Ugo LA MALFA - Deputato Opposizione
II Legislatura - Assemblea n. 517 - seduta del 18-01-1957
Iniziative volte alla presentazione delle dimissioni da parte del sottosegretario di stato Giacomo Caliendo
1957 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 365
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

ringrazio il ministro per la sua risposta, che ha chiarito alcuni miei dubbi e ha consentito al Parlamento di fare il punto sulla situazione. naturalmente non voglio addentrarmi in una discussione di carattere giuridico e politico sulle differenze fra i poteri dell' Alta Autorità della CECA e quelli della Commissione europea prevista nel trattato sul mercato comune . certo si tratta di enti soprannazionali veri e propri che meritano molta attenzione. io però non ho inteso deplorare il gradualismo con cui si attua il mercato comune , ma ho soltanto criticato la eccessività delle misure prudenziali e cautelative, delle clausole di salva guardia che seminano tutto li cammino della realizzazione del mercato comune . do atto al Governo di avere condotto con convinzione questa azione, certo della importanza che la creazione del mercato comune e l' unificazione dell' Europa hanno per una unificazione reale dell' Europa sul piano politico. tuttavia, signor ministro, mi consenta di dirle, dal punto di vista della speranza da me e dagli europeisti nutrita, che gli ultimi avvenimenti avessero indotto gli Stati ed i governi ad accelerare la marcia verso la unificazione, che le sue dichiarazioni sono state un po' deludenti. i gravi avvenimenti occorsi in Europa negli ultimi mesi, infatti, non hanno spinto i governi a cambiare il piano previsto alla conferenza di Messina, quando quegli avvenimenti stessi non erano ancora intervenuti. il processo di unificazione europeo è troppo lento e travagliato e potrà esporre i popoli a molte sorprese, data la situazione politica generale. comunque, torno a esortare il ministro affinché eserciti la massima pressione nel senso da me auspicato, ben sapendo che ciò risponde anche alla convinzione sua e all' orientamento del Governo. rispetto a determinati problemi di politica internazionale , infatti, occorre che i popoli europei manifestino una solidarietà e una capacità di azione che fino ad ora disgraziatamente è mancata. per quanto riguarda la terza parte della mia interpellanza, mi rendo conto di quanto ella ha detto, signor ministro, ma soprattutto apprezzo il fatto che ella abbia messo nel dovuto rilievo quello che, nel quadro della comunità atlantica, riguarda il processo di unità europea. i colleghi non dimenticheranno, del resto, che, quando si discusse qui del patto atlantico , io lo considerai un elemento strumentale rispetto alla unificazione europea . questa comunità atlantica che vede gli USA impegnati alla difesa della Europa rappresenterebbe un peso eccessivo per gli USA stessi, se da parte nostra non compissimo fino in fondo il nostro dovere, se non cercassimo di creare una condizione di vita europea che non sia una condizione di debolezza assoluta e quindi di continua esposizione ai rischi di una situazione politica incerta. ecco perché condivido il suo punto di vista e penso che l' Alleanza Atlantica abbia tutelato finora la nostra possibilità di vivere liberi. ritengo però che questa situazione non debba essere prolungata oltre determinati limiti e che gli USA non debbano essere perennemente chiamati a sostenere una Europa divisa. l' Europa, raggiungendo la sua unità, sarà in condizioni di essere presente nella vita internazionale, alleggerendo il compito altrui. penso che non vi sia contrasto fra quello che ella ha detto, onorevole ministro, e quello cui io avevo accennato anche con riguardo a certi problemi particolari, come quello delle cosiddette zone di smilitarizzazione, che possono avere, secondo me, una considerazione diversa a seconda che noi ci troviamo di fronte a un processo di costituzione dell' unità europea e alla possibilità di condurre a fondo questo processo, o ci troviamo di fronte a paesi europei divisi e fondati sui loro esclusivi interessi nazionali . ella ha detto che problemi di questo genere non dipendono solo dagli europei, ma anche dai rapporti di forza tra gli USA e la Russia. questo è, secondo me, un concetto fondamentale, sul quale ho già espresso il mio giudizio. problemi come quelli del disarmo e delle fasce neutrali impegnano, oltre che l' Europa, le grandi potenze. ma il problema europeo impegna in primo luogo l' Europa. ringraziando l' onorevole ministro, insisto sulla mia affermazione che il processo di unificazione europea abbia la massima accelerazione possibile, non solo sul terreno economico, ma anche su quello strettamente politico, in vista dei problemi di carattere internazionale che potranno prospettarsi a scadenza relativamente prossima.