Amintore FANFANI - Deputato Maggioranza
II Legislatura - Assemblea n. 79 - seduta del 26-01-1954
Revisione della seconda parte della Costituzione
1954 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 306
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , da sette mesi ogni discorso politico forzatamente si apre col ricordo della data del 7 giugno 1953. le votazioni del 7 e dell' 8 giugno che, nelle intenzioni dei partiti di centro, presentatori e sostenitori della nuova legge elettorale , dovevano dar luogo ad una maggioranza compatta e massiccia, hanno invece generato un Parlamento in cui, anche per il persistere di polemiche e di diffidenze, l' operazione di precostituire una maggioranza si è rivelata sinora impossibile. tale operazione, con esemplare abnegazione, invano fu tentata dall' onorevole De Gasperi , in luglio. nobilmente sdegnato interruppe la propria prova, in agosto, l' onorevole Piccioni. e per dare all' Italia un Governo che provvedesse ad impellenti necessità l' onorevole Pella, a ferragosto, dovette in partenza decidersi ad assumere la direzione di un gabinetto monocolore, puramente amministrativo, con il previsto traguardo del 31 ottobre. il coraggioso promotore di quest' ultimo espediente contava — e lo dichiarò nettamente nel discorso programmatico — che tra l' estate e l' autunno un ininterrotto dialogo tra i gruppi avrebbe fatto maturare la situazione, in senso favorevole per la costituzione di una maggioranza precostituita , chiara, stabile. ma il fatto stesso che — a metà dicembre — per il passaggio da un Governo transitorio e d' amministrazione ad un governo politico e stabile, l' onorevole Pella prendesse la via del rimpasto, sta a dimostrare che egli stesso reputava ancora persistenti le difficili condizioni, numeriche e psicologiche, verificatesi in Parlamento dopo il 7 giugno. sopraggiunte alcune difficoltà che, nella sua coscienza, l' onorevole Pella reputò non superabili, il 5 gennaio l' operazione del rimpasto sfociò nella crisi. lo stesso onorevole Pella, officiato a risolverla dal presidente della Repubblica , declinò l' incarico. e il 12 gennaio, con le dovute e tradizionali riserve, l' incarico di risolvere la crisi fu accettato da chi vi parla. sei giorni di colloqui con gli esponenti e dirigenti di tutti i partiti rappresentati in Parlamento mi hanno convinto che in quel momento qualsiasi tentativo di precostituire una maggioranza sarebbe fallito, dato il persistere di contrastanti opinioni e valutazioni nei vari partiti, anche meno ideologicamente lontani. confortato in questo apprezzamento da identiche conclusioni di esperti ed autorevolissimi parlamentari assolutamente al di sopra della mischia, pressato dal dovere di concorrere a far adempiere all' Esecutivo l' obbligo costituzionale di presentare alle Camere entro il 31 gennaio i bilanci di previsione, il 18 gennaio assunsi l' incarico come un dovere di fronte alla nazione, sottoponendo all' approvazione del presidente della Repubblica la lista di un Governo composto di deputati e senatori democristiani e di un esperto non parlamentare. desidero confermare che la decisione presa non ha nessun significato di sfida per chicchessia. essa, piuttosto, rivela il cordiale proposito di rendere, personalmente, e di far rendere dalla Democrazia Cristiana un servizio alla nazione italiana, al Parlamento e ai partiti politici . alla nazione il Governo che ho l' onore di presiedere ha inteso rendere il servizio di ridurre al minimo la nota e preoccupante paralisi che in periodo di crisi colpisce le pubbliche amministrazioni, promovendo altresì, anche in attesa del voto delle Camere, urgenti iniziative da tempo attese o promesse. al Parlamento la pronta costituzione di questo Governo consente di proseguire tempestivamente la sua essenziale funzione di recettore, esaminatore ed approvatore dei bilanci. infine, con la costituzione di questo Governo monocolore, si consente ai partiti un ulteriore periodo di tempo per meditazioni e dialoghi chiarificatori. ma la costituzione di un Governo nato dal travaglio costituzionale di una crisi politica e maturato, nella sua struttura e nei suoi propositi, dall' attenta considerazione dell' attesa della nazione e della situazione politico-parlamentare, fa trovare i partiti di fronte ad un programma governativo qualificato, quindi non puramente amministrativo. su di esso mi auguro che tutti i partiti, preparandosi al voto, rendano intelligibili a tutti i termini della loro attuale chiarificazione, pronunziandosi su concrete proposizioni di stabilità monetaria e di occupazione operaia, di rispetto della autorità e di tutela della libertà, di difesa della dignità nazionale e di svolgimento della cooperazione internazionale nel quadro dei trattati esistenti. presa in questo spirito la decisione di costituire questo Governo, eccoci davanti al Parlamento, per presentare i bilanci preventivi per l' anno finanziario 1954-55, per esporre il programma che ci proponiamo di svolgere, per conoscere le decisioni delle due Camere in ordine alla formazione e al programma del nuovo Governo. le esposizioni programmatiche che in luglio e in agosto fecero gli onorevoli De Gasperi e Pella partivano da un elenco dei problemi più vivi della nazione. non ripeterò quindi quanto già il Parlamento