Amintore FANFANI - Deputato Maggioranza
II Legislatura - Assemblea n. 491 - seduta del 06-11-1956
Revisione della seconda parte della Costituzione
1956 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 339
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , onorevole ministro, la prima parola è di ringraziamento all' onorevole ministro per la pronta risposta data all' interrogazione che anch' io ho avuto l' onore di presentare in merito alle tragiche ed eroiche vicende di Ungheria e al conflitto del Medio Oriente . circa il merito della risposta avuta posso ripetere qui quanto in altra sede il raggruppamento politico a cui ho l' onore di appartenere ha deciso e detto. i deputati del partito della Democrazia Cristiana approvano l' azione coerente del governo italiano in seno alla Organizzazione delle Nazioni Unite per ristabilire il rispetto dell' indipendenza e della libertà del popolo ungherese , e lo invitano a proseguirla. la vastità della sollevazione del popolo magiaro, la partecipazione ad essa di giovani e di anziani, l' alimento che ad essa hanno dato indistintamente operai, contadini, studenti, intellettuali hanno colpito il cuore e l' intelligenza del nostro popolo. un coro unanime di ammirazione per l' eroismo degli insorti, di esecrazione per i preparatori di tanta unanime disperata insofferenza, e ardenti voti per la sodisfazione piena dell' anelito di libertà si son levati da ogni comune, possiamo dire da ogni casa d' Italia. tanta è stata imponente la manifestazione del nostro popolo da toccare almeno il cuore di alcuni che pur negli anni passati avevano voluto o avevano tentato di persuaderci che solo progressi in un' atmosfera di libertà si compivano in Ungheria e negli altri paesi dell' oltrecortina. il Governo ha compreso subito l' animo della nazione ed ha favorito ogni iniziativa atta ad attutire le nuove pene e a sanare le recenti ferite; di ciò, onorevoli colleghi , dobbiamo al Governo riconoscimento e lode. quando la speranza, che sembrava coronata nella domenica ultima di ottobre, è dileguata per il fraudolento ritorno di una repressione sanguinosa, il Governo ha per primo e senza esitazione sollecitato l' Assemblea delle Nazioni Unite ad esaminare di urgenza il grave caso di Ungheria; di questa tempestiva azione, così rispondente alle esigenze dell' animo degli italiani, un' altra lode spetta al Governo, e la significo senza riserve a nome del gruppo al quale ho l' onore di appartenere. giungono voci, come d' oltretomba, che ricordano essere ancora in corso la battaglia per la libertà in Ungheria. queste voci sono confermate dalle intimazioni dei comandi sovietici, che, dimentichi dell' orribile grido di trionfo di due giorni or sono, chiedono ancora ai patrioti di deporre le armi. e, mentre la nostra ammirazione per tanto eroismo non ha confini e cresce la riprovazione per la insensibilità degli oppressori, chiediamo al Governo di interpretare ancora l' animo degli italiani sollecitando presso tutti i popoli che sono con noi in relazioni e in seno alle organizzazioni internazionali a cui partecipiamo tutte le decisioni capaci di garantire il rispetto dell' indipendenza della Ungheria come di ogni altro paese, il rispetto della libertà degli ungheresi come di ogni altra gente, l' assistenza necessaria al popolo ungherese per sopravvivere alle sue eroiche gesta e alla barbarica repressione. quanto agli oppressori, nessuno più si illude che rinneghino la rinnovata coerenza con le forme più inumane della ideologia e della prassi che seguono da quaranta anni. vada però ad essi da ogni governo libero, da ogni libero consesso, come già è andato da ogni popolo libero, da ogni uomo libero, la condanna e l' esecrazione inesorabile. un' alta voce ieri sera ricordò quale maledizione il delitto di Caino ha suscitato da millenni. il nostro cuore cristiano ci consiglia di associarci all' auspicio di Pio XII , affinché il frutto del sangue innocente si rivolga in resipiscenze e in rinnovamento. il nostro intelletto di italiani ci suggerisce di ripetere al popolo russo che le vie della sua sicurezza e della pace anche per esso non passano per le città distrutte o per i parlamenti occupati, ma per le libere assemblee di liberi popoli che decidono sincera amicizia per tutti gli uomini di buona volontà . ma il nostro animo di uomini offesi da quanto è avvenuto non può aver pace se non chiede anche il rispetto della giustizia e la recisa riprovazione dello scempio fatto di ogni principio di morale e di diritto. quanto è avvenuto — come ella ha detto, onorevole ministro — non ha consolidato il dominio o il