sinistra politica, come prima ho tentato di dimostrare, è allo stato dei fatti oltreché non auspicabile, assolutamente irrealizzabile. terzo: la Democrazia Cristiana non può dar vita a governi i quali si presentino e si manifestino come espressione esclusiva della Democrazia Cristiana . se vi è qualcuno fra voi, onorevoli colleghi della Democrazia Cristiana , che non sia ancora convinto di questo, mi auguro che il decorso e l' esito di questa crisi riescano a convincerlo. non dovete chiedere agli altri di qualificarsi, e dovete porre termine alle sciocche distinzioni o tra figli legittimi e adulterini, o tra connubi legittimi e adulterini. onorevoli colleghi , dopo quello che è accaduto in Italia durante e dopo le elezioni del 7 giugno, o siamo tutti legittimi o siamo tutti adulterini. dal punto di vista delle relazioni fra i partiti nessuno e tanto meno la Democrazia Cristiana può pensare di mantenersi essa sola casta ed illibata in mezzo a contatti di tutti i generi. infine, è completamente vano il tentativo che parte della stampa nazionale sta compiendo in questi giorni e che penso sentiremo riecheggiare attraverso le dichiarazioni degli oratori di parte democristiana, di rovesciare le responsabilità. i responsabili di questa crisi si sono autoespressi e autoconfessati, quando gli uomini della Democrazia Cristiana hanno levato grida di giubilo per il crollo, in seguito ad una confessata rivolta di palazzo, di un Governo garante sì degli interessi del paese, ma in primo luogo degli interessi della stessa Democrazia Cristiana . noi ci auguriamo che questa lezione giovi a qualcuno e anzi ne siamo certi. ed è per questo che ho definito all' inizio salutare questa crisi. ci auguriamo altresì che il decorso della crisi sia rapidissimo e noi contribuiremo con la nostra lealtà a far sì che siano presto chiariti i rapporti fra i partiti. ci auguriamo che l' esito di questa crisi sia felice e che l' Italia, mercé il contributo di tutti gli uomini e di tutti i partiti di buona volontà , sappia finalmente darsi un Governo stabile, che non è affatto inconciliabile con il voto del 7 giugno, ma che anzi deriva come logica conseguenza — se gli uomini politici responsabili una logica conseguenza vogliono trarre — dal verdetto nazionale del 7 giugno 1953.