conosce. mi limito a sottolineare che un più attento esame della situazione interna, reso possibile dalla conclusione delle recenti inchieste Tremelloni e Vigorelli sulla disoccupazione e la miseria, e dall' osservazione della evoluzione politica degli ultimi anni, pone più che mai in prima linea i problemi dell' occupazione, dell' assistenza, della stabilità economica e della giustizia tributaria . si verificano tuttora dei gravi fatti sociali nella penisola, che concorrono a spiegare come, favorita recentemente anche da una pseudo tregua politica, l' ideologia comunista avanzi, a spese di tutte le altre. la resistenza di certi ceti della popolazione di fronte alle serenate bolsceviche sembra infiacchirsi. l' esagerata considerazione degli osservatori stranieri, secondo i quali il nostro sbocco verso il bolscevismo sarebbe fatale, crea nell' opinione pubblica internazionale delle perplessità circa la stabilità del regime democratico in Italia. e queste eccessive conclusioni di frettolosi osservatori internazionali possono concorrere a ridurre le possibilità di successo della difesa dei nostri sacrosanti diritti e dello svolgimento di una politica estera , fatta di iniziativa e di autonomia. non si dà peso nel mondo, anche nel mondo della politica, ai popoli giudicati, anche se a torto, malfermi in salute. onorevoli colleghi , da queste strette, vere o immaginarie, ma comunque operanti ed influenti, bisogna ad ogni costo liberare l' Italia, se vogliamo che gli italiani continuino a preferire la libera democrazia alla dittatura di classe, se vogliamo che gli stranieri credano agli impegni del Governo e all' avvenire democratico della nostra nazione. siamo ad un punto cruciale , in cui occorrono fermezza e coraggio. questa fermezza e questo coraggio il Governo li avrà. vuole dimostrarvelo oggi, con il suo programma fatto di propositi e di disegni di legge ; domani con la sua azione tempestiva, organica, continua, indipendente da giudizi di parte e vincolata soltanto agli interessi supremi della patria italiana. per operare secondo i suoi propositi, il Governo ha bisogno del vostro consenso. e lo chiede a tutti quei gruppi che, subordinando le loro particolari pregiudiziali agli interessi generali dell' Italia, si sentono di concorrere disinteressatamente e patriotticamente agli sforzi del Governo per la difesa delle libertà garantite dalla Repubblica, contro la minaccia reale e grave della miseria e dell' ingiustizia, e contro i pericoli — velati, ma non meno consistenti — dei progressi di una ideologia esasperata estranea alle nostre tradizioni, guidata nei suoi concreti svolgimenti dall' esempio, non discusso, di una potenza straniera. proprio perché intendiamo consolidare la nostra economia e sviluppare il progresso produttivo, a smentita definitiva di ogni diceria, confermiamo il fermo proposito di difendere il potere di acquisto della lira. il bilancio preventivo per il 1954-55 approvato sabato scorso dal Governo, e che vi presenteremo entro il 31 corrente, continua il processo di avvicinamento all' auspicato pareggio. nonostante che quest' anno non si contabilizzi in entrata alcun provento di aiuti americani, e si incrementi la spesa, specie produttiva, il deficit è ridotto a 55 miliardi. si scende dai 417 miliardi di deficit dell' anno scorso ai 362 di quest' anno. ed ove si faccia riferimento alla parte effettiva la riduzione del deficit è ancora maggiore: di 69 miliardi. la decisione del Governo di tendere: a) alla riduzione progressiva del disavanzo; b) a coprire le nuove e maggiori spese con nuove entrate autonome o con riduzione di altre spese; c) ad utilizzare le maggiori entrate rispetto alle previsioni iniziali e i prestiti a copertura del disavanzo, assicura che nella materia finanziaria si getteranno solide basi a garanzia di ogni progresso economico, fondato sul risparmio e sullo sviluppo della produzione. di questo sviluppo produttivo spinto al massimo abbiamo bisogno non soltanto per procurare nuove possibilità d' investimento ai privati ed allo Stato: ma anche per raddrizzare il corso della bilancia dei pagamenti . molte illusioni non possono essere coltivate sulla possibilità, di ridurre il volume complessivo delle importazioni; ma qualcosa può essere fatto, e sarà fatto per ripartire, tra i vari settori capaci di volgerlo in nuova produzione, il volume suddetto. le possibilità residue di espansione delle nostre esportazioni devono invece essere sfruttate dai produttori interni con processi di aggiornamento miglioratori dei costi; dalla Pubblica Amministrazione con revisioni tributarie e tariffarie, con accordi commerciali, con intensificazione di rapporti verso mercati capaci ancora di assorbire i nostri prodotti. quanto all' incremento delle partite invisibili, eterna speranza della nostra economia, una più accorta propaganda turistica, migliorate situazioni emigratorie ed una vivace politica marinara prospettano a questo Governo campi non solo di buoni propositi, ma di accorti interventi. proprio nell' ultimo settore, quello della politica marinara, sono in condizioni di avvertire che il Governo sta approntando un disegno di legge per incoraggiare permanentemente ed organicamente le costruzioni navali. il provvedimento preannunciato testé ha in vista anche l' intervento