prestigio dei dominatori: ad essi ha arrecato invece un colpo irreparabile. bisogna saper attendere che il seme (e in questo caso il cattivo seme) dia il suo frutto. prove molteplici e forse dolorose potranno ancora far credere che i carri armati delle divisioni sovietiche sulle rive del Danubio abbiano consolidato la forza ed il dominio comunista: ma verrà il giorno... dissi già. una volta che l' orbace non l' ho mai messo, ma voi il colbacco dei cosacchi ve lo siete messo! e qualcuno anche l' orbace. ma verrà il giorno in cui sarà palese che nella recente tragedia magiara la ribellione delle vittime e l' apparente trionfo dell' oppressore hanno segnato il primo declino di un sistema innaturale ed inumano. del resto, prova di ciò ne ha già data la condanna pronunciata da un' altra figura del mondo asiatico, già reputata — certamente a torto — benevola per la realtà moscovita. prova ne ha data a Budapest anche la partecipazione alla rivolta nazionale di soldati sovietici. prova ne abbiamo avuta tra noi, in Italia, anche in quest' Aula, nelle riflessioni amare di chi pur tanto sostenne per anni sì tristi esperienze e di chi, sostenendole ancora, nello smarrimento questa sera ha cercato di sottilizzare attorno alle negazioni non negabili, attribuendole ad errori di uomini anziché alla ferrea derivazione da principi errati. tenga di tutto ciò conto il Governo nella sua ulteriore azione, se vuole, come certamente ha dimostrato di volere, interpretare la coscienza del nostro popolo, unanime nella solidarietà con le vittime e gli eroi, unanime nel condannare l' oppressione. ad evitare che questa azione possa, nella coscienza dei giusti e per le vicende politiche, essere resa più difficile dal risorto conflitto del Medio Oriente , bene ha fatto il Governo ad interporre prima una azione moderatrice, poi ad aderire alle recenti, chiare deliberazioni dell' Onu. e, poiché questa, per il recentissimo annuncio datone poche ore fa alla Camera dei Comuni sembra aver ottenuto l' adesione di tutti i contendenti il Governo ed il popolo italiano , vedendo coronato finalmente il loro auspicio nella correzione di un errore evidente, sostengono l' Organizzazione delle Nazioni Unite nei passi ulteriori, per comporre la lunga vertenza fra Israele e gli Stati arabi , e per assicurare il libero, sicuro traffico nel canale di Suez. il gruppo cui appartengo, per altro, ha proposto a questa Assemblea e promosso nel paese una politica di pace e l' ha appoggiata ad una politica di solidarietà fra i popoli liberi. questo stesso gruppo parlamentare chiede al Governo di compiere ogni atto, di prendere iniziativa per ristabilire piena solidarietà fra i popoli liberi al servizio della pace: piena solidarietà e non disgregazione ulteriore, onorevole Nenni, di quella solidarietà che già esiste. da ben altra natura, di ben altra gravità di quelli del Medio Oriente , questa sera avviati alla soluzione dall' Onu, auspicata, sono invece i tragici casi di Ungheria. l' onorevole ministro ha manifestato il proposito del Governo di chiedere all' Onu, a garanzia della libertà e della indipendenza ungherese, di prendere misure analoghe a quelle decise con successo per far cessare il conflitto nel Medio Oriente . il proposito non può trovare non trovare consenzienti quanti hanno a cuore le sorti dell' Ungheria. l' onorevole ministro ha anche accennato alle passate lentezze e difficoltà dell' Onu e ai perfezionamenti necessari che i trattati vigenti fra i popoli liberi richiedono da tempo. questi problemi meritano di essere segnalati per predisporre una opportunità, conseguente azione. ma oggi, un problema su tutti sovrasta e si impone alla coscienza dei popoli. il mondo libero, conservando la pace, deve fare ogni sforzo per dimostrare che il sacrificio sovrumano delle genti ungheresi non è stato inutile per la libertà dei sopravvissuti. bene ha detto l' onorevole ministro in Ungheria: non si è levato un popolo per discutere dei sistemi economici, si è levata una infinita schiera di eroi per lottare per la libertà. il plauso del Parlamento incoraggi il Governo e la coscienza di un grande dovere da compiere lo guidi a vigilante, assidua azione per non rendere infruttuosi tanti eroismi. più volte, onorevole ministro, questa sera l' Assemblea ha interrotto il suo dire al grido di « viva l' Ungheria! » . mi sia lecito concludere questo intervento con un' accorata raccomandazione: non si trascuri nulla per salvare l' Ungheria. è il voto del gruppo politico al quale ho l' onore di appartenere, ma è anche la sommessa preghiera di ogni uomo, di ogni donna, di ogni fanciullo d' Italia.