Giuseppe SARAGAT - Deputato Opposizione
II Legislatura - Assemblea n. 712 - seduta del 05-02-1958
1958 - Governo I Cossiga - Legislatura n. 8 - Seduta n. 20
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

il discorso del ministro degli Esteri sotto alcuni aspetti può essere approvato. nel suo spirito generale, esso è sulla linea di quella politica di solidarietà internazionale che è stata sempre la base della politica del nostro partito in questo decennio, che continua ad esserlo oggi e che lo sarà anche domani. però vi sono anche altri aspetti del discorso dell' onorevole Pella che non ci sembrano positivi. abbiamo l' impressione che per l' onorevole Pella il sistema difensivo della NATO possa permanere nello stato di paralisi in cui si trova oggi. non è sfuggito certamente all' onorevole Pella quello che sta accadendo in questi giorni tra Germania e Inghilterra: la Germania si rifiuta di pagare le spese delle truppe inglesi che sono sul suo territorio. vi è stato un intervento amichevole da parte del segretario generale della NATO Spaak, e la stampa tedesca lo ha definito molto poco simpatico. ora, questo piccolo episodio che si inquadra in una serie di altri episodi, sottolinea che se si permane in una situazione di paralisi come quella attuale, non si rafforza affatto la NATO. per rafforzare la NATO bisogna tener conto della realtà delle cose. qual è la realtà delle cose? voglio osservare due fatti. il primo è questo. penso che non vi sia nessuno così cinico, in questa Assemblea, che accetti come un dato di fatto immobile la lacerazione della Germania; penso che non vi sia nessuno così cinico, in questa Assemblea, che accetti come un dato di fatto immutabile l' occupazione da parte delle truppe sovietiche di un grande paese come la Polonia. quindi è chiaro che una politica intelligente non soltanto deve tendere alla distensione in Russia, ma deve tendere alla soluzione di questi gravi problemi. è possibile pensare di costruire un sistema difensivo sul dato permanente della lacerazione di un grande popolo, come è quello tedesco? è possibile pensare di costruire un sistema difensivo sul dato permanente dell' occupazione di interi popoli dell' Europa centro-orientale? anche se volessimo difendere questo status quo , il problema sarebbe più forte di noi. e vengo al secondo fatto. fin tanto che si nutriva l' illusione che l' Occidente avrebbe potuto, ad un certo momento, negoziare con la Russia in posizione di forza, la vecchia politica era accettabile. infatti si diceva: l' Occidente diverrà così forte che farà pressione sul mondo sovietico e lo obbligherà ad abbandonare la Germania e magari anche la Polonia, e così il problema sarà risolto. credo che nessuno sia così ingenuo oggi da ritenere che l' Occidente raggiungerà mai una tale situazione di preponderanza di forza nei confronti della Russia: saremmo già fortunati se arrivassimo alla parità. quindi è chiaro che bisogna negoziare. ma negoziare in quali condizioni? negoziare in maniera di fare concessioni per ottenerne. è chiaro, che se noi ci adattiamo al permanere dello status quo vale a dire alla Germania divisa, alla occupazione della Polonia, andiamo incontro a rischi molto gravi. se non mi sbaglio, onorevole ministro, è stato il suo collega tedesco, Von Brentano, che alla conferenza di Parigi, appena entrato nell' Aula in cui i rappresentanti dei paesi appartenenti alla NATO erano riuniti, ha detto: « vi è qualcuno che sappia dirmi che cosa accadrebbe nel mondo se gli operai della Germania orientale si ribellassero? » . vi è stato un silenzio di tomba. è chiaro che la rivolta degli operai della Germania orientale , nella situazione attuale, potrebbe significare l' inizio della guerra mondiale . vogliamo esaminare o non vogliamo esaminare questi problemi? quindi, quando io ho parlato di mutare lo status quo , non l' ho fatto, come può pensare qualcuno, per ragioni elettorali, ma perché il mutamento dello status quo è legato al mantenimento delle condizioni della pace. ma se vogliamo mutare lo status quo politico, dobbiamo anche mutare lo status quo militare. è una illusione pensare che la Russia possa abbandonare la Germania orientale accettando che la Germania orientale si inserisca nel sistema difensivo della NATO. è una grossa assurdità ed è anche una grossa ipocrisia. noi abbiamo rimproverato ai russi, per molti anni, di affermare che il problema della unità tedesca va risolto tra i due governi tedeschi . ora, il governo della Germania orientale è succube della Russia e soltanto se quest' ultima lo vorrà, l' unificazione potrà essere fatta. ma anche da parte dell' Occidente chi vuole l' unificazione della Germania e vuole che la Russia se ne vada dalla Germania orientale , ma non vuole fare nessuno sforzo, nessuna concessione, commette un ipocrisia. quali sono le concessioni