per garantire lavoro alle maestranze dei cantieri navali. il settore della siderurgia e della metalmeccanica beneficerà prossimamente di provvedimenti per sostenere le esportazioni dei prodotti meccanici; provvedimenti il cui carico è già contemplato nelle previsioni di bilancio. a questo settore continuerà l' afflusso benefico delle commesse ferroviarie. proprio in data 22 corrente il ministero dei Trasporti ha disposto l' ordinazione alle officine nazionali di materiale ferroviario per 26 miliardi di lire , di cui per il 21 per cento alle officine meridionali. entro il 30 giugno le ferrovie potranno commissionare alle industrie siderurgiche e meccaniche nuove ordinazioni per altri 15 miliardi. dalle conclusioni della Commissione speciale, e ad integrazione di quanto già predispose l' onorevole La Malfa , si attendono elementi per procedere alla tanto auspicata vitalizzazione nel settore Iri, e di quello delle partecipazioni di Stato. dopo aver messo ordine in casa nostra si potrà affrontare il problema dei monopoli. per incoraggiare il riassorbimento dei licenziati delle industrie la deputazione repubblicana della Camera ha presentato una proposta di legge . sulla seconda parte di essa il Governo sin d' ora si dice disposto ad appoggiarla. quanto alla prima parte sono in corso attenti studi. un campo si sta dischiudendo alla produzione italiana: quello delle fonti di energia , specie endogene. a fondamento di una politica di cui il paese ha bisogno il Governo ha deciso la costituzione presso il ministero dell'Industria di un comitato di coordinamento per lo sfruttamento delle fonti energetiche ; mentre ad incoraggiare le ricerche nucleari nel bilancio preventivo è prevista la spesa di un miliardo di lire per la costruzione di un reattore. accelerando la politica della produttività il Consiglio dei ministri ha approvato ed io oggi presento alla Camera un disegno di legge con 12 miliardi e 875 milioni di spesa per incoraggiare iniziative volte ad incrementare la produttività. sei miliardi e 575 milioni costituiranno un fondo permanente di rotazione per prestiti alla media e piccola industria. per l' artigianato è in corso di revisione un progetto per l' apprendistato. con il predetto disegno di legge si autorizza altresì una spesa di 2 miliardi e mezzo per la costruzione a basso costo di case popolarissime. apriamo con ciò la serie dei provvedimenti concreti per l' edilizia popolarissima e popolare che il Governo oggi stesso presenta alla Camera dei Deputati . tale serie di disegni di legge si apre con lo stanziamento dei suddetti 2 miliardi e mezzo, continua con lo stanziamento di 98 miliardi di lire in sei esercizi: 8 in quello corrente, 10 nel prossimo, 20 in ciascuno dei quattro esercizi seguenti, fino al 1958-59, per la costruzione di case da assegnarsi ai baraccati, che dopo 35 anni le riceveranno in proprietà. la serie dei disegni di legge edilizi oggi presentati comprende ancora: un provvedimento che stanzia nel corrente esercizio 1 miliardo e mezzo di lire per contributi in base alle leggi vigenti agli istituti delle case popolari per costruzioni popolarissime, e un altro provvedimento che stanzia 1 miliardo e mezzo di lire per ciascuno dei cinque esercizi dal 1954-55 al 1958-59 per contributi al suddetto scopo. in complesso quindi, con i ricordati quattro disegni di legge che oggi presenta alla Camera, il Governo sottopone all' approvazione del Parlamento un programma edilizio fondato su interventi diretti e su contributi capaci di far costruire in cinque armi e mezzo case popolarissime e popolari per 277 miliardi di lire . date le caratteristiche delle costruzioni, si calcola la disponibilità di almeno 300 mila vani per intervento diretto e di 350 mila vani a contributo; in totale 650 mila vani: la casa a 200 mila famiglie. naturalmente, a ciò devono aggiungersi le costruzioni normali e quelle eseguite nel piano INA-CASA. sul piano INA-CASA, a completamento del finanziamento ridotto previsto dal bilancio corrente, il Governo ha deciso l' integrazione nel corrente esercizio di 7 miliardi di lire . ci si propone di presentare nei prossimi mesi al Parlamento un disegno di legge per un piano modificativo e continuativo di quello INA-CASA che sta per esaurirsi. in materia edilizia debbo avvertire che il 29 corrente si inizia in dieci capoluoghi di provincia la costruzione di alloggi per il personale di Pubblica Sicurezza . entro l' anno corrente 3 miliardi di lire saranno investiti all' uopo. a realizzare un vecchio voto del Parlamento, per mettere ordine negli interventi edilizi e per orientare le costruzioni verso i tipi popolari e popolarissimi, con decreto presidenziale in data 25 corrente ho costituito presso il ministero dei Lavori Pubblici il comitato interministeriale di coordinamento dell' attività edilizia sovvenzionata. di esso fanno parte anche i rappresentanti degli istituti previdenziali della Cassa Depositi e Prestiti , delle casse di risparmio , delle banche popolari, a garanzia dei crediti di cui l' edilizia popolare ha bisogno. l' impulso che intendiamo dare all' edilizia popolare riverserà i suoi effetti sull' industria in genere, sul tenore di vita delle classi meno agiate, sul grado di occupazione, sulla quiete sociale. non esaurisce però gli interventi dello Stato in materia di opere e lavori pubblici . presento oggi al Senato un disegno di legge che autorizza per l' esercizio 1954-55 la spesa di 10 miliardi in attuazione della legge sui fiumi. la legge sai danni di guerra è stata finanziata per la somma annua prevista di 30 miliardi. è in elaborazione un programma di ampliamento e costruzione di autostrade per circa 1.300 chilometri, per una spesa progettata di 270 miliardi di lire . di fronte alle domande di concessione e ai progetti, in buona parte esaminati, il Governo ha deciso nei giorni scorsi di nominare una commissione di rappresentanti dei ministeri del Tesoro e dei lavori pubblici per decidere le norme di concessione. noi appena avremo conosciuto le conclusioni della suddetta commissione, delibereremo sui provvedimenti necessari, anche fiscali, in modo da giungere rapidamente all' inizio di attuazione del programma (capace di accelerare le comunicazioni da Milano a Napoli, da Genova a Torino, a Milano e a Padova, da Firenze al mare) e da procurare lavoro a circa 200 mila operai. le leggi sulle zone depresse del centro-nord e della Cassa per il Mezzogiorno , accresciute di recenti stanziamenti, saranno accelerate nell' attuazione e coordinate, per raggiungere veramente il fine istituzionale di promuovere la eliminazione della depressione nel suo complesso e non soltanto quello di far eseguire opere pubbliche . più volte è stato notato che gli interventi statali in opere pubbliche hanno un forte limite nella mancanza di progetti. ad eliminare per l' avvenire simile ostacolo è stato deciso di inserire nel bilancio di previsione la spesa di 1 miliardo per progettazione, specie in relazione alla legge sui piani regionali . e, a proposito di piani regionali , il voto unanime recente del Senato sulla mozione Lussu-Monni trova un principio di attuazione nel disegno di legge che oggi presento al Senato, recante la spesa di 126 milioni per la redazione del « piano di rinascita » della Sardegna previsto dallo statuto regionale. provvederemo anche alla legge speciale per la Calabria non appena la Commissione speciale avrà presentato le sue conclusioni. interventi statali per opere diverse furono previsti dalla recente legge sulla montagna. in presenza di domande e progetti in abbondanza, il Governo ha deciso di aumentare gli stanziamenti, per contributi ai montanari in opere di miglioramento, di 4 miliardi: due nel bilancio preventivo e due nel corrente esercizio. e siamo così pervenuti al settore agricolo, nel quale recenti orientamenti hanno portato a produzioni altissime. ma la via dell' ulteriore progresso è ancora aperta: istruzione tecnica più diffusa, concimazioni più abbondanti, meccanizzazione più appropriata, rapporti fermi e più chiari sono le mete a cui bisogna tendere, se vogliamo far recare dalla agricoltura un contributo all' occupazione, al miglioramento del tenore di vita , all' equilibrio degli scambi con l' estero. dal 1948 si è iniziata in Italia una politica favorevole all' aumento della piccola proprietà contadina , ritenuta base di un nuovo assetto sociale ed economico dell' agricoltura. leggi di sgravio e di finanziamento per la formazione della piccola proprietà e leggi di riforma agraria han perseguito il suddetto scopo. in data odierna il Governo presenta al Senato tre disegni di legge : per un più facile conseguimento di sgravi fiscali alla formazione della piccola proprietà ; per il finanziamento di 1 miliardo e 300 milioni alla Cassa della piccola proprietà contadina ; per mettere a disposizione del ministero della agricoltura, regolando un' annosa vertenza col ministero della Difesa , 7.250 ettari di terreno demaniale per la formazione della proprietà contadina . naturalmente questa politica della piccola proprietà contadina è integrata da una politica a favore della cooperazione agricola. quanto alle leggi di riforma in vigore , si accelererà l' adempimento di tutte le procedure nei riguardi sia degli assegnatari sia degli espropriati, in modo che nel termine stabilito tutte le operazioni siano compiute. nel frattempo, con l' esperienza acquisita ed in ottemperanza ai principi della Costituzione, tenendo adeguato conto degli aspetti sociali e produttivi, si provvederà a redigere la legge definitiva e generale, capace di far intervenire lo Stato riformatore là dove manchi la capacità economica e tecnica o l' apertura sociale dei proprietari. ma, in questo come in altri campi, il Governo si propone di parlar poco di riforme, di studiarle bene e di proporle solo quando sia ben sicuro di poterle presentare come un contributo all' aumento della produzione , della giustizia, della pace sociale. in base a questi concetti generali il Governo sta facendo rivedere i progetti correnti sui patti agrari , sull' imponibile di mano d'opera , sul sussidio di disoccupazione in agricoltura, sulla previdenza sociale dei coltivatori diretti, che si propone di presentare o di appoggiare quanto prima in Parlamento. davanti all' attenzione del Governo stanno in modo particolare anche questi tre problemi; prosciugamento e bonifica delle valli di Comacchio, sistemazione di alcuni grossi comprensori montani (come ad esempio quello del Monte Amiata), spietramento di alcune zone della Sardegna. studi e progetti si stanno formulando. diverranno