da fare? queste concessioni che devono essere fatte alla Russia, evidentemente sono di carattere militare. vi è un punto sul quale io sono perfettamente d' accordo con l' onorevole ministro, e cioè quando respinge la sostanza del programma Rapacky. l' importante non è disatomizzare la Germania orientale , occidentale e la Polonia, l' importante è che le truppe russe se ne vadano via e che anche le altre truppe facciano altrettanto. quindi, se c' è una impostazione, secondo me sbagliata, è quella della semplice disatomizzazione di quei territori. il problema è un problema integrale. si tratta di creare una fascia la quale, come ho detto, non dovrebbe essere una polveriera, ma un cuscinetto, una fascia nella quale i problemi di politica generale e in primo luogo l' unità tedesca siano stati risolti. sono stato accusato, addirittura, di voler obbligare i tedeschi a fare l' unità. ora mi pare che con questa argomentazione si sia voluto rovesciare la sostanza delle cose. il popolo tedesco aspira alla unità anche se vi sono tedeschi più scettici degli altri sulla volontà della Russia di negoziare su questo terreno. ma non vi è alcun motivo per il quale noi ci si debba privare di questi mezzi di negoziazione, e si rifiuti a priori di discutere questo problema fondamentale, che è l' unità tedesca. tra l' altro metteremmo la Russia con le spalle al muro. vi è qualcuno forse che pensa che la pace del mondo possa essere basata su di una lacerazione dell' Europa come quella che esiste oggi? si dice: ma se si fa l' unità coi tedeschi, si distrugge la NATO. in questa argomentazione vi è la condanna degli avversari della fascia neutrale. la verità è che si poteva temere l' unità tedesca quando i democratici dell' Occidente ritenevano che la Germania, una volta unita, avrebbe gravitato verso la Russia. invece, oggi abbiamo la prova che la Germania unita graviterebbe spiritualmente e ideologicamente verso l' Occidente. quindi non vi è pericolo che la ideologia sovietica arrivi sulle sponde del Reno; probabilmente sarebbero le ideologie democratiche che arriverebbero sulle sponde dell' Oder. questo problema, che non è una improvvisazione mia, ma è un problema che si sta trattando in tutti gli ambienti politici internazionali, è stato appena sfiorato dal ministro. il ministro ha detto che non crede che la Russia accetterebbe, ma se noi ci poniamo su questa base, ci mettiamo su un terreno che non può condurre a concreti risultati. anche noi siamo scettici per esempio su un controllo serio che la Russia possa consentire nelle sue officine, in Siberia o nella Russia centrale, un controllo serio sui suoi armamenti. ora, tutto questo non toglie però che noi dobbiamo negoziare il disarmo, anche se in ordine ad un controllo si sia in partenza scettici sul risultato. mi pare, che il discorso del ministro Pella non tenga conto di questa realtà. si sono avuti in questi anni avvenimenti tragici, ad esempio quello ungherese, i quali hanno dimostrato che la pace del mondo può essere messa in pericolo. si tratta di avvenimenti che potrebbero ripetersi nell' Europa centrale. vogliamo o non vogliamo tentare di risolvere questi problemi? pensate a quello che potrebbe avvenire nella Germania orientale . se si verificasse una rivolta della Germania orientale , credete che l' esercito tedesco assisterebbe impassibile alla repressione da parte dei russi? no, sarebbe il conflitto, sarebbe la catastrofe per tutti. quindi mi pare che dobbiamo avere il coraggio di veder chiaro in questi problemi e di negoziare. la contropartita quale può essere? evidentemente al ritiro delle truppe russe da un lato deve corrispondere il ritiro delle truppe inglesi e americane, dall' altro. non ritengo affatto che una Germania unificata che si sottraesse al vincolo della NATO, ciò che del resto è già contemplato nel suo statuto di ammissione alla NATO stessa, potrebbe pregiudicare sia la piccola Europa sia il sistema difensivo europeo. quando avessimo risolto un così grande problema come quello dell' unità tedesca avremmo fatto un passo enorme in avanti che ci compenserebbe delle difficoltà di carattere strategico che potrebbero sorgere per il fatto dell' uscita della Germania dal sistema difensivo occidentale. ad ogni modo è molto ipocrita parlare di unità tedesca quando non si vuol far nulla per andare incontro ai bisogni di questo popolo e per negoziare con la Russia su questi problemi. ecco perché non credo che il discorso del ministro Pella, nonostante l' orientamento generale che mi pare positivo, possa essere accolto dal nostro partito. non voteremo contro, ma ci asterremo. quanto alla mozione comunista non ho bisogno di dire che essa non ha nulla in comune con le nostre posizioni che sono occidentaliste, fedeli alla solidarietà democratica. pertanto voteremo contro la mozione comunista.