provvedimenti non appena pronti e finanziabili. pur convinti che le misure prese e oggi presentate al Parlamento e quelle preannunciate come prossime costituiscano un modo energico ed efficace di aggredire il doloroso fenomeno della disoccupazione, certi che la triste piaga ancora ci farà soffrire, abbiamo disposto, con recente decreto del ministro del Lavoro , l' utilizzazione di 15 miliardi di residuo attivo della gestione previdenziale sussidi, per un nuovo finanziamento dei cantieri-scuola per i disoccupati. con tale finanziamento si apriranno in queste settimane corsi di addestramento e cantieri di lavoro per un complesso di quasi 15 milioni di giornate lavorative, con particolare riguardo alla costruzione di strade rurali nel Mezzogiorno d' Italia. anzi, previ opportuni accordi intervenuti tra il ministro dell' Istruzione pubblica e quello del lavoro, un certo numero di corsi di addestramento saranno riservati ai giovani per una opportuna esperienza pilota . sorti nel 1948 come un espediente provvisorio, i cantieri sono rapidamente invecchiati. mentre si è iniziato un accurato studio per tecnicizzarli e per adeguarli alle necessità, si è disposto, con disegno di legge che oggi presento alla Camera di portare la retribuzione-base giornaliera da 500 a 700 lire, oltre gli assegni familiari . inoltre vengono garantite per legge l' assicurazione infortuni e l' assicurazione malattie. queste misure, da tempo attese, gioveranno ai lavoratori e al rendimento dei cantieri. produrrà benefici effetti nel campo del lavoro e della scuola il progetto, che stiamo approntando, per l' edilizia scolastica. in esso è prevista la spesa annua di almeno 4 miliardi di lire per costruire nuove aule, specie rurali. in dieci anni si prevede di colmare il deficit attuale di 65 mila aule, nonché di provvedere al crescente fabbisogno. si è così data notizia di ciò che ci proponiamo di fare e di ciò che oggi stesso vi proponiamo di fare per accrescere il lavoro, diminuire la miseria, accelerare il progresso economico nella giustizia. a sventare il rinnovarsi dell' accusa che a tanti progetti non corrispondano i mezzi, si avverte che oggi stesso per il finanziamento dei disegni legge di spesa presentati si provvede presentando alla Camera un disegno di legge che procura 20 miliardi, con la proroga al 30 giugno del contributo sui salari, ridotto dal 4 al 3 per cento , alla metà per la mano d'opera femminile, non sgravio parziale specie nelle industrie tessili. per le altre spese preannunciate per l' esercizio prossimo, si provvede con annotazioni relative di poste di copertura nel bilancio presentato. e per tutti i restanti progetti, si ripete, la copertura è prevista in entrate fiscali, anche se oggi non preannunciate. si conta, tuttavia, anche in un aumento del gettito globale, sollecitato da nuovi provvedimenti e da costanti misure contro gli evasori. ai nuovi impegni provvederemo quindi con nuovi tributi e cori accresciuto gettito dei vecchi o per perfezionata esazione o per accresciuta potenzialità contributiva. intanto, il Governo presenta oggi al Senato un disegno di legge per una nuova imposta sulle società. questo provvedimento, che ha valore tributario e perequativo a un tempo, sarà integrato, tra pochi giorni, da un altro disegno di legge sull' accertamento e la perequazione tributaria; e da quello contro le evasioni nel settore dell' imposta sull' entrata. con essi intendiamo proseguire seriamente la lotta agli evasori non soltanto con nuove norme, ma introducendo anche pene detentive per chi si sottrae fraudolentemente al dovere della solidarietà contributiva verso la nazione. produzione e progresso, solidarietà e giustizia riusciranno ad essere gli orientamenti sociali del nostro Stato. si è sin qui detto ciò che il Governo a nome e per conto dello Stato intende fare. sia chiaro che questa azione presuppone una fervida attività dei privati cittadini. uno stato sociale e riformatore, come vuol essere il nostro, non può e non deve prescindere dalla iniziativa dei privati. ad essa in linea di principio guardiamo senza preconcetti ed assicuriamo gli italiani che i sinceri promotori dello sviluppo e del progresso nazionale saranno considerati premiati come benemeriti. il primo tesoro dell' Italia è rappresentato dall' ingegno e dell' intraprendenza dei suoi figli: il Governo si farà scrupolo di non mortificare, ed anzi potenziare, le manifestazioni socialmente utili della preziosa individualità dei nostri concittadini. ma i governanti mancherebbero al loro dovere se non richiamassero tutti alla inderogabile necessità di una maggiore austerità di vita. mentre non è possibile assicurare lavoro immediato e permanente a tutti, non si possono tollerare certe forme di sperpero e di insensibilità che turbano la nostra vita sociale. anche per questo il Governo s' impegna ad operare, senza inutili demagogie, ma col fermo proposito di realizzare un migliore equilibrio sociale, una democrazia anche esteriormente più sana, una Pubblica Amministrazione adeguata alla severità dell' ora. e a proposito di Pubblica Amministrazione farà piacere apprendere che a limitare gli abusi in fatto di automezzi statali è in corso la distribuzione di targhe speciali di riconoscimento di cui gli automezzi stessi dovranno essere muniti, a pubblico e generale controllo. spessissimo questo problema della Pubblica Amministrazione torna nei discorsi politici e nei programmi di Governo. quando comanderete voi, lo farete! per quanto ci riguarda, per convinzione e per esperienza riteniamo che il fare una buona, onesta, efficace amministrazione sia la prima garanzia di successo per un Governo. ma una buona onesta efficace amministrazione non si farà mai prescindendo dall' affiatamento cordiale dei dipendenti pubblici con i loro capi, e, tramite loro, con gli interessi della nazione. troppe disquisizioni e catilinarie contro la burocrazia e troppo poche attenzioni a leggi vecchie ed impaccianti hanno impedito di accelerare il funzionamento dell' amministrazione, esasperando invece i rapporti tra essa e i suoi dipendenti. occorre rettificare l' azione. e ciò faremo rivedendo ad una ad una — a cominciare dalle norme sul contenzioso tributario e da quelle sulla contabilità dello Stato, per finire a quelle sulla edilizia scolastica — le norme che regolano l' attività della Pubblica Amministrazione . ciò continueremo promuovendo i provvedimenti delegati sul decentramento amministrativo , accelerando la discussione dei vari progetti di adeguamento delle leggi alla Costituzione e tra breve presentando l' aggiornamento del testo unico della legge comunale e provinciale. ciò completeremo sollecitando dal Parlamento la discussione della legge delega sul riordinamento degli statali, senza pregiudizi per gli emendamenti proponibili diretti a perfezionare l' adesione del testo ai principi costituzionali. e sin d' ora annunciamo che il Governo, in quell' occasione, ferma la data d' inizio dei miglioramenti agli statali, determinato l' ammontare annuo degli stessi, approvati i provvedimenti di copertura, proporrà al Parlamento la corresponsione di un acconto, qualora dovesse tardare la legge delegata . sul particolare settore di attività pubblica denominato dell' assistenza è stata promessa da tempo una riforma. il ritardo della presentazione del progetto è dipeso dalla comparsa delle conclusioni della recente inchiesta Vigorelli sulla miseria. vano sarebbe legiferare senza tener conto di detto documento. frattanto, in base a un recente voto del Parlamento, con norma di legge inserita in un disegno di legge tributario oggi presentato, si aumenta di tre miliardi di lire il capitolo del bilancio corrente per le maggiorazioni di caropane agli assistiti dagli enti comunali di assistenza. in materia di istruzione ci proponiamo il proseguimento di una azione diretta al potenziamento della scuola, specie nel settore professionale. si provvederà inoltre ad un rinvigorimento dei controlli — secondo le leggi vigenti — sia della scuola statale sia di quella privata, anche attraverso il riordinamento dell' ispettorato. si è molto parlato nelle scorse settimane di iniziative di Stato in materia di gioventù. i problemi del lavoro ai giovani, quello del loro addestramento post-scolastico, quello dell' assistenza generica e quello dell' attività sportiva, culturale e turistica dei giovani, esistono e sono gravi. lo Stato non può disinteressarsene, ma non può essere quella del monopolio statale la via più adatta a mostrare un interessamento adeguato ai metodi democratici. il Governo pone allo studio il problema dei giovani nel suo insieme e a conclusioni raggiunte ne informerà il Parlamento per i provvedimenti del caso, che saranno volti a non abbandonare la gioventù alla disperazione o allo scetticismo. sull' energia dei giovani, sulla loro passione, patriottismo e intraprendenza, l' Italia deve tornare a contare maternamente, se non vuole farli divenire preda di concezioni e di ideologie giustamente dai più combattute, perché temibili per una patria dignitosamente inserita nella comunità dei popoli liberi. e dall' avvento dei giovani nella vita sociale e politica tutti i tribolati delle lotte passate sperano maggior distacco e senso di serenità equilibratrice; serenità ed equilibrio che non pochi attendono anche dal reinserimento nei codici di disposizioni che, pur riflettendo principi e interessi di carattere generale e permanente, sono ancora contenute in leggi speciali. nel campo della giustizia il Governo, consapevole della necessità di non ritardare l' attuazione della Costituzione, si propone di portare a compimento, con particolare alacrità, lo studio del disegno di legge sul Consiglio superiore della magistratura , per presentarlo al Parlamento nel più breve termine consentito dalla complessità ed importanza della materia. contemporaneamente sarà intrapreso lo studio del disegno di legge sull' ordinamento giudiziario , necessario complemento del precedente. saranno riprese in esame le più urgenti riforme del codice di procedura penale che hanno suscitato recenti e interessanti discussioni da parte dei giuristi italiani. una importante legge diretta a realizzare la giustizia nei rapporti di lavoro verrà presto dinanzi al Parlamento. alludo alla legge sindacale, che con le sue norme sui contratti collettivi e sulle vertenze non soltanto attuerà la Costituzione garantendo la libertà sindacale, ma rimuoverà non pochi ostacoli che ancora si frappongono all' effettivo godimento della libertà da parte dei cittadini. non tutti questi ostacoli si trovano nel settore economico; altri si incontrano nel settore educativo e in quello politico. ai primi porterà rimedio la ricordata vigorosa politica scolastica , ai secondi una politica interna prefissantesi la tutela rigorosa — e per tutti uguale — dei diritti del cittadino. in agosto molto si è discusso circa le discriminazioni. questo Governo si impegna a tutelare ugualmente bene tutti i diritti di tutti i cittadini; ma, ad evitare equivoci, deve avvertire che il giuramento prestato lo obbliga a rivolgere inflessibilmente la forza della legge contro tutti coloro che si autodiscriminano invocando la Costituzione nelle norme comode, rifiutandola o tacendola in quelle incomode e comunque propugnando metodi di lotta politica o di vita sociale che la Costituzione nettamente condanna. nessuno coltivi illusioni circa la debolezza del Governo in questa materia: ne varranno altezza di clamori, sottigliezze di sofismi, numerosità di aderenti a distogliere il Governo dal suo obbligo strettissimo di difendere la Repubblica nelle sue istituzioni da ogni attentato e da ogni minaccia subdola o palese, potenziale o attuale. né più potrà essere tollerato che col compiacente aiuto di radio straniere si avveleni ogni giorno lo spirito pubblico, con menzogne o travisamenti di ogni genere. sebbene nessuno si auguri prossime consultazioni elettorali, il tema delle leggi elettorali è divenuto di gran moda. si è tornati a chiedere l' abrogazioni e della legge 31 marzo 1953. e a ciò il Governo non ha nulla da obiettare. si è chiesto, poi, l' assenso del Governo su progetti a criterio puramente proporzionale. il Governo, pur rilevando che secondo la più retta tradizione la materia elettorale è preminente prerogativa del Parlamento, non ha difficoltà a dichiarare che appoggerebbe intese tra i gruppi parlamentari dirette a formulare una legge elettorale politica informata al principio proporzionalistico purché capace di non favorire lo sbriciolamento del corpo elettorale e quindi di non difficoltare il formarsi di maggioranze funzionanti. in questo atteggiamento del Governo non v' è alcuna preoccupazione di monopolio per questa o quella parte politica . v' è unicamente preoccupazione di non facilitare la distribuzione del Parlamento e lo credito della democrazia. quanto al Senato, è noto che una apposita commissione sta studiando il modo di integrarlo per agevolarne la funzionalità. il Governo sarebbe lieto che tale integrazione avvenisse rapportando il numero dei senatori aggiunti a ciascun gruppo al momento dei voti riportati alle elezioni, anziché al numero dei seggi conseguiti. e questo avviso confermi che il Governo non è insensibile ai sacrifici che le leggi elettorali vigenti hanno imposto ai partiti minori. e — per quanto di sua competenza — è sempre disposto ad agire affinché le leggi elettorali siano il più possibile rispettose del principio di giustizia. ciò valga anche per le leggi elettorali amministrative. nelle quali il sistema del collegamento si presenta oggi criticabile. in tutti gli studi preparatori è augurabile che i tecnici non dimentichino la suprema legge politica di questo momento nel rispetto della giustizia, garantire la funzionalità del Parlamento e del Governo con ciò salvare le istituzioni. garanzia ultima dell' Italia laboriosa ordinata giusta e pacifica restano ancora le forze armate . esse, come scuola civica d' onore e di forza per la gioventù, come custodi dei nostri confini, come protettrici della nostra bandiera, meritano la più affettuosa considerazione. le esigenze dell' economia, la situazione internazionale, lo sviluppo della tecnica consigliano di approfondire più che ampliare l' organizzazione dei reparti e dei mezzi dell' esercito e della marina. una eccezione va fatta invece per l' aviazione, nel cui settore — senza illusioni — oltre che approfondire occorre amplificare la situazione. il Governo considera giunto il momento di potenziare e sviluppare la nostra aviazione civile, migliorando gli aeroporti, incrementando i servizi. ma i sacrifici e le cure che alle forze armate dobbiamo dedicare non debbono far dimenticare che ad esse la patria confida una missione di difesa e di sicurezza, quindi di pace: quella missione di pace che nel settore della politica estera l' Italia da anni persegue, recando l' apporto del suo consiglio, della sua adesione o del suo augurio a tutte le sincere iniziative dirette a garantire i popoli dalle aggressioni, o a facilitare la cooperazione dei popoli in ogni settore della vita civile. il Governo che ho l' onore di presiedere, consapevole della funzione che all' Italia spetta nel mondo, si propone di proseguire fermamente nella politica di solidarietà e di collaborazione con le nazioni occidentali, con l' auspicio che esse trovino una intesa leale e sincera, permanente con tutti gli altri popoli. né potrebbe essere diversamente per un Governo che, come questo, pone alla base della sua azione esterna la sicurezza e la pace. il patto atlantico , unione libera di popoli liberi, ha garantito all' Occidente quella sicurezza che nessuna delle singole nazioni aderenti avrebbe potuto da sola conseguire. esso tutela e consolida il nostro sistema di vita promovendone, con i mezzi della solidarietà, ogni pacifico progresso. per affrontare i problemi della pacifica convivenza tra i nostri popoli del patto atlantico e i popoli dell' est europeo, mentre qui esponiamo questo programma, si svolge a Berlino un incontro verso il quale convergono le preghiere e le speranze dei popoli. il Governo sicuro di interpretare le ansie e la volontà di tutto il popolo italiano nel formulare i suoi voti per il successo della conferenza di Berlino. successo che non può, evidentemente, dipendere da una confusione di idee o di propositi, ma deve poggiarsi sulla possibilità di un onesto negoziato che per altro non comporti rinuncia né agli ideali democratici né all' unità che costituiscono il patrimonio dell' Occidente. per quanto ci riguarda, al conseguimento di detta unità intendiamo contribuire sempre più coscientemente, sicuri di interpretare non soltanto i propositi dei governanti ma anche la speranza della gioventù e della maggioranza del nostro popolo. l' unità europea rappresenta un disegno che dovrà sboccare nella comunità politica . in tale direzione un primo passo è stato fatto con la Comunità del carbone e dell' acciaio . la Comunità di difesa ne sarà il secondo. con deliberazione di sabato scorso il Consiglio dei ministri , riapprovando il disegno di ratifica della CED, ha riespresso la sua convinzione che la Comunità difensiva garantisce la pace interna della Comunità e ne favorisce l' esterna sicurezza, preparando quell' intima integrazione che i più auspicano. presentandosi prossimamente il disegno di legge dinanzi al Parlamento, questo avrà modo di manifestare il voto della suprema rappresentanza politica italiana . la considerazione dei problemi generali mondiali ed europei, allo scopo di determinare il miglior contributo che l' Italia può recare per risolverli, assorbe molta della nostra attenzione e delle nostre forze, ma non sino al punto di far obliare i problemi peculiari della nostra nazione. si chiamano essi: missione civilizzatrice affidataci in Somalia, avviamento e tutela dei nostri emigranti, espansione della nostra cultura nel mondo, aumento dei traffici. su tutti però, per antica passione e immani sacrifici, e per recenti speranze, delusioni ed olocausti, domina il problema di Trieste. alla città che, velata per il recente lutto, attende ancora, ai fratelli del Territorio Libero , ai profughi della zona B , si rinnova il saluto affettuosamente augurale e solidale della madre Italia. in noi stessi si rinnova il proposito di difendere strenuamente il nostro diritto, come si conviene ad un Governo composto di antichi combattenti del Carso o di loro figli. reputiamo la dichiarazione dell' 8 ottobre come un impegno degli alleati che intendiamo sia rispettato. note sono le vicende che hanno determinato una sosta nell' esecuzione della decisione alleata. ora è in corso una azione diplomatica. anche in questa fase il governo italiano deve ribadire l' opportunità e la necessità di non ritardare oltre la definizione del problema del Territorio Libero , in merito al quale il popolo italiano , concorde, sa di avere dalla sua parte la ragione e la giustizia. assicuro, comunque, il Parlamento ed il popolo italiano che il Governo farà tutto quanto è in suo potere per il raggiungimento di una equa soluzione, senza tentennamenti né debolezze, e si augura che la sua opera troverà nel Parlamento largo consenso. onorevoli colleghi , così ho completato l' esposizione degli intendimenti generali e dei propositi particolari di questo Governo in ordine ai problemi della produzione e della giustizia sociale , della libertà e della difesa dello Stato, della pace e della cooperazione internazionale. un Governo composto come questo e sorto nella situazione attuale ha sentito il dovere particolare di commisurare il proprio programma ai bisogni della nazione. facile è constatare che si tratta di un tentativo di sintesi delle aspirazioni espresse e dei rimedi sollecitati da quei gruppi che — nell' ambito delle precedenti combinazioni ed entro la maggioranza che ha permesso di governare l' Italia in questo inizio di legislatura — appartengono sostanzialmente al grande schieramento delle forze democratiche nazionali. tentativo di sintesi orientato dalla profonda convinzione cristiana e sociale che nessuna società sviluppa e sopravvive ove non riesca a realizzare un sistema che apra la strada a tutti i capaci — indipendentemente dalle origini, dalle opinioni, dai mezzi — che soccorra generosamente gli involontariamente incapaci di recare un contributo al bene comune , che impedisca ai malevolenti di rivolgere le loro capacità o possibilità a danno della comunità. della fermezza dei nostri propositi vi abbiamo offerto una prova presentando oggi stesso sei disegni di legge alla Camera e sei al Senato; dell' ampiezza dell' azione futura vi abbiamo recato testimonianza non con parole, ma con il preciso elenco di progetti in elaborazione. la nostra missione per oggi è finita, comincia a svolgersi la vostra. sarà il vostro voto a decidere se il nostro programma dovrà essere realizzato. come dissi esordendo, la Democrazia Cristiana , prestandoci uomini e idee, ci ha consentito di presentarvi un Governo di minoranza ed un programma politicamente qualificato. su di esso, attraverso il voto, ogni gruppo concretamente qualificherà se stesso agli occhi del popolo, che al Parlamento ci ha inviato.